È una piccola azienda artigianale nata a Cetara da 4 soci uniti dalla passione per la tradizione legata ai prodotti del mare e in particolare per la lavorazione di uno dei prodotti simbolo del paese: la Colatura d’Alici. Acquapazza Gourmet produce, secondo metodi antichi e tradizionali, piccole e preziose quantità di Colatura, e di Alici sotto sale, rispettando i tempi di stagionatura del prodotto, invecchiato in botti di castagno, ottenuto esclusivamente da alici pescate nel golfo di Salerno.
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A WASHINGTON D.C. BRILLANO PER LA PRIMA VOLTA TRE STELLE MICHELIN
La Guida Michelin 2019 ha attribuito il prestigioso riconoscimento al The Inn at Little Washington, proiettando la destinazione tra le capitali gastronomiche degli States
In un anno ricco di eventi, anniversari e nuove aperture negli States, anche gli amanti della buona cucina potranno vivere un’esperienza di viaggio oltre le aspettative. Brand USA, organizzazione per la promozione turistica degli Stati Uniti, monitora costantemente le novità più interessanti per chi ha in programma un viaggio negli Stati Uniti, tra cui spicca il primo ingresso di un ristorante tristellato nella Guida Michelin Washington D.C.
Il The Inn at Little Washington, che ha recentemente festeggiato i 40 anni di attività, è il primo ristorante dell’area di Washington D.C. a ricevere la terza stella Michelin, proiettando il distretto non solo tra le destinazioni gastronomiche più in voga degli Stati Uniti, ma anche tra le grandi capitali food a livello mondiale. Il locale, un piccolo gioiello impreziosito da decorazioni geometriche, tende raffinate e rivestimenti pregiati, è rinomato per l’interpretazione moderna della classica cucina francese dello Chef Patrick O’Connell.
Washington D.C. è una delle poche città degli Stati Uniti ad avere una Guida Michelin dedicata, giunta alla terza edizione, insieme a San Francisco, Chicago e New York City. Nella guida Bib Gourmand 2019 dedicata ai locali con migliore rapporto qualità-prezzo, il numero di ristoranti presenti nella città sono aumentati da 22 a 39, consolidando Washington D.C. tra le destinazioni gourmet imperdibili del 2019.
BRAND USA:
Brand USA, l’organizzazione per la promozione turistica degli Stati Uniti, è stata istituita dal Travel Promotion Act per essere il primo ente pubblico-privato nazionale per la valorizzazione degli Stati Uniti come principale destinazione turistica e per trasmettere le policy e le procedure di viaggio valide negli USA ai viaggiatori di tutto il mondo. L’obiettivo dell’ente è di incrementare i flussi di viaggiatori verso gli Stati Uniti, affinché ciò possa apportare un contributo positivo all’intera economia statunitense e affermare l’immagine degli Stati Uniti in tutto il mondo. Inizialmente con il nome di Corporation for Travel Promotion nel 2010, l’ente è diventato operativo nel Maggio del 2011 ed attualmente lavora sotto il nome di Brand USA. Secondo alcuni studi della Oxford Economics, negli ultimi cinque anni le azioni di marketing del brand hanno contribuito ad attirare 5,4 milioni di turisti in più negli Stati Uniti, per un introito di quasi 38 miliardi di dollari e la creazione di 51.000 posti di lavoro in media all’anno.
Per maggiori informazioni su Brand USA e i suoi partner: TheBrandUSA.com.
Per informazioni sugli Stati Uniti e sulla sconfinata varietà di esperienze di viaggio e offerta culturale, sono disponibili il sito internet dedicato Visittheusa.com e i canali social di Visit The USA Facebook, Twitter e Instagram.
Micaela Brusa:
QUARTA EDIZIONE DI GRANDI LANGHE
Di Virgilio Pronzati
Grandi Langhe: Parte dei numerosi visitatori
Alba, teatro di eventi enoici di livello internazionale. Un ruolo di rango, meritatamente acquisito da lungo tempo. L’ennesimo esempio, Grandi Langhe, giunto con successo alla quarta edizione. Una due-giorni, il 28 e 29 gennaio scorso, dedicato ai grandi vini dell’Albese, che ha convogliato al Palazzo Mostre e Congressi di Piazza Medford, oltre 600 visitatori tra giornalisti e operatori specializzati provenienti da più di venti nazioni. Manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani insieme al Consorzio Tutela Roero, con il sostegno della Regione Piemonte, dell’Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e Ubi Banca.
Da sin. La giornalista della Corea del Sud Nan Young Baek tra i sommelier Piero Sattanino e Giuseppe Vaccarini, entrambi già campioni del mondo
Protagonisti, millecinquecento pregiati vini Doc e Docg di 206 cantine della provincia Granda. Un grande tasting che in anteprima, ha posto all’attenzione di tutti i partecipanti le nuove annate di Barolo 2015, Barbaresco 2016, Roero 2016 e le DOC Langhe. Decisamente positive le risultanze. Barolo ovviamente giovani ma di grande struttura e personalità, che pur già piacevoli, adatti ad un lungo affinamento. Daranno il meglio di se nel prossimo decennio. Lo stesso per i Barbaresco 2016 che, secondo i rispettivi comuni, hanno tempi diversi per affinarsi, ma già con maggiore bevibilità, senza perdere complessità e carattere. Ottimi anche i Roero. Il nebbiolo coltivato nei terreni sabbiosi che compongono le colline del Roero, conferiscono un buon fruttato e speziato al naso, e note sapide, giustamente tanniche, calde, di buona struttura e persistenza in bocca.
Da sin. Piero Sattanino, Matteo Ascheri presidente del Consorzio Tutela Vini Albesi, Giuseppe Vaccarini e Renato Boggione
Tra le novità di quest’anno - ha commentato Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani - la partecipazione di 21 sommelier under 35 provenienti da tutto il mondo, finalizzata ad aumentare la presenza dei vini di Langhe e Roero nella ristorazione internazionale. Dei veri e propri alfieri che, nei propri e negli altri locali, insegneranno ad abbinare al meglio i vini albesi ai piatti tradizionali di oltre venti diverse nazioni. Non ultimi, affollati ed interessanti seminari sui vini in degustazione, tenuti da illustri relatori del calibro di Edoardo Monticelli ed Edmondo Bonelli, molto seguiti anche dagli stranieri per la traduzione simultanea.
Una delle sale del Palazzo dei Congressi colma di pubblico
Gli spazi espositivi sono stati suddivisi in base ai comuni di provenienza delle numerose cantine: una divisione territoriale ordinata, per consentire ai partecipanti di apprezzare la varietà dei prodotti e cogliere al meglio il valore delle Menzioni geografiche (MGA) di Barolo, Barbaresco, Roero e Diano. Due parole sull’ultima vendemmia: l’annata 2018 è stata molto equilibrata con un aumento del 5% della produzione rispetto al 2017 per quanto riguarda i vini a DOC prodotti in Langa, con un quantitativo di oltre 62 milioni e mezzo di bottiglie potenziali. Considerato l’andamento climatico e le prime valutazioni post-vendemmia, ci si può aspettare vini molto armonici.
Il gruppo degli assaggiatori liguri
Per quanto riguarda le nuove annate di Barolo e Barbaresco, in assaggio in anteprima a Grandi Langhe, si evidenzia un potenziale di produzione di oltre 14 milioni di bottiglie per quanto riguarda il Barolo 2015 e più di 4,5 milioni di bottiglie di Barbaresco 2016.
Box con i produttori presenti a Grandi Langhe
Dati che confermano una crescita importante di queste due denominazioni. Fuori dal contesto vinicolo ma di grande importanza nel settore della comunicazione, la postazione di AgeendaWiFi, una startup innovativa di Alba costituita 3 anni fa, con l’obiettivo di promuovere per enti pubblici e privati un servizio di Free WiFi sicuro, di facile utilizzo per l’utente finale e che fornisse nello stesso tempo servizi di comunicazione e marketing digitali. Infine due parole sull’organizzazione: ottimali sede e orari. Ospitalità discutibile: I giornalisti italiani provenienti da regioni lontane per valutare le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e di Diano d’Alba e Dogliani, erano si tenuti moralmente e di fatto ad assaggiarne i vini, ma anche essere ospitati per una notte. Non certo hotel di lusso, ma comodi alberghi e pensioni. Quindi per l’anno seguente, si consiglia agli stessi, di venire con la roulotte o mal che vada, con la canadese.
Ullas Gallarato e Flavio Pronzati nella postazione di AgeendaWiFi
RITORNANO LE SERATE GASTRONOMICHE RECCHESI, LE PIU'FAMOSE D'ITALIA
SERATE GASTRONOMICHE RECCHESI
marzo e aprile 2019
Con il patrocinio di Regione Liguria e Comune di Recco, Camera di Commercio di Genova, Comfcommercio Genova, FIPE liguria e FEPAG Genova e la collaborazione di Slow Food Liguria e Slow Food Genova – Giovanni Rebora, Ascom delegazione di Recco, CIV Recco e Pro Loco Recco
SERATE GASTRONOMICHE RECCHESI 2019
in ricordo di Gianni Carbone
Chiamate familiarmente “le serate”, hanno una storia lunga oltre quarant’anni, da quando nel 1976 i ristoratori recchesi riunitisi in gruppo, ad oggi sempre quelli, e precursori di un successo ripreso poi da tutta Italia, vararono per la prima volta le Serate gastronomiche. Una formula che ora ci sembra scontata, allora fu un fenomeno: un menù con i piatti più tradizionali del proprio territorio ad un prezzo pre-definito comprensivo delle bevande. Fu un successo immediato, ristoranti pieni e super richieste che li portò per anni a dover riproporre più repliche della stessa serata per far fronte alle continue prenotazioni.
Erano altri tempi, è vero, ma il consenso fu tale e il ricordo così vivo, che i ristoratori recchesi si sono sentiti quasi in dovere di riprenderle, in ricordo di Gianni Carbone. Patriarca di una grande famiglia, già Sindaco di Recco e storico ristoratore, fu testimone della rinascita di Recco dopo essere stata rasa al suolo dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale. Con un gruppo di amici, osti e fornai “rechelini DOC” di allora i cui eredi sono divenuti col tempo famosi panificatori e ristoratori, con intraprendenza e abilità, grazie anche a quel prodotto straordinario che è la Focaccia di Recco col formaggio, oggi I.G.P. riuscirono ad attirare nei loro locali il bel mondo internazionale diffondendo la fama della gastronomia cittadina. I consensi e i successi furono tali che Recco salì alla ribalta delle cronache con il titolo di Capitale gastronomica della Liguria, che ancor oggi ne contraddistingue l’identità. A Gianni Carbone, innamorato della sua Città e della sua Manuelina, vengono dedicate le nuove “Serate gastronomiche recchesi” perché sia indelebile il suo ricordo nella storia del patrimonio gastronomico di Recco.
Innumerevoli le iniziative dei ristoratori recchesi nel corso di oltre trent’anni di serate, concorsi a premi (con una Fiat Punto in palio nel 1995!), gemellaggi gastronomici con la ristorazione di 14 nazioni europee e 10 regioni italiane, e poi “serate e cultura” dal Premio “Pennagolosa” dedicato ai libri di gastronomia regionale all’invito all’Opera in collaborazione con il Teatro Carlo Felice passando ai successi delle “Cene con spettacolo” del Premio Cabaret Focaccia d’Oro per arrivare alla innovativa Scorribanda Gastronomica estiva. Sono queste solo una piccola parte delle centinaia di promozioni realizzate nei ristoranti di Recco divulgando la propria fama nel mondo.
Le Serate recchesi 2019 ( che come immagine riprendono il bozzetto usato per la primissima edizione del lontano 1976) costituiscono il ritorno di una tradizione, due i cicli per ogni ristorante con temi che faranno dei menù una vera esperienza gastronomica tra sapori perduti e prodotti riscoperti, in un viaggio lungo l’Italia e le sue ricette famose incontrando quegli uomini che ne hanno conservato e ne tramandano l’origine e la continuità.
Due i cicli delle Serate, uno con grandi protagoniste le Cucine di strada più note d’Italia e uno dedicato ai prodotti dei Presidi Slow Food e dei Mercati della terra.
Serate, le prime, in cui la Cucina di Strada ligure per eccellenza, La Focaccia di Recco, si fonde con le altre “cucine” creando menù affascinanti, coinvolgenti ed imperdibili e le seconde in cui i menù raccontano di territori, uomini, tradizioni e sapori rari di quelle micro produzioni agroalimentari che che oggi abbiamo la fortuna di poter avere nei nostri ristoranti grazie al grande lavoro di conservazione di Slow Food.
Dal 14 marzo al 29 marzo “Le Cucine di Strada”
Dall’Abruzzo gli arrosticini di pecora. Spiedino di carne ovina cotto alla brace sulla “canalina” con i piccoli hamburger di pecora, portati in Liguria dalla Bracevia, allevatori in Chieti.
Dalla Puglia le bombette della Val d’Itria. Involtini di capocollo fresco di maiale ripieni di canestrato pugliese (formaggio tipico) infilzati dagli spiedi e cotti alla brace e serviti con il pane di Altamura. Arrivano a Recco con l’Associazione “Quelli delle Bombette” di Alberobello.
Dalla Sicilia l’arancina, il pani ca’ meusa, le panelle, i cazzilli, i cannoli. Specialità dalla lunga storia, famose in tutto il mondo che sbarcano a Recco con le famiglie “Alaimo & Conticello” già fondatori dell’Antica Focacceria di Palermo. La Sicilia sarà presente anche con “Gusto sicilano” che dalla Valle dei Templi di Agrigento ne diffonde i prodotti più tipici al largo pubblico.
Dal 4 al 18 aprile I Presìdi Slow Food e i Mercati della Terra
I Presidi Slow Food (16 in Liguria) sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. Oggi, oltre 550 Presìdi Slow Food nel mondo che coinvolgono più di 13.000 produttori. La commercializzazione dei prodotti dei Presìdi è svolta direttamente dai produttori ed anche per le Serate recchesi, il contatto diretto con i ristoratori ha fatto nascere conoscenze ed amicizie portando questi prodotti di nicchia protagonisti dei menù. A fianco dei Presidi anche i Mercati della terra, rete internazionale di mercati, produttori e contadini coerenti con la filosofia Slow Food. Luoghi dove fare la spesa, incontrarsi e scoprire prodotti locali e di stagione presentati solo da chi produce quello che vende. Per la Liguria due i Mercati della Terra, quello Sarzana (SP) e di Cairo Montenotte (SV). In collaborazione con Slow Food Liguria e Condotta di Genova - Giovanni Rebora.
Il calice da vino timbrato “Serate gastronomiche recchesi”
I clienti delle “Serate” riceveranno il bellissimo calice timbrato “Serate gastronomiche recchesi” con impresso il bozzetto che fu l’emblema della prima edizione 1976, per poter brindare anche a casa nel nome delle Serate gastronomiche recchesi. Da non perdere, è bellissimo.
Di seguito calendario serate gastronomiche recchesi 2019
Le Cucine di strada d’Italia
Dall’Abruzzo gli arrosticini e l’hamburger di pecora.
Giovedì 14 marzo Ristorante Da Lino e Venerdì 15 marzo Ristorante Alfredo
Dalla Puglia le bombette della Val d’Itria con il pane dell’Alta Murgia
Giovedì 21 marzo Ristorante Vitturin e Venerdì 22 marzo Ristorante Da O Vittorio
Dalla Sicilia l’arancina e il pani ca’ meusa
Giovedì 28 marzo La Baracchetta di Biagio e Venerdì 29 marzo La storica Focacceria della Manuelina
I Presidi Slow Food e i Mercati della terra
Giovedì 4 aprile Da O Vittorio e Venerdì 5 aprile Da Lino
Giovedì 11 Manuelina e Venerdì 12 Alfredo
Mercoledì 17 aprile Vitturin e Giovedì 18 aprile La Baracchetta.
Ufficio stampa e segreteria organizzativa
Dimensione Riviera Pr.- Recco (Ge) - Daniela Bernini cell 335 72 74 514
ASPI PER IL RICONOSCIMENTO E LA DISCIPLINA DELLA SOMMELLERIE PROFESSIONALE
QUALE FUTURO PER I SOMMELIER? ASPI PER IL RICONOSCIMENTO E LA DISCIPLINA DELLA SOMMELLERIE PROFESSIONALE
IN OCCASIONE DEL 39° TIRRENO CT, L’ASSOCIAZIONE DELLA SOMMELLERIE PROFESSIONALE ITALIANA È TORNATA A DIBATTERE DELLE PROSPETTIVE DELLA PROFESSIONE. PAROLE DI SOSTEGNO ANCHE DAL MINISTRO GIAN MARCO CENTINAIO
ASPI – Associazione della Sommellerie Professionale Italiana, unico ente italiano membro di ASI - Association de la Sommellerie Internationale e punto di riferimento dei professionisti di tutto il Paese, è impegnata, fin dalla sua fondazione, nella battaglia per il riconoscimento giuridico e per la disciplina della figura professionale del Sommelier. Ed è proprio su questa sfida e sulle prospettive future della professione che ASPI è tornata a discutere nel convegno “Professione Sommelier”, tenutosi lunedì 25 febbraio nell’ambito della 39° Tirreno CT a Marina di Carrara.
A guidare il dibattito Giuseppe Vaccarini, presidente ASPI, e Piero Sattanino, vicepresidente, affiancati da Tommaso Ponzanelli, coordinatore di ASPI Versilia – Massa e Carrara, che hanno ricordato l’importanza del ruolo del Sommelier Professionista, ovvero chi ha conseguito l'attestato in seguito a un curriculum scolastico riconosciuto ed esercita la professione di Sommelier come attività esclusiva o preminente.
«Il nuovo contesto globale impone al Sommelier una conoscenza approfondita non solo sul mondo del vino, ma anche su tutte le bevande che accompagnano il pasto, sia nazionali che internazionali. Per questo parliamo di “Sommelier Contemporaneo”. E il ventaglio di conoscenze e competenze richieste per soddisfare un pubblico sempre più cosmopolita, colto, attento al mondo della gastronomia, impone uno studio e una dedizione costanti - spiega il presidente ASPI Giuseppe Vaccarini, promotore della prima proposta di legge per il riconoscimento professionale della figura del sommelier in Italia. - Al Sommelier Contemporaneo si prospetta quindi un’avvincente sfida professionale, che và riconosciuta e regolamentata, esattamente come per tutte le altre categorie professionali».
Dello stesso avviso anche gli operatori di settore intervenuti al convegno per sottolineare la necessità di una professionalità riconosciuta e regolamentata: i produttori Diego Bosoni, titolare di Cantine Lunae, e Giulia Zingarelli di Rocca delle Macie, Filippo Di Bertola, patron del Ristorante Filippo Pietrasanta, Davide Bernini di SIA srl e l’enologo Francesco Bartoletti. Le loro testimonianze confermano che negli ultimi dieci anni si è già assistito ad un mutamento del panorama ristorativo e alberghiero, che oggi richiede espressamente figure qualificate, che siano in grado di collocarsi nel mondo del lavoro e adeguatamente preparate già dalla fase formativa, cui ASPI dedica particolare attenzione.
Il mercato del beverage, infatti, va sempre più specializzandosi nell'area della personalizzazione del gusto e nel gioco degli abbinamenti con il cibo e al Sommelier Contemporaneo si chiede di saper conoscere e trasferire ai commensali le potenzialità di ciascuna bevanda e le sue perfette combinazioni d’assaggio, indagando legami nuovi e originali con le varie culture e gastronomie. Non solo. Le competenze richieste al Sommelier si estendono anche agli aspetti manageriali della professione: si pensi, ad esempio, all'organizzazione della cantina, dalla gestione degli acquisti alla definizione del punto di break-even o alla valorizzazione degli stock, passando per il marketing e la comunicazione e per gli elementi di psicologia utili ad entrare in sintonia con la clientela, elementi imprescindibili per il successo di un’area strategica come quella di cui è responsabile ogni Sommelier.
Parole di sostegno sono arrivate anche dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gian Marco Centinaio che ha fatto visita allo stand di ASPI ed incontrato Giuseppe Vaccarini, Piero Sattanino e Tommaso Ponzanelli, dimostrando attenzione per l’operato dell’Associazione e per i sommelier.
«Il ruolo di Sommelier non può e non deve essere affidato a personale non adeguatamente preparato. Eppure, in Italia ciò accade di frequente, per motivi tanto culturali quanto economici, nonostante la domanda di professionisti specializzati stia crescendo da parte di ristoratori e albergatori - continua Vaccarini. - L’obiettivo da perseguire è il riconoscimento e la conseguente vera e propria tutela della professione, come è già successo in altri Paesi come la Svizzera, dove la tutela esiste da lungo tempo e la formazione dei Sommelier è affidata a istituti alberghieri di gestione statale».
Diverse le possibilità finora paventate a questo fine, prima fra tutte quella dello stesso Presidente ASPI Giuseppe Vaccarini, che già nel 2006 aveva avanzato una proposta di legge in materia “disciplina della professione sommelier”, presentata in Parlamento senza risultati positivi: essa prevedeva l’istituzione di un albo professionale a livello provinciale e un esame di abilitazione finale alla professione. Ma il convegno è stata occasione per tornare a evidenziare le premesse necessarie per il riconoscimento della professione, nella convinzione che proprio la crescita professionale della figura del sommelier è la naturale premessa per la promozione della cultura del vino, delle bevande e del cibo nei confronti del grande pubblico con il quale il Sommelier Contemporaneo ha un confronto quotidiano.
ASPI - Associazione della Sommellerie Professionale Italiana. Si propone come punto di riferimento per la Sommellerie professionale, con l'obiettivo di offrire opportunità di crescita ed affermazione ai Sommelier. Dal 2007, anno della sua nascita, è il solo membro per l'Italia dell'Association de la Sommellerie Internationale, ASI. I principali obiettivi di ASPI sono la formazione, a livello professionale, e la diffusione della cultura sul mondo del cibo e delle bevande. ASPI è presente, sul territorio nazionale, con corsi ed attività.
Alessandra Perrucchini
TASTE 2019
TASTE N.14 IN VIAGGIO CON LE DIVERSITÀ DEL GUSTO
SALUMI DI MARE, CONSERVE DI FIUME
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BACCALA'
Nel cuore di Padova, da oltre 30 anni la famiglia Marcolin presenta i prodotti della tradizione italiana accanto a specialità venete. Rinomata per il vasto assortimento di formaggi, è conosciuta soprattutto per il suo fiore all’occhiello: il baccalà, importato dalla isole Lofoten, disponibile tutto l’anno in moltissime varietà: mantecato, insalata, alla vicentina, fritto o secco, sotto sale e bagnato. E ancora Baccalà al peperoncino, alle olive e al tartufo.
CALVISIUS CAVIAR
Calvisius è il caviale italiano per eccellenza. La collezione si caratterizza per caviali ottenuti da specie di storione pure e non ibride. Il Calvisius Tradition si ottiene dallo storione bianco, uno dei più grandi al mondo ed è caratterizzato dalle sue uova di grande diametro. Oltre al Tradition, sono presenti: Ars Italica Calvisius Oscietra Classic e Royal dall’aroma delicato e note di nocciola, il Calvisius Siberian Classic e Royal dal profumo intenso e sapore iodato.
CODA NERA
Il salmone Coda Nera si distingue per il taglio innovativo che esalta il gusto delle carni, per preparazioni di grande effetto. Il processo di lavorazione attraverso la rimozione della parte laterale più grassa garantisce gusto e leggerezza. E per ottenere il Coda Nera Riserva viene selezionato l’esclusivo Salmone Atlantico allevato nell’area di Skyervøy, un’isola nell’estremo nord della Norvegia dove le correnti atlantiche e le basse temperature dell’acqua consentono una crescita dei salmoni molto lenta.
GHEZZI - GENUINE TRADIZIONI DI MARE
Con la linea Sangiolaro l’azienda offre al consumatore moderno prodotti tradizionali come i filetti di branzino e orata, insieme alle lavorazioni della Vecchia Tonnara, buzzonaglia, tonno rosso del Mediterraneo e bottarghe. Queste specialità sono affiancate dalla storica produzione e ammollatura di baccalà e stoccafisso, anche Pronti da Cucinare.
GUSTI PREGIATI
A Cabras, Sardegna, questo laboratorio artigianale produce bottarga seguendo le antiche tradizioni e affumica i prodotti con gli arbusti della macchia mediterranea come Lentischio, Mirto,e Corbezzolo. Fiore della produzione, la pregiata Bottarga di muggine confezionata in baffe, in vasetti o in buste. Inoltre, filetti di muggine e prodotti ittici affumicati o sott’olio. Ultima invenzione il Bottarino (Pecorino fresco con Bottarga, Ricotta salata Affumicata con Bottarga).
NEW IN // I MARINATI DI COMACCHIO
MANAIDE
Manaide conserva artigianalmente in botti di rovere, con sale integrale raccolto a mano e olio extravergine di oliva il pesce pescato al largo di Anzio nel rispetto delle stagioni del mare e utilizzando tecniche risalenti all’epoca romana, perfezionate dai pescatori di Anzio sin dal ‘700. Il nome Manaide deriva da un tipo di rete usata per la pesca delle alici. Una gamma di conserve uniche nel rispetto della biodiversità: alici, palamita, murici, telline, polpo, cannolicchi e lumachelle.
RESERVA
Dalla Cantabria alle Asturie, le conserve Reserva racchiudono quasi un secolo di storia. Il Mar Cantabrico rappresenta una culla magica dove si incontrano i freddi mari del Nord e le temperate acque del Sud. In questo habitat unico al mondo, l’incredibile pulizia delle acque e la loro perfetta temperatura, danno vita ad una rara e ricca fauna marina. Le specialità: accanto alle celebri Acciughe Reserva del Cantabrico, il Tonno Bonito del Norte e la Polpa di Riccio.
NEW IN // SALUMERIE DI MARE
Lardo di calamaro, Mortadella di mare, Salsicce di spada. I salumi vengono reinterpretati in modo inedito da questa originale impresa livornese utilizzando pescato di mare, arricchito con aromi e spezie. Nascono così specialità gustose, naturali e sane. Anche se all’apparenza in tutto uguali ai classici salumi, infatti, non contengono lipidi saturi e nocivi bensì grassi Omega 3, insaturi e altamente raccomandati per la salute.
NEW IN // TESTA CONSERVE
Rispetto a I Malavoglia di Aci Trezza, i Testa di Ognina pescano da più tempo. La loro storia è legata all’etnea Ognina, l’antico porto di Ulisse che un’impressionante eruzione ha colmato, lasciando spazio a un porticciolo. Oggi come allora, i Testa sono orgogliosamente impegnati nella pesca e nella conservazione di Tonno Rosso del Tirreno, Pesce azzurro delle Eolie, Acciughe dello Ionio.
TONNO COLIMENA PIACERE ITALIA
Una vera e propria Bottega artigiana del Tonno Salentino, “Tonno a chilometro 0”. Dalla pesca del tonno nei mari del Salento, lavorato in giornata secondo l’antica tradizione dei pescatori, fino a raggiungere le tavole con i sapori genuini del Salento. Senza inseguire a tutti i costi il Tonno Rosso in via di estinzione, l’azienda punta a far conoscere tipologie dello Ionio Salentino come la Palamita, il Tonnetto e l’Alalunga. Tra le specialità, anche conditonno al peperoncino, paparacchielli ripieni al tonno e passate di palamita, tonnetto e tonno.
TROTA ORO
Ci troviamo nel Parco Naturale Adamello Brenta ai piedi delle Dolomiti, nelle cui acque vengono allevate trote e salmerini. Trota Oro, inizialmente impegnata nella lavorazione di trote affumicate, ha poi ha allargato il catalogo a trota marinata in aceto aromatico, salmerino alpino affumicato e marinato, uova di trota, tartare di trota affinata al miele, bottarga di trota, coregone affumicato. Tra gli ingredienti, sale dolce di Cervia, vino della Valle dei Laghi, aceto trentino. Ultima novità: Lingotto Delle Dolomiti – Trota affinata al Brandy, la parte più nobile del filetto di trota affumicato e affinato con il brandy della distilleria Pojer&Sandri.