Home
A COMPAGNA
VENERDI’ 23 MARZO 2018 ALLE ORE 17.00 NELL’AULA SAN SALVATORE IN PIAZZA SARZANO A COMPAGNA ORGANIZZA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “COÆ DE MANGI” CHE CONTIENE 165 RICETTE DI CUCINA PROPOSTE DA 104 SOCI DE A COMPAGNA. INGRESSO LIBERO.
Venerdì 23 marzo 2018 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano, dall’uscita della metropolitana, A Compagna organizza la presentazione del libro: “Coæ de mangiâ” cui hanno contribuito 104 soci de A Compagna con una o più ricette di cucina scritte in genovese con testo italiano a fronte per un totale di 165 ricette.
INGRESSO LIBERO
Il mangiare è così importante che certamente ognuno di noi ha un piatto preferito, frequentemente legato a un episodio della vita, a un ricordo particolare. E allora perché, visto che i soci della Compagna hanno “Coæ de contase” (il titolo del primo libro fatto da loro), stavolta non domandiamo loro di raccontare una ricetta? Così è nato il secondo libro dei soci della Compagna: “Coæ de mangiâ”, un libro in cui 104 soci ci raccontano 165 ricette di cucina, quelle che ogni socio ha voluto raccontare: ci sono gli ingredienti, la preparazione e, spesse volte, qualche commento sulla bontà del piatto o qualche consiglio sul vino da accostare. Ma forse la cosa più interessante è il ricordo che accompagna la ricetta e dove viene spiegato perché l’autore ha ritenuto di raccontare quella ricetta e non un’altra.
Un libro divertente, bello, interessante e importante per far conoscere al mondo cosa è Genova, cosa sono i genovesi e per aprire la cassaforte nella quale gente un po’ rude conserva un tesoro qui rivelato con le parole del cuore.
Franco Bampi, Presidente de A Compagna
Per le rassegne fotografiche segui il link:
http://www.acompagna.org/rf/index.htm
La conferenza si tiene nell’Aula San Salvatore della Scuola Politecnica dell’Università di Genova in Sarzano (350 posti a sedere). Si tratta della chiesa sconsacrata che è sulla piazza ed è raggiungibile, oltre che con la metropolitana, da piazza Carignano percorrendo il ponte di Carignano (via Ravasco) oppure lungo la direttrice piazza Dante, Porta Soprana, via Ravecca, Sarzano.
Il libro sarà presentato in anteprima
sabato 17 marzo 2018 alle ore 11
al Salone alimentare Ligure
che si terrà a Finalborgo nel Complesso monumentale di Santa Caterina, Sala Liguria
A SIENA UNA SERATA GOURMET DEDICATA A RISO ACQUERELLO
Il Ristorante Particolare di Siena ha ospitato la cena ‘stellata’ con gli chef Daniel Calosci, Katia Maccari, Augusto Valzelli, Emanuele Donalisio e Giancarlo Maistrello Le proposte creative rendono omaggio al Riso Acquerello invecchiato 7 anni in abbinamento ai vini di Barone Ricasoli
Una cena stellata per 'gustare' tutte le sfumature del riso. È questo il nuovo appuntamento del ciclo ‘I Sogni del Particolare. Cinque sfumature di Acquerello’, che è andato in scena al Ristorante Particolare di Siena. La serata gourmet ha reso omaggio a una delle eccellenze del Made in Italy, il Riso Acquerello, attraverso le creazioni inedite proposte dallo chef del ristorante Particolare di Siena Daniel Calosci, dalla chef stellata Katia Maccari, da Augusto Valzelli, già Stella Michelin e da Emanuele Donalisio, gota dei giovani ristoratori d’Europa.
Ad accompagnare i piatti anche le proposte creative di grissini e cialde curate da Giancarlo Maistrello, Premio PanettoneDay 2017 e i vini dell’azienda vitivinicola Barone Ricasoli. Ospiti speciali della serata sono stati Piero Rondolino, patron di Riso Acquerello; Francesco Ricasoli, 32esimo Barone di Brolio e Nieva Zanco, giornalista enogastronomica che insieme a Raffaella Giglioni, Marco Gagliardi, Gianluigi Giglioni e Sonia Stante, padroni di casa del Particolare di Siena, hanno ideato la serata gustosa.
Le proposte creative della serata. Il menù inedito è stato pensato per restituire a tavola il gusto unico della Riserva Acquerello invecchiata 7 anni. Dalla cialda di riso al nero di seppia di Emanuele Donalisio, chef ventimigliese che è uno delle sole 4 “new entry” italiane accolte nell’esclusiva associazione Jeunes Restaurateur d’Europe; al risotto proposto da Augusto Valzelli, classe 1991, diventato nel novembre del 2015 a soli 23 anni il più giovane chef stellato d’Europa, passando per il coniglio karkadè e radici dello chef del Ristorante Particolare di Siena, Daniel Calosci. Per chiudere in dolcezza la serata Katia Maccari, chef stellato e volto noto della ‘Prova del cuoco’ di Rai Uno, ha portato in scena la sua torta di riso con gelato al frutto della passione e cioccolato al latte con crema al rhum.
Un menù gourmet che ha sposato i sapori del territorio anche attraverso gli abbinamenti appositamente selezionati tra i calici della storica e prestigiosa cantina Barone Ricasoli. A sorprendere i commensali anche la ‘Colomba dell’Arrivederci’: dolce al gusto di caffè ideato dalla chef stellata Katia Maccari, realizzato dal maestro pasticcere Giancarlo Maistrello, protagonista anche del volume ‘Il viaggio delle colombe’ di Nieva Zanco. Il libro racconta dieci storie brevi legate alle origini storiche e leggendarie del dolce pasquale e raccoglie le ricette speciali, realizzate da tre chef stellati.
‘I Sogni del Particolare. Cinque sfumature di Acquerello’, è stata organizzata dal Ristorante Particolare di Siena in collaborazione con Nieva Zanco, autrice de 'La Consiglieria. Guida gastronomica non convenzionale', Riso Acquerello e cantina Barone Ricasoli. Per informazioni è possibile consultare il sito www.particolaredisiena.com, telefonare al numero 0577/1793209, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e seguire la Pagina Facebook Particolare di Siena.
Marilena Zinna
ORGOGLIO PESTO: UNA SETTIMANA DEDICATA AL PESTO CANDIDATO A PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL' UMANITA' PER L'UNESCO
|
|||||
|
|||||
|
|||||
|
I FORMAGGI DE IL FIORINO PROTAGONISTI DAL 10 AL 12 AL TASTE TOUR
Da sabato 10 a lunedì 12 marzo, il Caseificio maremmano sarà alla Leopolda nella sezione Taste Tour I formaggi de Il Fiorino tornano protagonisti al Taste di Firenze.
Le eccellenze del caseificio Il Fiorino si preparano a conquistare il Taste di Firenze. Da sabato 10 a lunedì 12 marzo, l’edizione 2018 del salone dedicato all’alta gastronomia e al foodlifestyle, in programma alla Stazione Leopolda avrà tra i protagonisti anche l’azienda maremmana, che presenterà i suoi formaggi. Una vera e propria kermesse del gusto quella fiorentina, che vedrà partecipare 400 imprese e operatori del settore dal panorama nazionale e internazionale.
A Taste arriva il Pecorino aromatizzato al Pesto. Nella prestigiosa cornice di Taste, inoltre, sarà presentata la collaborazione tra Il Fiorino e Pesto Rossi, azienda genovese che, dal 1947, è specializzata nella produzione e vendita di prodotti gastronomici di alta qualità. Da questa partnership sono nati due prodotti pensati per le tavole dei gourmet di tutto il mondo: il Pesto Rossi al pecorino Riserva del Fondatore e il Pecorino aromatizzato al Pesto Rossi, maturato in cella per almeno 30 giorni e dal sapore morbido e ben equilibrato.
Taste, dove trovare Il Fiorino. Le eccellenze del Caseificio maremmano potranno essere gustate alla Leopolda nella sezione Taste Tour, allo stand A/43. Per gli amanti del formaggio targato “Il Fiorino”, Taste sarà l’occasione per assaporare alcuni dei prodotti che, nel 2017, hanno conquistato i più importanti premi a livello internazionale: dalla Riserva del Fondatore a il Cacio Caterina, dal Tesoro di Giove al Fior di Natura semi stagionato biologico con caglio vegetale, dalla Grotta del Fiorino al Pecorino Toscano Dop stagionato a latte crudo fino al Fior di Maggengo. Sono solo alcune delle eccellenze che hanno portato il Caseificio maremmano nell’ ‘olimpo’ dei migliori formaggi del mondo.
Ufficio stampa Caseificio Il Fiorino
Lisa Cresti
TRENT’ANNI DI VIGNE VECCHIE, LA LUNGA VITA DELLA BARBERA D’ASTI
Di Luciano Scarzello
Grande successo della storica verticale
organizzata dalla Cantina Vinchio – Vaglio Serra, in una giornata interamente dedicata al suo miglior vino.
La Barbera o il Barbera? Da anni si discute se uno dei più noti e antichi vini del Piemonte (ma presente, ad esempio, anche nell’Oltrepò pavese e nel Piacentino) sia “maschile” o “femminile” e alla fine si è deciso per questa seconda definizione. Del resto si è sempre chiamata così. Culla per eccellenza della Barbera è l’astigiano che alcuni anni fa ha visto il riconoscimento della docg. Un vino molto apprezzato, impegnativo, diciamo quasi “Da meditazione” come il Barolo docg pur non possedendone proprio lo stesso impatto anche mediatico e le stesse caratteristiche. Specie se si tratta di “Vigne vecchie”, la produzione per eccellenza della Cantina cooperativa di Vinchio Vaglio nel territorio di Nizza Monferrato terra della “Bagna caòda” in autunno che in abbinamento alla Barbera ha dato origine ad un fantastico connubio.
Ispirato dal grande enologo Giuliano Noè, uno dei padri della Barbera, il “Vigne vecchie” è frutto delle uve raccolte in vigneti con oltre 50 anni di vita. Nel corso di una manifestazione svoltasi proprio nella sede della Cantina sono state degustate bottiglie di “Vigne vecchie” di 9 annate a partire dal 1987 e tutte accomunate da una stupefacente longevità. È questa la caratteristica evidenziata da giornalisti nazionali ed esteri, esperti di marketing e comuni amanti del buon bere che han fatto ressa al banco di degustazione.
“Oltre alla grande soddisfazione per i risultati della degustazione – afferma il Presidente della Cantina, Lorenzo Giordano – questa giornata è stata importante poiché ci ha offerto fondamentali spunti di riflessione. Il grande panel delle persone presenti, in primis giornalisti del settore, oltre a certificare la qualità del nostro vino, la sua grande longevità e le sue potenzialità, ci ha consentito anche di analizzare i principali mercati a cui il nostro Vigne Vecchie si rivolge”.
Dello stesso parere i curatori delle guide presenti, Antonio Paolini (de “L’Espresso”) , Gianni Fabrizio, Paolo Massobrio e Fabrizio Gallino, sulla longevità del ‘Vigne Vecchie’: “Le annate in degustazione hanno mostrato una grande una indiscutibile attitudine all’invecchiamento. È giunto il momento di considerare la Barbera d’Asti alla stregua dei principali vini italiani. Grande è dunque la versatilità di questo vino, in grado di collocarsi nel novero dei principali vitigni”. Opinione questa condivisa anche da Alfonso Cevola, curatore del blog On the Wine Trail in Italy e grande conoscitore del mercato statunitense. “Oltre ad essere personalmente entusiasta di questa degustazione – ha detto - ritengo che ‘Vigne Vecchie’ possa diventare un brand vincente nel mercato americano. La grande bevibilità e piacevolezza della barbera d’Asti, si sposano perfettamente con le attese dei wine lovers statunitensi, sempre più alla ricerca di esperienze organolettiche alternative”. “La Barbera – aggiunge il presidente del Consorzio di Tutela Filippo Mobrici – deve acquistare una importanza sempre maggiore e curare costantemente la qualità. La crescita di interesse sui mercati internazionali dimostra che abbiamo ancora molto spazio”. La Cantina di Vinchio è nata nel 1959 ed è un’importante realtà dell’astigiano. Oltre alla Barbera produce altri noti vini tra cui Grignolino, Freisa, nebbiolo, Bonarda, Brachetto e il Ruchè.