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Il Mito del Pop
Vernice per la Stampa
venerdì 12 maggio ore 12.00
Pordenone, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "A. Pizzinato", Viale Dante, 33
Mostra a cura di Silvia Pegoraro
Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net
Comunicato stampa
C’è stata una “via italiana” al Pop ed è stata assolutamente originale. Silvia Pegoraro lo evidenzia con questa mostra dal forte taglio critico, che riunisce alla Galleria d'arte moderna e contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone, circa 70 opere, sceltissime e alcune mai prima esposte, di una ventina di artisti.
“E’ il momento – afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Pordenone Pietro Tropeano – di avviare l’approfondimento e la rilettura di un movimento artistico italiano di grande importanza com’è quello della Pop Art in Italia che ha avuto tanti protagonisti in un periodo tra i più vivaci dell’arte contemporanea nel nostro paese.”
Si è spesso sostenuto che gli artisti italiani non fecero sostanzialmente altro che “copiare” gli americani. Alcuni di essi, è vero, erano stati in America prima del ’64, anno del trionfo della Pop Art americana alla Biennale di Venezia, o si erano informati in precedenza sulle nuove poetiche visive statunitensi: per esempio Mimmo Rotella (celebri i suoi décollages – collages di manifesti pubblicitari strappati), Franco Angeli (tra le sue opere più famose le sue lupe e le sue aquile romane, ma anche Half dollar, una banconota americana serigrafata), Tano Festa, con le sue riletture di Michelangelo e di altri celebri maestri del passato, o Mario Schifano, che reinterpreta in pittura le icone pubblicitarie della “Coca–Cola “ e della “Esso”, o foto storiche (come nel celeberrimo Futurismo rivisitato, del ’66). Tutti artisti, questi, legati alla romana “Scuola di Piazza del Popolo”. Roma è infatti uno dei due punti di irradiazione della Pop Art di casa nostra: qui, il fenomeno della "dolce vita", legato al "boom economico", dà il via a un profondo rinnovamento del costume italiano.
Nel dopoguerra, Roma è un luogo di incontri e dibattiti di livello internazionale. Di qui passano molti grandi artisti europei e americani. Si parla, si discute, si crea. Le gallerie di riferimento sono La Tartaruga di Plinio de Martiis e La Salita di Gian Tomaso Liverani, dove espongono gli artisti che fanno tendenza. Oltre a quelli già nominati, ci sono Cesare Tacchi, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Ettore Innocente, e Mario Ceroli, che nelle sue famose sculture ricostruisce in legno grezzo immagini e oggetti della quotidianità .
L’altro centro propulsivo della Pop Art italiana è Milano, e il suo cuore è lo Studio Marconi, dove nel ’65 espongono in una mostra, insieme a Schifano, Valerio Adami, Emilio Tadini e Lucio Del Pezzo. Questi artisti guardano più all’Europa che all’America: dalle soluzioni genialmente kitsch di Enrico Baj, influenzate dal dadaismo e dal surrealismo, alla altrettanto geniale ibridazione di metafisica dechirichiana e iconografia da fumetto di Adami, alla rigogliosa vena “narrativa” di Tadini che acquisisce, grazie al contatto con la Pop Art, una maggior sintesi dell’immagine, oltre che un più forte impulso a inserire nella figurazione oggetti appartenenti al mondo reale e quotidiano.
La mostra sarà anche un’occasione per ricordare e celebrare, nel trentennale della morte, l’artista Ettore Innocente, noto come uno dei più interessanti e originali artisti della Pop Art di ambito romano, ma provenienete in realtà dal territorio pordenonese, con il quale ha sempre mantenuto legami profondi, coltivati con assiduità.
“Il gusto tutto europeo e italiano, prima ancora che nei riferimenti alla tradizione artistica, si manifesta – afferma la curatrice - in tutti questi artisti nella forte istanza di intervento artigianale/manuale, lontana dalle tecniche prettamente industriali utilizzate dalla Pop americana. Una originalità che le opere in mostra confermano.
Evidenziando che, fondamentale nel confronto, è soprattutto l’inclinazione degli italiani a lavorare su stereotipi culturali, anziché soltanto su oggetti-merce e su immagini della comunicazione di massa, con una più spiccata manipolazione delle immagini”.
L’esposizione è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone, in collaborazione con l’ Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, con il contributo di Fondazione Friuli, e con il sostegno di Crédit Agricole Friuladria e Itas Mutua.
Inaugurazione: sabato 13 maggio 2017 alle ore 18.00
Vernice per la stampa: venerdì 12 maggio alle ore 12.00
Luogo: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato
Viale Dante, 33 Pordenone
http://www.artemodernapordenone.it
Data: Dal 13 maggio al 8 ottobre 2017
Orari: Da mercoledì a domenica: 15.00 – 19.00;
Ingresso: Intero € 3,00, ridotto € 1,00.
Info: Comune di Pordenone: (+39) 0434 392918/392941, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ufficio stampa nazionale
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499,
Referente Stefania Bertelli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’ORO NERO DEL MONFERRATO: IL MIELE DI BOSCO DELLA COOPERATIVA ABELLO SCELTO DA MIGROS, LA PRINCIPALE CATENA DI SUPERMERCATI SVIZZERI
È prodotto da una cooperativa astigiana, Abello, con sede in frazione Casabianca, il miele di bosco scelto per il proprio assortimento dal Gruppo Migros, una delle aziende più grandi della Svizzera e la maggiore catena di grande distribuzione elvetica.
L’offerta piemontese ha sbaragliato la concorrenza e ha avuto la meglio su quelle dei produttori del resto d’Europa: a convincere Migros sono state in particolare le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche certificate del miele Abello.
Colore molto scuro, consistenza densa, gusto forte, di caramello, elevato contenuto di sali minerali e il valore di conducibilità elettrica (dato che rivela la genuinità del miele e l'origine botanica del prodotto) più alto di tutti i mieli analoghi selezionati da Migros.
Il miele di bosco, conosciuto anche come “miele di melata” è un particolare tipo di miele la cui caratteristica principale risiede nel processo di raccolta effettuato dalle api. Di norma le api raccolgono il nettare dai fiori di diverse varietà di piante, creando così molti tipi di miele con aromi e sapori differenti. Nelle zone in cui la produzione di nettare è scarsa, come i boschi o le foreste, le api ricorrono a un ingrediente alternativo per produrre il miele: la melata appunto, sostanza zuccherina che si forma sulle parti verdi delle piante.
“È un miele ancora poco conosciuto in Italia ma da sempre molto diffuso nel nord Europa – spiega Riccardo Civarolo, a capo della cooperativa Abello - : in particolare in Germania è di gran lunga il miele più consumato e apprezzato, conosciuto da sempre come il miele tipico della Foresta Nera”.
“Per una fortuita coincidenza – prosegue Civarolo - con l’arrivo in Italia di Metcalfa Pruinosa, al seguito di una partita di legname proveniente dagli Stati Uniti, gli apicoltori si sono trovati all’improvviso una nuova fonte di nettare. In Piemonte la Metcalfa ha trovato le condizioni ideali, aiutata sia dalle condizioni climatiche con estati calde e umide, sia dalla disponibilità di ampie aree incolte”.
Quella che era un’infestazione si è quindi rivelata una grande opportunità per tutta l’apicoltura piemontese, per di più in un periodo in cui tradizionalmente le api erano poco produttive per mancanza di fioriture rigogliose.
“La differenza principale tra il miele di nettare e il miele di bosco – conclude Civarolo - è data dunque dal fatto che il miele di bosco è stato elaborato da due insetti diversi, prima dalla Metcalfa poi dall’ape. Per questo ha un contenuto di enzimi superiore al miele di nettare”.
Mario Sacco, presidente di Concooperative Asti-Alessandria e Piero Cavallero, direttore, commentano: “In Piemonte ci sono diverse cooperative di produzione e commercializzazione di miele associate a Confcooperative e una di queste, tra le più importanti, è Abello di Asti. In questo settore la cooperativa ha un ruolo fondamentale e strategico perché dà la possibilità a tanti piccoli allevatori di api di avere uno strumento in grado di commercializzare la produzione di miele su segmenti di mercato singolarmente inaccessibili. Concentrare il prodotto in quantitativi interessanti anche per la grande distribuzione organizzata, ottimizzare i costi, un’unica politica di marchio, di packaging e di promozione e la possibilità di rappresentare un territorio: sono carte importanti che la cooperativa Abello può giocare. Abello lo sta facendo anche con la ricerca di nuovi prodotti e canali di commercializzazione attraverso questo progetto che può ottenere un incremento della produzione, uno sviluppo dell’apicoltura, un aumento dell’occupazione specie per i giovani, su un territorio particolarmente vocato come l’Astigiano”.
Dal punto di vista della commercializzazione il presidente della Cooperativa 3A (260 punti vendita in Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, 150 associati, 1500 dipendenti e un fatturato di 250milioni di euro) Giorgio Guasco dice: “Nel 2016 noi abbiamo venduto 200 quintali di miele, per un valore economico di 240mila euro. Il miele più venduto è ancora quello di acacia (70%), a seguire il millefiori e via via i mieli più particolari che teniamo a corollario del nostro assortimento, come quello di castagno. Certamente siamo incuriositi dal miele di bosco”.
Il progetto raccoglie l’approvazione dell’assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero: "Questo risultato è una nuova prova che qualità assoluta delle produzioni e radicamento sul proprio territorio sono le chiavi per un successo che va oltre i confini nazionali e, come in questo caso, supera le Alpi per soddisfare la richiesta di un cliente esigente e preparato, come il consumatore svizzero. Mi piace pensare che il successo commerciale del miele di bosco della Cooperativa Abello, scelto dal Gruppo elvetico Migros per l'assortimento della propria catena di negozi, sia frutto della stessa caparbietà e dedizione con cui le loro api hanno saputo sfruttare un problema in opportunità, realizzando il fantastico "miele di melata".
MIELE DI BOSCO E MIELE DI ACACIA A CONFRONTO: In Italia il miele più comune è quello di acacia: chiaro, dolce, poco aromatico, indicato per dolcificare, sempre liquido. Il miele di bosco al contrario si presenta scuro, aromatico, poco dolce, indicato con i latticini, sempre liquido, molto denso.
UTILIZZO DEL MIELE DI BOSCO: Il miele di bosco è poco indicato per dolcificare alimenti e bevande. Il suo migliore utilizzo è con il pane (meglio quello integrale), con i latticini, come dessert miscelato a un formaggio fresco.
IL MIELE IN NUMERI
Miele prodotto in Italia: Nel 2016 sono state prodotte in Italia 14.000 tonnellate di miele, quantitativo molto inferiore alle aspettative e ai raccolti medi degli ultimi anni (circa 30.000 tonnellate).
Miele prodotto in Piemonte: Nel 2016 sono state prodotte in Piemonte circa 2.100 tonnellate di miele.
Miele prodotto nell’Astigiano: Nel 2016 sono state prodotte nell’Astigiano circa 300 tonnellate di miele, di cui 200 tonnellate di miele di melata.
PREZZO MEDIO: Il miele di melata astigiano è stato venduto all’ingrosso nel 2016 in Germania al prezzo di 4,60 €/kg. Negli ultimi anni il miele più comune, quello di acacia, è stato venduto mediamente all’ingrosso al prezzo di 6,5 €/kg; nel 2016 il prezzo ha raggiunto punte di 8,00 €/kg a causa del cattivo raccolto.
COOPERATIVA ABELLO
La Cooperativa Abello è stata fondata nel 1994. A oggi aderiscono alla cooperativa 280 apicoltori sul territorio nazionale,170 solo nell’Astigiano.
La produzione della cooperativa varia di anno in anno in funzione dell’andamento dei raccolti: in media sono da 700.000 a un milione i vasetti di miele confezionati e venduti, prevalentemente nella grande distribuzione.
La cooperativa ha un fatturato annuo di due milioni di euro ed esporta il 20 per cento della propria produzione.
In foto: Giorgio Guasco (Cooperativa 3A), Sergio Miravalle, giornalista, Alessandro Valfré, apicoltore, Riccardo Civarolo (Cooperativa Abello), Mario Sacco e Piero Cavallero (Confcooperavive Asti-Alessandria)
TUTTO PRONTO PER GOURMANDIA 2017: TRA GLI OSPITI ANTONIA KLUGMANN
Da sabato 13 a lunedì 15 maggio Santa Lucia di Piave (Tv) ospita la seconda edizione dell’evento di Davide Paolini.
Domenica 14 c’è la Klugmann, nuovo giudice MasterChef Italia. Novità: GourmandiaFest
Tutto pronto per la seconda edizione di Gourmandia – Le Terre Golose del Gastronauta, l’evento ideato da Davide Paolini. Da sabato 13 a domenica 15 maggio 2017 l’Ex Filanda di Santa Lucia di Piave (Treviso) si anima con gli oltre 200 produttori artigiani presenti – panettieri, pasticceri, salumai, casari, vignaioli – e gli eventi con gli ospiti chef. Tra i più attesi lo showcooking di domenica 14 maggio con Antonia Klugmann del Ristorante L’Argine, appena nominata come nuova giudice di MasterChef Italia. E alla sera, per la prima volta, arriva Gourmandia Fest: spettacoli teatrali, cocktail con ingredienti selvatici, dj set, food truck con ingresso libero (venerdì 12 maggio dalle 18 alle 23, sabato 13 dalle 20 alle 24, domenica 14 dalle 20 alle 24).
L’appuntamento con Antonia Klugmann, chef del ristorante stellato L’Argine a Vencò a Dolegna del Collio (GO), sarà domenica 14 maggio alle 12 per parlare di "stagionalità e raccolta sul confine". La prima giudice donna della prossima edizione di MasterChef Italia porterà a Gourmandia la sua cucina di confine. La chef realizzerà un piatto a sorpresa con questi 3 ingredienti: asparagi bianchi, mandorle e sambuco. Tra gli altri ospiti sabato 13 maggioValeria Margherita Mosca alle 15 spiega come utilizzare il cibo selvatico in cucina e nella mixologia. Alle 16:30 il pizzaiolo Denis Lovatel della Pizzeria da Ezio di Alano di Piave (BL) presenta la pizza “Risveglio di primavera” con lo chef Alessandro Favrin del ristorante La Corte dei Lamponi. La domenica Nicola Portinari, chef bistellato de La Peca di Lonigo (VI) alle 11 presenta un piatto identitario della Laguna con i frutti di mare e le alghe della Laguna. Alle 15 Emanuele Scarello del ristorante bistellato Agli Amici dal 1887 di Udine presenta lo strudel, dolce storico dalle origini antiche che si è integrato nella cultura friulana. Alle 17:30 Riccardo de Prà del ristorante stellato Dolada di Pieve d’Alpago (BL) presenterà un risotto alle erbe e ai fiori selvatici. Infine lunedì 15 alle 11.30 Dario Cecchini, macellaio di Panzano in Chianti (FI), descrive come si possono utilizzare parti minori dell’animale.
Nei giorni di fiera sempre presenti più di 200 gli espositori artigiani per proporre un tour enogastronomico della penisola alla ricerca di materie prime di qualità. Tra le specialità che si potranno assaggiare: pane di Matera, crescia d’Urbino, pesto ligure, colatura d’alici di Cetara, aceto balsamico di Modena, mostarda mantovana, pecorino toscano, burrata d’Andria, mortadella bolognese, prosciutto di Parma, prosciutto di San Daniele, prosciutto Saint Marcel, capocollo di Martina Franca, testa in cassetta, Jamon Iberico, culatta, ‘nduja calabra, salame rosa, ciccioli, soppressa, pecorini marchigiani stagionati in fossa, Parmigiano Reggiano, raviggiolo, caciocavallo podolico, tuma, Castelmagno d’alpeggio, formaggi di montagna bavaresi e austriaci, caviale, tonno, salmone, acciughe del Cantabrico. E ancora prodotti ricercati, come il violino di capra, la bondiola, la vastedda del Belice. Tante le cantine presenti e quelle di distillati come gin italiano, limoncello, liquore di ciliegia, vermouth, grappa. Tra i dolci: il panettone versione primavera/estate, la gubana, il mandorlato al cioccolato di Modigliana, i babà napoletani, i fichi dottati del Cilento. Infine caffè e tè pregiati, gelato.
Info: gourmandia.gastronauta.it | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Gourmandia in breve
Quando: 13 / 14 / 15 maggio 2017
Dove: Fiera di Santa Lucia - Via Mareno 1, Santa Lucia di Piave (Treviso)
Orario Gourmandia: Sabato 13.00-20.00; Domenica 10.00-20.00; Lunedì 10.00-18.00
Ingresso adulti: 10 euro
Ingresso bambini (6-12 anni): 5 euro
Orario GourmandiaFest: Venerdì 18.00-23.00; Sabato 20.00-24.00; Domenica 20.00-24.00
Ingresso: Gratuito
GOURMANDIA:
Info: Claudia Zigliotto
Varazze: Raduno Regionale Confraternite Liguri: il 14 Maggio la Messa si celebra in riva al mare
Domenica 14 Maggio in occasione del Raduno Regionale delle Confraternite Liguri la Santa Messa prevista intorno alle 9:30 sarà officiata sul Molo Marinai d’Italia, sullo sfondo il mare e circondata dai circa 70 crocifissi provenienti da tutta la Liguria e dal basso Piemonte.
La proposta di celebrare la Santa Messa, praticamente in riva al mare, da parte del vice sindaco Filippo Piacentini è stata accolta con entusiasmo dagli organizzatori del raduno e oltre a rappresentare un’importante e suggestivo colpo d’occhio servirà anche ad evitare i problemi riguardanti la viabilità che ci sarebbero stati qualora si sarebbe scelta Viale Nazioni Unite come luogo di celebrazione.
La Santa Messa vedrà la presenza di S.E.Monsignor Vescovo di Savona Calogero Marino, del Parroco di Varazze, Don Claudio Doglio ed altri sacerdoti e religiosi della nostra Città.
"Un evento coinvolgente, che mira a rafforzare il senso di comunità" – afferma il Sindaco Alessandro Bozzano.
"Una bella esperienza di fede - continua il primo cittadino - che sarà vissuta dai residenti e dai tantissimi turisti della località, che si coniuga perfettamente con l’idea di vacanza proposta da Varazze: non solo spiaggia, sport e relax, ma anche cultura, tradizioni, riflessione e, appunto, spiritualità".
Per informazioni www.prioratodiocesanoconfraternite-savona.it
pagina Facebook Raduno Confraternite Liguri 2017
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Bruno Ritter Dietro le mura
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