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COLLI BERICI: UN ESEMPIO DI GEODIVERSITÀ CHE INCANTA NEL BICCHIERE
Si è tenuta alla Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza l'ottava edizione di Gustus. Un convegno sulla geologia del territorio ha messo in luce le sue potenzialità
Un territorio dal grande potenziale enologico, caratterizzato da suoli di diversa natura e ancora inalterati. Così gli esperti hanno presentato i Colli Berici durante il convegno Paesaggi del vino dei Colli Berici, che venerdì scorso ha dato il via all’ottava edizione di Gustus – Vini e Sapori dei Colli Berici.
L’incontro è stato organizzato da Sigea, Società Italiana di Geologia Ambientale, in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini DOC Colli Berici e Vicenza e la Biblioteca Internazionale La Vigna, la più importante istituzione culturale in fatto di libri sul vino al mondo. Un evento che rientra nel progetto “Geologia nel bicchiere” che Tatiana Bartolomei, presidente dell’Ordine dei Geologi del Veneto, ha spiegato essere nato per studiare “l’interazione fra substrato geologico forme dei versanti, tipo di suolo, insolazione, vitigno e conservazione dell’ambiente: tutti ingredienti di una viticoltura pregiata dalle caratteristiche qualitative uniche e univoche”.
In questo senso i Colli Berici, grazie alla loro scarsa antropizzazione, rappresentano un esempio di eccellenza, geodiversità e conservazione del territorio. “Lo testimoniano i paesaggi mai ripetitivi - ha spiegato Silvano Agostini di Sigea – con pendii terrazzati, valli fluviali e situazioni particolari nelle colline interne: ovunque abbiamo condizioni peculiari. E nell’interazione con la vite ci sono i diversi climi”.
Un terroir unico e al tempo stesso complesso. “La presenza di suoli sia calcarei che basaltici fa sì che non ci sia un vitigno bandiera di quest’area, – spiega
Giovanni Ponchia, Direttore del Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza – ma permette la coltivazione di più tipologie. I suoli basaltici sono adatti ai vitigni a bacca bianca, mentre quelli calcarei sono in grado di dare vita a grandi vini rossi, che sui Colli Berici stanno trovando un’ottima espressione.” Dai bianchi Sauvignon e Garganega si passa a rossi di grande struttura come Cabernet, Merlot, Carménère e Tai Rosso, vitigno autoctono su cui i produttori hanno grandi aspettative.
Il convegno ha anticipato Gustus, banco d’assaggio chiuso lunedì 6 novembre a Vicenza, organizzato dal Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza e dalla Strada dei Vini dei Colli Berici. Ad ospitare l’evento è stato lo Spazio Scarpa, progettato dal designer Carlo Scarpa all’interno della Biblioteca Internazionale La Vigna. “Il riscontro è stato molto positivo – spiega Mario Bagnara, Presidente del Centro di Cultura e Civiltà Contadina Biblioteca Internazionale La Vigna – e siamo felici di aver ospitato un pubblico anche molto giovane, che vuole imparare a valorizzare il vino di qualità. Ci auguriamo possa essere la prima di una serie di proficue collaborazioni per parlare di vino a tutto tondo, non solo attraverso i libri che conserviamo nella nostra biblioteca”. L’open space ha trovato un deciso apprezzamento da parte degli oltre mille visitatori che, nei tre giorni, hanno degustato i prodotti di ventidue aziende del Consorzio. Per la prima volta la rassegna ha aperto le porte al pubblico anche il lunedì, giornata dedicata principalmente agli operatori di settore, che ha registrato un’ottima affluenza.
Grande soddisfazione da parte degli sponsor dell’evento: AIS Veneto, Le Buone Tavole dei Berici, Morato, Banca di Credito Cooperativo Vicentino, Ristoranti che Passione, OliBeA, Gardin.
Michele Bertuzzo
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VINO. BORSA VINI GIAPPONE: SCHENK ITALIAN WINERIES CONQUISTA IL SOL LEVANTE
I vertici Schenk incontrano l’Ambasciatore d’Italia a Tokyo S.E. Giorgio Starace
"Il Paese del Sol Levante rappresenta un mercato strategico per il nostro vino, essendo la quarta economia al mondo e il più maturo tra i mercati asiatici, con importazioni di vino italiano che valgono, solo nei primi sette mesi del 2017, già 95milioni di euro. Un dato che sappiamo essere in crescita costante e che ci conferma l'importanza di partecipare a Borsa Vini Giappone con ICE Agenzia, evento che, negli anni, si è rivelato un collaudato ed efficace strumento di promozione. Schenk Italian Wineries sta investendo molto su questo fronte per continuare ad accrescere la sua presenza nel mercato giapponese, caratterizzato da consumatori esperti, storicamente amanti del Made in Italy e con forte orientamento alla qualità".
Con queste parole Daniele Simoni, Amministratore Delegato di Schenk Italian Wineries commenta la partecipazione dell'azienda di Ora a Borsa Vini Giappone, tenutasi il 7 e l'8 novembre prima a Kyoto (al Rihga Royal Hotel Kyoto) e poi a Tokyo (all’Intercontinental Tokyo Bay) . L'evento, organizzato da ICE Agenzia e riservato ai professionisti del trade, ha avuto luogo nell'ambito della VI rassegna "3000 Anni di Vino Italiano" realizzata in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia a Tokyo. E proprio all'Ambasciata i vertici di Schenk, Daniele Simoni e Roberta Deflorian (Direttore Commerciale) hanno incontrato l’Ambasciatore S.E. Giorgio Starace, con cui hanno avuto la possibilità di confrontarsi sulle dinamiche dell'export in Giappone e sulle promettenti prospettive di crescita che questo Paese offre.
Borsa Vini Giappone rappresenta un contenitore promozionale molto importante, perché dà vita a moltissime azioni di comunicazione e iniziative commerciali dedicate al vino italiano in tutto il Giappone che, in base ai dati dei primi sette mesi del 2017 pubblicati di recente da Osservatorio del Vino - Ismea , rappresenta un mercato in forte ascesa con importazioni cresciute dell’10% in volume (261.122 milioni di ettolitri) e dell'8,8% in valore (95.337 milioni di euro).
"In questi due giorni abbiamo acquisito nuovi e interessanti contatti - aggiunge Simoni. Inoltre, il selezionatissimo pubblico di importatori, distributori, ristoratori, giornalisti, VIP e wine lovers ha mostrato, durante gli workshop e le degustazioni, grande entusiasmo per le nostre linee Kellerei Auer, Bacio della Luna, Lunadoro, Amicone e Brunilde. Il successo riscosso dai nostri vini - conclude Simoni - rappresenta una grande conferma per la nostra azienda e un motore per crescere sempre di più".
Alessia Marsigalia Journalist
MAREMMACHEVINI A MILANO
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, in collaborazione con AIS Lombardia, invita gli amanti del buono e del bello alla scoperta della Maremma Toscana e dei suoi Vini.
Milano, Novembre 2017_ Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è una realtà associativa composta da viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. La mission consiste nel voler tutelare e promuovere la qualità dei vini della DOC Maremma Toscana, nel rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare. Costante è l’impegno nella promozione della Maremma con l’obiettivo di valorizzare il territorio, esaltandone l’eterogeneità, non solo enologica, ma anche turistica, agricola, storica e culturale. Nessun altro territorio in Toscana può offrire una scelta così variegata come questa terra, con vitigni autoctoni - come Ciliegiolo, Alicante, Sangiovese, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Grechetto, Pugnitello, Aleatico - e varietà internazionali - Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay, Petit Verdot -, da cui nascono vini unici, apprezzati in tutto il mondo.
Il mese di Novembre sarà ricco di momenti – in Italia e all’estero – in cui il Consorzio sarà impegnato di fronte a platee di esperti e professionisti del settore, giornalisti e appassionati. Debutta a Milano Maremmachevini, evento in collaborazione con AIS Lombardia da segnare assolutamente in agenda. L’appuntamento è per lunedì 13 Novembre dalle 15.30 alle 20.30 presso il Westin Palace di Piazza della Repubblica.
Una delegazione di 31 produttori della DOC Maremma Toscana, 88 vini e un percorso di degustazione alla scoperta delle eccellenze della zona e della straordinaria eterogeneità del suo terroir. “Maremmachevini ha lo scopo di valorizzare e far apprezzare le diversità del nostro sorprendente territorio ampliando gli orizzonti del gusto toscano attraverso la varietà e la qualità dei nostri pregiati vini” racconta il Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Edoardo Donato, e conclude: “Questa prima edizione meneghina della
kermesse è un’opportunità per andare ad intercettare la vasta platea di esperti, addetti ai lavori e appassionati che anima una Milano capitale economica, della moda, del design e del settore enogastronomico” . In questo contesto si svilupperà anche la master class “Maremma: L’altra Toscana del Vino”, condotta dalla nota sommelier Adua Villa, che focalizzerà l’attenzione su otto vini del territorio ottenuti da alcune delle varietà più diffuse, dal Vermentino al Sangiovese - qui presentato in versione Rosato - dal Ciliegiolo all’Alicante, dal Cabernet Sauvignon al Merlot.
Il Consorzio si racconta in un palcoscenico sfidante e internazionale come Milano per continuare a supportare la sua mission di “guida” alla scoperta di tutto il gusto della Maremma Toscana.
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della DOC con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 272 aziende associate, di cui 194 viticoltori (per la maggior parte conferenti uve a cantine cooperative), 1 imbottigliatore e 79 aziende “verticali” - che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini - per un totale di 5,5 milioni di bottiglie prodotte all’anno. Il Consorzio opera nell’intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l’Argentario fino all’isola del Giglio. La DOC dispone di una zona di produzione di circa 8.700 ettari di vigneto, dei quali oltre 1.750 sono stati utilizzati per produrre i vini della Denominazione durante la vendemmia 2016.
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Simonetta Gerra _ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
RINGRAZIAMENTI DA HELMUTH KOCHER
Helmuth Köcher ringrazia WItaly
Meno 1 alla ventiseiesima edizione del Merano WineFestival (10-14 novembre) che anche quest’anno si preannuncia ricca di emozioni, eccellenze enogastronomiche e novità. Prima di accendere i riflettori, però, il presidente e fondatore del Merano WineFestival Helmuth Köcher ci tiene a ringraziare tutti coloro che sostengono e collaborano all’evento contribuendo al suo successo e, in particolare:
le istituzioni e associazioni locali quali:
- Comune di Merano
- Azienda di Soggiorno
- Comune di Lagundo, via Claudia Augusta
- Castel Trauttmansdorff
- Accademia Italiana della Cucina
- Köcheverband
- Associazione Cuochi Merano Bolzano
- Federazione Italiana Cuochi
- Commercianti Meranesi in particolare Runggaldier
- Contadine Altoatesine
- Genagricola
- Angelo Carrillo e wild cooking
- Filmclub di Merano
- Donne del Vino
- Progress
- Unicredit
- For-Team
- Vinum Hotels
- Moviemento
e le istituzioni e associazioni fuori dalla Regione quali:
- Regione Campania
- Regione Lombardia
- Regione Piemonte
- Regione Molise
- Provincia di Fermo
- Camera di Commercio di Caserta
- Camera di Commercio di Benevento
- Camera di Commercio di Napoli
- Consorzio del Sannio
- Consorzio del Trento DOC
- Istituto Alberghiero Vittorio Veneto
- Istituto Alberghiero di Vairano
- Istituto Alberghiero dell’Aquila
- Istituto Alberghiero di Tione
- Istituto Alberghiero di Teramo
- Istituto Intrecci
- Vitali
- Eataly
- Vini Buoni d’Italia
- Guide dell’Espresso
Programma MWF2017 www.meranowinefestival.com/merano-winefestival/programma/
Comunicati stampa www.meranowinefestival.com/comunicati-stampa-1/
Cartella stampa e fotogallery MWF2017 a questo link bit.ly/2fER0yz
Ufficio Stampa:
SM Studio | Press & PR Stefania Mafalda
M +39 345 58 10 157
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VARAZZE, SABATO 11 NOVEMBRE - “Da VARAZZE AL MONDO: LELLO BASSO NEL NOVECENTO”
Sabato 11 Novembre alle ore 16:30 nella Sala Consiliare del Comune di Varazze, l’Associazione Centro Studi Jacopo da Varagine, in collaborazione con il Comune di Varazze e l’Assessorato alla Cultura organizza un appuntamento con la storia e con l’utopia; la conferenza “Da Varazze al Mondo: l’itinerario di Lelio Basso nel Novecento". A parlare di Lelio Basso sarà Giancarlo Monina, docente di Storia contemporanea all’università di Roma Tre e Segretario generale della “Fondazione Lelio e Lisli Basso” che nei suoi scritti ha fornito una approfondita ricostruzione dell’’itinerario politico dell’insigne giurista. E’ del 2016 il suo volume “Lelio Basso, leader globale” Sottotitolo: Un socialista nel secondo Novecento.
Il 25 Dicembre 1903 nasceva a Varazze Lelio Basso destinato ad entrare nella storia della Repubblica Italiana come uno dei 75 parlamentari a cui fu affidato il compito di scrivere la Costituzione che sempre considerò la fonte primaria dei diritti civili.
Nel 1989 la sua città natale gli ha dedicato una lapide che si trova in località Arzocco e lo ha ricordato nel 2003, nel centenario della nascita, con un Consiglio Comunale aperto in cui intervennero i familiari e i membri della Fondazione da lui creata con la moglie.
Due lauree, in Giurisprudenza (la sua qualità di avvocato penalista era nota in tutta Europa) e in Filosofia e un’utopia: estendere universalmente il socialismo, obiettivo per il quale lavorò tutta la vita.
Fondatore del Partito Socialista di Unità Proletaria fu deputato dal 1946 al 1968 e senatore dal 1972 al 1976 nelle file del Partito Socialista.
Creò e scrisse per numerose pubblicazioni internazionali e la sua vita fu una miscela di attività e ricerca intellettuale unita alla volontà di trovare uno strumento politico efficiente a garantire l’uguaglianza tra i cittadini, come ricorda l’articolo 3 della Carta Costituzionale Italiana da lui tenacemente voluto.
Tra i suoi libri più importanti:
“Due totalitarismi: fascismo e Democrazia Cristiana” (1951)
“Il principe senza scettro” ristampato nel 1998
“Neocapitalismo e sinistra europea” (1969)
“Scritti sul Cristianesimo” uscito postumo nel 1983
Morì a Roma il 16 dicembre 1978 e le sue ceneri sono custodite nella tomba 31 del Cimitero Monumentale di Milano.
Bettina Bolla