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Eventi culturali

PREMIO IPAZIA 2023

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Il Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia giunto all'XI edizione raddoppia!

Il Festival dell'Eccellenza al Femminile intende rispondere con azioni di  promozione culturale agli obiettivi  dell'Agenda ONU 20/30 e in particolare vuole contribuire al raggiungimento della parità di genere anche nel Teatro e nel mondo dello spettacolo, creando il PREMIO IPAZIA ALLA MIGLIOR ATTRICE, unico in Italia, che valorizza quelle attrici di talento, che hanno saputo coniugare ispirazione artistica, impegno e sensibilità con i principi enunciati nel Goal n.5 dall'agenda ONU 20/30 ovvero il raggiungimento all'Eguaglianza di Genere e l’autodeterminazione di tutte le donne.

Siamo lieti di invitarla a partecipare mercoledì 29 marzo ore 17:00 al Museo Biblioteca dell'Attore per la  presentazione del nuovo PREMIO IPAZIA ALLA MIGLIOR ATTRICE e del Bando 2023  PREMIO IPAZIA ALLA NUOVA DRAMMATURGIA XI edizione con la partecipazione delle 2 Giurie dei Premi, composte da critici, drammaturghi, giornalisti ed esperti.

La giovanissima attrice genovese Irene Mori interpreterà brani del testo vincitore l'edizione 2022 "Il sogno di Moneva" di Valentina Fantasia.

Consuelo Barilari
Dir. Festival dell’Eccellenza al Femminile

Schegge di Mediterraneo

Via al Ponte Calvi 6/1d

16124 Genova

tel. 010 6048277

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www.eccellenzalfemminile.it

 

 

STUDIO ESSECI AUGURA A TUTTI UNA SERENA PASQUA

E propone una piacevole “Pasqua in Mostra”.

Suggerendo alcune imperdibili opportunità a chi, girovagando per l’Italia, cerca anche il piacere di ammirare una bella mostra. Con un piccolo consiglio: prima di raggiungere una mostra o un museo, controllate sui loro siti giorni di apertura e orari, perché la situazione è decisamente variegata. 

Buona visita!

A VENEZIA:

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Venezia, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge, sino al 18 giugno:

VITTORE CARPACCIO. Dipinti e disegni

Sono passati sessant’anni dall’ultima grande mostra italiana su Carpaccio. Sarà quindi una vera emozione poter ammirare in Palazzo Ducale un nucleo così importante di opere del grande maestro del Rinascimento veneziano. Le sue opere, forse più di quelle di altri artisti i del tempo, rappresentano l’essenza della “venezianità”, ossia lo spettacolo sfarzoso e la mitologia della Repubblica Serenissima, in quel momento all’apogeo economico e culturale.

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Venezia, Ca' Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, sino al 10 aprile:

ILEANA RUGGERI. Riverberi

Il focus della mostra è riservato alle opere donate da Ileana Ruggeri al Comune di Venezia per le collezioni di Ca’ Pesaro. Inserite in un’esposizione omaggio alla produzione dell’artista veneziana. Le atmosfere dei riflessi della laguna e le infinite sfumature del colore che caratterizzano la qualità artistica di Ruggeri emergono attraverso una raffinata selezione di opere su carta, dove si esprime lo sguardo interiore, poetico e onirico, dell’artista.

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Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, sino al 20 agosto:

TRAMALOGIE. Donazione Anna Moro – Lin

Sino al 20 agosto, il Museo di Palazzo Mocenigo - Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, propone “Tramalogie. La Donazione di Anna Moro- Lin”, mostra a cura di Chiara Squarcina, promossa dal Comune di Venezia – Fondazione Musei Civici di Venezia, a poco più di due anni dalla scomparsa dell’artista. Lidense, ma ligure di origine, Anna Moro-Lin è stata tra i grandi protagonisti italiani della Fiber Art, l’Arte Tessile.

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Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo, sino al 26 novembre:

MATTHIAS SCHALLER. Tessuto urbano. In collaborazione con Sonnabend Gallery, New York

Matthias Schaller, traendo spunto da un merletto del Seicento della Collezione del Museo di Burano, racconta uno dei più antichi e prestigiosi “saper fare” veneziani e le molteplici relazioni, passate e presenti, che legano quest’arte alla città lagunare. Lo ha fatto attraverso 7 immagini che metaforicamente vogliono proporre un’immagine topografica della città lagunare, aggiungendo così una nuova rappresentazione urbana alla tradizione iconografica della città.

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Venezia, Museo di Palazzo Grimani, sino la 4 giugno:

INGE MORATH. Fotografare da Venezia in poi

È stato l’amore, semplicemente l’amore, a condurre nel novembre del 1951 Inge Morat e Lionel Burch, neo sposi, a Venezia. E sono stati il maltempo in Laguna e Robert Capa, a far diventare lei, che con la fotografia non aveva dimestichezza, la prima donna fotografa dell’Agenzia Magnum. La mostra propone i due celebri reportage che la fotografa austriaca realizzò in Laguna, nel ’51, appunto, e 4 anni dopo, quando tornò a Venezia per illustrare un reportage della mitica Mary McCarthy.

A TREVISO:

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Treviso, al Museo Luigi Bailo, sino al 30 luglio:

ARTURO MARTINI. I capolavori

Arturo Martini sta al ‘900, come Canova all’800, Tiepolo al ‘700 o Tiziano e Palladio al ‘500, uno dei grandi del firmamento dell’arte. Nel 75° anniversario dalla morte, Il Museo Bailo di Treviso ospita la più grande mostra su Martini mai realizzata, un evento che raduna grandi capolavori in marmo, bronzo, terracotta, quelle per dirla alla Martini “che pesano tonnellate e sembrano leggere come una piuma”. Non manca il Martini più inedito, quello della grafica, della maiolica, e della pittura. Insomma un evento straordinario per conoscere a fondo la portata rivoluzionaria dell’arte di uno dei massimi protagonisti dell’arte europea.

A CONEGLIANO (TREVISO):

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Conegliano, Palazzo Sarcinelli sino all’11 giugno: 

VIVIAN MAIER. Shadows and Mirrors

93 autoritratti: una lunga, intensa e talvolta giocosa seduta di autoanalisi della celebre tata-fotografa. Documenti di una ricerca incessante di trovare un senso e una definizione del proprio essere. Anche in questa mostra la Maier trasporta i visitatori per le strade di New York e Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante.

A PADOVA:

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Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano. Sino al 4 giugno:

FRIDA KAHLO e DIEGO RIVERA

Frida Kahlo e Diego Rivera: una delle più travolgenti storie d’amore e di passione dell’intera storia dell’arte. A Padova, una grande mostra racconta i due artisti messicani, assurti a miti a livello planetario. Unica tappa italiana di uno storico tour mondiale. È una esposizione corale, quella che viene proposta al San Gaetano. Accanto alla grande pittura (ben 23 le opere di Frida Kahlo e 9 quelle di Diego Rivera), a essere proposta, e non a caso, è anche la fotografia. Con le firme di grandi interpreti.

A VICENZA:

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Vicenza, Palladio Museum, sino al 9 luglio:

RAFFAELLO. Nato architetto

Tutto il mondo conosce Raffaelo pittore. Non altrettanto la sua influenza nel campo dell’architettura. Insieme a Palladio, Raffaello è uno dei più influenti architetti del Rinascimento. È Raffaello a definire lo status teorico e pratico del disegno architettonico, con cui si sono progettati gli edifici per i cinque secoli successivi, fino alla rivoluzione del disegno al computer. La mostra proposta dal Palladio Museum riunisce per la prima volta le testimonianze originali di questo aspetto tutt’altro che secondario della produzione di Raffaello.

A ROVIGO:

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Rovigo, Palazzo Roverella, sino al 25 giugno:

RENOIR. L’alba di un nuovo classicismo

L’Impressionismo, che pur lo aveva affascinato, comincia a non convincerlo più. E per trovare nuove strade, l’allora quarantenne Pierre Auguste Renoir decide di guardare indietro, alla grande arte italiana. Nel 1881 inizia un suo personale Grand Tour, per studiare – così come aveva da poco fatto il collega Ingres - i maestri del Rinascimento. E per la sua pittura fu una rivoluzione. A raccontarla, una grande mostra che non ha precedenti in Italia.

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Rovigo, Palazzo Roncale, sino al 25 giugno:

VIRGILIO MILANI e l’Arte del ‘900 in Polesine

È una mostra corale quella dedicata a Virgilio Milani, il più importante scultore rodigino del Novecento. Accanto a lui, ad essere raccontati sono artisti come Mario Cavaglieri, Leone Minassian, Edoardo Chendi sino a Paolo Gioli, insieme alla figura del critico Giuseppe Marchiori. A delineare un viaggio nell’arte ma anche nella storia e nelle storie dal primo dopoguerra agli anni Ottanta del Novecento polesano.

A BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA):

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Bassano del Grappa (Vi), Museo Civico, sino al 10 settembre:

I BASSANO. Storia di una famiglia di pittori

Nessun pannello storico artistico, nessuna didascalia che vada oltre l’essenzialità, solo le meravigliose creazioni dei Bassano e l’intenso filo del racconto di Melania Mazzucco della vita dei Dal Ponte, poi noti al mondo appunto come “i Bassano”, protagonisti indiscussi della pittura del Rinascimento veneto. Per vivere la dinastia dei Bassano attraverso più di 40 loro capolavori, oltre a oggetti e documenti preziosi, sull’onda emotiva delle parole della scrittrice.

A GORIZIA:

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Gorizia, Palazzo Attems Petzenstein, sino al 27 agosto:

ITALIA CINQUANTA. Moda e design. Nascita di uno stile

Il mito dell’Italian Style prese corpo 70 anni fa, negli anni ’50, quando l’Italia, fresca delle ferite della Guerra, scelse di aggredire il futuro. Questa grande esposizione rilegge quel momento storico alla luce di due specifiche componenti: la moda ed il design, comprendendo in quest’ultimo anche la tradizione delle arti applicate, punto di forza della produzione italiana, più artigianale in epoche passate. A latere un terzo “fattore”, il cinema, che di quell’Italian Style fu un potentissimo mezzo di amplificazione planetaria.

A GRADISCA D'ISONZO (GORIZIA):

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Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’arte Contemporanea Luigi Spazzapan, sino al 30 aprile:

SOTTSASS/SPAZZAPAN

 “Sottsass/Spazzapan” è una di quelle occasioni realmente da non perdersi per tutti coloro che studiano o semplicemente apprezzano i due maestri, diversissimi per origine, formazione, destino. Eppure strettamente vincolati da un fondamentale momento di tangenza. Avvenuto a Torino tra il pittore friulano, già nel pieno della sua attività, e il giovanissimo Sottsass, appena giunto dal Trentino. Un incontro che l’allievo più volte riconobbe essere stato per lui fondamentale.

A BOLOGNA:

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Bologna, Museo Civico Archeologico, sino al primo maggio:

I PITTORI DI POMPEI

Una mostra per scoprire da vicino le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato - splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni - restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe.

A FERRARA:

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Ferrara, Palazzo dei Diamanti, sino al 19 giugno:

RINASCIMENTO A FERRARA. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa

Palazzo dei Diamanti, a conclusione di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, riapre i battenti con una grandiosa esposizione dedicata a due grandi maestri ferraresi del Rinascimento: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa. Le oltre cento opere esposte, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, offrono al pubblico un’occasione unica, e forse irripetibile, per scoprire (o riscoprire) l’arte di due dei maggiori protagonisti del Rinascimento italiano.

A MAMIANO DI TRAVERSETOLO (PARMA):

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Mamiano di Traversetolo (Pr), Fondazione Magnani-Rocca, sino al 2 luglio:

FELICE CASORATI. Il concerto della pittura

La mostra ripercorre l’intero arco della pittura di Felice Casorati, iscrivendone il percorso entro la storia dell’arte del Novecento. Ricostruisce l’itinerario dell’artista, dagli anni d’esordio alla maturità, con oltre sessanta opere – molti i capolavori assoluti – provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private. La Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) prosegue così nell’approfondimento dei protagonisti della pittura italiana del secolo scorso.

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Mamiano di Traversetolo (Pr), Fondazione Magnani-Rocca, sino al 2 luglio:

FELLINI. Cinema è sogno

Nel trentennale della morte di Federico Fellini, la mostra focus allestita dalla Fondazione Magnani-Rocca intende omaggiare il celeberrimo regista nella dimora che ebbe come ospite Nino Rota, autore delle più celebri colonne sonore dei suoi film, quali quelle per 8½, Giulietta degli spiriti, Satyricon, Roma, Amarcord, Il Casanova. L’esposizione presenta sontuosi costumi, appartenenti allo CSAC di Parma, realizzati per i film e indossati da celebri attori come Marcello Mastroianni e Donald Sutherland, le locandine dei film stessi, vere pietre miliari della storia del cinema e della grafica, oltre a sorprendenti disegni del regista e a rare fotografie d’epoca.

A COLORNO (PARMA):

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Colorno, nella Reggia, sino al 10 aprile:

UGO NESPOLO. Wandering about New York

Ugo Nespolo, pittore e artista, esploratore di ogni mezzo espressivo, presenta alla Reggia le fotografie da lui scattate a New York nel corso degli anni ottanta e novanta con una piccola Leica. I graffiti che cominciano ad apparire sui muri, le vetrine dei negozi, gli interni delle gallerie e dei musei (immagini che poi transiteranno nei suoi dipinti). Le fotografie di Nespolo esposte nella Reggia di Colorno documentano quegli anni mitici a New York e, la scelta dei soggetti e delle inquadrature da lui compiuta all’epoca aiutano a comprendere alcune radici della stessa sua attività di pittore.

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Colorno: Reggia, sino al 10 aprile:

NINO MIGLIORI. L’arte di ritrarre gli artisti. Ritratti di artisti di un maestro della fotografia italiana.

Si possono ammirare 86 opere inedite di Nino Migliori, quasi tutte ritratti di artisti da lui frequentati, realizzate tra gli anni cinquanta ed oggi, che consentono di ripercorrere, attraverso le diverse tecniche adottate, le ricerche e le esplorazioni del mezzo fotografico condotte nel corso di oltre settant’anni di attività. Davanti alle fotografie di Nino Migliori occorre ricordare che con lui nulla deve essere dato per scontato: la macchina fotografica, la pellicola (e ora il supporto digitale), le carte su cui vengono stampate le immagini non sono asservite a una funzione prestabilita, ma essa può sempre essere ridefinita ed esplorata in nuove direzioni.

A CASALE MONFERRATO (ALESSANDRIA):

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Casale Monferrato, nelle sale del Secondo piano del Castello sino all’11 giugno 

Middle MonFest 2023. MARIA VITTORIA BACKHAUS. I MIEI RACCONTI DI FOTOGRAFIA OLTRE LA MODA

Per l’anno d’intermezzo della Biennale di Fotografia di Casale Monferrato, il Comune di Casale e il Direttore artistico Mariateresa Cerretelli annunciano la prima stagione del Middle MonFest con una grande esposizione dedicata alla brillante personalità creativa di Maria Vittoria Backhaus, dai suoi esordi negli Anni Settanta al contemporaneo. Le immagini rispecchiano interpretazioni nuove e controcorrente realizzate per la Moda, il Design e la Ritrattistica, con una fantasmagorica produzione di Still life e di Costruzioni artistiche che esprimono la versatilità di una grande protagonista italiana della fotografia.

A VERCELLI:

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Vercelli, Arca ed ex Chiesa di San Vittore, sino al 21 maggio:

GIACOMO MANZÙ. “La scultura è un raggio di luna”

La mostra riunisce oltre trenta sculture di Giacomo Manzù, alcune monumentali, che spaziano dagli anni Quaranta sino al 1990, un anno prima della sua scomparsa, evidenziando l’attualità di un grande Maestro dell’arte plastica seguendo le differenti tematiche che ne caratterizzano la poetica.

A CREMONA:

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Cremona, Padiglione Andrea Amati del Museo del Violino, sino al 21 maggio:

PICTURA TACITUM POEMA. Miti e paesaggi dipinti nelle domus di Cremona

È una mostra di storie, oltre che di Grande Storia, come quelle splendidamente raccontate sui muri delle ricche residenze cremonesi, dilaniate dalla violenza della battaglia e annerite dagli incendi. Testimoniate da migliaia e migliaia di frammenti riemersi, un ventennio fa, dal sottosuolo. Frammenti recuperati, restaurati e riconnessi, messi in dialogo con reperti eccezionali provenienti da tutta Italia.

A VIGEVANO (PAVIA):

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Vigevano, Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, sino al 4 dicembre:

LA COLLEZIONE STRADA Quasi 30 secoli di storia in oltre 260 reperti

La più antica delle Scuderie del Castello Sforzesco di Vigevano accoglie l’esposizione completa della collezione Strada, recentemente acquisita dal Ministero della Cultura e da questo affidata al Museo archeologico nazionale della Lomellina. Sono 260 i reperti che vanno dalla preistoria all’età rinascimentale, con particolare riguardo all’età della romanizzazione della Lomellina (II – I secolo a.C.) e alla prima epoca imperiale (I – II secolo d.C.). Raccolti da Antonio Strada e, prima della acquisizione pubblica, custoditi nel Castello di Scaldasole, dimora di famiglia.

A TEGLIO (SONDRIO):

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Teglio (So), Palazzo Besta, sino al 10 aprile

CARLO V, DAGLI UFFIZI A PALAZZO BESTA A TEGLIO  

A Palazzo Besta, a Teglio, il grande Ritratto dell’Imperatore Carlo V, attribuito a Tiziano e alla sua bottega, patrimonio della Galleria degli Uffizi, è posto a confronto con il ritratto dello stesso imperatore affrescato nel Salone d’Onore del Palazzo. Il primo appare uomo cupo, in assetto da battaglia. Il secondo è raffigurato in veste di pacificatore, sereno nella sua piena funzione regale. Le due facce del potere insomma.

A NUORO:

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Nuoro, Museo MAN. Sino al 25 giugno:

ODESSA STEPS. La Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura

Il Museo MAN di Nuoro ospita una mostra inedita dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925. Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell'Ottocento, dall'architetto Francesco Carlo Boffo che diede alla città la sua fisionomia moderna. Partendo da Boffo e passando per Ėjzenštejn, la mostra racconta il fascino che Odessa ha esercitato nel ‘900 europeo.

 

 

 

Studio ESSECI di Sergio Campagnolo

tel. 049663499

www.studioesseci.net

“I MERCOLEDÌ MUSICALI” A COMPAGNA


I MERCOLEDÌ MUSICALI

Palazzo Agostino De Franchi  piazza Posta Vecchia, 3 Genova

Che classe! Omen nomen per gli allievi del M° Elio Rimondi!
Davvero molti complimenti.
Il prossimo concerto con un giovane  talentuoso musicista che si esibirà con violino e pianoforte

STAGIONE MUSICALE  2022-2023

 

Mercoledì 5 aprile 2023, ore 17:00

 

Fabrizio Francesco Leopardi, violino e pianoforte
 

Programma

 

Pianoforte

Musiche di Liszt, Debussy e Albeniz

 

Violino

estratti dalle Sonate di Bach e Capriccio 13 di Paganini

 

Fabrizio Francesco Leopardi

Nasce a Genova nel 2001.Diplomato al liceo scientifico Marconi-Delpino di Chiavari nel 2019, con la  votazione di 100 e Lode, lo stesso anno consegue la laurea di primo livello (triennio) in violino presso il Conservatorio N.Paganini di Genova con la votazione di 110 e Lode con la professoressa Daniela Cammarano.
Nel 2022 si laurea in Ingegneria Informatica presso l’Università degli studi di Genova con la votazione di 110 e Lode.
Frequenta attualmente il corso di laurea magistrale in Robotics Engineering ed è
laureando (biennio) presso il Conservatorio N.Paganini di Genova.
Inizia lo studio del violino con il Maestro Andrea Cardinale all'età di tre anni e quello di pianoforte con la Maestra Virginia Boero a quattro.
A otto anni si è classificato al secondo posto al “Concorso pianistico J.S. Bach città di Sestri” e a nove al “Concorso internazionale città di Nizza”. Ha vinto la 5^ rassegna internazionale Felix Mendelssohn (Alassio) a 12 anni.
Ha ottenuto il diploma del corso pre-accademico presso il Conservatorio N. Paganini di Genova in pianoforte con il Prof. Gianfranco Carlascio. Studia composizione con il professore R. Cecconi.
Ha studiato in Germania ed in Italia con i maestri Roland Proell, Haum Peter Kim, Oko Vessel, Giulio Franzetti, Roberto Sechi, Elena Aiello.
Si è già esibito in Italia e all’estero sia come solista che come componente del “Paganini Philarmonic Sextet”

Per l'ingresso obbligatoria la prenotazione scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì 5 aprile

Fabrizio Leopardi, violino e pianoforte 

 

Mercoledì 19 aprile 2023 - Concerto di chiusura
Nevio Zanardi, violoncello 

 

Per ingresso obbligatoria la prenotazione scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Nota ai concerti “I Mercoledì musicali”

 

                    La stagione 2023 de “I mercoledì musicali” prevede 2 concerti, sempre di mercoledì alle 17:00, il 5 e il 19 aprile 2023.

          Nella prestigiosa dimora storica di Palazzo Agostino de Franchi, nel cuore del centro storico di Genova in piazza della Posta Vecchia al numero 3, torneranno a risuonare le note nel salone nobile grazie alla presenza di artisti sia affermati sia di promettente successo, in una alternanza tra noti professionisti e giovani strumentisti, che si affacciano al mondo dello spettacolo.
          La stagione è stata curata dal M° José Scanu, che ha chiamato vari artisti tutti liguri e attivi anche a Genova, con lo scopo di riprendere questa storica attività curata da “A Compagna”,
iniziata a cavallo tra le due guerre e che ultimamente si era interrotta.
Una delle caratteristiche della stagione è quella della “lezione-concerto”, che prevede l’alternanza di spiegazione e presentazione dei brani poi suonati dal vivo col proprio strumento.

IL VINO DEL MARE E L'EPICA BATTAGLIA NAVALE

 

Si apre la 21/ma edizione del Florence Korea Film Fest e si brinda con 

il vermentino dell'azienda Arrighi dell'isola d'Elba

 

Il mare è stato tra i protagonisti della serata inaugurale del Florence Korea Film Fest: vi è ambientato il film di apertura, un'epica battaglia navale, e il vino bianco che ha accompagnato l'aperitivo fusion è l'Arembapampane dell' azienda Arrighi, coltivato di fronte al mare sull'Isola d'Elba.

 

Alla presentazione del film “Hansan: Rising Dragon Redux”, alla sua prima uscita italiana, il kolossal bellico in costume sulla storica battaglia navale dell'isola di Hansan nel 1592, erano presenti sia il regista Kim Han-min, che l'attore protagonista Park Hae-il ospite speciale di questa edizione del festival, in programma a Firenze fino al 7 aprile in vari luoghi della città.

 

Un film epico nella sua forma più alta, un’opera straordinaria ricostruita in costume, con accuratezza storicaunita ad un’azione spettacolare: il festival ospita il regista Kim Han-min, che torna ad affrontare la mastodontica figura di un eroe nazionale, l’Ammiraglio Yi, interpretato da Park Hae-il.

 

Il vino bianco servito durante la cerimonia d'inaugurazione, che ha preceduto la prima visione del film, è stato l'Arembapampane, Elba Vermentino Doc, con cui il produttore Antonio Arrighi è stato inserito nella guida del Corriere della Sera: “I Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2023”. Definito dalla guida proprio come: “un magnifico vermentino dall’Isola d’Elba che sa di sole e di mare”, il vino è stato molto apprezzato.

 

Immersa nella luce tra cielo e mare, la vigna dell'azienda Arrighi si trova a Porto Azzurro all'isola d'Elba e si estende per 22 ettari di cui 8 coltivati vigna, completamente all'interno del Parco dell'Arcipelago Toscano che fa parte della Riserva della Biosfera MAB UNESCO “Isole di Toscana”.

 

Una vigna con vista, un anfiteatro naturale, luogo ideale per assecondare l’opera della natura in cui Antonio Arrighi, viticoltore dal 1970 porta avanti l’azienda di famiglia, ormai alla quinta generazione, applicando tecniche di vinificazione particolari, come l’utilizzo di anfore.

 

In un festival che dedica una sezione alle donneK-Woman, interamente dedicata agli sguardi femminili del cinema sudcoreano, a rappresentare l'azienda c'era Ilaria Arrighi.

 

Il vino dell'azienda di Porto Azzurro accompagnerà anche altri eventi del Festival che si terrà a Firenze fino al 7 aprile, al cinema La Compagnia e in vari luoghi della città.

 

 

Daniela Mugnai

LA CUCINA ITALIANA TRA SOSTENIBILITA’ E DIVERSITA’ BIOCULTURALE CANDIDATA PATRIMONIO IMMATERIALE UNESCO

 

PER LA PRIMA VOLTA UNA CANDIDATURA CONGIUNTA TRA I MINISTERI A PREMIARE IL VALORE CULTURALE DELLA CUCINA NAZIONALE 

L’ASSOCIAZIONE COLLEGIO CULINARIO TRA I PROMOTORI DELL’INIZIATIVA

 

Si è tenuta ieri alle ore 15 la conferenza stampa del Governo per annunciare ufficialmente la candidatura de “La cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale” quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità per il 2023. La candidatura è stata approvata all’unanimità dal Consiglio direttivo della Commissione Italiana per l’UNESCO, ottenendo per la prima volta il sostegno congiunto del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. 

La cucina italiana viene definita come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano. Ovunque, in Italia - si legge nella nota Unesco - cucinare è un modo di prendersi cura della famiglia e degli amici o degli avventori. È il frutto di un continuo gioco di connessioni e scambi che dalle precedenti generazioni arriva alle nuove. È anche una manifestazione quotidiana di creatività che rimanda al “buon vivere” italiano per il quale, nel mondo, siamo apprezzati e talvolta invidiati.

 

Alla direzione del progetto, tra le comunità promotrici dell’iniziativa, l’associazione Collegio Culinario che ha riunito intellettuali, praticanti della cucina italiana, esponenti accademici e istituzionali, accumunati dall’obiettivo di preservare e trasmettere alle nuove generazioni la creatività e la ricchezza della cultura alimentare del nostro Paese. A capo dell’associazione, nonché in prima linea per questa candidatura, Silvia Sassone, CEO & Founder di Spoongroup, che dimostra ancora una volta la forte expertise nel mondo della comunicazione e della consulenza strategica specie nel settore enogastronomico.

 

Oltre al Collegio Culinario, spiccano tra i promotori della candidatura: La Cucina Italiana, il prestigioso magazine nato nel 1929; Casa Artusi, centro di cultura gastronomica che raccoglie l’eredità di Pellegrino Artusi sulla cucina di casa italiana; e Accademia italiana della Cucina, riconosciuta quale Istituzione culturale della Repubblica dal Ministero della Cultura.

 

Le dichiarazioni dei Ministri, presenti in conferenza stampa, fanno eco al grande prestigio di questa iniziativa, che rappresenta un elemento caratterizzante del nostro Made in Italy, nonché uno strumento di salvaguardia della nostra identità. Afferma infatti il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi: “Inizia oggi un cammino che ci auguriamo ci porti a vincere”, in quanto “intorno alla cucina italiana ci sono tanti valori portanti per la nostra identità nazionale”. Un’identità nazionale diffusa in tutto il Paese, ma non solo: inizia infatti una partita che vede scendere in campo 140 milioni di italiani nel mondo, e che si auspica una partecipazione collettiva, come collettivo è stato lo sforzo per presentare questa candidatura congiunta. Il Ministro del MASAF Francesco Lollobrigida è convinto nel supporto del suo Ministero: la cucina italiana non ha uguali nel mondo. Gli fa eco il Ministro della Cultura Sangiuliano: “Cucina italiana significa promuovere un’idea di qualità della vita grazie alle nostre eccellenze alimentari”.

 

La candidatura a Patrimonio Unesco della Cucina Italiana verrà ora trasmessa dal ministero degli Esteri all'Unesco ed inizierà l'iter di valutazione che dovrebbe concludersi nel dicembre 2025. 

 

Questo traguardo valorizza la stretta relazione tra cultura e cibo che viene ormai percepito dalla comunità mondiale non solo come prodotto ma come fenomeno culturale e rappresentativo di uno stile di vita, di un modo di essere. Un mosaico di tradizioni che riflette la nostra biodiversità culturale e che da oggi può ambire a trovare il giusto spazio e la più consona risonanza grazie alla candidatura.

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