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Vulcania 2012: il Vulcano come fattore climatico
E’ il clima il tema principale della quarta edizione di Vulcania,
il forum internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico, al
via venerdì 8 giugno a Soave
Il Vulcano, inteso come vero e proprio fattore climatico, sarà il protagonista della quarta edizione di Vulcania, il forum internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico, in programma venerdì 8 giugno, ore 15.00 all’auditorium di Borgo Rocca Sveva a Soave e curato dal Consorzio del Soave, in collaborazione con Veneto Agricoltura.
Con l’edizione 2012 Vulcania si propone di analizzare il Vulcano da un punto di vista climatico, in linea con le attuali tendenze che spingono sempre più ad una attenzione e ad una forte sensibilità nei confronti dell’ambiente.
Può il Vulcano considerarsi uno “stabilizzatore ambientale”, cioè un fenomeno naturale che a fronte del passare degli anni garantisce una ricchezza costante al suolo senza il ricorso a tecniche artificiali e a trattamenti chimici?
Se valesse l’equazione “il limo del Nilo sta agli Egiziani, come il fattore vulcano sta al Soave” si potrebbe parlare, nel comprensorio del Soave, delvulcano come garante di un micro-clima ambientale, una sorta di ombrello protettivo che assicura fertilità e produzioni d’eccellenza a basso impatto ambientale? A fronte di un presupposto simile deriverebbe che la coltura della vite nasce e si sviluppa sulle colline dell’Est Veronese in maniera naturale, senza impoverire l’ambiente. In questo senso i vini di origine vulcanica, ed il Soave in particolare, possono considerarsi risultato di un’agricoltura sostenibile e quindi etica?
Sono queste le principali domande che daranno il via alla quarta edizione di Vulcania, che vedrà la partecipazione di giornalisti di settore, italiani e stranieri, di ricercatori e studiosi da tutto il mondo. Un’edizione che si propone come laboratorio d’analisi e fucina di pensiero, i cui risultati verranno divulgati, come nelle stagioni precedenti, in Italia e all’estero – New York, Dusseldorf, Londra, Tokyo, Bordeaux – attraverso la neonata Associazione delle Doc Vulcaniche, a testimonianza di come condividere un fattore strategico come il Vulcano sia la chiave di volta per comunicare in maniera vincente nel mondo il vino.
In una sorta di percorso evolutivo, edizione dopo edizione, ogni anno si sono infatti affrontate tematiche diverse ed innovative. Se infatti nella prima edizione il forum di Vulcania è risultato funzionale ad una seria presa di coscienza dell’identità vulcanica di molti vini bianchi italiani, in primis il Soave, nella seconda l’analisi ha condotto ad approfondire le caratteristiche dei suoli di origine vulcanica e ad individuare proprio nel comprensorio del Soave aree produttive definite “paleo-suoli”. Con la terza edizione, lo scorso anno, dall’analisi dei fattori prodottivi strettamente intesi si è passati invece allo studio degli aspetti sensoriali, nel tentativo di individuare una nuova categoria descrittiva dei vini bianchi da suolo vulcanico, individuando precise caratteristiche origine/suolo/vino. Quest’anno si parlerà di clima, di potenziali influssi climatici e della relazione clima/suolo sui vini.
Ufficio Stampa Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave:
Lucia Vesentini