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BARILE DAY 2019

di Virgilio Pronzati

Foto di Mara Daniela Musante

 

Premi ed articoli che Luigi Barile ha ricevuto per le sue pregiate grappe

La prima distillazione di Luigi Barile risale al lontano 1976. La grappa ottenuta quell'anno dalle fresche vinacce di dolcetto, pensate, è ancora in parte in botte. Così, tranne un periodo di forzata pausa, per altri vecchi millesimi, fino all’ultima nata del 2019. Per anni, Luigi Barile, profondendo denaro, tenacia e fatica crea solo grappe d'autore. Il sommo Veronelli elogiò la sua grappa invecchiata, mentre il giornalista e scrittore Carlo Cambi, l’ha definito il sacerdote della serpentina. Il suo credo è l'assoluta qualità, garantita dall'utilizzo di vinacce fresche poco spremute e pertanto pregne di aromi (di piccoli e qualificati produttori locali) e distillate nell'ordine, in poco più di un mese, usando caldaiette a vapore e alambicchi in rame, e un lungo invecchiamento in botti di rovere.  

Wilma Massucco presenta La Festa della Grappa Barile.  Ai suoi lati Saveria e Luigi Barile

Mentre molti altri usano vitigni cosi detti “nobili”, lui impiega solo dolcetto.  Una scelta vincente: dalle vinacce di questo vitigno coltivate nella zona del Dolcetto d’Ovada, Luigi Barile da vita a grappe di straordinaria fragranza e personalità.  Fruttate e morbide quelle giovani e bianche, floreali, speziate e ambrate le invecchiate. Tra le giovani e bianche, un’autentica fuoriclasse.  Forse la più completa delle precedenti. Le vinacce di dolcetto da cui è nata, provengono dal vecchio vigneto del suo caro amico Stefano Bellotti purtroppo scomparso, singolare vigneron che da anni attua il biodinamico nei vigneti. Sarebbe senz’altro piaciuta anche ad Antonio Bormida, lo scomparso amico, fondatore e socio di Luigi Barile.  

 

Saveria e Luigi Barile, Wilma Massucco e Alberto Bonisoli

Benché abbia acquisito grande popolarità con le sue grappe premiate nei più importanti concorsi mondiali come Londra e Bruxelles, e donate in due occasioni ai grandi della Terra, Luigi Barile ha sempre mantenuto un grande rispetto per tutti i viticoltori conferitori di vinacce. E per condividere con loro il suo successo, da ben 24 anni organizza la Festa della Grappa, richiamando, oltre i residenti di Silvano d’Orba, alcune centinaia di visitatori, tra cui noti personaggi della cultura, della politica e della ristorazione qualificata.  Non solo.  Nonostante la non più giovane età, compierà 87 anni il prossimo gennaio,  Luigi Barile distilla per l’ennesima volta per i tanti intervenuti alla festa.  

Wilma Massucco, Saveria e Luigi Barile e Tomaso Montanari appena premiato da Alberto Bonisoli

Il banco d’assaggio colmo di grappe giovani e invecchiate è letteralmente preso d’assalto.  Un’occasione unica per degustare rari e costosi millesimi e, in anteprima, la giovane appena nata. Nell’ambito della festa, giunta quest’anno alla ventiquattresima edizione, Barile premia ogni anno personaggi che col loro impegno hanno contribuito socialmente a migliorare piccole e grandi realtà non solo nostrane. L’ultima edizione, è stata siglata dall’Ospite d’onore Prof. Alberto Bonisoli già Ministro dei beni e delle attività culturali e Direttore della Nuova Accademia di belle Arti di Milano che ha consegnato gli ambiti premi Grappa Barile edizione 2019.  

 

Wilma Massucco, Saveria e Luigi Barile, Sigfrido Ranucci, appena premiato da Alberto Bonisoli e Tomaso Montanari

 

Ecco i prestigiosi premiati presentati dalla d.ssa Wilma Massucco regista e film-maker:  Prof. Tomaso Montanari - Professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università per Stranieri di Siena. Storico dell’arte, accademico, saggista e giornalista del Fatto Quotidiano dove ogni lunedì tiene la rubrica Le pietre e il popolo. Ha anche una rubrica sul Venerdì di Repubblica: Ora d’arte. Antifascista. NoTav.  Sua citazione: “Penso che l’amore per la storia dell’arte non debba essere un fatto privato (o peggio un’evasione, o un modo per non pensare), ma un fatto pubblico e ‘politico’.”

Alberto Bonisoli premia Ilaria Bellotti figlia dello scomparso Stefano 

Sigfrido Ranucci - Giornalista d’inchiesta, inviato, responsabile e conduttore televisivo di Report. Uno fra i giornalisti di inchiesta più stimati in Italia. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerose e importanti indagini , in modo particolare sulla mafia e sul traffico illecito dei rifiuti. E’ diventato uno dei volti dell'informazione targata Rai, dove ha collaborato prima al Tg3 e successivamente con Rai International e Rai News. Grazie alle sue inchieste ha vinto numerosi e prestigiosi  premi come quello giornalistico europeo Penne Pulite e il premio Ilaria Alpi. E’ anche autore di diversi libri e fra questi anche uno scritto a quattro mani con Milena Gabanelli intitolato Ecofollie. Nel 2017 Sigfrido Ranucci diventa il conduttore di Report, celebre e seguitissima trasmissione di Rai 3 che si basa su inchieste giornalistiche di approfondimento, sostituendo Milena Gabanelli. Sua citazione: Il giornalismo di inchiesta è un valore aggiunto del giornalismo, per la società. E’ un bene che andrebbe tutelato.  

 Da sin. Ilaria Bellotti, Saveria e Luigi Barile, Virgilio Pronzati, Sigfrido Ranucci, Giuseppe Coco, Tomaso Montanari, Flavio Gaggero e Wilma Massucco 

Targa speciale in memoria di Stefano Bellotti, grande viticoltore, filosofo e pioniere della coltura biodinamica. Era il pioniere, forse si potrebbe dire il guru dei “vini naturali”, prodotti cioè nel pieno rispetto della natura e senza diavoleria in vigna e in cantina. Antesignano, aveva iniziato ad applicare i protocolli del biologico e del biodinamico nei primi anni Ottanta.  Un premio anche per chi è venuto da più lontano,  assegnato ad un giovane di Agrigento.    Citazioni anche per il dr Flavio Gaggero e per chi ha scritto. Golosa conclusione con l’enorme torta preparata per l’occasione da Bottaro & Campora Ricevimenti.  

La distribuzione della grande torta

Appunti di degustazione della Grappa Barile Millesimo1976. All’aspetto è brillante, di colore giallo ambrato vivo con netti riflessi dorato-ramati. All’olfatto si presenta di straordinaria intensità, persistenza e finezza. Profumi ampi, compositi, che spaziano dal floreale al fruttato con note speziate. Emergono i piccoli frutti rossi boschivi maturi e macerati nell’alcol, fiori gialli di campo essiccati, mandorla secca, vaniglia e zabaglione. E ancora, goudron, boisé e fieno di montagna. Al sapore è secca ma morbida, calda, con delicata e piacevole vena astringente, di decisa ma equilibrata struttura, con un finale di grande persistenza aromatica. Spiccano al retrogusto, le note fruttate, di liquirizia e di fieno di montagna.

Ultima nata la “OVER 40”, straordinaria grappa invecchiata 42 anni, uscita in anteprima lo scorso anno in edizione limitata di 341 bottiglie numerate, con elegante cassetta e certificato di garanzia, comprensiva anche di un DVD che racconta le fasi salienti della produzione della grappa.

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