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Ristoranti

RIVINGTON CELEBRA IL GRANDE RITORNO DI BRUCE SPRINGSTEEN IN ITALIA CON UN MENÙ DEDICATO

 

Rivington, Il primo ristorante di ispirazione newyorkese all’interno dell’Hyatt Centric Milan Centrale, l’hotel che strizza l’occhio alla moda e al design con una delle viste più mozzafiato della città, celebra il ritorno on the road di Bruce Springsteen e The E Street Band, con un menù dedicato, disponibile a partire dal 24 luglio.

 

Martedì 25 luglio, quando il celebre rocker, noto anche come The Boss, andrà live all’Autodromo di Monza, nella spettacolare cornice di Rivington si potrà degustare una selezione di piatti a tema 100% americano, seduti tra le vetrate a tutta altezza con vista sullo skyline di Porta Nuova e immersi in un’atmosfera jazzy a lume di candela.

 

Lo chef del ristorante, Guglielmo Giudice, ha creato per l’occasione un menù composto da 4 portate e un dessert. Gli ospiti saranno accolti con un Martini Cocktail di benvenuto, a seguire una selezione di tre antipasti: il grande classico “Iced Shrimps Cocktail” accompagnato da Bloody Mary, il “Mini Burger” di Fassona, con maionese al timo e cheddar, il “Crab & Pulled Pork”, champignons, cialda di riso nero alla birra.

Come main course, lo “Spaghettone” ai due pomodori e meatballs”. E, per finire, l’intramontabile “Banana Split”.

 

L'ingresso di Rivington si trova in Via G.B. Pirelli 20.

Rivington è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 19.30.

Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 348 968 7419 

Cena con Menù Bruce Springsteen: 60 €.

 

Meridian Communications Srl

IL VENETO TRIONFA AL NUOVO "TINO JESOLO"

 

LO CHEF VETTORELLO INCORONATO AMBASCIATORE NEL MONDO DELLA CUCINA DEL TERRITORIO

 

C’è tutto l’amore di Tino Vettorello per il mare della costa veneziana in Tino Jesolo, ristorante dell’elegante ed esclusivo Michelangelo Residence e dell’annesso Yachting Club. Quello spicchio d’Adriatico che guarda le spiagge dorate di Jesolo Lido è lo stesso dove lo chef, diventato il simbolo gastronomico della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, ha imparato a conoscere il profumo del mare trascorrendovi le estati che hanno reso indimenticabile la sua infanzia. Oggi Vettorello al Tino Jesolo accompagna i suoi ospiti alla scoperta della cucina di mare della tradizione veneta senza compromessi, rimanendo fedele al rispetto per la materia prima e alla valorizzazione dei prodotti del territorio.

La carta. Non è un caso che a dominare il menu siano il pesce locale e le verdure degli orti del Cavallino, il parco turistico in cui famiglie di agricoltori coltivano tra la terra e il mare ortaggi dal sapore unico. Si parte da un’imponente offerta di crudi di pesce del Mediterraneo, tra cui si segnalano le ostriche Rosa dal vicino Delta del Po e la tipologia autoctona di Caorle. E ancora: piatti come il Pescato del giorno al forno, il Branzino al sale, il Baccalà dorato e il Gran fritto dell’Adriatico sempre accompagnati dalle verdure del territorio. Nella carta non manca l’anguilla servita con cipollotto e aglio nero per esaltarne i sapori, e melone per donarle la freschezza che si conviene alla stagione. Il clou del menu, però, è dedicato alla “Tradizione” nell’Arcobaleno di bolliti con seppia, piovra, latticini (le uova di seppia), canoce, moscardini, gambero, capesante, canestrelli locali, e il maestoso Gransoporo (il granciporro). Immancabile è il Baccalà mantecato, piatto simbolo della cucina veneta, mentre tra i primi spiccano lo Spaghetto all’astice o alla busera di scampi fino a quello freddo con il granchio blu tipico della zona.

La location. L’ambiente è elegante, moderno e ricercato com’è nel dna dello chef Vettorello abituato a ricevere le celebrità della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. A impreziosire la location c’è la terrazza sul mare per goderne la vista o cenare in intimità. «Il mio Tino Jesolo è di tutti, da coloro che attraccano con le loro imbarcazioni allo Yachting Club a chi trascorre le vacanze nella Riviera veneziana, una zona alla quale – afferma lo chef - mi piacerebbe dare un contributo alla crescita, magari cercando di allungare il tradizionale periodo della stagione. La carta proposta esprime il meglio che il mare e la terra riescono ogni giorno a offrirci, prodotti da valorizzare perché parlano di noi, della nostra tradizione e della nostra ricchezza agroalimentare».

About Tino Vettorello

Trevigiano, muove giovanissimo i primi passi in cucina. Dal padre, imprenditore alimentare, eredita il rispetto per la materia prima e la valorizzazione del territorio. Lui ci mette la curiosità e la cultura veneta del lavoro che lo porta, a soli 22 anni, prima a prendere le redini di uno dei più importanti ristoranti di Treviso, poi a sperimentarsi come chef-patron. Il suo primo ristorante è stato Al traghetto, oggi denominato Tino-Traghetto Trattoria sulle rive del Piave. La sua cucina insieme alla sua spiccata vena imprenditoriale gli permettono di farsi conoscere e diventare punto di riferimento gastronomico di eventi prestigiosi che è capace di trasformare in momenti da ricordare. Da 14 anni è il responsabile delle aree ristorazione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, ma nel tempo ha dato il suo contributo, tra gli altri, al Festival del Cinema di Berlino e Cannes e cucinato ai Giochi Olimpici invernali a Vancouver e Sochi, ai Mondiali di Nuoto a Roma, a quelli di scherma a Catania, all’America’s Cup a Napoli e a Venezia, diventando ambasciatore nel mondo della cucina italiana e della tradizione veneta, ruolo riconosciutogli direttamente dal Governatore, Luca Zaia. Attualmente è lo chef dei ristoranti Tino Gourmet nell’hotel Villa Soligo a Farra di Soligo in Valdobbiadene, e Tino Jesolo all’interno del Resort Michelangelo Yachting Club. Ha portato la cultura della sua regione anche a Klagenfurt, in Austria, dove nel 2023 ha aperto l’Osteria Veneta.

 

TINO JESOLO
Viale Oriente 152, Jesolo Pineta (VE)
Tel. 0421 341313
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Aperto dal martedì alla domenica, a pranzo e cena

 

Piermaurizio Di Rienzo

UN MENÙ MONOCOLORE ISPIRATO AL PITTORE AMERICANO MARK ROTCHKO AL NINÒ RESTAURANT DI MARTINA FRANCA 

   

 

Unire la tradizione mediterranea con la creatività e l’estro: questa la spinta impressa da Gabriele Bianchi, alla direzione di Villa Relais San Martino, che si traduce anche nei piatti del menù del nuovo Ninò Restaurant, all’interno della stessa Villa, guida dall’ executive chef Giuseppe Germanà.. 

Un ristorante Fine Dining nel cuore della Puglia, un progetto ambizioso che vuole unire quella che è la cucina tradizionale e mediterranea con la creatività che contraddistingue l’alta cucina. 

Così nasce il Ninò, inserito all’interno del Relais Villa San Martino, proprio recentemente ristrutturata sotto la guida del noto influencer ed imprenditore Gabriele Bianchi. 

In cucina, a capitanare la Brigata, lo chef Giuseppe Germanà, siciliano, classe 1989, che dopo numerose esperienze in giro per l’Italia e per il mondo è approdato a Villa San Martino e per il Ninò ha pensato alla realizzazione di due percorsi degustativi: il “Rothko” e “Le due Sicilie”

Se il secondo è incentrato soprattutto sul fil Rouge che storicamente unisce la terra di Puglia con quella di Sicilia ed è anche un richiamo alle origini dello stesso chef, il primo, il Rotchko è un originale omaggio gastronomico al pittore americano Mark Rothko, noto espressionista astratto divenuto celebre soprattutto per i suoi dipinti monocolore

Monocolore sono infatti i 5 piatti del menù degustazione pensato dallo chef Giuseppe Germanà che spaziano dal giallo al rosso, passando per il verde, il bianco ed il marrone.

Tra i piatti signature del Rotchko si annoverano quindi le Tagliatelle di mare, peperone e pesca (che richiamano al giallo), la Scottona Modicana, datterino e fragola (per il rosso), Risotto, cime di rapa, asparagi e spinaci (per il colore verde) il Baccalà, cavolfiore e latte di mandorla (al bianco) e Arachidi, nocciole e mou (per chiudere con il marrone). 

Ad accompagnare i piatti dello chef Germanà, poi, un’ampia selezione di vini comprendente più di 300 etichette, tra cui si annoverano anche una selezione di vini naturali e biodinamici ma anche l’esclusiva possibilità di sperimentare un twist pairing analcolico composto da ben 20 etichette completamente pensato e studiato da Gabriele Bianchi, miglior food pairing d’Italia della guida Spirito Autoctono 2022. 

Mark Rotcho è stato un grande espressionista astratto, i suoi dipinti monocolore espressione più pura della sua arte. Lo chef Giuseppe Germanà ha scelto di dedicare al pittore uno dei suoi menù in quello che vuole essere un accostamento tra pittura e cucina, due distinte forme d’arte che comunque sono più vicine di quanto si possa pensare. 

L’obiettivo, tanto degli artisti quanto dei cuochi, è infatti quello di far sì che il pubblico veda il mondo a modo suo, che possa interpretare personalmente accostamenti di colori, composizioni, consistenze, che prendono vita sulla tela come nel piatto. ”- racconta Gabriele BianchiIl foodpairing che curo personalmente vuole essere d’altro canto un’amplificazione ulteriore dell’esperienza perché questa possa raggiungere la sua massima esaltazione.” 

L’amore per l’arte e la storia che traspare e si esprime dalla carta del Ninò è altrettanto ben rappresentato dai suoi arredi, scelti e in gran parte restaurati da Martino Solito, proprietario di Villa Relais San Martino, che ha ridato vita a tavoli, sedie e pezzi d’epoca, su cui fanno bella mostra gli elegantissimi servizi di porcellana e posateria di Royale, azienda leader nel mondo nella produzione, esclusivamente Made in Italy.

 

Camilla Rocca

MAXELA APRE AD ASCOLI: UN VIAGGIO SENSORIALE ALLA SCOPERTA DELLA CARNE IN OGNI SUA SFUMATURA

 

 

Venerdì 14 luglio, dalle ore 19 a via Tornasacco, apre anche nel capoluogo marchigiano il ristorante della nota catena romana famosa per l’interpretazione della cucina locale e per la qualità delle sue proposte a base di carne. Inoltre tanti eventi culturali organizzati: dai concerti alla presentazione di libri fino al cabaret.

Il profumo di una focaccia croccante, il rosso intenso di una tartare accompagnata da ingredienti di prima scelta, il sapore deciso di primi piatti della tradizione romana o la grande varietà di carni e di metodologie di preparazione. E poi, ancora, la vasta selezione di vini e le proposte innovative di cocktail pensati dal bartender Gianluca Cannella per i palati più raffinati. Maxela, storica catena di ristoranti nata nel 2016 nel cuore di Roma, a due passi da piazza Navona e dal Pantheon, apre finalmente ad Ascoli Piceno, in piazza Arringo, una delle più belle d’Italia. L’appuntamento è per venerdì 14 luglio, dalle ore 19 con ingresso in via Tornasacco 7: durante la serata di degustazione enogastronomica gli ospiti saranno allietati dalla voce melodica di Giorgia Cordoni e dalla chitarra di Marco Piccioni sulle note di alcuni dei più grandi successi italiani e internazionali.

Fedele alla sua vision di portare nelle piazze storiche del Belpaese una cucina ricercata, dai sapori forti che sappiano risaltare la millenaria tradizione della cucina italiana e l’immensa varietà dei suoi piatti, Maxela ha scelto di inaugurare il nuovo ristorante, macelleria e vineria nella città di Ascoli Piceno per i valori da lei incarnati, per l’attenzione al territorio e alla qualità dei prodotti, per la vita sociale così frizzante che è tornata a scorrere dopo i due anni di pandemia.

Ad accogliere gli ospiti, per una capienza massima di 200 persone, ambienti curati nel dettaglio, impreziositi dalle soluzioni glamour degli architetti impegnati nella riqualificazione del vecchio locale. Soluzioni che mettono in risalto l’atmosfera di grande convivialità, intimità e familiarità, leitmotiv di tutti i ristoranti Maxela.

 

 

Ma non sono soltanto gli ambienti esclusivi e raffinati a contraddistinguere l’offerta di Maxela. Negli anni il management, impegnato da sempre nel settore del food, ha selezionato accuratamente i migliori fornitori per qualità e servizio, dando così vita a una filiera corta in grado, da un lato, di garantire la freschezza dei prodotti e, dall’altro, le giuste quantità, riducendo gli sprechi alimentari. Così à la carte l’ospite può sbizzarrirsi nella scelta di tanti piatti differenti che spaziano dagli antipasti ai dolci fino a secondi a base di carne, cuore pulsante della cucina e degli chef Maxela. Oltre ai tradizionali hamburger, tocco giovanile e glamour esaltato anche dal marchio IGP della chianina, per gli amanti del crudo impossibile rinunciare alla tartare, declinata in varie preparazioni altrettanto gustose, che ha reso Maxela rinomato in tutta Italia. Tra carne alla griglia, bombette e insalatone a completare il menu, ce n’è davvero per soddisfare tutti i palati. E da bere? A disposizione la sommelier Tamara Cinciripini, famosa food blogger ascolana, che saprà guidare i commensali nella scelta della bevanda, dell’alcolico o del vino in un indimenticabile viaggio sensoriale.

Per rendere ancora più speciale la serata, il ristorante Maxela, guidato dal direttore Stefano Di Cola, ospiterà cantautori e gruppi che si esibiranno in un repertorio musicale che spazierà fra diversi generi, dall’italiano fino al funky groove. Ma anche eventi culturali, presentazione di libri autoriali e spazio alla risata con il cabaret.

Viky Bottone, responsabile Maxela: “Siamo contenti finalmente di poter iniziare il nostro viaggio enogastronomico anche qui ad Ascoli Piceno, una città che mi ospita già da diversi anni e con la quale sono entrato fin da subito in sintonia. Abbiamo lavorato duramente nei mesi passati per presentare alla città un nuovo locale dove trascorrere serate spensierate con famiglia e amici. Per la prima volta un nome importante come Maxela decide di investire anche ad Ascoli dopo Roma, Siena, Verona, Torino… Questo perché noi tutti crediamo fortemente nel ruolo economico e sociale della città e nella sua lunga storia enogastronomia”.

Appuntamento quindi venerdì 14 luglio all’opening event e sui social Instagram e Facebook (Maxela Ascoli  Piceno) curati dalla nostra social media managere Maria Giulia Zeller, supportata nella parte grafica da Tijua Sketches.

 

Federico Maselli

CANTINE CATTANEO ENTRA NELLA GUIDA MICHELIN

 

Il ristorante di Sestri Levante è l’unico ligure tra i nuovi ingressi di luglio, a riconoscimento di una proposta gastronomica che ha al suo cuore le radici del territorio

 

Ieri, 4 luglio 2023, per i coniugi e gestori del ristorante Cantine Cattaneo di Sestri Levante Nadia Massucco ed Enrico Bo, è stata una bella giornata, coronata da una meravigliosa sorpresa. È proprio il loro ristorante, insieme ad altri tredici locali sparsi in tutta Italia a essere stato inserito nella Guida Michelin la quale centra con impeccabile precisione la categoria di riferimento: ligure. Non solo una mera questione geografica, ma l’esaltazione di una cucina “che propone un’intelligente rilettura delle tradizioni liguri, accompagnata da qualche divagazione più esotica”

 

Sorpresa e soddisfatta per il risultato, Nadia Massucco ha commentato così l’ingresso in Guida: È un onore che rende me ed Enrico orgogliosi del nostro percorso, iniziato nel 2003. Soprattutto, è una conferma della solidità del nostro approccio alla cucina: la territorialità è un valore che esaltiamo e mettiamo al centro nella nostra proposta gastronomica, siamo davvero felici che ciò sia stato riconosciuto e apprezzato. Nel corso degli anni, infatti, abbiamo sviluppato una nostra personale idea su ciò che è la ristorazione, coniugandola in una precisa filosofia che sorregge la nostra attività sotto ogni aspetto. In questo modo, grazie alla nostra crescita personale e professionale, abbiamo definito un’identità ben articolata: che questo traguardo sia stato raggiunto ora, è doppiamente importante perché sancisce il coronamento dei nostri progressi e dà il via a un nuovo percorso. Un sincero ringraziamento va a tutto il team e alla giovane brigata, in particolare a Cristian, Marco ed Elisabetta che ci accompagnano ogni giorno in questa avventura”. Una consapevolezza dettata da un’evoluzione che ha saputo abbracciare i propri tempi, senza forzature

Come sottolineato da Nadia, Cantine Cattaneo ha come motivo di vanto il legame con il territorio e con ciò che lo circonda. La cucina dello chef Enrico Bo si avvale di solidissime basi tecniche che talvolta entrano in sintonia con influenze asiatiche. Le radici del locale, però, sono ben ancorate alla Liguria. L’approccio caratteristico del ristorante si riflette in particolare nella ricerca delle materie prime: si ricorre unicamente alle primizie dell’orto dell’azienda agricola avviata dai coniugi. Le proteine, invece, sono meticolosamente ricercate tra gli allevatori della valle e i pescatori della costa, in uno stretto sodalizio coi fornitori locali. 

 

La cucina di Cantine Cattaneo segue così i ritmi dettati dalla natura: la stagionalità è esaltata e rispettata in tutte le sue forme. Esempio su tutti e signature dish del locale è l’Anguilla su brace d’ulivo, piatto raccomandato anche dalla Guida. L’accompagnamento dell’anguilla è costituito da un aromatico brodo di erbe, arricchito nella sua versione estiva con Erba Luisa. Elemento elogiato dalla Michelin è la cottura alla griglia sul legno degli ulivi della tenuta: i rami rilasciano i loro aromi nel pesce, rendendolo profumatissimo. 

Altro punto di forza secondo la Guida rossa, le erbe spontanee raccolte nell’orto che costituiscono la farcia dei Plin di prebugiun, ricotta di Cabanne, parmigiano. La pasta ripiena è centrale nel menu di Cantine Cattaneo: viene stesa artigianalmente ogni giorno e chiusa al momento del servizio. Anche nella proposta dei dolci emergono l’amore per la pasta fresca e per gli elementi del territorio: La Liguria in un raviolo. Limone, olio evo, pinoli, mandorle aromatiche ne è un esempio. 

 

Originariamente casale di una cantina dell’olio risalente al 1590, il ristorante presenta elementi di interior design realizzati da Nadia con le botti e le porte originarie dell’edificio. L’atmosfera viene definita dalla Guida come “piacevolmente rustica, romantica e traboccante di decorazioni”. Arricchito dalle ceramiche dell’artista locale Alfredo Gioventù, il locale rispecchia lo spirito di calda convivialità del servizio. La sala dà posto a 35 coperti e d’estate è possibile scegliere il giardino per la propria permanenza. La proposta enologica della cantina cela realtà di nicchia e grandi nomi di vini italiani, sapientemente raccontati e abbinati dal preparatissimo sommelier Vito Santolla.

 

Cantine Cattaneo
Cantine Cattaneo è una realtà saldamente radicata nella terra che la ospita: le verdeggianti colline poco fuori Sestri Levante. I coniugi Nadia Massucco e Enrico Bo hanno trasformato un antico cascinale in un elegante ristorante dove si entra a contatto con un’autenticità rara, cullati dalla cordialità di un servizio attento e discreto. La cucina dello chef Enrico è un’esperienza unica nel suo genere: a partire da materie prime coltivate in loco, coniuga sapienza artigianale e tecniche moderne secondo una delicata sensibilità artistica. Immerso nella campagna ligure, l’ambiente intimo e romantico delle Cantine invita a prendersi del tempo e lasciarsi catturare dai dettagli: solo così si può scoprire la cura dietro ogni particolare.

 

 

Petra Cucci

LIGURIA A 5 SENSI

 

LUNEDÌ 10 LUGLIO: SERATA GOLOSA ALL'AGRICUOCO DI SESTRI LEVANTE

Un luglio denso di appuntamenti per l'Agricuoco e lunedì 10 luglio sarà la volta di Luna Mater proporre la propria qualità in abbinamento ai piatti scelti per la serata che prevede  5 portate e 5 assaggi di vini diversi.

<<Luna Mater è un progetto vinicolo che nasce nel 2020 dalle mani di due soci conduttori e coltivatori, Massimo e Jacopo – dice Emanuele Revello l'Agricuoco -  La filosofia che li guida è quella di valorizzare il territorio dei Colli di Luni attraverso vini di grande gusto, attenti ai profumi e alla piacevolezza al palato.>>

 

La peculiarità di Luna Mater sta nella cura con cui vengono prodotti i propri vini, con un'attenzione particolare all'agricoltura tradizionale e alla vinificazione senza l'uso di tecnologie o additivi.

Un percorso di degustazione che si apre con il Benvenuto della cucina

abbinato a "Le Gocce" che è un rosè al 100% Syrah. Si  prosegue  con le proposte di Luna Mater,  ognuna con la sua caratteristica unica.  

Perfetto da abbinare con una focaccetta con gazpacho di cuore di bue e pepeite di luganega è certamente "Poderino", un rosso assemblaggio di 4 vitigni diversi (Merlot, Sangiovese, Syrah e Cabernet Sauvignon) che matura in barrique per 3 passaggi e acciaio.

Si  sposa bene con un fusillone del pastificio Agricolo Mancini e crema di zucchine trombetta con calamari l'imperdibile  "Particella 906". Si tratta  un bianco macerato di Vermentino, Albarola al 60%, Trebbiano e Malvasia macerato cinque giorni sulle bucce.  

"Leviatan", un'audace sfida che combina Vermentino, Trebbiano, Albarola e Malvasia vinificati sulle bucce e poi ripassati sulle vinacce di passito per 60 giorni. Un connubio perfetto per un coniglio croccante su crema di fagioli della Lunigiana.

 

 

Ma il culmine della degustazione è il vino "Saltatempo", un vino da uve passite con un blend di Malvasia, Albarola, Trebbiano, Albana e Vermentino. Questo vino viene diraspato a mano, quindi lasciato in damigiana per 12-24 mesi, creando un blend perpetuo che ogni anno si arricchisce con l'annata nuova. Ad esaltarsi a vicenda un sontuoso budino al latte di mandorla.

Cena degustazione €50 a persona   

 

Ristorante Agricuoco 

Via Monsignor Vattuone 105

Sestri Levante

THE QUEEN OF TASTE: A CORTINA LE STELLE DELLA RISTORAZIONE DI MONTAGNA

 

Il 9 e 10 settembre la settima edizione della manifestazione organizzata da Cortina For Us e Chef Team Cortina, in collaborazione con Globetrotter Gourmet. Ospiti i territori montani di altre regioni

 

Sabato 9 e domenica 10 settembre Cortina d’Ampezzo ospiterà The Queen of Taste, il festival del gusto organizzato dall’associazione Cortina For Us e Chef Team Cortina in collaborazione con Globetrotter Gourmet. La manifestazione, che giunge quest’anno alla settima edizione, vuole mettere al centro della riflessione il ruolo della ristorazione di montagna, che diventa interlocutore privilegiato di coloro che si approcciano a vivere l’esperienza del territorio. Un’analisi che supera i confini regionali e che vedrà quest’anno la partecipazione di territori montani di altre regioni italiane ospiti.

Lo Chef Team Cortina, professionisti ampezzani del gusto e anima della manifestazione, è composto oggi da nove realtà: Fabio Pompanin del Ristorante Al Camin, Luca Menardi di Baita Fraina, Luigi Dariz del Ristorante Da Aurelio, Michel Oberhammer di Ristorante Baita Piè Tofana, Carlo Festini di Lago Scin, Massimo Alverà della Pasticceria Alverà, Nicola Bellodis di Rio Gere, Graziano Prest del Ristorante Tivoli e Famiglia Bocus di Villa Oretta.

Il programma della due giorni gourmet si aprirà sabato 9 con StrEat Chef, la formula serale pensata per vivere cinque location esclusive del territorio ampezzano – i ristoranti Baita Fraina, Villa Oretta, Al Camin, Lago Scin e la Pasticceria Alverá – dove in un viaggio itinerante tra cibi e sapori i commensali avranno la possibilità di degustare le specialità preparate da tre chef diversi in ogni luogo. Domenica 10 settembre al mattino ci sarà il convegno che porterà all’attenzione dei partecipanti alcune problematiche e punti di forza del settore della ristorazione. Tre i temi fondamentali che verranno affrontati: Le declinazioni dell’accoglienza, La scuola e l’accoglienza, L’incontro tra diversità montane. Nel frattempo piazza Dibona, nel centro di Cortina, sarà allestita per ospitare StrEat Lunch, il pranzo unico ed esclusivo dove Chef Team Cortina, colleghi stellati e giovani promettenti, prepareranno ricercate ricette legate al territorio.

“Con The Queen of Taste Cortina si candida a diventare il luogo per eccellenza di confronto per la ristorazione di montagna – sottolinea Franco Sovilla, Presidente di Cortina For Us – Per il secondo anno accanto ai momenti in cui i veri protagonisti saranno i piatti realizzati dagli chef tornerà anche il convegno dedicato alla condivisione delle tematiche sostenibili tra economia della ristorazione, accoglienza e prodotto tipico, che affronteremo insieme ai due territori montani ospiti, così da avere una visione ancora più ampia. Una riflessione necessaria e doverosa che si inserisce in una serie di progetti che stiamo portando avanti come associazione, anche in vista di un appuntamento importante come quello delle Olimpiadi, che torneranno a Cortina dopo settant’anni”.

L’attenzione al futuro della ristorazione, concetto fondamentale per gli organizzatori dell’evento, emerge anche dalla volontà di coinvolgere sempre più giovani chef emergenti tra gli ospiti e dalle attività proposte da Cortina For Us e da Chef Team alle scuole del territorio. L’anno scolastico appena concluso ha visto infatti gli studenti dell’istituto alberghiero e del liceo artistico Val Boite di Cortina coinvolti nel workshop GustArte, insolita storia d’amore tra un tavolo e una tavolozza tenuto dallo chef Roberto Piccolin del Ristorante Ariston, che ha offerto una grande opportunità di crescita e confronto ai giovani coinvolti. In occasione di The Queen of Taste sarà presentato il nuovo progetto pensato per il prossimo anno scolastico.

Per info e prenotazioni: https://thequeenoftaste.cortinaforus.it/

 

Anna Sperotto

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