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KIWI ZESPRI SUNGOLD: PRODUZIONE MADE IN ITALY
La stagione italiana 2018 dei kiwi Zespri registra un aumento del 70% a volume per la qualità SunGold. Dolci, leggeri e ricchi di vitamina C, sono il frutto dell’autunno
È iniziata la raccolta dei kiwi Zespri coltivati in Italia e presto sulle nostre tavole gusteremo tutto il sapore e la bontà dei kiwi Zespri made in Italy.
Continua la crescita inarrestabile della produzione italiana del kiwi SunGold, che quest’anno registra un aumento del 70% a volume rispetto al 2017, per un totale di 30.000 tonnellate di kiwi SunGold, quasi il doppio rispetto alle 18.000 tonnellate raccolte lo scorso anno.
Un vero e proprio boom produttivo, frutto del grande investimento strategico che Zespri ha fatto nel febbraio 2017, decidendo di ampliare la produzione con l’acquisto di nuovi ettari di terreno. Ai 1.650 ettari già assegnati per la coltivazione di kiwi SunGold in Italia, l’anno scorso Zespri ha stanziato ulteriori 1.200 ettari nelle campagne italiane, per un totale di 2.850 ettari.
Dopo un primo anno dedicato all’avvio dell’attività, ora i nuovi ettari sono entrati in piena produzione e hanno quasi raddoppiato i volumi dell’anno precedente, rispettando pienamente le previsioni di crescita, che mirano a raggiugere 70.000 tonnellate di SunGold nei prossimi cinque anni.
L’investimento strategico di Zespri ha l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda di kiwi SunGold da parte dei consumatori, ormai sempre più appassionati di questa varietà di kiwi.
Dalla polpa giallo-oro, con quell’inconfondibile sapore esotico che ricorda il mango, il kiwi Zespri SunGold ha un gusto unico, dolce e rinfrescante, che conquista al primo morso. Buono e leggero, possiede solo 79 kilocalorie per 100 grammi ed è perfetto per uno spuntino stuzzicante e sano.
Il kiwi SunGold è un vero frutto del benessere, grazie al contenuto di vitamine, minerali, potassio e acido folico. È una fonte importante di vitamina C – ne possiede addirittura 3 volte quella contenuta in un’arancia – e per questo è il frutto perfetto per affrontare i primi freddi dell’autunno e fare scorta di questa preziosa vitamina.
Snack sano e gustoso, facile da portare con sé per la pausa a scuola o in ufficio; frutto delizioso a fine pasto, o ancora ingrediente speciale per ricette dolci e salate, per arricchire e dare un sapore nuovo al menù: il kiwi Zespri SunGold è perfetto da gustare in ogni occasione, sempre fresco, leggero e invitante.
Zespri
Con una forte vocazione alla ricerca varietale e all'innovazione, Zespri - con sede a Mount Maunganui in Nuova Zelanda - è una delle aziende ortofrutticole di maggior successo al mondo, con un marchio riconosciuto come il leader mondiale nel settore del kiwi di qualità premium con un fatturato di 2,26 miliardi. L’azienda è al 100% di proprietà dei coltivatori di kiwi. Presente a livello commerciale in tutti e cinque i continenti, Nuova Zelanda, Asia, Europa e Americhe, Zespri prospera in un totale di 59 paesi. A nome dei 2.500 coltivatori neozelandesi e dei 1.200 coltivatori attivi nel resto del mondo, Zespri promuove l’innovazione e gestisce gli approvvigionamenti, la distribuzione e la commercializzazione delle qualità di kiwi Zespri Green, Zespri SunGold, Zespri Organic, Zespri Gold e Zespri Sweet Green. Presente in Italia da oltre 10 anni, le principali regioni dove viene effettuata la coltivazione dei kiwi Zespri® sono Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte.
Elisabetta Franzetti, tel. 02 624119.82, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
AUTOCHTONA 2018
15° Forum nazionale dei vini autoctoni Bolzano, 15 – 16 ottobre 2018
L’Italia degli autoctoni? Si trova a Fiera Bolzano il 15 e 16 ottobre
Vitigni rari e quasi sconosciuti, assieme a grandi protagonisti della scena vitivinicola italiana. Il capoluogo altoatesino anche quest’anno diventa capitale dei vini autoctoni italiani con la quindicesima edizione di Autochtona.
Bolzano, 04 ottobre - Un patrimonio tra i più unici e originali del mondo, una biodiversità estrema che acquisisce peculiarità distintive da regione a regione, ma soprattutto un sempre più grande numero di produttori e una vera comunità che fa della perseveranza e della passione il suo tratto distintivo. Sono i vini ottenuti da vitigni autoctoni italiani: non una semplice “moda” ma un fenomeno sempre più radicato all’interno del mercato italiano, grazie ai valori e alla determinazione dei tanti produttori che da sempre ci hanno creduto.
E se c’è un luogo ideale per approfondire questo affascinante universo e scoprire la grande serenità e consapevolezza di chi ne è coinvolto, questo è senza dubbio Autochtona: il forum nazionale dei vini autoctoni in programma a Fiera Bolzano lunedì 15 e martedì 16 ottobre nell’ambito di Hotel 2018 (fiera specializzata per hotellerie e ristorazione). Il grande puzzle di produttori e vini che arriveranno a Bolzano da tutta Italia si è ormai quasi completato ed è composto sia da vitigni già conosciuti e apprezzati dagli operatori del settore, sia da varietà meno note legate a terroir più ristretti ma che vale la pena di esplorare.
Tra i vitigni a bacca rossa, il Teroldego, storico autoctono del Trentino meglio conosciuto come “Sangue di Drago”, ha trovato nella Piana Rotaliana il suo habitat ideale ed è presente sul mercato sia con versioni più immediate e di facile approccio che con campioni più strutturati e ambiziosi quanto a longevità. Dalla vicina Lombardia troveremo ilGroppello, autoctono coltivato sulla sponda bresciana del lago di Garda: di cloni ne esistono diversi, tra i quali quello “gentile” prediletto dai viticoltori della Valtènesi. Rimanendo nel Nord Italia il Rabososarà uno degli interpreti del Veneto più interessanti da degustare: nel comune di Bagnoli prende il nome di Friularo, ma le caratteristiche originarie sono le stesse che hanno portato al suo nome, vale a dire un carattere “rabbioso” a causa della generosa presenza di acidità e tannini.
Tra i tanti rappresentanti della viticoltura toscana, ad Autochtona ci sarà anche il prezioso Aleatico dell’Elba, autoctono d’eccellenza dell’isola, molto amato nella versione passita per la sua intensità e aromaticità. Piuttosto ristretto anche l’areale della Lacrimanelle Marche, vitigno a bacca rossa che lega la sua produzione al comune di Morro d’Alba in provincia di Ancona: antichissimo, ha rischiato l’estinzione e solo a metà degli anni 80, dai 10 ettari rimasti, è ripartita la sua rinascita. Dal vicino Abruzzo troveremo alcuni interpreti del Montepulciano, uva di grande potenza ed eleganza che se ben interpretata è in grado di sedere accanto ai mostri sacri del palcoscenico rossista italiano.
In questo nostro percorso tra i vitigni autoctoni più o meno noti, troviamo nell’areale casertano in Campania il Pallagrello, che anche in questo caso – sia nella versione a bacca rossa che in quella bianca – rappresenta un altro esempio di recupero dall’oblio grazie agli studi sui vitigni autoctoni condotti negli anni 90. Dalla Sardegna, invece, non solo il famoso Cannonau, ma anche il Carignano, vitigno di grande struttura ed eleganza che ha trovato dimora nelle propaggini meridionali dell’isola.
Tra i vitigni a bacca bianca sarà invece possibile incontrare la Nascetta, vera anima bianca piemontese in mezzo ad un oceano di Nebbiolo. A Novello, infatti, uno dei comuni del Barolo, troviamo anche questa vera e propria chicca, dal grande carattere e che nel corso degli anni da vino quasi clandestino è diventato molto più di una curiosità, grazie alle sue grandi peculiarità organolettiche. Nella vicina Liguria il panorama bianchista è ben noto al grande pubblico e verrà rappresentato dal Pigato, antico autoctono che assume note più eleganti e fresche, oppure più calde e decise a seconda degli areali nel quale viene allevato. Ad Autochtona è di casa, oramai da molti anni anche la Spergola, autoctono emiliano tipico della zona di Scandiano in provincia di Reggio Emilia: differenti le versioni presenti in commercio, da quelle ferme a quelle frizzanti passando per le dolci passite.
Scendendo verso il centro Italia, e in Umbria in particolare, il Grechettoha certamente un posto di primissimo piano: come capita spesso in questi casi le sue anime sono molteplici così come i cloni che portano a vini di differente levatura.
Se la Puglia è nota per i suoi vitigni autoctoni a bacca rossa, da qualche anno a questa parte sta stupendo molti anche con un vitigno aromatico del quale pochi avevano notizia fino a poco tempo fa, sebbene sia coltivato qui da secoli: parliamo del Minutolo, chiamato anche Fiano Minutolo ma da non confondere con il vitigno campano, colpisce per la sua carica olfattiva esplosiva. E a proposito di aromaticità di grande prorompenza, non mancheranno ad Autochtona degni esemplari di Zibibbo, storica varietà che in Sicilia trova interpreti sia nelle famose versioni passite che in quelle secche.
DopoAutochtona (15 e 16 ottobre), sarà la vota diVineaTirolensis (17 ottobre) che ospiterà oltre 60 vignaioli indipendenti altoatesini e della novità “Lagrein Experience”, una giornata interamente dedicata al vitigno più antico fra quelli storicamente documentati e tuttora coltivati in Alto Adige.
Autochtona Italian Press Office c/o fruitecom
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Press Office Fiera Bolzano Spa
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A EITALY MILANO SMERALDO: TUTTE LE NOVITA' DI MERANO WINEFESTIVAL
Un’edizione che vuole farsi ricordare quella del 2018 di Merano WineFestival (9-13 novembre). Grandi le novità introdotte a corollario di una manifestazione del WineHunter Helmuth Köcher che, senza mai perdere di vista la qualità e l’eccellenza di vini e prodotti gastronomici proposti da The Official Selection, aggiunge un tocco di mondanità e intrattenimento al proprio programma. Ospite d’eccezione Joe Bastianich con “Vino Veritas”.
Milano, 4 ottobre 2018 – Presentata oggi a Eataly Milano Smeraldo la 27^ edizione del Merano WineFestival (9-13 novembre 2018). Ad aprire il sipario della conferenza stampa l’intervento musicale di Joe Bastianich che, accompagnato da una chitarra e un calice di vino, si è raccontato in un’anteprima di "Vino Veritas, la mia vita Unplugged". Il noto imprenditore e personaggio televisivo sarà tra i numerosi artisti ospiti dell’intenso programma dell’evento internazionale dedicato agli appassionati di wine&food. Dal 1992 i migliori vini e prodotti gastronomici selezionati durante l’anno dal WineHunter, presidente e fondatore della manifestazione, Helmuth Köcher, durante le sue “cacce” in Italia e all’estero. Cinque giornate con “The Official Selection”, un percorso fra le varie aree e differenti territori vinicoli da nord a sud del Paese. Aziende italiane, selezionate dalle commissioni d’assaggio The WineHunter, offrono in degustazione i vini più pregiati e le ultime novità della loro produzione. L’area dedicata alle aziende internazionali vede protagoniste alcune delle cantine provenienti dalle regioni più interessanti del mondo.
La 27^ edizione porta con sé numerose novità annunciate oggi direttamente dai partner di riferimento e tra i relatori della conferenza moderata da Enzo Rizzo, vicedirettore della rivista Spirito DiVino. A partire da The Circle – People, Lands, Experiences coordinato dal giornalista Francesco Fadda; dal 9 al 12 novembre dalle ore 9 alle 24, uno spazio di 450 mq in Piazza della Rena che si trasforma in un palcoscenico di wine&food tasting, incontri con chef e piccoli produttori di tipicità, vignaioli e pizzaioli fra i più conosciuti. Inoltre, all’interno dell’area si potranno degustare 50 vini scelti dal WineHunter all’interno del parterre di selezione di vini che già partecipano al Merano WineFestival. La sera, dopo la chiusura del Kurhaus e della Gourmet Arena, The Circle si trasforma in uno spazio Lounge dove rilassarsi dopo una giornata intensa alla manifestazione. Poi, la nuova area espositiva dedicata che si affianca alla Gourmet Arena: Spirits Experience dal 9 al 12 novembre dalle ore 10 alle 18.
Capitanata dal barmanager Fabio Bacchi, è un viaggio tra degustazioni e seminari a tema all’insegna del “bere responsabile” organizzati dalle aziende con esperti del settore e rappresentanti della mixology che si potrà incontrare e conoscere personalmente e dove whiskey, rum, liquori e vermouth sono i protagonisti. Per completare la propria spirits experience non può mancare l’area dedicata alla miscelazione, dove assistere alle esibizioni dei barmannella creazione di speciali drink e assaggiare cocktail di altissima qualità. Il giornalista Angelo Carrillo, partner per il convegno Naturae et Purae che si terrà l’8 novembre al Castel Trauttmansdorff, ha presentato i contenuti dell’evento che per la seconda volta affronta i concetti della naturalità e della purezza cercando di rispondere al quesito: “Vino veleno o vino alimento, alle radici del bere?”. Un dibattito sulle nuove tendenze che puntano al ritorno alla radice della vitivinicoltura e dell’alimentazione con esperti come Andrea Paternoster, Carlo Nesler, Mario Pojer e il dottor Lucio Lucchin. Sempre in tema purezza, il giorno seguente al convegno in Piazza della Rena si svolge “Wild Cooking”, mentre nel Kurhaus e nelle Terme Storiche i protagonisti di “bio&dynamica” sono i vini biologici, biodinamici e PIWI.
Per la Regione Campania il giornalista Dante Del Vecchio presente ogni anno al Merano WineFestival con la degustazione di vini di eccellenza (dal Vesuvio ai Campi Flegrei, dal Falerno del Massico all’Asprinio di Aversa, dal Taurasi e vini del Cilento) e prodotti agroalimentari (pizza ma anche Pasta di Gragnano Dop declinata alle diverse tipologie di pomodori della Campania). In scena anche momenti di interpretazioni gastronomiche a cominciare dall’arte della pizza, oggi, patrimonio immateriale Unesco, con la partecipazione di Gino Sorbillo, Enzo Coccia e lo chef Antonio Tubelli. Alla ricerca del miglior giovane professionista di sala ci pensa Xenia - Emergente Sala, il contest omaggio all’antico concetto greco dell’ospitalità, ideato dal giornalista e critico enogastronomico Luigi Cremona.
Giunto ormai alla sua terza edizione al Merano WineFestival, è l’appuntamento chiave che riassume i valori dell’accoglienza e del servizio, per capire lo stato del mestiere di sala all’interno della ristorazione italiana. Il contest prevede le prove di due giorni (8 e 9 novembre) all’interno l'edificio delle terme storiche di Merano; la proclamazione dei giovani vincitori avviene durante la cena di gala nel Kurhaus del venerdì sera. Si rinnova l’annuale appuntamento al Merano WineFestival la presentazione della guida ViniBuoni d’Italia Il curatore Alessandro Scorsone ha annunciato che la premiazione dei produttori che hanno vinto la Corona si terrà il 10 novembre ore 10,30 al Teatro Puccini di Merano. Il massimo riconoscimento che la guida Vinibuoni d’Italia attribuisce a quei vini che meglio interpretano la tipologia per le qualità organolettiche espresse, per la corrispondenza al vitigno e per l’affinità con le condizioni pedoclimatiche in cui nascono i vitigni da cui vengono prodotti.
Un riconoscimento attribuito dopo due diverse selezioni, la prima a carattere regionale in cui vengono scelti i finalisti che rappresentano l’eccellenza, e una seconda a livello nazionale. I vini arrivati a Finale per l’edizione 2018 sono stati 672 e di questi hanno raggiunto la CORONA 415. Per la prima volta al Merano WineFestival uno spazio dedicato ai vini rosati. Lo ha annunciato in conferenza il direttore del Consorzio Valtènesi Carlo Alberto Panont. Si chiama Rosé - Vino in Futuro ed è allestito al Kurhaus in Sala Czerny, da sabato 10 a lunedì̀ 12 novembre. Protagonisti sono i vini dei territori storicamente vocati alla produzione dei rosati, i cui consorzi di tutela lo scorso aprile hanno siglato il “Patto del Rosé” per la promozione unitaria della cultura del rosato, in Italia e all'estero. Si potranno così degustare Chiaretto di Bardolino, Valtènesi Chiaretto, Cerasuolo d'Abruzzo, Castel del Monte Rosato e Salice Salentino Rosato, per un totale di poco meno di 100 etichette servite dai sommelier Onav e coordinate dal consorzio Valtènesi.
Immancabile lungo la “Passerpromenade”, la famosa passeggiata a fianco del fiume Passirio e amata dalla principessa Sissi, ha luogo la Gourmet Arena con l’accurata selezione di prodotti tipici nazionali ed internazionali. Ospita i migliori prodotti della culinaria, birrifici artigianali e distillati, per un percorso degustativo che attraversa l’Italia ed è affiancato da consorzi di tutela e gruppi del relativo territorio di riferimento. Infine, una segnalazione dal Kurhaus, che come di consueto ospita la selezione dei vini italiani e internazionali; nella giornata di lunedì 12 novembre alla degustazione dei vini selezionati dal WineHunter e dalle sue commissioni di assaggio si affianca la possibilità da parte delle aziende di presentare al pubblico e alla stampa un Focus sulle vecchie annate di un proprio vino. Ecco quindi che diventa possibile scoprire vini ricercati che solitamente non partecipano agli eventi e degustarli in una speciale miniverticale.
Ad attendere il pubblico un’edizione della kermesse Merano WineFestival che vuole essere ricordata e che il patron e WineHunter Helmuth Köcher ha pensato come una grande festa per celebrare la sua caccia dedicata ai migliori vini e alle specialità gastronomiche create dagli artigiani del gusto, ma anche come spazio di confronto all’insegna dell’innovazione e del futuro, nel rispetto del suo motto “Excellence is an attitude”. Tra le tante novità della 27^ edizione, nella giornata di sabato 10 novembre si svolge un’importante conferenza dedicata al “Futuro del Vino” al Teatro Puccini, durante la quale il patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e una serie di ospiti speciali, tra cui esperti e personalità di spicco, si confrontano in una tavola rotonda che vuole mettere l’accento sulle prospettive future della viticoltura tra l’influenza dei cambiamenti climatici, i nuovi gusti e le aspettative dei consumatori.
Stefania Mafalda
VINO. UNIONE ITALIANA VINI PUBBLICA L’UNDICESIMA EDIZIONE DEL CODICE DENOMINAZIONI DI ORIGINE DEI VINI
Il volume raccoglie tutti i disciplinari di produzione dei vini Docg, Doc e Igt e riporta i titoli delle disposizioni comunitarie e nazionali sulle denominazioni di origine dei vini consultabili online
Milano, 4 ottobre 2018 – Dopo quattro anni dalla precedente pubblicazione, Unione Italiana Vini ha dato alle stampe l’undicesima edizione del “Codice denominazioni d'origine dei vini”. Il Volume, nelle sue 1.760 pagine, raccoglie i testi aggiornati dei disciplinari sui vigenti, sia dei provvedimenti approvati in sede nazionale che inviati alla Commissione dell'Unione europea in attesa di approvazione definitiva, ma che sono già applicabili in quanto è stato emanato l’apposito decreto Mipaaf di etichettatura transitoria.
Nel volume sono poi elencate tutte le principali disposizioni Ue e nazionali collegate alle DOP e IGP comprese le circolari ministeriali interpretative che sono consultabili online.
Il mondo delle denominazioni di origine dei vini costituisce la punta di diamante del settore ed è in continua crescita quantitativa come testimoniano i dati produttivi degli ultimi anni che hanno superato i 15 milioni di ettolitri annui per le DOP e insieme ai vini IGP aggiunge una percentuale complessiva superiore al 60% sull’intera produzione vinicola nazionale.
In totale, in Italia abbiamo 526 disciplinari di produzione suddivisi tra denominazioni di origine controllata e garantita (73), denominazioni di origine controllata (335) e indicazioni geografiche tipiche (118).
Il Codice denominazioni di origine dei vini, a cura di Antonio Rossi, è il risultato di uno sforzo editoriale compiuto dall'Unione Italiana Vini per offrire uno strumento semplice e utile in ogni azienda vitivinicola tenuta a conoscere i disciplinari di produzione e le disposizioni che governano la complessa materia delle denominazioni di origine dei vini.
FEDERICO FUSCA
AL FIORENTINO DAVIDE D’ALTERIO IL 4° MASTER TERRE DEL LAMBRUSCO. E’ LUI IL “MIGLIOR SOMMELIER TERRE MATILDICHE”
Ais Toscana colleziona un’altra affermazione con i suoi alfieri
E’ Davide D’Alterio, sommelier di Ais Toscana Delegazione di Firenze, il vincitore del 4° Master Terre del Lambrusco “Miglior Sommelier Terre Matildiche”, che si è svolto lo scorso 1 ottobre alla Camera di Commercio di Reggio Emilia a Mancasale.
D’Alterio, che si è aggiudicato oltre al titolo una borsa di studio del valore di 800 euro, ha avuto la meglio su Isacco Giuliani di Ferrara classificatosi secondo e su Fabio Vezzani di Reggio Emilia e Luigi Salvatore Scala di Napoli, terzi a pari merito.
“Ancora un successo per i nostri ragazzi – ha commentato la responsabile della Scuola Concorsi di AIS Toscana Simona Bizzarri - ancora una soddisfazione che la nostra Scuola Concorsi porta a casa in una competizione nazionale in cui la concorrenza è importante e preparatissima. Una medaglia in più che si aggiunge al già nutrito palmares della nostra sezione regionale e che conferma l’elevato livello di preparazione dei nostri sommelier che, a volte anche sottraendo tempo alla vita privata, dimostrano un impegno e uno studio rigoroso e costante”.
La fase finale del concorso si è svolta in due momenti: la semifinale a quattro che ha impegnato i concorrenti in una degustazione e descrizione organolettica di due vini anonimi a base di Lambrusco e una prova di abbinamento, mentre la finalissima a due si è svolta con una degustazione alla cieca di un vino, una prova di accoglienza della clientela con servizio del vino al tavolo e decantazione ed una prova di comunicazione.
“Pensando al Lambrusco immaginiamo un vino semplice – racconta il vincitore Davide D’Alterio - in realtà esso è fitto di variabili e saturo di storia, pertanto ho dovuto affrontare una preparazione oltremodo densa. La prova in cui mi sono sentito più a mio agio è stata la degustazione bendata, anche se l’emozione più intensa viene dalla prova di comunicazione, è lì che può uscire la vera personalità permettendoti di fare la differenza. Sono onorato di questo titolo, è un vino che adoro e penso abbia bisogno di esser divulgato. Con la volontà e la costanza chiunque può realizzarsi, basta volerlo ardentemente”.
Organizzato da A.I.S Emilia in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier, il 4° Master Terre del Lambrusco “Miglior Sommelier Terre Matildiche” si propone come obiettivo quello di contribuire a valorizzare la professione del Sommelier e incrementare la conoscenza e la divulgazione del vitigno Lambrusco.
Marte Comunicazione snc di Morganti e Tempestini