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VINO. LA SELEZIONE GERGENTI ALLA CONQUISTA DEL CIELO DI BRUXELLES
Il brand siciliano di Schenk Italian Wineries, scelto per la ‘Dinner in the Sky’ di Bruxelles
Simoni (AD Schenk Italian Wineries): Orgogliosi di un simile apprezzamento internazionale
Un significativo riconoscimento che conferma il trend dei vini di Schenk Italian Wineries nel mercato internazionale. L’essere stati scelti, con la selezione di vini siciliani Gergenti, per questo evento, per accompagnare i piatti stellati dei più riconosciuti Chef di Bruxelles, è per noi motivo di orgoglio. I numerosi consensi ottenuti in questi giorni durante i pranzi e le cene previste, oltre ad una gratificazione per l’impegno che mettiamo quotidianamente in campo, rappresenta un forte stimolo a proseguire nel percorso fin qui intrapreso, fondato sul legame con il territorio, la passione per la qualità e l’innovazione tecnologica”.
Con queste parole Daniele Simoni, Amministratore Delegato di Schenk Italian Wineries, commenta la partecipazione dei vini siciliani Gergenti, brand del Gruppo, al prestigioso evento “Dinner in the Sky” in programma dall’8 al 17 giugno 2017 presso il Parco del Cinquantenario di Bruxelles, una location unica con l’imponente Arco di Trionfo realizzato per commemorare il 50° anniversario dell'indipendenza del Belgio a fare da sfondo ad un’esperienza enogastronomica esclusiva e indimenticabile.
L’evento, che terminerà domani, prevedeva ogni giorno un pranzo e una cena serviti ai 22 ospiti da uno Chef stellato, sospesi nel cielo della capitale belga a oltre 40 metri d’altezza. Nel corso dell’evento, sono stati degustati i vini Gergenti abbinati a piatti unici, realizzati dai più rinomati Chef di Bruxelles, tra cui Yves Mattagne – Sea Grill**, Lionel Rigolet – Comme Chez Soi**, Pascal Devalkeneer – Chalet de la Forêt**, David Martin – La Paix*, Giovanni Bruno – Senzanome*, Luigi Ciciriello – La Truffe Noire* e Bart De Pooter – De Pastorale** e WY*.
GERGENTI – La viticoltura siciliana è unica al mondo: territori variegati caratterizzati da tratti montani e marini con vigneti coltivati a qualche metro dal mare o alle pendici di un vulcano. La selezione Gergenti propone due vini, bianco e rosso, due blend di un vitigno internazionale con uve autoctone dei due vitigni nobili della Sicilia: Grillo per il bianco e Nero d’Avola per il rosso.
Nero d'Avola Sangiovese IGT Terre Siciliane
Dal colore rosso rubino intenso ha un bouquet vinoso, complesso, con nota vanigliata tipica dell’invecchiamento. Al palato è strutturato, morbido e rotondo, ottimamente calibrato dal legno della barrique. Le uve Sangiovese vengono raccolte manualmente nella prima settimana di settembre, mentre la vendemmia del Nero d’Avola avviene tra metà e fine settembre. Le uve sono poi sottoposte alla diraspatura, pigiate e lasciate macerare sulle bucce a temperatura controllata tra i 25° e i 28° per 10 giorni. A fermentazione malolattica conclusa, il blend ottenuto viene lasciato riposare in botti di rovere per almeno 6 mesi. Riconoscimenti: Gergenti Nero d’Avola Sangiovese Terre Siciliane IGT 2012 – ARGENTO Mundus Vini 2015.
Grillo Pinot Grigio IGT Terre Siciliane
Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, ha un bouquet equilibrato e fruttato. Intenso al palato ha note di agrumi e frutti tropicali con leggero finale amarognolo. Le uve Grillo e Pinot Grigio vengono raccolte manualmente tra fine Agosto e Settembre e successivamente sottoposte a pressatura soffice. La fermentazione avviene a temperature controllata di 15° fino a portare a termine gli zuccheri presenti. Riconoscimenti: Gergenti Grillo Pinot Grigio Terre Siciliane IGT 2015 – ORO Berliner Wein Trophy 2016; Gergenti Grillo Pinot Grigio Terre Siciliane IGT 2014 – ARGENTO Mundus Vini 2015.
Claudia Arrighini
Press Office
CINA: IL SOAVE SEMPRE PIU' TUTELATO
Il vino Soave rientra nell’elenco delle 100 referenze europee protette, presentato in occasione del recente summit Cina-Europa importante successo in vista del perfezionamento dell’accordo internazionale previsto entro l’anno.
Più tutela per il “marchio Soave” nel grande mercato cinese. Il Soave rientra infatti nell’elenco delle 200 Indicazioni Geografiche (Ig) – 100 europee e altrettante cinesi – che potranno essere considerate "protette" reciprocamente attraverso un accordo bilaterale, che sarà perfezionato nel 2017.
Una pubblicazione, quella dell'elenco, redatto nel corso del recente Summit Unione Europea - Cina, in cui emerge il primato italiano con ben 26 Ig presenti, che facilita la protezione dei prodotti citati da imitazioni e usurpazioni e che intende essere un accordo dai reciproci vantaggi commerciali perché si pone come obiettivo l'aumento della consapevolezza dei consumatori nonché l'aumento della domanda di prodotti di alta qualità di entrambe le parti.
Con il rafforzamento di questo accordo bilaterale di cooperazione fra Cina ed Ue, si va a tutelare l'importante flusso di importazioni di prodotti agroalimentari europei - Soave compreso - che raggiungono ogni anno la Cina: una buona notizia per i paesi europei dal momento che quello dell'agroalimentare cinese è uno dei mercati più grandi al mondo, con prospettive di ulteriore crescita grazie ai gusti della nuova classe media che sceglie sempre più spesso di consumare prodotti alimentari made in Europa. Numeri alla mano attualmente le Ig registrate in Europa sono oltre 3.300 e sempre nell'Unione Europea sono protetti anche altri 1.250 brand non comunitari, soprattutto grazie a accordi bilaterali come quello con la Cina. In termini di valore, il mercato delle indicazioni geografiche dell'UE ammonta a circa 54,3 miliardi di euro e insieme costituiscono il 15% delle esportazioni totali di prodotti alimentari e delle bevande.
«Si tratta di un risultato particolarmente positivo – sottolinea Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave – che giunge in un momento in cui il Consorzio e le aziende associate sono molto impegnate sul fronte della promozione estera. E’ un segnale importante che avrà sicuramente risvolti positivi».
Prosegue intanto in materia di tutela e protezione dei marchi internazionali l’impegno del Consorzio per la registrazione del “brand Soave” nella Federazione Russa, San Marino, Svizzera, Corea del Sud, Norvegia, Stati Uniti.
In un mercato globale, la sfida sul fronte della qualità corre di pari passo con quella della tutela. In tale senso, da sempre il Consorzio di tutela effettua prelievi sistematici di Soave nei mercati esteri per verificare il rispetto dell’etichettatura, la qualità delle produzioni ed il posizionamento di prezzo.
Lucia Vesentini
VINO. EXPORT ITALIANO CRESCE MA VALORE MEDIO BOTTIGLIA RESTA BASSO
Osservatorio del Vino, gli aggiornamenti sull’Export del primo trimestre 2017
Indispensabile sblocco fondi OCM promozione Paesi terzi da Mipaaf
Roma, 16 giugno 2017 – I dati Istat elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio, relativamente all’export del vino italiano nel primo trimestre 2017, riportano una crescita in volume del 7,6% per circa 5 milioni di ettolitri, e in valore del 8% per un corrispettivo di 1,3 miliardi di euro. Dati poco entusiasmanti soprattutto sul fronte del valore, perché evidenziano una generale situazione di stasi relativamente al valore medio della bottiglia.
Nei Paesi terzi è stato esportato il 9% in più rispetto al primo trimestre del 2016 con introiti in crescita del 10%. In termini di quote, con i dati del primo trimestre, i Paesi terzi rappresentano il 34% delle esportazioni a volume ed il 51% a valore.
È opportuno prendere questi dati con le dovute cautele. Per chiudere il 2017 con risultati incoraggianti è indispensabile che i fondi OCM promozione Paesi Terzi siano resi disponibili alle imprese da parte del Mipaaf, consentendo così investimenti per oltre 200 milioni di euro che aiuterebbero il sistema vino italiano a valorizzare i propri prodotti nei Paesi extra comunitari. Al momento, infatti, manca ancora il decreto che ne disciplina l’impiego e le tempistiche sono molto strette.
In tema di Dop e di codici della nomenclatura combinata ci sono alcune novità: le Dop siciliane ferme e il Prosecco, sono state incluse tra le produzioni che potranno essere monitorate. Un risultato importante reso possibile anche grazie al lavoro politico di Unione Italiana Vini con l’Agenzia delle Dogane e la Commissione Europea. Nel primo trimestre 2017, le Dop siciliane ferme hanno esportato 2,8 milioni di bottiglie. Sopra la media del settore le performance degli spumanti, soprattutto quelli a Denominazione che fanno registrare un +12% a volume (580mila ettolitri) e un +16% a valore (229milioni di euro). Il Prosecco da solo rappresenta il 65% delle esportazioni complessive degli spumanti Dop, con 383mila ettolitri che valgono circa 150 milioni di euro.
Da segnalare un’altra novità in merito ai codici della nomenclatura combinata, che da quest’anno permettono di distinguere il vino commercializzato in “recipienti compresi tra i 2 e i 10 litri” quindi i bag in box ed i vini “sfusi” in senso classico (cioè quelli in recipienti superiori ai 10 litri che potremmo anche definire genericamente “cisterne”). Questi due segmenti hanno realizzato complessivamente il 17% in più a volume, per un totale di circa 1,5 milioni di ettolitri, ed il 10% in più negli introiti superando i 100 milioni di euro. In termini di volume il bag in box pesa per il 6% in quantità e il 13% a valore. Le destinazioni principali dei vini italiani in tale formato sono Germania e Paesi Scandinavi. Dopo la frenata del 2016, i primi mesi del 2017 sembrano aver portato buone notizie anche per i vini in bottiglia fermi (+3%).
Da questo link è possibile scaricare il report Ismea completo:
http://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/781
IL VINO DI D’ANNUNZIO: IL CHIARETTO A MONIGA DEL GARDA
Di Luciano Scarzello
Salò è uno dei ridenti paesini adagiati sulle rive del lago di Garda e fu, come noto, l’ultima roccaforte del fascismo prima della disfatta finale. In una grande ed elegante villa con ampio parco ora diventato un sontuoso hotel aveva sede il governo dell’omonima Repubblica presieduto dal Duce. Sempre a Salò c’è un altro richiamo indiretto al fascismo con la presenza del noto museo del “Vittoriale” incentrato soprattutto sulla figura di Gabriele D’Annunzio che con Mussolini ebbe un lungo e a volte litigioso rapporto politico-culturale. Il territorio di Salò e altre località vicine è anche quello dove si producono i vini Valtenèsi e pur essendo quasi astemio D’Annunzio che da queste parti si recava sovente perché adorava il lago , (un “amore” sbocciato nel 1917 quando lo sorvolò durante un volo di guerra) disponeva di una fornita cantina per gli ospiti. Il monte Baldo sovrasta il lago e D’Annunzio scriveva - ricordando Eleonora Duse uno dei suoi altri grandi amori - “Penserò a te ogni sera come il monte Baldo è rosa come nessuna rosa”. Un richiamo proprio al “Chiaretto” il noto vino rosè prodotto sul lago di Garda. Il “Vate” beveva pochissimo come abbiamo detto ma sta di fatto che è una frase ad effetto che evoca questo vino che nasce dal Groppello doc oltre ad altre uve rosse, è gradevole per la sua grande finezza, eleganza e versatilità.
Il “Chiaretto” è stato il protagonista in assoluto, anche quest’anno, della 10ma edizione di “Italia in Rosa” svoltasi a Moniga del Garda. Favoriti anche dal bel tempo nei giorni scorsi almeno 8000 amanti del buon bere hanno degustato gli oltre 200 vini presentati da oltre 140 cantine provenienti da tutta l’Italia. Un successo senza precedenti favorito anche dal fascino del castello medioevale di Moniga, affacciato sul lago e che per l’occasione è stato illuminato di rosa nelle ore notturne creando un effetto molto suggestivo e, chissà, magari con un pensiero risvolto proprio anche a D’Annunzio che qui è ancora di casa oggi essendo stato intitolato a lui il famoso “Vittoriale” della vicina Salò - ora presieduto dallo storico Giordano Bruno Guerri - che sta per diventare anche produttore di rosè con una propria etichetta. Il Chiaretto (2 milioni e 300 mila bottiglie) insieme agli altri vini raggruppati nel Consorzio “Valtenesi” è una delle punte forti dell’economia locale tanto più in estate quando da queste parti arrivano migliaia di turisti soprattutto tedeschi che fan man bassa negli acquisti. La novità principale dell’edizione di quest’anno di “Italia In Rosa” è la denominazione unica “Riviera del Garda Classico” che – dal 2016 - sotto lo stesso ombrello mette insieme oltre al “Chiaretto” la produzione di vini “rossi” e “bianchi”, spumante rosè e Groppello come vino varietale. Per chi produrrà Valtenesi” sia nella versione del Chiaretto che in rosso è previsto l’obbligo di riportare in etichetta l’appellazione di Valtenesi sopra il nome della denominazione con dimensione almeno doppia. Come nelle edizioni precedenti la mattina di sabato 3 giugno è stata dedicata al convegno per fare il punto della situazione non solo del Chiaretto ma dei rosè italiani.
Le vendite all’estero sono in aumento (ma su questo i rosè francesi ci battono come ha rilevato Jean Marc Ducasse, buyer manager del festival “PinkRosè” di Cannes) ma possono aprirsi ancora nuove prospettive e un ruolo importante svolgerebbe un gioco di squadra tra i vari produttori delle varie regioni italiane. Oggi i vini rosè hanno ancora un mercato secondario rispetto ai vini bianchi e rossi e ciò per vari motivi. Tra questi il fatto che non si siano ancora ritagliati uno spazio ancora più ampio di quello che son riusciti a ritagliarsi tra i “bianchi” e i “rossi” . Ma la volontà di creare questo gioco di squadra di cui si diceva prima esiste tuttora come ha precisato il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago: “Vogliamo fare rete con i territori italiani del rosè ma queste sinergie non possono prescindere dalla consapevolezza che per noi la priorità è soprattutto quella di essere forti sul nostro territorio”. Un’altra sinergia è stata creata anche nel Salento con la nascita dell’Associazione “DeGusto Salento” che promuove il rosè da Negroamaro. Infine la consegna del trofeo “Pompeo Molmenti” 2017 che è andato all’azienda agricola “La Basia” di Puegnago con il Valtènesi Chiaretto doc 2016 “La moglie ubriaca”. Anche il “Vittoriale” che dopo il rilancio fatto in questi anni da Guerri conta su almeno 200 mila visitatori all’anno contribuirà con il suo rosè a reclamizzare il vino.
Locandina del Decennale
SECONDA EDIZIONE DI LACRIMA WINE DAYS
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