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FESTA DEL TORRONE 2019, PER TUTTI I GUSTI

Dalle limited edition ai lollipop, da quello farcito con il pan di Spagna ai grandi classici: il torrone, un prodotto a 4 stagioni

 

L’esclusiva anteprima estiva del torroncino ice ne aveva decretato ufficialmente la destagionalizzazione: il torrone è un dolce consumato tutto l’anno. Dop, Igp o semplicemente buono, il prodotto a base di albume, frutta secca e miele fa impazzire davvero tutti. Una grande varietà alla Festa del Torrone 2019 per le vie di Cremona da sabato 16 a domenica 24 novembre: dal classico cremonese cotto per 12 ore sul quale l’azienda Rivoltini Alimentare Dolciaria stampa a mano la raffigurazione dello storico matrimonio degli Sforza alle torte in torrone. «Da noi tradizione e innovazione trovano il giusto equilibrio- spiega Massimo Rivoltini, rappresentante di Rivoltini Alimentare Dolciaria -. Sulle linee classiche ci piace concentrare la produzione su edizioni limitate di altissima qualità in cui il 40% è composto dal miele e la cottura avviene a bassa temperatura per preservarne le proprietà nutritive del miele. Da qualche anno produciamo il Torrone Adlibitum, che deve il nome alla dicitura inserita negli spartiti per richiamare la tradizione musicale di Cremona, con miele locale di fioritura da nettare di fiori estivi e fiori primaverili. Quest’anno proporremo il torrone con miele di fiori di mandorlo, molto particolare e raro. L’innovazione, invece, si può trovare nei gusti prendendo origine dalle torte, che ogni anno rinnoviamo e quest’anno la novità sarà il torrone morbido dal sapore della classica torta francese tarte tatin». L’etimologia del nome è di possibile derivazione latina “torre”: “tostare", "abbrustolire", con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle, ingredienti classici e semplici che si riscontrano già negli scritti di Tito Livio (circa I secolo d.C.) e si trovano ancora oggi nelle più tradizionali ricette.

 

 

 

«Tutti i prodotti Sperlari sono realizzati con i migliori ingredienti, seguendo le antiche ricette della migliore tradizione - ha dichiarato Enrico Manfredini, Responsabile Marketing Prodotti Stagionali di Sperlari - per offrire ai consumatori i sapori genuini di una volta, reinterpretati secondo il gusto di oggi. Il sapore ricco e avvolgente dei torroni Sperlari nasce da una ricetta semplice: zucchero, miele, albume, uniti a un’alta percentuale di frutta secca. Basti pensare che ogni anno Sperlari utilizza più di un miliardo di mandorle e nocciole per la produzione di oltre 8 milioni di confezioni di torroni e torroncini. Quest’anno le stecche Sperlari si presentano nella loro nuova veste grafica, più accattivante e moderna. A fianco al torrone, Sperlari proporrà nel suo stand della Festa del Torrone, un altro prodotto tipico di Cremona, nonché specialità di Sperlari: la classica Mostarda cremonese di frutti assortiti e alcune delle sue varianti gourmet. La mostarda è un prodotto ricco di storia, di colori e di sapori e Sperlari ne conosce ogni segreto, producendola da quasi due secoli».

 

 

 

Dagli ingredienti tipici della dieta mediterranea nei secoli si tramandò l’ipotesi di una possibile derivazione araba del torrone, soprattutto da parte di quelle popolazioni che in comune avevano l’affaccio sul Mediterraneo con il sud dell’Italia. E proprio al centro del Mediterraneo si trova uno dei più storici produttori di torrone, l’Antico Torronificio Pili, a Tonara, in provincia di Nuoro. Inizialmente nato come attività marginale poiché l’economia del territorio si basava prevalentemente sull’agropastorizia, questo dolce puntava sulle potenzialità date dall’ampia produzione di noci, nocciole, mandorle e di un miele finissimo, gli ingredienti che poi finirono per comporre la ricetta del celebre Torrone di Tonara, senza né zuccheri né conservanti. Da un paio d’anni si è aggiunto alla lista dei prodotti dell’Antico Torronificio Pili, il torrone con miele di castagno, prodotto unico, molto piacevole al palato soprattutto per il retrogusto amarognolo. L’Antico Torronificio Pili di Gianni e sua moglie Patrizia è uno dei più importanti di Tonara ed è condotto da loro, insieme ai figli Marianna e Antonio e da una decina di collaboratori. Precursore del signor Gianni era suo bisnonno, che già nel 1889 produceva un rinomato torrone che poi vendeva nelle fiere e sagre paesane di tutta la Sardegna. Il torronificio si trova proprio all’ ingresso del paese, visitare la “fabbrica del Torrone” è un’esperienza quasi mistica, fuori dal tempo. Un ambiente sereno, familiare, dove si intrecciano modernità e tradizione. È un lavoro di squadra il loro, fortificato dall’ amore reciproco e da quello per il torrone. Lui prepara l’impasto, lei dispone, tratta organizza e chiude accordi, i figli guardano come si fa, imparano. Sanno di essere il futuro dell’ Antico Torronificio Pili. Con lo stesso carattere di artigianalità l’azienda Nardone proporrà a Cremona una vasta gamma di prodotti: dai torroni morbidi, come il “morbidoso ai mirtilli o alla crema di limone”, al più classico dei torroni, il friabile alle mandorle, «ma il nostro must have è il “Pannardone”- spiega Federico Nardone -.Si tratta di un torroncino farcito al pan di Spagna imbevuto di liquore. Molto particolari sono anche i “Pannardini”, deliziosi bocconcini anch’essi farciti di pan di Spagna imbevuto di liquore, entrambi ricoperti da un finissimo cioccolato fondente».

 

Alessia Testori

 

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