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ANDREA BRUZZONE E LA NUOVA CANTINA
di Alessandra Pocaterra
Andrea Bruzzone ha inaugurato in questi giorni una bellissima “cantina” in pieno centro a Genova: “Janua” che è anche il nome del suo primo metodo classico- nonché primo spumante a Genova - da uve vermentino e bianchetta.
Ci sono voluti due anni di lavoro e di burocrazia, aggiungo io, per realizzare un luogo magico dove si respirano la passione e l’amore che Andrea ha per questo mestiere. Una cantina piena di oggetti che riportano indietro nel tempo come le gerle che, piene di uva, si caricavano sul dorso degli asini da soma, oppure il vecchio torchio, fulcro centrale di questa suggestiva cantina e ancora tanti attrezzi usati nel passato come le vecchie botti che contenevano i primi vini prodotti dalla Cantina.
Ma non parlerò dei vini di Andrea che bene conosciamo noi bevitori di Liguria e che Vi invito ad andare ad acquistare in Via San Donato da martedi 13 Ottobre, parlerò invece del suo:
”Opificio Clandestino degli In-fusi”.
Ebbene si non solo vino quindi ma,anche distillati per Andrea vulcanico e coraggioso produttore nella difficile zona della Valpolcevera.
Incominciamo con le grappe ottenute distillando le vinacce dei vini doc della Valle.
La grappa di ciliegiolo delicata e fruttata; quella di bianchetta secca e delicata con un bel profumo di vinacce; la grappa di bianchetta aromatizzata al miele biologico e, la mia preferita “la Superba” grappa di vermentino: invecchiata in legno con il metodo solera * eccellente!
E poi ancora, i “primi infusi” con nomi tipicamente e inequivocabilmente genovesi:
Lalla Luisa con foglie di erba luisa e la Morona con ciliegie, entrambe provenienti da Sant'Olcese
U Baxeico devo scriverlo? Ma si !!! Da basilico genovese Dop
U Pernanbucco con l'arancio di Finale Ligure
Il Ronchese infuso di caffè tostato a legna
Zena in un petalo piacevole infuso ai petali di rose di Genova
Levantello Liquore di nocciole Chiavaresi
L'autunno infuso di castagne della Val d'Aveto
U reganissu da bacche di liquirizia
E poteva mancare U chinottu di Savonn-a?
Concludiamo la bella e buona selezione di infusi con due eccellenti amari: l'amaro Soarè un ottimo digestivo e l'amaretto di Santa Marta liquore di mandorle fatto con una antica ricetta.
Una piccola parentesi sul vino: le etichette dei vini di Andrea sono bellissime come le etichette dei liquori raffiguranti la mitica Fiat 600 multipla furgonata del 58, raffigurate da un artista contemporaneo genovese: Francesco Musante, il suo sito : www.officinadellafantasia.com vi trasporterà in un mondo magico.
L'etichetta di Equinozio, (colline del Genovesato bianco igp), ne è una testimonianza.
Una curiosità: il vino si chiama così perchè la vendemmia di queste uve per la prima volta è stata fatta proprio durante l'equinozio.
Un grazie ad Adriana Ghersi per avermi accompagnata alla scoperta della cantina e ancora un grazie ad Andrea per l'invito con un augurio a tutti di poterci presto ritrovare a brindare in questo bellissimo “fundegu da vin” !
* Il metodo solera consiste nel disporre delle botti di rovere a mo’ di piramide, riempite per il 70% di prodotto; successivamente si iniziano a svuotare parzialmente le barriques della prima linea, del fondo (dette Solera) e, si riempiono con il liquido contenuto nelle barrique del piano di sopra Queste, rimaste parzialmente scolme, vengono ricolmate con liquido dell’ultima barrique, una lavorazione lunga un anno e più a seconda dei prodotti.
L’ALTOATESINO ANDRÈ SENONER È IL NUOVO AMBASCIATORE DELL’ALBANA
Di Laion (Bolzano), 28 anni, si è aggiudicato la IV edizione del “Master Romagna Albana”. A Bertinoro ha sbaragliato la giuria prevalendo sui 14 concorrenti da quattro regioni. Senoner si è aggiudicato anche il premio Miglior Sommelier comunicatore Romagna Docg Albana.
E’ altoatesino il nuovo ambasciatore dell’Albana. Si chiama Andrè Senoner, ha 28 anni, abita a Laion in provincia di Bolzano e domenica scorsa (11 ottobre) a Bertinoro ha sbaragliato tutti vincendo la quarta edizione del “Master Romagna Albana”. Al giovane sommelier Ais sono andati 2mila euro del Consorzio Vini di Romagna e il titolo di ambasciatore del vitigno bianco per eccellenza della Romagna (prima Docg in Italia nel 1987). Il Master è organizzato da Ais Romagna, Comune di Bertinoro, Consorzio Vini di Romagna, Consorzio Vini di Bertinoro.
Il Master
Decisamente combattuta la gara che ha messo a confronto 14 concorrenti da quattro regioni d’Italia. Al termine della prova scritta della mattina, la gara nel pomeriggio si è fatta a 4 tra Davide Ritrovati (Empoli), Riccardo Ravaioli (Faenza), Andrè Senoner (Bolzano), Benedetta Costanzo (Arezzo). I finalisti si sono cimentati in varie prove davanti a un folto pubblico: degustazione, presentazione davanti a due ipotetici clienti, comunicazione, servizio, abbinamento con alcuni piatti. A giudicare i sommelier una giuria molto qualificata: Roberto Bellini (Vicepresidente Ais nazionale), Gilles Coffi Degboe (vincitore Master 2019), Roberto Giorgioni (presidente Ais Romagna), Simone Loguercio (migliore sommelier d’Italia 2018), Giancarlo Mondini (Ais Romagna), Ruenza Santandrea (Presidente Consorzio Vini di Romagna), Pierluigi Zama (Presidente Assoenologi Romagna).
Il responso ha visto il successo di Andrè Senoner, secondo posto per Benedetta Costanzo, podio ex aequo per Corrado Ravaioli e Davide Ritrovati. A premiare il vincitore Ruenza Santandrea, insieme a Roberto Bellini, Roberto Giorgini, Gabriele Fratto e Mirko Capuano, sindaco e vicesindaco di Bertinoro.
Ad Andrè Senoner è andato anche il Premio Speciale al Miglior Sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana scelto da una giuria di giornalisti e produttori.
La soddisfazione di Senoner
“Arrivo da una terra di grandi bianchi, ero curioso di conoscere questo vitigno che è unico in Italia – ha detto il neo ambasciatore - Tre anni fa volevo iscrivermi al Master, poi per questioni personali ha dovuto rinunciare. Il desiderio di tornarci mi è rimasto e così eccomi qua, addirittura vincitore. L’Albana è un vitigno dalle mille sfaccettature e questa è la sua forza: ha ancora tanto di far scoprire e raccontare. Cosa farò da ambasciatore? Prima di tutto alcune serate per farla conoscere in Alto Adige, Trentino e Veneto”.
La soddisfazione degli organizzatori
Roberto Giorgini, Presidente di Ais Romagna: “Siamo soddisfatti della quarta edizione – spiega – Il livello dei partecipanti è sempre più alto così come la qualità dell’Albana cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni. La finale a quattro ha messo a confronto due toscani, un altoatesino e un romagnolo a testimonianza di come questo vitigno assume sempre di più una visibilità oltre i confini della nostra terra”.
Ruenza Santandrea, Presidente Consorzio Vini di Romagna: “Il Master è un format molto efficace, aiuta a creare i comunicatori dell’Albana, coloro che poi la fanno conoscere in giro per l’Italia. È un vitigno che non fa grandi numeri ma è in crescita, ha grandi potenzialità e soprattutto è solo nostro. Dobbiamo farlo conoscere sempre di più, questo evento va in questa direzione”.
Mirko Capuano, vicesindaco Bertinoro: “L’Albana è un vino unico che abbiamo solo noi in Romagna. A Bertinoro ha trovato il suo humus ideale nello Spungone. Vino al Vino, la due giorni che ospita il Master, è un evento di valorizzazione e conoscenza del nostro territorio”.
Il Master dell’Albana è stato ospitato nell’ambito della manifestazione “Vino al vino promosso dal Comune di Bertinoro, dal Consorzio Vini di Romagna, dal Consorzio Vini di Bertinoro e da Ais Romagna.
I vincitori del Master Romagna Albana
Edizione 2017: Marco Casadei (Romagna);
edizione 2018: Carlo Pagano (Molise);
edizione 2019: Gilles Coffi Degboe (Romagna).
Filippo Fabbri
RISTORANTE SANTAMONICA: DUE APPUNTAMENTI ALL’INSEGNA DI UN ABBRACCIO AL TERRITORIO LIGURE
La filosofia di cucina del ristorante incontra i vini di Possa, il 16 ottobre (già soldout), e Cà Du Ferrà, il 6 novembre 2020
Il ristorante Santamonica saluta la conclusione della stagione estiva con un’agenda autunnale ricca di appuntamenti regionali, innovativi, coinvolgenti: ospiterà due degni rappresentanti della produzione vitivinicola della Liguria di levante e, in queste due occasioni, per garantire un livello massimo di qualità e simultaneamente il rispetto delle norme di distanziamento anti Covid, il numero massimo dei commensali sarà di 20 persone.
Verrà proposto un menu ad hoc per entrambe le serate sotto l’accurato consiglio della proprietaria, affermata sommelier. Gli abbinamenti proposti saranno volti a sublimare la qualità dei vini presentati, nel pieno adempimento dei valori cardine del ristorante di Monica Capurro: qualità delle materie prime, rapporto diretto con produttori e fornitori, ricerca continua per valorizzarne le peculiarità.
Il 16 ottobre 2020, al numero 27 del Lungomare Lombardo di Genova, approderà l’azienda Possa. Quest’ultima è stata fondata nel 2004 da Heydi Samuele Bonanini, un camionista che da qualche anno si è dato all’eroica vocazione di coltivare vitigni inospitali a Riomaggiore, nel suggestivo cuore delle Cinque Terre, là dove l’amore per la produzione deve farsi assoluto e l’asprezza del territorio, tra siccità e pendii scoscesi, avrebbe la meglio. L’azienda si sviluppa su 3,5 ettari, dalle valle di Possaitara (Riomaggiore) fino a Canneto con vigneti di: Bosco, Albarola, Rossese bianco, Piccabon, Canaiolo, Bonamico. Qualche ettaro vitato anche sulll’isola della Palamaria, da cui arrivano il Palmarea e lo Sciacchetrà.
La prima scommessa audace che avrà luogo a Santamonica ad ottobre vedrà, quindi, integrarsi l’influenza orientale dello Chef genovese Domenico Volta e l’impronta schietta del terreno scosceso e delle mani ruvide di Heydi Samuele.
Il 6 novembre 2020, invece, sarà il turno di Cà Du Ferrà, emblema di un’altra storia di variazione di rotte: un amore, quello di Antonio e Aida, coronato a Bonassola nel 2000, quando, lasciate le rispettive professioni, iniziano ad allevare la vite. Il nome dell’azienda si rifà all'espressione dialettale di "casa del fabbro" perché sulle sue terre un tempo si ferravano i cavalli.
Ora a gestire l’Azienda è il figlio Davide, disertore della professione di magistrato e nuovo sostenitore militante del recupero del territorio. I vigneti di Cà du Ferrà, tutti esposti a sud, si sviluppano su 4 ettari distribuiti in quattro comuni diversi, Bonassola, Levanto, Vernazza e Riomaggiore, con diverse varietà di viti: Vermentino, Albarola e Bosco, fra i bianchi, e Sangiovese, Merlot, Ciliegiolo, Syrah, Granaccia e il raro Vermentino Nero, fra i rossi.
Ristoratori e produttori si incontrano a Genova per un presente pieno d’orgoglio verso il proprio territorio ligure e l’impegno corale di dilettare con etica e gusto i palati dei 20 fortunati commensali.
All’ insegna della definizione di “non convenzionale” che il ristorante Santamonica si attribuisce, vi anticipiamo che non è da escludere il progetto temerario di un’intera cena accompagnata dal rum. Stay tunes…
Ciò che possiamo certificare con certezza è che questi appuntamenti rappresentano solo l’inizio di una fitta stagione di iniziative che Monica Capurro progetta ed organizza allo scopo di creare una continuità nel fermento del suo ristorante, sempre attivo in ogni mese dell’anno.
In esclusiva il menù della prima serata, già soldout!
Acciuga marinata con salsa al parmigiano e vaniglia, Miso e Mandorle.
Vino in abbinamento Principe Jacopo
Sgombro, lattuga di mare, ostriche cotti alla brace
Vino in abbinamento Parmaea
Bottone di pasta matta ripieno di astice, salsa allo stracchino e prescinseua, clorofilla di prezzemolo e bisque al profumo di bergamotto
Vino in abbinamento Cinque Terre
Riso, broccolo romanesco, cozze e Pecorino
vino in abbinamento Rosé d'Amour
Agnello al vapore con vongole, bietole e jus allo Sherry
vino in abbinamento U Neigru
Tartelletta "tiramisù" con meringa all'italiana
vino in abbinamento Sciacchetrà e Vino rosso passito Rinascita
Cena con abbinamento calici, acqua Panna e San Pellegrino, Caffé Illy € 65 a persona.
CHEF DOMENICO VOLTA
Lo Chef Domenico Volta, nato a Genova nel 1988, è al timone del Santamonica dal gennaio 2020, reduce dalla parentesi francese a Roanne, al Aux Anges, con lo Chef Marco Viganò, al cui seguito è stato anche a Lione, al Ristorante La Bastide. L’offerta di ritornare nel proprio territorio è il presupposto del matrimonio tra lo Chef ed il ristorante, che vede in lui il degno esecutore di una cucina fondata sull’esaltazione del gusto come sinonimo del pieno rispetto verso la materia prima. Domenico Volta lavora, erede dello Chef Marco Soldati, per dare riconoscibilità ai suoi piatti e per raccontare la propria storia attraverso di essi, una storia che inizia dalla facoltà di architettura rinnegata, ma ritrovata nell’estetica delle sue creazioni.
Ristorante Santamonica
Lungomare Lombardo 27
16145 Genova
tel. 010 55 33 155
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COVID, CUOCHI E RISTORATORI: “I LOCALI SONO SICURI, PER GLI ESPERTI IL 77,6% DEI CONTAGI AVVIENE IN CASA”
I ristoranti e i bar non sono tra i luoghi più pericolosi per eventuali contagi. A dirlo non è la Fipe, ma l’Istituto superiore di Sanità nel suo monitoraggio settimanale, secondo cui il 77,6% dei contagi, attualmente, avviene in ambito domestico. Un dato riproposto dal dottor Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico scientifico, nel corso della puntata di venerdì sera di Otto e Mezzo su la7.
“La stragrande maggioranza dei contagi avviene in luoghi privati - ha detto lo pneumologo del Policlinico Gemelli di Roma, incalzato dalla conduttrice del programma –. Io non credo che ridurre di un paio d’ore l’apertura degli esercizi pubblici, quando siano ben regolamentati, possa fare una grande differenza”.
Una posizione che fa il paio con quella espressa poche ore prima dal professor Massimo Galli, responsabile del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuto ai microfoni di Radio24.
“Queste due prese di posizione sono molto nette – commenta il Direttore generale della Fipe Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, Roberto Calugi – e dimostrano che in questo momento i ristoranti sono un luogo sicuro, anche grazie alle misure messe in campo con la collaborazione dei ristoratori”.
“Condividiamo quanto sostenuto dal prof. Richelli – aggiunge il presidente della Federazione Italiana Cuochi, Rocco Pozzulo -Non sono certo i ristoranti e le sale di ricevimento a creare l’incremento del COVID. Questi sono locali in cui ci sono controlli rigorosi su distanziamento e dispositivi di protezione. Chiediamo che si consenta ad una categoria già duramente colpita di chiudere in serenità la stagione, che a novembre volge al termine, e soprattutto di effettuare i controlli nelle strade e nei luoghi di assembramenti”.
“Mi auguro che sia il governo che le Regioni tengano conto di questi pareri – conclude Calugi – prima di tornare a prendere in considerazione misure tanto drastiche quanto inutili, che avrebbero come unico effetto la morte di un settore cruciale per l’economia italiana. È impensabile che il popolo della notte torni a casa alle 23, la sfida per tutti è quella di incrementare i controlli sia dentro che fuori dai locali”.
Tommaso Tafi
DA EATALY TORNA VINO DAY E IL PALINSESTO “STORIE DI VITI E DI VITE”
Mese di ottobre dedicato al vino per raccontare l’artigianalità del vino italiano contemporaneo
Sabato 17 ottobre in tutti gli Eataly in Italia e online torna Vino Day, uno degli eventi più amati del mercato del vino: sconto del 20% su un acquisto da 6 bottiglie in su e consegna gratuita in tutta Italia se si ordina dal sito https://www.eataly.net/it_it/shop/
Vino Day è inserito nel palinsesto “Storie di viti e di vite” che fino al 17 novembre racconta quel modo di fare vino che sta riportando al centro del discorso enologico il ruolo del produttore stesso come vignaiolo e come artigiano. Teatro delle iniziative sarà la grande Cantina diffusa di Eataly: 14 enoteche in Italia con 8.700 mq complessivi che contano oltre 5.000 etichette e 52 addetti, e l’online con 1.400 referenze.
Omaggiate dal prestigioso riconoscimento dei Tre cavatappi nella Guida Enoteche d’Italia 2020 di Gambero Rosso, le cantine di Eataly riportano al centro dell’attenzione gli artigiani del vino. Una grande famiglia che riunisce vignaioli custodi del territorio in cui vivono e in cui coltivano le loro vigne. Gli artigiani del vino producono numeri limitati di bottiglie, lavorano in modo individuale e non seriale e garantiscono il controllo di tutta la filiera impegnandosi in prima persona in ogni fase della produzione con grande rispetto per il ciclo della natura e per la sostenibilità ambientale. Nonostante la difficoltà del periodo storico che stiamo vivendo continuando a portare avanti il loro lavoro trasformando sempre più le loro cantine in veri e propri laboratori di eccellenza.
Fino al 17 novembre, “Storie di viti e di vite” rende possibile incontrare gli artigiani del vino, partecipare a cene a tema e degustazioni per conoscere i volti e le storie dei produttori italiani, scoprendo nuovi approcci al bere consapevole.
Per citare alcuni degli eventi in programma, Eataly Lingotto a Torino ospita l’appuntamento di giovedì 22 ottobre con la cena “Nebbiolo Roc(K)” dedicata ai virtuosi artigiani del Canavese e al loro vino che racconta la tipicità dell’impervio territorio d’origine.
Nella cornice del nuovo Pianodue, un ristorante che propone un nuovo modo di bere e mangiare, estremamente personale e modulabile a seconda dell’umore, dell’ora del giorno e della compagnia, Eataly Milano Smeraldo inaugura il 13 novembre una rassegna di cene con il produttore partendo dalla prestigiosa cantina sarda Tenute Dettori, firma di rinomati vini naturali.
Mentre Eataly Roma ospita il Wine Festival venerdì 6 e sabato 7 novembre: due giorni per degustare i grandi vini del nostro Paese e incontrare gli artigiani che li producono.
Nelle enoteche di Eataly Lingotto, Milano Smeraldo, Roma e Trieste torna anche Consigli diVini: una selezione di 100 eccellenze italiane per palati esperti da scegliere in Enoteca con i consigli degli esperti Cantinieri o comodamente da casa con un click: ogni 6 bottiglie uno sconto del 15%.
Debutta quest’anno la collaborazione con Apro, l’associazione che riunisce i Produttori di Ribolla di Oslavia: in programma eventi e corner dedicati in tutte le enoteche per raccontare le eccellenze di un territorio ricco di sfumature.
Ufficio Stampa: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; +39 348 3525169