Un dolce brindisi al futuro &

Anteprima Moscato d’Asti e Asti a Mango


Un dolce brindisi al futuro”, è il titolo della

manifestazione che, organizzata  dal   Consorzio

per la Tutela  dell’Asti  Docg e del Moscato  di

Asti Docg,in collaborazione con le enoteche re-

gionali di Mango, di Canelli e dell’Astesana, si è

tenuta a Nizza Monferrato il 6 dicembre 2012:

la quarta Anteprima dell’Asti Docg e del Mosca-

to d’Asti Docg, vendemmia 2012.

 

L’incontro, che si è svolto, nell’ambito del suggestivo ex Foro Boario di piazza Garibaldi, è stato ben condotto dal giornalista del quotidiano La Stampa, Sergio Miravalle e si è rivelato un interessante e virtuoso confronto incentrato sugli esiti quantitativi, qualitativi e le possibili prospettive commerciali della vendemmia 2012, in Italia e all’estero. Tutto ciò, comparando i dati emersi con quelli delle precedenti annate. Ma sommariamente, a fronte di una produzione per il 2010 di 1.010.000 di q.li di uva e per il 2011 di 1.090.000 q.li di uva ( per il 2012 ne sono stimati 1.008.000), è corrisposto, per il 2010, un valore totale dell’uva di € 97.455.000, per il 2011 di € 109.000 (per il 2012 la stima è di € 100.800.000). Per ulteriori dettagli rimando i lettori alla scheda inserita di seguito.

 

Scheda vendemmie a confronto

 

Sono intervenuti il Direttore Generale e il Presidente del Consorzio, sindaci e amministratori dei Comuni del Moscato, rappresentanti delle associazioni dei produttori di uva moscato. Grande l’affluenza di un pubblico molto motivato.

 

 

Il tavolo dei relatori

 

Nel corso della lunga relazione iniziale, Giorgio Bosticco, Direttore Generale del Consorzio ha evidenziato come occorra, per raggiungere per il futuro risultati sempre più soddisfacenti, che tutta la filiera si unisca in modo collaborativo per partecipare e condividere con forza tutti i progetti tesi alla crescita. Ciò con dei cospicui investimenti di risorse economiche per promuovere i marchi di fabbrica e sorreggere i piani di investimento. L’intera questione, però, deve essere coordinata da un Ente interprofessionale come il Consorzio il quale, a sua volta, ha l’obbligo di rappresentare efficacemente gli interessi della filiera stessa. Bosticco ha anche rilevato come sui circa 9700 ettari di filari nei 52 comuni della “zona docg”, all’interno delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, ben il 40% dei vigneti superi la pendenza di 17°. Più precisamente 2.770 ettari il 17° (pendenza 30%), 1.085 ha il 22° (40%) e 336 ettari ben il 27° (50%).

 

 

 

Piemonte: esempi di sorì

 

Questi dati impressionanti evidenziano ancora una volta come il lavoro dei coltivatori di uva sia molto usurante ed in particolare quello effettuato nelle zone più ripide del “sorì” (dove la vigna sorride al cielo – versanti soleggiati), nei luoghi in cui non è possibile o quasi inoltrarsi con adeguati mezzi meccanici, al limite dell’eroico. La situazione è molto simile a quella delle Cinque Terre liguri, nelle quali i molti vigneti posizionati in forte pendenza, già citati da Dante, Boccaccio e Petrarca, obbligano i coltivatori a condizioni di lavoro pesantissime e a sostenere enormi costi di produzione e manutenzione.

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=yJjNpwbstwE

Il Direttore Generale del Consorzio dell’Asti, che è anche presidente della Commissione Qualità all’interno di quella paritetica del Moscato, ha continuato asserendo che a partire da quest’anno, grazie all’accordo interprofessionale, chi lavora in territori con pendenza superiore al 50%, riceverà, come premio, circa mille euro in più a ettaro. Infatti per questi vignaioli-scalatori, con la mediazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, è stato previsto, nell’accordo stesso, un contributo che consentirà loro di gratificare di più e meglio un’attività che li vede anche impegnati a tutelare l’equilibrio idrogeologico delle colline più ripide e a rendere il paesaggio attraente e ben conservato. Ha anche evidenziato la necessità di rivitalizzare il mercato nazionale che a tutto oggi non si sviluppa molto, soprattutto nel Nord Italia. Altro traguardo, quello di “riacquistare terreno” negli Stati Uniti dove la flessione si è fatta sentire di più ed ancora la volontà di utilizzare al meglio la denominazione su mercati fondamentali come Germania e Russia dando anche corpo a progetti riguardanti nuovi Paesi con potenzialità di vendita come l’India e la Cina.

 

 

Dott. Bosticco Giorgio

(Relazione acquisibile da http://www.astidocgblog.com/blog/wp-content/uploads/2012/12/PRES-def_NOV12_NIZZA_.pptx)

In particolare la Commissione Qualità ha previsto per il futuro, ulteriori intendimenti: porre maggiore attenzione per i vigneti in forte pendenza, incentivare i giovani ad investire “nel Moscato”, favorendo le conduzioni eco-compatibili. Si tratta, a mio avviso, di obbiettivi molto impegnativi, che richiedono investimenti finanziari molto importanti. Investimenti che potrebbero essere utilizzati per creare, analogamente a quanto fatto per le Cinque Terre già dal 1980, numerosi impianti di risalita motorizzati (monorotaia a cremagliera), ad uso promiscuo, per il trasporto dell’uva, dei vignaioli, ma anche quello di visitatori, dando corpo così ad un duplice beneficio: drastica riduzione dei costi di produzione e creazione di turismo “dinamico” e “panoramico”, che potrebbe portare alla creazione di tante nuove figure professionali molto importanti come per esempio delle guide turistiche del paesaggio, con nozioni di enologia, agronomia, storia, geografia e altro. Decine di piccole “Funicolari del Gusto”. Indirettamente si verrebbe a creare un interesse nuovo per quelle zone: trattorie, piccole enoteche, punti ristoro e di degustazione, agenzie di viaggio locali per turismo dedicato. Ma il progetto in qualche misura “entrerebbe” di prepotenza anche nel Regolamento attuativo della legge n° 12/2010 sul recupero e la valorizzazione del patrimonio escursionistico (il Presidente della Giunta Regionale ha emanato con proprio decreto n° 9/R del 16 novembre, il testo di regolamentazione del settore escursionistico in Piemonte). La portata di questo disegno, che non può gravare solo sulle spalle del Consorzio dell’Asti, è sicuramente di livello geograficamente e amministrativamente regionale, e avrebbe quindi, come referente naturale, la Regione Piemonte e il Governo. Potrebbero essere previste le collaborazione con associazioni come, per esempio, l’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche del Piemonte che ha, tra i suoi vari scopi, anche quello di creare dei percorsi della tradizione, itinerari agro-eno-gastronomici nelle varie aree del Piemonte. Iniziative ideate per coinvolgere in modo organico produttori, ristoratori, agriturismi. Quella del Territorio è proprio una delle Aree Tematiche della Regione Piemonte e la riforma dell'attuale legislazione vigente è tesa a consentire l'affermarsi di politiche e azioni partecipate e condivise che conseguano obiettivi di sviluppo della comunità regionale, in linea con i principi della tutela, della salvaguardia, del risanamento del territorio. Il Piemonte, in accordo con i Comuni interessati, potrebbe poi fare da apripista per l’elaborazione ed eventualmente per la realizzazione di un progetto molto ambizioso che coinvolgerebbe sostanzialmente, per le competenze assegnate, quasi tutti gli assessorati regionali. Si tratta di ipotizzare, cioè, una rete di trasporti, utilizzando treni turistici, di ridotte dimensioni, accessibili anche ai disabili motori, muovendosi dal settore delle attrazioni al settore del trasporto. In questo modo sarebbe possibile trasportare molti turisti ed appassionati nelle “zone del vino”, potenziare la vendita dei prodotti enologici ma anche di sviluppare una sorta di sensibilità nuova all’ambiente, al turismo rivisitato, alla cultura, alla tradizione, anche nelle più diverse condizioni ambientali. Questo vettore dinamico, costruito dall’azienda Dotto di Castelfranco Veneto (TV), è già molto utilizzato nel nostro territorio nazionale, ma anche all’estero: Austria, Germania, Svezia, Ucraina, Giappone, Pakistan, Portorico e in tanti altri Stati. Grazie alle ridotte dimensioni della larghezza e soprattutto grazie all’utilizzo delle quattro ruote sterzanti, questi treni costituiscono un’ottima alternativa all’utilizzo dei classici mezzi pubblici in quanto possono con facilità percorrere anche le strade più difficili spesso non raggiungibili dai comuni mezzi di trasporto. Inoltre le diverse motorizzazioni possibili possono essere costruite nel pieno rispetto delle leggi sulla tutela ambientale e si distinguono per la loro particolare silenziosità ed affidabilità.

 

 

 

http://www.dottotrains.com/ita/

In questo caso, tenendo proprio conto della versatilità progettuale e realizzativa, a differenza del consueto utilizzo turistico così come praticato attualmente, si potrebbe rivisitarne la funzione trasformandolo in un vero e proprio “Trenino del Gusto”, con assaggi guidati a bordo, di eccellenze alimentari con abbinamento di vini piemontesi di qualità, valendosi di enogastronomi: piccoli stands espositivi con esposizione di schede tecniche dei vini locali e loro abbinamenti al mangiare, ma anche mini mostre artistiche (foto, quadri, piccole sculture). Mettendo poi in atto contestualmente le prerogative offerte dalle “funicolari” e dai “trenini”, si verrebbe a costituire un formidabile ribaltamento dell’attuale architettura commerciale e occupazionale e tutto il settore ne trarrebbe importantissimi benefici e non solo economici. A questo proposito, ritengo ancora che dovrebbe essere presa in considerazione la determinazione, in tutta quella rete ferroviaria piemontese dismessa, formata da undici tratte per un totale di circa 450 Km (il 24 % della rete regionale), di recuperarne un segmento ancora ben sistemato, per l’impiego di un treno da attrezzare adeguatamente per la realizzazione di eventi dinamici: degustazioni e vendita di prodotti tipici, con fermate nei comuni che si susseguono lungo la linea ferrata., esposizioni di prodotti ma anche micro mostre artistiche, performances teatrali, azzardo: riunioni di commissioni comunali dedicate.

 

Stazione ferroviaria di Torre Pellice (TO) in visibile situazione di degrado

Ritengo che le proposte da me abbozzate, seppure in modo assolutamente interlocutorio e incompleto, possano fornire spunti per aprire nuove prospettive legate ad un possibile sviluppo complessivo del territorio. Io stesso, ho già sperimentato con successo nel 2006 a Genova, con il prof. Virgilio Pronzati, alcune iniziative realizzate a bordo di un “Trenino storico del Gusto” che hanno rappresentato in assoluto la prima esperienza italiana del genere (e il “battello del Gusto, nel 2007), una sorta di banco di prova per nuovi progetti, coinvolgendo aziende alimentari, turisti e crocieristi (ma anche referenti istituzionali e consoli stranieri) che, in quella occasione, sono partiti alla scoperta di nuovi itinerari dei gusti e dei profumi del territorio dell’entroterra genovese. La gastronomia, la tradizione, l'arte e la storia della terra ligure «sono salite» in carrozza sullo storico trenino di Casella (Genova-Casella e ritorno per un totale di 44 Km) per un viaggio speciale all'insegna della degustazione, in quel caso, di prelibatezze alimentari liguri.

 

Trenino storico del Gusto – Provincia di Genova – 10 novembre 2006

E così, anche per il Piemonte, il “Trenino del Gusto” potrebbe diventare anche uno strumento in grado di esplorare aspetti culturali e tradizioni antiche che fanno del Piemonte stesso una terra ancora per molti aspetti da conoscere. Apparentemente velleitaria sarebbe l’idea, a rinforzo dei progetti indicati precedentemente, di aumentare la visibilità sul territorio di interesse, con vettori aerei come le mongolfiere (a forma speciale) che creano i livelli massimi di impatto pubblicitario: immaginatene una alta quaranta metri a forma di bottiglia di un vino piemontese (naturalmente con il logo aziendale)!!!!!!!!

 

www.mongolfiere.it - http://www.youtube.com/watch?v=h2CrjivFdkQ

Sono centinaia le aziende e le multinazionali che hanno puntato con successo su questo tipo di investimento, sia negli U.S.A. che in Europa. E quindi far decollare per esempio, così come già avviene dalla pianura del Canavese, delle mongolfiere e sfruttando la direzione del vento, sorvolando boschi, laghi, borghi medievali, arrivare proprio sopra i vigneti delle province di Alessandria, Cuneo e Asti. Addirittura l’organizzazione che si occupa di questi voli, a richiesta, è in grado di allestire un pranzo, delle degustazioni per 5/6 persone, a 3000 metri, con piatti tipici e vini locali da abbinare, il tutto serviti da una hostess: la “Mongolfiera del Gusto”!!! E tutto questo a mezz'ora di strada da Torino e Milano e a meno di due ore da Genova. Quindi, turismo da altre regioni, ma anche da Stati confinanti, territori e produzioni locali più gratificati.

 

A seguire sono intervenuti efficacemente, Giovanni Bosco, presidente del CTM, Coordinamento Terre del Moscato, Giovanni Satragno, presidente Associazione produttori uva moscato, Giovanni Borriero, sindaco del Comune di Costigliole d’Asti, Roberto Cabiale presidente Coldiretti di Asti, Valter Bera presidente dell’Enoteca regionale di Mango, Andrea Ghignone presidente dell’Enoteca Regionale di Cannelli, Lorenzo Giordano, presidente del Consorzio Vini d’Asti e dirigente Confederazione italiana agricoltori del Piemonte CIA, Roberto Abellonio, direttore Confagricoltura di Cuneo. Gianni Marzagalli, presidente del Consorzio dell’Asti docg ha chiuso l’incontro con una relazione molto chiara e costruttiva. Ha anche anticipato alcune prossime iniziative, come la missione in Cina ed alcune riunioni con Case spumantiere e viticoltori per spiegare e concordare strategie e progetti. Mi sembra un ottima cosa la sua di pubblicare sul sito del Consorzio (che è in via di rifacimento) le risorse e le spese «in rispetto alla necessaria trasparenza della gestione dell’ente». In ultimo da segnalare la buona cena di benvenuto, allestita sempre nelle sale del Foro Boario. Vi hanno partecipato in 200 brindando, col dessert, con il Moscato d’Asti 2012, fresco di vendemmia. Il menù: carne cruda battuta al coltello, vitello tonnato, plin di cappone con il sugo e castagne, guancia di vitello cotta alla Barbera, verdurine e polenta, semifreddo al torrone e cioccolato, salsa e cachi, panettone della casa e caffè. Vini: Asti d.o.c.g., Moscato d’Asti d.o.c.g., Barbera d’Asti d.o.c.g. e Alta Langa d.o.c.g.

Il giorno dopo, 7 dicembre, a partire dalle ore 9.30, nelle sale dell’enoteca regionale di Mango “Colline del Moscato” ha avuto l’avvio il “Moscato Wine Tasting”, della nuova annata di Moscato d’Asti e Asti, riservata a giornalisti e personalità del settore.

 

Salone per le degustazioni dell’Enoteca di Mango

 

Il Tasting è stato effettuato nel bellissimo salone situato al piano terra dell’Enoteca, alla presenza di giornalisti competenti, italiani e, alcuni, stranieri. E’ stata eseguita la degustazione di 65 vini. Più precisamente cinquantacinque Moscato d’Asti Docg 2012, sei di Asti Docg 2012, due Piemonte Doc Moscato Passito, delle annate 2008 e 2005 e un Passito da uve stramature e uno Piemonte Moscato. Ho trovato i sei giovani d’Asti, imbottigliati recentemente, di buona levatura. Dei 55 Moscato d’Asti ne ho riscontrati 10 di eccellente qualità, 20 molto buoni, 24 tra il buono e il discreto, 2 appena sufficienti e 3 decisamente mediocri. Buoni l’unico Piemonte Moscato e i due Piemonte Moscato Passito. Invece il Passito da uve stramature di qualità tra il medio e il buono. In definitiva, all’olfatto, hanno manifestato profumi di una certa intensità con Facendo una sintesi dei due vini Docg dell’annata 2012 all’olfatto hanno espresso per la maggior parte - secondo i lieviti usati - profumi più o meno intensi, fini, varietali con note vegetali-floreali-fruttate. In bocca, nel complesso, hanno manifestato una struttura equilibrata, con una importante persistenza aromatica. Correttamente, al termine della degustazione ci è stato fornito, dalla dott.ssa Simona Cerrino, collaboratrice dell’Enoteca e imprenditrice dell’azienda vinicola Cerrino di Trezzo Tinella, l’elenco delle aziende aderenti e che ho inserito di seguito.

 

 

 

Scheda aziende aderenti al Testing

La manifestazione è poi continuata da sabato 8 a domenica 16 dicembre, per le intere giornate, tranne l’intervallo del pranzo, con un banco d’assaggio aperto al pubblico. In particolare, domenica 9 ha avuto luogo, dalle ore 15.00 l’evento “Matrimonio col Moscato”. Sono stati offerti gratuitamente molte degustazioni di prodotti tipici, in abbinamento col Moscato d’Asti D.O.C.G. e l’Asti D.O.C.G. Quest’anno erano presenti otto Pro Loco, a rappresentare il territorio e le tradizioni di ben tre Provincie: Asti, rappresentata dalle Pro Loco di Dusino San Michele, Ferrere e San Damiano d’Asti; Cuneo, con Mango, Cossano Belbo, Castiglione Tinella e Neive; Torino, con Bobbio Pellice. I prodotti realizzati dalle Pro Loco, come dolci a base Nocciola Piemonte i.g.p., mandorle, ma anche canestrelli, baci di dama, torte con torrone, miele, sono stati degustati da una giuria appositamente selezionata e sono stati premiate le tre realizzazioni il cui sapore meglio si abbinava (si “sposava”) col Moscato. Ha partecipato anche Daniele Comba, sia in veste di musicista che in quella di conduttore TV. L’artista, la cui performance è stata inserita in una trasmissione dell’emittente televisiva MusicaMaestroAncora, si è infatti esibito con la sua tromba, accompagnato da Giò Giannese al piano, in diversi emozionanti duetti.

 

Valter Bera

Ancora una volta, Valter Bera, presidente dell’Enoteca di Mango è riuscito, pur non disponendo di cospicue risorse finanziarie, a organizzare molto bene un’iniziativa di successo, articolata in più appuntamenti. Tutto questo si è svolto all’interno del magnifico e barocco Castello dei Marchesi Busca che ospita, oltre all’enoteca, il ristorante-osteria “Castello di Mango”, situato al piano nobile. Esercizio pubblico che, per differenti motivi, purtroppo non è stato più aperto dal 2011. L’Enoteca, si interessa costantemente della promozione del Moscato d’Asti e dell’Asti spumante anche attraverso altri progetti che, per tutto l’anno, danno una importante visibilità a livello non solo nazionale, come educational tours, degustazioni guidate, performances musicali e mostre artistiche. Nei locali vi è anche inserito un suggestivo punto vendita dove si possono acquistare, con un ottimo rapporto qualità-prezzo, vini di altissima qualità ma anche golosità locali come i dolci di Langa a base di Nocciola Piemonte I.G.P. ed altre leccornie particolarmente …emozionanti, come ad esempio confetture, pasta, salse tipiche piemontesi: “bagnet”, “cognà”, “mostarda”. Potevo non farne incetta? No, non potevo.

L’Enoteca, che si trova in un contesto paesaggistico di rara bellezza descritto addirittura da Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, vanta oggi 70 viticoltori aderenti con i loro prodotti e fa capo a 53 Comuni del territorio del Moscato d’Asti. Valter Bera, direttore dell’Enoteca, ma anche inserito in una di quelle famiglie di produttori di vino, definiti da Luigi Veronelli in un suo libro del 1988, “Vignaioli Storici”, merita un riconoscimento importante per l’attività di salvaguardia e potenziamento che conduce costantemente e con spirito di sacrificio perché l’Enoteca regionale possa traguardare ogni anno prospettive sempre più gratificanti. Una sorta di missione condotta “in trincea”, tra mille difficoltà di ogni genere, non potendo contare su finanziamenti della Regione Piemonte che, come quasi tutte le altre, si trova in difficoltà di carattere finanziario.

Non mi rimane che parlare della magnifica ospitalità della quale ho fruito, assieme ad altri quattro colleghi nel meraviglioso bed & breakfast “Casaforte Alba in Langa” di Mango: un panorama emozionante e delle camere bellissime. Le zone della Casaforte a disposizione degli ospiti sono, oltre al solarium, accessibile direttamente dalle stanze, la corte interna, il giardino d'inverno e la biblioteca. Il “Buon giorno” sempre allegro della signora Claudia e le golosità che si trovano preparate per colazione, fanno iniziare molto bene la giornata.

 

 

Casaforte Alba in Langa

http://www.youtube.com/watch?v=9MMbS8or9dE - http://www.albainlanga.com/

 

Infine un consiglio non lasciatevi scappare le specialità dal sapore semplice e tradizionale della Trattoria del Campo in località Canove di Mango. Il servizio curato e familiare ed un buon rapporto qualità-prezzo fanno di questo locale una meta ideale per gli amanti della buona tavola, alla ricerca di quell'atmosfera che da sempre ha caratterizzato le vecchie trattorie di paese

 

 

 

Trattoria del Campo – loc. Canove di Mango

(http://www.osterieonline.it/Trattoria-del-Campo/index.cfm) .