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CENTINAIO A VERONA INCONTRA IL SOAVE 

 

 

Tanti i temi toccati, dalla preservazione dell’agricoltura di collina alla promozione dei Paesi Terzi. Il Ministro si è impegnato a dare risposte concrete ai produttori d’uva.

 

Nella sua recente visita a Verona il Neo Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio, non ha mancato di riservare una particolare attenzione al sistema Soave e ai suoi produttori in un incontro con i vertici del Consorzio presso la Fiera del Riso a Isola della Scala. Il Ministro si è dimostrato particolarmente sensibile ai temi proposti dal direttore del Consorzio di Tutela Aldo Lorenzoni che gli ha esposto i futuri scenari della denominazione scaligera.

 

Il Soave forte oggi di 7.000 ettari vitati collocati principalmente nella parte collinare e 3.000 piccole aziende che coltivano direttamente le proprie vigne, è il primo paesaggio storico rurale italiano e attualmente in corsa per essere un patrimonio dell’umanità secondo l’UN-FAO. 

 

Da questa tutela per produttori e ambiente è partita la richiesta d’intesa condivisa anche dall’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan e dalla Coldiretti Veneto rappresentata da Daniele Salvagno, per dare particolare attenzione a chi fa viticoltura in contesti svantaggiati, in particolare in areali storici ed eroici come lo è l’area collinare del Soave.
Al Ministro è stato richiesto che l’emanando decreto applicativo dell’art. 7 del testo unico del vino possa finalmente agevolare interventi di recupero e conservazione in queste zone svantaggiate, dove fare vino costa il doppio in termini di ore di lavoro rispetto ad altre zone e dove i margini di reddito tendono a ridursi.

 

Il decreto in questione pone infatti una serie di priorità sul fronte delle risorse messe a disposizione sia per la riconversione viticola che la promozione sui mercati dei Paesi Terzi. Il Ministro ha preso atto della richiesta sottolineando come sul tema della promozione è forte il suo impegno per rendere più efficienti e veloci gli strumenti oggi a disposizione, mentre l’attivazione del Comitato Nazionale Tutela Vini potrà generare a breve una risposta concreta a quanto chiesto dai produttori del Soave sia sul fronte dell’imbottigliamento in zona sia del riconoscimento delle 33 unità geografiche aggiuntive.

 

Chiara Mattiello

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