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Eventi Vino

PER LA 30A EDIZIONE DI ANTIQUA: LA LIGURIA NEL BICCHIERE E NON SOLO

di Virgilio Pronzati

Foto di Simona Venni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vini ad Arte XV Edizione

Vini ad Arte 2020: un rinnovato successo per il più importante evento della Romagna del vino

 

 

L’evento organizzato dal Consorzio Vini di Romagna, ospitato nella XV^ edizione a Casa Spadoni, si conferma con numeri importanti per aziende partecipanti e pubblico in crescita

 

Vini ad Arte, con la sua Anteprima, chiude l’edizione 2020 con numeri in crescita, facendo registrare rispetto allo scorso anno + 20% di visitatori a Casa Spadoni, il nuovo spazio che ha ospitato la quindicesima edizione.

Un successo frutto del grande lavoro, in termini di ricerca della qualità, dei produttori vinicoli romagnoli e del Consorzio Vini di Romagna, che costantemente supporta i soci e i produttori del territorio nella tutela e nella valorizzazione delle denominazioni romagnole.

 

Oltre 1400 bottiglie stappate, più di 350 visitatori all’evento e 56 aziende partecipanti. Il bilancio è dunque positivo su tutta la linea commenta Giordano Zinzani, presidente del Consorzio Vini di Romagna, che ha dichiarato: «Ogni anno Vini ad Arte cresce nei numeri e nella qualità dei vini presentati. Il forte interesse di giornalisti provenienti da tutto il mondo - 14 i paesi quest’anno, dagli Stati Uniti alla Norvegia e Danimarca, alla Russia ed Estonia, alla Svezia, a Paesi Bassi e Germania, al Canada, a Giappone, Cina e Repubblica Ceca, non è un caso: il lavoro degli ultimi anni ha puntato a coinvolgere sempre più attivamente la stampa tecnica di settore.

Sicuramente c’è molta attenzione verso il nostro Sangiovese, sta crescendo notevolmente anche l’Albana. Molta la soddisfazione da parte dei produttori. Nel 2019 l’imbottigliamento e la messa in commercio del Sangiovese sono aumentati quasi del 30% rispetto all’anno precedente, segno che cresce l’interesse e la domanda dei mercati verso i nostri vini».

 

E conclude: «Non posso che sottolineare questo positivo miglioramento a livello di partecipazione e di organizzazione generale in un’edizione che ha visto un cambio di location che ha funzionato nei vari adattamenti spazio-temporali, trovando il consenso dei visitatori.

Un successo arrivato grazie soprattutto alla qualità dei vini che continua ad aumentare in modo costante e sensibile. Un plauso a tutti i soggetti attivi nell’organizzazione e ai produttori che ci hanno creduto. Sono loro la chiave

di volta nella costruzione della reputazione della Romagna del vino e con loro punteremo sempre di più a comunicare un territorio unito, collaborativo e dinamico, che produce qualità».

 

I lavori si sono aperti domenica mattina, nella suggestiva ex – seteria sede di Casa Spadoni, con il seminario introduttivo “Romagna Sangiovese: i mutamenti climatici e i marker dei territori” in cui attraverso interventi e contenuti video dedicati alle singole sottozone i produttori hanno presentato gli elementi caratterizzanti i territori, sottolineandone la nota dominante nei vini dell’annata 2017 con uno sguardo critico attento all’incidenza sempre più importante e presente dei mutamenti climatici.

 

Grande partecipazione anche per l’Anteprima del Romagna Sangiovese - di scena la Riserva 2017 - che quest’anno ha contato ben 40 giornalisti della stampa di settore nazionale ed internazionale che si sono dedicati alla degustazione tecnica di circa 130 vini.

 

Ricco anche il palinsesto di eventi collaterali che hanno contribuito ad arricchire il calendario di Vini ad Arte, tra cui la finale del Master del Sangiovese, vinta dal fiorentino Davide D’Alterio, 32enne sommelier a servizio presso l’Enoteca Pinchiorri, e il laboratorio esperienziale a tema La Zolla, l’arte nella terra, l’arte della terra, tenutosi nel pomeriggio di domenica presso il Museo Carlo Zauli. Un momento diverso dal solito, dedicato alla stampa di settore, dove poter avere un contatto materico, diretto con la terra. Quella terra che in Romagna è alla base dell’identità culturale ed enogastronomica e dalle cui zolle nascono frutti esportati in tutto il mondo ed uve che da secoli contraddistinguono questo vivace ed ospitale territorio.

La giornata di domenica si è conclusa con la cena istituzionale Ode al Sangiovese, presso Casa Spadoni ad opera dei tre chef stellati Massimiliano Mascia, Marco Cavallucci e Vincenzo Cammerucci, piatti gourmet realizzati a sei mani, in abbinamento ai grandi vini di Romagna di oltre 50 cantine.

  

Le aziende partecipanti a Vini ad Arte 2020, in ordine alfabetico: Ballardini Riccardo, Bissoni Raffaella, Bolé, Branchini, Bulzaga, Calonga, Cantina Casadio, Cantina Forlì Predappio, Cantina Tozzi, Casadei, Caviro, Celli, Condè, Drei Donà, Enio Ottaviani, Fattoria del Monticino Rosso, Fattoria Nicolucci, Fattoria Paradiso, Fattoria 

Zerbina, Ferrucci, Fiorentini Vini, Fratta Minore, Galassi Maria, Gallegati, Giovanna Madonia, La Casetta, La Collina del tesoro, La Franzona, La Pandolfa - Noelia Ricci,  La Grotta, Merlotta, Piccolo Brunelli, Podere La Berta, Podere Vecciano, Poderi dal Nespoli, Poderi delle Rocche, Poderi Morini, Poggio della Dogana - Ottoviti, Quadalti Davide e Marco, San Valentino, Spalletti Colonna di Paliano, Stefano Berti, Tenuta Casali, Tenuta de’ Stefenelli, Tenuta Il Plino, Tenuta La Viola, Tenuta Masselina, Tenuta Palazzona di Maggio, Tenuta Saiano, Tenuta Uccellina, Torre San Martino, Trerè, Tre Monti, Villa Bagnolo, Villa Papiano, Villa Venti.

 

Vini ad Arte 2020 è realizzato con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Faenza. L’organizzazione è del Consorzio Vini di Romagna, con la collaborazione del Convito di Romagna.

Genova Wine Festival 2020

Genova Wine Festival: a Palazzo Ducale 60 cantine per raccontare il vino che si beve a Genova

Sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo, torna il Genova Wine Festival, l'evento organizzato dall'Associazione Culturale Papille Clandestine, in collaborazione con il webmagazine Intravino. Saranno due giorni di festa e cultura negli sfarzosi saloni di Palazzo Ducale: i saloni del Maggior e Minor Consiglio (60 cantine) e la Sala Liguria (con 8 stand gastronomici)

Ci vediamo a Palazzo Ducale! (facile riconoscerci: siamo i volontari con la maglia o la felpa arancione ⯑)


COME FUNZIONA

Ingresso: € 15 per singola giornata
Ingresso soci 2020 Associazione Culturale Papille Clandestine: € 6 per singola giornata

Per chi volesse sarà possibile sottoscrivere la tessera associativa presso le casse il giorno dell’evento (quota associativa € 12)

Il Genova Wine Festival è un evento di raccolta fondi dell’Associazione Culturale Papille Clandestine.

A differenza del Beer Festival, gli assaggi saranno liberi. In alcuni casi le cantine venderanno anche le bottiglie. Neanche per il food servono i gettoni, ma si pagherà direttamente agli stand.

ORARI | sabato e domenica dalle 11 alle 20
TAXI | 10% di sconto chiamando lo 0105966 - parola chiave “Wine Festival

TESSERA 2020? ASSOCIATI ONLINE, RITIRA AL GWF!
 

Le cantine!

60 cantine per raccontare i terroir storicamente legati a Genova. Una selezione trasversale, per vini buoni da bere e con storie da raccontare.

Il food!

Nella Sala Liguria alcune straordinarie eccellenze gastronomiche  liguri per un pit stop di gusto tra un vino e l'altro.
 

I Lab del GWF!

Durante il GWF si svolgeranno lab di approfondimento: 11 incontri per conoscere alcuni dei protagonisti e approfondire il legame che Genova ha con il vino. 
SCOPRI TUTTI I LAB

Genova Wine Week! 

Quest'anno il GWF si allarga ancor più alla città. In collaborazione con VinNatur, 40 appuntamenti in 10 giorni che animeranno enoteche, bar e ristoranti genovesi con degustazioni, aperitivi e cene.
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Roma Champagne Experience: le bollicine francesi protagoniste nella Capitale

 

Grandi novità per la più grande manifestazione italiana dedicata allo champagne, nata e cresciuta a Modena: la quarta edizione andrà in scena il 10 e 11 maggio a Roma

 

Tutte le strade portano a Roma: e così, per la sua quarta edizione, Champagne Experience si veste di novità. Dopo aver consolidato la sua ricorrenza in quel di Modena, la più importante vetrina nazionale dedicata allo champagne nel 2020 cambia data e sede. La kermesse, che rappresenta ormai un punto di riferimento nell’agenda di migliaia di appassionati e operatori, si terrà quest’anno proprio nella Capitale il 10 e 11 maggio, aprendo le proprie porte dalle 10 alle 18.30 in entrambe le giornate.

 

Con questo cambiamento, Club Excellence – l’associazione che riunisce diciassette tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza, promotrice dell’evento – sceglie una ubicazione centrale che permetterà a tutti gli appassionati, da Sud a Nord, di prender parte alla manifestazione. Non solo wine lover e amanti dello champagne, ma anche tecnici ed operatori del settore, con l’obiettivo di replicare e superare i numeri delle precedenti edizioni. 

 

“Champagne Experience è cresciuta negli anni, fino a raggiungere un numero di presenze che superano le 4.500 persone: un traguardo che ci ha reso fieri e che ci ha spinto a riflettere su come renderla ancora più grande” ha commentato Lorenzo Righi, organizzatore della manifestazione e direttore di Club Excellence. “Lo spostamento a Roma ci consentirà di coinvolgere in modo più capillare le piccole e grandi realtà imprenditoriali del settore, vivaci e consapevoli, sparse per tutto il territorio italiano, comprese le regioni più a Sud della penisola che tra l’altro ospitano moltissimi appassionati di bollicine”.

 

Roma Champagne Experience si terrà dunque il 10 e 11 maggio presso il Padiglione 9 di Fiera Roma. Anche quest’anno lo spazio sarà suddiviso nelle varie zone di produzione dello champagne, per guidare il visitatore passo dopo passo in un percorso di scoperta di questo straordinario vino, apprezzato in tutto il mondo. Roma Champagne Experience si pone infatti come un momento didattico, oltre che informativo e relazionale. La manifestazione si fregerà anche in questa quarta edizione – la prima “romana” – dell’offerta di Master Class e momenti dedicati all’approfondimento di alcuni temi legati allo champagne e a tutto il mondo che ruota intorno ad esso. Fiera Roma si trova a pochi minuti dall’aeroporto di Fiumicino ed è raggiungibile in 20 minuti circa con un treno diretto in partenza dalla stazione di Roma Tiburtina. Per chi volesse invece recarsi alla manifestazione in auto, la Fiera dispone di un ampio parcheggio con spazio per circa 5.000 veicoli. 

 

Tutte le informazioni sulla manifestazione sono disponibili su www.champagneexperience.it

 Accedendo nella apposita sezione, sul sito web è già possibile acquistare il proprio biglietto di ingresso in prevendita a condizioni agevolate.

 

Alice Camellini

DECIMA EDIZIONE DI BUYWINE: SOSTENIBILITA’, BIO E DAZI

IL VINO TOSCANO ALLA SFIDA DEI MERCATI MONDIALI

LA DECIMA EDIZIONE DI BUYWINE TRA SOSTENIBILITA’, BIO E DAZI 

 

Su un totale di 59mila ettari vitati in Toscana 16.720 sono bio e biodinamici

Oltre il 60% delle 260 aziende partecipanti considera il cambiamento climatico un fattore decisivo, seguito dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, sempre più attenti a marchi green

 

Il vigneto toscano è sempre più verde: su un totale di 59mila ettari vitati in Toscana 16.720 sono coltivazioni bio e biodinamiche. Il dato emerge dalla decima edizione di BuyWine, la più grande vetrina internazionale del vino made in Tuscany, in corso alla Fortezza da Basso oggi e domani, 7-8 febbraio 2020 e organizzata dalla Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze con il supporto di PromoFirenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana.  Oltre 4mila gli appuntamenti b2b organizzati tra 260 aziende vitivinicole e circa 220 buyers da tutto il mondo, compresi paesi emergenti nel mercato del vino quali Angola, Romania, Malesia, Repubblica Dominicana.

Il posizionamento del vino toscano sui mercati globali passa sempre più attraverso la sfida della sostenibilità, in grado di contrastare le incertezze derivanti da dazi e imposizioni tariffarie di uno degli importatori storicamente più importanti, gli Stati Uniti. Novantasei le aziende organiche e biodinamiche presenti in Fortezza da Basso nei due giorni di BuyWine. Secondo una ricerca condotta dall’Università di Pisa sui partecipanti alla manifestazione, il 62% delle aziende vitivinicole considera le condizioni climatiche avverse come un fattore significativo per le decisioni produttive, seguito dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori (57,7%), sempre più attenti a marchi green e produzioni sostenibili. L’innovazione e le nuove tecnologie vengono considerate alleate delle aziende in tal senso.

Nel settore vinicolo da tempo l’attenzione è riposta nel bilanciare la sostenibilità ambientale con la redditività economica e l'equità sociale: non mancano tra le aziende partecipanti a BuyWine quelle certificate anche dal punto di vista della sostenibilità sociale oltre che ambientale.

Tra i driver esterni che possono influenzare la decisione di adottare pratiche più sostenibili il cambiamento climatico, le pressioni normative e gli incentivi come i pagamenti agro-ambientali e le misure di supporto agli investimenti e quindi un miglior accesso al credito. In linea generale la sostenibilità viene percepita come un vantaggio strategico in grado di assicurare maggiori possibilità di penetrazione sul mercato e una migliore reputazione. Un altro fattore vitale sono i cambiamenti nel comportamento dei consumatori, in grado di motivare gli agricoltori a migliorare le loro pratiche agricole per massimizzare i profitti e rimanere competitivi nel settore vitivinicolo.

 

Ufficio Stampa BuyWine - PrimAnteprima 2020
Mariangela Della Monica, Marzia Morganti , Francesca Puliti, Giulia Luchi, Antonio Pirozzi

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