I vini di Bolgheri

 

I vini di Bolgheri

 

 

Le rime dell’Ode a San Guido mi concedono l’opportunità di conversare a riguardo di “ Bolgheri Consorzio di Tutela” e dei vini prodotti nel territorio di appartenenza.

 

Venerdi 28 maggio, giunti nei pressi del Bosco dei Castagni, oggi Castagneto Carducci , raggiungiamo la location designata ad ospitare la presentazione delle nuove annate in commercio dei vini di Bolgheri.

 

Ad accoglierci Paolo Valdastri , direttore del Consorzio di Tutela Bolgheri, con la consueta gentilezza ed eleganza ci introduce al programma della giornata, presentandoci nel contempo la sede dell’evento.

 

Quest’anno le sessioni di degustazione & valutazione si svolgono presso

il Campestrello Sport Hotel,

un contesto alberghiero& residence, cinto da alberi di olivo, vigne e fichi d’india;

verdi prati all’inglese conducono ad una invitante piscina con acqua a sfioro, contornata da un pergolato di uva fragola che genera rinfrescante ombra.

 

L’amico Paolo ci introduce all’interno della struttura,

il ristorante L’Olivo, sede della degustazione;

Il Campestrello Sport Hotel, è un antico cascinale Toscano rinnovato mantenendo le caratteristiche della casa di campagna, camino, soffitti a volta con mattoni vista sono corredo alle due sale riservate alla stampa del settore.

 

Al ns. ingresso, veniamo accolti dai professionisti della FISAR sezione di Lucca, tra i quali riconosciamo e salutiamo con piacere alcuni sommelier, che hanno svolto servizio lo scorso anno, nella tenuta Incisa .

Prendiamo posto quindi nel rango del gentilissimo amico sommelier che ci ha presentato i vini nell’edizione 2009

 

 

La sala finemente arredata, ottima esposizione alla luce, aria condizionata, postazioni di lavoro eccellenti , spaziose e preparate ad ospitare due degustatori , uno per lato.

Mise en place tradizionale 6 bicchieri , secchielli x versare il vino, acqua, e focaccine miste.

 

Sono le 10,30 del mattino, e salutati alcuni colleghi presenti in sala ,iniziamo la sessione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Degustazione

 

Decidiamo di iniziare dai bianchi, l’assaggio è relativo a 24 campioni IGT più cinque vini sempre IGT, realizzati da produttori associati fuori zona.

Annata di riferimento 2009.

 

Serviti a temperatura ottimale suddivisi in 4 panel di sei campioni ognuno per quanto riguarda Bolgheri, cinque produzioni invece per i vini igt fuori zona.

 

Le filosofie produttive, a iniziare dalla scelta del vigneto, differiscono tra i produttori, certamente il vermentino rappresenta il vitigno maggiormente utilizzato a volte in purezza, a volte in percentuale con chardonnay, sauvignon blanc ed altre bacche consentite dal disciplinare.

 

Segue poi la tecnica in cantina ,acciao in macerazione a freddo, oppure presenza sui lieviti , utilizzando contenitori di fermentazione in vari materiali e misure.

 

La valutazione finale, avendoli assaggiati tutti, rivela un mosaico di varie identità, dai vini freschi che ricordano nell’immediatezza il frutto, a vini con sentori boiseè , alcuni con note di tostature importanti.

Lieviti selezionati donano per alcuni percezioni di banana, ananas e nespola,e altre scelte di taglio internazionale conferiscono al vino note balsamiche.

 

Abbiamo riscontrato certamente campioni che devono evolversi nel tempo, altri pronti alla beva, in pochi casi si è rilevata un leggera eccedenza di acido citrico-tartarico, pochissimi per la precisione i vini con qualche difetto organolettico.

 

Nel complesso una positiva degustazione, che permette all’attento sommelier di disporre di una vasta possibilità di abbinamenti cibo vino tramite il Bolgheri bianco.

 

Otto campioni inerenti il rosato di Bolgheri freschi e fruttati, con colori dal rosa confetto al cerasuolo anche alcuni di color ramato, concedevano profumi di piccoli frutti rossi non ancora maturi, invitanti alla beva , hanno traghettato la degustazione alla sessione del Bolgheri rosso nelle varie declinazioni ed annate.

 

 

La suite dei Bolgheri rossi, inizia con due campioni del 2009, probabilmente presi dalla botte, pertanto ancora giovinetti con nervosi ancora da armonizzarsi, ma sicuramente di ottima fattezza; per proseguire quindi con quattro panel del 2008.

 

In particolare la vendemmia del 2008, con un inverno abbastanza caldo e non piovoso, la primavera con forti e costanti piogge terminate alla metà di giugno, fortunatamente un fine giugno, una estate tutta con il clima caldo ed asciutto, ha migliorato la difficile situazione della maturazione della vite, e conseguente quadro dei fenoli, e degli aromi.

La vendemmia è stata abbastanza precoce, ciò ha generato vini con concentrazioni importanti, un quadro acido bilanciato ma certamente più alto delle annate classiche, queste caratteristiche concederanno ai vini un longevità sicuramente lunga.

 

 

 

 

 

Degustazione

 

I colori nel bicchiere sono intensi con tonalità dal colore rubino brillante, in alcuni casi il classico “ cuore di piccione”

immediato il riscontro di frutti rossi maturi, spezie in particolare il pepe bianco è un sentore in comune a molti vini in esame, note boiseè , cacao fanno capolino in alcuni campioni.

La sensazione tattile dell’alcool è evidente, determinando vini caldi ,piacevoli, forse alcuni ancora lontani da essere in armonia, certamente con ottime possibilità evolutive.

 

Vendemmia 2007

 

Inverno abbastanza mitigato, con temperatura leggermente superiore alla norma, non molto piovoso anche per quanto riguarda la primavera con pioggia caduta nei periodi ottimali,

giugno piovoso, con un inizio luglio caldo e secco a seguire un fine agosto piovoso ed un settembre secco con notevole escursione termica.

 

La vite ha avuto una maturazione ottimale, con quadro vegetativo e fioritura anticipati, e una maturazione poi lenta e costante, maturazione polifenolica regolare senza troppa concentrazione.

 

degustazione 2007

 

Dal panel n° 13 al 17 compreso abbiamo valutato i vini annata 2007,

Bolgheri rosso e Bolgheri Superiore

 

il colore è intenso, rubino in alcuni casi con riflessi granati, naso elegante i sentori di frutti rossi sono decisamente meno evidenti riferiti al 2008, prugna e ciliegia marasca ,accenni floreali di petali viola, note spesiate di pepe e noce moscata, in bocca sono di ottima struttura, caldi e morbidi, con tannini in alcuni abbastanza evidenti, sapidi e minerali, sentori di legno in alcune occasioni un poco invadenti.

lunghi in genere nel finale.

 

 

vendemmia 2006

inverno decisamente piovoso , con temperature rigide, al quale ha fatto seguito una soleggiata primavera, il germogliamento della vite ha avuto un leggero ritardo per via del freddo invernale;

sviluppo vegetativo nella norma dovuto ad un buon sviluppo dell’apparato fogliare.

Primavera ed estate poco piovosi, ma con temperature mai torride.

Vendemmia ai primi di settembre per alcune varietà, quelle maturazione precoce, con uve sane , dotate di buon corredo fenolico e aromatico nonché buona concentrazione.

La vendemmia è terminata al termine di settembre inizio ottobre concludendo con il cabernet sauvignon, preceduto dal petit verdot, syrah e dal cugino cabernet franc.

 

vini del 2006, degustazione

I vini in esame, si presentavano con un bel coloro rosso rubino intenso , presenti in alcuni riflessi granati sempre molto piacevoli.

All’olfatto tutti i campioni risultano molto fini, intensi, aromi di frutti di bosco maturi, ciliegia nera e prugna, spezie quali il pepe, la cannella, vaniglia & cacao, note balsamiche di macchia mediterranea. Questi vini generano un bouquet aromatico difficilmente eguagliabile per moltissimi vini nazionali ed esteri. Dal bicchiere riscontriamo ancora liquirizia, cuoio ed eleganti note boiseè. Al palato , armonici, sapidi e minerali, eleganti e vellutati lunghi nel finali, con un delicato ritorno leggermente amarognolo

Conclusioni

 

Affermiamo senza esitare, che i vini di Bolgheri sono certamente tra i migliori vini a taglio bordolese nel patrimonio vinicolo mondiale.

In Italia quasi certamente unici.

 

Il Bolgheri rosso e Bolgheri rosso superiore,

devono la loro origine alla suberba e felice intuizione del Marchese Incisa della Rocchetta, il quale nel lontano 1944, mise a dimora in un ettaro vigne di cabernet franc & cabernet sauvignon, nella Tenuta San Guido a Castiglioncello di Bolgheri.

 

Oggi sono circa 50 i produttori che sulle orme del Marchese Incisa, producono eccellenti vini con varietà di cabernet franc e sauvignon, merlot, syrah e petit verdot e sangiovese.

 

Vitigni che trovano perfetta dimora nel territorio di Bolgheri, nella quale area si genera una perfetta combinazione tra il suolo, la vigna, il clima ed il fattore uomo,

un perfetto “ Terroir “ che prevale ed armonizza sulle singole varietà di uva ,

pur concedendo tipologie e caratteri personali ai vini prodotti.

 

 

L’identità del Terroir deve la sua valenza alla particolare conformazione geografica dell’area di Bolgheri

 

La zona di produzione dei vini, è una fascia che segue parallela la costa della Maremma Toscana area settentrionale, nella provincia di Livorno.

A Est troviamo delle colline schierate tra Bibbiona e Castagneto , le quali fanno barriera al freddo invernale del nord

proteggendo le coltivazioni vitate e gli oliveti.

In estate altresì, questi rilievi collinari, consentono una buona escursione termica , e sono percorse da venti freschi, tra le valli del fiume Cecina e dei torrenti attigui.

 

Fattore molto importante è la vicinanza del mare,

certamente significativo la possibilità per i vigneti di fruire delle fresche brezze marine,

lo specchio acqueo stesso, per effetto della riflessione dona una luminosità all’area di Bolgheri dalle quale unitamente all’irradiazione solare, la vite trova grande giovamento.

 

Anche il terreno ha una importante valenza nella messa a dimora dei vigneti,

Nella ristretta area di Bolgheri troviamo terreni alluvionali di origine fluviale, con ciottoli rotondi, terreni anche di origine marina, calcari ed argille, ad est rocce vulcaniche provenienti dalle colline Metallifere.

 

 

I rossi di Bolgheri , vini fortemente caratterizzati dal Terroir,

legati al suolo, clima e territorio in cui nascono,

con un corredo ed uno stile unico ed inconfondibile.

che identifica e colloca questa produzione della macchia mediterranea

tra i principi della produzione viticola mondiale