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 ULTIME DUE SETTIMANE PER LA VISITA ALLA MOSTRA FOTOGRAFICA SULL’APOCALISSE DI  ALEPPO di DOMENICO QUIRICO AD ASTI

 

Di Luciano Scarzello

 

 

 

 A TORINO  l’altra mostra fotografica  “ARMA IL TUO PROSSIMO” SULLE GUERRE CONTEMPORANEE

 

Una delle piu grandi tragedie delle guerre contemporanee si è  consumata nei mesi scorsi ad Aleppo, città di grandi testimonianze storiche sia di epoca romana che di quella islamica dove è avvenuta la 

resa dei conti tra l’esercito del dittatore siriano Bashar Al Assad e le truppe ribelli al regime. Una guerra violenta e crudele senza esclusione di colpi che vede protagonista da ormai 4 anni anche i terroristi dell’Isis. 

 

Aleppo era una città stupenda con una delle piu grandi moschee del mondo arabo, ora è un cumulo di rovine. Sull’apocalisse della famosa città siriana, l’invito speciale de “La Stampa” Domenico Quirico  si è fatto promotore di una mostra di foto che raccontano la guerra e la tragedia e che è allestita fino al 20 maggio al palazzo Mazzetti di Asti sede della Fondazione della locale Cassa di Rispamio.  Si domanda Quirico che in Siria 5 anni fa venne  rapito e sequestrato per 5 mesi dai terroristi: come si uccide una città intera? A poco a poco, smontandola, tagliando le vene delle strade ad una ad una, schiacciando sotto le macerie i luoghi di incontro, le piazze, le moschee, i caffè, fino ad inaridirli.  Quirico sintetizza il senso  della nuova mostra che in quasi  4 mesi è stata visitata  finora da centinaia 

di persone.

 

Unica in Italia  ripercorre i cinque anni di guerra che hanno coinvolto Aleppo dal 2011 al 2016. Attraverso un allestimento multimediale, il visitatore viene immerso nella realtà della città siriana e dei suoi  abitanti, rappresentati dalle voci di attori che narrano momenti di drammatica quotidianità. Lo studente, il cecchino, il maestro di scuola, la giovane donna, la famiglia di migranti: incontri che il visitatore vive percorrendo spazi di città ricreati con installazioni, gigantografie e video. Come sostiene Quirico ““Non è attraverso piantine, avanzate, ritirate, comunicati, annunci, che si può raccontare e capire Aleppo; non puoi toccare le parole se non gli viene data una forma umana”.  E la forma c’è visto che, come ha scritto piu’ volte il giornalista, obbiettivo del suo lavoro è raccontare il male e  le tragedie visti con i propri occhi.

 

Il percorso espositivo diventa esperienza diretta: il visitatore prende coscienza del baratro in cui è 

caduta Aleppo, una città millenaria il cui centro storico era stato proclamato dall’ Unesco Patrimonio 

dell’Umanità. Una città moderna, motore economico della Siria, con una popolazione di quasi due 

milioni di abitanti che nel 2011 aveva abbracciato i venti di rinnovamento della cosiddetta Primavera Araba. Istanze democratiche degenerate in una brutale guerra civile, in cui ogni cittadino è stato costretto - suo malgrado - a schierarsi contro altri concittadini. 

A Torino al museo del Risorgimento è stata invece prolungata fino al 1 settembre la mostra dal titolo “’Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti e religioni”. 110 scatti fotografici realizzati da Roberto Travan e Paolo Siccardi sui molti conflitti che han segnato l’età contemporanea dalla Jugoslavia, alla Cecenia, al Medio Oriente, la Somalia. Vengono raccontate le vittime nei campi di battaglia, i villaggi distrutti e i profughi in fuga. Ne emerge un particolare agghiacciante: le fede in Dio e il dovere di combattere in nome di Dio. Un Dio “strumentalizzato” a fini politici e  che non è quello che ci è stato insegnato.

 

 

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