Home
EFFETTO BARBERA D’ASTI DOCG: +28% IN VALORE IN CINQUE ANNI
Una nuova ricerca Qualivita, promossa dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fotografa il valore della DOCG, le azioni promotrici del Consorzio e l’impatto sul territorio
Una storia antichissima quella della Barbera d’Asti DOCG che si proietta nel futuro grazie a valori produttivi ed economici importanti e in crescita e alle buone pratiche messe in atto dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: questo in sintesi è ciò che emerge da una nuova ricerca della Fondazione Qualivita.
Prima fra le Barbera del Piemonte per i volumi certificati, la Barbera d’Asti DOGC nel 2019 ha visto attestare a 21 mln € il valore della sua produzione certificata sfusa, a fronte di 164 mila hl di prodotto a denominazione, frutto del lavoro di oltre 3.000 operatori (circa il 30% di quelli piemontesi), disposti in 167 comuni tra le province di Asti e Alessandria. Risultati importanti e in crescita: il valore della produzione certificata sfusa della Barbera d’Asti DOCG è cresciuto del +28% nel corso ultimi 5 anni, quasi dieci punti in più del valore relativo a tutta la produzione a denominazione d’origine del Piemonte.
Questa crescita del valore ha due principali motivazioni: una buona progressione dei prezzi e una buona tenuta dei mercati sia nazionali che esteri. Sul prezzo in particolare si assiste ad una variazione di +44% per la Barbera d’Asti DOCG, considerando la media dei prezzi media 2010-2014 e quella 2015-2019, a fronte di un incremento dei prezzi dei vini DOC-DOCG italiani del +27%.
Oltre a fotografare i valori produttivi ed economici, la ricerca ha evidenziato le buone pratiche di questo percorso di crescita della DOCG e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Lo ha fatto valutando 4 pilastri fondamentali: la comunità, cioè il capitale sociale produttivo; il valore, cioè il capitale sociale di mercato; le azioni per il futuro, sintesi prospettica del capitale sociale produttivo e di mercato; l’identità, attraverso la condivisione di valore, cioè il capitale sociale ambientale. Oltre 300 le aziende socie del Consorzio nel 2019, raddoppiate rispetto al 2014 a conferma del ruolo di aggregatore di interessi riconosciuto al Consorzio negli ultimi anni. Questo patrimonio relazionale, che combina le risorse e le competenze dei soci, permette di rendere più efficace ed efficiente la co-produzione di valore e lo sviluppo comune per costruire un vantaggio competitivo sostenibile e una conoscenza condivisa.
Tra le buone pratiche realizzate dal Consorzio di tutela per crescere il valore e costruire il futuro: il progetto Barbera 2.0 condotto con l’Università degli Studi di Torino con lo scopo di creare un’innovativa mappa sensoriale della Barbera d’Asti DOCG attraverso l’analisi delle aree di produzione e delle caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali del vino e l’azione legale internazionale per la registrazione della Barbera d’Asti DOCG nel mercato cinese a tutela dei veri produttori.
Una survey online somministrata ai referenti dei Comuni dell’areale di produzione ha dato poi voce agli stakeholder del territorio interrogati sul legame della Barbera d’Asti DOCG e il suo indotto. Ben il 46% dei rispondenti trova che vi sia una relazione molto forte tra la DOCG e il territorio, riconosciuta anche dai turisti (58%), confermando così la denominazione come simbolo di un territorio. Proprio il turismo, si rileva strategico per la Barbera d’Asti DOCG: per il 58% dei rispondenti l’aumento dei flussi turistici è infatti il principale impatto che essa ha sul territorio. I dati sui flussi turistici mostrano con evidenza questo aumento: negli ultimi 5 anni nella provincia di Asti gli arrivi sono aumentati del +28% e le presenze del +15% (dati Istat, variazione 2019 su 2014). Una crescita che porta con sé lo sviluppo di altri settori, dai servizi alle infrastrutture, fino alle ricadute benefiche su tutto il tessuto territoriale.
«Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato - ha dichiarato Filippo Mobrici, presidente del Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d'Asti e del Monferrato - con le sue 13 denominazioni (4 DOCG, Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato, Terre Alfieri e 9 DOC, Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte), può essere considerato il cuore unitario di un territorio unico e ricco di unicità enologiche, paesaggistiche e culturali, dal 2014 Patrimonio dell’Umanità Unesco. Uno scenario che rappresenta circa il 30% della superficie vitata a D.O. del Piemonte, dove convergono lavoro, cultura e occupazione. Nasce da questa consapevolezza la volontà di investire in un progetto di ricerca che, a cominciare dalla Barbera d’Asti Docg, prodotto di massima identità in termini economici e di immagini, arrivi a tracciare un quadro analitico circostanziato del Monferrato del vino; un lavoro che metta in evidenza le attività e i numeri del Consorzio e le prospettive dei nostri vini, importanti e blasonati ambasciatori del made in Italy nel mondo».
«La nuova ricerca, realizzata dalla Fondazione Qualivita per il Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d'Asti e del Monferrato conferma come, anche in un momento di crisi come questo, i Consorzi di tutela siano strumenti di organizzazione e sviluppo che permettono di trovare soluzioni di crescita significative per tutto il territorio - ha affermato Mauro Rosati, Direttore Generale di Fondazione Qualivita. Per analizzare questi processi abbiamo elaborato un modello di ricerca originale, basato su dati primari e secondari, indirizzato a cercare sia i dati economici che le altre dimensioni valoriali delle filiere legate alla zona di origine; turismo, sviluppo rurale, coesione sociale, sostenibilità ambientale sono solo alcuni degli ambiti in cui la Barbera d’Asti DOCG ed in generale tutte le Indicazioni Geografiche più evolute riescono ad affermare dinamiche positive per i produttori e per un intero territorio».
>>CONSULTA LA RICERCA E LE VIDEO INTERVISTE<<
CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI DEL MONFERRATO
Fondato nel 1946, il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Cuore unitario di un territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco, il Consorzio rappresenta il punto di riferimento di una filiera vitivinicola che esprime, con i suoi prodotti, la storia e il valore di una regione unica al mondo. Il supporto fornito alle aziende è mirato a garantire un alto profilo produttivo e qualitativo, ma anche a legare assieme le diverse anime di un territorio a massima vocazione vinicola per promuovere in modo unitario e uniforme tutto il Monferrato.
FONDAZIONE QUALIVITA
La Fondazione Qualivita è un’organizzazione culturale e scientifica nata nel 2000 e impegnata nello sviluppo di sistemi di conoscenza per le produzioni agroalimentari a Indicazione Geografica con attività editoriali, di comunicazione, ricerca, formazione e networking. È stata riconosciuta dal Ministero delle politiche agricole italiano come soggetto di elevata capacità tecnico-scientifica nell’ambito del settore delle produzioni DOP, IGP, STG.
Area Comunicazione Fondazione Qualivita
CANTINA DI RIVA: “DALL’ECCELLENZA NELL’OLIO ORA PASSIAMO AL VINO”
Cantina di Riva punta l’asticella sempre più in alto ma nel pieno rispetto di un territorio dall’antica vocazione vitivinicola. In una zona dove Agraria Riva del Garda produce il rinomato Olio Extravergine DOP Garda Trentino, la sua Cantina lancia la nuova linea “Le Selezioni”, mettendo il Brezza Riva Riserva Metodo Classico Trentodoc al centro di un progetto unico nel suo genere.
Che la zona di Riva del Garda sia vocata per la produzione di olio d’oliva è noto da secoli. Una tradizione, quella dell’Olio Extravergine DOP Garda Trentino del Frantoio di Agraria Riva del Garda, che nel corso degli anni ha portato a numerosi riconoscimenti per l’eccellenza della qualità raggiunta. Tra questi, quelli assegnati da due prestigiosi Concorsi internazionali come il Sol D’Oro e il Flos Oleil 2020, il quale ha decretato “46° Parallelo biologico” del Frantoio di Riva miglior extravergine al mondo. “In Italia, dove cresce ottimo olio di solito cresce anche ottimo vino, in particolar modo sui pendii soleggiati, grazie ai venti del lago che impediscono ristagni d’acqua nei terreni”, spiega Massimo Fia, direttore della Cantina di Riva del Garda che rappresenta il braccio vitivinicolo della Agraria. “Cantina di Riva nasce e cresce in un territorio conosciuto in tutto il mondo per la qualità delle sue olive e per un clima particolarmente favorevole per lo sviluppo dell’agricoltura alpino-mediterranea di confine, basti pensare alle sue limonaie e, per quel che ci riguarda, anche ai nostri vigneti vista lago”, sottolinea Fia. Queste condizioni climatiche e geomorfologiche sono ideali per inseguire un percorso d’eccellenza anche nella produzione vitivinicola, incentivato da importanti progetti che guardano tanto all’innovazione quando alla salvaguardia del territorio. Questo percorso verso la qualità partito da lontano ha permesso a Cantina di Riva di lanciare Le Selezioni: vini che rappresentano il top qualitativo della produzione dell’Alto Garda.
Dall’Olio pluripremiato allo Spumante Brezza Riva Riserva nel Lago
Cantina di Riva già dagli anni cinquanta partecipa con entusiasmo al successo del Consorzio trentino CAVIT il quale nel tempo ha assorbito sempre più uve dalle sue associate, seguendo e favorendo la trasformazione della viticoltura trentina che ha così iniziato a parlare di qualità, incentivando la sostituzione di alcune varietà a vantaggio di altre più internazionali. “Noi, ad esempio, abbiamo mantenuto stabile al 70% la quota di conferimento a CAVIT, ma nel corso degli ultimi decenni è pressoché raddoppiata la nostra produzione di uva, passata da 20.000 a 40.000 quintali. Dal 2004, con la scelta di seguire la via della commercializzazione in proprio, abbiamo iniziato a puntare decisamente sulla qualità grazie alla linea Le Selezioni che da qualche mese può contare anche sullo Spumante Brezza Riva”, sottolinea Massimo Fia. Il progetto è chiaro: “Con questo percorso, allo stesso tempo orgogliosa del suo passato e della sua partecipazione in CAVIT, ma con lo sguardo verso una nuova meta, Cantina di Riva vuole sfatare il falso mito che nel mondo del vino la forma in cooperativa non possa esprimere eccellenza”, conclude Fia.
Le Selezioni: vini che racchiudono l’evoluzione della Cantina di Riva del Garda
Cantina di Riva ha concentrato la produzione d’eccellenza nelle sue Selezioni. Il Pinot Nero Maso Èlesi rappresenta la punta di diamante. Il Rosso Bordolese Maso Lizzone, cru composto da Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Il Merlot Créa prende il nome proprio dalle argille nelle quali affondano le radici i vigneti più vocati nel Garda, mentre a Loré si sviluppano i vigneti che danno origine allo Chardonnay Loré. La quinta selezione è il Brezza Riva Riserva, protagonista di un progetto di qualità che ha recentemente visto Cantina di Riva mettere a dimora nel fondale del “suo” lago oltre 1200 bottiglie del prezioso Spumante che a quasi 40 metri di profondità sta completando il suo percorso di maturazione.
Due progetti per la salvaguardia del territorio
Cantina di Riva è sempre più orientata alla produzione di vini di qualità superiore. Proprio per raggiungere questo obiettivo, i suoi vigneti, diversificati sia come altitudine sia per caratteristiche del terreno, disegnano lo scenario per una trasformazione qualitativa iniziata nel 2004. Inoltre, Cantina di Riva ha deciso di aderire a una serie di progetti che vanno nella direzione della certificazione di sostenibilità. Da una parte, grazie ai dieci anni di implementazione del progetto P.I.C.A., le zone di produzione dei conferitori della Cantina di Riva del Garda sono ora totalmente mappate. Ciò permette di poter disporre d’una batteria storica di informazioni relative al tipo di microclima e alle caratteristiche pedo-morfologiche degli appezzamenti. Per quanto riguarda le pratiche agronomiche utilizzate nella coltivazione della vite, Cantina di Riva ha aderito al protocollo nazionale S.Q.N.P.I che garantisce il consumatore finale sul rispetto di specifiche norme tecniche per ogni tipo di coltura. Quel rispetto del territorio e delle persone che nell’Alto Garda soffia come il vento fa sui vigneti Vista Lago.
DAVISO
ECCELLENZA DI TOSCANA, L’EDIZIONE DEL VENTENNALE SBOCCIA A PRIMAVERA
L’appuntamento alla Stazione Leopolda rimandato al 13 e 14 marzo 2021
Le restrizioni applicate per il contenimento del contagio da Covid19 hanno messo in stand by tutti gli eventi aperti al pubblico fino all’anno nuovo. Confermato il programma dell’edizione inizialmente fissata per il 5 e 6 dicembre, con degustazioni guidate e libere degli oltre 900 vini di 150 aziende toscane, Masterclass e convegni tematici.
L’Eccellenza di Toscana, edizione del Ventennale, si sposta alla primavera 2021, nel fine settimana del 13 e 14 marzo. Un rinvio inevitabile che AIS Toscana, organizzatrice della manifestazione che avrebbe dovuto tenersi il 5 e 6 dicembre alla Stazione Leopolda di Firenze, ha ufficializzato nei giorni scorsi facendo seguito all’applicazione del DPCM del 3 novembre u.s. con il quale, ai sensi della normativa anti Covid19, sono sospesi tutti gli eventi fieristici aperti al pubblico fino a nuova disposizione.
“L’evento celebrativo del 20° anniversario della manifestazione, nata nel 2000 per valorizzare l’ineguagliabile qualità delle Eccellenze della Toscana – ha affermato il Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini – non è cancellato, ma soltanto rimandato. La situazione epidemiologica in evoluzione ha richiesto una inevitabile revisione delle date originariamente prestabilite, tuttavia crediamo che questo progetto possa comunque andare in porto, anche se in tempi diversi. Oggi più che mai infatti, con il settore della ristorazione fortemente penalizzato dalle restrizioni in atto e con esso anche molti nostri soci che sono operatori professionali, offrire l’opportunità ai produttori di presentarsi in una vetrina così strategica per le eccellenze del vino e dell’olio in Toscana, diventa una occasione imprescindibile”.
Date spostate in avanti a metà marzo con la primavera alle porte, dunque, ma con un programma che rimane sostanzialmente invariato. Si svolgerà su due giorni e sarà un ritorno alle origini, l’evoluzione definitiva di un progetto di AIS Toscana che, fin dalla sua prima edizione, si è proposto come la principale vetrina delle eccellenze del vino e dell’olio in Toscana in cui si evidenziano il legame indissolubile con il territorio, le affascinanti storie dei produttori e il confronto con la professione del sommelier, il suo ruolo fondamentale e autorevole nella diffusione della cultura del vino e come si può trasformare una passione in una professione.
Le cantine toscane presenti a Eccellenza di Toscana del Ventennale saranno oltre 150 e circa 900 i vini in degustazione ai banchi d’assaggio, da gustare liberamente o guidati da un Wine Tutor che si candida a guidare i visitatori in un viaggio sensoriale unico e ad alto impatto emozionale.
Confermate le Masterclass con i migliori sommelier italiani Simone Loguercio e Valentino Tesi – rispettivamente campioni italiani nel 2018 e 2019, le conferenze, i workshop ed un convegno sulla comunicazione del vino, il digital marketing e l’influencer strategy. Così come per i neofiti della degustazione sono confermati gli AIS Wine School e AIS Oil School, dedicati a chi vuole approfondire la propria conoscenza sulle tecniche di tasting e, nel primo caso, di abbinamento cibo e vino.
Il vino torna dunque a essere l’indiscusso protagonista dell’Eccellenza di Toscana, che comunque sarà affiancata da un angolo dedicato alla degustazione di Olio Toscano IGP ed un’area – allestita nel Piazzale della Stazione Leopolda – adibita a percorso degustativo degli operatori di Street Food più significativi della Toscana, in omaggio al cibo da strada che dagli albori della nostra civiltà ancora oggi mantiene viva l’identità dei territori e del costume alimentare.
Ci sarà poi spazio per le premiazioni, da quella delle due sezioni del Wine Contest - rivolto ai soci AIS e ai semplici appassionati che dovranno indovinare un vino alla cieca - al Premio “Eccellenza di Toscana, dedicato a quei produttori ed aziende del territorio che si siano distinte per innovazione, tradizione, comunicazione ed etica aziendale.
Il programma dettagliato, unitamente a tutte le ulteriori informazioni utili per l’accesso all’evento, saranno disponibili al più presto al sito www.eccellenzaditoscana.it
Ufficio Stampa AIS Toscana
PATAGONIA: BETH THOREN A TUTELA DEL PIANETA
Patagonia è stata creata per esplorare luoghi selvaggi e ora, di fronte a una crisi climatica incombente, la dichiarazione d’intenti dell'azienda "We’re in business to save our home planet” (“Siamo in affari per salvare il nostro pianeta natale") non è mai stata così decisiva.
Oggi Patagonia rafforza questa mission con la nomina di Beth Thoren nella posizione di Direttore delle azioni e iniziative ambientali EMEA. In questo ruolo, aiuterà Patagonia ad affrontare le questioni più urgenti del nostro tempo, compreso l'impegno per raggiungere la carbon neutrality entro il 2025 in tutta l'azienda e la filiera di produzione e distribuzione, oltre a supportare più di 1.000 associazioni ambientaliste in tutto il mondo.
Beth è una leader e advocate ambientalista rispettata a livello internazionale. Si unisce a Patagonia dopo la sua precedente esperienza di Deputy Chief Executive presso Client Earth, una ONG ambientalista con un approccio unico, che usa il potere della legge per creare un cambiamento sistemico. La ONG si impegna per informare, implementare e far applicare la legge, consigliare i decision-maker sulle politiche da attuare, costruire competenza in ambito legale e garantire l'accesso dei cittadini alle leggi che li difendono.
In Client Earth, Beth ha supervisionato la trasformazione che, da organizzazione britannica, ha portato l’ONG ad essere una realtà globale. Ha anche seguito l’apertura dell’associazione in Asia e le sfide climatiche più urgenti in quell’area, fondamentali per l’intera comunità globale, al fine di raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi 2050.
Sotto la guida di Beth, Client Earth è stata attivamente coinvolta nella campagna Save the Blue Heart of Europe: la lotta per proteggere gli ultimi fiumi selvaggi d'Europa, nella penisola balcanica, dalla minaccia di oltre 3.000 progetti idroelettrici, insieme a Patagonia e alle ONG europee.
In risposta alla diffusa sofferenza causata dal Covid, quest'anno Beth ha utilizzato il suo tempo libero per avviare e guidare un team di volontari per sviluppare il National Nature Service: un programma per affrontare i problemi del declino della natura e l'aumento della disoccupazione. Il progetto fornirebbe ai giovani e a coloro che appartengono a minoranze etniche un lavoro retribuito, ripristinando i paesaggi impoveriti del Regno Unito, soprattutto quelli marini. È stata presentata una proposta al governo del Regno Unito che creerebbe 15.000 posti di lavoro e che si tradurrebbe nella piantumazione di 4,5 milioni di alberi e che realizzerebbe spazi verdi urbani concentrandosi sulle 155 comunità più indigenti.
Prima di Client Earth, Beth ha trascorso quattro anni presso la più grande onlus per la conservazione ambientale del Regno Unito, la RSPB, come Director of Fundraising and Communications. Appassionata sostenitrice della natura, Beth in precedenza si era presa un anno sabbatico per unirsi all'equipaggio di Sea Shepherd a bordo delle loro navi. È cresciuta a Tokyo e ha una laurea in Ingegneria, oltre a un Master in Business Administration presso la Harvard Business School.
Beth si trasferirà in Olanda per raggiungere il team di leadership presso la sede europea di Patagonia ad Amsterdam, dove porterà la sua conoscenza degli strumenti legali a livello globale e, al contempo, seguirà le campagne della società civile per guidare il cambiamento sistemico.
Ryan Gellert, CEO Patagonia, commenta: "Mentre scriviamo il prossimo capitolo della storia della nostra azienda, la nostra missione sarà centrale in ogni azione che decideremo di intraprendere. Siamo lieti di dare il benvenuto a Beth nella famiglia Patagonia per aiutarci a elevare quella missione. Beth ha svolto un ruolo fondamentale in alcune delle sfide ambientali più cruciali di oggi, sia come attivista che come leader. In qualità di Environmental Action & Initiatives Director EMEA, sarà determinante nel portare una visione strategica e coinvolgere le nostre comunità in tutto il mondo nella lotta per salvare il nostro pianeta".
Beth Thoren, Environmental Action & Initiatives Director EMEA Patagonia, commenta: “Non è mai stato così vitale per le aziende prendere una posizione definitiva verso l'ambiente. Avendo trascorso gran parte della mia vita a lavorare per un futuro positivo e giusto per le persone e per il nostro pianeta, sono entusiasta di portare la mia esperienza in questa azienda di attivisti, per affrontare insieme i problemi ambientali più cruciali e promuovere soluzioni alla crisi climatica".
TRATTO DA UNA STORIA VERA UNICA AL MONDO
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG
La nuova campagna pubblicitaria del Consorzio di Tutela sarà on air da domenica 22 novembre. Il piano di comunicazione coinvolge tv, stampa, radio e digitale
Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG rafforza il posizionamento del prodotto attraverso una comunicazione che mostra la sua essenza, le sue origini e la bellezza delle sue Colline Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il contesto in cui il Consorzio sceglie di comunicare è quello di un anno che pone di fronte a continue sfide e proprio in un momento così delicato fa appello ai suoi valori più profondi e trova in essi la coerenza necessaria a coinvolgere i consumatori di oggi. I valori delle persone, le loro ambizioni e aspettative virano verso l’autenticità, la genuinità, la ritrovata curiosità e l’orgoglio per tutto ciò che è prossimo e prezioso, e che riconosciamo vicino, non solo fisicamente. Da qui, il claim della campagna “Tratto da una storia vera, unica al mondo”.
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG parla grazie ai suoi valori, che si arrampicano su ogni pendio e si esprimono attraverso le mani sapienti dei viticoltori che da generazioni lavorano questi vigneti, trasformando il peso della fatica quotidiana in un ricamo delicato dal valore universale.
Sono una comunità di 3300 famiglie che oggi più che mai si uniscono per ribadire la loro unicità, e per sottolineare il valore di quell’armonia circolare che leggiamo in questo paesaggio, nell’impegno inarrestabile di ciascun viticoltore e, come naturale conclusione, in ogni calice. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG fresco e fragrante, è un prodotto unico e tuttavia versatile, capace di conquistare il mondo.
“Siamo orgogliosi di presentare la nuova campagna pubblicitaria del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene, perché mostra a tutti i consumatori le ragioni della solidità della nostra comunità, i motivi per cui siamo legati a questo territorio e alla qualità del nostro prodotto” afferma il Presidente Innocente Nardi “Questo momento di comunicazione, sicuramente il più evidente a tutti, chiude un anno in cui il Consorzio ha vissuto una decisa accelerazione verso il digitale. Grazie ai webinar per i soci, alle degustazioni per i winelover e addetti ai lavori, e ai virtual tour per gli ospiti stranieri abbiamo cercato di non interrompere mai la promozione dei nostri vini e del nostro territorio”.
La pianificazione della campagna, curata direttamente dal Consorzio è declinata su stampa nazionale, locale, televisione (la7, la7D e Sky – Marsterchef), radio e digitale.
Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è l’ente privato, nato nel 1962, che garantisce e controlla il rispetto del disciplinare di produzione del Prosecco Superiore DOCG. Lo spumante prodotto sulle colline tra Conegliano e Valdobbiadene (TV) ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1969 e la Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 2009. Il territorio di produzione comprende 15 comuni: Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor e Valdobbiadene. Il Consorzio, attualmente presieduto da Innocente Nardi, ha sede in località Solighetto a Pieve di Soligo, raggruppa 185 case spumantistiche e tutte le categorie di produttori (viticoltori, vinificatori e imbottigliatori). Opera principalmente in tre aree: la tutela del prodotto, la sua promozione e la sostenibilità della produzione, in Italia e all’estero, dove promuove la conoscenza del prodotto attraverso attività di formazione, organizzazione di manifestazioni e relazioni con la stampa.
Renata Toninato