Liquori & Distillati
ASSODISTIL SU REPORT COMMISSIONE BECA (UE): “NO ALLA PENALIZZAZIONE DEL SETTORE SECONDO LOGICHE AFFLITTIVE’
“Esprimiamo preoccupazione rispetto ad alcune misure contenute nel Piano anticancro elaborato dalla Commissione Beca (Beating cancer) del Parlamento europeo. In particolare, ci preoccupa la generalizzazione sugli effetti del consumo di alcol quale strategia a lungo termine per la prevenzione delle patologie croniche e di quelle oncologiche”. Inizia così la nota di Assodistil – Associazione nazionale industriali distillatori di alcol ed acquavite – in seguito all’approvazione ieri, giovedì 9 dicembre dello schema definitivo del Report stilato dalla Commissione Beca che sarà poi votato dell’assemblea plenaria del Parlamento europeo, tra gennaio e febbraio del 2022.
“La nostra associazione – continua la nota – è da sempre al fianco delle istituzioni europee e italiane nelle battaglie per la salute dei consumatori. E’ da sottolineare però che alcuni degli interventi proposti dalla Commissione Beca, nella loro attuale formulazione, potrebbero non essere correttamente indirizzati e rischierebbero di rivelarsi controproducenti sia rispetto ad altri interessi tutelati dall'Unione Europea che agli stessi obiettivi del Piano”.
“Nonostante sia indubbio - afferma AssoDistil - che l'abuso di alcol sia tra i principali fattori di rischio di alcune patologie, appare palesemente oltre misura condannare il consumo di alcol, a prescindere da un quantitativo minimo metabolizzabile ed in ragione delle condizioni soggettive del consumatore. Nella relazione approvata dalla Commissione Beca, si legge che "non esiste un livello sicuro di consumo di alcol", interpretando i dati scientifici nel senso che, in mancanza dell'individuabilità di un limite oggettivo, il prodotto debba essere bandito nella sua interezza”.
“In Italia – spiega AssoDistil - sono attivi da diversi anni piani strategici, in attuazione della legge quadro in materia di consumo di bevande alcoliche e problemi correlati, che vedono il Ministero della Salute svolgere un ruolo primario nella direzione e monitoraggio nella lotta agli abusi, anche con il coinvolgimento attivo dei portatori d'interesse. Coerentemente con i dati scientifici a disposizione, nel nostro Paese la lotta agli abusi viene condotta in congiunzione ad altri aspetti della vita individuale e sociale, a partire dalle abitudini alimentari equilibrate e dall'assistenza in condizioni socioeducative di svantaggio”.
“La mancata contestualizzazione del problema da parte delle istituzioni europee – dice ancora la nota - rischia di pregiudicare ingiustificabilmente un intero settore. Va inoltre detto che tra le ‘bevande spiritose’ vi sono Indicazioni Geografiche, le cui qualità sono il risultato di fattori naturali e umani unici che rappresentano un bene collettivo, legato al patrimonio dei territori di cui sono espressione. Prodotti non adatti a un abuso, ma a un consumo più consapevole e finalizzato al benessere generale. Le IG nei distillati svolgono un ruolo fondamentale nel tutelare e promuovere le risorse locali. In questo contesto, solo se opportunamente sostenute, queste Indicazioni Geografiche possono continuare a prevenire la delocalizzazione della produzione, creare posti di lavoro, stimolare sviluppo locale e la conservazione dei prodotti alimentari tradizionali, dell'ambiente e della biodiversità”
No alla penalizzazione del settore distillatorio. “AssoDistil – conclude la nota - conferma il pieno impegno dei suoi associati a promuovere una corretta informazione verso il consumo consapevole e moderato delle bevande spiritose, nell'ottica degli obiettivi del Piano di Lotta al Cancro ed agli altri disturbi alcol-correlati, ma chiediamo alle istituzioni di impegnarsi affinché il settore non venga ingiustificatamente penalizzato con misure illogicamente afflittive”.
robespierre