Ristoranti
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LE TAVOLE DEL MANGIARBENE: TRATTORIA LIGAGIN DI LUMARZO
di Virgilio Pronzati
Foto di Mara Daniela Musante
La suggestiva sala della Trattoria Ligagin di Lumarzo
Per chi vive a Genova e vuole fuggire dal caos della città, immergersi nel verde, trovare quiete e tranquillità e mangiare bene, basta raggiungere Lumarzo. Un ridente paesino di poco più di mille quattrocento anime immerso nella val Fontanabuona, raggiungibile in 40-45 minuti di auto.
Andrea Marcesini mentre presenta i suoi vini agli attenti commensali
Sebbene il nome Lumarzo deriverebbe dal latino Locus Martius, cioè "boschetto-campo di Marte dedicato al dio romano della guerra, il paese e i suoi lumarzini sono tutt’altro che bellicosi. Ad accogliervi ben nove chiese e otto posti di ristoro, tra cui spicca la Trattoria Ligagin aperta oltre sessant’anni fa nel 1959.
Gli ottimi salumi artigianali
Da quel tempo ad oggi una cosa non è cambiata: la cottura dei piatti rigorosamente ottenuta col fuoco a legna. Chi non è più giovane come chi ha scritto, ricorda con piacere e “nostalgia”, il profumo e gli aromi del pane appena sfornato, del minestrone genovese, dello stocche e le trippe accomodate, del tuccu per condire gli irrinunciabili ravieu….e tante altre golosità. Non solo.
Gli agresti ravioli di borragine con burro e tartufo nero
A dare un tocco di concreta genovesità ai mangiari tipici genovesi e liguri la ricerca e l’utilizzo di ortaggi ed altre scelte basi alimentari del territorio. Lo stesso, nell’ambito regionale, per gli oli extravergini e vini di pregio. Se per raggiungere Lumarzo usate il navigatore satellitare, quando siete vicino al Ligagin potete spegnerlo; sarete guidati dagli effluvi emanati dalla cucina.
Manzo in oliocottura con verdure
L’accogliente e raccolto locale, dispone di una funzionale e moderna veranda dal tono rustico dotata del necessario confort e, della sala originaria degli anni sessanta, caratterizzata da un grande bancone bar di quel periodo, colmo di liquori e distillati di qualità. Dietro una parete in legno e ornata da quadri, attestati, diplomi e foto.
Il dolce di Marika
A lato, un bel caminetto e una fornita cristalliera. Tra i vari tavoli con bianche tovaglie dove trovano posto almeno 50 clienti, una rara e funzionante Berkel, la Maserati delle affettatrici. Alla guida del Ligagin tre signore, la mamma Tina che regna in cucina e, le figlie Barbara e Marika che, rispettivamente, curano con innata simpatia e professionalità la sala e la cantina, e la pasticceria fatta di golosità di ieri e di oggi.
I cinque vini degustati
Non pochi i piatti che meritano il viaggio. Squisiti salumi artigianali, focaccine, panissette e fritto misto, e fatti a mano, pansoti con salsa di noci, ravioli di borragine e genovesi col tocco, taglierini col sugo di funghi, battolli (di farina di castagne) col sugo di carne e col pesto, mandilli de saea con l’immancabile pesto.
Mamma Tina con Andrea Marcesini e le figlie Barbara e Marika
In stagione, funghi in tutti i modi, torte di verdure, carne sulla piastra, vitello tonnato alla vecchia maniera, manzo caramellato al miele di Pannesi, i dolci baci di dama, bonet, panna cotta, tiramisù ed altri creati dall’estro di Marika. Ma oltre agli immancabili comunioni e matrimoni, il Ligagin è teatro di serate enogastronomiche di rilievo dal titolo: A cena col produttore.
La locandina dell’incontro enogastronomico
Tra queste, attesa ed affollata, la recente serata del 29 Novembre con il vigneron Triple “A” Andrea Marcesini patron dell’azienda agricola La Felce di Ortonovo. Un produttore di vini biodinamici e naturali che raccontano il territorio. Vigneron, poeta e naturalista, Andrea Ceresini crea tredici vini caratterizzati da profumi, aromi e sapori decisi e persistenti. Vini varietali e accattivanti, che si possono bere sia giovani che invecchiati.
Il cantante Gino Paoli con la signora Tina patronne e cuoca del Ligagin
Ecco il menù della riuscita serata.
A Fugassa e panissette con i salumi buoni buoni (di più, ottimi)
Abbinati col fruttato e fragrante FelceRosso 2023
Ghiotti Ravioli di borragine burro e tartufo nero di Andrea
Accoppiato ai nouveau 2024 Monte dei Frati (Vermentino molto fruttato e di carattere) e In Origine.
Manzo in oliocottura e verdure (Storico piatto della Franciacorta)
Accompagnato dal rosso pieno ed affinato Io non esisto
Dolce di Marika (squisito! Soave crema su tavoletta di nocciole )
Sposato al passito bianco (passato sulle vinacce del Sciacchetrà) Io non esisto. Il tutto a solo cinquanta euro.
La signora Tina patronne e cuoca del Ligagin con la giornalista Mara Daniela Musante
Tra i tanti affezionati clienti del Ligagin il grande cantautore Gino Paoli e il popolare attore Ugo Dighero. Inserito meritatamente nelle guide Trattorie d’Italia di Slow food e il Golosario di Massobrio-Gatti.
Infine parliamo del conto: un ottimo pasto di quattro portate scelte nel ricco menù ed abbinate ad un buon vino selezionato da Barbara (vedi carta dei vini) si aggira sui 45-50 euro ben spesi. Ricordate di prenotare.
Trattoria Ligagin - Via Recroso 229 - 16024 Lumarzo Genova -Telefono: 0185 94047 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Posteggio: a lato e di fronte al locale.
ALESSANDRO RINALDI È IL NUOVO EXECUTIVE CHEF DEL RISTORANTE SOTTOVOCE DI VISTA LAGO DI COMO
Lo chef Alessandro Rinaldi prende le redini del Ristorante Sottovoce di Vista Lago di Como inaugurando una nuova visione di eccellenza culinaria a 360°, grazie a una cucina precisa e autentica, ispirata alla qualità, alla tradizione e al territorio.
Il Ristorante Sottovoce, situato nella splendida cornice del Vista Lago di Como e parte del Gruppo LarioHotels, annuncia con entusiasmo l’arrivo di Alessandro Rinaldi come nuovo Executive Chef. Con il suo ingresso, lo chef Rinaldi curerà con passione e dedizione ogni aspetto dell’offerta Food & Beverage della prestigiosa struttura, arricchendo ogni momento del soggiorno degli ospiti con la sua visione culinaria unica, dal benvenuto in camera alla proposta fine dining, dalle colazioni fino al room service.
Con un bagaglio di esperienze che include collaborazioni con oltre 100 chef di fama mondiale, Rinaldi arriva a Vista Lago di Como con una visione chiara e autentica. Il suo stile in cucina celebra la bellezza della semplicità, arricchita da sapienti tecniche contemporanee che esaltano ogni ingrediente, rendendo ogni piatto un’esperienza sensoriale unica.
Nato ad Avellino nel 1989, Alessandro Rinaldi ha coltivato sin da giovane la passione per la cucina, muovendo i primi passi accanto alla nonna, custode delle antiche ricette di famiglia. Dopo aver iniziato la sua formazione nelle cucine di rinomati ristoranti italiani, ha trovato una svolta decisiva nella sua carriera grazie all’incontro con Chef Agostino Iacobucci, che lo ha ispirato a fondere la gastronomia d’autore con l’autenticità delle tradizioni familiari.
La filosofia di Rinaldi si esprime attraverso una cucina “pulita, nitida e decisa", centrata sull’esaltazione dei sapori autentici e sul rispetto degli ingredienti, sempre freschi e rigorosamente di stagione. Al cuore della sua visione c’è il valore della famiglia, che emerge in ogni piatto e accoglie l’ospite con il calore delle case italiane. Questo legame con la tradizione è profondo e tangibile: il lievito madre che utilizza nelle panificazioni è lo stesso tramandato da quattro generazioni, dalla bisnonna a lui, diventando un simbolo prezioso delle sue radici e protagonista nella cucina del Ristorante Sottovoce.
Per Rinaldi, la scelta delle materie prime è una forma di rispetto verso la cucina delle origini: ogni ingrediente deve essere riconoscibile e perfettamente bilanciato, un approccio che combina sapienti tecniche contemporanee con la volontà di preservare i sapori, gli odori e le consistenze “di una volta.” Ogni dettaglio è pensato per esaltare il piatto, trasformandolo in un’esperienza in cui la tradizione si evolve pur rimanendo fedele a se stessa, offrendo agli ospiti un autentico viaggio nel gusto e nella cultura gastronomica italiana.
Vista Lago di Como, parte del brand Vista, è una destinazione di lusso intimo che celebra l’arte dell’accoglienza italiana e il rispetto per il territorio. Qui, ogni dettaglio dagli arredi alle esperienze – è concepito per offrire un soggiorno unico, immerso nel design italiano e nei panorami mozzafiato del lago. Questa filosofia si riflette nel Ristorante Sottovoce, che situato al piano alto della struttura, accoglie i commensali in un ambiente elegante e riservato, dove ogni piatto è concepito per esaltare i sapori del territorio e la bellezza della cucina italiana. Dalla terrazza panoramica con vista sul lago al calore della sala, ogni angolo del Sottovoce è pensato per regalare un’esperienza culinaria indimenticabile, dove eleganza e autenticità si incontrano silenziosamente.
Giacomo Tinti
MAKORÈ CELEBRA IL TARTUFO DI FERRARA NEL CUORE DELLA CITTÀ
Una cena d'autore per riscoprire la cultura e il gusto del luogo
28 novembre ore 20.00
Ferrara, città di storia, cultura e di tartufo. Sulle antiche mura, nei parchi cittadini e aree verdi, nutriti da querce, tigli e pioppi (le piante simbolo di un ecosistema sano) cresce uno dei tesori più rari e ambiti della cucina: il tartufo. È qui, in un ambiente unico che lo chef Denny Lodi Rizzini di Makorè, il ristorante fine dining del centro, racconta la straordinaria presenza del tartufo in città attraverso un menu raffinato e ricco di sorprese, capace di celebrare il legame speciale con questo frutto della terra.
Ferrara con il suo terreno alluvionale ricco di biodiversità, è uno scrigno prezioso, un habitat perfetto per diverse specie di tartufo. Questi antichi territori, un tempo paludi, ospitano varietà uniche dal bianco al nero pregiato (che sfida la sabbia dei terreni locali), dal macrosporum all’uncinatum. Un ecosistema ricco, che oggi rivela frutti preziosi a chi ha la pazienza e l’abilità di cercarli.
Il tartufo bianco, il più delicato e aromatico, è un indicatore della salubrità dell’ambiente: una vera "prima donna" che esige il perfetto equilibrio di sole, terreno e umidità per crescere in tutta la sua fragranza, mentre il nero, più tenace e dalle sfumature lievi, arricchisce il paesaggio culinario locale.
Il tartufo bianco, il più delicato e aromatico, è un indicatore della salubrità dell’ambiente: una vera "prima donna" che esige il perfetto equilibrio di sole, terreno e umidità per crescere in tutta la sua fragranza, mentre il nero, più tenace e dalle sfumature lievi, arricchisce il paesaggio culinario locale.
Lo Chef Denny Lodi Rizzini invita a scoprire i sapori del tartufo ferrarese con una cena speciale il prossimo 28 novembre. Ogni piatto verrà accompagnato da diverse tipologie di tartufo, raccolti all’interno del territorio ferrarese, interpretati dallo chef secondo quelli che sono alcuni suoi piatti signature e alcune novità introdotte con il nuovo menu autunnale.
Il percorso inizia con un Amuse-bouche di benvenuto, preludio all’ Uovo poché con erbette ripassate e spuma di zucca. A seguire il Calamaro ripieno con prosciutto di spada, stracciatella e rapa alla soia e il classico Pasticcio Estense, rivisitato dallo chef in chiave vegetale. Si arriva così al Wellington Fish e al dolce Autunno. Il costo della cena è €75,00 bevande escluse
L'esperienza sarà completata da una selezione di vini curata dal sommelier Isacco Giuliani, coadiuvato dal maître Nicola Mantovani e dalla chef de rang Elisabetta Hölzl, che ha scelto eccellenze dell'Emilia-Romagna, con un focus speciale sulle terre Estensi. Gli ospiti avranno così l'opportunità di vivere un percorso completo, in cui ogni assaggio racconta la storia e la cultura enogastronomica di Ferrara.
La cena, oltre a offrire un’esperienza gastronomica raffinata è uno strumento per rendere il tartufo “democratico”, accessibile a tutti e promuoverne la conoscenza con un approccio educativo. Ogni piatto è pensato per celebrare non solo questo fungo ipogeo ma anche per mostrare come esso sia una risorsa del territorio, capace di sostenere una filiera corta “dalla terra al piatto”.
La serata è organizzata in collaborazione con l’Associazione Arci Tartufi di Ferrara, nata nel
2004 per promuovere iniziative e attività tese alla tutela e salvaguardia dell’ambiente come il rimboschimento e la valorizzazione della cultura del tartufo. Grazie all’impegno di questa realtà, che da anni preserva e sviluppa aree tartufigene nella provincia, Ferrara può contare oggi su una ricca varietà di tartufi autoctoni che rappresentano un patrimonio unico per il territorio.
Adele Bandera
IL STELLA MICHELIN IL VISIBILIO DI CASTELNUOVO BERARDENGA PREMIATO PER PASSION DESSERT
Premiazioni Guida Michelin 2025: al fine dining Il Visibilio, situato all’interno del cinque stelle lusso The Club House di Castelnuovo Berardenga, viene riconfermata la Stella Michelin e riceve il premio Passion Dessert.
Confermata la Stella Michelin a Il Visibilio, a Castelnuovo Berardenga in Chianti Classico, il fine dining guidato dall’Executive Chef Daniele Canella che propone un’esperienza gastronomica immersiva che combina l’autenticità toscana con l’innovazione internazionale. Menù degustazione alla cieca arricchito di piatti a sorpresa dove si alternano ingredienti di terra e di mare e con un ampio utilizzo di verdure. Tante le intuizioni tecniche; a partire dai finger food iniziali per passare al piatto iconico ovvero Il piccione con le salse di rabarbaro e assenzio.
«È stata una riconferma di grande valore, che ha ispirato in me e nei miei ragazzi fiducia e voglia di continuare. In un panorama culinario competitivo e dinamico come quello italiano, essere riconfermati dalla Guida Michelin è una conferma che la strada intrapresa è quella giusta e da proseguire, puntando alla crescita e alla continuità. Quest’edizione è stata particolarmente emozionante, avendo visto l’assegnazione della prima Stella Michelin a mio fratello Davide, a cui faccio i miei complimenti» dichiara Daniele Canella.
A sorpresa, la Guida Michelin ha consegnato allo chef un riconoscimento molto gradito: “Passion Dessert”, il nuovo premio speciale che punta i riflettori sulle più interessanti creazioni dolciarie. «Certo i premi come questo sono molto graditi e benvenuti, ma è anche vero che arrivano se ancor prima hai lavorato con serietà e profonda dedizione in quello che fai. Vorrei menzionare Alessandro Attanasi, Pastry Chef
de Il Visibilio, con il quale condivido questo merito, e l’intera squadra da sempre fonte d’ispirazione. Personalmente, sento che come operiamo oggi sia la via giusta anche per il domani» conclude Canella.
Il Visibilio, situato nell’incantevole resort a 5 stelle lusso The Club House nel cuore del Chianti Classico, accoglie i suoi ospiti in un percorso di sapori inattesi, dove ogni piatto è una rivelazione. Il menù degustazione al buio svela le portate gradualmente, intrecciando ingredienti freschi e tecniche moderne in una narrazione coinvolgente. Con un servizio elegante che accompagna ogni momento, Il Visibilio offre un’immersione sensoriale nel gusto, regalando ai suoi ospiti un ricordo memorabile del Chianti Classico.
Daniele Canella, Executive Chef insignito di una Stella Michelin, è nato a Lucca nel 1974. Dopo esperienze formative tra Roma, Edimburgo e San Cassiano, torna in Toscana nel 2009, divenendo una figura di spicco al ristorante Badia a Coltibuono e, successivamente, al cinque stelle Hotel Le Fontanelle. Approda poi al The Club House dove guida con successo le brigate di Osteria Il Tuscanico e Il Visibilio, portando la sua visione innovativa di cucina d’avanguardia nel Chianti Classico.
Roberto Zani
IL RISTORANTE HORTO PREMIATO DALLA GUIDA MICHELIN PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO
Il ristorante Horto è orgoglioso di annunciare che, per il secondo anno consecutivo, ha ottenuto una Stella Michelin e la prestigiosa Stella Verde per la sostenibilità dalla Guida MICHELIN Italia 2025. Questo importante riconoscimento testimonia il costante impegno del team di Horto nel proporre un'esperienza enogastronomica inedita nel cuore cosmopolita di Milano.
Nato nel settembre 2022 da un’idea di Osvaldo Bosetti e Diego Panizza, Horto si è affermato come luogo dove dedicarsi una pausa, riconnettersi con la natura e raccontare le ricchezze del territorio circostante attraverso la sua cucina etica ricca di gusto. La strategia culinaria è guidata dallo chef Norbert Niederkofler, già Tre Stelle Michelin e Stella Verde con il suo Atelier Moessmer Norbert Niederkofler a Brunico, massima espressione della filosofia "Cook the Mountain", che valorizza la biodiversità locale e promuove la tutela degli ecosistemi, riscoprendo le tradizioni della montagna con una visione proiettata verso il futuro.
La cucina di Horto rappresenta un progetto audace e innovativo nel panorama del fine dining milanese. Fin dall'inizio, il concetto dell’ora etica ha ispirato ogni aspetto del ristorante, dalla selezione di ingredienti provenienti da fornitori locali ad appena un'ora di distanza da Milano, alla scelta di avere acqua microfiltrata e diventare un ristorante bottle-free. L'approccio 100% no waste della cucina del ristorante rispetta e valorizza ogni parte dell’ingrediente, trasformandolo in creazioni gustose. Ampio spazio è riservato ai vegetali, offrendo percorsi gastronomici leggeri e ricchi di sapore.
Tra i piatti più rappresentativi si ricordano la ‘Cagliata di latte vaccino, carpaccio di manzo Varzese e caviale di storione’, i ‘Plin di strachitunt, zafferano e lievito’ e il 'Risotto con erbe spontanee, fiori di campo e kefir’.
“Ricevere per il secondo anno consecutivo la Stella Michelin e la Stella Verde per la sostenibilità è una conferma del nostro impegno per una cucina che rispetta e valorizza il territorio. Con Horto, abbiamo voluto dimostrare che l'eccellenza gastronomica può e deve andare di pari passo con una visione etica e responsabile. Ogni piatto è un omaggio alla natura dei dintorni di Milano e della Lombardia e ai produttori locali, nella convinzione che questa sia l'unica strada per l'alta cucina del futuro” - dichiara Norbert Niederkofler.
HORTO RESTAURANT
Via San Protaso 5, Milano
Orari:
Lunedì - sabato
Colazione 8:30—11:00
Pranzo 12:30—14:30
Aperitivo dalle 18:30
Cena 19:00—21:45
Domenica chiuso
IN SOLI DUE ANNI, EQUILIBRIO CONQUISTA LA PRIMA STELLA MICHELIN
Ha aperto solo due anni fa Equilibrio, il ristorante dello chef lievitista Jacopo Chieppa, e ha già conquistato la sua prima stella Michelin.
Annunciata oggi durante la premiazione modenese della nuova Guida Michelin, la stella al ristorante Equilibrio è una bellissima sorpresa, che arriva a coronamento di un percorso iniziato dallo chef e dal suo team solo pochissimo tempo fa. Jacopo, che ha al suo attivo una formazione d'eccezione alla corte di Mauro Colagreco, chef del Mirazur e uno dei nomi più importanti dell'alta gastronomia internazionale, ha deciso di mettersi in proprio solo qualche anno fa, decidendo di costruire un progetto personale che gli permettesse di realizzare a pieno la sua ambizione ma anche di rimanere più vicino alla sua famiglia.
Grande appassionato ed esperto di lievitati, Jacopo nel 2020 ha aperto sul lungomare di Imperia Kilo, una pizzeria fatta di una lievitazione di qualità, ingredienti selezionatissimi e tanta passione. Ed è stato proprio grazie al successo di quel primo progetto che nel 2022 lo chef ha potuto coronare il suo sogno aprendo un ristorante gastronomico, Equilibrio, creato all'interno di un antico mulino ristrutturato lungo le sponde di un torrente.
Un luogo che rappresenta completamente la sua idea di cucina e di vita: uno spazio ricco di storia, dove la farina, il grano e il lavoro di chi se ne prende cura sono sempre stati protagonisti, e dove può trovare spazio una proposta molto personale, che racconta molto dell'identità dello chef, immersa in un luogo speciale, familiare, intimo.
“Sono onoratissimo di ricevere questo riconoscimento e ancora sono incredulo. Era ovviamente un obiettivo da raggiungere, ma non mi aspettavo arrivasse così in fretta", commenta lo chef commentando il riconoscimento. "Sicuramente è il risultato del duro lavoro fatto con tutto il mio team, che insieme a me condivide la cura e l'attenzione al cliente, la passione per alcune materie prime, l'amore per un territorio, quello ligure, che sa esprimere prodotti straordinari”.
“Equilibrio è sempre stata la parola chiave della mia vita, costantemente in bilico tra sintonia, passione, ricerca e famiglia. Nel tempo, ho compreso che gli alimenti come le persone vanno rispettate e attraverso questo progetto cerco di esprimere il mio punto di vista e questa stella è un segnale importante che testimonia che stiamo lavorando nella direzione giusta”.
Equilibrio Ristorante
Località Martin 13, Dolcedo (IM) Telefono: 0183 684 685 https://equilibrioristorante.com
Laura Callari
SOTTO LA GUIDA DELLO CHEF DAVIDE CANELLA IL RISTORANTE CONTRADA DI CASTEL MONASTERO CONQUISTA LA STELLA MICHELIN
Il
viaggio gastronomico dello Chef Davide Canella, tra i sapori autentici della Toscana e tecniche moderne, premiato dalla prestigiosa Guida Michelin.
Il ristorante Contrada di Castel Monastero, antico monastero medievale e oggi raffinato resort a 5 stelle, di proprietà della Famiglia Marcegaglia dal 2009, ottiene la prestigiosa Stella Michelin, riconoscimento che premia l’impegno e la passione dell’Executive Chef Davide Canella e del suo team. La cucina gourmet proposta unisce l’autenticità toscana a un tocco innovativo, offrendo un’esperienza gastronomica all’insegna di eleganza e modernità.
L'annuncio è arrivato nel corso della presentazione della Guida Michelin Italia 2025, tenutasi a Modena il 5 novembre 2024 al Teatro Pavarotti.
“Ricevere la stella Michelin è un’emozione indescrivibile e un traguardo che condivido con tutto il team del Ristorante Contrada e di Castel Monastero,” dichiara l’Executive Chef Davide Canella. “Questo riconoscimento ci incoraggia a continuare il nostro percorso di ricerca e innovazione, sempre nel massimo rispetto delle radici della cucina toscana. Ogni piatto che creiamo è un omaggio al territorio e una sfida a rinnovare la tradizione con ingredienti autentici e tecniche moderne.”
Situato nel cuore del borgo medievale di Castel Monastero, Contrada rappresenta un’esperienza culinaria unica, immersa nella tradizione e nella bellezza del Chianti. La filosofia dello Chef Canella si basa su una profonda connessione con il territorio e una costante ricerca di qualità e innovazione. Originario della Toscana, lo Chef porta nei suoi piatti non solo le radici della tradizione regionale, ma anche influenze internazionali, grazie a una carriera arricchita da esperienze in tutto il mondo. “Ogni piatto è un viaggio nei sapori e nei profumi della nostra terra, reinterpretati con eleganza e rispetto” afferma Canella.
Il menu di Contrada si distingue per ingredienti locali e stagionali, lavorati con tecniche moderne come la fermentazione e la cottura sottovuoto, per valorizzarne la freschezza e l’autenticità. Tra i piatti emblematici dello Chef, spiccano il fusillone al pesto di cavolo nero con genovese di lumache; i ravioli di anguilla, juice di vitello, caviale verde e garum; il piccione al kumquat e cavolfiore: creazioni in cui l’equilibrio tra innovazione e tradizione diventa una vera e propria arte.
In sala regna Manuela Lucarini, sommelier simpatica e professionale, cui affidarsi per un consiglio sui migliori abbinamenti enoici.
“Questo riconoscimento rappresenta per noi un onore e una responsabilità,” dichiara Graziella Arba, General Manager di Castel Monastero. “Siamo grati allo Chef Canella e al suo team per aver reso Contrada una meta gourmet capace di raccontare, attraverso ogni piatto, la ricchezza della nostra cultura culinaria.”
Con l'assegnazione della Stella Michelin, il Ristorante Contrada conferma la sua posizione d’eccellenza tra le destinazioni enogastronomiche della Toscana, portando alto il nome di Castel Monastero e la tradizione italiana in tutto il mondo.
CASTEL MONASTERO
Castel Monastero è un Resort 5 stelle immerso nella splendida campagna senese, a Castelnuovo Berardenga, di proprietà della Famiglia Marcegaglia dal 2009. Parte della prestigiosa collezione "The Leading Hotels of the World", è stato oggetto di un ampio lavoro di ristrutturazione volto a valorizzare le caratteristiche del borgo e gli ampi spazi a disposizione. Circondato da 4 ettari di vigneti e boschi di castagni, in un'oasi di pace e tranquillità. l’hotel conta 70 eleganti camere e suite. Inoltre Villa Lavanda, una dimora esclusiva di 160 metri quadrati arredati combinando armoniosamente mobili antichi ed elementi di design: disposta su due piani, la villa propone tre camere da letto, un soggiorno ampio e luminoso e un giardino privato con jacuzzi. La ristorazione di Castel Monastero, curata dall’Executive Chef Davide Canella con il Sous Chef Vittorio Petrillo, è declinata in due proposte: Contrada, con un’offerta fine dining gourmet, basata su ingredienti e lavorazioni semplici con tocchi innovativi e grande attenzione alla carta dei vini curata da Manuela, sommelier simpatica e professionale, cui affidarsi per un consiglio sui migliori abbinamenti enoici. Cantina, invece, è legata all’autentica cucina toscana, intensa nei sapori, fedele alle tradizionali ricette, e collocata nelle storiche cantine del monastero. All’interno del resort anche il Chigi Bar, e il nuovo Aqva Pool Bar, perfetto per cocktail e aperitivi con vista panoramica a bordo piscina. Il Monasterii Spa, situato all'interno del resort, offre una gamma completa di trattamenti benessere, tra cui terapie dimagranti, detox e anti-età, massaggi professionali e corsi di yoga. Oltre alle sale per trattamenti di bellezza, il Monasterii include due piscine interne, una delle quali offre un effetto detox grazie all'alta temperatura e all'elevata concentrazione salina. Inoltre, il centro benessere dispone di una sauna finlandese, una bio-sauna, un percorso Kneipp, un Hammam, una piscina con idromassaggio e docce multisensoriali. Negli spazi esterni, gli ospiti possono rilassarsi nelle tre piscine all'aperto e utilizzare la palestra attrezzata. Dal 2013, Castel Monastero è guidato da Graziella Arba, General Manager con una solida esperienza nel settore dell'ospitalità di lusso. Con una leadership incisiva e una visione innovativa, ha contribuito a consolidare l'eccellenza e la reputazione del resort. Infine, la location privilegiata fa di Castel Monastero un luogo ideale dove dare vita ad eventi e celebrazioni speciali, in cui esclusività e raffinatezza siano protagonisti.
Giacomo Tinti
IL RISTORANTE FINE DINING VOLTA DEL FUENTI BY MICHELE DE BLASIO CONQUISTA LA PRIMA STELLA MICHELIN: UN TRAGUARDO MERITATO PER LO CHEF MICHELE DE BLASIO
Lo Chef Michele De Blasio celebra la tradizione della Costiera Amalfitana con piatti innovativi e un profondo rispetto per il territorio. Siamo entusiasti di annunciare che il ristorante fine dining Volta del Fuenti by Michele De Blasio, situato all'interno dei suggestivi Giardini del Fuenti, conquista la prestigiosa stella rossa nella Guida Michelin 2025. Questo importante riconoscimento celebra non solo l'eccezionale talento dello Chef Michele De Blasio, ma anche il suo impegno costante nell'esaltare la cultura gastronomica della Costiera Amalfitana.
“E’ un privilegio rientrare nel circuito Michelin” afferma l’owner Alessandra De Flammineis “è la conferma di una gastronomia di qualità che dalla nostra apertura, è sempre stata cardine di una concezione di eccellenza culinaria che si basa su una cucina naturale e consapevole. Oggi, la Stelle Michelin conferita al nostro Executive Chef è per tutti noi motivo di infinito orgoglio.”
Inaugurato nel 2022, il Volta del Fuenti by Michele De Blasio è già diventato un punto di riferimento per la gastronomia locale e nazionale. Situato tra Vietri e Cetara, il ristorante offre un'esperienza culinaria unica, in cui la stagionalità e la qualità delle materie prime sono al centro di ogni piatto.
Michele De Blasio, trentottenne originario di Sarno con un passato professionale di prestigio sia in Italia che all'estero, dimostra una grande conoscenza del territorio che rappresenta la base della sua ricerca creativa e tecnica. La sua impronta personale si traduce in una poetica del gusto, in cui un nuovo stile celebra la tradizione attraverso un’interpretazione raffinata della cucina d’autore italiana. La poesia, per De Blasio, non si limita ai versi, ma si manifesta attraverso assonanze di sapori e rime estetiche, creando un’armonia che eleva ogni piatto a un’esperienza sensoriale unica.
"Questo riconoscimento è il frutto di un lavoro di squadra e della passione che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. È una celebrazione della nostra terra e della sua cultura gastronomica," ha dichiarato lo Chef De Blasio. "Spero che ogni ospite possa percepire l’amore e l’attenzione che dedichiamo a ogni piatto."
Oltre al Volta del Fuenti, gli ospiti possono esplorare altre proposte gastronomiche, sempre supervisionati da De Blasio: il Riva Restaurant, il Limoneto e il nuovo arrivato, il Caveau del Fuenti, un “blinding club” dedicato agli appassionati di spirits e cocktail d'autore dove non mancano deliziosi finger food. Ognuno di questi spazi, promette un'esperienza culinaria ricca di sorprese, combinando la tradizione con tecniche moderne per deliziare anche i palati più esigenti.
Il moderno stilnovismo di Michele De Blasio non si limita alla materia prima locale, ma abbraccia un rinnovato contenuto intellettuale, rivolto alla ricerca di un gusto ideale. Con la stella Michelin, il ristorante Volta del Fuenti by Michele De Blasio, segna un importante capitolo nella storia della gastronomia della Costiera Amalfitana, elevando la tradizione a nuove vette di eccellenza
Federica Nitti