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Spices&Herbs Global Expo
A Macfrut 2022 la grande novità del primo salone in Europa dedicato a spezie, erbe officinali e aromatiche. Nella tre giorni workshop tecnici, percorsi sensoriali, degustativi e show cooking. Consumo Spezie +13,4% (2019/2021). In Italia 20 milioni di famiglie utilizzano questi prodotti.
Peperoncino, pepe, camomilla, origano, curcuma… la lista è lunga. Quante volte utilizziamo questi prodotti nella vita di tutti i giorni. Tante, per non dire tantissime. E visto che mancava un momento di congiunzione del settore, ecco il primo salone in Europa dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche: Spices & Herbs Global Expo. È la grande novità di Macfrut 2022 (4-6 maggio al Rimini Expo Center), tanto da occupare un intero padiglione con oltre una cinquantina di espositori in rappresentanza dell’intera filiera: dal prodotto in campo a quello essiccato e trasformato. Organizzato in collaborazione con Cannamela, Fippo (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali) e il partner tecnico la rivista Erboristeria Domani, a rendere unica l’area è un ricco programma di eventi, che propone workshop tecnici con esperti del settore, area sensoriale, aperitivi aromatici e show cooking: al centro di tutto la grande varietà e versatilità di questi di prodotti.
Protagonista è un settore che in Italia evidenzia trend di crescita in doppia cifra anche nel periodo post pandemico, tanto da registrare +13,4% nel periodo 2019/2021, e portare la categoria spezie ed erbe aromatiche tra le prime 40 del Food confezionato nella Grande distribuzione italiana (fonte Nielsen). Le famiglie che utilizzano questa tipologia di prodotti sono cresciute, diventando quasi 20 milioni, con una frequenza di acquisto anch’essa crescente (Fonte Gfk). In Italia il mercato delle spezie vale 100 milioni di euro nella grande distribuzione (Fonte Cannamela), mentre il valore della produzione di erbe officinali e aromatiche è stimato intorno ai 235 milioni di euro (Fonte Fippo, riferito alla sola materia prima di trasformazione). Curiosità le prime tre spezie più consumate sono pepe, peperoncino e noce moscata.
I seminari. Tra le iniziative ospitate nell’area meeting, diversi sono gli appuntamenti nell’ambito del decimo Forum organizzato da Fippo che mette a confronto esperti nazionali e internazionali del mondo scientifico e delle imprese sulle piante officinali. Gli appuntamenti si aprono mercoledì 4 maggio alle 10.30 con il seminario “Sguardo al mondo delle piante officinali”, dedicato alla sfida della produzione nell’era del cambiamento climatico e della crisi energetica, nel pomeriggio dalle 15 ci sarà il seminario “Ricerca e sperimentazione nel settore delle piante officinali”, a seguire un focus sulle erbe officinali nei Balcani.
Ricco di eventi anche la seconda giornata che si apre alle 10.30 con un incontro su “Il mondo degli oli essenziali”, alle 14.30 il seminario tecnico promosso da Cannamela dal titolo “Le Regionali Bio Cannamela: tracciabilità di filiera, dal campo alla tavola”. Nella giornata di venerdì 6 maggio alle 10.30 va in scena la tavola rotonda promossa da Fippo, alle 12.00 la tavola rotonda su “Il mercato delle droghe erboristiche”, mentre il pomeriggio alle 15 ci sarà l’assemblea dei soci Fippo.
Percorsi sensoriali. Ma non solo incontri in fiera dal momento sarà presente un’area sensoriale nella quale i visitatori saranno guidati a riconoscere, testare e “annusare” erbe ed essenze con prove pratiche e piccoli esperimenti nel corso delle tre giornate della fiera. La rivista Erboristeria Domani curerà la presentazione di una collezione di droghe selezionate dai laboratori Biokyma ed oli essenziali distillati nel Giardino delle Erbe di Casola Valsenio. Il tutto in collaborazione con DAFNAE (Dipartimento di agronomia, Risorse naturali e ambientali) dell’Università di Padova.
Aperitivi aromatici. E se l’olfatto sarà stimolato nell’area sensoriale, quello del palato sarà al centro degli aperitivi aromatici altra grande novità fieristica. A realizzare speciali mixology sono due giovani barman Emanuele Fontana e Alex Toti insieme alla storica erboristeria liquoreria Sarandrea di Collepardo. Due i percorsi gustativi proposti, illustrati da Marco Sarandrea per le due serate: Italian biodiversity sarà il tema di mercoledì 4, attraverso i profumi e i sapori delle essenze della flora selvatica italiana; Italian heritage, il giorno 5, per scoprire ricette originali create con ingredienti tipici di territori e regioni del nostro paese.
Show cooking. E sempre a proposito di palato, un’altra grande novità è rappresentata da uno show cooking in programma mercoledì 4 aprile alle ore 13 organizzato da Cannamela insieme alla blogger Bettina in Cucina che interpreterà alcune ricette “zero waste” con ingredienti sostenibili e varie tipologie di erbe e spezie: polpette di piselli e ricotta con salvia e timo, accompagnato da maionese al limone, prezzemolo e peperoncino; mini pancake speziati allo zenzero e curcuma con sciroppo di frutta fresca e yogurt alla cannella.
Filippo Fabbri
STORIE DI GIOVANI VIGNAIOLI
Gli under 40 si danno appuntamento in Puglia
Banchi di assaggio, laboratori e approfondimenti
Quarantuno giovani produttori provenienti dall’Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia con oltre 200 etichette si sono dati appuntamento a Francavilla Fontana (Brindisi) il 29 e il 30 maggio.
La prima edizione enogastronomica dal titolo Storie di giovani vignaioli dedicata ai produttori under 40 del sud Italia. Sarà il Castello Imperiali ad ospitare i banchi d’assaggio delle 41 cantine, i laboratori monotematici sui vini autoctoni del Sud e l’interessante convegno dal titolo I giovani vignaioli e le sfide dei mercati.
Una due giorni di questa prima edizione che trasporteranno il pubblico in un viaggio intorno alle eccellenze enologiche nate con passione dai giovani produttori provenienti dall’Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Inoltre, si potranno acquistare direttamente le etichette in degustazione.
Spazio anche all’arte figulina con le postazioni dei vignaioli allestite con i manufatti della ceramica d’uso prodotti a Grottaglie, famosa città delle ceramiche.
Storie di giovani vignaioli è organizzato da K2O2 Eventi con il patrocinio del Comune di Francavilla Fontana, della Comunità Slow Food per la valorizzazione della ceramica d’uso grottagliese, Aeroporti di Puglia e del Consiglio Regionale della Puglia. L’evento nasce anche con la collaborazione dell'Istituto alberghiero Mediterraneo di Pulsano e Maruggio.
La quota per poter partecipare è di 10 euro con sacca e calice e gli ingressi saranno consentiti in base alla normativa sanitaria vigente nei giorni dell’evento.
Per informazioni è possibile inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., visitare il sito www.giovanivignaioli.it e le pagine social di Facebook ed Instagram @storiedigiovanivignaioli.
PROGRAMMA
domenica 29 maggio 2022
ore 10:00 - 11:30 Convegno "Racconti di giovani vignaioli"
ore 12:00 - 21:00 Banchi di assaggio con la presenza dei produttori - Ultimo ingresso ore 20:00.
ore 16:00 - 17:00 Laboratorio: I vini della rete dei "Vignaioli dell'Alta Calabria"
ore 17:30 - 18:30 Laboratorio Aglianico. Basilicata, un grande rosso.
lunedì 30 maggio 2022
Ore 9:30 - 14:00 Banchi di assaggio con la presenza dei produttori
L'ingresso ai banchi d'assaggio consente la libera degustazione tra oltre 200 etichette.
Non è permesso l’ingresso ai minori di 18 anni, anche se accompagnati.
Il ticket d'ingresso prevede la consegna di sacca e calice con libera degustazione dei vini.
Il laboratorio è riservato a 24 persone e deve essere acquistato con l'ingresso. Non è consentita la vendita del solo laboratorio.
AREA FOOD all'interno dalle 12:00 alle 21:00 con prodotti tipici del territorio e servizio coffee.
Daniela Fabietti 3351979415
LA “ELENA” GHIANNIS RITSOS INTERPRETATA DA ELISABETTA POZZI ARRIVA AL TEATRO SOCIALE DI CAMOGLI
Venerdì 29 aprile alle 21:00 sul palco va in scena una versione che ribalta il mito di Elena che la tradizione letteraria ci ha donato: un monologo d’autore che racconta una donna del presente, a noi più vicina e che riflette con autoironia su se stessa.
Ancora un grande appuntamento della stagione di prosa nell’aprile del Teatro Sociale di Camogli. Venerdì 29 aprile, alle ore 21:00, va in scena “Elena” di Ghiannis Ritsos, con Elisabetta Pozzi, la traduzione di Nicola Crocetti, la scenografia Matteo Patrucco, i costumi di Ilaria Ariemme, le luci di Marco Grisa, le musiche di Daniele D’Angelo – eseguite dal vivo dall’autore – e la regia di Andrea Chiodi, in una produzione del Centro Teatrale Bresciano.
Chi non è rimasto affascinato dalla figura di Elena, una delle più belle donne dell’antichità? Per lei si scatenò la sanguinosa guerra di Troia. Ma un’altra Elena si scopre nel monologo che Ghiannis Ritsos scrisse nel 1970: il poeta greco ribalta il mito di Elena che la tradizione letteraria ci ha donato. Ed Elisabetta Pozzi dà voce e corpo a questa Elena ormai vecchia e non più al centro del mondo, che riflette con autoironia su se stessa.
La Elena interpretata da Elisabetta Pozzi ha rinunciato alla bellezza effimera, scivolata via ormai molti anni addietro: la sua bellezza adesso è ben altra, quella dell’esperienza. L’esperienza di una vita vissuta all’insegna dell’amore, tra le braccia forti dei vari amanti trepidanti per lei: quell’amore diventato adesso un ricordo che non genera più alcuna passione, ma solo malinconia e forse rimpianto. Questa Elena è una donna del presente, a noi più vicina, quasi un’amica che tra un bicchiere di whisky e una sigaretta si confida a un soldato o al fantasma di un amante valutando la propria esistenza, eccezionale certo, ma che adesso sta volgendo alla fine.
In una scena che potrebbe evocare un vecchio locale o un’abitazione che porta il segno del tempo, si aggira, come una fantasma, una donna che torna con il pensiero – ossessivamente – a ciò che è stato, a un’esistenza lontanissima dal presente, una vita fatta di memoria, glorie e onori. Offre di sé un ritratto assai impietoso e ironico, non vergognandosi di presentare nella sua abitazione fatiscente quel degrado e senso di vuoto che ora la circonda, oramai derisa anche da ancelle irriverenti che le fanno dispetti. Eppure la “vecchia” Elena di Elisabetta Pozzi oltre a regalare memorie, riflessioni, immagini che il tempo non scalfisce offre al suo pubblico il fascino eterno di chi ha acceso i cuori degli eroi, rendendo per questo anche lei un’eroina immortale. Recitata con la classe della grande attrice al vertice della maturità espressiva, in un sapiente dosaggio di parole e gesti, sussurri e declamazioni, la storia della donna Elena si dipana di fronte agli spettatori, accompagnata dalle belle note della musica di Daniele D’Angelo.
I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del teatro dal lunedì al venerdì tra le 10 e le 12 (oltre che un’ora prima degli spettacoli), alla Proloco di Camogli e alla Proloco di Recco negli orari di apertura, oltre all’Hotel Cenobio dei Dogi. Si possono acquistare i biglietti anche online, tramite il sito Vivaticket. Tutte le informazioni sono sul sito www.teatrosocialecamogli.it e sui canali social del Teatro: su Facebook e su Instagram cercando @teatrosocialecamogli.
Gianluca Dotti | cell. +39 333 4425539 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I COLORI DELLA SERENISSIMA
Pittura Veneta del Settecento in Trentino
Trento, Castello del Buonconsiglio
2 luglio – 23 ottobre 2022
Mostra a cura di Denis Ton e Andrea Tomezzoli
Il ‘700 trentino tra sacro e profano
Grandi committenze. Opere disperse nel mondo.
La vicenda dei Guardi, trentini a Venezia.
Ulteriori informazioni e immagini: www.studioesseci.net
La grandiosa esposizione “I colori della Serenissima. Pittura Veneta del Settecento in trentino”, curata da Laura Dal Prà, Denis Ton e Andrea Tomezzoli, che il Castello del Buonconsiglio propone dal 2 luglio al 23 ottobre, riunisce una spettacolare compagine di splendide opere, spesso capolavori, che documentano un secolo di straordinaria pittura veneta settecentesca nelle vallate trentine.
Il racconto prende il via dal secolo precedente quando, nella sua seconda metà, l’arte veneta iniziò il suo processo di “penetrazione” nel Principato Trentino, con interventi di Sebastiano Mazzoni, Johann Carl Loth e Bernardo Strozzi per chiese del territorio.
La seconda delle settesezioni di questo affascinante percorso, si sofferma sugli anni ’30 del ‘700, anni che vedono grandi artisti veneti impegnati in fondamentali cantieri in città: Louis Dorigny, ormai ottantenne, realizza il suo capolavoro in Cattedrale, mentre Francesco Fontebasso è impegnato ad affrescare il soffitto e le lunette della Santissima Annunziata. Entrambi cicli di sublime bellezza, purtroppo dispersi o bombardati. Di essi la mostra propone i pochi lacerti superstiti accanto a disegni e bozzetti, uno dei quali eccezionalmente fatto arrivare dal Museo di Tokyo.
Dal sacro al profano. Sono stati ritrovati sul mercato antiquario e riuniti al Buonconsiglio i 5 dipinti a tema profano (storie della antichità) di Simone Brentana, opere anticonvenzionali e libere da schemi, così come lo era il loro autore.
Venezia fu città di riferimento per diverse prestigiose commissioni, decise dallo stesso Principe Vescovo o dalla nobile famiglia Giovanelli. Quest’ultima, per la “sua” Valsugana commissionò a Giambattista Pittoni opere notevoli come la pala con San Matteo per la chiesa di Borgo, dalla quale è stata tratta l’immagine dell’Angelo che funge da manifesto per la mostra. Mentre gli Asburgo chiamano Paolo Pagani a dare lustro alla chiesa dei Cappuccini a Chiusa d’Isarco.
Un capitolo importante della grande rassegna è riservato ai Guardi, giusto tributo ad una famiglia trentina: i Guardi giungono a Venezia dalla Val di Sole. Tra le loro opere in mostra, la Sacra Famiglia originariamente per la chiesa di Strigno, oggi al Museo di Toledo (Ohio) da cui torna per la mostra.
Al principe vescovo Francesco Felice Alberti d’Enno è legato lo spettacolare ciclo di diciannove tele di soggetto vetero-testamentario che Francesco Fontebasso eseguì nel 1759, destinate alla Sala Grande e alla Sala superiore del torrione del Buonconsiglio. Obiettivo della mostra non è soltanto quello di riunire le superstiti tele del ciclo ma anche i relativi modelletti, anch’essi dispersi. Il confronto tra bozzetti e opere finite consentirà sia di integrare visivamente i soggetti, sia di valutare le differenze tra fase progettuale e momento esecutivo.
Un capitolo a sé viene destinato alla presenza di artisti veronesi. Gli importanti dipinti allegorici di Antonio Balestra e Alessandro Marchesini per il Magistrato Mercantile di Bolzano, fanno da apripista a Giambettino Cignaroli, autore di notevolissime pale d’altare oltre che di raffinate opere destinate alla committenza privata. Il prestito di due superbi capolavori di Cignaroli dallo Szépmüvészeti Múzeum di Budapest, documenta il confrontarsi dell’artista veronese con tematiche eroiche dalla forte impronta morale, insieme al livello delle sue committenze, a partire da quelle di Carlo Firmian, trentino diventato ministro plenipotenziario di Maria Teresa per la Lombardia austriaca.
Con la Santissima Trinità e i santi Pietro e Paolo per Roncegno si consuma l’ultimo atto della presenza di Francesco Guardi in Trentino, nel 1775. La commissione è promossa dai Giovanelli per l’altare maggiore eretto da Tommaso Temanza. Francesco, tre anni dopo, torna in Trentino, e descrive la Valsugana in una serie suggestiva di grandi disegni, attualmente in collezioni pubbliche e private di Ginevra, e alla Morgan Library di New York. Sono autentiche poesie, intrise di profondo lirismo, per le quali basta un segno fratto di penna o una velatura trasparente di acquerello per evocare forme e atmosfere. Il viaggio attraverso la valle che conduce alla Serenissima, si conclude poi con uno straordinario dipinto rappresentante L’albero genealogico della famiglia Giovanelli, sullo sfondo di una veduta di Venezia. Ed è con quest’opera che si conclude simbolicamente questa sontuosa mostra.
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Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
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Referente: Simone Raddi, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.