Home
LUNEDÌ 21 OTTOBRE A PALAZZO SERBELLONI “LA PRIMA DELL’ALTA LANGA – MILANO”
LA GRANDE DEGUSTAZIONE DELLE CUVÉE DEI PRODUTTORI DEL CONSORZIO RISERVATA A OPERATORI HORECA E GIORNALISTI
Mancano due settimane a “La Prima dell’Alta Langa”, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio Alta Langa che si svolgerà lunedì 21 ottobre a Milano a Palazzo Serbelloni, in corso Venezia 16, dalle 10 alle 19.
L’evento è riservato - tramite registrazione al link bit.ly/2llTUii - a un pubblico selezionato di giornalisti e operatori del settore horeca e consentirà di assaggiare 67 cuvée di 30 produttori: tutte le declinazioni delle “alte bollicine piemontesi” di Alta Langa, bianco, rosato, brut, pas dosé, riserva, grandi formati.
Dopo il successo delle prime due edizioni piemontesi, che hanno attirato al Castello di Grinzane Cavour (Cuneo) oltre 1500 addetti ai lavori provenienti in gran parte dal Nord Ovest, il Consorzio Alta Langa ha deciso di organizzare l’evento nella capitale meneghina per favorire l’incontro in particolare con gli operatori del Centro-Nord.
Dichiara Giulio Bava, presidente del Consorzio: "Milano è un luogo d’elezione per il confronto con gli estimatori delle migliori bollicine, italiane e straniere. Con La Prima dell’Alta Langa a Milano vogliamo consolidare e allargare la conoscenza della denominazione nella ristorazione nazionale".
Nel programma della manifestazione sono previste due masterclass della durata di 45 minuti ciascuna. Sono gratuite, su prenotazione, fino a esaurimento posti. Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’Alta Langa in cinque calici (h. 11; h. 14; h. 17) guidata da Sandro Minella.
Un Pinot nero 100%, uno Chardonnay 100%, una cuvée di Pinot nero e Chardonnay, un rosato e una riserva: cinque calici di Alta Langa Docg per raccontare storia, caratteristiche e disciplinare di produzione della denominazione.
Analisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Alba e Alta Langa Docg (h. 12; h.15; h. 18) realizzata in collaborazione con Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e Centro Nazionale Studi Tartufo e guidata da Isabella Gianicolo.
Nelle colline piemontesi a ottobre si respira il profumo del Tartufo Bianco d’Alba. Le brume autunnali portano con sé il conforto di una tavola imbandita con piatti straordinari, vini pregiati e il più nobile tra i funghi. Il connubio con l’Alta Langa Docg risponde perfettamente alle più alte aspettative, in un rapporto che da anni rappresenta un percorso di tutela e valorizzazione delle risorse che un territorio come quello del sud Piemonte può offrire. La masterclass dedicata al Tuber magnatum Pico o Tartufo Bianco d’Alba, rappresenta un piccolo viaggio nell’analisi sensoriale, ovvero lo studio del percepito, l’unica tecnica possibile per la valutazione di esemplari unici. Un esperto vi condurrà nel mondo del tartufo, narrandone le caratteristiche, descrivendone i particolari e magari sollevando alcuni dei numerosi veli che avvolgono questo prodotto. L’analisi sensoriale infine sarà strumento per fornire ai partecipanti un potere di valutazione del prodotto fresco in occasione di eventuali acquisti.
Al termine della masterclass la promessa mantenuta dell’abbinamento perfetto tra Alta Langa Docg e Tartufo Bianco d’Alba.
I partner del Consorzio Alta Langa sono Eurostampa e Verallia.
L'ALTA LANGA DOCG È LO SPUMANTE BRUT STORICO DEL PIEMONTE - Una denominazione dalla produzione contenuta, con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee”, dal giugno 2014 riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
È fatto di uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi. L’Alta Langa è esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno della vendemmia.
LE TERRE DELL’ALTA LANGA DOCG - Un territorio che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare. Una terra che raccoglie l’eredità conservata dagli avi, mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali come è avvenuto invece nelle basse colline. L’Alta Langa è una zona preziosa, fragile, da sostenere, in cui salvaguardare la biodiversità. Terra letteraria, terra straordinaria di resistenze - di guerre e di culture -, che ha fatto fronte ai cambiamenti e li ha assecondati, senza perdere il suo bagaglio di memoria e la sua forte identità.
IL CONSORZIO ALTA LANGA - Quello dell’Alta Langa è oggi un Consorzio molto attivo: viticoltori e produttori sono coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio. Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere un vino importante.
Marianna Natale
89a FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA
dal 5 ottobre al 24 novembre 2019 ad Alba (CN)
L’EQUILIBRIO PERFETTO
CELEBRATO DALLA 89a FIERA INTERNAZIONALE
DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA
INAUGURA CON SUCCESSO LA 89a FIERA INTERNAZIONALE
DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA
Taglio del nastro con le autorità, presentazione della PEPITA prodotta con Limoges e vittoria del Borgo Moretta al Palio degli Asini con Daniele Marcianti su Cento lire
Un talk show moderato dal direttore de La Stampa Maurizio Molinari ha visto intervenire venerdì scorso sul palco del Teatro Sociale di Alba il Sindaco di Alba Carlo Bo, la Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba Liliana Allena, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone. Dopo il taglio del nastro si è aperto sabato 5 ottobre alle 9.30 il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, lo spazio di 1650 metri quadrati situato nel Cortile della Maddalena, nel centro storico cittadino. Fin dalle prime ore di apertura l’afflusso di pubblico è stato elevatissimo, con circa il 70% di presenze straniere e turisti arrivati ad Alba per scoprire il nostro straordinario gioiello della terra e conoscere da vicino gli elementi della cultura materiale del Piemonte attraverso degustazioni, esperienze sensoriali e laboratori.
Nel primo fine settimana di apertura ottima l’affluenza al Mercato Mondiale del Tartufo con un aumento di circa il 10% sui biglietti venduti rispetto al 2018 mentre le quotazioni del Tartufo Bianco d’Alba sono oscillate tra 250 e 350 euro a seconda della pezzatura. I prezzi del Tartufo Bianco d’Alba si possono monitorare sul sito del Centro Nazionale Studi Tartufo www.tuber.it alla voce “borsino del tartufo”.
Si è registrato un totale sold out per tutti gli appuntamenti dell’Alba Truffle Show in Sala Beppe Fenoglio, dove la creatività dei grandi chef si esprime attraverso i Foodies Moments. Gli ospiti dei Foodies Moments sono accolti con il benvenuto offerto dal Consorzio Alta Langa DOCG, official sparkling wine della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, e accompagnati in una dimensione raccolta e privilegiata perfetta per un’incursione all’interno delle cucine stellate in cui apprendere e gustare i migliori abbinamenti tra cucina e tartufo.
«Grande soddisfazione per questa primo fine settimana di Fiera, con un ricco programma di appuntamenti che ha registrato il tutto esaurito grazie ad un pubblico sempre più numeroso che interpreta la visita ad Alba come una esperienza unica e indimenticabile - dichiara la Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba Liliana Allena. - Nel segno dell’internazionalità abbiamo accolto la delegazione di Limoges Città Creativa Unesco con cui abbiamo lanciato “Pepita”, il raffinato contenitore per il Tartufo Bianco d'Alba realizzato in ceramica finissima dalla prestiosa Maison Reynaud. È una gioia vedere come anche la tradizione dei nostri Borghi si rinnovi ogni anno e un grande ringraziamento a tutti i protagonisti di una splendida edizione del Palio degli Asini.»
Oltre agli show cooking - tenuti dagli chef Gabriele Boffa del “Relais Sant'Uffizio” di Cioccaro di Penango (* Stella Michelin), Federico Gallo della “Locanda del Pilone” di Alba (*Stella Michelin), Gille Dudognon de “La Chapelle Saint Martin” di Limoges (*Stella Michelin) e Michelangelo Mammoliti de “La Madernassa” di Guarene (*Stella Michelin) - lo spazio dell’Alba Truffle Show è stato sede di importanti incontri e presentazioni.
La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba prosegue il suo percorso di relazioni con la cultura enogastronomica di altre zone d’Italia e del mondo.
Sabato 5 ottobre all’Alba Truffle Show si è tenuta la conferenza stampa “Olio su tavola: i capolavori dell’extravergine” con la presenza del noto nutrizionista Giorgio Calabrese, di Claudio Federici, responsabile dell’ufficio comunicazione di ISMEA e di Indra Galbo, esperto del Gambero Rosso.
A seguire la prima “Olio EVO Tasting Experience” a cura di ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) e Gambero Rosso. Le Olio EVO Tasting Experience - appuntamenti gratuiti prenotabili sul sito - sono protagoniste in sala workshop ogni domenica alle 17.30 momenti dedicati alla degustazione dell’olio di oliva 100% italiano con degustazioni guidate dal Gambero Rosso. Piccole degustazioni di olio EVO, inoltre, sono offerte ai partecipanti dei Foodies Moments del sabato e prima dello show cooking della domenica mattina.
Domenica 6 ottobre la Fiera ha ospitato la città di Limoges inserita, così come la città di Alba, nel netwok Creative City Unesco. In questa occasione è stato raccontato il coinvolgimento della cittadina francese famosa nel mondo per le sue ceramiche ed è stata presentata, per la prima volta, la “Pepita”, prezioso cofanetto studiato per svelare al meglio il Tartufo Bianco d’Alba preservandone l’aroma e la freschezza.
Nel corso della presentazione è intervenuto con un videomessaggio anche Bertrand Raynaud, direttore delle relazioni esterne per la Maison Raynaud, che ha manifestato la propria felicità per un progetto capace di associare la bellissima porcellana di Limoges a uno dei prodotti più straordinari che la natura possa generare. La Pepita è un prezioso elemento che si aggiunge al “Kit per il Tartufo Bianco d’Alba” ed è realizzata dalla prestigiosa Maison Raynaud, importante casa produttrice di ceramiche artistiche di Limoges. L’oggetto di design è stato disegnato da Mariela Schwarz Montiel su ispirazione delle pietre preziose e del logo della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco è in vendita in due formati alle casse dell’Alba Truffle Show.
Grande festa per i piccoli visitatori della Fiera che hanno accolto con entusiasmo il rinnovato progetto Alba Truffle Bimbi, al Palazzo Mostre e Congressi “G. Morra” di Piazza Medford, atteso e affollato fin dalle prime di apertura. La novità di questa edizione consiste nell’unire ai momenti di gioco libero una serie di appuntamenti gratuiti - ogni sabato e domenica dalle 16.00 alle 17.30 - veri e propri laboratori creativi pensati per imparare a giocare con oggetti quotidiani e di riciclo, costruendo, creando e divertendosi.
Ma la Fiera è anche folklore e appuntamenti con la tradizione.
Domenica 6 ottobre la grande sfilata storica con oltre mille figuranti appartenenti ai nove borghi di Alba ha guidato il pubblico verso in Piazza Cagnasso dove si è corso il divertente Palio degli Asini.
Le contrade albesi si sono contese l’ambito drappo che quest’anno è la riproduzione fotografica dell’opera collettiva “Senza titolo” di Pinot Gallizio, Constant, Asger Jorn, Piero Simondo e Gallizio Jr (olio e resina su masonite, 155 x 75 cm) di proprietà della Fondazione CRC ed esposta in originale nella mostra “Per un rinnovamento immaginista del mondo. Pellizza da Volpedo (Taner), Pinot Gallizio (con Constant, Giorgio Gallizio, Asger Jorn, Jan Kotik e Piero Simondo), Mario Merz” nella Chiesa di San Domenico fino al 10 novembre. Il Palio è stato vinto dal Borgo Moretta con l’asino “Cento lire” montato da Daniele Marcianti, un'accoppiata storica che vince per il secondo anno consecutivo. Terzo Brichet, poi secondo il Borgo San Lorenzo.
Pubblico entusiasta e spalti gremiti (con 4000 ingressi) hanno applaudito le rappresentazioni storiche e sfilate in costume. Vincitore quest’anno è stato il Borgo Santa Barbara che ha portato in scena la ricostruzione storica di un episodio che risale al 1028 con protagonisti gli eretici di Monforte.
Restiamo a vostra disposizione per ogni altra informazione.
PER INFORMAZIONI:
Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
Piazza Medford, 3 - 12051, Alba Tel. +39 0173 361051 -Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.';document.getElementById('cloak7abfcbc43538bc8edcc13d07492f2df9').innerHTML += ''+addy_text7abfcbc43538bc8edcc13d07492f2df9+'<\/a>';
www.fieradeltartufo.org
Ufficio Stampa Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Vino al vino: Bertinoro celebra l’Albana
Sabato 12 e domenica 13 ottobre degustazioni, incontri e appuntamenti nel segno della cultura enologica. In Piazza della Libertà “L’Emilia Romagna nel calice”. Il clou con la terza edizione del Master Romagna Albana Docg
Bertinoro celebra il suo tesoro più prezioso, l’Albana. Lo fa con ‘Vino al vino’, due giorni dedicati alla cultura enologica, con un ricco ventaglio di appuntamenti.
Clou della manifestazione sarà la IIIa edizione del Master dell’Albana Docg, in programma per domenica 13 ottobre, mentre nella serata di sabato 12 ottobre il centro di Bertinoro si animerà con l’evento “L’Emilia – Romagna nel calice”, che offrirà ai partecipanti l’opportunità di degustare i grandi vini della regione, abbinandoli con i prodotti tipici del territorio.
A promuovere la manifestazione, il Comune di Bertinoro, il Consorzio Vini di Romagna, il Consorzio Vini di Bertinoro e l’Associazione Italiana Sommelier Romagna.
L’Albana, primadonna di Romagna
Primo vino bianco in Italia ad aver ottenuto la Docg, fin dal 1987, l’Albana ha ormai cancellato da tempo lo stereotipo del ‘vino dolce da accompagnare alla ciambella’, per collocarsi a buon diritto nell’Olimpo dei grandi ‘bianchi’ italiani, grazie al grande lavoro di tanti produttori eccellenti del territorio, che hanno saputo offrire al mercato prodotti di altissima qualità e piacevolezza, sia nella versione secco che in quelle passito e spumante, fino all’ultima frontiera della macerazione in anfora.
A connotarlo e a renderlo inimitabile è la sua identità territoriale: i vitigni dell’Albana crescono in un’area di circa 900 ettari che si estende fra le colline del Cesenate e quelle a sud di Bologna. Un centinaio le cantine produttrici, che ogni anno, attualmente, licenziano circa 700.000 bottiglie (ma potenzialmente si potrebbe arrivare a due milioni).
In questo contesto, un posto di riguardo lo occupa la produzione delle colline di Bertinoro, per le quali gioca un ruolo decisivo la presenza dello Spungone, la roccia scaturita da una barriera corallina preistorica. Lo Spungone costringe le radici delle viti a penetrare in profondità aggrappandosi alle rocce del sottosuolo, regalando così ai vini caratteristiche di grande pregio.
Istawalk alla scoperta dello Spungone
Ad inaugurare la due giorni di ‘Vino al vino’ è un appuntamento che coniuga tradizione e innovazione. Si tratta di un istawalk, cioè una passeggiata in ottica Instagram, alla scoperta dello Spungone di Bertinoro e dei suoi vini. Pensata per chi ha un profilo Instagram e vuole conoscere meglio le potenzialità del social network e i trucchi fotografici per conquistare più “seguaci”, la passeggiata sarà guidata da Instagramers Forlì Cesena nell'ambito del progetto La Romagna dello Spungone.
L’appuntamento è per le ore 15 di sabato 12 ottobre in piazza della Libertà di Bertinoro. La partecipazione è gratuita: basta presentarsi sul posto all’ora indicata, avere uno smartphone con installato Instagram ed essere pronti a mettersi in gioco, partecipando al contest e condividendo stories.
I partecipanti all’istawalk, inoltre, riceveranno uno sconto per l'evento-degustazione L'Emilia-Romagna nel Calice in programma dalle 18:30 in Piazza della Libertà.
I laboratori di degustazione
Sempre nel pomeriggio di sabato 12 ottobre, la Sala della Riserva Storica ospiterà due laboratori di degustazione, a cura di Ais Romagna, che vedranno un confronto al vertice fra l’Albana e i grandi vini bianchi del Friuli Venezia Giulia. A guidarli saranno i docenti Ais Vitaliano Marchi (autore, insieme a Giovanni Solaroli, del primo libro sull’Albana) e Marco Casadei, vincitore nel 2017 del primo Master dell’Albana e del Master del Friulano.
Si comincia alle ore 15 con il laboratorio “Stili e territori a confronto”: protagoniste quattro Albana eccellenti raccontate e degustate in comparazione con quattro vini del territorio friulano.
Alle ore 17,30 prenderà il via il secondo laboratorio, dedicato a “Macerazione, anfora, appassimenti”, che schiererà quattro esemplari di Albana secchi o passiti e altrettanti prodotti provenienti dal Friuli.
Il costo di partecipazione al primo laboratorio è di 30 euro, per il secondo è di 40 euro. Per chi partecipa a entrambi i laboratori è previsto un prezzo scontato di 60 euro.
Pagamento tramite sito Ais Romagna: www.aisromagna.it
L’Emilia – Romagna nel calice: protagonisti i grandi vini della Regione
Vino al Vino incontra i grandi vini dell’Emilia-Romagna in una serata all’insegna del gusto e dei sapori del territorio. I banchi di assaggio saranno in funzione dalle 18,30 fino alle 23 in piazza della Libertà (in caso di maltempo nel teatro e chiostro dell’ex Seminario). Ospiti d’onore i vini del Consorzio Bertinoro, con un corner dedicato. Ad accompagnare le degustazioni, ci saranno i prodotti tipici come i grandi salumi emiliani, i formaggi romagnoli firmati Caseificio Mambelli e, per i più golosi, il cioccolato d’autore di Gardini.
Il costo d’ingresso è di 15 euro e comprende: calice, taschina, degustazione libera dei vini e ticket per assaggi food e la Guida “Emilia Romagna da Bere e da Mangiare”. L’evento è organizzato in collaborazione con PrimaPagina.
Incontro-concerto con Simon Lee
La serata di “L’Emilia-Romagna nel calice” si arricchisce con un appuntamento d’eccezione. Alle 21,30, nella Sala del Palazzo Comunale si terrà un incontro-concerto con Simon Lee, famoso direttore d’orchestra, consulente musicale della Pixar e collaboratore di lunga data del compositore Andrew Lloyd Weber, con cui ha lavorato in numerose produzioni, fra cui i celeberrimi “Jesus Christ Superstar” e “Il fantasma dell’Opera”.
Al suo fianco ci sarà Luca Damiani, giornalista, critico musicale, voce storica di Radio3, nonché direttore artistico di Entroterre Festival.
Alla serata interverrà anche la chef designer Fabrizia Ventura, chef designer e docente Miur, ideatrice e promotrice del marchio Cook Design ITALY.
Nel corso dell’incontro saranno presentati alcuni futuri progetti culturali del Comune di Bertinoro.
Nell’occasione saranno esposti nel Salone alcuni lavori dell’artista Felice Nittolo che ha firmato l’opera della Festa dell'Ospitalità 2019.
Posti limitati. Sarà data priorità d’accesso ai possessori del ticket di partecipazione alla serata “L’Emilia – Romagna nel calice”.
Il Master dell’Albana
Gran clou della due giorni bertinorese, le prove pubbliche (play off e finale) del III° Master Romagna Albana Docg, in programma domenica 13 ottobre alle ore 16.00 nella cornice della Chiesa di San Silvestro.
A sfidarsi saranno 10 sommelier degustatori, provenienti da tutta Italia, impegnati fin dal mattino con le prime prove di selezione, svolte a porte chiuse. Da esse scaturiranno i 4 campioni che gareggeranno davanti al pubblico, cimentandosi nella degustazione alla cieca, mettendo in scena una vera e propria presentazione di fronte a ipotetici clienti, abbinandone i desideri gastronomici a vini prestigiosi, decantando vecchie bottiglie e rispondendo a insidiose domande.
A decretare il vincitore, valutando le capacità di degustazione, comunicazione e racconto, competenza, studio e conoscenza dei vini, capacità manageriale e gestionale dei concorrenti, sarà una giuria di esperti, composta da rappresentanti della somellerie nazionale e romagnola e del Consorzio Vini di Romagna. Ne fa parte, di diritto, anche il vincitore dell’edizione precedente del Master.
Una ulteriore Giuria formata da produttori determinerà un Premio Speciale al Miglior Sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana scelto fra i quattro finalisti.
Degusta in coppia: si celebra il matrimonio fra l’Albana e i piatti del territorio
In occasione di ‘Vino al vino’ si celebra anche il matrimonio fra l’Albana e la cucina del territorio. Nella giornata di domenica 13 ottobre, sia a pranzo che a cena, i ristoranti di Bertinoro proporranno l’abbinamento fra un piatto del loro menù e una tipologia di Albana .
Navetta gratuita
Sabato e domenica sarà in funzione un servizio di navetta gratuita per il centro storico dai parcheggi di via Allende e via Badia. La navetta sarà in funzione nei seguenti orari:
sabato dalle 15.00 alle 00.20
domenica dalle 15.00 alle 19.00
Filippo Fabbri
Il BonTà - Salone Delle Eccellenze Enogastronomiche
Il BonTà 2019: Il mais nero dei Maya e l’ambasciatore della Cucina italiana al Salone delle eccellenze enogastronomiche
Dal 9 al 12 novembre a CremonaFiere il salone dei sapori autentici e del cibo di alta qualità
Il BonTà - Salone delle Eccellenze Enogastronomiche dei Territori torna a CremonaFiere dal 9 al 12 novembre, con 2.000 prodotti artigianali dei territori. L’edizione dell’anno scorso ha portato a Cremona più di 30 mila visitatori. Quella di quest’anno, la numero 16, riempirà di nuovo per 4 giorni gli spazi di CremonaFiere di profumi e sapori dei cibi di tutta Italia. Il Salone dedicato ai sapori autentici e al cibo di alta qualità è un evento unico in cui l’eccellenza enogastronomica dei prodotti tipici dei territori, unita all’educazione alimentare e alle nuove esigenze del mercato, incontra l’interesse dei consumatori e degli operatori del settore. Una particolare attenzione verrà dedicata proprio a quest’ultimi, che potranno individuare le migliori attrezzature professionali per le loro attività. Il salone comprende poi anche uno spazio dedicato ai professionisti della ristorazione. Si chiama BonTà Professional e permette di toccare con mano il meglio delle attrezzature professionali per realizzare piatti gustosi e innovativi prestando attenzione a igiene, praticità e riduzione degli sprechi. Terzo filone della manifestazione è quello dedicato alla birra: Special Beer Expo. Qui le specialità birraie dei territori incontrano professionisti e appassionati del mondo della birra, creando il contesto ideale per scoprire abbinamenti originali, tendenze innovative e per confrontarsi sulle ultime novità in tema di somministrazione e consumazione delle birre speciali.
Parlando di cibo italiano nel mondo, la pizza occupa un posto di primissimo piano. In un paese dove la tradizione per la cucina si tramanda da secoli, il BonTà renderà omaggio a uno dei piatti più caratteristici della cucina tricolore con un appuntamento dedicato a tutti i sapori della Pizza: Pizza & Co., organizzato in collaborazione con Mantelli Giacomo arredamenti & forniture alberghiere. Questo evento è dedicato al connubio tra i “Maitre Artisan Pizzaioli” e gli espositori de Il BonTà, Il Bontà Professional e Special Beer Expo. Pizza & Co. accompagnerà nei quattro giorni della manifestazione grazie a un gruppo di pizzaioli italiani che si alternerà al forno, proponendo molte variazioni del celebre piatto salato. Sarà un paradiso per golosi dedicato alle pizzerie e alle loro specialità, dove i “Maitre Artisan Pizzaioli” proporranno ricette originali, in abbinamento al vino presentato dai produttori de il BonTà e alle birre di Special Beer Expo, grazie all’esperienza della biersommelière Chiara Andreola, diplomata alla Doemens Akademie di Monaco di Baviera.
La manifestazione sarà anche l’occasione per scoprire alimenti insoliti e particolari. Tra questi possiamo segnalare il Mais corvino. Un tipo particolare di mais, dal chicco nero e allungato, che veniva coltivato dai Maya già nel 3.500 avanti Cristo ma che in Italia non si coltivava più dal 1700. Si tratta di un alimento che ha caratteristiche molto particolari: ha il doppio delle proteine e il 20% in meno di carboidrati rispetto al mais normale. Inoltre ha 20 volte tanto gli antiossidanti presenti nel mais comune. Carlo Maria Recchia, 26 anni, è un giovanissimo imprenditore agrario che ha costruito la sua fortuna da una passione antichissima, l’amore per la terra e per l’agricoltura, che l’ha portato a essere il primo e unico produttore e distributore di Mais Corvino in tutta Europa. Nel 2010 il ragazzo riesce ad avere i primi 40 semi dell’antico cereale e per i successivi due anni li coltiva per moltiplicarli ed avviare la produzione. Nel 2014 nasce la ditta individuale CMR Mais Corvino. Le piante di mais Corvino coltivate sono 2.400 in 16.000 mq, nella campagna intorno a Cremona. Ora le piante sono I chicchi di mais vengono macinati nel mulino a pietra costruito nell'azienda agricola Maiscorvino nella sede di Castelleone, Cremona. Oltre alla farina l’ Azienda Agricola Maiscorvino produce farina, pasta, biscotti, gallette e birra il tutto senza glutine.
Un altro dei temi centrali dell’edizione di quest’anno sarà la valorizzazione della tradizione culinaria italiana in Europa. Lunedì 11 novembre, presso l’Area Eventi del Padiglione 2 di CremonaFiere, si assegnerà il premio “Ambasciatore della Cucina Italiana di Territorio”. Si tratta della tappa finale di un vero e proprio tour del gusto che ha coinvolto, a partire da maggio, una serie di ristoranti selezionati nel territorio di Cremona, Brescia, Verona, Mantova, Piacenza, Lodi e Pavia. Ogni ristoratore italiano si è gemellato con un ristorante estero che propone piatti e gusti della tradizione italiana in vari paesi europei. Gli chef sono stati chiamati a realizzare pietanze con prodotti della tradizione italiana insieme a classici del patrimonio gastronomico francese, spagnolo, svizzero, tedesco, austriaco e croato. Una giuria composta da chef e giornalisti esperti ha votato per ogni serata il migliore piatto, che verrà poi valutato nel corso de Il Bontà, per arrivare a incoronare l’Ambasciatore della Cucina Italiana di Territorio. L’ultimo appuntamento si svolgerà il 24 ottobre e vedrà confrontarsi il ristorante Scolari, in provincia di Cremona e il ristorante La Perla di Graz, in Austria. Un vero e proprio Touring del Gusto per dimostrare come il talento italiano in cucina e a tavola non abbia rivali per qualità dei prodotti, composizione dei piatti, e per capacità di richiamare e intrecciare le tradizioni locali dei cuochi italiani anche all’estero.
Alessia Testori
CIOCCOLATO GIANDUJA RELANGHE
Realizzato in collaborazione con il maître chocolatier Gabriele Maiolani
La famiglia Ceretto da anni affianca alla produzione vitivinicola l’attività dolciaria con Relanghe, bottega dedicata alla valorizzazione della Nocciola Tonda Trilobata IGP. Torroni, tartufi dolci e dragées le specialità tradizionali prodotte cui oggi si aggiunge il cioccolato gianduja. Il progetto nasce dalla collaborazione straordinaria tra l’esperienza del maître chocolatier Gabriele Maiolani e l’attenzione unica di Relanghe nella selezione delle Nocciole Piemonte I.G.P. con l’obiettivo di realizzare un cioccolato gianduja sapientemente calibrato in modo da esaltare la lavorazione artigianale delle migliori qualità di cacao combinata con l’eccellenza delle nocciole piemontesi.
Il nocciolo è una pianta antica, forte e tenace che fin dall’antichità simboleggiava benessere e felicità, spesso donato gli antichi romani come augurio di gioia. Il frutto prelibato è presente nelle Langhe da secoli, dove si è diffusa la pratica di usarlo come sostitutivo del cioccolato perchè una volta tostato ha un sapore molto armonioso e complesso che ricorda di cacao. L'invenzione del celebre impasto al gianduia risale al 1806 ad opera di alcuni pasticceri torinesi per fronteggiare il blocco voluto da Napoleone alle importazioni dall’estero, in particolar modo quelle dalla Gran Bretagna e dalle sue colonie. Il cacao era, quindi, diventato un bene di lusso, molto costoso e difficilmente reperibile. I mastri cioccolatieri piemontesi dovettero quindi creare una pasta di cioccolato che fosse di qualità ma riducendo la quota di cacao. Pensarono subito alle nocciole, un prodotto locale, facilmente reperibile. Usarono le nocciole prima tostate e poi tritate e le mescolarono alla massa di cacao dando origine a un prodotto nuovo che ebbe subito un grande successo con il suo inconfondibile gusto intenso ma delicato.
Oggi la famiglia Ceretto celebra la Nocciola Piemonte IGP, varietà Tonda Trilobata reinterpretando uno dei più classici e celebri sapori piemontesi con il cioccolato gianduja Relanghe. L’incontro tra l’eccellenza della materia prima, l’attenzione di un maestro esperto come Maiolani e la cura verso la valorizzazione delle tipicità artigianali promosse dalla famiglia Ceretto, rivelano caratteristiche uniche di questo gianduja, un prodotto dal gusto pieno e deciso, morbido, capace di esaltare la nocciola, protagonista assoluta di questa specialità.
“Relanghe nasce dalla passione di mio padre Bruno per i sapori autentici della nostra terra. Nel 1993 assieme ad alcuni vigneti abbiamo acquistato dieci ettari di noccioleti ad Albaretto della Torre – racconta Roberta Ceretto – e con questa produzione che ci sembrava meravigliosa abbiamo iniziato a fare il nostro torrone. Così nel 1994 fondiamo la bottega dolciaria Relanghe (dal nome di una collina), che nel 2010 si insedia nello stabilimento di Castellinaldo (CN), là dove veniva vinificato il Blangé, proprio in mezzo alle vigne di Arneis. Abbiamo applicato la nostra esperienza di vignaioli alla lavorazione delle nocciole”. Infatti tutte le nocciole IGP arrivano dagli ottanta ettari di proprietà della famigliae da altri conferitori delle Langhe: tutte cresciute in Piemonte, tutte Tonda Gentile, tutte bio. Ogni anno, appena raccolte, vengono portate in azienda (tra i 13000 e i 15000 quintali di merce) ed entrano in una stanza interamente occupata da uno sgusciatore. Questo macchinario complesso divide le nocciole in calibri da 14 a 20 millimetri, ne spacca i gusci, ne estrae i frutti che devono pesare il 46/48% del lordo. I frutti passano alla fase più delicata: la tostatura. Ci sono tre tipi di tostatura: media, forte ed extra. La temperatura è sempre 140 gradi, ma il tempo aumenta da 40 a 50 fino a 60 minuti. La tostatura determina la gran parte del gusto dei prodotti, partendo dal torrone fino alla gianduja realizzata con l’intenzione di avere un prodotto composto al 100% da Nocciole Piemonte IGP, sapientemente lavorate e calibrate per sprigionare un sapore inimitabile una volta combinate con il cacao. “Volevamo creare un gianduiotto straordinario dove ci fosse il miglior cioccolato e la migliore nocciola.” Conclude Roberta Ceretto.
Il cioccolato gianduja Relanghe ha richiesto due anni di ricerca e lavoro con l'esperto maestro cioccolataio Gabriele Maiolani. Specialità il gianduiotto realizzato con un macchinario che risale al 1919, che è stato modificato installandoci un motore, una cinghia e un volano. Anche per questo la grammatura del gianduiotto è particolare: 7 grammi, al posto dei 10 di quelli industriali, poi ridotti a 5, già da 20 anni. Originale persino nella forma, ottenuta a mano e non grazie a degli stampi. Il gianduja Relanghe, inoltre, è l’unico sul mercato ad avere la nocciola come primo ingrediente in etichetta, al posto dello zucchero. Si presenta in due versioni: l’incarto oro-rosa indica il gianduiotto dal gusto più “comune”. Quello blu, omaggio a Torino, è il vero tributo alla tradizione: “senza latte”, esalta texture e intensità del cacao mono origine.
GABRIELE MAIOLANI
Gabriele Maiolani, con studi di impostazione francese e tanti anni di pratica accanto a grandi maestri cioccolatieri, realizza nel 2004 il suo sogno di dar vita a un proprio laboratorio artigianale - Odilla Chocolat - dove combina tecnica francese a tradizione dolciaria torinese. Rinomate sono le praline con taglio a chitarra, lunga e complessa tecnica d’oltralpe che esalta il morbido ripieno.
Ufficio stampa - Stilema
Anna Gilardi