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LO ZAFFERANO NASCE A GENOVA
Di Alessandra Pocaterra
Il fiore di zafferano con i preziosi stimmi
Conobbi Alberto Airenti molti anni fa quando il suo progetto era poco piu’ che un sogno.
Un sogno che ha incominciato a concretizzarsi nel 2016 quando, chiamato per un intervento urgente su terreni del nonno a Fontanegli (GE), Alberto si rese conto di alcuni bulbi che crescevano proprio in quei terreni aridi e trascurati. Da lì la felice intuizione che proprio in quella terra così arida il crocus sativus, meglio conosciuto come fiore dello zafferano, avrebbe potuto trovare il suo habitat naturale.
Oggi la Coop Ghinghinelli non è più solo un sogno, ci sono tre soci: Alberto, Simona e Matteo, e la giovane start up è riuscita in pochissimo tempo ad ottenere la certificazione Biologica con CCPB (CCPBè un organismo di certificazionee controllo dei prodotti agroalimentari e no food ottenuti nei settori del biologico, eco-compatibile, eco-sostenibile. N.d.r..)e la certificazione Genova Liguria Gourmet
Matteo e Simona Facchineri e Alberto Airenti
(Genova Liguria Gourmet é il marchio collettivo geografico (MCG) ideato, registrato e garantito dalla Camera di Commercio di Genova per valorizzare e tutelare l´eccellenza e tipicità della gastronomia locale, certificando la “Vera Genova nel piatto”)
Una coop giovane, all’avanguardia, e molto attenta quindi al problema dell’ecosostenibilità tanto che, per il confezionamento del prezioso oro rosso i contenitori utilizzati sono preforme per bottiglie dell’acqua in PET completamente riciclabili.
Il fiore dello zafferano (CROCUS SATIVUS), fiorisce solo una volta all’anno a cavallo tra ottobre e novembre; dal fiore, raccolto esclusivamente a mano (e qui da Ghinghinelli coltivato su fasce di terreno chiamate “trincee”), si procede alla sfioritura cioè l’estrazione dei 3 stimmi che entro 12 ore dalla raccolta vengono essicati e, dopo 1 mese di affinazione, vengono confezionati.
Paella
Lo zafferano è noto anche per le sue proprietà benefiche infatti, studi recenti confermano che il safranale, l’olio essenziale dello zafferano responsabile dell’odore intenso di questa spezia e la crocina, ricca di carotenoidi, contribuiscono a farne un ottimo alleato contro i radicali liberi e non solo…. Antidepressivo, cicatrizzante …in cosmesi utilizzato come colorante per donare ai capelli rossi splendidi riflessi.
I tempi, i costi di lavorazione e di raccolta lunghi e dispendiosi rendono questa spezia carissima, pensate che per 1 kg di prodotto ci vogliono 150mila fiori freschi!
Vi esorto pertanto a consumare lo zafferano di qualità per preparare piatti e intingoli da chef, (i nostri migliori chef genovesi utilizzano Ghinghinelli da tempo!) ricordandoVi che i prodotti a basso costo che si trovano in commercio sono di ricchi di coloranti e non hanno certo le numerose proprietà del vero zafferano.
Una curiosità: nel trecento lo zafferano era uno dei prodotti che aveva la tassa di dogana in uscita più alta e in molti casi sostituiva la moneta!
Termino con un grazie ad Alberto, Simona e Matteo per il loro impegno e per portare lustro alla nostra città con un prodotto tanto prezioso.
Ghinghinelli Società Cooperativa Agricola
Via Marsiglia 20, 16022 Davagna (Genova)
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EZIO GRITTI CUCINA PER IL PREMIO ITALIA A TAVOLA
Nel cuore di Bergamo Bassa, il light lunch dello chef dedicato all’eccellenza della ristorazione e dell’accoglienza italiana
Sarà il Ristorante Ezio Gritti, splendido locale affacciato sulla porta principale di Bergamo, Porta Nuova, e sul Teatro Donizetti, guidato dal cuoco Ezio Gritti, a ospitare il light lunch in programma sabato 7 aprile alle ore 13.30 in occasione della decima edizione del Premio Italia a Tavola. Il Premio, ideato dalla omonima testata, è organizzato in partnership con Confindustria Alberghi e si prefigge di valorizzare tutti i volti dell’accoglienza accendendo i riflettori su uno dei comparti di punta del Made in Italy nel mondo: è a tutti gli effetti il premio più importante per il mondo dell’ospitalità italiana, con un’attenzione di pubblico che negli anni è aumentata in maniera esponenziale.
Per il primo anno, il prestigioso evento, da sempre tenutosi a Firenze, arriva a Bergamo, riconoscendo in questa città un mix particolarmente interessante di eccellenze delle filiere legate allo stile, all’alimentazione e all’accoglienza. Eccellenze come il Ristorante Ezio Gritti in cui, in un ambiente di elegante semplicità, va in scena la filosofia culinaria di Ezio Gritti, il cuoco che non ama farsi chiamare chef, piuttosto “scief”contraddistinto da: Semplicità, Concretezza, Impegno, Eleganza, Fantasia.
La sua è una cucina pulita, diretta, schietta e mirata. Semplice, ma mai banale. Di visione e di pensiero. «Una cucina cerebrale», come ama definirla lui, in cui il gusto estetico e il valore del territorio sono al centro di ogni piatto. Una ricerca attenta della materia prima di migliore qualità e una riflessione acuta sulle sue peculiarità, infatti, garantiscono l’equilibrio perfetto delle pietanze, capaci di raccontare e raccontarsi, proprio come accadrà con il Light Lunch organizzato per il Premio.
Per l’occasione, Gritti cucinerà per i giornalisti invitati alla manifestazione e provenienti da tutta Italia proponendo un menù speciale, diverso rispetto a quello che solitamente caratterizza la sua carta. L’unicità del menù deriva dal fatto che Gritti userà le materie prime fornite dall’organizzazione del Premio. Sapori della tradizione che incontreranno la creatività del cuoco, dando vita a piatti speciali, dal gusto estetico ricercato ed essenziale.
In particolare, Gritti cucinerà con: il mais giallo di Gandino, una varietà unica di mais che è stata coltivata per la prima volta in Lombardia proprio nel borgo seriano di Gandino dove, di conseguenza, è stata preparata anche la prima polenta; il mais rosso di Rovetta, altra eccellenza protetta dal marchio De.C.O. (Denominazione Comunale d'Origine) che si distingue per il colore arancione/rosso intenso delle sue spighe, per una granella vitrea o semi-vitrea e per il rostro dei suoi chicchi (detto rampì in bergamasco) a cui deve il nome; il fumetto per dolce, farina a grana finissima, di colore giallo chiaro, ottenuta dal cuore del mais grazie alla macinazione a pietra e le gallette di mais.
Dal mondo dei salumi, arriveranno invece cacciatori, pancetta, anatra e salsiccia accompagnati dai formaggi strachitunt, il cui nome deriva dalla stanchezza delle mucche e dei pastori a fine giornata durante il periodo di transumanza, taleggio, formaggio a Denominazione d'Origine Protetta antichissimo, probabilmente risalente al X secolo, formai de mut, formaggio di montagna, contraddistinto dai caratteristici profumi dell’alpeggio, e roccolo, altro capolavoro caseario dal profumo intenso, con sentori erbacei e retrogusto leggermente amarognolo. Prodotti perfetti all’assaggio con il pane tradizionale e la “Garibalda” forniti dall’Aspan.
Ma in un Lunch ispirato ai sapori del territorio non possono mancare i casoncelli, la tipica pasta ripiena bergamasca, diventati famosissimi già nell’800 con l’aggiunta di amaretti, uva sultanina e scorza di limone, e gli scarpinocc, specialità culinaria di Parre, comune dell'alta Valle Seriana, caratterizzata da un ripieno più povero dei casoncelli ma altrettanto gustoso, a base principalmente di formaggi e verdure. Tra le verdure, in particolare, ci saranno fiori di zucca, asparagi, scarola, pomodori, fagiolini, erbette e fiori eduli. Il tutto valorizzato da calici di Brut Terre del Colleoni, da un bianco fermo e un rosso riserva e da un Moscato Passito, e, a chiudere, un dolce simbolo di Bergamo: il gelato alla stracciatella de La Marianna, la pasticceria bergamasca che per prima ideò uno dei gusti più famosi e golosi del gelato italiano.
Ristorante Ezio Gritti
Piazza Vittorio Veneto, 15 - Bergamo
Emanuela Capitanio
SCUOLA, INNOVAZIONE E ALTA CUCINA
“TASTE. A SCHOOL RESTAURANT EXPERIENCE”
PER LA DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO ITALIA A TAVOLA
L’innovazione e la creatività di TASTE. A School Restaurant Experience incontra la decima edizione del prestigioso “Premio Italia a Tavola”, da anni l’evento più importante dell’ospitalità italiana, organizzato da Italia a Tavola, insieme con Confindustria Alberghi e col patrocinio di Regione Lombardia, Comune e Camera di Commercio di Bergamo, oltre che di Eco di Bergamo e dell’Università degli studi di Bergamo.
I temi di questa edizione del Premio, dedicati all’innovazione tecnologica e alla formazione professionale, non potevano essere più in linea con Taste: un ristorante didattico unico nel suo genere, in cui ogni giorno gli studenti dell’istituto Alberghiero iSchool, organizzati in brigate, si confrontano con veri commensali, mettendo nel piatto le conoscenze apprese durante le ore di lezione del corso per l’enogastronomia e l’ospitalità per i servizi alberghieri dell’Istituto iSchool, impegnato da sempre nel formare i futuri talenti della ristorazione italiana, unendo a un alto e qualificato percorso didattico una vera e propria «scuola del fare». Un luogo in cui la tecnica incontra la pratica, in cui le materie di studio diventano creazioni gastronomiche, in cui le ricette escono dai libri e danno vita a piatti strepitosi. Un luogo d’incontro tra generazioni e percorsi culinari, un luogo di collaborazioni - a partire dalle contaminazioni artistiche con l’attigua 255 Raw Gallery, un luogo in cui è possibile toccare, spostare, modificare e… acquistare uno dei pezzi d’arredo del locale, grazie alla formula «Take it. It’s yours».
A raccontare l’innovativo concept di TASTE e i suoi obiettivi, sfide e conquiste, sarà Valentina Fibbi, titolare di iSchool, che interverrà alla Tavola Rotonda “Più formazione per ristoranti e hotel. Da un nuovo alberghiero alla laurea accoglienza”, in programma la mattina di sabato 7 aprile presso la Sala Mosaico (ex Borsa Merci).
«iSchool è una scuola innovativa, orientata al futuro, attenta ai cambiamenti del mondo del lavoro, nata proprio con l’obiettivo di valorizzare la formazione scolastica quale esperienza culturale di eccellenza nell'incontro tra scuola e impresa – commenta Valentina Fibbi. – Un obiettivo che con Taste riusciamo ogni giorno a raggiungere e che centra in pieno i temi di questa decima edizione del Premio Italia a Tavola. Siamo felici che i nostri ragazzi abbiano l’opportunità di vedere da vicino il lavoro di alcuni tra i migliori professionisti del settore che grazie al Premio si riuniranno nella nostra splendida città. Speriamo che il loro esempio sia di ispirazione per i nostri studenti, per poter contare anche loro, un giorno, tra i nomi eccellenti della ristorazione italiana».
Claudia Rota - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BRAIDA A VINITALY 2018: TUTTI I SORRISIDI "AI SUMA"
Appuntamento nel Padiglione 10 Piemonte - Stand N4
Un attesissimo ritorno: l’Ai Suma 2015, riserva di Barbera d’Asti Docg che rappresenta l’apice della produzione della casa vinicola Braida di Rocchetta Tanaro (Asti), si presenta al Vinitaly di Verona dal 15 al 18 aprile 2018nello Stand N4 del Padiglione 10 Piemonte.
Un vino prodotto solo in annate eccezionali e una storia bellissima che parla della capacità enologica ma anche della caparbietà monferrina e del valore dell’amicizia.
Nella primavera del 1989 Giacomo Bologna aveva fatto un viaggio con Luigi Veronelli in Georgia, la terra che rappresenta la culla storica della viticoltura, e l’autunno successivo aveva invitato in Piemonte una delegazione di georgiani per ricambiare l’ospitalità.
I georgiani erano attesi per inizio ottobre, ma il loro arrivo slittò oltre la metà del mese.
Contro il parere di tutti, compreso quello del suo enologo, Giacomo aspettò l’arrivo degli ospiti per vendemmiare con loro i grappoli più belli di un vigneto. Bucce sottili dal colore viola intenso: Giacomo era convinto della sua idea. Disse che se il mercato non avesse capito il vino che sarebbe nato da questa vendemmia tardiva se lo sarebbe bevuto tutto lui.
Si vendemmiò finalmente il 16 ottobre. La sera stessa Giacomo pigiò le uve insieme agli amici sovietici.
“Kaumar gioss”: i brindisi di quella notte a Rocchetta Tanaro parlavano georgiano.
“Ai Suma!”, ci siamo, commentò emozionato Giacomo Bologna quando assaggiò il vino che era stato sei mesi in carato di rovere francese.
Nasceva una nuova Barbera Braida.
“Superba Barbera che va gustata con devozione, dacché il vino traluce di commosse memorie” scrisse nella prima retroetichetta di Ai Suma Riccardo Riccardi, conte di Santa Maria di Mongrando.
Quell’ultimo capolavoro avrebbe dovuto chiamarsi Bricco Georgia, ma quando fu pronto per essere venduto Giacomo non c’era più e i suoi figli Raffaella e Giuseppe Bologna decisero di legare per sempre al nome del vino l’espressione di soddisfazione usata dal padre al primo assaggio.
L’etichetta che da sempre veste Ai Suma si ispira a una foto di famiglia, uno scatto in cui Giacomo sorride alla moglie Anna Martinengo.
Per Ai Suma si scelse il sorriso. Duplicato e sistemato a dar forma a una farfalla, quel sorriso esprime – oltre il dialetto, oltre le lingue - il senso puro dell’espressione “Ai Suma”. Quasi un timbro, un’impronta color ceralacca: il sorriso in etichetta è il sigillo del vignaiolo che accompagna il suo vino.
In occasione del ritorno di Ai Suma, Braida raccoglierà sui social le storie e i racconti di traguardi raggiunti e di successi.
Quando avete detto “Ai Suma”, ci siamo? Chi ha il ricordo di un bel successo da condividere, può farlo con un tweet, un post su Facebook o una foto su Instagram con l’hashtag #AiSuma e #BraidaWines.
Non solo Ai Suma. A Vinitaly si potrà degustare l'annata 2017 dei rossi giovani, La Monella e Limonte, dei bianchi di Serra dei Fiori Il Fiore, La Regina e Re di Fiori, degli aromatici Moscato d’Asti Vigna Senza Nome eBrachetto d’Acqui.
Montebruna e Il Bacialè saranno in degustazione con l'annata 2016, come le riserve, il Bricco dell'Uccellone e il Bricco della Bigotta.
La Grappa invecchiata di Bricco dell'Uccellone invece riporterà l'annata 2014.
Ecco un dettaglio vino per vino:
La Monella BARBERA DEL MONFERRATO FRIZZANTE DOC 2017
Da un’uva bellissima si è ottenuta una Barbera particolarmente ricca: la resa è stata più bassa rispetto agli anni precedenti, il profumo è intenso, la struttura polposa e la persistenza ottima.
Limonte GRIGNOLINO D’ASTI DOC 2017
L’annata calda ha favorito la maturazione dei semi e dunque la tannicità naturale del Grignolino, che nel Limonte non è mai aggressiva. Colore e profumi si confermano intensi, l’aroma lievemente speziato e fruttato. Appagante al primo impatto.
Montebruna BARBERA D’ASTI DOCG 2016
Dal calice arriva il profumo di un’annata eccezionale, che si caratterizza per la ricchezza e l’eleganza di una spezia raffinatissima. Sapore pieno e profondo.
Bricco della Bigotta BARBERA D’ASTI DOCG 2016
Nella Bigotta 2016 convivono bene una parte fredda e minerale e una parte calda e carnale. Spezia fine, compattezza olfattiva, ottima definizione. Al naso come in bocca predomina una nota sciroppata molto accattivante.
Bricco dell’Uccellone BARBERA D’ASTI DOCG 2016
La grande potenza di questa annata si sprigiona in modo prorompente, con forza. È intrigante al naso e mantiene le promesse nell’assaggio, con lunga persistenza.
Ai Suma BARBERA D’ASTI DOCG 2015
Tutta l’eleganza e la concentrazione tipiche dell’annata 2015: note saline, balsamiche, sapidità e alcolicità ben armonizzate con un tannino né troppo amaro né troppo dolce ma assai gradevole.
Vigna senza Nome MOSCATO D’ASTI DOCG 2017
Un bouquet ricco e di grande intensità, sorso morbido, aggraziato, di ottima persistenza aromatica.
Brachetto d’Acqui BRACHETTO D’ACQUI DOCG 2017
L’annata ha regalato al vino grande intensità e ampio spettro aromatico insieme a un corpo ricco e di immediata freschezza.
I bianchi delle Langhe
La Tenuta Serra dei Fiori nasce nel 1988 a Trezzo Tinella. Sono vigneti a pochi chilometri da Barbaresco e da Alba, ma in quel profilo di Langa più aspra tra ripide colline e boschi, a 450 metri sul livello del mare.
Qui germoglia il progetto dei vini bianchi Braida, da una collaborazione con i fratelli Renzo e Valerio Giacosa, guidati dal docente di viticoltura ed enologia Roberto Macaluso.
Nel 2017, le vigne in alta Langa hanno risposto bene all’estate caldissima: l’altitudine, l’esposizione a oriente e le inversioni termiche notturne hanno protetto le uve dalle temperature torride.
Il risultato sono bianchi che hanno il temperamento degli uomini e delle donne di questi territori che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
Il Fiore LANGHE BIANCO DOC 2017
La presenza marcata dello chardonnay esalta le note floreali e tropicali. Ottima freschezza e sapidità.
La Regina LANGHE NASCETTA DOC 2017
L’uva Nascetta ha portato bene a maturazione la sua carica di aromi fruttati e il vino esprime sensazioni di pienezza con un’interessante acidità. Nel bicchiere il bouquet è quello delle grandi occasioni, floreale e fruttato intenso con richiami di miele e un’interessante nota minerale; al gusto il tessuto preannuncia freschezza, sapidità e fragranza molto durature.
Re di Fiori LANGHE RIESLING DOC 2017
Da uve raccolte con giornate soleggiate e notti fresche. Al naso spiccano gli agrumi e i frutti tropicali. Al gusto è vivo, vibrante di acidità e di morbidezza.
Grappa Invecchiata di Bricco dell’Uccellone 2014
L’assaggio è emozionante: il profilo sensoriale austero ed elegante rivela il DNA della Barbera e l’essenza del Bricco dell’Uccellone. Gradi alc. 44°.
Per prenotare un appuntamento in fiera scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BRICCO DELL'UCCELLONE BRAIDA 2015 A OPERA WINE
Tra i 107 vini italiani scelti da Wine Spectator
in degustazione a Verona sabato 14 aprile
Ogni anno, la redazione della rivista statunitense Wine Spectator seleziona tra i vini recensiti negli ultimi 12 mesi, una top 100 dei vini Italiani basata sulla qualità, il valore, la disponibilità e l’attenzione suscitata.
Anche in questo 2018, la Barbera d’Asti Docg Bricco dell’Uccellone di Braida compare nella lista, con l'annata 2015.
In virtù di questo riconoscimento, Braida è tra le cantine selezionate per l’edizione 2018 di Opera Wine (www.operawine.it) che si svolgerà sabato 14 aprile a Verona a Palazzo della Gran Guardia.
Opera Wine è l’unica degustazione che la rivista Usa Wine Spectator organizza in Italia, in collaborazione con Vinitaly, ormai tradizionale e prestigiosa anteprima rispetto al più importante evento italiano dedicato al vino.
Oltre alla valutazione positiva di Wine Spectator (93 punti) Bricco dell’Uccellone 2015 ha ottenuto 95 punti dalla rivista inglese Decanter ed è stato segnalato tra i “Top Wine” nella categoria della Barbera per l’Italia sull’app ViVino
Altri riconoscimenti: Platinum al Wine Hunter Award; Super tre stelle de I Vini di Veronelli; Tre Bicchieri nella Guida Vini d'Italia del Gambero Rosso; Cinque grappoli della guida Bibenda; Quattro viti della guida Vitae.
DALL’AUTUNNO L’OSPITALITÀ BRAIDA
NEL WINE RESORT A ROCCHETTA TANARO
Si aprirà il prossimo autunno un nuovo capitolo nell’ospitalità Braida. Oltre alle visite e alle degustazioni nelle cantine storiche di via Roma a Rocchetta Tanaro, con vista sulla barricaia di Ai Suma, Bricco dell’Uccellone e Bricco della Bigotta, ci sarà la possibilità di prenotare degustazioni nei nuovissimi spazi del Wine Resort, immersi tra i vigneti, i boschi e la natura del Monferrato.
Con una impagabile vista sui tetti di Rocchetta e sull’ansa del fiume Tanaro, il Wine Resort Braida sorge in una cascina storica (San Bernardo) sulla collina che domina il paese.
Avrà sette stanze per ospitare enoappassionati, coppie, famiglie, gruppi di amici, e spazi comuni curati al dettaglio e progettati per rendere indimenticabile il soggiorno tra i sapori e le bellezze di un territorio unico.
Marianna Natale
Taste Alto Piemonte 2018
Con oltre 2000 presenze l’evento si riconferma l’appuntamento di riferimento per tutti coloro che desiderano scoprire i vini dell’Alto Piemonte
Si è conclusa lunedì 26 marzo, con una giornata dedicata agli operatori del settore, la seconda edizione di Taste Alto Piemonte, evento organizzato dal Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte con il sostegno della Regione Piemonte, il patrocinio del Comune di Novara ed il supporto della Camera di Commercio di Novara, della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, dell’Atl Novara, della Fondazione del Castello di Novara e di A.I.S Piemonte.
La manifestazione, che dal 2017 punta annualmente i riflettori sulle eccellenze enogastronomiche dell’Alto Piemonte, si è riconfermata un successo. Da sabato 24 marzo a lunedì 26 marzo oltre 2000 persone si sono presentate al Castello Visconteo Sforzesco di Novara per degustare gli oltre 150 vini, presentati dai 50 produttori aderenti all’iniziativa, e le eccellenze gastronomiche di 17 aziende del territorio. Ad accompagnare le degustazioni ai banchi d’assaggio anche quest’anno ci sono stati i seminari di Ais Piemonte che hanno messo in luce la grande varietà di terroir presenti in Alto Piemonte attraverso il racconto e l’approfondimento dei vini delle terre del ghiaccio, del fuoco, dell'acqua e del mare.
Per questa seconda edizione Taste Alto Piemonte si è arricchita di nuovi ospiti internazionali: insieme ai 23 giornalisti anche una delegazione di 14 importatori, provenienti da tutta Europa, ha partecipato alle attività dedicate alla scoperta del territorio e dei suoi vini tra degustazioni e visite nei vigneti guidate dai produttori.
Numeri che rendono chiaro l’interesse di pubblico e operatori di settore per le denominazioni tutelate dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte: Boca DOC, Bramaterra DOC, Colline Novaresi DOC, Coste della Sesia DOC, Fara DOC, Gattinara DOCG, Ghemme DOCG, Lessona DOC, Sizzano DOC, Valli Ossolane DOC.
“Assistere al successo crescente di questo evento è per me e per i nostri produttori associati fonte di grande orgoglio - dichiara Lorella Zoppis presidente del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte - In questa seconda edizione abbiamo voluto crescere e sperimentare in modo tale che la nostra manifestazione possa perfezionarsi ed essere negli anni un appuntamento di riferimento per tutti coloro che desiderano scoprire i nostri vini. Abbiamo infatti esteso gli spazi dislocando i produttori su due piani, testato l’interesse degli operatori per una giornata a loro dedicata, che nelle prossime edizioni struttureremo insieme ai produttori, portato giornalisti ed importatori sul campo per mostrare loro dove nascono i nostri grandi vini. Dopo anni di silenzio finalmente Taste Alto Piemonte ha ridato nuova voce al nostro territorio e alla sua produzione vinicola. Grazie a questa manifestazione pubblico, operatori e giornalisti hanno potuto sentire una storia che ci riporta indietro di milioni di anni fa ma che pone le basi per il futuro e per i grandi progetti che ancora aspettano le nostre denominazioni.”
Taste Alto Piemonte è reso possibile grazie a Regione Piemonte Comune di Novara, Camera di Commercio di Novara, Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Atl Novara e Fondazione del Castello di Novara, dagli sponsor, Igor Gorgonzola, Enartis, Ponti, Cristina srl, Valverde, Biscottificio Rossi, Sms radio, Mercalli srl, Reale mutua, Ais Piemonte, La Stampa.
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