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A VILLA CORNIOLE LO “ZERO” SI FA RISERVA

 

Da 1.000 bottiglie tirate nel 2009 alle 45.000 del 2024: il Trento Doc è un progetto in cui Villa Corniole, azienda famigliare di Verla di Giovo, in Valle di Cembra, crede fortemente, come confermano i numeri e i tanti riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti in questi anni, da quelli del prestigioso Champagne & Sparkling Wine World Championship al WineHunter Award fino agli inserimenti nelle varie guide di settore come Bibenda, Vini Buoni d'Italia, Falstaff, Gilbert & Gaillard e Guida dei Top 100 Migliori Vini Italiani, solo per fare qualche nome.

 

Un percorso avviato su stimolo di Sara, Linda e Sabina – le tre figlie dei titolari Onorio Pellegrini e Maddalena Nardin da cui il brand di spumante metodo classico Salísa prende il nome – che oggi si arricchisce di un nuovo importante tassello: lo Zero Riserva Blanc de Blancs.

 

Vendemmia 2018, il nostro dosaggio zero è un prodotto di grande classe che acquisisce ancora più eleganza dopo un lungo affinamento – spiega Maddalena Nardin –. Da qui la decisione di proporlo come Riserva e prolungare ulteriormente il tempo di permanenza sui lieviti fino a 60 mesi così da esaltare al massimo le caratteristiche uniche del terroir calcareo di Giovo, da cui provengono le uve 100% Chardonnay”.

 

Del resto i cosiddetti Pas Dosé o Brut Nature rappresentano una tipologia di spumante sempre più apprezzata dai consumatori finali, poiché perfetti per qualsiasi tipo di abbinamento e in grado di far emergere l’identità del territorio produttivo e lo stile delle case spumantistiche. “Attualmente – aggiunge Nardin – un terzo delle bottiglie di bollicine che commercializziamo sono di questo tipo”.

 

Una bella occasione per degustarlo, insieme alle altre referenze della linea spumanti – il Brut e il Rosè Extra Brut – è sabato 21 settembre, a partire dalle 10.30, in occasione del Trentodoc Festival, presso la sede della cantina in Via al Grec a Verla di Giovo all’appuntamento “Villa Corniole Open Day”. L’esperienza prevede un tour guidato in cantina insieme ad uno dei membri della famiglia e l’approfondimento sulla produzione delle bollicine di montagna, con degustazione finale delle tre proposte.

 

Il modo migliore per brindare ad una vendemmia che, nonostante le difficoltà dettate dal meteo instabile che ha caratterizzato il 2024, si prospetta molto interessante. “Merito del clima ventilato, delle importanti escursioni tra giorno e notte e delle altitudini dei nostri vigneti – conclude Nardin – che sicuramente ci aiutano a portare in cantina basi spumanti dalle grandi potenzialità”.

 

Stefania Casagranda

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