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SANA RESTART DA IL VIA ALLA RIPARTENZA DEL SETTORE. A RIVOLUZIONE BIO TUTTI I PROTAGONISTI

Si è aperta oggi a Bologna la rassegna espositiva sul biologico e sul naturale, prima fiera in presenza dopo il lockdown, ripagata dalla fiducia degli espositori che hanno scelto di essere presenti.

 

È stato Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, ad aprire la 32° edizione del Salone del biologico e del naturale, SANA RESTART. “Ci siamo interrogati sull’opportunità di confermare questo appuntamento, ritenendo strategicamente corretto far ripartire il calendario degli appuntamenti fieristici da SANA, momento principe per confrontarsi su temi cruciali, ancor di più oggi, come la sostenibilità, la salute, il futuro del pianeta. Siamo orgogliosi della riposta che, nonostante le inevitabili difficoltà, la business community del biologico e del naturale ha dato scegliendo di partecipare all’evento, a dimostrazione che l’incontro in presenza resta per molti imprescindibile.”

 

Significativo l’intervento in apertura di Teresa Bellanova, ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha aperto il dibattito e ha seguito i lavori in collegamento. La ministra nel corso del suo intervento ha sottolineato il ruolo prioritario dell’Italia nel settore che, come confermato dagli ultimi dati SINAB, ha raggiunto il 15,8% di superfici agricole destinate al biologico e che porta l’Italia a detenere il primato del numero di operatori in Europa. Nell’affermare che SANA è una manifestazione riconosciuta a livello internazionale, nata più di 30 anni fa, la ministra ha ricordato che già allora si percepiva la necessità di promuovere un’agricoltura a tutela del suolo e dell’ambiente, necessità oggi più che mai stringente. Gli obiettivi che l’Unione europea si è data con il Green Deal, e che includono il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, costituiscono senza dubbio una grande sfida, per la quale dobbiamo dimostrarci pronti perché l’emergenza climatica ci costringe ad agire subito. Ciò non significa essere disponibili a deroghe sulla serietà delle regole e dei controlli. La qualità e la distintività del biologico, italiano in primis, sono da tutelare.

 

Apprezzamento per l’apertura di SANA RESTART è stato espresso da Janusz Wojciechowski, commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, che nel suo videomessaggio ha evidenziato come il trend di crescita dell’agricoltura biologica – +70% negli ultimi 10 anni – sottolinei il cambiamento in atto. Secondo Wojciechowski, cambiano i modi di produrre, di distribuire e di consumare e solo così si può pensare di centrare un obiettivo sfidante come quello di arrivare entro il 2030 al traguardo del 25% delle superfici coltivate a biologico.

 

L’apertura di SANA RESTART ha coinciso con l’avvio dei lavori della seconda edizione di RIVOLUZIONE BIO, gli Stati generali del biologico. La tavola rotonda “Ruolo del bio nella strategia Farm to fork” ha preso il via con Silvia Zucconi di Nomisma, che ha evidenziato l’impressionante trend dei dati del mercato del biologico, che in Italia vale 4,3 miliardi di euro e che ha registrato un + 142% negli ultimi 10 anni.

 

Nel suo l’intervento Jan Plagge, presidente IFOAM EU, ha sostenuto che, per raggiungere gli obiettivi previsti dal Green Deal europeo, entro i prossimi 10 anni sarà necessario triplicare la produzione biologica. Per farlo, a suo parere, occorre elaborare un piano di intervento declinabile regione per regione, agendo su tutta la filiera e sensibilizzando il consumatore finale.

 

Sono intervenuti anche Matteo Lasagna, vice presidente Giunta Esecutiva Confederale Confagricoltura, – che ha messo in risalto la necessità di puntare sull’innovazione, sull’educazione alimentare e sulla distintività del biologico – e Veronica Barbati, delegata nazionale Giovani Impresa Coldiretti, che ha posto l’accento sull’importanza di evitare disomogeneità sul piano regolamentare e normativo a livello europeo.

 

L’assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia‐Romagna, Alessio Mammi, ha ribadito che la transizione ecologica e green delle nostre imprese va accompagnata e sostenuta dalla politica e dalle istituzioni: in Emilia-Romagna il numero delle imprese convertite al biologico è aumentato del 70% negli ultimi 5 anni.

 

Roberto Zanoni, presidente AssoBio, ha ricordato che nel biologico lavorano 250 mila persone, il 30% donne, il 54% sono diplomati e laureati. Secondo Zanoni occorre permettere a questi operatori di essere competitivi, adottando per esempio un’IVA più bassa su alcuni prodotti e prevedendo la possibilità di creare un credito di imposta per coprire il costo delle certificazioni, menzionando inoltre la centralità del tema della tracciabilità.

 

“RIVOLUZIONE BIO è un’importante occasione di confronto in un momento in cui il biologico è al centro delle politiche europee. È oramai evidente che c’è una correlazione tra emergenza sanitaria, climatica, sociale ed economica. È quindi necessario che la ripresa del Paese passi dall’affermazione di modelli agricoli e produttivi sostenibili. Da RIVOLUZIONE BIO e SANA RESTART lanciamo il messaggio che siamo pronti.  I dati presentati dell’Osservatorio Sana 2020 confermano che anche i cittadini preferiscono i prodotti biologici: +7% nei consumi domestici rispetto all’anno precedente. Dobbiamo cogliere le opportunità che l’Europa ci offre con le strategie di attuazione del Green Deal e fare dell’agroecologia il motore di rilancio del sistema agroalimentare italiano, valorizzando i territori rurali che sono già fortemente vocati al biologico”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.

Paolo De Castro, coordinatore S&D al Parlamento Europeo, nel chiudere la tavola rotonda, ha rinnovato l’invito a riflettere sull’importanza dell’innovazione e su quali alternative offrire agli agricoltori, ricordando che l’Unione europea ha due anni di tempo per fare una buona riforma della PAC e che nel 2021 l’Italia dovrebbe ricevere 3 miliardi a sostegno delle imprese.

 

RIVOLUZIONE BIO è proseguita nel pomeriggio con gli incontri su “Sostenibilità, climate change, biodiversità”, “Alimentazione & salute”, “Strumenti e percorsi di digitalizzazione per lo sviluppo della filiera bio” e con l’”Osservatorio SANA. Filiera bio: numeri chiave, prospettive di mercato, ruolo per il made in Italy”.

 

La giornata inaugurale è stata ance l’occasione per annunciare l’accordo tra BolognaFiere e Alibaba: si tratta del primo accordo “a tutto campo” fra due leader di mercato nei rispettivi ambiti, che sviluppa forti sinergie commerciali.

 

Sara Telaro

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