PROSPETTIVE POSITIVE PER I VINI PICENI, PROMOSSI DA HORECA E CONSUMATORI

 

IL PROSSIMO BIENNIO FAVOREVOLI AI ROSSI. SAVINI: RISULTATI OLTRE LE ASPETTATIVE

 

Dopo un biennio trainato dai bianchi, i prossimi due anni potrebbero sorridere ai vini rossi. Una buona notizia per il Consorzio dei Vini Piceni, che ha presentato oggi a Vinitaly negli spazi della Regione Marche al padiglione 7 una indagine condotta lo scorso mese di febbraio da Metrica Ricerche, su un campione di 123 operatori del mondo Horeca e Trade e – dopo una campagna pubblicitaria radiofonica - intervistando 600 consumatori su due aree distinte: Marche, Abruzzo e Lazio (Area Primaria), Lombardia ed Emilia-Romagna (Area Secondaria).

Secondo gli operatori intervistati “il mercato del vino in Italia negli ultimi due anni è stato caratterizzato dal segno positivo, soprattutto grazie alla spinta dei vini bianchi”. E anche per il prossimo biennio il sentiment è positivo. La ricerca mette in evidenza, infatti, “numeri di crescita ancora superiori e una spinta maggiore dal comparto dei vini rossi”.

“Segnali positivi dal punto di vista di mercato, che premiano la missione dei produttori, orientati sempre di più a seguire un percorso di sostenibilità e di valorizzazione dei vitigni autoctoni su aree specifiche del territorio nazionale”, commenta l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini.

La visione di Horeca e Trade. Oltre l’80% degli operatori contattati ha dichiarato di trattare almeno un Vino Piceno Doc e Docg e i maggiori riscontri si rilevano per Rosso Piceno Doc e Offida Pecorino Docg. Sono bottiglie, secondo gli operatori di Horeca e Trade, “con ottime potenzialità di mercato per quasi un intervistato su due e più dell’80% del campione pare interessato ad incrementare la presenza nei propri assortimenti. Inoltre, i due terzi degli intervistati è pronto a puntare in futuro su questi vini”. 

Gli operatori commerciali intervistati definiscono i Vini Piceni Doc e Docg con un’ampia gamma di vitigni e con una collocazione nell’area dei vini di medio prezzo. Per il 73% degli intervistati sono “ottimi vini del Centro Italia” e l’80% degli intervistati li definisce “vini unici e inimitabili, caratterizzati da un ottimo gusto e da una buona struttura”.

I consumatori. Oltre 7 consumatori su 10 (72%) conoscono almeno uno dei Vini Piceni Doc e Docg. Più conosciuto è l’Offida Pecorino Docg, con un grado di notorietà vicino a Castelli Romani, Frascati, Verdicchio e Montepulciano Colline Teramane. Il consumo, anche occasionale, di almeno un Vino Piceno si attesta intorno al 60%, con Offida Pecorino Docg al primo posto, vicino ai valori del Verdicchio. Il 30% degli intervistati, fra i vini testati provenienti da Marche, Abruzzo e Lazio, predilige in assoluto i Vini Piceni Doc e Docg.

Una promozione piena da parte dei consumatori, che definiscono i Vini Piceni come “tipicamente del Centro Italia, caratterizzati da un buon sapore e da un buon ‘corpo’, adatti sia al consumo abituale che per occasioni importanti”. Per il 76% degli intervistati, in particolare, sono assolutamente da riacquistare in futuro.

Il Consorzio Vini Piceni. “La ricerca ha rivelato risultati soddisfacenti e che non immaginavamo e che rappresentano lo spunto per una maggiore consapevolezza delle nostre potenzialità”, dichiara il presidente del Consorzio Vini Piceni, Giorgio Savini. Per il direttore, Armando Falcioni, “l’indagine segue alcuni studi condotti in passato e conferma che i nostri prodotti sono ben posizionati sui mercati individuati: Roma e il Centro Italia, Milano e Bologna”.

Al consorzio di tutela dei Vini Piceni Doc e Docg la ricerca suggerisce di insistere nella promozione dei propri prodotti di qualità, incrementando così la visibilità e la notorietà di questi vini, proseguendo sulla strada della comunicazione pubblicitaria istituzionale, attraverso eventi dedicati nei punti vendita e, allo stesso tempo, enfatizzare maggiormente l’appartenenza al territorio, creando sinergie con il turismo dell’area di produzione. Attività che potranno portare un miglior posizionamento di questi vini nella scala dei prezzi di vendita”. 

 

Marina Catenacci