1° Festival dello Sciacchetrà

Testo e foto di Pietro Bellantone

Si è concluso  l’ evento “Re Sciacchetrà”,

il  Festival  che dal  30 agosto al primo  set-

tembre 2013, è stato incentrato sul famoso

passito, a quarant'anni dall'istituzione della

DOC Cinque Terre.

 

Sono state tre giornate molto dense di appuntamenti importanti che, hanno interessato giornalisti specializzati, produttori di vino della zona e che hanno visto anche la partecipazione di politici di livello nazionale e locale, coinvolti virtuosamente dagli organizzatori dell’interessante iniziativa. Il progetto, finanziato dalla Carispe, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio della Spezia, dalla Camera di Commercio della Spezia e dalla Società Aeroporti di Roma, è stato coordinato dalla giornalista enogastronomica Antonella Petitti, direttrice del sito www.rosmarinonews.it.

 

Fino a qualche anno fa si riteneva che la coltivazione dei vigneti dovesse esaurirsi nel giro di poco tempo a causa delle proibitive condizioni di raccolta dell’uva, in terreni in forte pendenza, con viticoltori per lo più anziani, senza possibilità di avere un ricambio generazionale adeguato. Ciò perché i giovani preferivano un’attività meno pesante e maggiormente remunerativa. Fortunatamente, con intelligenza e assoluta lungimiranza, sono stati introdotti impianti di risalita a monorotaia motorizzati, che hanno cambiato radicalmente una prospettiva vinicola destinata altrimenti a esaurirsi. Questa innovazione tecnica, oltre a favorire la raccolta dell’uva e i relativi trattamenti, ha consentito, combinata a un forte miglioramento delle tecniche utilizzate nelle cantine, di ottenere livelli di eccellenza dei vini Doc delle Cinque Terre e, in particolare, dello Sciacchetrà.

“..Basti pensare che cinquant’anni fa il vigneto Cinque Terre toccava i 500 ettari, mentre oggi raggiunge al massimo i 100 ettari complessivi. Segno d’abbandono strettamente legato alla fatica necessaria per la gestione della vigna, nonché alla lavorazione. Spazi stretti e difficili che hanno meritato la definizione di agricoltura eroica (fonte: comunicato stampa della dott.ssa Petitti)”.

Lo Sciacchetrà, fatto principalmente con uve del vitigno Bosco (almeno il 40%), Albarola e Vermentino, è prodotto nell’ambito dei comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso e ancora a Tramonti di Biassa e Tramonti di Campiglia, nelle terre della Spezia.

Molto opportuna e intelligente, quindi, l’idea di costruire questa opportunità, con lo scopo di delineare concretamente una seria ottica di sviluppo della produzione vinicola locale, attraverso un appuntamento annuale dedicato e, preliminarmente, per mezzo dell’istituzione di un Consorzio di tutti (si auspica) i produttori di Sciacchetrà.

Luigi Grillo, presidente dell’Associazione Amici delle Cinque Terre, ritiene che tutti “insieme si riuscirà a superare i limiti delle piccole produzioni e delle piccole dimensioni aziendali, caratteristiche intrinseche del nostro territorio”. I numeri confermano la necessità di “tornare” a far rivivere i terrazzamenti, sia per creare occupazione giovanile sia per tutelare il paesaggio storico delle Cinque Terre.

Venerdì 30 agosto, a Monterosso, c’era in programma la registrazione e la sistemazione in albergo dei partecipanti al Convegno. Nel pomeriggio, invece, presso il Comune di Monterosso al Mare, Luigi Grillo, vera anima del progetto, ha accolto i rappresentanti della stampa e ha presentato loro il calendario dell’evento. Il pomeriggio è proseguito con la visita a due cantine di Monterosso, utilizzando, per una di esse, uno spettacolare tragitto in monorotaia.

 

uno scorcio panoramico dall’azienda Buranco di Luigi Grillo

 

La serata è terminata con una squisita cena presso il ristorante Belvedere di Monterosso (che raccomando caldamente), con la degustazione di eccellenti specialità liguri soprattutto a base di pesce, accompagnate dai vini Doc delle Cinque Terre. Tra i presenti, lo straordinario attore Eros Pagni che, come tutti gli altri partecipanti, ha seguito con molta attenzione, gli interventi magistrali, farciti (visto che parliamo di gastronomia….) anche di cenni storici e aneddoti, del collega e amico Virgilio Pronzati, sugli alimenti e sui vini serviti a tavola. Il tutto a due passi dal mare……

 

Virgilio Pronzati e Eros Pagni in un curioso siparietto..

 

 

da sinistra Antonella Pettiti, Luigi Grillo e Marcello Coronini

Ristorante Belvedere di Monterosso

 

Nella mattinata di sabato 31, i partecipanti, con un battello, si sono recati a Riomaggiore, lungo un tragitto marino assolutamente entusiasmante: dal largo, hanno avuto la possibilità di godere delle bellissime vedute di Monterosso, Vernazza e Riomaggiore e i vigneti a strapiombo sul mare.  Approdati a Vernazza, dopo una breve passeggiata tra ripide salitine e mattonate, sono stati condotti da un bus, all’altezza di meravigliose zone panoramiche, soprastanti il paese.

 

 

 

vigneti “dal mare”

 

 

 

Mimmo Angeli, Direttore del Corriere Mercantile e Virgilio Pronzati

 

 

 

Vernazza dal mare – sullo sfondo alcuni vigneti

 

 

i giornalisti impegnati a salire…in alto

 

La gita ha previsto anche una una visita all’Hotel “I Gemelli” di Riomaggiore: è stata data la possibilità agli ospiti di degustare sfiziosità locali: polpettone, focaccia all’olio, formaggi, tutte innaffiate con vini delle Cinque Terre e da altri della Cooperativa Agricola 5 Terre, a cura del suo cortese presidente Matteo Bonanini.

 

da sinistra Matteo Bonanini, Alessandro Scorsone, Mario Busso

e Marzio Berrugi

A seguire, alcuni giornalisti “coraggiosi” si sono avventurati a compiere, su un trenino motorizzato, un piccolo viaggio attraverso alcuni vigneti posti in forte pendenza, direttamente sul mare.

 

 

alcuni partecipanti – parte dell’impianto della monorotaia

Intorno alle 13,30, un vaporetto ha trasportato poi a Vernazza i giornalisti ed anche alcuni rappresentanti delle istituzioni intervenuti, dove, presso il ristorante Vulnetia di Vernazza, situato nella frequentatissima piazza, hanno potuto fruire di un ottimo pranzo.  Sono stati preparati ben sette piatti a base di freschissime acciughe, vere e proprie leccornie. Il tutto accompagnato dai Cinque Terre e Sciacchetrà dei produttori aderenti alla manifestazione.

 

 

 

 

 

 

 

l’esterno del ristorante Vulnetia – da sin. Lorenzo Piacentini e Luigi Grillo

Alle 17,30, nella pittoresca Piazzetta Belvedere sita nel porticciolo di Monterosso, il senatore Luigi Grillo, ha salutato gli intervenuti, autorità, giornalisti, residenti e turisti e, successivamente si sono susseguiti a parlare: il sindaco di Monterosso Angelo Betta,  il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Vittorio Alessandro, l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Liguria Renzo Guccinelli, il presidente del Consiglio regionale della Liguria Rosario Monteleone e il referente per l’Agricoltura della Carispezia, Andrea Bonati.

i partecipanti alla tavola rotonda

 

L’importante iniziativa è continuata con una tavola rotonda ben condotta dalla giornalista Antonella Petitti“Il futuro di un antico re: lo Sciacchetrà. Un grande testimone del patrimonio enologico italiano”. Il famoso produttore Walter De Battè, l’enologo Sergio Pappalardo, Antonello Maietta presidente nazionale dell’AIS e Marzio Berrugi docente del CTN della FISAR, hanno intrattenuto efficacemente i presenti con interventi di carattere storico-anedottico (De Battè), chimico-fisico (Pappalardo), ambientalistico (Maietta), con alcune precisazioni sul disciplinare di produzione dei vini delle Cinque Terre.

 

Berrugi, infine, ha evidenziato i possibili abbinamenti dello Schiacchetrà: dolci, formaggi, foie gras.

Poi si è tenuto il pregevole convegno “Le vigne nelle Cinque Terre”: vi si è parlato di vini ma anche di difesa del territorio, in relazione soprattutto alla critica situazione orografica delle Cinque Terre, resa sempre più pesante da eventi atmosferici avversi e da frane e smottamenti che ne possono conseguono. All’incontro hanno partecipato l’On. Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente, Pietro Lunardi, ex Ministro alle Infrastrutture, Luigi Grillo, senatore e responsabile nazionale del PDL per Infrastrutture e Lavori Pubblici e il geologo Michele Presbitero.  Ha chiuso gli interventi l’on. Giuseppe Castiglione, sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura.

 

l’on. Giuseppe Castiglione intervistato da Ilaria Cavo di Mediaset

 

Concluso il convegno, Franco Rezzano, vicepresidente dell’ Associazione Italiana Sommelier, ha condotto una coinvolgente degustazione dei Cinque Terre Sciacchetrà presenti. Ed ancora, sistemati all’interno di tensostrutture, alcuni sommelier professionali, hanno servito ai presenti dello Sciacchetrà accompagnato a squisiti dolci liguri (al prezzo di 5 €).  La serata, è terminata con cena al ristorante Hotel Porto Roca di Monterosso, una raffinata struttura alberghiera a 4 stelle, a picco sul mare.

La manifestazione si è conclusa domenica 1 settembre, con un dibattito tra i giornalisti e i produttori di Cinque Terre Sciacchetrà.  A partire dalle ore 11 si è tenuto, infatti, presso la Società agraria Buranco di Luigi Grillo, ubicata in un contesto stupendo, un incontro interlocutorio incentrato sull’eventuale costituzione di un consorzio di promozione dello Sciacchetrà. Luigi Grillo, é intervenuto a presentare la bella iniziativa.

Erano presenti i referenti delle aziende: Buranco (Luigi Grillo), Cheo, Begasti, Sassarini, Cheo, Forlini Cappellini, Burasca e Cantine Litan.

 

produttori di Sciacchetrà e, sullo sfondo, alcuni giornalisti

 

 

 

 

 

i produttori di Sciacchetrà intervenuti – vigneti azienda Buranco

 

 

 

 

 

 

 

alcuni giornalisti intervenuti con Luigi Grillo

 

Il senatore Grillo ha spiegato ai presenti, produttori e rappresentanti della stampa, di aver assegnato ad un consulente l’incarico di realizzare una bozza dell'atto costitutivo del Consorzio e del relativo statuto, al fine di formalizzare un altro appuntamento per verificare lo stato dell’arte. Ha ancora spiegato, come il sottosegretario Castiglione, responsabile della materia, abbia già confermato la disponibilità di cospicue risorse economiche previste per le attività di promozione ed erogabili direttamente ai Comuni interessati. Ha ancora chiarito che l’ipotesi di lavoro elaborata, ha come primo obiettivo la valorizzazione dello Sciacchetrà, punta di diamante della produzione vinicola della Cinque Terre ma, indirettamente, anche quella del territorio, nell'accezione ampia, compresi i piatti della tradizione locale. Per questo motivo, il dott. Luigi Grillo, ha auspicato che tutte le Pubbliche Amministrazioni, i Sindaci delle Cinque Terre, l’Ente Parco delle Cinque Terre e gli operatori turistici adottino le direzioni operative prefigurate da questa iniziativa. Hanno preso poi la parola altri produttori, che hanno evidenziato come manchi davvero da parte dei ristoratori, tesi soprattutto a realizzare alti profitti, la proposizione dei vini delle Cinque Terre nei menù, suggerendo invece dei vini sfusi “della casa” ma di dubbia provenienza. In questo modo viene a mancare completamente una sorta di “educazione ai vini locali” da proporre ai turisti, così come succede da tempo per esempio in Alsazia, Trentino, Toscana. Luigi Grillo, riprendendo il suo intervento, ha rimarcato che, quando si verificano delle alluvioni, a danni avvenuti, si parla sempre e polemicamente della necessità di attuare interventi di prevenzione, ma ciò è sempre più difficile con dei fondi ministeriali, previsti per queste attività, sempre più ridotti. Si dovrebbe applicare la stessa filosofia dell’economia assistita, così come avviene da tempo per la Cassa Integrazione. L'agricoltura è di per sé strategica, ma, in particolare nelle Cinque Terre, assume anche una valenza di patrimonio.

E’ indispensabile intraprendere, ha continuato Luigi Grillo, azioni di protezione dell’agricoltura nelle Cinque Terre, tenendo conto che essa viene praticata molto spesso in condizioni eroiche, a causa delle forti pendenze lungo le quali si sviluppano i vigneti (la Regione Piemonte ha erogato dei finanziamenti, a quei produttori di vino che lavorano in condizioni geografiche simili, quelle del “sorì”). Inoltre i prodotti locali come il vino, olio, miele, pesce, vanno promossi in tutti i ristoranti, anche in collaborazione dell’Ente Parco. Si deve anche potenziare la visibilità dello Sciacchetrà con interventi di promozione rivolti alle grandi città italiane, alle agenzie di viaggio, enoteche storiche, grandi chef, anche attraverso l’organizzazione di incontri nazionali e internazionali. Il Consorzio dovrà raccordarsi primariamente con i Comuni, col Parco delle C. T., con la Regione Liguria per sensibilizzare, con iniziative congiunte, spazi e target non ancora praticati.

 

 

L’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni Barbagallo (non presente per indisposizione), ha fatto sapere per l’occasione come la Regione Liguria, apprezzando fortemente iniziative come queste, sia interessata ad aiutare queste realtà che, secondo la struttura di controllo della Camera di Commercio di La Spezia, riescono a produrre 115 ettolitri di Schiacchetrà.

L'idea del consorzio è stata molto apprezzata da tutti i giornalisti che in alcuni interventi hanno augurato che lo Sciacchetrà possa diventare un traino per gli altri vini Doc e per tutta l’economia delle Cinque Terre.

 

 

Luigi Grillo con sommelier e giornalisti

Luigi Grillo, alla fine dell’incontro, ha poi invitato tutti i presenti, autorità, produttori, giornalisti alla degustazione di tante e deliziose golosità salate e dolci (compreso i cioccolatini allo Sciacchetrà) elaborate dalla storica Pasticceria Svizzera di Genova (di Gregorio Fogliani) e accompagnate da eccellenti vini della sua azienda Buranco. Il tutto servito in un affascinante e fresco contesto, all’ombra degli ulivi.

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A proposito di Monterosso, volevo informare i lettori, che il quadro del pittore genovese Enrico Merli, che porta lo stesso nome della cittadina delle Cinque Terre, sarà esposto alla mostra Prism Art, che si terrà alla Fortezza del Priamar di Savona, dal 7 al 22 dicembre 2013. L’evento, organizzato per il secondo anno consecutivo dalla mia associazione EventidAmare, prevede anche la partecipazione degli artisti: Carmelo Calabria, Alessandra Carrea, Giuliano Lo Pinto, Vittoria Mazzoni (fotografi) e Giorgio Angelini, Gianni Carrea, Leonardo Caruso (pittori). L’esposizione artistica sarà curata da Germano Beringheli e Luciano Caprile, critici dell’arte di assoluto valore internazionale.

 

“Monterosso” – olio su cartone telato 30 x 20 (anno 2013)

di Enrico Merli

 

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DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL VINO "CINQUE TERRE" E"CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ"
(Riconosciuto con D.P.R. del 29/05/1973 - Modificato con Decreti del 06/09/1999 e del 07/03/2000)

Art. 1 Denominazioni e vini

Le denominazioni di origine controllata "Cinque Terre" anche con l'eventuale specificazione delle seguenti sottozone: "Costa de Sera", "Costa de Campu", "Costa da Posa" e "Cinque Terre Sciacchetrà" anche nelle tipologie "Passito" e "Riserva" è riservata ai vini bianchi ed ai vini bianchi passiti, che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal presente disciplinare di produzione.

 

Art. 2 Base Ampelografica

I vini di cui all'art. 1 devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Vitigni principali: Bosco per almeno il 40%. Possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve provenienti dai vitigni Albarola e Vermentino presenti nei vigneti, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 40%.

 

Vitigni complementari: quelli autorizzati e/o raccomandati per la provincia della Spezia fino ad un massimo del 20%. Il vino a denominazione di origine controllata "Cinque Terre" può essere designato con una delle seguenti sottozone: "Costa de Sera", "Costa da Posa", "Costa de Campu", se esclusivamente ottenuti da uve prodotte da vigneti situati nelle rispettive zone delimitate nel successivo art. 3.

 

Art. 3 Zona di Produzione delle uve

La zona di produzione delle uve destinate alla produzione dei vini a denominazione d'origine controllata "Cinque Terre" e "Cinque Terre Sciacchetrà" ricade nella provincia della Spezia e comprende i terreni vocati alla qualità degli interi comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso nonché parte del territorio del comune di La Spezia, denominato "Tramonti di Biassa" e "Tramonti di Campiglia", confinante a nord-ovest col territorio del comune di Riomaggiore, a nord-est con la mulattiera che dal Monte della Madonna (quota 527) va verso sud-est, passa per la chiesa di S.Antonio (quota 510), tocca le quote 567, 588, 562, l'abitato di Campiglia e S.Caterina (quota 398) da dove segue la rotabile a fondo naturale fino alla quota 351. Da tale punto la linea di delimitazione di tale territorio, segue il sentiero che passa per la quota 368 fino ad incontrare la linea di confine del comune di Portovenere, che segue fino al mare. La sottozona "Costa de Sera" è così delimitata: dalla strada litoranea La Spezia - Manarola in corrispondenza dell'ingresso della galleria di Lemmen si scende seguendo la linea di delimitazione del Foglio di mappa n. 30 con i Fogli n. 31 e 32 fino al mare, costeggiando il quale, in direzione ovest, si raggiunge la foce del Fosso di Val di Serra che si segue risalendo fino a ritornare alla quota della strada litoranea.

Da qui in direzione est ci si ricongiunge con il punto di origine. La predetta sottozona risulta compresa nel foglio di mappa n. 30 del Comune di Riomaggiore. La sottozona "Costa de Campu" è così delimitata: scendendo lungo la strada provinciale La Spezia - Manarola nel punto in cui si supera il Canale del Groppo si sale lungo la linea di separazione del Foglio di mappa n. 16 con il Foglio n. 11 fino ad incontrare la strada comunale di Fiesse che si segue fino ad incontrare la strada comunale di Campo. Da qui si segue, in direzione ovest, la linea di separazione del Foglio di mappa n. 15 con il Foglio n. 8 fino ad incontrare la strada comunale della Callora - Donega che si segue, scendendo, fino ad incrociare la strada comunale del Luogo seguendo la quale, in direzione est, si raggiunge, in prossimità della Chiesa, il Canale di Groppo e da qui, risalendo, fino al punto di origine. La predetta sottozona risulta compresa nei Fogli di mappa n. 16 e 15 del comune di Riomaggiore.

La sottozona di produzione "Costa da Posa" è così delimitata: dalla strada provinciale Groppo - Volastra - Corniglia in corrispondenza del Rio della Valle Asciutta si scende, seguendo questo, fino al mare costeggiando il quale, in direzione ovest, si raggiunge la foce del Rio Molinello. Si risale il Rio fino ad incrociare la strada comunale Vecchia Corniglia - Volastra che si segue, salendo, fino all'intersezione della linea di separazione del Foglio di Mappa n. 4 con il Foglio n. 1 del Comune di Riomaggiore.

Da qui si segue la linea di delimitazione del Foglio n. 4 con il Foglio 1 fino a ritornare sulla strada provinciale Groppo - Volastra - Corniglia e da qui, verso est, si ritorna al punto di origine. La predetta sottozona risulta compresa nel Foglio di mappa n. 4 del comune di Riomaggiore.

 

Art. 4 Norme per la viticoltura

Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini "Cinque Terre" e "Cinque Terre Sciacchetrà" e delle relative sottozone devono essere quelle normali della zona e, atte a conferire alle uve ed ai vini derivati le specifiche caratteristiche di qualità. I vigneti devono trovarsi unicamente su terreni collinari ritenuti idonei per la produzione della denominazione di origine di cui si tratta.

Sono da escludersi i terreni eccessivamente umidi o insufficientemente soleggiati. Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità dei ceppi per ettaro non può essere inferiore a 6250. I sesti di impianto e le forme di allevamento consentiti sono quelli già usati nella zona o comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini.

E' vietata ogni pratica di forzatura. E' consentita l'irrigazione di soccorso. Nelle annate favorevole i quantitativi di uve ottenute e da destinare alla produzione dei vini a DOC "Cinque Terre" e "Cinque Terre Sciacchetrà" devono essere riportati nei limiti di cui sopra purché la produzione globale non superi del 20% i limiti medesimi, fermi restando i limiti resa uva-vino per i quantitativi di cui trattasi.

La produzione massima di uva a ettaro ed il titolo alcolometrico volumico naturale minimo sono le seguenti:

Tipologia e sottozona

"Cinque Terre

"Cinque Terre Sciacchetrà"

"Cinque Terre Costa de Sera"

"Cinque Terre Costa de Campu"

"Cinque Terre Costa da Posa"

Produzione di Uva Tonnellate/ HA

Non sup. a 9 Tonn./ha.

Titolo. alcol. Vol. Nat. Min. % Vol. 10,5%

Non sup. a 8,5 Tonn./ha. 11%

Non sup. a 8;5 Tonn./ha. 11%

Non sup. a 8,5 Tonn./ha. 11%

La Regione Liguria, con proprio decreto, sentite le organizzazioni di categoria interessate e la Camera di Commercio della Spezia, ogni anno prima della vendemmia può, in relazione all'andamento climatico ed alle altre condizioni di coltivazione, stabilire un limite massimo di produzione inferiore a quello fissato, dandone immediata comunicazione al Ministero delle Politiche Agricole - Comitato Nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazione di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini.

 

Art. 5 Norme per la vinificazione

Le operazioni di vinificazione per i vini di cui all'art. 1 devono essere effettuate nell'interno della zona di produzione delimitata nel precedente articolo 3, comma 1. All'interno della predetta zona devono anche essere effettuate l'appassimento e l'invecchiamento obbligatorio per il vino a DOC "Cinque Terre Sciacchetrà".

Il vino a DOC "Cinque Terre Sciacchetrà" deve essere ottenuto da parziale appassimento delle uve dopo la raccolta, in luoghi idonei, ventilati, fino a raggiungere un tenore zuccherino di almeno 17° alcol potenziali.

La vinificazione delle uve, destinate alla produzione del vino "Cinque Terre Sciacchetrà" non può avvenire prima del 1° novembre dell'anno della vendemmia. Le rese massime dell'uva in vino, comprese l'eventuale aggiunta correttiva e la produzione massima di vino per ettaro sono le seguenti:

Tipologia o sottozone Resa uva/vino - Prod. Massima vino/ha.

"Cinque Terre"

"Cinque Terre Costa de Sera

"Cinque Terre Costa de Campu

"Cinque Terre Costa da Posa"

"Cinque Terre Sciacchetrà"

Max. 70%

Max. 70%

Max. 70%

Max. 70%

Max. 35%

63 hl.

59,5 hl.

59,5 hl.

59,5 hl.

31,5 hl.

Qualora la resa uva/vino superi i limiti di cui sopra, ma non il 75% per i vini "Cinque Terre" con le sottozone "Costa de Campu", "Costa de Sera", "Costa da Posa" o il 40% per il vino "Cinque Terre Sciacchetrà", anche se la produzione ad ettaro resta al di sotto del massimo consentito, l'eccedenza non ha diritto alla denominazione d'origine. Oltre detto limite decade il diritto alla denominazione d'origine controllata per tutta la partita.

Il vino a denominazione di origine controllata "Cinque Terre Sciacchetrà" non può essere immesso al consumo se non dopo il 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia. Il vino "Cinque Terre Sciacchetrà" riserva non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre del 3° anno successivo alla vendemmia.

 

Art. 6 Caratteristiche al consumo

I vini di cui all'art. 1 devono rispondere, all'atto dell'immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche:

"CINQUE TERRE" colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo; profumo: intenso, netto, fine, persistente; sapore: secco, gradevole, sapido, caratteristico; gradazione alcoolica minima complessiva: 11,0% vol.; acidità totale minima: 5,0 g/l.; estratto secco netto minimo: 15,0 g./l..

"CINQUE TERRE COSTA DE SERA" colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo; profumo: intenso, netto, fine e persistente, composito; sapore: secco, sapido, intenso, gradevole gradazione alcoolica minima complessiva: 11,5% vol.; acidità totale minima: 5,0 g/l.; estratto secco netto minimo: 15,0 g./l..

"CINQUE TERRE COSTA DE CAMPU" colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo; profumo: intenso, netto, fine e persistente, composito; sapore: secco, sapido, intenso, gradevole gradazione alcoolica minima complessiva: 11,5% vol.; acidità totale minima: 5,0 g/l.; estratto secco netto minimo: 15,0 g./l..

"CINQUE TERRE COSTA DA POSA" colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo; profumo: intenso, netto, fine e persistente, composito; sapore: secco, sapido, intenso, gradevole gradazione alcoolica minima complessiva: 11,5% vol.; acidità totale minima: 5,0 g/l.; estratto secco netto minimo: 15,0 g./l..

"CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ colore: giallo dorato con riflessi ambrati, di bella vivacità;

profumo: intenso di vino passito, caratteristico profumo di miele, piacevole; sapore: da dolce ad abboccato, armonico, di buona struttura e di buon corpo, piacevole e lungo in bocca con retrogusto mandorlato; gradazione alcoolica minima complessiva: 17 % vol. di cui almeno 13,5 svolti acidità totale minima: 5,0 g/l.; acidità volatile massima: 1,6 g/l; estratto secco netto minimo: 23,0 g/l..

"CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ" - RISERVA colore: da dorato fino ad ambrato; profumo: intenso di vino passito, piacevole, caratteristico; sapore: da dolce ad abboccato, armonico, di buona struttura e di buon corpo, piacevole e lungo in bocca con retrogusto mandorlato, gradevole; gradazione alcoolica minima complessiva: 17 % vol. di cui almeno 13,5 svolti acidità totale minima: 5,0 g/l.; acidità volatile massima: 1,6 g/l.; estratto secco netto minimo: 23,0 g/l..

E' in facolta del Ministero per le Politiche Agricole - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, modificare i limiti dell'acidità totale e dell'estratto secco netto con proprio decreto.

In relazione all'eventuale conservazione in recipienti di legno, ove consentita, il sapore dei vini può rivelare percezione di legno.

Art. 7 Etichettatura designazione e presentazione

Nella etichettatura, designazione e presentazione dei vini di cui all'art. 1 è vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle previste dal presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi, "fine", "scelto", "selezionato" e similari. E' tuttavia consentito l'uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali e marchi privati non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in inganno il consumatore.

Per i vini a denominazione di origine controllata di cui al precedente art. 1 è consentito altresì l'uso di indicazioni che facciano riferimento a comuni e frazioni comprese nella zona delimitata dal precedente art. 3, dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il vino così qualificato è stato ottenuto. Le menzioni facoltative esclusi i marchi ed i nomi aziendali possono essere riportate nell'etichettatura soltanto in caratteri tipografici non più grandi o evidenti di quelli utilizzati per la denominazione d'origine del vino, salve le norme generali più restrittive.

Sulle bottiglie o altri recipienti contenente i vini a denominazione di origine controllata "Cinque Terre" e "Cinque Terre Sciacchetrà" è consentito riportare in etichetta l'indicazione dell'annata di produzione delle uve, tale indicazione è obbligatoria per i vini a denominazione di origine controllata "Cinque Terre" riserva e "Cinque Terre" con la specificazione delle sottozone.

E' consentito altresì l'uso di indicazione geografiche e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento a unità amministrative, frazioni, aree, zone, località, fattorie, dalle quali effettivamente provengono le uva da cui il vino così qualificato è stato ottenuto, purché comprese nella zona delimitata nel precedente art. 3, nel rispetto della normativa vigente.

Art. 8 Confezionamento

I vini di cui al presente disciplinare devono essere immessi al consumo confezionati in bottiglie di vetro di forma renana, borgognotta e bordolese con capacità da l. 0,250 a l. 0,750. Non sono ammesse le chiusure con tappi a corona, capsule a strappo od altre chiusure analoghe. E' ammessa la chiusura a vite per le bottiglie di capacità fino a l. 0,375.

 

 

Testo e foto di Pietro Bellantone