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LA MOSTRA ANTIQUARIA DI AREZZO
30 giugno e il 1 luglio torna l’appuntamento che da 50 anni porta il nome della città toscana nel mondo
Con una mostra, un’istallazione artistica e tanta musica prosegue il calendario di eventi che l’amministrazione comunale di Arezzo e la Fondazione Arezzo Intour hanno ideato per celebrare un compleanno così importante
Il 30 giugno e il 1 luglio ad Arezzo torna la Fiera Antiquaria, un appuntamento che da 50 anni porta il nome della città toscana nel mondo. Quasi 300 banchi animeranno il centro storico proponendo oggetti d’arte, mobili, gioielli, libri e stampe antiche, strumenti scientifici e musicali e ogni tipo di collezionismo compreso modernariato, vintage e artigianato di qualità.
Proseguono anche gli eventi collaterali che l’amministrazione comunale di Arezzo e la Fondazione Arezzo Intour hanno ideato per celebrare un compleanno tanto importante.Il
Tutto pronto per iCons, la mostra che dal 30 giugno al 19 agosto sarà ospitata dal Palazzo di Fraternita. Un percorso emozionale e immersivo tra design, tecnologia e ricordi per ripercorrere la storia degli ultimi 50 anni, attraverso oggetti “iconici”, che hanno segnato un’epoca. La mostra, realizzata dalla Fondazione Arezzo Intour con il Comune di Arezzo, e curata dall’architetto Roberta Galantino con la collaborazione del designer Giacomo Semboloni, gioca con la tecnologia e, grazie all’uso della multimedialità immerge il visitatore in un mondo di suoni, visioni, colori: un percorso divertente, reso esclusivo grazie al materiale scientifico offerto dal Museo dei Mezzi di comunicazione e gli oggetti "prestati" dai tanti negozi e antiquari di Arezzo.
L’iniziativa,racconta ai visitatori anche la storia della Fiera con pareti interattive e monitor touch dove visualizzare foto, immagini e documenti inediti della manifestazione.
“iCons” è anche l’occasione per festeggiare il centenario della nascita di Achille Castiglioni e tutto quello che il grande maestro ha significato per il design contemporaneo e i suoi protagonisti di oggi.
Info: https://www.facebook.com/events/166773244180217/
Si chiama #Arazzo l'installazione di manufatti artigianali che rende omaggio ai 50 anni della Fiera Antiquaria. L’opera che il prossimo 30 giugno verrà collocata sulla torre di Palazzo Comunale nasce da un’idea dalla restauratrice tessile Laura Folli e viene realizzata dalla CNA di Arezzo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale grazie al contributo di oltre 40 realtà italiane che hanno risposto ad un appello lanciato sui social, fornendo creazioni in tessuto, lana, pelle o altro materiale di recupero perché venissero unite a dar vita ad un enorme arazzo. Dalla Valle d'Aosta, alla Sicilia sono arrivate le tessere che hanno composto questa istallazione che fino al prossimo 4 agosto racconterà di come artigianato artistico e arte siano da sempre due anime importanti della Fiera stessa.
Si preannuncia spettacolare anche il montaggio: la mattina del 30 giugno verso le ore 8.30, una squadra di operatori de “Edilizia Acrobatica” sfruttando le tecniche alpinistiche si calerà dall’alto della torre del Palazzo Comunale e fisserà l’#Arazzo.
Dal 29 giugno al 1 luglio torna anche Arezzo Selezione Vintage con circa trenta espositori di abbigliamento ed accessori d’epoca, provenienti da tutta Italia. Saranno le sontuose sale del Teatro Vasariano ad accogliere la “SELEZIONE VINTAGE”, una ricercata e accurata scelta di accessori d'epoca, abbigliamento vintage mentre le sale interne e il chiostro della Biblioteca ospiteranno invece il “VINTAGE FREE” dedicata a un target di pubblico più ampio. Gli spazi espositivi saranno arricchiti dalla preziosa collezione di borse di Roberta di Camerino (a partire dagli anni '20 in poi).
La manifestazione, realizzata dal Consorzio Arezzo Fashion in collaborazione con il Comune di Arezzo e la Fiera Antiquaria e con il contributo di Banca Generali, A.t.a.m. parcheggi e SUGAR, è stata appositamente pensata per festeggiare il 50° anniversario della storica fiera.
E la Fiera sarà accompagnata dalla musica: Piazza San Francesco, Piazza Grande e via Bicchieraia, saranno palcoscenico di un programma curato dall’associazione culturale "L'ulcera del signor Wilson”.
Sabato 30 giugno in Piazza San Francesco, dalle ore 11 alle ore 13 sarà protagonista il repertorio pop/folk di Kevin Koci. Dalle ore 15 alle ore 17 sarà invece Daniente a spaziare nel grande cantautorato italiano. Piazza Grande dalle ore 11 alle ore 13 accoglie il rock di Canale 52, mentre dalle ore 15 alle ore 17 il palcoscenico passerà alle atmosfere progressive di Freud’s Statement Project. Musica classica in via Bicchieraia dove dalle ore 11 alle ore 13 si esibirà l’ensamble Flauti in Vacanza.
Domenica 1 luglio dalle ore 11 alle ore 13 in Piazza San Francesco arrivano gli Alabama & Cocaines mentre dalle ore 15 alle ore 17 suona Kevin Koci. In Piazza Grande dalle ore 11 alle ore 13 si esibiscono i Freud’s Statement Project, mentre dalle ore 15 alle ore 17 sarà la volta dei Canale 52. E dalle ore 15 alle ore 17 in via Bicchieraia spazio al folk cantautoriale degli Alabama & Cocaines.
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IL MONTECUCCO SARÀ PRESENTE ALLA PROSSIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL AGRI-ROCK COLLISION
Patrizia Chiari di Tenuta L’Impostino rappresenterà la Denominazione amiatina in occasione della tavola rotonda organizzata in collaborazione con Le Donne del Vino
Il Montecucco, gioiello enologico della Maremma coltivato sulle pendici del Monte Amiata, incontrerà mercoledì 27 giugno - presso il Tempio dell’Enogastronomia, all’interno del Castello di Barolo - operatori, buyer, esperti di settore e stampa internazionali in occasione di Collisioni 2018, l’atteso festival Agri-Rock delle Langhe dove, da alcuni anni, la cultura dei grandi vini italiani e delle eccellenze agricole si unisce a musica, cinema e letteratura, per uno spettacolo unico dal richiamo mondiale.
In programma, infatti, una tavola rotonda a numero chiuso organizzata in collaborazione con Le Donne del Vino e condotta da un esperto del team di Ian d’Agata - Senior Editor di Vinous, Direttore Scientifico di Vinitaly International Academy nonché curatore e mente del progetto Vino&Food – che chiamerà a raccolta circa venti ospiti tra buyer, opinion leader e giornalisti provenienti da USA, Canada, Francia, Brasile, Singapore, Sud Africa e Svezia. Patrizia Chiari, Donna del Vino e proprietaria di Tenuta L’impostino, parlerà al pubblico, attraverso alcune delle sue etichette di maggior prestigio (tra cui il Viandante Riserva Sangiovese Montecucco DOCG 2011), del suo territorio di produzione, sempre più alla ribalta nel palcoscenico vinicolo nazionale e internazionale.
Da quattro anni il Progetto Vino, ideato e promosso da Ian d’agata, è stato integrato nell’ambito di Collisioni e si sviluppa attraverso un incoming di esperti a Barolo nei giorni del Festival per una serie di degustazioni, visite in cantina, tour, walk-around tasting, pranzi e cene con produttori e consorzi, per far vivere agli ospiti internazionali il territorio e i vini sia piemontesi sia italiani.
Valentina Fraccascia
Corso San Gottardo 19/B - 20136 Milano
T: +39.02.36550569 | M: +39.348 3633000
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Il Montecucco, la nuova promessa del vino toscano, nasce dalle uve coltivate con passione nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano.
Nuova frontiera del vino toscano, la Denominazione, con le sue 66 aziende associate, punta a uno sviluppo che possa coniugare gli aspetti produttivi con quelli promozionali e turistici del territorio: la zona, altamente vocata alla produzione del Sangiovese, gode di condizioni climatiche estremamente favorevoli, vicino al Mar Tirreno – da cui dista solo pochi km in linea d’aria – e all’ormai spento vulcano Amiata, che con i suoi 1.738 metri di altezza domina tutto il territorio compreso tra la Maremma, la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Qui si sono succeduti Etruschi, Romani, Longobardi, monaci benedettini, dominio senese e la famiglia dei Medici: una stratificazione storica che ha lasciato tracce indelebili e testimonianze che ancora oggi sono visibili nei borghi, negli stupendi agriturismi e nelle dimore d’epoca, nella produzione di olio e, soprattutto, di vino. www.consorziomontecucco.it
VINO. ENOVITIS IN CAMPO 2018: LA FIERA SI CONFERMA PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA VITICOLTURA ITALIANA E PUNTA ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Oltre i 6500 visitatori e grande soddisfazione dei 155 espositori
Castelletti (UIV): “Grande soddisfazione per la presenza di delegazioni ed espositori stranieri”.
“Siamo davvero entusiasti per questa tredicesima edizione di Enovitis in campo, che ha superato i 6500 visitatori. Ad inorgoglirci ancora di più è stata la forte presenza di stranieri, con le due delegazioni bulgara e slovena e altri ospiti intervenuti in particolare da Algeria, Grecia, Romania, che conferma l’importanza di questa manifestazione per tutto il settore vitivinicolo tanto a livello italiano quanto internazionale. Grande successo hanno riscosso anche gli argomenti trattati nei workshop e nel convegno dedicato ai vitigni resistenti, al quale hanno partecipato importanti autorità scientifiche e politiche che hanno discusso e proposto soluzioni per il futuro del comparto. Ringraziamo la Società agricola “Il Naviglio” che ci ha ospitato quest’anno e diamo appuntamento al prossimo anno in Toscana, per un’edizione che siamo certi sarà in grado di replicare il successo di questa in Emilia”.
Con queste parole Paolo Castelletti, Segr
“Anche quest’anno Enovitis in campo si è confermato un evento in grado di rappresentare in modo trasversale e completo l’innovazione applicata alle tecnologie dedicate al vigneto – spiega Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere –. Si tratta di settore altamente specializzato che è un altro vanto della meccanica made in Italy e costituisce un driver di sviluppo sempre più necessario per il futuro del comparto vitivinicolo, in ottica di sostenibilità ambientale ed economica. L’edizione di quest’anno si è chiusa all’insegna della crescita sia dal punto di vista della qualità e dell’internazionalità dei buyer presenti, sia a livello di offerta espositiva e contenuti dei workshop: segno che la collaborazione tra Veronafiere-Fieragricola e UIV continua dare i suoi frutti all’insegna della concretezza”.
I visitatori sono arrivati da tutte le Regioni d’Italia, comprese le regioni del sud: a fare da capofila è stata l’Emilia Romagna con Reggio Emilia in testa, Modena e Ravenna, Bologna. Molte presenze dal Veneto - Verona, Treviso, Padova – e anche dalla Lombardia, in particolare da Brescia, Mantova, Pavia. Massiccia anche la compagine estera, soprattutto da Algeria, Grecia, Romania, Paesi Bassi e Serbia, Francia, Spagna e Ungheria, Pakistan e Turchia, oltre a Bangladesh, Georgia, Germania e Russia.
“C’è stata grande soddisfazione da parte delle realtà produttive locali per il risalto che questa edizione di Enovits in campo è riuscita a dare alla viticoltura emiliano-romagnola – commenta Corrado Casoli di Cantine Riunite & Civ. Moltissimi dei nostri soci iscritti hanno partecipato con entusiasmo alla manifestazione, apprezzando il livello tecnologico degli espositori e i momenti di confronto organizzati, che hanno saputo cogliere e affrontare tematiche calde per il settore”.
MOLINO SUL CLITUNNO OTTIENE CERTIFICAZIONI IFS E BRC
Ennesimo traguardo per il Molino sul Clitunno di Trevi (Umbria)
Qualità e innovazione, da oltre trent’anni, confermate dalle certificazioni IFS e BRC
Il Molino sul Clitunno di Trevi (Umbria), azienda di riferimento nel mercato delle farine personalizzate, ha ottenuto la riconferma delle prestigiose certificazione BRC (British Retailer Consortium) ed IFS (International Food Standard), grazie ad un lavoro svolto da sempre all’insegna della qualità, della sicurezza alimentare, della tracciabilità, dell’innovazione e della professionalità, rispettando rigorosamente le norme vigenti in tutti i suoi processi produttivi.
“Anche quest’anno siamo lieti di annunciare che la nostra azienda ha conseguito la certificazione BRC, per di più, per il terzo anno consecutivo con valutazione AA, e anche il rinnovo “higher level” della certificazione IFS. Questo ennesimo traguardo conferma la volontà ferrea dell’azienda di puntare sempre al massimo livello di qualità del prodotto, allineandosi agli standard tecnico-qualitativi più severi e distintivi del settore agroalimentare. Soddisfazione e merito da condividere con chi questa azienda la vive: dagli addetti ai trasporti ai mugnai, dai facchini ai ragionieri, dalle nostre responsabili di laboratorio al nostro presidente Benito Marani, sempre presente!”.
Queste le parole con cui gli Amministratori di Molino sul Clitunno annunciano la riconferma delle due prestigiose certificazioni, a sottolineare quanto l’azienda umbra sia un fornitore affidabile, con una produzione che soddisfa i requisiti più elevati di igiene e qualità.
Le certificazioni riconoscono un valore aggiunto a un’azienda e affidandosi ad essa o a un suo prodotto il consumatore è più tutelato, proprio perché la certificazione garantisce controlli da parte di organismi esterni all’azienda, a loro volta controllati.
Con la certificazione IFS vengono definiti i requisiti di sicurezza dei prodotti alimentari. Essere accreditato IFS per il Molino significa presentarsi come fornitore di prodotti sicuri, privi di sostanze dannose per la salute, conformi quindi alle specifiche contrattuali e ai requisiti di legge. Una sicurezza alimentare per tutti i prodotti e per tutti i livelli della produzione nei quali gli alimenti sono lavorati. E’ quindi una certificazione volta sia alla tutela del consumatore che dell’azienda.
La BRC, riconosciuta a livello mondiale, è focalizzata sulla qualità agroalimentare e sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti, che prende come riferimento per la pianificazione e implementazione la metodologia HACCP. Viene dimostrata l’efficienza delle varie fasi di produzione, trasformazione e confezionamento degli alimenti che vengono valutate singolarmente. Garantendo un maggior controllo della propria rete di fornitura. Le certificazioni IFS e BRC hanno inoltre lo scopo di favorire l’efficace selezione dei fornitori food da parte della GDO e costituiscono modelli riconosciuti sia in Europa che nel resto del mondo.
Ogni anno, nello stabilimento di Trevi, vengono lavorate circa trentamila tonnellate di grano, grazie a un impianto di macinazione all’avanguardia e ad una struttura produttiva estremamente efficiente che garantisce standard produttivi di elevatissima qualità. La vasta gamma di farine prodotte dall’azienda, che provengono da grani accuratamente selezionati (completamente rintracciabili) non contengono miglioratori enzimatici, additivi, stabilizzanti o conservanti chimici. Inoltre tutta la farina viene costantemente controllata dal Laboratorio Analisi interno che ne certifica la qualità e la rispondenza alle normative vigenti. Ognuna risponde a standard qualitativi ormai riconosciuti da un mercato di nicchia, che richiede un prodotto “su misura”. Una gamma di farine che arriva fino a sessanta tipi di personalizzazione, riuscendo a coprire le più particolari esigenze di produzione. Numerose, infatti, sono le aziende di trasformazione alimentare che continuano a scegliere la qualità del Molino sul Clitunno per le diverse linee di prodotti da forno, sia dolci che salati.
ALCUNE INFORMAZIONI SULL’AZIENDA:
Molino sul Clitunno S.p.A. è un’azienda a gestione familiare che vanta oltre 30 anni di esperienza. Con una capacità di macinazione di circa trentamila tonnellate di materia prima, la struttura produttiva è dotata di una tecnologia di macinazione e miscelazione all’avanguardia e garantisce elevatissimi standard di qualità e continuità.
L’azienda, attualmente, occupa quindici dipendenti e, grazie agli investimenti effettuati in tecnologia, ha saputo ritagliarsi una posizione di primo piano nel mercato di riferimento. Negli ultimi anni l’impianto produttivo ha subito una trasformazione che ne ha migliorato ulteriormente le performance: un nuovo impianto di miscelazione e una nuova area di insacco e pallettizzazione consentono di lavorare i grani assoluti e “mixare” le farine ottenute dalla macinazione. Un’innovazione che ha permesso a Molino sul Clitunno di proporre nuovi standard di qualità e specificità al mercato, ampliando sensibilmente la propria gamma di prodotti.
Le farine Molino sul Clitunno rispondono a standard qualitativi ormai riconosciuti da un mercato di nicchia, che vuole un prodotto ‘su misura’. Con la sua linea completa di farine riesce a coprire le esigenze più particolari, proponendo una gamma che arriva fino a sessanta tipi diversi di personalizzazione. Tutta la produzione viene costantemente controllata dal Laboratorio Analisi, che ne certifica qualità, affidabilità e rispondenza alle normative vigenti. Ogni farina prodotta è autocertificata “enzimi free” e garantita utilizzando parametri ancor più restrittivi di quelli previsti dalla legge. L’azienda, che ha recentemente ottenuto la certificazione IFS e la riconferma della BRC, trova in questi riconoscimenti il giusto riconoscimento del lavoro svolto, da sempre all’insegna della qualità e della professionalità made in Italy, garantendo al consumatore il massimo grado di sicurezza alimentare.
Barbara Valla
BRACCIO DI FERRO ALLA 32^ MOSTRA DELL'ARTIGIANATO DI FELTRE
Alla Mostra dell’Artigianato Artistico e Tradizionale di Feltre (29 giugno – 1 luglio) la passione per il gioco come forma ludica di aggregazione trova spazio in una mostra interamente dedicata al personaggio dei fumetti Braccio di Ferro. Inoltre, dalla collaborazione tra l’artista locale Gian Antonio Cecchin e l’azienda trevigiana Teodomiro Dal Negro nasce un mazzo di carte a tema
Oltre ai giochi di forme, di colori e di materiali protagonisti delle opere degli artisti e degli artigiani presenti alla Mostra dell’Artigianato di Feltre(29 giugno – 1 luglio), quest’anno il tema del gioco al centro della manifestazione prevede una serie di iniziative ludiche e mostre a tema. Si inserisce in questo contesto la mostra dedicata a Popeye, storico personaggio di fumetti e cartoni animati che sta per compiere 90 anni.
Rappresentazioni artistiche di un mito sempre attuale grazie alla genialità del suo autore, E. C. Segar, che ha creato dei personaggi di grande personalità e modernità. Primo fra tutti il marinaio Braccio di Ferro che viene raffigurato non con le caratteristiche di un supereroe bensì di un uomo dall’enorme forza d’animo, che di fronte alle ingiustizie è in grado di far emergere risorse straordinarie pur di proteggere quanto di più caro ha, come Olivia e Pisellino. Lei, amata alla follia da Braccio di Ferro, è una donna di grande temperamento; talvolta i due hanno dei battibecchi, ma alla fine il loro amore vince sempre. Pisellino invece è un trovatello che Braccio di Ferro ha adottato, trasformandosi così nel primo “mammo” della storia.
Infine Brutus, l’antagonista del marinaio, un cattivo che poi tanto cattivo non è. Le avventure di Popeye sono state tradotte in tutte le lingue del mondo e milioni di prodotti sono stati creati utilizzando la sua figura: dai giochi, ai prodotti moda, di design e arredamento. Oggetti creati per trasmettere un valore sentimentale grazie al grande potere comunicativo di questa famiglia composta da personaggi che sono ancora di proprietà del loro primo editore, la Hearst Holding Inc./ King Features Syndicate, Inc., rappresentata in Italia da oltre 30 anni dalla Premium S.r.l. Recentemente, il fumettista Alessandro Paleari ha creato nuove grafiche del personaggio, che resta uno dei più amati dagli italiani. La mostra feltrina che celebra Braccio di Ferro è intitolata “Il mondo di Popeye e Olive Oyl” ed è visitabile da venerdì 29 a palazzo Zasio.
In linea con gli aspetti ludici del gioco va segnalata l’idea dell’artista locale Gian Antonio Cecchin che, grazie alla collaborazione con la storica azienda produttrice di carte Dal Negro di Treviso, ha realizzato un mazzo da gioco a tiratura limitata. E’ acquistabile (10€), accompagnato da un astuccio a tema, alla segreteria della Mostra dell’Artigianato. Si tratta di 40 carte non identificate con i tradizionali semi (ori, coppe, bastoni e spade), bensì dai quattro stemmi dei quartieri della città di Feltre: Castello, Duomo, Port’Oria e Santo Stefano e ispirate all’araldica delle notabili famiglie feltrine. Un oggetto da collezione per tutti coloro che amano i giochi di carte. Inoltre, durante la tre giorni dedicata all’artigianato artistico, a Palazzo Villabruna, nel cuore del centro storico, è possibile visitare un’esposizione curata da Gian Antonio Cecchin contenente le tavole dalle quali sono nate le carte realizzate e i disegni degli arcani maggiori dei tarocchi. Intanto, nell’attiguo Giardino dei Leoni si svolgono una serie di iniziative legate al gioco e alle carte: una dimostrazione di come si realizzano le stampe calcografiche con il torchio, la pressa e la tecnica monotipo; uno spettacolo di prestidigitazione; la presenza di una cartomante e un tavolo col gioco delle tre carte.
www.mostraartigianatofeltre.it
Stefania Mafalda M +39 3455810157 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Federica Da Col M +39 324 89