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Eventi culturali

PREMIO RAPALLO BPER BANCA 2023

 

Annunciata la vincitrice della prima edizione del 

Premio Europeo Rapallo BPER Banca: 

Catherine Dunne, “Una buona madre”, Guanda 

 

Presentate le terne delle scrittrici finaliste selezionate dalla giuria tecnica per le sezioni: 

 

NARRATIVA 
Claudia Petrucci, “Il cerchio perfetto”, Sellerio 
Giusy Sciacca, “D’amore e di rabbia”, Neri Pozza 
Mariapia Veladiano, “Quel che ci tiene vivi”, Guanda 

 

SAGGISTICA
Teresa Cremisi, “Cronache dal disordine”, La nave di Teseo 
Sara De Simone, “Nessuna come lei. Katherine Mansfield e Virginia Woolf. Storia di un'amicizia”, Neri Pozza 
Marina Valensise, “Sul Baratro. Città, artisti e scrittori d’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale”, Neri Pozza

 

Martedì 7 novembre, ore 17.30 

Salone di Rappresentanza della Sede BPER Banca in Via Cassa di Risparmio, Genova 

 Cerimonia di premiazione Premio Europeo Rapallo BPER Banca 2023 

La vincitrice Catherine Dunne dialogherà con Margherita Rubino, 

coordinatrice del Premio.

 

Per partecipare all’evento è necessario prenotarsi scrivendo una mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Premio Rapallo BPER Banca 2023

Nell’ambito del Premio Rapallo BPER Banca 2023 - il riconoscimento dedicato alle migliori autrici italiane promosso dalla Città di Rapallo con il sostegno di BPER Banca - oggi, lunedì 30 ottobre 2023, durante la conferenza stampa tenutasi presso la Sala Auditorium - Regione Liguria è stata annunciata la vincitrice del premio speciale dedicato alla migliore scrittrice europeae sono state presentate le terne delle scrittrici italiane finaliste per le sezioni narrativa e saggistica

 

Alla conferenza stampa hanno partecipato: Jessica Nicolini, Coordinatrice delle politiche culturali Regione Liguria, Pier Giorgio Brigati, Vice Sindaco Comune di Rapallo, Alfredo Majo ufficio Sponsorships & Events BPER Banca, Margherita Rubino, coordinatrice del Premio, Maria Luisa Agnese e Lella Costa, entrambe in collegamento per la giuria. 

 

A vincere la prima edizione del Premio Europeo Rapallo BPER Banca, novità del 2023, è la scrittrice irlandese Catherine Dunne con il libro “Una buona madre” (Guanda, 2022), un romanzo corale che racconta in modo attuale il tema della maternità, come imperativo biologico e come costrutto sociale. 

 

La giuria del Premio composta da scrittori, giornalisti e critici che da sempre dedicano ampia parte della loro attività al femminile e ai problemi connessi al genere – Maria Luisa Agnese, Massimo Bernardini, Mauro Bonazzi, Eva Cantarella (Presidente), Lella Costa, Margherita Rubino (Coordinatrice) Nadia Terranova (Vicepresidente) – ha scelto Catherine Dunne tra una selezione di autrici di 27 Paesi dell’UE che tra il 1/10/2022 e il 20/8/2023 hanno pubblicato un’opera di narrativa in un Paese e in una lingua dell’Unione Europea, edita in Italia e tradotta in lingua italiana, con la seguente motivazione:  

“La giuria del Premio Rapallo BPER Banca per la migliore scrittrice europea 2023 premia l'irlandese Catherine Dunne per il romanzo "Una buona madre", Guanda editore. Catherine Dunne si impone come voce dell'universo femminile, dei dolori e degli affetti, delle ingiustizie subite e del loro coraggioso superamento, fin dall’uscita nelle librerie de "La metà di niente". Con "Una buona madre", tradotto da Ada Arduini, Catherine Dunne intreccia, come in un misterioso noir, esistenze sfortunate e diverse, svelando via via la storia di ognuna delle sue protagoniste. Un andirivieni tra le vite di tutti collega un presente avvincente ad un passato tormentato, mettendo in luce modi e aspetti diversissimi dell'essere madre, insieme ai trascorsi storici di un Paese cattolico come l'Irlanda, carico di istituzioni ignobili dovute alle collusioni Chiesa/Stato”. 

 

“Sono onorata e felice che il mio romanzo "Una buona madre", sia stato selezionato come vincitore del Premio Europeo Rapallo BPER Banca 2023. È per me un privilegio essere stata inclusa in un contesto di tale eccellenza. Sono molto grata anche ai traduttori che, con il loro lavoro, rendono la narrativa europea accessibile a tanti lettori”, dichiara Catherine Dunne.

Premio Rapallo BPER Banca 2023

Catherine Dunne. Ph Simon Robinson

“Un premio che è già un classico, un punto di riferimento per una regione che sta puntando con decisione sulla cultura, su tutti i fronti. Il Premio Rapallo BPER Banca vuole ampliare sempre più i propri orizzonti ed è stato capace di introdurre una novità di altissimo profilo, un riconoscimento di respiro internazionale che, in questa prima edizione, va a un’autrice di grande profondità come Catherine Dunne, che in questo romanzo indaga un tema allo stesso tempo eterno e attualissimo come quello della maternità. Di elevato livello anche le due terne di scrittrici in finale per narrativa e saggistica, in corsa per un premio di prestigio che conferma l’impegno della città di Rapallo e della Liguria intera per valorizzare l’attività letteraria e le sue voci femminili, scrittrici e saggiste capaci di raccontare la realtà da un punto di vista unico, in grado di far riflettere e dare uno spunto di riflessione in più. Un impegno, quello della Regione nella promozione della letteratura, che nel 2024 si arricchirà con la partecipazione della Liguria al Salone del Libro di Torino: un’occasione unica per far conoscere i nostri autori nel festival più importante nel panorama nazionale”, dichiara Jessica Nicolini, Coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria. 

 

“Sono davvero orgoglioso che questa nuova edizione del Premio Rapallo BPER Banca abbia introdotto la creazione, in accordo con la Commissione Europea, di un Premio alla “miglior scrittrice europea-Premio Speciale della Giuria” erogato dalla Commissione stessa.  

Un altro tassello che avvalora l’importanza e la risonanza internazionale del prestigioso premio Rapallo BPER Banca. Un grande lavoro di squadra che vede in campo tantissimi attori, con capofila Comune di Rapallo e BPER che ha anche l’intento di promuovere la lettura, valorizzando l’attività letteraria delle protagoniste della cultura italiana. I miei sinceri complimenti a Catherine Dunne e alle tutte le finaliste sia della saggistica che della narrativa, tra le quali sarà difficile scegliere una sola vincitrice per categoria, visto il livello straordinariamente eccellente delle loro opere letterarie, grazie al quale, sono fermamente convito, avranno un ottimo apprezzamento sia dal pubblico che dalla critica. Non posso dimenticare di ringraziare tutti coloro che lavorano affinché progetti come questo abbiano il giusto risalto, le giurie sia tecnica (presieduta da Eva Cantarella) che popolare, composta dalle dottoresse dell’ordine dei medici, la coordinatrice del premio Margherita Rubino, gli uffici e i consulenti comunali, e tutti i presenti che danno lustro e voce e alle nostre idee”, afferma Carlo Bagnasco, Sindaco Comune di Rapallo. 

 

"Le tante candidature pervenute e il livello delle opere scelte da una Giuria di altissimo profilo, confermano come il Premio Rapallo BPER Banca, in sole due edizioni, si stia già affermando come un osservatorio autorevole su quanto di nuovo e di originale si stia muovendo nel mondo culturale al femminile. Col suo sostegno BPER Banca valorizza, anche in campo letterario, il contributo che le donne offrono allo sviluppo della nostra società", dichiara Luigi Zanti, Direttore Territoriale Liguria BPER Banca. 

 

"Per la prima volta, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea partecipa al Premio Rapallo BPER Banca con un riconoscimento speciale dedicato alla migliore scrittrice europea. Una prima che testimonia il supporto dell'Unione europea all'ecosistema culturale e creativo europeo e l’attenzione per la sua affermazione al femminile" commenta Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.  

 

Durante la conferenza stampa la giuria ha inoltre presentato le terne delle scrittrici finaliste in gara per il Premio Rapallo BPER Banca 2023 per le sezioni saggistica e narrativa, selezionate tra le oltre 100 candidature ricevute di opere edite in lingua italiana e pubblicate per la prima volta a partire dal 1° ottobre 2022: Claudia Petrucci con “Il cerchio perfetto” (Sellerio), Giusy Sciacca con “D’amore e di rabbia” (Neri Pozza), Mariapia Veladiano con “Quel che ci tiene vivi” (Guanda) per la narrativa e Teresa Cremisi con “Cronache dal disordine” (La nave di Teseo), Sara De Simone con “Nessuna come lei” (Neri Pozza), Marina Valensise con “Sul Baratro. Città, artisti e scrittori d’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale” (Neri Pozza) per la saggistica. 

 

Il Premio Europeo Rapallo BPER Banca 2023, sostenuto dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, verrà assegnato nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà martedì 7 novembre alle ore 17.30 presso il Salone di Rappresentanza della Sede BPER Banca in Via Cassa di Risparmio 15 a Genova. Sarà una serata speciale in cui la vincitrice Catherine Dunne dialogherà con Margherita Rubino, coordinatrice del Premio.   
Per partecipare all’evento è necessario prenotarsi scrivendo una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (ingresso libero fino ad esaurimento posti). 

 

Le autrici italiane vincitrici del Premio Rapallo BPER Banca 2023 saranno invece premiate durante la cerimonia finale in programma sabato 11 novembre a Rapallo in compagnia di ospiti speciali. 

La vincitrice del Premio Europeo Rapallo BPER Banca 2023 

Catherine Dunne – “Una Buona madre”, Guanda 2022 

Catherine Dunne è autrice di dodici romanzi, diversi saggi e un'opera di saggistica. I suoi romanzi sono stati selezionati per numerosi premi, tra cui “Romanzo dell'Anno” al Listowel Writers' Festival, “Romanzo dell'Anno” agli Irish Book Awards e il Premio Strega Internazionale. Il suo nono romanzo, "The Things We Know Now" (Quel che ora sappiamo) ha vinto il Premio Internazionale Giovanni Boccaccio per la Narrativa nel 2013. "The Years That Followed" (Un terribile amore), pubblicato nel 2016, è stato selezionato tra le candidature per l'International Dublin Literary Award.  

Le sue opere sono state tradotte in una dozzina di lingue. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Irish PEN per Eccezionale Contributo alla Letteratura Irlandese. Nel 2020 le è stata conferita l'onorificenza dell’Ordine della Stella d'Italia. Attualmente è presidente del PEN irlandese/PEN na hÉireann, di recente costituzione. 

Con “Una buona madre” (Guanda, 2022), Catherine Dunne racconta in modo attuale il tema della maternità in un romanzo corale in cui le protagoniste – e le loro madri, e i loro figli – sono legate da un filo simile a quello delle coperte patchwork che una di loro realizza, metafora dell’inesauribile capacità femminile di tessere, creare, rammendare e rinnovare sentimenti e relazioni. 

Le scrittrici finaliste del Premio Rapallo BPER Banca 2023

 

NARRATIVA 

 

Claudia Petrucci - “Il cerchio perfetto”, Sellerio, 2023  

Claudia Petrucci (1990) vive e lavora a Perth, in Australia. Ha scritto racconti e reportage apparsi su Cadillac, minima&moralia e altre riviste. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo, “L’esercizio”, accolto come uno degli esordi più interessanti dell’anno, con cui ha vinto il Premio Flaiano Giovani e che è stato tradotto in Germania, Francia, Polonia e in lingua inglese.  

“Il cerchio perfetto” (Sellerio, 2023) è un romanzo sottilmente inquietante e teso, capace di sorprendere in ogni pagina. Racconta la vicenda di due donne lontane nel tempo, una casa che le accomuna e le unisce, due vite che sembrano avvicinarsi e sovrapporsi nella circolarità di una tensione appassionante.  

 

Giusy Sciacca - “D’amore e di rabbia”, Neri Pozza, 2023  

Giusy Sciacca è nata a Lentini, in provincia di Siracusa. Nel 2021 ha pubblicato "Virità, femminile singolare-plurale" (Kalòs). Nel 2023 ha pubblicato il suo romanzo d'esordio "D'amore e di rabbia" (Neri Pozza), il racconto di un sanguinoso fatto di cronaca, poi sepolto dalla polvere, ambientato nel 1922 a Lentini, centro agricolo della provincia siracusana sotto il fiato dell’Etna. 

In questo libro Giusy Sciacca ci restituisce una Sicilia arcaica e sanguigna che si lacera sotto le spinte di una modernità scandalosa, impaziente e ribelle che urla la propria ansia di cambiamento. 

 

Mariapia Veladiano - “Quel che ci tiene vivi”, Guanda, 2023 

Nata a Vicenza, laureata in filosofia e teologia, Mariapia Veladiano ha lavorato per più di trent’anni nella scuola, prima come insegnante e poi come preside. Il suo primo romanzo, “La vita accanto”, ha vinto il Premio Calvino ed è arrivato secondo al Premio Strega nel 2011. Guanda ha pubblicato il suo saggio “Parole di scuola” e i romanzi “Una storia quasi perfetta”, “Lei” su Maria di Nàzaret, “Adesso che sei qui”, vincitore del Premio Flaiano 2021.  

Il suo nuovo romanzo “Quel che ci tiene vivi” (Guanda, 2023) è un eccezionale racconto in cui la durezza della vita si mescola a speranza e riscatto. Racconta la storia di due adulti uniti da un passato doloroso e indelebile, un uomo e una donna cresciuti senza essere mai stati bambini. 

Claudia Petrucci - “Il cerchio perfetto”, Sellerio, 2023
Giusy Sciacca - “D’amore e di rabbia”, Neri Pozza, 2023
Mariapia Veladiano - “Quel che ci tiene vivi”, Guanda, 2023

SAGGISTICA 

 

Teresa Cremisi, “Cronache dal disordine”, La nave di Teseo, 2023  
Teresa Cremisi (Alessandria d’Egitto, 1945) lavora nell’editoria in Italia e in Francia. Dopo vent’anni alla Garzanti, lascia Milano per Parigi dove diventa direttore editoriale di Gallimard e, a partire dal 2005, presidente e direttore generale del gruppo Flammarion. Nel 2021 è nominata presidente di Adelphi. Ha collaborato con numerose grandi istituzioni culturali come il Museo d’Orsay, la Biblioteca Nazionale di Francia, il Centro Nazionale del Cinema. Tra i suoi libri: “Il processo di condanna di Giovanna d’Arco” (Marsilio, 1992), “La Triomphante” (Adelphi, 2016) e “Cronache dal disordine” (La nave di Teseo, 2023), in cui Teresa Cremisi diventa osservatrice instancabile e trascina il lettore in un mondo contraddittorio e assurdo, tragico ma soprattutto comico. Leggendo le sue “Cronache dal disordine” ci si convince che la cultura è più sicura della morale, che le parole vanno usate con lealtà e audacia, che i libri sono uno strumento insostituibile per stare al mondo, e che ridere è un esercizio da non abbandonare mai. 

 

Sara De Simone, “Nessuna come lei. Katherine Mansfield e Virginia Woolf. Storia di un'amicizia”, Neri Pozza, 2023  
Sara De Simone ha conseguito un dottorato in Letterature comparate alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha tradotto con Nadia Fusini il carteggio tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West (“Scrivi sempre a mezzanotte”, Donzelli 2019). Si occupa di critica letteraria sulle pagine culturali de il manifesto e Il Tascabile. È vicepresidente dell’Italian Virginia Woolf Society.  
In “Nessuna come lei, Katherine Mansfield e Virginia Woolf, Storia di un'amicizia” (Neri Pozza, 2023) Sara De Simone ricostruisce passo passo l’amicizia tra le due grandi autrici, che si conoscono a Londra nel 1917. Provengono da ambienti diversi (Mansfield è nata in Nuova Zelanda ed è fuggita in Europa giovanissima, Woolf è cresciuta in una famiglia intellettuale borghese e ha sempre vissuto in Inghilterra), hanno fatto vite diverse (avventurosa quella di Mansfield, tranquilla quella di Woolf); l’una (Mansfield) ha un marito egoista, inaffidabile, traditore, l’altra (Woolf) ha il più adorabile e devoto dei coniugi; entrambe sono segnate dalla malattia (Mansfield dalla tisi che la uccide a trentaquattro anni, Woolf da problemi psichici che la riducono spesso in uno stato di prostrazione) ed entrambe mettono al primo posto la 

letteratura. 

 

Marina Valensise, “Sul Baratro. Città, artisti e scrittori d’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale”, Neri Pozza, 2022  
Marina Valensise, giornalista e scrittrice, collabora al Foglio e al Messaggero. Dal 2020 è consigliere delegato della Fondazione inda (Istituto nazionale del dramma antico). Fra i suoi libri: “La Temeraria. Luciana Frassati Gawronska”, un romanzo del Novecento” (Marsilio 2019), “La cultura è come la marmellata. Promuovere il patrimonio italiano con le imprese” (Marsilio 2016), “Il Sole sorge a Sud. Viaggio contromano da Palermo a Napoli via Salento” (Marsilio 2012), “L’Hotel de Galliffet” (Skira 2015).   
“Sul Baratro. Città, artisti e scrittori d’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale” (Neri Pozza, 2022) racconta un continente sull’orlo dell’abisso, preso alla sprovvista dall’accelerazione dei fatti e dalla spirale di eventi imprevedibili e ingovernabili che ne derivano. Il 1938 e l’ultimo anno di un’apparente pace nell’Europa che ha vissuto male i vent’anni che la separano dalla fine della Grande guerra. La Germania nazista vuole imporle la sua egemonia. Marina Valensise coglie mirabilmente l’ansia segreta, l’inquietudine, il tormento o la semplice indifferenza che aleggiano sul Vecchio continente.

Teresa Cremisi, “Cronache dal disordine”, La nave di Teseo, 2023
Sara De Simone, “Nessuna come lei. Katherine Mansfield e Virginia Woolf. Storia di un'amicizia”, Neri Pozza, 2023  
Marina Valensise, “Sul Baratro. Città, artisti e scrittori d’Europa alla viglia della Seconda guerra mondiale”, Neri Pozza, 2022  

Il Premio

 

Il Premio Rapallo BPER Banca 2023, promosso dalla Città di Rapallo con il sostegno di BPER Banca, è dedicato alle migliori autrici italiane nell’ambito della narrativa e della saggistica. Il Premio rinnova anche quest’anno il prestigioso impegno della città di Rapallo per la valorizzazionedell’attività letteraria, della capacità innovativa e dell’incidenza nella società delle migliori protagoniste della cultura italiana. L’edizione 2022 ha visto premiare - tra le autrici dei 123 libri arrivati da case editrici di tutta Italia - Francesca Maccani, Gaja Cenciarelli, Elvira Seminara, Maura Gancitano e Bianca Pitzorno.  

 

Il Premio Rapallo BPER Banca 2023 si compone di due sezioni: ‘Narrativa’, che prevede una prima, seconda e terza classificata, e ‘Costume e Saggistica’, che include la possibilità di premiare libri di indagine giornalistica, sul welfare, di educazione varia. 

 

Presieduta da Eva Cantarella, la giuria del Premio Rapallo BPER Banca 2023 - composta da scrittori, giornalisti e critici che da sempre dedicano ampia parte della loro attività al femminile e ai problemi connessi al genere - è formata da: Maria Luisa Agnese, Massimo Bernardini, Mauro Bonazzi, Lella Costa, Margherita Rubino, Nadia Terranova (vicepresidente) ed Eva Cantarella (presidente): 

  • Eva Cantarella (Presidente), prima studiosa in Italia a portare l’interesse sulla misoginia dall’antico al medioevo (“L’ambiguo malanno”), ha sempre dedicato volumi di gran successo alle questioni di genere, vedi tra gli altri “Gli inganni di Pandora”, “Diritto materno”, “Ippopotami e sirene”, “Secondo natura” e “Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia”); 
  • Nadia Terranova (Vicepresidente), che dopo la vittoria del Bagutta opera prima, con “Gli anni al contrario”, è entrata nella cinquina dello Strega con “Addio fantasmi”, attualmente tradotto per le scene. Traduttrice, editorialista per La Repubblica, autrice di racconti per l’infanzia (Premio Andersen 2022), affronta molti temi e personaggi, privilegiando i rapporti, gli affetti e la creatività al femminile; 
  • Margherita Rubino (Coordinatrice del Premio), universitaria e critico de Il Secolo XIX, studiosa della presenza femminile nel teatro antico e delle riprese nel mondo contemporaneo, ha dedicato volumi a “Medea contemporanea”, “Antigone” e “Fedra. Per mano femminile”, oltre a numerosi articoli contro la violenza contro le donne su Repubblica (1990- 2010); 
  • Maria Luisa Agnese, già direttore di diverse testate periodiche, giornalista del Corriere della Sera, sempre attenta alla questione femminile, autrice di prestigiosi reportage sulla parità di genere e attiva dalla prima ora per “Il tempo delle donne”;  
  • Massimo Bernardini, giornalista televisivo, conduttore de “La storia siamo noi” e in particolare di “TV Talk”, in onda il sabato su Rai3, durante il quale, tra le molte puntate dedicate alla questione femminile, ha pronunciato un coraggioso monologo contro la violenza sulle donne il 25 novembre 2021, ripreso da tutti i media;  
  • Mauro Bonazzi, filosofo ed editorialista del Corriere della Sera, in più occasioni ha dedicato i suoi scritti a Simone Weil e alla questione femminile in Platone, a Hannah Arendt e alla figura di Penelope come emblema della virtù femminile del persuadere;  
  • Lella Costa, attrice e scrittrice di romanzi pluripremiati sulla propria condizione e su quella delle donne in generale, performer di spettacoli come “Stanca di guerra” ripresi da oltre 20 anni sulle nostre scene, è testimonial instancabile del punto di vista e della incidenza della donna nella vita di oggi. 

In occasione della serata e cerimonia finale di premiazione che si terrà a Rapallo sabato 11 novembre 2023: 

  • per la sezione ‘Costume e Saggistica’ sarà la sola Giuria Popolare - composta ogni anno da categorie, ordini professionali o associazioni differenti - a decretare il vincitore, sulla base della terna delle finaliste indicata dalla giuria tecnica. Ogni giurato dovrà dare una preferenza per determinare la vincitrice del premio Saggistica Rapallo 2023; 
  • per la sezione ‘Narrativa’ sarà invece la Giuria Tecnica a indicare l’ordine dei tre vincitori proprio durante la premiazione conclusiva. 

Verranno attribuiti i seguenti premi: 

- PREMIO RAPALLO BPER Banca 2023 per la sezione Narrativa – I° PREMIO – 5 mila euro 

- PREMIO RAPALLO BPER Banca 2023 per la sezione Narrativa – II° PREMIO – 3 mila euro 

- PREMIO RAPALLO BPER Banca 2023 per la sezione Narrativa – III° PREMIO – 2 mila euro 

- PREMIO RAPALLO BPER Banca 2023 per la sezione Costume e Saggistica – 3 mila euro 

Informazioni

 

SEGRETERIA PREMIO RAPALLO BPER BANCA 2023

OPI SRL

Via d’Annunzio 2/49, 16121, Genova

Tel. 010590169 – 010 532908, cell. 3404155877

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Ufficio stampa

 

Comune di Rapallo 

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ARTE A PALAZZO METELINO

Columbus Day 2023

 

Domenica 15 ottobre alle ore 15:00 il Complesso Monumentale della Lanterna celebra l’anniversario dell’arrivo nel Nuovo Mondo con il laboratorio e visita fiabesca “Dall’America… a tavola”. Il faro si illumina con i colori della bandiera di Genova.

In occasione del Columbus Day 2023, la ricorrenza che ricorda il giorno dell'arrivo del navigatore Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo il 12 ottobre 1492, la Lanterna di Genova ha organizzato un programma speciale. In particolare, domenica 15 ottobre alle ore 15:00 al Complesso Monumentale si terrà il laboratorio (nel format della visita fiabesca) “Dall’America… a tavola”: la narrazione di una fiaba inedita, pensata per i bambini ma che saprà affascinare anche gli adulti, per conoscere i monumenti più importanti della città attraverso le “avventure” del faro.

Una filastrocca introdurrà la visita che, lungo la passeggiata che porta alla Lanterna, intratterrà con giochi e curiosità sul simbolo di Genova e sul porto. In occasione dell’anniversario della scoperta del Nuovo Mondo, i bambini saranno invitati a riconoscere alcuni alimenti che sono giunti a noi proprio dalle Americhe e che, in alcuni casi, ancora oggi provengono da lontano. Per esempio, scopriranno l’origine del cacao, che si trasforma nel cioccolato, un cibo del quale quasi nessuno potrebbe fare a meno!

 

Al termine, le famiglie potranno salire sulla prima terrazza panoramica della torre, con la salita a piedi di 172 gradini. Per partecipare all’iniziativa, che è adatta a tutta la famiglia:

• I posti sono limitati e su prenotazione, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (indicando nome e cognome numero adulti, numero ed età bambini, recapito telefonico)

• In caso di disdetta chiediamo gentilmente di inviare tempestiva comunicazione

• L’appuntamento è alle ore 15:00 presso la scala mobile all’interno del vicino Terminal Traghetti

• Quota di partecipazione: 0-3 anni gratuito; bambini fino ai 6 anni € 12; bambini dai 7 anni e adulti € 15

• Il gruppo sarà limitato (in caso di un numero di richieste superiore alla disponibilità, sarà organizzato un

secondo gruppo alle ore 15.30. Ulteriori indicazioni saranno eventualmente fornite in fase di prenotazione)

In concomitanza con il Columbus Day, giovedì 12 ottobre, la Lanterna avrà anche un'illuminazione dedicata, con i colori bianco e rosso della bandiera di Genova.

 

A FINE MESE APERTURE STRAORDINARIE

 

Al Complesso Monumentale della Lanterna è in vigore l'orario invernale, con apertura il venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17.30). Sono in programma aperture straordinarie a cavallo tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre: dal 26 ottobre al 5 novembre compreso, il Complesso resterà aperto tutti i giorni con gli stessi orari. Inoltre, il calendario sarà arricchito da proposte didattiche inserite nel "Fuori Festival della Scienza", oltre all’appuntamento mensile “Ti porto alla Lanterna”.

 

LE PROSSIME ILLUMINAZIONI DELLA LANTERNA – UNA LUCE PER OGNI OCCASIONE

12 ottobre – Columbus Day – Ricorrenza della scoperta dell’America> BIANCO E ROSSO BANDIERA GENOVESE
13 ottobre – Giornata Nazionale di sensibilizzazione Tumore al Seno Metastatico > colore VIOLA
15 ottobre – Giornata Internazionale delle Donne Rurali > colore ROSA
16 ottobre – Giornata Mondiale del Cibo > colore AZZURRO
17 ottobre – Giornata Internazionale per l’Eradicazione della Povertà > colore AZZURRO
24 ottobre – Giornata delle Nazioni Unite > colore AZZURRO
30 ottobre – Giornata per il Disarmo > colore ROSSO

*MODALITÀ DI ACCESSO

 

Il Complesso Monumentale della Lanterna di Genova è visitabile tenendo conto di tutte le misure di sicurezza definite dalle autorità competenti.

 

Gianluca Dotti

ALBERTO GALLINGANI: METAREALISMO L'ARTE CHE SI FA PARTE

Alberto Gallingani

 

Firenze, 1938

 

Dopo aver compiuto gli studi tecnico-industriali, inizia ad avere le prime esperienze pittoriche in ambito figurativo poi, dai primi anni sessanta entra in contatto con gli artisti dell’Astrazione fiorentina con i quali parteciperà all’esperienza del collettivo il Segno Rosso che riunì la nuova generazione di artisti quali: Avanzini, Benelli, Berti, Bini, Filannino, Mosell, Pecchioli, L. Pini, Rosselli. Questo circolo di ricerca culturale, si muoveva in diretta opposizione al sistema, per creare delle nuove condizioni nelle quali fare arte, però, senza essere influenzati dal mercato dell’arte. Erano gli anni della contestazione, il gruppo, già dalla scelta del nome, non lasciava dubbi sull’orientamento politico dei partecipanti; da ciò si comprende l’importanza che aveva, per i pittori, che operavano nel Segno Rosso, la classe lavoratrice la quale, doveva rivendicare un ruolo attivo nella cultura, da questo nuovo rapporto tra artisti e lavoratori, poteva evolversi solo in una società nuova, di qui nasce la pittura di Nuova Realtà, di cui Galligani fu uno dei principali promotori (citiamo: Alberto Gallingani, Primo Manifesto della pittura di nuova realtà, Galleria Numero, Firenze, febbraio 1969). Negli stessi anni l’artista frequenta anche la Galleria Numero, diretta di Fiamma Vigo, dove tiene nel 1964, la prima esposizione personale. Nel 1965 vince una borsa di studio per giovani artisti, bandita dal Comune di Firenze nel 1969, è nuovamente impegnato in una mostra personale alla Galleria Numero. Gli anni settanta si aprono con la nuova esperienza delle Studio d’Arte Il Moro che Gallingani fonda con i vecchi amici: Avanzini, Pecchioli, Bini, Benelli, Filannino ai quali si uniscono Papasogli e Daniele.

Copertina del catalogo con le opere di Alberto Gallingani

L'esposizione delle opere del Maestro Gallingani si è tenuta alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea Viadana (MN) dal 28 maggio al 3 luglio 2023

 

 

L’interessante prefazione scritta da Gabriele Maineri, uno dei due curatori della mostra

 

Se il perno è policentrico, l’utopia prende forma

Dialoghi fra linguaggi

Ogni qualvolta stazioniamo davanti ad un’opera d’arte, si instaura con essa un confronto, perché vogliamo comunicare con lei, entrare nelle pieghe della sua sintassi per decodificarne e forgiarne il messaggio.

Nel caso specifico della proposta di Alberto Gallingani, tale concetto si fa esponenzialmente più vasto, ma ad una condizione: non si staziona, non ci si radica al suolo; ciò che permea il Metarealismo è un’insaziabile alacrità che coinvolge anche lo spettatore, in un incessante cimento rispetto a svariate forme e differenti moduli espressivi. Lo scopo non è attingere al passato inteso come statico pilastro della Storia, ma quale una continua evoluzione “solare”, da sempre indispensabile per l’umanità tutta, ricorrente e perpetua nella sua luminosa ciclicità.

È l’Arte del “compiersi”, non del “compiuto”; l’Arte delle subordinate e delle coordinate, non della sentenza imperativa.

Uno degli elementi più caratterizzati dell’agire artistico di Gallingani accoglie – e innalza ad elemento fondante della sua poetica - ritagli di giornale, sovente leggibili o in verticale o ruotati di 180 gradi, a significare in maniera estremamente efficace ed eloquente l’idea della relatività del “vero a priori”; questo crea, in qualche modo, una connessione fra il Metarealismo e il Sofismo di Protagora, alla stregua di quella che può essere ritenuta la dicotomia più identificativa del “modus cogitandi” dell'artista: il collettivo – ossia la parola “altrui”, che si fa “cosa” nella carta stampata – in contrapposizione all’apporto personale, all’anelito soggettivo, vale a dire al gesto dell’artista in qualità di atto individuale, così deliberato e così impersonato. 

In alcune delle opere, al centro campeggia, per sinestesia, un sonoro “Crack!”: non si tratta di una mera e definitiva rottura (pur da leggere anche come parziale risposta in chiave anti-parmenidea), bensì di uno di quei ciclici momenti nei quali il linguaggio “entra in crisi”; non per obliare certe sue dinamiche, ma – in un senso un po’ estremo – per rafforzarle definendo le sue antitesi, in quel dato momento storico più adatte a trovare un respiro ed un riflesso culturali.

L’artista ingenera frecce, indicazioni, sentieri tracciati, ma non cammini infallibili (vedi opera 24, ad esempio): il numero di percorsi raffigurati non sono imposizioni definitive, ma ipotesi presentate.

Prendendo in esame, ad esempio, il lavoro n.26, Alberto Gallingani dà prova della sua riluttanza nei confronti del “punto”, del contorno: rifugge il definito. La sua enunciazione non si ferma a un “qualcosa”, perché questa sarebbe un’indicazione diretta e forse sufficientemente (ed erroneamente) precisa; “accadrà qualcos’altro”, piuttosto. 

Ed ecco affiorare e brulicare dal dipinto un’inesauribile “fame di dubbio”.

In questo caso si sostanzia, forse più che in qualsiasi altro contesto, la quintessenza di tale filosofia: “qui accadrà qualcosa” è un’affermazione avente tempo e luogo in un determinato momento “presente”, riguardo ad un avvenimento “futuro” che – come ogni realtà fenomenica – entrerà a far parte del “passato”.

Si badi bene: il Metarealismo è la forma di realismo più completa per il raggio visivo e analitico di cui dispone. Mantiene sempre e comunque la presa sul perfettibile; trasla e riproduce i passi e le insenature del quotidiano. 

Il bianco e il nero sono i suoi colori più identificativi e identitari: il nero è il vuoto, o - senza estremizzare a tal punto - la radura e il sibilare dei venti, quando ancora tutto tace; il bianco è il dinamismo del moto metarealista che arriva e sconvolge tutto. Imperversa. Giunge progressivamente al suo culmine dopo aver rilevato una moltitudine di gradazioni e averle sommate per arrivare al “Candido Colore”. Come una ruota che gira a velocità altissima e di cui non è possibile sceverare i singoli raggi.

Inoltre, nel totale rispetto dell'operato, la precisazione di un dettaglio è più che doverosa: calandosi nel “cuore dell’anima” del pensiero metarealista, quelle di Gallingani non sono propriamente opere fisiche, "mortali", da vincolare al concetto di “museo” per antonomasia; non sono corpi fatti e finiti, ma accadimenti, segnali di un divenire dal futuro incerto. Per questa ragione i titoli dei suoi lavori sono dei codici, come dei messaggi che un domani potranno essere decifrati; e l’oggetto, allora, muterà la sua valenza. E anche allora il linguaggio potrà essere fine ed elevato, come semplice e “demotico”. Si tratta di diramazioni situazionali.

Il Metarealismo si nutre di occasioni, di frangenti momentanei che trascendono valutazioni limitative del positivo o del negativo.  Pertanto, al centro del discorso non si erge una tesi, ma si libra in volo un universale ventaglio di possibilità.

Prima ancora che a un’espressione artistica, siamo di fronte ad un pensiero, perché sì: il Metarealismo sarebbe realtà anche senza la declinazione più materiale e palpabile del pezzo d’Arte; è un’entità poliglotta che comunica attraverso numeri primi, ma che – come l’universo matematico – può dare vita a soluzioni senza confine.

Se possibile, l’oggetto scultoreo (vedi, ad es. 15-18-21) si presta ancor più della pittura a questo “universo”: nel suo campo semantico ha verbi e, di conseguenza, azioni che si legano con estrema efficacia alla matrice metarealista, come “plasmare”, “modellare”… oltre – ovviamente – alla presenza di una componente fondamentale: la tridimensionalità. La scultura diviene esempio concreto della capacità del Metarealismo di farsi oggetto palpabile, terreno; per questo sottoposto ad eventuali ingerenze che ne potrebbero alterare il corso della vita. 

La produzione di Gallingani include anche i mitici tondi (lavoro n.28), che danno adito ad un ragionamento molto interessante: la mancanza di angoli data, giust’appunto, dalla circonferenza dell’opera è, in qualche modo, un riflesso della negazione di punti che possono spingere ad indugiare, a scorgere in essi rifugi o, addirittura, traguardi. E il Metarealismo non ha traguardi: nel suo evolversi, è esso stesso il traguardo. È esso stesso la soluzione momentanea, sempre soggetta – però – al giudizio e al cambiamento.

Il seme della Rivoluzione che attraversa i tempi

La grande Arte, indipendentemente dal periodo storico, sa affermarsi al di sopra di ogni tentativo di recinzione, ponendosi in linea con i memorabili avvenimenti del passato ed estendendo un “continuum” che percorre i secoli.

Ebbene, da Giotto a Gallingani, il cammino di congiunzione è piuttosto netto e segnato: il leggendario pittore di Vespignano è stato il primo vero “spazialista”, colui che ha rifondato il concetto di superficie in quanto sede delle “cose concrete”, e non quale schermo di proiezioni ideali. Il Metarealismo è come se partisse da questo originario e imprescindibile prodromo per trascendere nell’assoluto.

Peraltro – aspetto non di secondaria importanza – in Giotto, come nell’ambito metarealista, c’è una marcata vena “politica”, termine da non sovrapporre al senso comune odierno, partitico, ma da leggere nel significato proprio riferibile alla “polis” e alla civiltà: Giotto inscena le Storie nelle piazze; il Metarealismo crea sane e vitali scosse. Siano esse endemiche o universali.

È un moto capillare che indaga le insenature più oscure e abita le strade più appartate e nascoste.

Il suo obiettivo è la risoluzione costante del problema.

Il Metarealismo è arte che si fa parte. Parte della e delle società.

 

Gabriele Maineri

 

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