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RISTORANTE LA RAMPINA
Giovedì d’estate a ritmo di Jazz per l’estate a La Rampina: quattro serate con musica dal vivo e menu alla carta
La kermesse inizierà il prossimo 28 giugno e proseguirà per quattro date: 5, 19 e 26 luglio dove interverranno artisti di grido del mondo del jazz presso L’Antica Osteria La Rampina a San Giuliano Milanese dalle ore 21 alle 23.30 di ogni serata. Ogni giovedì si esibiranno musicisti che interpreteranno la musica jazz in modo personale: gli ospiti saranno liberi di scegliere i piatti degli chef Lino e Luca Gagliardi alla carta, gustandoli nella bella corte interna del Cinquecento. Per info e prenotazioni 02.9833273 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., la serata sarà effettuata anche in caso di maltempo.
Il programma:
Giovedì 28 giugno
Guido Bombardieri, sax contralto e soprano
Angelo Cultreri, organo hammond
Il repertorio sarà formato da brani di standard jazz molto famosi con una selezione di artisti che hanno valorizzato il suono dell’organo hammond (ovvero elettrico) con un sound molto funky e vicino alla soul music.
Giovedì 5 luglio
Fabrizio Trullu, piano
Gianni Satta, tromba
Il repertorio sarà un omaggio a due grandi trombettisti della storia del jazz, Chet Beker e Miles Davis.
Giovedì 19 luglio
Guido Bombardieri, sax alto e soprano
Marco Pasinetti, chitarra
Una serata dedicata quasi interamente al blues e alla musica del bassista e compositore Charles Mingus.
Giovedì 26 luglio
Francesca Ajmar, voce
Alberto Graziani, chitarra
Il rapporto tra la musica jazz e la musica brasiliana è sempre stato molto stretto, il repertorio sarà composto dalle grandi canzoni di autori del calibro di Carlos Jobin, Milton Nascimento, Caetano Veloso ed altri della musica popolare brasiliana.
I professionisti:
Francesca Ajmar nasce a Milano nel 1971. Ha studiato pianoforte, flauto traverso e il sax, per poi specializzarsi nell’uso della voce sia a livello tecnico che interpretativo. Dal 1999 è docente di “Canto Jazz” presso il Conservatorio ISSM “F. Vittadini” di Pavia. Nel 2002 viene votata dalla rivista “Musica Jazz” tra i migliori giovani talenti. Ha curato la direzione artistica della rassegna “Jazz al Broletto”, organizzata dal Comune di Pavia, e per tre anni la rassegna di jazz “Divagando”. Col Conservatorio di Pavia ha organizzato, assieme a Tito Mangialajo Rantzer, il “Vittadini Jazz Festival”, primo festival in Italia dedicato ai dipartimenti jazz dei Conservatori.
Guido Bombardieri diplomato in clarinetto presso il conservatorio di Mantova, collabora con gruppi da camera in qualità di clarinettista e sassofonista (“Quartetto Denner”). Primo clarinetto della “Filarmonica Mousikè” (vincitrice del titolo di “Banda dell’anno 1992”) e secondo dell’Orchestra dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha già effettuato tournèes in Germania e Canada.
Fabrizio Trullu si diploma in Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari, e in Pianoforte Jazz presso il Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria. Vincitore di vari concorsi come nuovo talento emergente in ambito jazzistico (nel 1991 primo premio al Jazz Contest di Milano), ha al suo attivo 40 incisioni discografiche. Dal 1998 è docente di pianoforte (classico e jazz), arrangiamento e composizione, direttore degli ensemble della sezione di musica moderna presso la Scuola di Musica Claudio Monteverdi di Crema.
La Storia de La Rampina:
Antica Osteria La Rampina: il nome del ristorante anticipa agli ospiti lo stretto legame tra questo splendido casale del Cinquecento e la storia, del territorio che lo accoglie e della migliore cucina lombarda.
Le cronache narrano che il generale Radetzky, in fuga da Milano durante i moti delle Cinque Giornate, accampò l’esercito proprio davanti al cortile de La Rampina.
Anche il glicine che ne incornicia la facciata ha un’origine secolare e ancora oggi, rigoglioso e inebriante, sottolinea l’accesso ai diversi ambienti.
Fin dai primissimi anni Settanta i fratelli Gagliardi hanno trasformato l’antica osteria in un ristorante celebrato a sud di Milano, a pochi chilometri dal capoluogo e piacevolmente avvolto nel verde.
Alcuni importanti riconoscimenti hanno premiato tanta dedizione: la Camera di Commercio di Milano ha conferito a La Rampina il primo premio come ‘locale più antico della provincia di Milano ancora in attività’.
La cucina: semplicità, autenticità e ricerca
Assaporando i piatti de La Rampina si ha la sensazione di fare un viaggio nell’evoluzione della migliore cucina italiana: l’omaggio alla tradizione del territorio lombardo e di altre regioni voluta da Lino Gagliardi si sposa perfettamente con la vena creativa del giovane chef Luca, suo figlio.
Denominatori comuni di questo doppio binario sono la ricerca accurata delle materie prime più genuine e di qualità, rigorosamente stagionali e spesso a chilometro zero, così come la meticolosa rielaborazione artigianale che non ne tradisce mai l’essenza. Semplicità non banale e autenticità ispirano i menu che
spaziano anche verso i gusti internazionali nelle proposte di carne, pesce e verdure.
La cantina cinquecentesca
Nella cantina cinquecentesca, uno degli ambienti più carichi di suggestione del ristorante, riposano oltre
ottocento etichette tra rossi, bianchi e rosé. L’ampia scelta enologica appaga sia gli amanti di bottiglie storiche d’annata sia chi predilige vini più giovani e meno impegnativi.
Recentemente hanno fatto il loro ingresso nella carta anche nomi di cantine biologiche e biodinamiche, apprezzati dagli ospiti che privilegiano un rapporto più schietto con il territorio e la natura.
I sommelier Lorenzo, figlio di Lino Gagliardi, e Dario, genero del capofamiglia, guidano la clientela nella lettura della carta dei vini, suggerendo gli abbinamenti più idonei alla scelta dei piatti.
Per chi desidera arricchire la cantina di casa, è possibile acquistare le bottiglie preferite direttamente presso La Rampina.
Contatti ufficio Stampa:
Camilla Rocca
WARSTEINER, UNA BIRRA DA BERE E DA COLLEZIONARE!
Arte da collezionare ma soprattutto da bere
L’esperienza Warsteiner esaltata dalla creatività di giovani artisti con la promozione “Questa è Arte”
Era il 1984 quando il visionario Andy Warhol rese immortale l’iconico bicchiere “Tulip” Warsteiner lanciato nel mercato negli anni ‘60. Da allora la relazione tra l’azienda tedesca e l’arte è sempre stata intensa e proficua, infatti ogni anno il brand sostiene con i suoi progetti i giovani artisti nel mondo.
La bella stagione è ormai alle porte e Warsteiner Italia si prepara ad affrontare il caldo estivo in modo davvero speciale, grazie all’iniziativa “Questa è Arte”. Acquistando due tripack con bottiglie da 33cl di birra Warsteiner*, foodlover e amanti della birra di qualità diventeranno i privilegiati possessori di uno dei calici d’autore protagonisti del progetto, oggetti da collezione appositamente creati per l’azienda tedesca da artisti internazionali tra cui il collettivo italiano Art of Sool. In questo modo, la degustazione della birra Warsteiner diventerà una vera e propria esperienza multisensoriale, che unirà il piacere di dissetarsi con una tra le migliori Pilsner del mondo all’esclusività di farlo utilizzando un pezzo da collezione, unico, un calice d’artista realizzato appositamente per Warsteiner.
L’edizione 2018 dell’Art Collection by Warsteiner esalta i valori della convivialità autentica, in cui condividere esperienze, passioni, idee e progetti. Elementi che trovano il loro perfetto corrispettivo nel linguaggio dinamico, colorato e frizzante della street art che caratterizza il calice firmato dal collettivo italiano Art of Sool. Illustrazione, pittura, graffiti, street art, writing, fumetto, disegno… il collettivo italiano ha scelto di raccontare il birrificio Warsteiner attraverso i suoi elementi più rappresentativi, interpretandoli però in un linguaggio misto, eterogeneo, capace di stimolare e coinvolgere le sensibilità più diverse. Un barile, un lupo, una corona e un treno diventano quindi espressione della storia e dei valori di quest’azienda, nata oltre 260 anni fa e giunta oggi alla sua nona generazione. L’obiettivo è quello di premiare il beerlover che sceglie Warsteiner portandolo a vivere un’esperienza di degustazione, capace di “impreziosire” e valorizzare ogni occasione di consumo.
Gli altri due calici portano invece la firma dall’artista tedesco Andrea Preis, un nome noto tra i grandi marchi, dalla tecnologia di ultima generazione al fashion, il cui stile geometrico e originale aveva già caratterizzato l’edizione limitata di 4 calici prodotta da Warsteiner, nel 2016, in occasione del 500° anniversario della “Reinheitsgebot”, la legge più antica al mondo sul trattamento del cibo e delle bevande.
L’iniziativa “Questa è Arte” continuerà fino a dicembre e porta nuovamente in primo piano l’attenzione di Warsteiner verso gli amanti della birra, cui la casa tedesca cerca da sempre di offrire esperienze di degustazione esclusive e complete, che appagano occhi e palato, unendo gusto e piacere.
Simona Cabiaglia
RADICI DEL SUD 2018: VINCE LA TIPICITA'
Chiusa a Sannicandro di Bari la XIII edizione con la consegna dei premi del Concorso Internazionale e un convegno sul valore degli autoctoni in ristorazione
Si è conclusa con la consegna dei premi del Concorso Internazionale la tredicesima edizione di Radici del Sud, il multievento che per una settimana ha visto la Puglia protagonista con incontri BtoB, viaggi stampa e infine il Salone dei vini e degli oli meridionali aperto al pubblico al Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari con circa 100 aziende espositrici tra vino, olio e prodotti tipici.
In concorso oltre 300 vini divisi per categorie di uvaggio. A giudicarli quattro commissioni di degustazione: due composte da giornalisti, influencer e wine writers italiani e internazionali; due di buyers provenienti da Cina, Stati Uniti, Brasile, Olanda, Svezia e altri paesi europei. Concorde il giudizio dei commissari per una progressiva e costante crescita della qualità media dei prodotti negli ultimi anni che pongono i vini del Sud da vitigni autoctoni come un'opportunità di proposta alternativa a denominazioni più diffuse in molti mercati.
La giuria dei giornalisti ha decretato come primi classificati: Spumanti bianchi da uve autoctone: ex aequo D'Araprì Pas Dosè, D'Araprì Spumante Classico e Leggiadro 2014, Produttori Di Manduria Sca; Spumanti rosè da uve autoctone: Centocamere Rosè, 2016, Barone Macrì; Falanghina: Elis, 2017, Elda Cantine; Grillo: Grillo Parlante, 2017, Fondo Antico; Greco: Greco Di Tufo Docg, 2017, Fonzone; Malvasia: Donna Johanna, 2017, Cantine Tre Pini; Fiano: Clara, 2016, Giancarlo Ceci Vini; Nero Di Troia: Augustale Castel Del Monte Nero Di Troia Riserva Docg, 2013, Grifo; Primitivo: Nivvro, 2016, Cantina Fiorentino; Aglianico: Vigna Dei Russi, 2013, Tenuta Cobellis; Minutolo: Tufjano, 2017, Colli Della Murgia; Rosati da vitigno autoctono del Sud Italia: Terra Cretosa Aleatico, 2017, Borgo Turrito; Gruppo misto vini bianchi da vitigni autoctoni: Civico 44, 2017, Tenuta Fontana; Negroamaro: Campo Appio Negroamaro, 2016, Cantine San Pancrazio; Gruppo misto vini rossi da vitigni autoctoni: Somiero, 2015, Le Vigne Di Sammarco; Nero D’Avola: Nero D'Avola Magaddino, 2017, Magaddino; Aglianico del Vulture: Michelangelo Doc, 2013, Cantina Del Vulture Soc Coop; Taurasi: Taurasi Rosso, 2012, Sertura;
Vini Bio: Nivvro, 2016, Cantina Fiorentino.
Per la giuria dei wine buyers i migliori vini per ciascuna categoria sono stati: Spumanti Bianchi da uve autoctone: D'araprì Pas Dosè, D'araprì Spumante Classico; Spumanti Rosè da uve autoctone: Galetto, 2017, Colli Della Murgia; Falanghina: Falanghina, 2017, San Salvatore 1988; Grillo: Rocce Di Pietra Longa, 2016, Centopassi; Greco: Greco Di Tufo Claudio Quarta, 2016, Sanpaolo Di Claudio Quarta Vignaiolo; Malvasia: Verbo Malvasia, 2017, Cantina Di Venosa; Fiano: Sequoia Irpinia Fiano Doc, 2016, Fonzone; Nero Di Troia: Augustale Castel Del Monte Nero Di Troia Riserva Docg, 2013, Grifo; Primitivo: Sellato, 2015, Tenuta Viglione; Aglianico: Massaro, 2015, Viticoltori Lenza; Minutolo: Minutolo Alture, 2016, Cantine Paolo Leo;Rosati da vitigno autoctono del Sud Italia: Faragola, 2017, Placido Volpone; Gruppo misto vini bianchi da vitigni autoctoni: Adènzia Bianco, 2017, Baglio Del Cristo Di Campobello; Negroamaro: F Negroamaro Salento Igp, 2015, Cantine San Marzano; Gruppo misto vini rossi da vitigni autoctoni: Lamezia, 2017, Statti; Nero D’Avola: Alto Nero, 2015, Tenuta Rapitalà; Aglianico Del Vulture: Aglianico Del Vulture Quarta Generazione, 2013, Quarta Generazione; Taurasi: Scorzagalline Taurasi Riserva Docg, 2011, Fonzone; Vini Bio: Sellato, 2015, Tenuta Viglione.
A chiudere la giornata di apertura al pubblico, frequentata da una platea qualificata di operatori professionali, il convegno Autoctoni e ristorazione: l’identità per sfidare i mercati internazionali. Dopo i saluti del sindaco di Sannicandro Beppe Giannone, si sono succeduti gli inteventi di Nicola Campanile, ideatore di Radici del Sud; Francesco Bonfio, presidente Associazione Enotecari Professioniti Italiani; Ole Udsen, wine writer e importatore danese; Alessandra De Candia, vicepresidente di Vinarius; Massimiliano Apollonio, presidente Assoenologi Puglia Basilicata Calabria e infine del Presidente del Consiglio della Regione Puglia Mario Loizzo. Sono emerse nuove idee e proposte per rilanciare una collaborazione fattiva tra vini autoctoni del Sud e la ristorazione italiana nel mondo, che può essere sempre più volàno per la penetrazione nei mercati internazionali.
"Nuove sfide e nuovi cambiamenti ci attendono per la prossima edizione. – ha dichiarato l'organizzatore Nicola Campanile – Intendiamo impegnarci sempre più sul valore della conoscenza e della scoperta delle storie e dei prodotti del Sud da offrire agli ospiti internazionali, ridimensionando anche il concorso a premi sui vini".
In attesa della XIV edizione di Radici del Sud, dal 4 al 10 giugno 2019, l'organizzazione sarà già in moto dal 28 giugno di quest'anno per Aspettando Radici del Sud con i 50 Rosati del Sud della XIII edizione, degustazione e confronto tra i diversi areali del Sud vocati al rosato che si terrà a Fano presso l’Osteria del Pisello.
Elenco completo dei premiati: http://www.radicidelsud.it/news-eventi/15819/i-vini-vincitori-della-xiii-edizione-di-radici-del-sud.html
Michele Bertuzzo
347 9698760
Decanter World Wine Awards 2018: Premiati Vini Cantina Soave
Best in show all'Amarone e Platino al Ripasso
Medaglie importanti per i vini di Cantina di Soave al Decanter World Wine Awards 2018
Grandi soddisfazioni per Cantina di Soave al Concorso indetto dalla rivista inglese Decanter, oggi giunto alla 15a edizione. Il numero di vini iscritti ogni anno alla competizione, il rigore delle degustazioni e la massima professionalità dei giudici,
contribuiscono a rendere il concorso Decanter estremamente autorevole. Le medaglie (Oro, Argento e Bronzo) vengono assegnate
secondo punteggi, ai vini migliori all'interno della propria categoria viene attribuita la medaglia di Platino. Infine un'ulteriore degustazione dei soli vini medaglia di Platino, permette di assegnare il massimo riconoscimento possibile: il Best in Show.
Due riconoscimenti questi, il Best in Show e il Platino, che Cantina di Soave si è aggiudicata all' interno della stessa edizione del concorso, senza farsi mancare anche una medaglia d'argento e ben cinque medaglie di Bronzo.
Ecco il dettaglio dei vini di Cantina di Soave premiati al Concorso Decanter 2018
CADIS Amarone Della Valpolicella Docg 2015: BEST IN SHOW
ROCCA SVEVA Valpolicella Superiore Ripasso Doc 2013: PLATINO
ROCCA SVEVA Amarone della Valpolicella Riserva Docg 2012: ARGENTO
ROCCA ALATA Amarone della Valpolicella Docg 2015: BRONZO
ROCCA ALATA Soave Classico Doc 2017: BRONZO
VILLA RASINA Soave Classico Doc 2017: BRONZO
ROCCA SVEVA Soave Classico Doc 2017: BRONZO
SETTECENTO33 Spumante Lessini Durello Doc: BRONZO
Come emerge dall'elenco, sono stati premiati vini appartenenti a denominazioni diverse: i grandi vini rossi della Valpolicella - Ripasso e Amarone - e il Soave Classico, re dei vini bianchi del territorio, insieme allo spumante autoctono Lessini Durello.
In pratica sono state premiate contemporaneamente tutte le principali denominazioni di Cantina di Soave.
Altro aspetto molto significativo è che Decanter ha attribuito medaglie importanti a vini destinati a linee diverse:
L'Amarone CADIS è un prodotto di punta di Cantina di Soave per quanto riguarda la Grande Distribuzione, così come lo sono gli Amarone e il Soave Classico a marchio Rocca Alata e il Soave Classico Villa Rasina. Invece il Soave Classico e il Ripasso Rocca Sveva, insieme allo
Spumante Settecento33, sono referenze cardine per quanto riguarda il canale HoReCa, ovvero la mescita qualificata.
«Questa è un’ulteriore riprova del fatto che la nostra è una qualità trasversale - commenta il Direttore Generale di Cantina di Soave Bruno Trentini - il nostro Amarone CADIS, che vendiamo in Grande Distribuzione, ha vinto il Best in Show e al contempo il nostro Ripasso ROCCA SVEVA, la nostra linea più blasonata, ha vinto il Platino. Non sto a citare le altre medaglie, perché quello su cui ci tengo a mettere l’accento è proprio questo: Decanter ha premiato prodotti di denominazioni diverse, destinati a canali di vendita diversi, riconoscendoci una qualità che non conosce eccezioni e non fa differenze».
Maddalena Peruzzi
DAL 6 AL 14 OTTOBRE A CREMA LA SESTA EDIZIONE DEL FESTIVAL “I MONDI DI CARTA”
Il 6 ottobre si terrà la festa inaugurale, in cui verrà presentata e svelata al pubblico la celebre scultura che, come da tradizione, sarà esposta per un’intera settimana in Piazza Duomo.
Dal 12 al 14 ottobre presso le storiche sale e i chiostri del Museo Civico Cremasco, ex convento Sant’Agostino, si alterneranno incontri con esperti, eventi, performance di artisti, presentazioni di libri, mostre e show-cooking di chef stellati: una rassegna a tutto tondo, che coinvolge cibo, arte, teatro, cinema, editoria, musica e psicologia. Tra i numerosissimi ospiti intervenuti negli anni si annoverano nomi del calibro di Gualtiero Marchesi, Ernst Knam, Cristina Bowerman, Marco Bianchi, Oscar Farinetti, Claudio Sadler, Filippo La Mantia, Tiziana Colombo, Roberta Schira, Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Pietro Valsecchi, Giancarlo Morelli, Edoardo Raspelli, Cristina Gabetti, Al Bano, Carlo Maccari, Franco Finocchiaro, Simona Atzori,…
Alla base, il desiderio di Enrico Tupone, Presidente dell’associazione imondidicarta, di dar vita ad un evento globale, una commistione di arti e saperi, in grado di valorizzare la città di Crema, offrendole visibilità verso l’esterno.
Non a caso il nome scelto per la kermesse, su idea di uno degli storici organizzatori, Angelo Dossena, si rifà al titolo dell’omonimo libro di una delle figure più importanti di Crema, Giovanni Vailati, filosofo, scienziato e musicista, vissuto tra il 1863 e il 1909: secondo l’intellettuale cremasco, le teorie sono “mondi di carta” e ogni espressione del pensiero, una volta scritta, può concorrere a produrre una comunicazione d'insieme, in grado di allargare gli orizzonti.
È proprio in questa prospettiva, quindi, che la rassegna si propone di indagare settori apparentemente distanti in un’ottica di arricchimento reciproco.
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