Formaggi
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IL CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO ALLA FIERA MILLENARIA DI GONZAGA (4-8 SETTEMBRE)
Venerdì 4 settembre, il presidente Nicola Bertinelli sarà protagonista dell’evento di apertura della Fiera
Il Consorzio Parmigiano Reggiano partecipa a Millenaria, la fiera che, dal 1490, si svolge in provincia di Mantova e che rappresenta la cultura del buon cibo e la valorizzazione dell'eccellenza agricola e agroalimentare italiana. Saranno oltre 150 gli espositori specializzati che, nella ricca area espositiva, parteciperanno alla manifestazione in ottemperanza alle normative anti-Covid.
Mantova è una delle cinque province nelle quali si produce Parmigiano Reggiano – oltre a Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna – qui sono 21 i caseifici produttori che producono ogni canno circa 400 mila forme.
Parmigiano Reggiano e Grana Padano saranno i protagonisti dell’evento di apertura della Fiera Millenaria 2020, che si terrà venerdì 4 settembre alle 21 (la fiera proseguirà fino all’8 settembre). I presidenti dei due consorzi di tutela, Renato Zaghini (Grana Padano) e Nicola Bertinelli (Parmigiano Reggiano) si confronteranno con l’assessore all’agricoltura della Regione, Fabio Rolfi, in una serata dibattito che avrà come tema “La forza dell’agricoltura”. L’incontro sarà moderato dal presentatore Rai Nicola “Tinto” Prudente, voce irriverente del programma “Decanter” (Radio 2), già ospite della scorsa edizione della fiera di Gonzaga.
Il Consorzio Parmigiano Reggiano si presenta con un fitto calendario di degustazioni e abbinamenti con le eccellenze del territorio, dai Lambruschi Mantovani al Melone mantovano IGP.
“Un’occasione per incontrare i più importanti player lombardi, per riflettere sul post-Covid e per capire quale strada intraprendere insieme per garantire un futuro di successo alla nostra filiera” ha commentato il presidente Nicola Bertinelli.
Fabrizio Raimondi
CASEIFICI APERTI 2020
Sabato 3 e domenica 4 ottobre torna Caseifici Aperti: l’appuntamento che offrirà a tutti – dai foodies e appassionati ai curiosi, grandi e piccini - la possibilità di partecipare e immergersi nella produzione del Parmigiano Reggiano DOP. Le visite e le attività saranno organizzate osservando attentamente le norme sul distanziamento sociale e le misure anti-contagio. Visite guidate al caseificio e al magazzino di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, uniti alla passione dei casari offriranno la possibilità di vivere un’esperienza unica: un viaggio alla scoperta della zona d’origine del Parmigiano Reggiano, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura. È così che, a circa un anno dall’ultima edizione, i produttori di Parmigiano Reggiano hanno scelto di lanciare un segnale di speranza agli italiani.
Ricordiamo che la produzione della DOP non si è mai fermata: anche nel periodo più buio del lockdown, i casari sono rimasti al lavoro tra caldaie e fascere per rifornire il Paese. Ora è giunto il momento di fare un passo in più e tornare ad accogliere nei caseifici tutte quelle persone che hanno sostenuto la nostra filiera in un periodo così difficile. Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio, www.parmigianoreggiano.it e accedere all’area dedicata dove presto sarà disponibile la lista dei caseifici aderenti grazie alla quale è possibile informarsi sugli orari di apertura e sulle attività proposte.
Assistere alla nascita della forma è un’esperienza unica, così come passeggiare nei suggestivi magazzini di stagionatura e acquistare il formaggio direttamente dalle mani di chi lo produce. Un autentico viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale, rimasto pressoché immutato da oltre nove secoli. Il Parmigiano Reggiano si produce oggi come nove secoli fa: con gli stessi ingredienti (latte crudo, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi.Ufficio Stampa e Relazioni Esterne:
Fabrizio Raimondi
IL FORMAGGIO PIAVE DOP PROTAGONISTA A FESTIVAL LETTERATURA DI MANTOVA
Il formaggio Piave DOP sarà protagonista al prossimo Festival Letteratura, in programma dal 9 al 13 settembre a Mantova, dove presenterà in anteprima il reportage "Versanti di gusto. Il Piave DOP racconta le sue montagne" che verrà presentato in anteprima in conferenza stampa giovedì 10 settembre alle ore 11.00 in Sala delle Lune e dei Nodi (Camera di Commercio, Via Baldassarre Castiglioni, 4).
Interverranno:
- Patrizio Roversi, conduttore TV e giornalista
- Roselena Ramistella, fotografa, vincitrice del Sony World Photography Awards 2018 nella categoria Natural World & Wildlife, autrice del reportage
- Chiara Brandalise, Direttrice del Consorzio di Tutela Piave DOP.
L'incontro sarà moderato da Alberto Marcomini, giornalista e maitre fromager.
In allegato l'invito, ci auguriamo potrà intervenire.
Il Consorzio sarà inoltre presente per tutta la durata della manifestazione con un gazebo in Piazza Sordello, dove vi sarà la possibilità di degustare il prodotto e di approfondirne la conoscenza.
Sarà infine sponsor dell'evento "Rocco e i suoi fardelli" con Antonio Manzini e Lella Costa, Domenica 13 Settembre alle ore 10.00 in Piazza Castello. L'incontro con l'autore è incentrato sulle vicende del vicequestore più amato dagli appassionati di letteratura gialla nostrana, Rocco Schiavone, nato appunto dalla penna dello scrittore e attore Antonio Manzini.
Restiamo a sua disposizione per qualsiasi approfondimento e in attesa di una sua gentile conferma di partecipazione alla conferenza stampa all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al tel. 030-7741535.
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PARMIGIANO REGGIANO: NEL PRIMO SEMESTRE 2020 LE VENDITE SONO CRESCIUTE IN ITALIA DEL 6,1%, VOLA ANCHE L’EXPORT: +11,9%
Nel primo semestre 2020 crescono le vendite di Parmigiano Reggiano rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+6,1%). Cresce anche l’export con ottime performance in Europa: Paesi Bassi, (+31,6%), Belgio (+31,3%), Germania (+16%), Regno Unito (+15,2%), Francia (+7,2%), e extra-UE: Canada (+153,9%), Area del Golfo (+50%), Cina (+37,2%), Norvegia (+35,8%).
Nonostante il Covid e le incertezze sui mercati internazionali, il Parmigiano Reggiano chiude il primo semestre 2020 con il segno positivo sia in Italia che all’estero. I dati emergono da un’analisi del Consorzio Parmigiano Reggiano e del Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA).
Se in Italia l’aumento complessivo delle vendite è stato pari al 6,1% (34.200 tonnellate contro le 32mila del semestre precedente), all’estero, l’export è cresciuto dell’11,9%: nei primi sei mesi del 2020 sono oltre 27mila le tonnellate di prodotto che hanno superato i confini italiani per raggiungere le tavole di tutto il mondo.
Il 2020 è stato un anno eccezionale che ha cambiato anche la distribuzione dell’export del prodotto. Nel primo semestre del 2020, il primo mercato è stato la Germania (quota 19,6% su totale export), seguito da Francia (19,5%) – fino ad ora primo mercato dopo l’Italia, USA (18,2%), Regno Unito (13,5%) e Canada (5%).
L’Europa cresce complessivamente del +12,5% con incrementi notevoli per Paesi Bassi (+31,6%), Belgio (+31,3%), Germania (+16%), Regno Unito (+15,1%) e Francia (+7,2%).
Anche l’extra-UE cresce e registra un +11,9%: da segnalare le performance positive di Canada (+153,9%), Area del Golfo (+50,5%), Cina (+37,2%), Norvegia (+35,8%).
Registrano performance negative invece, in Europa, Grecia (-14,6%) e Austria (-13,3%), e fuori dall’UE, Australia (-25,8%), Giappone (-3,2%) e USA (-1,6%), flessioni legate principalmente alle incertezze sui mercati dovute al virus.
Un altro dato interessante riguarda il formato preferito dai consumatori all’estero. I buyer acquistano perlopiù porzionati e grattugiati che crescono rispettivamente del 14,7% e del 14,2%, mentre calano le forme intere che registrano una flessione pari al 5,9%.
“Anche in questo momento di crisi e incertezza il mercato ci ha premiato. I dati dimostrano come la marca forte e ben posizionata verso il consumatore sia stata il vaccino migliore per arginare gli impatti commerciali del Covid. Ora serve collaborazione di tutti per tutelare il prodotto ed evitare i rischi legati ad un autunno molto incerto sia in Italia che all'estero. Nel primo semestre 2020 abbiamo registrato una crescita in Italia pari al +6,1% e un incremento delle esportazioni pari all’11,9%, un dato estremamente positivo che arriva in un momento difficile per il nostro comparto” ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
Ricordiamo – aggiunge Bertinelli -– che il Parmigiano Reggiano ha ottenuto ottime performance in termini di vendite, ma che sta anche soffrendo di un eccesso di offerta che ha causato un calo dei prezzi ed una conseguente riduzione della remuneratività per le nostre aziende produttrici.
Ci stiamo dando da fare per rispondere prontamente alla crisi. Le misure che abbiamo adottato sono sostanzialmente tre. In primo luogo, il Consorzio acquisterà dai suoi 335 caseifici fino a 320mila forme (160mila dell’ultimo quadrimestre 2019 e 160mila del primo quadrimestre 2020) così da riequilibrare il mercato. Le forme saranno conservate nei magazzini, fatte stagionare più a lungo e reimmesse progressivamente sul mercato quando sarà possibile ottenere una remunerazione adeguata al prodotto. Non è la prima volta che il Consorzio interviene per ritirare le forme al fine di alzare le quotazioni: era già successo nel 2014-2015. La novità è che ora il Consorzio non si limiterà a ritirare le forme dal mercato, ma ridurrà ulteriormente le quote di produzione che sono stata stabilite per il triennio a venire”.
Esportazioni di Parmigiano Reggiano 1° semestre 20201
Export di Parmigiano Reggiano per Paese 1° semestre 2020/2019
tonnellate |
gen-giu 2019 |
gen-giu 2020 |
Var. % 20/19 |
Germania |
4.674,5 |
5.421,2 |
16,0 |
Francia |
5.040,7 |
5.404,8 |
7,2 |
Regno Unito |
3.245,0 |
3.735,7 |
15,1 |
Paesi Bassi |
577,9 |
760,6 |
31,6 |
Belgio |
576,1 |
756,2 |
31,3 |
Spagna |
624,5 |
668,3 |
7,0 |
Svezia |
510,3 |
589,7 |
15,6 |
Danimarca |
351,5 |
361,4 |
2,8 |
Grecia |
396,2 |
338,5 |
-14,6 |
Austria |
130,7 |
113,4 |
-13,3 |
Altri paesi UE |
1.164,2 |
1.295,6 |
11,3 |
Ue-28 |
17.291,5 |
19.445,4 |
12,5 |
USA |
5.107,7 |
5.025,1 |
-1,6 |
Canada |
541,5 |
1.374,6 |
153,9 |
Svizzera |
467,8 |
491,5 |
5,1 |
Giappone |
466,2 |
451,2 |
-3,2 |
Australia |
253,4 |
188,1 |
-25,8 |
Norvegia |
126,4 |
171,6 |
35,8 |
Area del Golfo |
64,1 |
96,5 |
50,5 |
Cina |
20,3 |
27,9 |
37,2 |
Altri extra Ue |
369,4 |
387,5 |
4,9 |
Totale |
24.708,2 |
27.659,3 |
11,9 |
Fonte: Elaborazioni su rilevazioni dirette
1 Elaborazione dei dati forniti dalle 32 imprese di produzione, confezionamento e commercializzazione che hanno aderito alla rilevazione infrannuale
1.Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano C.R.P.A.
Fabrizio Raimondi
PER IL FORMAGGIO PIAVE LA RIPARTENZA È “DOP
Le sue caratteristiche nutrizionali incontrano le nuove esigenze dei consumatori che premiano l’origine made in Italy, la qualità delle materie prime e l’assenza di glutine e lattosio.
Salute, italianità e qualità sono le chiavi del Food post Coronavirus, e il Piave DOP soddisfa pienamente tutte e tre le condizioni. L’inaspettata e improvvisa pandemia Covid-19 ha istantaneamente ridefinito equilibri e gerarchie di valori e preferenze, rafforzando alcune tendenze o imponendone di nuove. I dati dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy 2020, recentemente presentati, confermano l’importanza dell’origine e dell’italianità, raccontata da vari cliam, primo su tutti il marchio DOP. I prodotti a marchio DOP hanno generato nel 2019 l’1,2% delle vendite del paniere alimentare dell’Osservatorio e sono stati tra i più performanti dell’anno, con un incremento del +7,1%. Il formaggio Piave è un vero e proprio ambasciatore dei valori di questo marchio, anche grazie al progetto europeo “Nice to eat EU” di cui è protagonista che è interamente incentrato sull’educare il consumatore a riconoscere i prodotti a marchio di tutela, aumentando sia il livello di consapevolezza in termini di sicurezza alimentare, autenticità e tracciabilità sia il loro consumo. Il trend di crescita dei prodotti DOP non dovrebbe subire battute d’arresto, anzi: il periodo del lockdown ha portato a un incremento dei consumi di qualità e i prodotti DOP ne hanno beneficiato.
Anche i prodotti senza glutine e senza lattosio sono particolarmente ricercati e apprezzati dai consumatori: i “gluten free” superano il 14% del totale delle vendite food mentre quelli dichiarati in etichetta come senza lattosio hanno evidenziato un trend molto positivo (+3,6% rispetto al +2,9% del 2018) che ha portato questo paniere a toccare il 4,5% di quota sulle vendite complessive del comparto alimentare dell’Osservatorio Immagino. Il Piave DOP, oltre ad essere senza glutine, è naturalmente privo di lattosio, nelle stagionature Mezzano, Vecchio, Vecchio Selezione Oro e Vecchio Riserva, poiché il lattosio viene degradato grazie al tradizionale processo di produzione e stagionatura. “Oggi la scelta di un prodotto si base sempre più sulle informazioni riportate in etichetta, che arricchiscono di nuovi contenuti il processo decisionale del consumatore che vuole sapere molte più cose su ciò che compra e consuma – afferma Chiara Brandalise, Direttore del Consorzio di tutela del Piave DOP -. In questo momento di crisi per l’intera economia mondiale saranno proprio le nostre caratteristiche più autentiche a segnare la strada per la ripartenza. Ora più che mai i prodotti DOP riescono a garantire qualità e sicurezza”. L’orgoglio dell’essere interamente “made in Italy”, il valore della tradizione e di una storia sedimentata nei secoli, la promessa di un’esperienza gastronomica eccellente e i suoi valori nutrizionali, rendono il formaggio Piave DOP un alimento particolarmente adatto a rispondere alle nuove richieste dei consumatori.
Risponde bene anche alle aspettative di salute e benessere poiché le modificazioni biochimiche che intercorrono durante la stagionatura rendono grassi e proteine facilmente assimilabili. È inoltre un prodotto genuino, costituito solo da latte fresco bellunese, fermenti lattici, caglio e sale e completo sotto il profilo nutritivo perché contiene aminoacidi essenziali, calcio e fosforo. Disponibile in 5 tipologie, a seconda dei tempi il Piave DOP (www.formaggiopiave.it), è prodotto con latte che proviene esclusivamente dalla provincia di Belluno e, per almeno per l’80%, da tre razze bovine tipiche della zona: la Bruna italiana, la Pezzata Rossa italiana e la Frisona italiana.
Fra gli obiettivi principali del Consorzio di Tutela vi è la promozione del marchio formaggio Piave DOP e la divulgazione di corrette informazioni sulle specificità del prodotto, oltre alla comunicazione on e offline per favorirne la conoscenza e ampliarne il consumo; è possibile seguire il Consorzio e il progetto Nice to Eat EU su Instagram @nice_to_eateu, Facebook @NiceToEatEU (FB) e YouTube (all’omonimo canale) e con l’hashtag ufficiale #Nicetoeateu, oltre che sul sito www.nicetoeat.eu
Blancdenoir Communication Agency
Consorzio Parmigiano Reggiano
Il Consorzio Parmigiano Reggiano lancia un piano per sostenere il riequilibrio delle condizioni di mercato
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di tutela lancia un programma per arginare il crollo dei prezzi del Re dei Formaggi: il ritiro di 320 mila forme, misure per riequilibrare il mercato, un piano di marketing che consenta di ridare al valore al prodotto e di garantire buone condizioni di reddito alla filiera. Il piano proposto verrà presentato all’Assemblea dei Consorziati il prossimo 24 giugno
Il prezzo del Parmigiano Reggiano ha registrato negli ultimi mesi un calo importante. Se si prendono a riferimento i listini del 2019 si stima che la riduzione sia circa del 40%. Una contrazione della marginalità che preoccupa i caseifici che, negli anni passati, hanno vissuto un periodo felice sia per quanto riguarda produzione che quotazioni. Nel 2019 la quotazione media annua è stata infatti pari a 10,75 euro, per poi scendere bruscamente sotto i 10 euro già a partire dal mese di ottobre – quando sono stati annunciati i dazi di Trump – e attestarsi oggi intorno ai 7,20 euro al kg. I motivi del crollo del prezzo sono diversi: in primis la riduzione delle vendite all’estero e la chiusura del canale Horeca nel periodo del lockdown. Ma il calo riguarda in particolare il prodotto stagionato dodici mesi, acquistato dai grossisti (una decina sono gli operatori che acquistano e rivendono il Parmigiano Reggiano) che hanno avuto una visione poco rosea del futuro del mercato e hanno spinto le quotazioni del prodotto verso il basso.
Quali sono le proposte del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per reagire alla crisi? Le misure – che andranno discusse e approvate dall’Assemblea dei consorziati il prossimo 24 giugno – sono sostanzialmente tre. In primo luogo, il Consorzio acquisterà dai suoi 335 caseifici ben 320mila forme (160mila dell’ultimo quadrimestre 2019 e 160mila del primo quadrimestre 2020) così da riequilibrare il mercato. Le forme saranno conservate nei magazzini, fatte stagionare più a lungo e reimmesse progressivamente sul mercato quando sarà possibile ottenere una remunerazione adeguata al prodotto. Non è la prima volta che il Consorzio interviene per ritirare le forme al fine di alzare le quotazioni: era già successo nel 2014-2015. La novità è che ora il Consorzio non si limiterà a ritirare le forme dal mercato, ma limiterà ulteriormente le quote di produzione che sono stata stabilite per il triennio a venire. Il Consorzio potrà inoltre contare sulle misure nazionali previste dal decreto rilancio.
“Se negli ultimi mesi le vendite nel canale Horeca e all’estero si sono bruscamente ridotte, abbiamo avuto grandi soddisfazioni nella Gdo che a maggio ha registrato una crescita superiore al 30%. Sono fiducioso: stiamo prendendo misure efficaci che, spinte da un piano di marketing adeguato, ci consentiranno di chiudere quest’anno così anomalo consolidando il giro d’affari del 2019. Mai come oggi è importante che le nostre aziende siano coese: avremo modo di confrontarci sulle prospettive per il futuro durante l’Assemblea dei consorziati che si terrà il prossimo 24 giugno” commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
Fabrizio Raimondi
Pecorino Toscano DOP
Pecorino Toscano DOP: “Ripartiamo dopo l’emergenza, pronti a ripensare la nostra attività di promozione”
Grosseto. “Siamo pronti a ripartire e a ripensare il nostro modo di promuoverci sul mercato nazionale e internazionale”. Con queste parole il direttore del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP, Andrea Righini interviene sullo stato di salute della filiera a seguito dell’emergenza COVID-19.
Il lock down e gli effetti sulla filiera. “L'impatto sulla filiera produttiva del Pecorino Toscano DOP - afferma Righini - è stato molto duro in termini di maggiori costi e minori consumi. I nostri caseifici non si sono mai fermati, ma, anzi, hanno completamente riorganizzato i modelli di lavoro per garantire la produzione e la sicurezza delle maestranze. Nel mese di maggio, naturale periodo di picco della produzione di latte ovino, i tradizionali doppi turni in lavorazione sono diventati tre e in alcune realtà anche quattro, con squadre di lavoro ridotte per poter limitare al massimo il rischio di contagi. A ogni cambio turno sono state effettuate sanificazioni con un allungamento dei tempi di produzione. Fermare o ridurre la produzione avrebbe significato non ritirare il latte, mettendo in enorme difficoltà le aziende agricole e questo ovviamente non è avvenuto”.
Il valore economico dell’emergenza COVID-19. “Nei primi due mesi del 2020 - spiega il direttore del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP - la filiera ha goduto dell'onda lunga della crescita dei consumi in Italia ma soprattutto all'estero, grazie anche alla forte attività di promozione organizzata dal Consorzio e dai caseifici per aumentare la conoscenza sul prodotto. Il mese di marzo ha segnato una brusca frenata alla crescita, mentre aprile ha registrato un drastico calo dei consumi, dovuto alla chiusura del canale Ho.Re.Ca, importante in Italia, ma fondamentale all'estero. Il calo delle vendite è variato da caseificio a caseificio, in funzione della vocazione commerciale, tra un –20 per cento e un –50 per cento. La distribuzione organizzata nelle vendite non è andata male, anche se non è stata ai livelli dello scorso anno e non ha potuto sostituire nei consumi l’assenza totale del settore ristorativo”.
Il ruolo del Consorzio e le azioni intraprese. “Durante la fase di piena emergenza -aggiunge Andrea Righini - abbiamo dovuto sospendere tutte le attività programmate in Italia e all’estero: dalle fiere di settore ai seminari per operatori e stampa, fino alle attività promozionali nei punti vendita in USA e Canada. In USA e Canada stiamo realizzando Webinar didattici per giornalisti e buyer in collaborazione con le Camere di Commercio italo-americane e italo-canadesi, che ci sono state molto vicino. Non è facile operare a distanza con un prodotto che deve essere illustrato, ma anche fatto vedere ed essere assaggiato”.
Da dove riparte il Pecorino Toscano DOP. “Il Pecorino Toscano è la seconda DOP del settore ovino a livello nazionale, dopo il Pecorino Romano, e lavoreremo affinché negli anni il valore medio annuo al consumo torni a superare i 50 milioni di euro. Per farlo, dobbiamo fidelizzare il mercato tradizionale e allargarlo a una platea di consumatori consapevoli e attenti. In questo senso, stiamo diversificando gli investimenti puntando di più sull'immagine e sulla cultura del prodotto certificato. L’obiettivo è quello di far capire ai consumatori finali come riconoscere un prodotto DOP e come la certificazione sia garanzia di tracciabilità, sicurezza alimentare e qualità”.
agenzia robespierre
IL PIAVE FESTEGGIA 10 ANNI DI DOP
Il “formaggio perfetto” è il protagonista della Campagna Europea
di valorizzazione e promozione Nice To Eat EU
Vanta più premi che anni, il Formaggio Piave, che il 22 maggio compirà 10 anni di DOP. Un decennio in cui il Consorzio di Tutela è riuscito nell’ambizioso compito di portare questo formaggio figlio delle terre bellunesi nell’olimpo del lattiero caseario mondiale, ottenendo 50 riconoscimenti nazionali e internazionali fra cui "Miglior Formaggio Italiano a pasta dura" all’International Cheese & Dairy Awards di Nantwich (UK), al Global Cheese Awards di Frome (UK) e al Superior Taste Award di Bruxelles (BE), solo per citare i successi del 2019. E il 2020 si è aperto con il titolo di “formaggio perfetto” nella Guida "I Formaggi d'Italia" de l'Espresso.
E dal 2019 il Consorzio è anche protagonista della campagna “Nice to Eat-EU” un progetto triennale, co-finanziato dall’Unione Europea, rivolto all’Italia, alla Germania e all’Austria, che nella sua prima annualità ha già raggiunto oltre 130.000 consumatori. Obiettivo del progetto è aiutare il consumatore a riconoscere i prodotti a marchio di tutela DOP, aumentando sia il livello di consapevolezza in termini di sicurezza alimentare, autenticità e tracciabilità sia il loro consumo. La campagna “Nice to Eat-EU” riserva un occhio di riguardo ai bambini in età scolare cui ha dedicato un articolato progetto multimediale con protagonista Captain Piave, un Supereroe impegnato a difendere il formaggio delle Dolomiti bellunesi e tutte le produzioni a marchio di tutela DOP da abusi e contraffazioni che con oltre 80.000 visualizzazioni su YouTube è già una star. Fra le molteplici attività promozionali e di sensibilizzazione in programma per il 2020, purtroppo in parte posticipate a causa dell’epidemia da COVID-19, vi sarà il coinvolgimento degli istituti scolastici della scuola primaria in un vero e proprio concorso rivolto alle classi IV oltre alla partecipazione al Lucca Comics, per rafforzare la comunicazione verso i consumatori di domani, considerati un target strategico.
Sì, perché il Piave DOP (www.formaggiopiave.it), oltre ad entusiasmare i palati più esperti, conquista anche i bambini che lo apprezzano moltissimo, non solo nelle varianti più giovani ma anche nella più saporita Selezione Oro. È proposto infatti in 5 tipologie, a seconda dei tempi di stagionatura: da 20 a 60 giorni per il Fresco, da 61 a 180 per il Mezzano, oltre 180 giorni per il Vecchio, oltre 12 per il Vecchio Selezione Oro e oltre 18 mesi per il Riserva. Ciascuna di queste tipologie può vantare la denominazione d’origine protetta. L’intera produzione deriva da latte che proviene esclusivamente dalla provincia di Belluno e viene prodotto, almeno per l’80%, da razze bovine tipiche della zona di produzione: la Bruna italiana, la Pezzata Rossa italiana e la Frisona italiana.
Uno degli scopi principali del Consorzio di Tutela è la promozione del marchio formaggio Piave DOP e la divulgazione di corrette informazioni sulle specificità del prodotto, oltre alla comunicazione on e offline per favorirne la conoscenza e ampliarne il consumo; è possibile seguire il Consorzio e il progetto Nice to Eat EU su Instagram @nice_to_eateu, Facebook @NiceToEatEU (FB) e YouTube (all’omonimo canale) e con l’hashtag ufficiale #Nicetoeateu, oltre che sul sito www.nicetoeat.eu
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+39 030 7741535
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