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IL BIANCO DI SAN GIACOMO

di Giampietro Poggi      

 

Il vino bianco di San Giacomo prodotto nella localita' omonima, sulle alture di Molassana, è ottenuto da cinque vitigni: Bianchetta Genovese, Albarola, Vermentino, Trebbiano e Bosco. Ultimamente è stato introdotto il vitigno Rollo, sicuramente piu' resistente alle malattie crittogame (muffe come la bodritis cinerea, causata  dalle frequenti piogge), ma di qualità  mediocre. Il terreno si presenta per la maggior parte calcareo e ghiaioso nella parte ovest vicino al torrente Riomaggiore del paese, e argilloso nella parte est.

La chiesa di San Giacomo

Attualmente è prodotto in piccole quantità’, circa 500 litri a famiglia, ad eccezione la famiglia Paravagna che ne produce ben mille litri!

Le altre famiglie interessate con minime quantità sono: Arvigo, Cosmelli, Carpi, Torre, Castello, Zoncada e Canepa. A differenza del passato dove le uve erano fatte fermentare con bucce e raspi, le uve che solitamente sono vendemmiate entro settembre, vengono pigiadiraspate e, il mosto ricavato, fermenta lentamente in botte e in damigiana. 

Don Cambiaso 

Ossia con vinificazione cosiddetta  in bianco. Primo travaso, dopo 15 giorni dalla fine della fermentazione, poi dopo un mese dal primo travaso. Terzo travaso in primavera e, a distanza di due-tre mesi, il vino è imbottigliato. Data la limitata quantità, il vino viene fornito quasi gratuitamente ai parenti o agli amici della famiglia!

Il busto di Giovanni XXIII 

Alla vista il Bianco di San Giacomo si presenta limpido, di colore giallo  paglierino scarico con riflessi verdognoli. All’olfatto si presenta con profumi floreali e fruttati, che ricordano il biancospino, la mela renetta, la pesca nettarina non ancora matura e il pompelmo. All'assaggio si presenta fresco, sapido, leggero ma di buon equilibrio e persistenza. Un vino che invita a ribersi,

 Stefano Eranio 

Ecco l’abbinamento ideale con piatti della cucina genovese: “fugassa” con l’olio, verdure ripiene al forno o fritte, frisceu, cuculli, minestrone, tortino d’acciughe e seppie in zimino. 

 

Ma non solo. Ora vi racconto qualcosa su opere ed alcuni personaggi di San Giacomo, paese dove sono nato (l’11 Marzo del 1952, dopo che mia mamma partorì al ritorno dall’Argentina). Di grande valore storico e architettonico l’oratorio fondato nel 1347, secondo solo a quello di San Siro, portato in auge dal mitico Don Cambiaso, un parroco con lo sprint.

Grappolo di Vermentino

Era stato cappellano nel porto, alla FIAT, alla SAIWA e altri importanti insediamenti. Don Cambiaso godeva meritatamente dell’ amicizia del Cardinale Siri. Ogni tanto il Cardinale veniva in privato nella taverna di Don Cambiaso per golose cene, preparate per l’occasione dal noto ristoratore "U Spurcacciun”, che finivano alle due di notte.

Un’altro merito di Don Cambiaso, e' stato quello di far scolpire il busto di Papa Giovanni XXIII ricavato dal busto di Galeazzo Ciano, eretto poi sul piazzale della chiesa. 

 Grappolo di Bianchetta Genovese 

Il 4 Giugno del 1967, migliaia di persone si recarono a San Giacomo per vedere l'inaugurazione e installazione della statua del papa buono, naturalmente patrocinata dal cardinale Siri. Un altro personaggio famoso di San Giacomo fu lo scultore Mario Roncallo, mancato qualche anno fa, autore di opere per la chiesa locale e delle 15 stazioni della Via Crucis, con l’ultima, la quindicesima, che descrive l’apparizione di Gesù risorto a San Tommaso. Forse non tutti sanno che anche il noto calciatore del GENOA Stefano Eranio, è nato a San Giacomo. All'eta di 15 anni, faceva i suoi primi allenamenti sul piazzale della chiesa.

 

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