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AL VIA UNA NUOVA STAGIONE PER IL B&B E L’OSTERIA DI CASTELLO DI FONTERUTOLI
Da fine maggio porte aperte per accogliere turisti e “wine lover” in una delle location più suggestive del Chianti Classico, nel cuore della Toscana.
Si riparte dall’enoturismo che, quest’anno più che mai, si attesta come un fenomeno destinato a crescere per gli italiani proprio nel nostro Bel Paese. Il B&B Castello di Fonterutoli – di proprietà della famiglia Mazzei – è la scelta giusta per una vacanza indimenticabile in un borgo medioevale dove trascorrere momenti tra natura, grandi vini e una cucina territoriale d’autore.
Con i suoi 5 appartamenti e le sue 17 camere incastonate nelle diverse zone del piccolo borgo e totalmente ispirate ai colori del Chianti consente di fare un break lontano dai ritmi frenetici della città. All’interno un arredamento accogliente e di charme con pavimenti in cotto antico, le travi a vista, gli antichi mobili della famiglia, tutt’intorno la splendida campagna collinare del Chianti. Fonterutoli si trova nel cuore della Toscana, nelle vicinanze dei maggiori luoghi di interesse, come Firenze, a soli quarantacinque minuti di distanza, Siena a quindici minuti, e altre località come Volterra, San Gimignano e Pienza. Tante le attività a cui ci si può dedicare a partire dalle degustazioni nella spettacolare Cantina che si sviluppa su tre livelli di profondità e custodisce un’ampia barricaia dove dimorano oltre 3000 fusti di rovere. La Cantina, realizzata da Agnese Mazzei, fa parte del progetto Toscana Wine Architecture, un circuito di 14 cantine d’autore e di design, firmate dai grandi maestri dell’architettura contemporanea. Ma si può optare anche per lezioni di cucina fino alle visite ai borghi circostanti Gaiole, Castellina, Radda e Greve e alle loro botteghe artigiane. Le Strade Bianche che si ramificano nell’area sono lo scenario ideale per passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta in mezzo alla natura incontaminata. Qui gli appassionati delle due ruote si riuniscono ogni anno in autunno per l’Eroica, uno degli eventi sportivi più affascinanti e romantici del mondo.
All’ Osteria di Fonterutoli, tra gli ulivi e i vigneti, si può assaporare un’imperdibile esperienza gourmet, magari abbinata a una verticale dei vini di Castello di Fonterutoli, proposta dallo Chef Lorenzo Baldacci che utilizza solo prodotti locali, stagionali e selvaggina di zona. Si possono prenotare i gazebo dedicati oppure si può approfittare del dehors e dell’ampia terrazza in mezzo alla natura, in totale relax e sicurezza. Per un pranzo veloce o per un aperitivo a base di un'attenta selezione di prodotti toscani, si può invece optare per la Società Orchestrale di Fonterutoli.
Marchesi Mazzei, 600 anni di passione per il vino.
Un connubio indissolubile con la Toscana ed il Chianti Classico. Uno stretto legame unisce la famiglia Mazzei al vino. Tradizione e continua ricerca si incontrano nelle tenute di proprietà della famiglia: due in Toscana (Castello di Fonterutoli nel Chianti Classico e Belguardo in Maremma) e una a Zisola, in Val di Noto, Sicilia.
Simonetta Gerra
ASTI SPUMANTE & MOSCATO D’ASTI NELLE RICETTE DI ALESSANDRO BORGHESE SU SKY E NOW TV
Dal primo giugno Asti spumante e Moscato d’Asti docg protagonisti nel programma di ricette Alessandro Borghese Kitchen Sound su Sky e NOW TV, disponibile anche on demand
Partita il 25 maggio su Sky e NOW TV la sesta stagione del programma Alessandro Borghese Kitchen Sound, format televisivo di ricette presentato dallo chef Alessandro Borghese, ospiterà, dal primo giugno, anche l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti docg come eccellenze del Made in Italy
Del resto il tema del programma è proprio la valorizzazione della cultura gastronomica italiana con piatti che nascono dall’estro creativo di chef Alessandro Borghese e da quello dei suoi ospiti.
È in questo contesto, che dal primo giugno, sono state inserite le puntate intitolate “Rural Glam”, lo slogan che identifica la denominazione dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti docg.
L’Asti spumante e il Moscato d’Asti docg saranno dunque abbinati a ricette territoriali in un tripudio di golosità Made in Piemonte che faranno da cornice alle bollicine piemontesi più brindate in Italia e nel mondo.
Le puntate saranno in tutto una ventina: dieci da lunedì primo giugno a venerdì 12 giugno (saltando il 6 e 7 giugno) e altrettante in autunno.
L’appuntamento col programma Alessandro Borghese Kitchen Sound è dal lunedì al venerdì all’ora di pranzo su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455), sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone, tablet e PC, anche in viaggio nei Paesi dell’Unione Europea e in streaming su NOW TV. Le ricette della settimana sono poi raccolte in un menu completo, in onda il sabato. Una settimana dopo la messa in onda il programma è visibile anche nelle sezioni video de www.ilsole24ore.com, www.mixerplanet.com e RDS 100% Grandi Successi, che firma inoltre la playlist e accompagna i menù.
Bouquet Agency
LA TUA ESPERIENZA ENOTURISTICA IN UN CLICK
Parte ufficialmente con oggi l’attività del nuovo sito del consorzio dei Cembrani D.O.C. www.visitcembranidoc.it, una piattaforma dedicata unicamente all’enoturista che può scoprire, scegliere e prenotare direttamente la propria esperienza in cantina, distilleria e non solo.
Il progetto, nato ancora lo scorso anno per rispondere alle numerose richieste di visita che giungevano telefonicamente alla segreteria del consorzio anche grazie al circuito virtuoso innestato dalla Trentino Guest Card, ha spinto il consorzio ad investire in questa piattaforma dove si trovano già i calendari estivi di apertura per le visite delle varie strutture, nonché laboratori promossi dalle aziende altre dal mondo vino, partner del consorzio.
Dal sito, finanziato in parte attraverso i fondi LEADER del Gal Trentino Centrale, è possibile infatti prenotare visite e degustazioni alle Distillerie Paolazzi o Pilzer, a Cembra Cantina di Montagna,
da Zanotelli, da Simoni e Villa Corniole, il laboratorio di essiccati da Fernanda Zendron o di erbe officinali presso GioVe officinali, l’aperitivo al Green Grill di Grumes o la passeggiata alla scoperta delle 54 varietà di mele coltivate a Maso Pomarolli. Per ora dieci attività che sono state organizzate per essere vissute in sicurezza e tranquillità, in piccoli gruppi e rispettando quanto previsto dai protocolli attualmente in vigore stilati a seguito dell’emergenza Covid 19.
Le visite hanno diverse possibilità di svolgimento a seconda della preferenza del visitatore, che può già prenotare l’eventuale esplorazione del vigneto nelle campagne terrazzare della Val di Cembra, o la merenda con i prodotti tipici o per gli appassionati del mondo bollicine, spuntare la preferenza di degustazione dei Trentodoc metodi classici prodotti con le eccezionali uve della valle.
Dall’esperienza degli scorsi anni, i Cembrani DOC hanno deciso di aprire le porte delle proprie aziende anche al sabato, al mattino in cantina e al pomeriggio in distilleria, oltre agli ormai consueti appuntamenti del martedì e venerdì pomeriggio, fruibili quest’ultimi anche con la Trentino Guest Card.
www.visitcembranidoc.it è lo strumento dove il visitatore potrà prenotare anche la propria partecipazione agli eventi ormai classici che il consorzio organizza per la promozione delterritorio e dei suoi eccellenti prodotti. A breve saranno disponibili i ticket numerati per assicurarsi un posto al trekking enogastronomico tra i vigneti dei Baiti en Festa, rimandato al 1° agosto e alla cena itinerante tra gli avvolti del centro storico di Cembra del 16 e 17 ottobre, Caneve en Festa.
Cembrani DOC, pronti a riaccogliervi in modo ancor più organizzato per la vostra sicurezza e nello spirito della cordialità cembrana! Vi aspettiamo
Scopri le attività
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Mara Lona
La Miscelazione Futurista
La Miscelazione Futurista viaggia nell’etere e raggiunge tutto il mondo!
Per non interrompere la fortunata serie delle competizioni di Miscelazione Futurista organizzata dalla Giulio Cocchi in questi anni con il coinvolgimento dei più creativi barman della nazione e delle case storiche della liquoristica italiana, l’edizione 2020 diventa digitale e si allarga a un pubblico internazionale.
I candidati a esser nominati Miscelatore Record Digitale 2020 dovranno cimentarsi nella creazione di polibibite secondo i dettami tracciati nel primo Novecento da Filippo Tommaso Marinetti e soci per comporre opere d’arte liquide da bere.
Due seminari di racconto e istruzione sono stati trasmessi via etere nei giorni scorsi da Fulvio Piccinino e da Roberto Bava, rispettivamente scrittore ed editore della “bibbia” sul tema, il libro “La Miscelazione Futurista - The Futurist Mixology” edito da Cocchibooks.
Fino al 30 giugno giugno, chi vorrà mettersi alla prova, potrà ideare una polibibita (cocktail) originale seguendo i dettami del Neomanifesto della Miscelazione Futurista, filmarne l’esecuzione e - inviando all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. la propria performance - potrà essere pubblicato sulla pagina Facebook della casa astigiana e votare e far votare la propria creazione.
Le cinque polibibite più votate (numero dei like ottenuto sulla pagina e giudizio della giuria tecnica) accederanno a una finale virtuale che si terrà il 21 luglio di fronte a una giuria internazionale di professionisti e giornalisti del settore.
La finale decreterà il Miscelatore Record Digitale 2020, erede dei Miscelatori Futuristi di inizio Novecento come Marinetti, Barosi, Balla, Depero.
Mai come quest’anno questo stile di miscelazione che esalta l’italianità degli ingredienti (“Noi vogliamo l’uso di prodotti italiani sia liquoristici che gastronomici, per le nostre polibibite” recita al punto 6 il Neomanifesto della Miscelazione Futurista) rivela un’attenzione preziosa verso i prodotti della tradizione nazionale, aiutandone il rilancio anche all’estero.
Per tre edizioni infatti, nel 2016, 2017 e 2018, una competizione serrata ha eletto a Torino il Miscelatore Record Nazionale facendo del capoluogo sabaudo (che i Futuristi chiamavano “Futuropoli” per la sua avveneristica architettura industriale e della sua cucina) la capitale indiscussa della Miscelazione Futurista.
ll titolo è andato rispettivamente alla barlady Cinzia Ferro, autrice della polibibita Svetta, a Elisa Favaron con La Sfacciata e a Salvatore Vita che ha creato la polibibita L’Elettrodisiaca nell’ultimo grande evento svoltosi al Museo dell’Automobile.
LA MISCELAZIONE FUTURISTA - La Miscelazione Futurista è stata riscoperta in questi anni grazie agli studi del barman ed esperto Fulvio Piccinino e all’opera infaticabile di Giulio Cocchi insieme ad altre case storiche della liquoristica italiana (in particolare hanno sostenuto negli anni questa operazione culturale Campari, Fabbri, Luxardo, Nardini, Pallini, Strega, Tassoni e Vecchia Romagna).
Dal 2014, in moltissimi seminari in giro per il mondo (dal Tales of the Cocktail di New Orleans al MoMa di New York, dal Bar Convent di Berlino al Salone del Gusto di Torino passando per L’Athens Bar Show fino alla Cina) Cocchi e Piccinino hanno diffuso il verbo futurista raccogliendo curiosità e consensi.
Nell’ottobre 2014 è stato dato alle stampe un volume bilingue italiano e ingelse “La Miscelazione Fututista - La risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta”, ristampato nel 2016, che racconta l’avventura della Miscelazione Fururista e ricrea le polibibite classiche ed è diventato in brevissimo tempo la Bibbia dei neomiscelatori futuristi, proclamato da New Orleans tra i 10 migliori libri al mondo sul tema del bere miscelato.
Marianna Natale
Pecorino Toscano DOP
Pecorino Toscano DOP: “Ripartiamo dopo l’emergenza, pronti a ripensare la nostra attività di promozione”
Grosseto. “Siamo pronti a ripartire e a ripensare il nostro modo di promuoverci sul mercato nazionale e internazionale”. Con queste parole il direttore del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP, Andrea Righini interviene sullo stato di salute della filiera a seguito dell’emergenza COVID-19.
Il lock down e gli effetti sulla filiera. “L'impatto sulla filiera produttiva del Pecorino Toscano DOP - afferma Righini - è stato molto duro in termini di maggiori costi e minori consumi. I nostri caseifici non si sono mai fermati, ma, anzi, hanno completamente riorganizzato i modelli di lavoro per garantire la produzione e la sicurezza delle maestranze. Nel mese di maggio, naturale periodo di picco della produzione di latte ovino, i tradizionali doppi turni in lavorazione sono diventati tre e in alcune realtà anche quattro, con squadre di lavoro ridotte per poter limitare al massimo il rischio di contagi. A ogni cambio turno sono state effettuate sanificazioni con un allungamento dei tempi di produzione. Fermare o ridurre la produzione avrebbe significato non ritirare il latte, mettendo in enorme difficoltà le aziende agricole e questo ovviamente non è avvenuto”.
Il valore economico dell’emergenza COVID-19. “Nei primi due mesi del 2020 - spiega il direttore del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP - la filiera ha goduto dell'onda lunga della crescita dei consumi in Italia ma soprattutto all'estero, grazie anche alla forte attività di promozione organizzata dal Consorzio e dai caseifici per aumentare la conoscenza sul prodotto. Il mese di marzo ha segnato una brusca frenata alla crescita, mentre aprile ha registrato un drastico calo dei consumi, dovuto alla chiusura del canale Ho.Re.Ca, importante in Italia, ma fondamentale all'estero. Il calo delle vendite è variato da caseificio a caseificio, in funzione della vocazione commerciale, tra un –20 per cento e un –50 per cento. La distribuzione organizzata nelle vendite non è andata male, anche se non è stata ai livelli dello scorso anno e non ha potuto sostituire nei consumi l’assenza totale del settore ristorativo”.
Il ruolo del Consorzio e le azioni intraprese. “Durante la fase di piena emergenza -aggiunge Andrea Righini - abbiamo dovuto sospendere tutte le attività programmate in Italia e all’estero: dalle fiere di settore ai seminari per operatori e stampa, fino alle attività promozionali nei punti vendita in USA e Canada. In USA e Canada stiamo realizzando Webinar didattici per giornalisti e buyer in collaborazione con le Camere di Commercio italo-americane e italo-canadesi, che ci sono state molto vicino. Non è facile operare a distanza con un prodotto che deve essere illustrato, ma anche fatto vedere ed essere assaggiato”.
Da dove riparte il Pecorino Toscano DOP. “Il Pecorino Toscano è la seconda DOP del settore ovino a livello nazionale, dopo il Pecorino Romano, e lavoreremo affinché negli anni il valore medio annuo al consumo torni a superare i 50 milioni di euro. Per farlo, dobbiamo fidelizzare il mercato tradizionale e allargarlo a una platea di consumatori consapevoli e attenti. In questo senso, stiamo diversificando gli investimenti puntando di più sull'immagine e sulla cultura del prodotto certificato. L’obiettivo è quello di far capire ai consumatori finali come riconoscere un prodotto DOP e come la certificazione sia garanzia di tracciabilità, sicurezza alimentare e qualità”.
agenzia robespierre