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VIGNAMAGGIO: SETTE MICROTERROIR PER UNA VISIONE POLICOLTURALE DEL CHIANTI CLASSICO

 

 

Un’armonizzazione delle differenze, in 65 ettari di vigneto, permette di sviluppare e rafforzare l’espressività dei singoli microterroir tra Greve e Panzano e la loro vocazione ai grandi vini. 

Vignamaggio, azienda con una cantina storica in attività dal 1404, coltiva 65 ettari di vigneto situati nel cuore del Chianti Classico, tra Greve e Panzano. Qui, sette microterroir distinti sono gestiti sartorialmente per garantire la massima espressione di un ecosistema eterogeneo. L’azienda porta avanti un progetto vitivinicolo guidato dal rispetto per il terroir e le sue diversità. Il risultato porta alla produzione di vini dalla spiccata personalità e dal carattere inconfondibile, fedeli interpreti dell’unicità delle diverse zone produttive.

 

I 65 ettari di vigneto di Vignamaggio si dividono in sette “microzone”, dotate di identità e peculiarità uniche, capaci di comporre un mosaico espressivo di notevole ricchezza. Oltre al Sangiovese, vitigno principe, Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Malvasia Bianca, Trebbiano, Chardonnay e Pinot Bianco costituiscono le varietà principali della tenuta. Ogni vino nasce da un sapiente blending, ottimizzando le diversità dei suoli e rispondendo alle specifiche condizioni climatiche di ciascuna annata.

 

La longeva conduzione di Francesco Naldi, agronomo di Vignamaggio, cura il vigneto seguendo un approccio scientifico fatto di analisi, campionature, valutazioni visive e organolettiche. Questo permette, grazie al contatto quotidiano, la lettura dell’andamento delle stagioni e la progettazione di interventi mirati.

 

“Gestire 61 parcelle di vigneto suddivise in 7 zone significa comprendere le specificità di ciascun microterroir. Il nostro obiettivo è massimizzare il potenziale di ogni zona attraverso interventi mirati, calibrati sulle condizioni del suolo e sul clima. Questa complessità ci offre la possibilità di produrre vini che riflettono fedelmente le peculiarità del territorio e dell’annata, garantendo nei vini equilibrio ed autenticità.” – Spiega Francesco Naldi, Responsabile Agricoltura di Vignamaggio.

 

I vigneti di Vignamaggio si distribuiscono equamente tra due Unità Geografiche Aggiuntive all’interno della zona di produzione del Chianti Classico: Greve e Panzano.

 

U.G.A GREVE

Alla destra del fiume Greve, Vignamaggio insiste sulla parte meridionale dell’Unità Geografica Greve. In questa unità ricadono le “microzone”:

 

Prenzano-Petriolo è la parte più alta dell’azienda, esposta a Sudovest e con un’altitudine di 340-400 metri. Composta dall’alta percentuale di sabbia e la grande quantità di scheletro arenaceo, dona vini Sangiovese di media struttura e fruttati, come il Chianti Classico DOCG Terre di Prenzano. Una parte del vigneto di Santa Maria a Petriolo, invece, è destinato al Merlot in purezza, il Merlot di Santa Maria.

 

Solatìo, così chiamata per essere la zona più luminosa, è in grado di favorire la concentrazione delle sostanze polifenoliche durante la maturazione delle uve. Oltre a coltivare in purezza il Sangiovese, accoglie l’appezzamento storico (con un’età di oltre 30 anni) da dove origina il Cabernet Franc di Vignamaggio e un piccolo appezzamento di Syrah da cui si produce il rosato Albaluce.

 

Poggiarelli, di più recente acquisizione, situato a Nord e a 300 metri di altitudine, è caratterizzato da terreni molto variegati con punte di argilla che sfiorano il 30%. È adatto alla produzione dei vari Chianti Classico.

 

 

U.G.A PANZANO

La parte alla sinistra del fiume è compresa invece nella U.G.A. Panzano, la più vitata della denominazione, una delle aree storicamente più vocate del Chianti Classico. Vignamaggio coltiva qui le “microzone”:

 

Orto–Poggio Asciutto è la zona più fresca e versatile, specie nelle annate siccitose grazie all’esposizione a Est. Dai suoli variegati appartenenti al complesso caotico delle argille scagliose, questa area da origine ai vini Cabernet Franc di Vignamaggio e Chianti Classico Terre di Prenzano.

 

Vitigliano–Prato, dai terreni più equilibrati con ottima capacità drenante grazie al minor contenuto di argilla è l’appezzamento dove si trova il vigneto più alto (di 400m). Grazie alle argilliti scistose, il cosiddetto Galestro, è la zona d’elezione per il Chianti Classico Riserva Gherardino e Gran Selezione Monna Lisa.

 

Querceto, corpo di vigneti di 6 ettari situato nella celebre Conca d’Oro di Panzano, è l’unico appezzamento ad afferire al bacino del fiume Pesa. Qui, a un’altitudine che varia fra 340 e 450 metri e con esposizione a Ovest, si ottengono le uve Sangiovese destinate a produrre il Chianti Classico Gran Selezione Monna Lisa. La complessità dei suoli e il particolare microclima dell’area, caratterizzato da un’elevata luminosità, concedono uve molto ricche, capaci di raggiungere gradi di maturazione ottimali.

 

Montagliari, la più recente acquisizione, si estende attorno alla “Fattoria di Vignamaggio”. Piantato a Chardonnay e Pinot bianco, il terreno è un’enclave geologica di Pietraforte che dà origine a suoli pietrosi e argillosi, capaci di conferire ai vini ottimo equilibrio e una spiccata nota minerale.

 

La “Fattoria di Vignamaggio” rappresenta un importante tassello nel progetto di policoltura integrata dell’azienda. Inaugurata di recente, dopo un imponente restauro durato cinque anni, la struttura accoglie un bistrot a chilometro zero e una bottega di prodotti locali, valorizzando le risorse del territorio e della tenuta. Oltre ai vigneti, la fattoria si dedica all’allevamento di pecore appenniniche e alla coltivazione di cereali, verdure e frutta.

 

 

Alice Deboli

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