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Finalmente IGP la Focaccia di Recco col formaggio

 

Di Virgilio Pronzati

Finalmente la Focaccia di Recco col formaggio è tutelata dall’Indicazione Geografica Protetta.  Il 2 dicembre 2014 è una data importante per Recco.  La Commissione Europea politiche di qualità ha approvato l’IGP della Focaccia di Recco col formaggio.  Un iter lungo e sofferto che ha premiato la costanza e l’impegno dei 19 componenti del Consorzio della Focaccia Recco col formaggio.  Dunque la famosa e gustosa focaccia è entrata a far parte dell’aristocrazia della produzione agroalimentare europea, diventando uno dei duecentocinquanta prodotti d’eccellenza che rappresentano l’Italia nel mondo. Un meritato regalo di Natale per gli associati del Consorzio Focaccia di Recco e per tutti i recchesi.  Ma andando qualche anno indietro, la situazione sull’IGP della focaccia di Recco col formaggio era tutt’altro che rosea.
Dopo anni di lungo lavoro preparatorio, il 2011 ha visto il via ufficiale all’Istanza: il 14 luglio alle ore 12.00 a Genova presso l’Auditorium della Regione Liguria i dirigenti preposti del Ministero hanno convocato come da iter europeo, la Pubblica Audizione per dare lettura del disciplinare di produzione e procedere alla sua approvazione, finalizzata alla richiesta di tutela della denominazione “Focaccia di Recco col formaggio”. In data 1° giugno 2013 la Comunità Europea ha provveduto alla Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del riconoscimento IGP per la Focaccia di Recco col formaggio. 
Purtroppo nel frattempo l’iter ha subito vari stop, prima con le opposizioni presentate al Ministero dell’Agricoltura italiano (e dallo stesso poi respinte) e successivamente, a fine 2013, nuovamente bloccati da alcune opposizioni arrivate alla Commissione Europea addirittura da operatori commerciali di Stati esteri membri, di nuovo respinte.  Un lavoro certosino dei membri del Consorzio che con il sostegno della Rappresentanza italiana nell’Unione Europea, la Regione Liguria con il proprio Ufficio a Bruxelles, il Ministero delle Politiche Agricole e degli europarlamentari liguri, ha portato all’importante riconoscimento.   
Da anni cresciuta in modo esponenziale nell’apprezzamento e notorietà anche in Italia, la Focaccia di Recco oltre ai tanti consensi, ha subito meschine e penalizzanti imitazioni. Per questo i produttori locali sentitisi defraudati delle loro tradizioni, hanno chiesto l’intervento delle Istituzioni preposte (Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova, Ministero delle Politiche Agricole) per  difendere il nome del proprio prodotto.  “Un risultato che ci riempie di soddisfazione perché rappresenta il riconoscimento alla serietà, alla professionalità ed alle capacità di coloro che con me hanno portato a buon fine questo lunghissimo lavoro - dice la presidente del Consorzio Maura Macchiavello, ristoratrice di Recco. 

Sono stati tanti i momenti di sconforto ma ora tutto passa in secondo piano perché noi ristoranti, asporti e panifici che abbiamo la fortuna di essere ubicati nella zona di produzione IGP, dobbiamo sentire la consapevolezza di aver raggiunto un risultato importantissimo, non alla portata di tutti, potendo offrire ai nostri clienti un prodotto addirittura tutelato dalla Comunità Europea”.
“Non ho mai avuto dubbi sul fatto che la Focaccia di Recco potesse o meno ottenerla - dice Lucio Bernini, coordinatore dell’Istanza IGP per il Consorzio – e più intoppi ci arrivavano, più mi convincevo che ne aveva il diritto.  Ora guardiamo avanti, inizia una nuova fase, l’IGP non è più un obiettivo da raggiungere ma da questo momento è un punto di partenza: bisognerà lavorare tutti insieme con serietà e costanza, un’Indicazione Geografica Protetta è un patrimonio che non tutti possono ottenere, lo abbiamo visto, per questo dobbiamo custodirla affinché la Focaccia col formaggio di Recco IGP  possa essere anche una grande opportunità non solo per i produttori ma anche per il territorio della nostra zona di produzione. Si dovrà poi entrare nelle fasi tecniche, piano di controllo e assoggettamenti, pratiche e certificazioni ecc, ma ci penseremo domani, ora godiamocela, la nostra IGP con la soddisfazione di aver regalato a Recco l’Indicazione Geografica Protetta tutelando la nostra focaccia!”Cambiato anche il disciplinare della focaccia di Recco col formaggio: il formaggio da usare è fresco a pasta molla di latte vaccino fresco senza panna.   Più importante, che la focaccia di Recco con il formaggio non può essere precotta, surgelata, congelata o conservata in altri modi. Quindi deve essere solo fresca. Soci del Consorzio: 19 aziende con 24 punti vendita. Vitturin, Manuelina, La Villetta, Il Boschetto, Edobar, Del Ponte, Da O Vittorio, Da Lino, Angelo, Alfredo, la Focacceria Manuelina; Moltedo Luisa e Moltedo G.B., Tossini; Tossini, Revello,  U Fainotto e Tossini.Storia della Focaccia di Recco
Si narra che in tempi lontanissimi la popolazione di Recco si rifugiasse nell’immediato entroterra per sfuggire alle incursioni dei saraceni. La possibilità di disporre d’olio, formaggetta e farina, avrebbe fatto preparare una pasta ripiena di formaggio, cotta su pietre d’ardesia, e chiamata “Focaccia col Formaggio”. Secondo studi effettuati alla fine degli anni ’90, sembra che quest’ alimento esistesse già all’epoca della terza crociata. “Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189… la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum prima della partenza della flotta per la Terra Santa… Sulle bianche tovaglie di lino ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di ceramica e di coccio colme di ogni ben di Dio: pagnotte di farro ed orzo impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce, agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa (focaccia col formaggio)…” 
Alla fine dell’800, quando aprirono a Recco le prime trattorie, la Focaccia col Formaggio era proposta solamente nel periodo della celebrazione dei morti. Fu solo agli inizi del novecento che, grazie all’intraprendenza di Manuelina (una ristoratrice del luogo), la focaccia col formaggio vide il suo sviluppo, diventando una golosità apprezzata tutto l’anno. Di quei tempi si ricorda che Guglielmo Marconi e l’Infanta di Spagna passavano da Recco anche per degustare la celebre focaccia locale. 

 

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