FRANTOIO GAUDENZI

La famiglia Gaudenzi affitta 35 ettari di uliveto sul lago Trasimeno

e raggiunge così quota 110

 

Lord Byron lo chiamava “un velo argenteo”, ed è proprio così che il Lago Trasimeno si presenta agli occhi di chi lo osserva, bello e opalescente come apparve al grande poeta inglese. E l’argento delle sue acque trova una sorta di prolungamento ideale nell’argento dei tanti olivi che ne ornano le colline circostanti.

Da tempo i Gaudenzi guardavano all’argento di quegli oliveti che si specchiano sul Lago Trasimeno, e finalmente sono riusciti ad “approdarci”. La famiglia ha infatti da poco concluso un contratto di affitto per 35 ettari di oliveto nel comune di Panicale. Si tratta di circa 3.000 piante secolari situate a un’altezza compresa tra i 450 e i 550 metri. Le varietà sono quelle tipiche della Dop Colli del Trasimeno, come per esempio la Dolce Agogia. I Gaudenzi hanno comunque deciso di procedere a una serie di analisi perché sono sicuri che gli oliveti appena presi in affitto possano riservare qualche bella sorpresa.

Con questo accordo, la gamma del frantoio chiude il cerchio e dalla raccolta 2019 sarà in grado di offrire alla propria clientela una panoramica esaustiva della produzione umbra. Al nucleo storico di oliveti di proprietà Gaudenzi nel comune di Trevi infatti si è già aggiunta la nuova azienda nella piana spoletina acquistata da Andrea e Stefano che lo scorso dato ha già vita a una nuova etichetta e nella quale stanno nascendo 20 nuovi ettari di oliveto specializzato. In questi oliveti, alle varietà già presenti a Trevi come il Moraiolo e il Frantoio, si aggiungono altre cultivar tipiche dell’Umbria, come la Sanfelice, la Nostrale di Rigali, la Dolce Agogia e il Leccio del Corno. 

Con la raccolta 2019 e la conseguente produzione, il Frantoio Gaudenzi dunque sarà in grado di offrire tutte le sfumature dell’olio umbro, dal fruttato intenso del celebre Quinta Luna e di Chiuse di Sant’Arcangelo – il monocultivar Moraiolo – fino a quelle più dolci e delicate della Dop Colli del Trasimeno.

E soprattutto il frantoio conferma la propria volontà di espansione e di potenziamento della produzione in linea con la crescente domanda da parte di un pubblico affezionato, attento alla qualità e desideroso di sperimentare nuovi abbinamenti in cucina.

L’ingresso in azienda di Stefano e Andrea, avvenuto ormai da qualche anno, ha portato molte nuove energie, e il raggiungimento dei 110 ettari di oliveto è un traguardo importante. Il padre Francesco, con il sorriso che lo contraddistingue, commenta così i 110 ettari: “Speriamo che i nostri clienti ci diano anche la lode”. 

 

 

Patrizia Cantini