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CANTINA DI MONTEFORTE CONQUISTA I TRE BICCHERI DEL GAMBERO ROSSO
Il Soave Superiore Castellaro 2015 di Cantina di Monteforte ha ottenuto il massimo riconoscimento nella prestigiosa “guida del Gambero”. Un riconoscimento che vale doppio: premiata la qualità del vino e l’etica con cui esso è prodotto
Il Soave Superiore Vigneto di Castellaro 2015 di Cantina di Monteforte conquista i Tre Bicchieri nella guida “Vini d’Italia 2018” del Gambero Rosso, il massimo dei riconoscimenti e sinonimo di eccellenza nel mondo.
Questo premio esalta non sono la qualità del vino, frutto di esperienza prima in vigna e poi in cantina, ma anche la visione aziendale e l’indirizzo produttivo che Cantina di Monteforte ha fatto suo da oltre vent’anni: quello di produrre nel rispetto dall’ambiente con una forte attenzione alla sostenibilità.
Doppio quindi il significato di questi “Tre Bicchieri” perché vanno a premiare l’indubbia qualità del vino ma anche l’etica con cui esso viene prodotto. Un’etica che Cantina di Monteforte traduce concretamente con l’impegno quotidiano alla ricerca di un vino d’eccellenza, assicurando un patrimonio territoriale e paesaggistico intatto sia per coloro che qui vivono o vi fanno visita, sia per le generazioni avvenire.
«Si tratta di un riconoscimento che ci riempie di grande soddisfazione e di orgoglio – commenta Gaetano Tobin, direttore generale di Cantina di Monteforte –. Viene premiata la qualità del nostro Soave, ma viene anche premiata una visione imprenditoriale: un modello produttivo, il nostro, che si basa sulla cooperazione, che assicura reddito e lavoro ad un intero comprensorio, che opera per la tutela e la conservazione del paesaggio e che fa della qualità il suo cavallo di battaglia. Il Tre Bicchieri, giunti quest’anno, attestano la coerenza della nostra visione e la qualità dei nostri progetti produttivi, dalla terra alla tavola».
Cantina di Monteforte è infatti la prima azienda del Soave ad essersi impegnata per calcolare l’impatto ambientale della produzione di vino secondo il modello LCA, Lyfe Cycle Assessment. Attraverso questo metodo, denominato progetto Etichetta Verde, ci si propone di calcolare l’incidenza sull’ambiente di tutte le fasi lavorative all’interno della filiera vinicola, dall’impianto del vigneto fino alle ditte che producono bottiglie, dalla lavorazione in cantina alla movimentazione delle merci fino al consumatore finale.
Una sorta di “curriculum” del produttore virtuoso tutto riassunto su un’etichetta, che comprende tre classi di monitoraggio: aria, acqua, suolo.
Etichetta verde mette infatti in evidenza il livello di sostenibilità della cantina nei tre ambiti d’analisi e nello stesso tempo permette di valutare un indice globale dei tre parametri che dà così un quadro immediato di quanto quel prodotto sia costato in termini di inquinamento ambientale.
Il progetto risponde ad una precisa scelta etica dal notevole riscontro pratico: questo sistema d’analisi permette di calcolare l’impatto delle bottiglie sull’ambiente in qualsiasi luogo del mondo tali bottiglie vengano consumate.
Soave Superiore Vigneto di Castellaro 2015
Il Soave Superiore Vigneto di Castellaro rappresenta una delle referenze di punta di Cantina di Monteforte. Un vino in purezza, cento per cento garganega, nato da uve di eccelsa qualità, prodotte unicamente nei vigneti di origine vulcanica siti sul Monte Castellaro, senza l’utilizzo di fitofarmaci e avvalendosi di tecniche a basso impatto ambientale e di lotta integrata.
Dal colore giallo paglierino luminoso, il Soave Superiore Castellaro 2015 al naso presenta sentori di frutta matura e di mela golden; in bocca è morbido ed equilibrato, con una marcata vena minerale che bilancia la mandorla amara in chiusura.
I grappoli destinati a questo vino provengono unicamente dai pendii del Monte Castellaro, collina di origine vulcanica tra le più rappresentative dell’intera denominazione. La sua vinificazione in purezza coglie l’essenza dell’uva garganega, mantenendo come capisaldi la maniacale cura del vigneto e l’attenzione per l’ambiente.
Lucia Vesentini
mob +39 328 4961031
BARCOLANA CLASSIC: SERENITY E STRALE VINCONO IL CIRCUITO DI VELE D'EPOCA DELL'ADRIATICO
Le imbarcazioni Serenity nella categoria ‘Yacht Epoca’ e Strale tra gli ‘Yacht Classici’ hanno vinto la seconda edizione della “Coppa AIVE dell’Adriatico”, il circuito di regate patrocinato dall’Associazione Italiana Vele d’Epoca riservato alle barche a vela d’epoca e classiche. Cinque le tappe disputate da giugno a ottobre tra Venezia, Monfalcone e Trieste. Proprio qui, al termine della Barcolana Classic, ultima prova in calendario del circuito, si è svolta la cerimonia di premiazione presso l’ultracentenario Yacht Club Adriatico.
Da Venezia a Trieste, cinque tappe per il circuito 2017
Sono state circa 100 le diverse imbarcazioni a vela d’epoca e classiche conformi al regolamento C.I.M. (il Comitato Internazionale del Mediterraneo, l’organo normatore delle regate di barche d’epoca del Mediterraneo) che da giugno a ottobre hanno partecipato alla Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico 2017, bandita per il secondo anno consecutivo dall’A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca, www.aive-yachts.org). Cinque le tappe disputate, la “Portopiccolo Classic – Trofeo ITAS Assicurazioni” di Sistiana (TS), il “V Trofeo Principato di Monaco a Venezia - Banca Generali Special Cup”, la “International Hannibal Classic” di Monfalcone (GO), il “XX Raduno Città di Trieste” e la “Barcolana Classic Trofeo SIAD” di Trieste. Proprio al termine di quest’ultima tappa, lo scorso 7 ottobre sono stati assegnati i Trofei stagionali, vinti dallo yacht d’epoca Serenity, progettato nel 1936, e dallo yacht classico Strale del 1967, che hanno conseguito il punteggio più basso nella loro categoria secondo un collaudato sistema di computo dei punti. Entrambe le imbarcazioni hanno bissato il successo già ottenuto nel 2016. Il Trofeo è stato organizzato in collaborazione con il Circolo Velico Il Portodimare (PD), la Società Velica di Barcola e Grignano (TS), lo Yacht Club Adriaco (TS), lo Yacht Club Hannibal (GO), lo Yacht Club Portopiccolo (TS) e lo Yacht Club Venezia (VE).
Serenity, la barca danese-americana
Serenity, ex Kuling, è uno sloop bermudiano della classe ‘Sea-Serpent’ lungo 13,63 metri, realizzato in fasciame di mogano su ossatura in quercia su progetto del 1936 dello yacht designer di origini danesi Knud Reimers. Questa barca, considerato l’incerto anno del varo, corre nella categoria ‘Epoca’ perché considerata replica di un progetto antecedente al 1950. Serenity è stata trasferita in Mediterraneo dagli USA dopo una traversata atlantica compiuta negli anni Ottanta dalla famiglia croata che ne era proprietaria. Tra il 2005 e il 2007 l’imprenditore veneto Roberto Dal Tio, nuovo proprietario dal 2001, l’ha sottoposta a un restauro eseguito a Jesolo (VE) dal maestro d’ascia Memo Ruggiero, già coinvolto nella costruzione di altri scafi progettati dal triestino Carlo Sciarrelli. Quest’anno Serenity ha partecipato a tutte e cinque le tappe del circuito, confrontandosi in regata con le sue più dirette inseguitrici della categoria ‘Epoca’, il ketch bermudiano Coch Y Bondhu del 1936 e l’8 Metri S.I. (Stazza Internazionale) Finola del 1930. A bordo si sono alternati membri di equipaggio non professionisti provenienti da Udine e Venezia, che hanno difeso i colori del CVC, il Circolo Velico Conegliano al quale la barca è iscritta.
Strale, la plurivittoriosa barca classica con l’equipaggio “d’epoca”
Strale è una delle più vittoriose imbarcazioni di tutto il Mediterraneo, salita sul podio decine di volte in occasione di innumerevoli regate alle quali ha partecipato sia in Adriatico che in Tirreno. E pensare che è stata progettata da un architetto navale dilettante, il geometra ravennate Giuseppe Belardi, e costruita in legno nel 1967 dal maestro carpentiere Angelo Montanari. Lunga 13,47 metri presentava caratteristiche innovative per la sua epoca: la prua e il cavallino rovesciati, il basso bordo libero, la fin-keel con bulbo e timone separati, il dislocamento pari a 4,2 tonnellate rispetto alle oltre 10 per scafi di pari lunghezza. Nel 2017, al compimento dei 50 anni, è stata oggetto di un restauro compiuto dal cantiere navale De Cesari di Cervia-Milano Marittima e oggi esibisce una nuova livrea di colore grigio-tortora, rispetto alla verniciatura a coppale che l’ha sempre caratterizzata per mezzo secolo. Strale appartiene a un consorzio di armatori ravennati, Enzo Bruni e i fratelli Antonio e Gianluca Bandini, già membri di equipaggio di questa barca dalla fine degli anni Sessanta. Ha partecipato a tutte le tappe della Coppa AIVE 2017, alternando a bordo velisti ultrasessantenni non professionisti, a testimonianza che per diventare campioni l’età non conta. Strale issava il guidone del Circolo Velico Ravennate e le sue più dirette concorrenti tra gli ‘Yacht Classici’ sono state Shahrazad del 1970 e Auriga del 1971.
Il record della XII Barcolana Classic
La vittoria di Serenity e Strale è avvenuta in occasione dell’ultima tappa del circuito, anche dodicesima edizione della Barcolana Classic Trofeo SIAD, organizzata a Trieste dallo Yacht Club Adriaco in collaborazione con la Società Velica di Barcola e Grignano. Nata nel 2006 con soli 20 iscritti, ha visto quest’anno la partecipazione di 90 imbarcazioni suddivise in sette categorie, tra cui la ‘Spirit of Barcolana’ che raggruppava le barche prive dei requisiti per regatare con gli scafi stazzati C.I.M. . È stata la prima ‘Classic’ anche per il nuovo presidente dell’Adriaco, l’avvocato Piero Fornasaro de Manzini, insediatosi dallo scorso aprile. La manifestazione continua a mantenere il primato di regata per vele d’epoca e classiche, con cadenza annuale, più frequentata d’Italia (Le Vele d’Epoca di Imperia si svolge con cadenza biennale). Sabato 7 ottobre si è svolta l’unica regata in programma, un triangolo di circa 6 miglia con una brezza leggera di intensità non superiore a 4 nodi, preceduta da una sfilata delle barche partecipanti davanti a Piazza Unità d’Italia, gremita di spettatori. Questi i vincitori delle varie categorie e i premi speciali: Aria (Epoca), Koala (Passere), Kookaburra III (Spirit of Barcolana), Angelica IV (Sciarrelli ‘A’), Stella Polare (Sciarrelli ‘B’), Strale (Classici ‘A’), Stella Polare (Classici ‘B’). Gli equipaggi di Serenity e Strale hanno ricevuto la Coppa A.I.V.E. 2017 con impresso il nome della loro barca. Questo Trofeo d’argento è un challenge perpetuo che viene rimesso in palio ogni anno e fino alla prossima sfida verrà conservato presso lo Yacht Club Italiano di Genova, sede dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca. Infine i premi speciali: Bettina (1° Vertue classificato), Bat (barca più antica, 1889), Onkel Adolph del 1907 (miglior restauro), Stella Polare (Trofeo SIAD). Il giorno successivo le barche hanno partecipato alla 49esima Le imbarcazioni Serenity nella categoria ‘Yacht Epoca’ e Strale tra gli ‘Yacht Classici’ hanno vinto la seconda edizione della “Coppa AIVE dell’Adriatico”, il circuito di regate patrocinato dall’Associazione Italiana Vele d’Epoca riservato alle barche a vela d’epoca e classiche. Cinque le tappe disputate da giugno a ottobre tra Venezia, Monfalcone e Trieste. Proprio qui, al termine della Barcolana Classic, ultima prova in calendario del circuito, si è svolta la cerimonia di premiazione presso l’ultracentenario Yacht Club Adriatico, con il record mondiale di 2101 iscritti.
AIVE – Associazione Italiana Vele d’Epoca
L’Associazione Italiana Vele d’Epoca è stata costituita nel 1982 con lo scopo di preservare il patrimonio storico, artistico e tecnico costituito dagli yacht d’epoca, varati prima del 1950, e classici, varati fino al 1975. Il sodalizio, che ha sede a Genova presso lo Yacht Club Italiano, è un’associazione di classe riconosciuta dalla FIV (Federazione Italiana Vela) per gli yacht a vela d’epoca e classici. In 35 anni di attività l’AIVE ha organizzato e patrocinato decine di regate veliche, realizzato pubblicazioni sullo yachting e promosso incontri volti a diffondere la cultura delle imbarcazioni d’epoca. Un archivio composto da 500 volumi raccoglie oggi la storia della vela e i piani costruttivi di oltre 1500 yacht schedati. L’AIVE fa parte del C.I.M., il Comitato Internazionale del Mediterraneo fondato nel 1926, che emana la normativa relativa alle regate di barche d’epoca. L’attuale presidente AIVE è il Professore spezzino Pier Maria Giusteschi Conti, eletto per il quadriennio 2017-2021.
Paolo Maccione – Mob. +39 347 4218095 – E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ARMONIE, MUSICA DI CLASSE ALRISTORANTE
Gruppo promozione Musicale di Camogli e Ristoranti del Consorzio Recco gastronomica
Con il patrocinio e sostegno del Comune di Recco
Ottobre, novembre e dicembre 2017, inizia con il patrocinio del Comune di Recco una bella sinergia fra la cultura artistico-musicale del Gruppo Promozione Musicale e la cultura gastronomica dei ristoranti di Recco. “Sono veramente soddisfatta di questa collaborazione – dice l’Assessore alla cultura del Comune di Recco Caterina Peragallo - l’esperienza del Gruppo Promozione Musicale con la scelta dei musicisti e repertori da interpretare e quella dei nostri ristoranti nel proporre menù a tema in abbinamento, potranno solo offrire al pubblico belle occasioni per trascorrere ricche serate culturali accolti dall’ospitalità dei ristoratori recchesi”.
Manuelina, Da Vittorio e Vitturin sono i primi tre ristoranti recchesi che ospiteranno i concerti organizzati dal Gruppo Promozione Musicale, dalle ore 18 direttamente nelle sale dei rispettivi locali dove il pubblico verrà accolto con un piccolo aperitivo di benvenuto. Al termine dei concerti bella l’opportunità di prolungare il piacere della musica a tavola con gli artisti grazie alla cena proposta a prezzo promozionale dai ristoratori con le specialità gastronomiche di Recco.
Solo concerto € 10 per Soci GPM, € 12 per i non soci. Concerto e cena € 33 per Soci GPM e 35 per i non soci.
INFORMAZIONI e prenotazioni: 338 8855581- 0185 770703
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.gpmusica.info
Domenica 22 ottobre Manuelina:
Zadeno Trio: Claudio Jr De Rosa (sax), Alessio Bruno (contrabbasso), Jacopo Zanette (drums)
E'uno dei più importanti gruppi jazz del momento. Numerosi i premi e i riconoscimenti vinti negli ultimi anni, tra cui ricordiamo il Premio Fara Music Jazz Live 2015. Sono presenti in moltissimi Festival in Italia e nel mondo.
Domenica 26 novembre Ristorante da O Vittorio:
Trio Bruno (Mario Bruno flauto, Stefano Bruno violoncello, Sante Bruno pianoforte), composto da due giovani promesse del nostro concertismo, pluripremiati in concorsi nazionali ed internazionali, accompagnati al pianoforte dal padre, docente al Conservatorio di Potenza.
Domenica 3 dicembre Ristorante Vitturin:
Emiliano Castiglioni, chitarra, e Mariangela Marcone, pianoforte: due musicisti, pluridiplomati, che hanno al loro attivo una ricca carriera concertistica e didattica, che proporranno brani di Bach, Beethoven, Giuliani, Neuland, Rodrigo.
Il Gruppo Promozione Musicale Golfo Paradiso, Associazione di Promozione Sociale senza scopo di lucro, è quest’anno al suo 35° anno di attività. Dalla sua fondazione, sempre sotto la direzione artistica del M.° Luciano Lanfranchi, ha organizzato più di 1000 manifestazioni, tra concerti, conferenze, lezioni concerto per le scuole, saggi, per un totale oltre 6000 artisti impegnati. L’attività dell’associazione si è svolta in tutto il Golfo Paradiso e principalmente a Camogli (dove è ora inserita nella programmazione del restaurato Teatro Sociale), a Recco e Pieve Ligure. In particolare, a Recco il Gruppo Promozione Musicale ha iniziato la sua attività nel 1989, portandola avanti con continuità fino ad oggi, con ben 268 manifestazioni. Il tradizionale Festival Recco in Musica che si è svolto per anni in autunno, quest’anno si presenta in una veste nuova e con la nuova collaborazione dei ristoranti del “Consorzio Recco gastronomica”.
Cultura è arte, musicale e anche gastronomica, e i ristoratori recchesi con la loro fama e capacità professionale hanno reso famosa Recco quale capitale gastronomica della Liguria. Nato nel lontano 23 maggio 1985, con i suoi ristoranti, il Consorzio è stato nel tempo il soggetto che ha contribuito più di qualsiasi altri in Liguria, a sostenere, promuovere e valorizzare la tradizione della ristorazione grazie a famiglie di ristoratori che hanno fatto della cultura gastronomica la propria ragione di vita. La collaborazione avviata con il Gruppo Promozione Musicale conferma quanto sia profondo il legame del Consorzio con la sua Città.
Daniela Bernini
PODERI LUIGI EINAUDI
Natale 2017
Poderi Luigi Einaudi, regali di…Vini!
Proposte d’eccellenza della storica cantina delle Langhe
per sorprendere anche i più appassionati wine lovers
Un pensiero elegante e raffinato, il vino non è un semplice dono, è qualcosa di più. Regala emozioni e racconta la storia di chi lo produce, della terra in cui l’uva è cresciuta, della cantina che l’ha imbottigliato, è un mix perfetto di gusto e di passione. Ecco allora che non può mancare nella lista dei desideri per il Natale 2017.
Podere Luigi Einaudi - storica cantina piemontese, fondata nel 1897 a Dogliani dal primo presidente della Repubblica democraticamente eletto e da sempre espressione di eccellenza nei terroir Dogliani e Barolo – propone eleganti confezioni in legno con una selezione di vini, perfetta espressione della missione della cantina stessa: identità ed eleganza. Un packaging esclusivo, sobrio e rigoroso – dove l’eleganza e la cura del dettaglio sono i caratteri distintivi – si rivela la veste ideale per celebrare le grandi occasioni e dare il giusto risalto a un dono perfetto.
Le confezioni regalo presentano diverse combinazioni di prodotti per poter soddisfare tutti i gusti: dal neofita al semplice appassionato, dall’esperto alle prime armi fino al degustatore doc. Per l’intenditore - per esempio - è perfetta la combinazione Dogliani, Dogliani Superiore, Barolo, Nebbiolo, Barbera, Pinot Grigio espressione della tradizione di Langa e – al contempo - della modernità delle lavorazioni in vigna e in cantina. Ma tutti i vini della storica cantina sono ideali per un dono.
Si può scegliere tra la confezione in legno da 6, 3 o 2 bottiglie. O per un piccolo pensiero anche l’astuccio in cartone, elegantemente rifinito e con riportata all’interno una celebre frase del Presidente Luigi Einaudi, scelta azzeccata per l’amico che ama la storia d’Italia!
Per stupire una persona davvero speciale che ha bisogno di essere “coccolata” e di staccare dai tran tran cittadini, il regalo giusto è un soggiorno presso il Relais Foresteria dei Poderi, l’antica dimora in cui gli ospiti sono accolti calorosamente dallo staff dei Poderi, non un semplice albergo, ma una dimora di antiche tradizioni, un angolo di pace e serenità nel cuore delle Langhe, la collocazione sulla cima di una collina che domina una tipica vallata regala di per sé emozioni. Inoltre è possibile personalizzare il soggiorno in base alle inclinazioni di chi vogliamo stupire, magari aggiungendo una visita nella storica cantina con una degustazione o una cena con la personal chef.
Poderi Luigi Einaudi è la scelta perfetta per stupire con un regalo raffinato e di stile, oltre che un’esperienza di viaggio e gusto davvero imperdibile.
http://www.poderieinaudi.com/it/
Ufficio Stampa ZED_COMM
Michela Mezzolo
cell. 342.1571292
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LA VITICOLTURA E' L'AVANGUARDIA DELL'AGRICOLTURA
La viticoltura è l’avanguardia dell'agricoltura
In libreria e on line l’edizione 2018 di Slow Wine, la guida ai vini che conosce una per una le 1947 cantine recensite «Incontrare i viticoltori, conoscere la viticoltura italiana è fondamentale per capire dove sta andando tutto il settore agricolo. In particolare, sono loro che ci stanno indicando quale direzione sia necessario prendere per ridurre l’impatto dell’uomo e dell’agricoltura sull’ambiente. In questo i nostri vigneron sono l’avanguardia di tutto il settore agricolo. Perché sono riusciti più di tutti a valorizzare i terreni vocati, e a mettere in atto quella che per Slow Food è la strategia di marketing più efficace: il racconto minuzioso e senza veli di tutto il processo produttivo.» Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, saluta così la platea di oltre quattrocento produttori arrivati da tutta Italia per festeggiare insieme a Slow Food l’edizione 2018 di Slow Wine, la guida che racconta l’Italia del vino (e non solo) edita da Slow Food editore. Una guida che da sempre non si limita a recensire i vini in base alla mera degustazione, ma che visita tutte le aziende censite, lungo i filari e in cantina con i produttori.
Otre trecento collaboratori hanno girato tutta Italia assaggiando oltre 24 mila vini per recensire alla fine le 1947 cantine che trovate in guida, coordinati da una redazione che, curatori a parte, conta sulle forze di una robusta redazione composta da Fabio Pracchia, Jonathan Gebser e Davide Panzieri. «Il nostro giudice ultimo è il lettore finale. Per questo scriviamo una guida che vogliamo sia di facile accesso anche per chi, per quanto appassionato, si sta avvicinando al mondo del vino e ha bisogno di qualche dritta. E poi Slow Wine può essere un compagno di viaggio: segnaliamo infatti anche quelle cantine che offrono accoglienza e ristorazione», sottolinea Giancarlo Gariglio, curatore insieme a Fabio Giavedoni della guida: «È in questo contesto che si devono leggere le numerose indicazioni contenute dalla nostra guida. Tra queste ci sta particolarmente a cuore quella del Vino Quotidiano: per noi queste etichette hanno pari dignità dei grandi vini, perché si rivolgono a tutti. Proprio quest’anno è stato più complicato individuarli: non è facile stare sotto la soglia dei 10 euro con situazioni climatiche e ambientali sempre più complicate soprattutto a Nord, dove si fa agricoltura di pendenza. E l’annata 2017 non ci renderà la vita facile l’anno prossimo: con l’impennata del prezzo dell’uva temiamo incremento del 10, 20% del vino artigianale». In questo lavoro di ricerca e selezione è stata importante la collaborazione della Fisar: «Oggi, con la presentazione della guida Slow Wine 2018, Fisar torna a scrivere insieme a Slow Food un nuovo capitolo di una storia che si rinnova per altri tre anni nell’augurio di un sodalizio sempre più operativo e duraturo. Una partnership che racconta, con competenza e passione, tutte le storie e gli “attori” che hanno fatto grande il patrimonio vitivinicolo del nostro Belpaese», dichiara Valerio Sisti, consigliere Fisar. Presentata la guida, i curatori pensano già alle sfide future: «Vogliamo esportare il metodo Slow Wine in altre parti del mondo. Quest’anno abbiamo iniziato con la California, ma vorremmo riuscire a lavorare anche in altri Paesi in Europa. Ma la vera sfida che affrontiamo ogni giorno è quella di essere sempre più informati e presenti, e concentrarci sempre più per avere un quadro più completo possibile della catena di produzione in tutte le sue fasi. Se, come abbiamo fatto noi, si sposta l’attenzione dal bicchiere alla vigna, se si va oltre la mera degustazione e analisi sensoriale, sono richieste conoscenze tecniche e agronomiche più precise. A maggior ragione con il cambiamento climatico in atto. Insomma siamo consapevoli di dover studiare e conoscere un’enologia e un’agronomia che si dovrà adattare a questi fenomeni». I numeriUn dato che vogliamo segnalare è sicuramente l'aumento delle cantine biologiche o in conversione. Otto anni fa, anno della prima edizione della guida targata Slow Food, era difficile trovare aziende che si avvicinassero a colture biologiche e naturali, soprattutto al Nord, mentre oggi il diserbo è praticamente assente. Un passo avanti incredibile: è del 60% l'incremento delle aziende biologiche o biodinamiche recensite in guida rispetto alla prima edizione. Una crescita determinata sopratutto della conversione delle aziende del Nord, una volta meno propense a rischiare a causa di condizioni climatiche meno vantaggiose rispetto al Sud. Non resta altro quindi che andare in libreria o cliccare sullo shop di Slow Food Editore per acquistare l'unica guida che conosce le cantine recensite una a una! Slow Wine 2018 in pillole
1947 cantine segnalate in guida 24.000 i vini degustati 195 chiocciole che interpretano al meglio i valori (organolettici, territoriali, ambientali) in sintonia con Slow Food 281 Vini Slow oltre all'ottima qualità organolettica, riescono a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente 175 Grandi Vini eccellenti sotto il profilo organolettico 174 bottiglie i produttori che sanno esprimere un'ottima qualità per ciascuna delle etichette presentate 237 Vini Quotidiani le migliori bottiglie a meno di 10 euro in enoteca 99 monete le realtà che garantiscono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie recensite 100 Locali del Bere Slow 727 cantine che offrono lo sconto del 10% sull'acquisto dei vini presentandosi con la guida e in più... il simbolo della chiave e quello della pentola per indicare rispettivamente quelle cantine che offrono la possibilità di fermarsi a dormire e/o mangiare: una vera e propria agenzia di viaggi enogastronomica prêt-à-porter! Ufficio stampa
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