NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo

Formaggi

“MONTASIO DAY AND WINE” ALL’ALMA DI PARMA

 

  

Prosegue il progetto itinerante “Montasio Day and Wine”  all’ALMA di  Parma

 

Montasio in cattedra alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana 

 

Alla scoperta delle caratteristiche tipiche del formaggio Montasio Dop in abbinata ai rinomati vini del Collio Doc. 

 

Il Montasio sale in cattedra alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana –ALMA – il più autorevole centro di formazione fondato dal Maestro Gualtiero Marchesi nel cuore della Food Valley italiana, per impartire lezioni di assaggio e degustazione.

 

Sotto la guida dell’esperto qualificato ONAF del Consorzio di tutela del Montasio, Mauro Gava, quarantatre corsisti selezionati tra studenti eccellenti provenienti da istituti alberghieri di tutta Italia, il 30 luglio scorso hanno potuto scoprire le peculiarità, i sapori, i profumi  e le sensazioni tattili e gusto-olfattive del formaggio Dop, una tipicità della tradizione secolare.

 

Ad impreziosire la lezione anche l’abbinata del formaggio Montasio ai rinomati vini Doc delle Tenuta Stella di Dolegna del Collio.

 

“Il formaggio Montasio Dop è un alimento prezioso e complesso caratterizzato da gusti e profumi variegati, determinati ed influenzati dalla tipologia di latte utilizzato, dal territorio, dall’ambiente dalla lavorazione, dalla stagionatura e molte altre variabili, sostiene Mauro Gava. Approfondirne la storia, le caratteristiche organolettiche, la tecnologia e la genuinità del prodotto consente a chi lo consuma di apprezzarne meglio anche la qualità”.

Il Montasio Dop è un formaggio prodotto esclusivamente con latte vaccino. Il latte viene prodotto e trasformato in Montasio DOP solo nel Friuli (province di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste) e nel Veneto orientale (province di Belluno e Treviso, e in alcune aree delle province di Padova e Venezia). 

E’ un formaggio ad alto valore nutritivo e con una composizione equilibrata: 32-36% di acqua, 32-34% di lipidi, 24-26% di proteine. Inoltre, il Montasio è naturalmente privo di lattosio. 

Si può gustare fresco, dai 60 ai 120 giorni di stagionatura; semistagionato, da 120 giorni a 10 mesi di stagionatura; stagionato,  fino a 18 mesi di stagionatura e stravecchio, con oltre 18 mesi di stagionatura. 

 

 

Marzia Zanchin

Parmigiano Reggiano di Montagna

 

33 caseifici celebrano il Parmigiano Reggiano di Montagna alla cinquantatreesima Fiera di Casina (RE)

 

Da venerdì 2 a lunedì 5 agosto un intero comprensorio di caseifici sarà presente per fare assaggiare, vendere e raccontare il Parmigiano Reggiano di Montagna

Il suo sapore deciso e il colore giallo paglierino intenso rendono il Parmigiano Reggiano di Montagna un prodotto dalle caratteristiche inconfondibili e sempre più richiesto sulle tavole dei consumatori. Basti pensare che nel 2018 il 21,6% della produzione totale della DOP, ben 800.318 forme, è avvenuta nei 93 caseifici di Montagna sparsi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna dove sono impiegati oltre 1.100 allevatori. È proprio per valorizzare e promuovere questa eccellenza italiana che da venerdì 2 a lunedì 5 agosto si terrà la 53° Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina (RE): quattro giorni di eventi, spettacoli e iniziative pensate per tutti, adulti e bambini, che porteranno nel Comune dell’appennino reggiano arte e divertimento, ma soprattutto l’eccellenza produttiva locale. In particolare, saranno ben 33 i caseifici di Montagna che parteciperanno alla Fiera per presentare i propri “gioielli” 24 e 30 mesi, offrendo a tutti i visitatori degustazioni con la possibilità di acquisto. L’appuntamento più atteso della Fiera sarà la gara tra i diversi Caseifici aderenti alla manifestazione (“il Palio del Parmigiano Reggiano”) che si terrà lunedì 5 agosto alle ore 21.00 in piazza IV Novembre: ciascun caseificio aprirà una forma che sarà giudicata da sei assaggiatori diplomati Assaggiatori Parmigiano Reggiano. Ci sarà inoltre la tradizionale gara di taglio della forma: sotto gli occhi del giudice e del pubblico, i mastri casari si sfideranno nel tagliare a mano una forma, sino a spaccare, al grammo, la singola punta. 

 

 

Fabrizio Raimondi

FESTA DEL MONTASIO DOP

 

 

Concorso interregionale: il meglio della produzione del Montasio Dop

Alla Festa del Formaggio a Malnisio premiati i migliori caseifici

Riconoscimento  al valore qualitativo.  Una qualità che passa dal controllo in ottica di sicurezza e trasparenza a tutela del consumatore

 

Giunto alla sua diciassettesima edizione, il Concorso interregionale del Montasio Dop svoltosi il 7 luglio scorso durante la Festa del formaggio di Malnisio, ha confermato la crescita e il valore qualitativo di questa eccellenza che sa sempre distinguersi per la sua tipicità.

Un contest che ha visto a confronto 27 caseifici distribuiti fra le due regioni di produzione del Montasio Dop, Friuli Venezia Giulia e Veneto Orientale. E non poteva avere vetrina migliore la prima uscita del neo Presidente del Consorzio di tutela Montasio, Valentino Pivetta nominato  dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 3 luglio.

 

Il concorso

La giuria composta da esperti caseari e tecnici qualificati ha esaminato e valutato il prodotto sotto i diversi aspetti caratterizzanti la tipicità del formaggio Montasio, nelle sue diverse stagionature - fresco, mezzano e stagionato - per le sue caratteristiche aromatiche, i profumi, i sapori, i colori, evidenziando delle punte di eccellenza che hanno saputo distinguersi per armonia di sapori e qualità.  Una qualità che non può prescindere da una costante attività di controllo, tema, questo, molto caro al Consorzio che viene riconosciuto per il suo puntuale lavoro di monitoraggio ramificato e finalizzato alla tutela della sicurezza e della trasparenza

 

I Controlli.

I dati che emergono dall’attività del Consorzio lo dimostrano: nel 2018 presso gli allevatori sono state infatti effettuate più di 25 mila analisi sul latte destinato al formaggio Dop, mentre presso i caseifici e gli stagionatori sono state circa 600 le visite di verifica per le caratteristiche organolettiche e l‘aderenza tecnologica ai disciplinari. Più di 800 invece sono i campioni di Montasio prelevati e analizzati a 10 e 60 giorni di stagionatura per garantirne la qualità, le proprietà e l’omogeneità di produzione.

 

I nostri controlli sono meticolosi, puntuali e mirati - sottolineano i tecnici del Consorzio; tutto parte dalla materia prima, sempre fondamentale, e per questo è indispensabile la qualità degli allevamenti che la forniscono. Nei Caseifici vengono effettuate sia sul latte che sulla cagliata dalle 4 alle 5 analisi al mese con un sistema di controllo di tutte le fasi critiche fino alla salatura, processo fondamentale per la qualità del Montasio”.

 

Intanto si continuerà a operare nell’ottica di una crescita armonica della qualità – precisa il  neo Presidente Valentino Pivetta - intensificando le attività di verifica e di controllo con un maggior presidio sulla produzione per garantire la massima sicurezza alimentare del prodotto. Questo si traduce in valorizzazione del territorio e rafforzamento del formaggio Montasio che vuole passare anche attraverso una forte comunicazione che esalti le valenze nutrizionali del nostro prodotto”.

 

I vincitori del concorso.

Per la categoria del Montasio fresco, primo posto per la Latteria sociale Latte Busche di Belluno, seguita dal Consorzio agrario Latterie di Venzone (Udine) – a un passo dal podio - e dalla Latteria Sociale di Cividale (Udine). 

Nella categoria “mezzano” si è distinta Parmalat - Latterie Friulane di Campoformido (Udine), seguita dalla Latteria sociale di Coderno e da Artelatte di Ovaro (Udine). 

Per quanto riguarda lo “stagionato” il primo premio è andato alla Latteria Perenzin di San Pietro di Feletto (Treviso), seguita da Parmalat - Latterie Friulane di Campoformido e dalle Latterie Sociale di Cividale del Friuli. 

 

Marzia Zanchin  

QUALITA' & CON0TROLLO PER IL MONTASIO DOP

 

 

Quando la qualità passa dal controllo

 

25 mila analisi, più di 800 campioni prelevati e 600 visite all’anno 

per il  Montasio dop 

Il formaggio fra i più controllati del panorama lattiero caseario italiano

La qualità di un prodotto non può prescindere da una costante attività di controllo, un tema, questo, molto caro al Consorzio del formaggio Montasio dop che si distingue proprio per il suo puntuale  lavoro di monitoraggio ramificato a tutela degli standard  di qualità del prodotto.

E i dati che emergono dall’attività del Consorzio ne sono la dimostrazione: nel 2018 presso gli allevatori sono state infatti effettuate più di 25 mila analisi sul latte destinato al formaggio Dop, mentre presso i caseifici e gli stagionatori sono state circa 600 le visite di verifica per le caratteristiche organolettiche e l‘aderenza tecnologica ai disciplinari. Più di 800 invece sono i campioni di Montasio prelevati a 10 e 60 giorni di stagionatura per garantirne la qualità, le proprietà e l’omogeneità di produzione.

Un monitoraggio costante e mirato della produzione del Montasio che, assieme all’attività propria di controllo dell’Organismo di Certificazione preposto (il CSQA di Thiene in provincia di Vicenza) permettono di effettuare la certificazione della filiera prevista per legge. Nella filiera del formaggio Montasio Dop si esegue mediamente un’analisi ogni mille forme e questo formaggio è fra i più controllati del panorama lattiero caseario italiano.

Attraverso i controlli e le analisi si individuano eventuali difetti presenti nel Montasio e ciò permette di intervenire subito con correttivi per uniformare al massimo livello le produzioni all’interno di ciascun caseificio

I nostri controlli sono meticolosi, puntuali e mirati - ci spiega il tecnico qualificato Nevio Toneatto; tutto parte dalla materia prima, sempre fondamentale, e per questo è indispensabile la qualità degli allevamenti che la forniscono. Nei Caseifici vengono effettuate sia sul latte che sulla cagliata dalle 4 alle 5 analisi al mese con un sistema di controllo di tutte le fasi critiche fino alla salatura, processo fondamentale per la qualità del Montasio – sottolinea Toneatto -  Qui le analisi si concentrano su inquinanti, coli, listeria, aflatossine ma anche su proteine e grasso. Anche la fase di stagionatura riveste un‘importanza notevole perché ci permette di affinare le peculiarità della flora microbica sviluppata nella fase di lavorazione”. 

Oltre 950 allevatori riconosciuti, 43 caseifici produttori e 16 stagionatori compongono la filiera della dop friulana. Tutti soggetti costantemente e puntualmente monitorati anche attraverso l’utilizzo di connessioni via web con accesso riservato.

Un’attività di verifica e  monitoraggio costantemente supportata anche dai principali Istituti di Controllo Statali: ICQRF, i Carabinieri del NAS e dei CUFAA .

Grazie ai controlli e ai metodi di produzione implementati, il formaggio Montasio può quindi vantare elevati standard di qualità trovando delle risposte esaustive in quelle che sono i  principi delle indicazioni geografiche: territorio, materia prima e artigianalità. Caratteristiche che ne determinano la sua unicità.

E solo quando il prodotto soddisfa i requisiti richiesti può veramente fregiarsi del marchio Montasio dop.

 

Marzia Zanchin

LE BONTA' DEL MONTASIO

 

Un viaggio sensoriale alla scoperta del formaggio Montasio

Degustazioni, aperitivi,  show cooking e  fiere internazionali

Conoscere questa eccellenza frutto di saperi secolari, tradizioni e tecniche di produzione che rappresentano un patrimonio della cultura locale

 

Il Consorzio di Tutela del formaggio Montasio dop vuole accompagnare appassionati e amanti del buon cibo alla scoperta di tutti i sapori di questa eccellenza frutto di conoscenze secolari, tradizioni e tecniche di produzione che rappresentano un patrimonio della cultura locale. 

Intenso il calendario che vede in queste settimane la dop protagonista tra eventi, degustazioni guidate da tecnici qualificati Onaf, aperitivi con formaggio in abbinata al buon vino del Collio e del Prosecco e kermesse enogastronomiche.

 

Le iniziative:

mercoledì 10 aprile aperitivo  degustazione alla Scuola di Cucina Internazionale Alma di Colorno mentre giovedì 11 doppio appuntamento alla Scuola di Cucina Italiana di Milano.

Il 12 aprile durante il nuovo e originale Festival gastronomico-culturale, “Formaggi e Sorrisi”, dalle 18.30 alle 19.30 presso il PalaCheese - Cortile Federico II nel centro storico di Cremona, ci saranno le degustazioni guidate delle diverse stagionature di Montasio abbinate ai rinomati vini friulani del Collio e il Prosecco, e la  realizzazione in “live” del formaggio in presenza di un mastro casaro. L’ingresso è gratuito, su prenotazione. Questa manifestazione è dedicata ai prodotti caseari italiani e presenta un ricco programma, vario e articolato, che comprende sia appuntamenti dedicati al grande pubblico come spettacoli di animazione e itineranti, degustazioni, show cooking, sia momenti informativi e culturali come convegni, tavole rotonde, appuntamenti dedicati all'arte casearia e laboratori didattici. Maggiori approfondimenti su: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dal 25 al 28 aprile il Montasio farà parte della grande vetrina dei migliori formaggi di qualità presenti a “Formaggio in Villa 2019”. Nella favolosa cornice di Villa Farsetti a Santa Maria di Sala in provincia di Venezia, sarà possibile apprezzarlo tra degustazioni, show cooking e aperitivi.

Il 27 aprile si tornerà in Friuli con una degustazione di Ricotta e Montasio alla Festa della Ricotta di Mortegliano.  Un’iniziativa che sarà replicata il 5 maggio a Fontanafredda.

Dal 6 al 9 maggio il Montasio sarà presente anche a TuttoFood, l’esposizione internazionale che si terrà a Milano dedicata agli operatori del settore agroalimentare. 

Il formaggio Montasio

Saporito, genuino e nutriente il Montasio Dop è un formaggio adatto sia sulla tavola della famiglia che su quella dei ristoranti. Ed è buono, anzi ottimo, anche per tutte le età grazie alla sua digeribilità. Ricco di proteine e vitamine è un’ottima alternativa alla solita merenda. Ideale per l’alimentazione dei ragazzi, perché con il suo apporto energetico ed i suoi principi nutritivi  favorisce una crescita sana ed equilibrata.  E anche chi soffre di intolleranze può concedersi un momento di gusto perché il Montasio è naturalmente privo di lattosio ed è anche senza glutine.  www.montasio.com

 

 

Marzia Zanchin

CASEIFICI APERTI

Caseifici Aperti: alla scoperta del Parmigiano Reggiano DOP

Appuntamento sabato 13 e domenica 14 aprile in oltre 50 caseifici tra Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. Nello stesso weekend il Re dei Formaggi sarà protagonista degli showcooking stellati degli chef Giuliano Baldessari, Terry Giacomello e Massimo Spigaroli a Cibus Off

Reggio Emilia, 4 aprile 2019 - Torna l’appuntamento con Caseifici Aperti, evento promosso dal Consorzio del Parmigiano Reggiano: l’edizione primaverile si terrà sabato 13 e domenica 14 aprile. I food lover avranno la possibilità di scoprire i segreti del Re dei Formaggi, visitando uno degli oltre 50 caseifici aderenti, tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova, che sono la culla della DOP. Sarà possibile assistere alla nascita delle forme di Parmigiano Reggiano DOP, nel rispetto di un rituale artigianale quasi millenario, e camminare tra le scalere dei magazzini di stagionatura. 

Non solo: Caseifici Aperti rappresenta un ideale viaggio alla scoperta della biodiversità della DOP Parmigiano Reggiano. Una questione innanzitutto di stagionatura: quella minima è di 12 mesi, ma il Parmigiano Reggiano DOP - che esprime le sue caratteristiche tipiche intorno ai 24 mesi - può stagionare fino a 36, 48 mesi. E anche oltre. Un altro fattore di biodiversità è legato alle diverse razze di bovina da cui proviene il latte con cui viene prodotto il Parmigiano Reggiano DOP: bianca modenese (presidio Slow Food), rossa reggiana, bruna alpina e frisona italiana.

Per partecipare a Caseifici Aperti basta accedere nell’apposita sezione del sito Web www.parmigianoreggiano.it e prenotarsi. Online è disponibile la lista dei caseifici aderenti, completa di orari di apertura ed eventi proposti.

In concomitanza con Caseifici Aperti, il Parmigiano Reggiano DOP sarà presente anche a Cibus Off, il fuorisalone di Cibus Connect promosso da Comune di Parma e Fondazione UNESCO Creative City of Gastronomy, con la regia di Parma Alimentare e di Parma, io ci sto! In particolare, a riprova della sua versatilità in cucina e della sua natura di prodotto gourmet, il Parmigiano Reggiano DOP sarà protagonista degli showcooking degli chef stellati Giuliano Baldessari, Ristorante “Aqua Crua” (sabato 13 aprile, alle h 12), Terry Giacomello, Ristorante “L’Inkiostro” (domenica 14 aprile, alle h 11) e Massimo Spigaroli, Ristorante “Antica Corte Pallavicina” (domenica 14 aprile, alle h 18). L’appuntamento è sempre a Parma, in Piazza Garibaldi.

 

 

Fabrizio Raimondi - Consorzio Parmigiano Reggiano

Nature: Parmigiano Reggiano

 

 

non solo è sano e naturale, 

fa anche bene all’apparato digerente

 

È stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Communicationsuna ricerca che evidenzia che l’assunzione di Parmigiano Reggiano, non solo ha un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, ma anche un importante effetto salutistico in quanto arricchisce il patrimonio delle comunità microbiche (microbiota) residenti nel tratto gastrointestinale umano.

 

E’ stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications una ricerca  coordinata dal Prof. Marco Ventura e dalla Prof.ssa Francesca Turroni dell’Università degli Studi di Parma, volta a comprendere le origini ecologiche e la composizione delle comunità microbiche del Parmigiano Reggiano, partecipando allo sviluppo delle sue caratteristiche organolettiche. 

 

Il Parmigiano Reggiano è strettamente legato alla propria zona di origine (le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del Po): è un prodotto DOP che deve il suo successo alla sua storia millenaria, ma anche a un microclima ideale che contribuisce a rendere unico il Re dei Formaggi.

 

Il fatto che sia prodotto senza alcun trattamento termico (il Parmigiano Reggiano è un formaggio a latte crudo che non viene pastorizzato), senza aggiunta di additivi e conservanti, lo rende un alimento completamente naturale sano e genuino: un formaggio che riesce a regalare al consumatore i profumi e i sapori dei foraggi che hanno mangiato le bovine, del latte che hanno prodotto per produrre le forme del formaggio più famoso d’Italia. 

 

A dirlo, oggi, non sono solo i 330 caseifici che lo producono, ma anche la scienza. 

 

Lo studio dell’Università di Parma ha infatti dimostrato per la prima volta che il Parmigiano Reggiano svolge un importante ruolo di alimento funzionale nella dieta umana, in quanto vettore di ceppi microbici che arricchiscono il microbiota intestinale umano.

 

È il primo lavoro che fornisce un’immagine molta dettagliata della composizione delle comunità batteriche, definite nel loro complesso microbiota, che risiedono nel Parmigiano Reggiano, mostrando l’esistenza sia di specie batteriche ubiquitarie sia di differenze legate al sito di produzione. 

 

Il lavoro è stato condotto dal Laboratorio di Probiogenomica, Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale e dal Centro di Ricerca Interdipartimentale “Microbiome Research Hub” e ha visto la partecipazione di un gruppo di ricerca interamente dell’Ateneo di Parma.

 

Questa ricerca ha permesso di ricostruire in modo preciso il microbiotadel Parmigiano Reggiano.

 

I dati ottenuti hanno evidenziato l’esistenza di batteri che vengono trasmessi dal latte vaccino all’uomo attraverso l’assunzione di Parmigiano Reggiano. 

 

Tra questi batteri che vengono trasmessi per via orizzontale ricadono anche alcune specie di bifidobatteri, microrganismi probiotici comunemente considerati capaci di espletare effetti salutistici sull’uomo. In sostanza, la ricerca dimostra che c’è un passaggio orizzontale di batteri potenzialmente “buoni” dalle bovine al consumatore finale. 

 

Mette inoltre in luce come l’assunzione del Parmigiano Reggiano possieda non solo un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, già ampiamente dimostrato, ma anche un effetto salutistico operato tramite il trasferimento di microrganismi in grado di modulare ed arricchire il microbiota intestinale dell’uomo.

 

Il lavoro apre un serio dibattito scientifico in merito all’origine di alcune tipologie di batteri ritenuti specifici di determinati alimenti, per questo definiti batteri degli alimenti, e pone delle concrete basi scientifiche relativamente alla loro origine ambientale e al loro trasferimento attraverso la filiera alimentare.

La ricerca è aperta: di certo si può dire che il Parmigiano Reggiano è un alimento che serve ad arricchire il nostro microbiota con microrganismi che hanno benefici sul tratto gastrointestinale. Ma in futuro ci si potrebbe anche spingere oltre, perché la presenza di questi microrganismi potrebbe avere anche ulteriori effetti salutari, considerando il ruolo centrale che viene attributo all’intestino per quanto riguarda il benessere e la salute dell’uomo. 

 

Fabrizio Raimondi - Consorzio Parmigiano Reggiano

 

Montasio dop + 11%

Il Montasio dop conquista nuove vette: produzione in crescita dell’11 per cento

Il Consorzio di tutela del formaggio Montasio comunica dati più che positivi e in controtendenza rispetto al trend generale del comparto lattiero-caseario.  Nel 2018 sono state prodotte 882.589 forme contro le 794.576 dell’anno precedente. Per il 2019 previste nuove attività di promozione per migliorare il posizionamento  e aumentare le vendite nella GDO.

Produzione in netto aumento per il Montasio dop, il tipico formaggio a pasta dura prodotto in Friuli Venezia Giulia e parte del Veneto che rappresenta una delle eccellenze della gastronomia italiana. A fronte di una richiesta anch’essa in aumento infatti, la produzione del Montasio dop è passata dalle 794.576 forme del 2017 alle 882.589 prodotte del 2018, segnando un incremento dell’11%.

“Un dato in controtendenza rispetto a un mercato in contrazione – commenta il presidente del Consorzio Maurizio Masotti –. L’obiettivo delle 850mila forme che ci eravamo dati lo scorso anno non solo è stato raggiunto ma addirittura superato, segno che il Consorzio sta operando bene sia dal punto di vista della promozione, della commercializzazione che del posizionamento del prodotto”.

Alla luce di questi ottimi risultati il Consorzio ha annunciato la volontà di protrarre anche nel 2019 le azioni di promozione volte a migliorare il posizionamento e incentivare le vendite nella Grande Distribuaione Organizzata.

Ma il Consorzio vuole porsi anche un altro, importante obiettivo: entrare nel canale Horeca con le sue specialità. Un canale molto “appetitoso” questo, è il caso di dirlo, anche per questo formaggio dal gusto inconfondibile, se si considera che 7 italiani su 10 pranzano fuori casa durante la settimana e che per 5 milioni di persone è un trend abituale (almeno 3 o 4 pasti fuori casa alla settimana). 

 

 

 “Per il 2019 metteremo in campo ancora nuove iniziative promozionali per diffondere la ‘cultura’ del Montasio dop soprattutto nelle regioni italiane dove il nostro prodotto è ancora poco consumato - ha sottolineato Marina Cavedon, responsabile comunicazione del Consorzio – puntando con particolare interesse alla zona della Lombardia. Operazioni come eventi, aperitivi, showcooking  e degustazioni mirate nel Nord Italia sono state molto apprezzate lo scorso anno dai consumatori che hanno potuto  conoscere meglio la tipicità e  l’eccellenza del Montasio in tutte le sue varietà”.

 

 

 

Intanto il Consorzio Montasio prosegue anche nel suo progetto di divulgazione scientifica negli Istituti scolastici alberghieri e di agraria del Friuli Venezia Giulia e del Veneto con una serie di incontri rivolti agli studenti, futuri consumatori della Dop. Sono state una ventina finora le strutture professionali coinvolte, ma ora si prospetta di dare al progetto anche una nuova finalità turistica, con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza delle bellezze del territorio friulano.  

 

Il formaggio Montasio dop: un’eccellenza gastronomica italiana

 

Il formaggio Montasio dop è prodotto nella zona costituita dai territori dell’intera Regione Friuli Venezia Giulia, dell’intero territorio delle Provincie di Treviso e Belluno e parzialmente di quelle di Padova e Venezia. È un formaggio a pasta cotta, semidura e si presenta in 4 diverse stagionature: fresco, mezzano, stagionato e stravecchio, ciascuna con una particolare sfumatura di sapore. 

 

Dai 2 mesi di stagionatura il Montasio è naturalmente privo di lattosio e quindi adatto al consumo anche da parte delle persone intolleranti a questo zucchero. Da ricerche e analisi di laboratorio è emerso che nel formaggio Montasio il lattosio è presente con valori inferiori a 0,01 g per 100 g di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria. 

 

Unica dop del Friuli Venezia Giulia nel settore lattiero-caseario attesta alti standard qualitativi confermati dai numerosi controlli e campionamenti svolti mensilmente.

 

 

Marzia Zanchin

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica