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VENDEMMIA 2020, TANTA QUALITÀ MA SI SELEZIONANO I VIGNETI
La stagione vendemmiale alle porte si preannuncia ottima da un punto di vista sanitario. Molta selezione dei grappoli nel vigneto per potere portare in cantina un’alta qualità. Utile la riduzione delle rese decisa dal Consorzio
Una stagione metereologica come la 2020 non si vedeva da diversi anni. Preceduta da un inverno mite e siccitoso, il germogliamento è partito con sostanziale anticipo rispetto alla stagione precedente. I mesi di aprile e maggio sono stati perturbati e piovosi, e le basse temperature registrate hanno rallentato la corsa delle viti per arrivare alla fioritura in giugno in perfetto stato. I mesi estivi hanno registrato temperature senza estremi, ventilazione e un perfetto apporto idrico che hanno portato le vigne a essere rigogliose e sane, senza attacchi di peronospora o altre malattie. Un po’ più preoccupante è l’aumento di mal dell’esca e flavescenza dorata che è però costantemente monitorata dai tecnici delle “Sentinelle del Soave” che stanno effettuando interventi puntuali ed efficaci.
Le vigne di Garganega e Trebbiano di Soave sono quindi in ottimo stato e con un produzione nella media. La scelta del Consiglio di avere prudentemente abbassato le rese per la vendemmia 2020 arriva quindi a sottolineare una grande attenzione in vigneto, selezionando quelli migliori per la produzione del vino Soave che anche quest’anno raggiungerà i 450.000 ettolitri, in linea con le richieste del mercato. Dati incoraggianti inoltre sono quelli che vengono dagli imbottigliamenti, che stanno recuperando rispetto ai primi mesi dell’anno, segno di una maggiore fiducia e richiesta di prodotto sui mercati di elezione del Soave, in particolar modo la Germania.
La vendemmia per le terre del Soave dunque è prevista per il 20 di settembre, solo qualche giorno di anticipo rispetto agli scorsi anni, con una garganega allungata e spargola e con le acidità che sono aiutate dalle importanti escursioni termiche che si stanno registrando e che sono ottimali per la freschezza ma anche per i profumi floreali di fiori d’acacia e camomilla del Soave. «Ci stiamo preparando a una vendemmia da un lato estremamente promettente, dall’altro con qualche nuvola all’orizzonte – dice Sandro Gini, presidente del Consorzio – il nostro Consorzio si è dimostrato reattivo e in grado di rispondere alle problematiche che ci si sono poste davanti e siamo sicuri che saprà reagire con prontezza anche in futuro.»
Chiara Mattiello
IL VINO DI QUALITÀ A LANA E DINTORNI
Cantine e aziende vinicole che onorano Bacco
Il territorio di Lana e dintorni è noto soprattutto per essere in Alto Adige la zona con la maggiore coltivazione di meleti per estensione; la mela, pertanto, qui è il frutto più comune. Tuttavia, anche l’uva e i vitigni ricoprono un ruolo importante nella produttività di Lana e dintorni e le tenute vinicole presenti, con grande passione e impegno trasformano il succoso frutto in vini pregiati.
A Cermes si trova la Tenuta Kränzelhof di proprietà dell’eccentrico Conte Franz von Pfeil. Tra i 300 e i 600 metri s.l.m. prosperano, in piccole nicchie climatiche, numerose varietà di uva: Burgunder e Schiava, Merlot, Cabernet, Weißburgunder, Sauvignon e Traminer. Queste uve, sulla cui forza e salute si basa l’attento lavoro che si svolge quotidianamente alla Tenuta, producono vini di carattere di cui si possono riconoscere annata ed origine. L’olfatto e il gusto di chi lavora in Tenuta oltre all’esperienza decidono che tipi di vino offrire ai clienti, più della tecnologia di cantina.
La gamma dei 17 diversi vini, tra cui vini premiati come “Dorado” e “Farnatzer”, riflette la ricerca di una qualità eccellente della cantina, che fa parte dell’Associazione Vigneti di Qualità dell’Alto Adige e dell’Associazione dei Vignaioli Indipendenti dell’Alto Adige – Tirolensis Ars Vini. Quest’ultima è composta da vignaioli consapevoli del proprio valore, che condividono lo stesso concetto di qualità e lo perseguono in modo coerente e riscontrabile in ogni fase della coltivazione e della produzione, dalla vite fino alla bottiglia. L’Associazione organizza poi degustazioni bendate eseguite da esperti enologi, che si tengono più volte nel corso dell’anno, alla fine delle quali vengono individuati i vini di livello eccellente cui viene conferito il riconoscimento del fiocco con il “Drago alato”, leggendario animale delle saghe dolomitiche, che simboleggia i valori di indipendenza, dinamismo e determinazione.
Vini speciali della Tenuta Kränzelhof: Farnatzer 2000, Sagittarius 2009, Dorado 2009 (pinot bianco), Dorado 2009 (Gewürztraminer).
Tutti i vini della Tenuta Kränzelhof possono essere degustati presso la vinoteca tutto l’anno.
Ogni lunedì e mercoledì alle ore 16 e su prenotazione si organizzano visite guidate con degustazione vini.
Visite speciali sono disponibili su richiesta in qualsiasi momento.
Per informazioni: tel. 0473 564549
A Lana l’azienda vinicola biologica Zollweghof ha sede sopra il Castello di Braunsberg, in un antico maso del 1300, la cui cantina, in parte ancora conservata, custodisce i vini naturali che vengono prodotti con certificazione biologica (dal 1990) e da 15 anni anche secondo il metodo biodinamico. La famiglia Pfeifhofer coltiva circa 1,70 ettari di vigneto di proprietà e un altro ettaro in affitto; i vigneti si trovano sulle ripide colline all’ingresso della Val d’Ultimo. La scelta è stata di lavorare tanto con varietà resistenti, chiamate anche “PIWI”, in modo da evitare la necessità di trattarle, ma anche con varietà antiche autoctone dell’Alto Adige come Schiava, Fraueler e Versoaln.
Si producono vini come Cuvée Braunsberg, Rosé Swing, Goldraut, Bronner, Pfiffikus, Rosé Granat, unikum e Bonifazius.
I vini dell’azienda Zollweghof sono stati premiati più volte: lo spumante rosato SWING ha vinto tre volte l’oro internazionale, il vino bianco GOLDRAUT, che invecchia in anfore, ha vinto due volte l’oro (Premio Via Claudia Augusta e Premio internazionale PIWI).
Guide ai vigneti e nelle cantine con degustazioni proposte dal 15 aprile al 25 ottobre ogni giovedì alle 16 su prenotazione.
Per informazioni: tel. 334 9298716
L’azienda vinicola Hännsl Am Ort si trova a Lana e viene gestita con amore e passione dalla famiglia Kerschbaumer che dal 2003 coltiva vitigni e produce vini bianchi e rossi: lo Chardonnay fresco “Aus Anna’s Garten”, il Sauvignon aromatico “Asparagus”, lo Schiava fruttato, tipico dell’Alto Adige, il Pinot Noir “Proculo”, il Merlot “Malan”, il Lagrein “Dunkl”, il Merlot Cabernet blend “Ogethn” e il Cabernet “Novus IV”.
I vini prodotti dall’azienda vinicola possono essere degustati e acquistati dal 1° aprile al 31 ottobre anche nell’ambito di una visita guidata ai vigneti e alla cantina su appuntamento, da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18.
Per informazioni: tel. 0473 561759
Sempre a Cermes la Tenuta Haidenhof copre un’area di 3.5 ettari d superficie a 450 metri di altitudine con esposizione sud est. Le vigne si trovano in un terreno sabbioso-argilloso in forte pendenza, con un clima mediterraneo; tutto ciò conferisce ai vini delle inconfondibili note aromatiche e uno stile fruttato e corposo. Ogni vino rispecchia le caratteristiche del vitigno e, a seconda della varietà, la maturazione avviene in grandi botti di legnooppure in barrique di rovere francese in modo che i vini acquisiscano un gusto raffinato e inconfondibile, nitido e persistente al palato.
L’antica cantina in pietra dell’Haidenhof ha oltre 300 anni e qui, un tempo, il vino veniva venduto sfuso. Oggi la famiglia Erb vende circa 15.000 bottiglie di vino all’anno; una parte di esse viene destinata al ristorante del maso. È stata ampliata negli anni anche la varietà dei vini: l’azienda familiare produce 8 etichette differenti, ognuna delle quali richiede una lavorazione e un invecchiamento speciali.
La Tenuta Haidenhof produce vini di altissimo livello come il Vino dolce “Diva”, lo Schiava “Meraner Hügel” e il Sauvignon Vigna Ofenwein.
Presso l’Haidenhof si organizzano visite guidate nei vigneti e degustazioni, in occasione delle quali, Hansi, enologo e figlio dei padroni di casa, è lieto di presentare i suoi vini. Dal 27 marzo al 15 novembre, ogni mercoledì alle 17, con un minimo di partecipanti 5 persone, hanno luogo visite ai vigneti con degustazione di vini.
Per informazioni: tel. 0473 564451.
Nadia Scioni
RICCARDO COTARELLA E IL SUO TEAM ALLA GUIDA DEI VINI VILLA CRESPIA
L’anno 2020 si è mostrato a tutti noi come un anno difficile, che ha messo a dura prova le nostre vite, le nostre aziende, le nostre ambizioni. La storia ci insegna che i momenti di crisi portano inevitabilmente a dei cambiamenti; cambiamenti che possiamo provare a governare oppure subire.
Abbiamo scelto di cogliere questo momento come un’opportunità per investire sul futuro di Villa Crespia, insistendo sul pilastro cardine che ha sempre guidato la filosofia della nostra Famiglia: la produzione di vini di qualità, in grado di valorizzare al massimo il nostro territorio, La Franciacorta.
Spinti con forza dal completo ingresso in Azienda della seconda generazione della Famiglia, abbiamo condiviso un nuovo obiettivo: il perfezionamento di tutta la selezione dei nostri vini alla ricerca dell’eccellenza.
Investire sulla qualità del prodotto significa provare a cogliere i segnali di un mercato sempre più competitivo e di una clientela sempre più appassionata ed esigente.
Un obiettivo ambizioso: Villa Crespia è cresciuta costantemente negli anni grazie alla professionalità e alla passione di tutta la sua squadra e ha raggiunto oggi nei suoi vini un livello elevato, ampiamente riconosciuto dal mercato. Un’eredità importante, della quale siamo orgogliosi e che deve rappresentare ora il nostro solido punto di partenza per l’inizio di una nuova fase.
Abbiamo lavorato in questi mesi alla ricerca di una figura che condividesse con noi il valore di questa nuova sfida. Tutti insieme abbiamo riconosciuto nel Dott. Riccardo Cotarella e nel suo Team il miglior timoniere possibile per competenze, professionalità, passione e valori umani e siamo oggi orgogliosi di poter comunicare ufficialmente che, a partire dalla vendemmia 2020, sarà a capo della gamma vini di Villa Crespia, guidando tutte le fasi della produzione, in campagna e in cantina.
Famiglia Muratori
LE TAVOLE DEL MANGIARBENE: LOCANDA DELL’OLMO DI BOSCO MARENGO
di Virgilio Pronzati
Facciata e ingresso della Locanda dell’Olmo di Bosco Marengo
Bosco Marengo, piccolo comune con 2300 abitanti della provincia di Alessandria. ha un bagaglio storico invidiabile. Ricordato per lo piu per l’omonima battaglia del 14 giugno del1ì’800, fu fondato da Teodorico nel 498. Negli ultimi anni del 1° millennio l’imperatore Ottone concesse Bosco agli Aleramo che, nelle varie dinastie diedero origine ai marchesi di Bosco Marengo. Nel Cinquecento diede i natali al primo papa piemontese: Antonio Michele Ghislieri noto col nome di Pio V.
I fratelli Andrea e Gianni Bondi nel loro ristorante
Da circa vent’anni questa amena località, gode di meritata notorietà per la Locanda dell’Olmo di proprietà della famiglia Bondi. Un locale raccolto e accogliente situato nella principale piazza del paese, dove i piatti traggono origine da basi sceltissime e da ricette piemontesi e liguri. All’accoglienza e in sala, c’è Andrea, provetto sommelier, che vi suggerisce (anche se non mancano certo menù e carta dei vini) i ghiotti piatti realizzati dal fratello Gianni e serviti dalla cognata Michela.
I classici rabatton
Ecco gran parte dei piatti che caratterizzano la Locanda dell’Olmo in estate (in grassetto i più tipici).
Tanto che si aspetta, un piattino di testa in cassetta e pancetta artigianale; Battuta di fassone all’Albese con lamelle di parmigiano reggiano di 36 mesi; Frisceu (frittelle) di zucchine e loro fiori; Peperone di Carmagnola o di Motta) alla fiamma e salsa di acciughe cantabriche, tra gli antipasti.
Tutti e tre gli antipasti
Primi piatti: Tagliolini alle verdure dell’orto; i classici e irrinunciabili Rabattoni gratinati; Lasagne al forno ai carciofi e besciamella.
Secondi piatti: Frittura di acciughe liguri; Vitello tonnato; Salamini del mandrogno alla pietra ollare; Girello di fassone al sale; Insalata di trippa estiva; Stoccafisso accomodato (in umido); Cima (storico piatto genovese). Selezione di formaggi anche a latte crudo e naturali (Presidi Slow Food).
Selezione di formaggi anche a latte crudo e naturali (Presidi Slow Food)
Tra i dolci: Torta morbida di mele con crema al limone; Crostata con confettura di pesche e zenzero; Bunet; Crema di mascarpone e fragole; Semifreddo allo zabaione.
Tutto questo ben di Dio lo potrete abbinare a ottimi vini, scelti in una carta con solo ma eccellenti cento etichette, che rappresentano il meglio dell’enologia nostrana e internazionale.
I vini abbinati
Un consiglio utile: abbinate i piatti con i vini della Cantina Bondi (sempre della stessa famiglia). Otterrete il meglio sia nell’abbinamento che nel prezzo.
Infine il conto: un pranzo o una cena comprendente quattro piatti, dall’antipasto al dolce, senza vini, si aggira sui 41-43 euro, ben spesi. Se di giorno, l’opportunità di visitare il complesso monumentale di Santa Croce e Tutti i Santi, dove il Vasari realizzò numerose opere. Mentre a poco più di venti chilometri, un conveniente shopping all’Outlet Center di Serravalle Scrivia, uno dei più grandi Outlet Village d’Europa.
Andrea e Gianni Bondi con l’amico Giuliano Fiorentini
Locanda dell'Olmo - Piazza Mercato 6, 15062 Bosco Marengo (Al) - Tel 0131299186 - Chiuso il lunedì - Prenotazione consigliata. Comodo parcheggio di fronte al locale. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.locandadellolmo.it
UIV (AIRBUS): VINO ITALIANO SI SALVA DA NUOVO ROUND DAZI AGGIUNTIVI USA
ABBONA (PRESIDENTE UIV): VITTORIA GRAZIE AD AZIONE CONGIUNTA SETTORE E ISTITUZIONI. ORA VINO FUORI ANCHE DA DIGITAL TAX. EXPORT: ITALIA A +1,8% NEL SEMESTRE, FRANCIA A -25,3%
“Ancora una volta l’Italia del vino rimane fuori dalla disputa commerciale Airbus. Non ci sarà alcun dazio aggiuntivo negli Stati Uniti sui vini del nostro Paese, almeno per questo nuovo round. Nell’esprimere soddisfazione e gratitudine per quanto fatto in Italia e negli Usa a vari livelli dal settore, dall’indotto e dalle istituzioni, riteniamo questo un successo – fondamentale ma purtroppo non definitivo – della diplomazia in un mercato che vale circa un quarto delle nostre esportazioni di vino nel mondo”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv), Ernesto Abbona, a commento della decisione relativa al rinnovo dei dazi imposti dal rappresentante del Commercio americano (Ustr) nell’ambito dell’indagine Airbus.
“Ora - ha aggiunto Abbona - confidiamo che l’azione politico-diplomatica combinata che ha visto protagonisti, tra gli altri, il sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto, e l’Ambasciatore italiano a Washington, Armando Varricchio, e oltre 27mila commenti anti-dazi pervenuti dai Paesi interessati agli uffici del Commercio americano, si concentri sull’indagine Usa relativa alla cosiddetta digital tax approvata l’anno scorso dal Governo italiano. L’obiettivo è scongiurare ancora una volta una ritorsione commerciale che si rivelerebbe perdente per l’Italia, l’Europa e gli Stati Uniti. Per questo servirà intensificare il dialogo incoraggiando, anche in sede europea e internazionale, un percorso di cooperazione con gli Stati Uniti sui due fronti aperti. Dobbiamo assolutamente - ha concluso il presidente UIV - evitare che il vino possa divenire nuovamente bersaglio di dispute alle quali è completamente estraneo”.
Secondo le elaborazioni su base dogane dell’Osservatorio del Vino di UIV, gli Stati Uniti rappresentano il primo buyer di vino al mondo e l’Italia è tornata a essere il primo Paese fornitore, con un valore delle vendite nel primo semestre di quest’anno fissato a quasi 1 miliardo di dollari, in crescita sia a volume (+2,9%) che a valore (+1,8%) sul pari periodo 2019. La Francia, colpita dai dazi aggiuntivi e principale competitor oltreoceano, nello stesso periodo ha registrato una perdita a valore del 25,3%; anche la Spagna ha pagato dazio alle ritorsioni commerciali accusando un -12,3%. Tra i vini made in Italy, il cui risultato è ancor più significativo se si considera anche il calo complessivo delle importazioni di vino negli Usa (-10%, a 2,8 miliardi di dollari), gli spumanti (+4,7%) fanno meglio a valore rispetto ai fermi imbottigliati (+1,3%), che rimangono la tipologia più venduta con un controvalore di 742 milioni di dollari. In forte difficoltà invece i fermi imbottigliati francesi che, vittime dei dazi aggiuntivi, chiudono il semestre a -37%.
Benny Lonardi