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“MIA UNICA COLLINA”  RICORDO DI CLAUDIA FERRARESI

La Morra ricorda Claudia Ferraresi in un convegno sabato 21 settembre e con una mostra dei suoi dipinti esposti dal 20 al 29 settembre.  A dieci anni dalla scomparsa, sabato 21 settembre La Morra ricorda Claudia Ferraresi, critica d’arte, pittrice, donna di cultura e del vino, infaticabile testimonial per oltre quarant’anni del territorio di Langa e Roero nel mondo, dell’enogastronomia piemontese e della cultura del cibo in senso universale.  Alle 18, nella chiesa di San Sebastiano, il Comune insieme alla famiglia Locatelli, la cantina Rocche Costamagna, l’associazione La Morra Eventi e Turismo, la Biblioteca Civica Don Rubino, il Club UNESCO e l'Associazione Agorà, presentano l’evento “Mia unica collina”, un convegno per ricordare la figura di una donna straordinaria, eclettica e versatile, che ha saputo portare il nome e l’immagine di La Morra nel mondo della cultura nazionale e internazionale molto prima dell’affermazione mondiale del brand Langhe. apprezzata e che, con lei, hanno condiviso il grande amore per la magica terra di Langa. A fare da sfondo al racconto, la mostra dei dipinti di Claudia Ferraresi dedicati alle colline, immagini e documenti tratti dall’archivio di famiglia  che apre i battenti venerdì 20 settembre e resterà aperta fino a domenica 29 settembre. 

“MIA UNICA COLLINA”
CHIESA DI SAN SEBASTIANO: via Umberto 22/30, La Morra (CN)
MOSTRA: dal 20 al 29 settembre 2024, orari 10 – 13 / 15 - 18
CONVEGNO: SABATO 21 SETTEMBRE ORE 18
UFFICIO STAMPA: La Morra Eventi e Turismo - Tel. 0173 209664 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

A ricordare Claudia saranno le testimonianze delle persone che l’hanno conosciuta e a fare da sfondo al racconto, la mostra dei dipinti di Claudia Ferraresi dedicati alle colline, immagini e documenti tratti dall’archivio di famiglia

BIOGRAFIA DI CLAUDIA FERRARESI 

Nata a Santena, in provincia di Torino, da un’antica famiglia di origine lamorrese e figlia d'arte, Claudia Ferraresi respira per ambiente e tradizione culturale l'amore per la pittura: gli avi materni sono il paesaggista Giovanni Colmo e il fratello Eugenio, divenuto poi celebre illustratore con il nome di Golia. Ma è soprattutto dalla madre Valeria Costamagna, musicista, cantante lirica e pittrice, prematuramente scomparsa mentre lei si trovava ancora in tenera età, che Claudia eredita il talento pittorico e l’amore per la natura presente nell'opera materna, delicata e lirica continuatrice dell'Ottocento piemontese. Terminati gli studi artistici, inizia fin dagli anni Sessanta la sua attività espositiva che la porterà ininterrottamente in giro per l'Italia e all'estero. Si susseguono le mostre collettive e personali, recensite dalle più prestigiose firme della critica e della letteratura, da Carlo Giulio Argan a Luigi Carluccio, da Marziano Bernardi a Paolo Levi. Riceve numerosi premi e riconoscimenti. Tra i più originali e significativi: il "Panda d'Oro" del WWF e il titolo di "Gran Maestro Paisan Vignaiolo", fino a quel momento riservato solo a presenze maschili; nel 1991 il premio "San Giovanni - Citta di Torino"; nel 1994 la "Gondola d'Oro" a Venezia e il "The One" a Milano.  Il ventaglio della sua ricerca si allarga e sperimenta diversi settori dell'arte visiva, sempre indissolubilmente legati al tema della terra e delle radici. Nascono in quest'ottica, dagli anni Ottanta in poi, le cartelle di quattro litografie "Vigna, vite, vino, vita" per le etichette dei vini, un video d'autore intitolato "L'ambiente come segno dell'uomo", in collaborazione con l’architetto Luigi Pratesi. Ma non solo, Claudia Ferraresi esprime il suo essere artista in molti settori della cultura: pittrice e critico d'arte per il quotidiano La Stampa e per altre testate specialistiche, imprenditrice agricola con l’azienda storica di famiglia Rocche Costamagna, "Donna del vino" e testimonial dell'enogastronomia piemontese e della cultura del cibo in senso universale anticipando il binomio Langhe-cultura del territorio. Con questo spirito, nel 1976 crea la "Ca' dj' Amis", con sede nella sua casa-museo di La Morra, un'associazione culturale mirata alla proposta di una lettura del Piemonte visto nei suoi diversi aspetti: dall'arte locale alla piccola storia, dalle minoranze e alla cultura enogastronomica della Langa e del recupero delle "eccellenze" come risorsa turistica e culturale. In questo ambito istituisce il premio "La Ciao d'la Ca", consegnato annualmente a quelle personalità del mondo della cultura, della scienza e dell'arte che hanno contribuito a portare alla giusta attenzione la terra: tra gli altri, Piero Angela, Roberto Antonetto, Giovanni Arpino, Alberto Bevilacqua, Luigi Firpo, Massimo Gramellini, Primo Levi, Ottavio Missoni. Con lo stilista, nel 1992, ha allestito una mostra dei suoi arazzi di tessuto nella sede della "Ca' dj' Amis''. Fonda nel 1990 i "Ristoranti della Tavolozza", che raccolgono un gruppo selezionato di ristoratori, impegnati nell’educazione alimentare con iniziative rivolte al pubblico, alla scuola, ai grandi gourmet. A partire dalla metà degli anni Ottanta, prendono vita dalla sua creatività "Le tavole della cultura", simbolici deschi con cibi intellettuali: collane editoriali tra arte, territorio ed enogastronomia, convegni tematici, pubblicazioni sull’educazione alimentare dedicate alle scuole. 

Tania Stigliano

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