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LE MASTER CLASS DI SPUMANTITALIA: UN VIAGGIO AFFASCINANTE TRA LE BOLLICINE
Dieci Master Class arricchiscono Festival Spumantitalia, in programma dal 4 al 6 giugno a Riva del Garda. Tante e originali le tematiche proposte durante la manifestazione.
“La Spumantistica di montagna”, che valorizza le aree montane caratterizzate da una viticoltura estrema o difficile. “C’è Prosecco e Prosecco”: a cura del Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore di Conegliano-Valdobbiadene DOCG. “Un vestito Classico per i vitigni autoctoni”, Master Class con la quale si vuole rendere omaggio alle aziende che da anni lavorano per la valorizzazione dei vitigni identificati, a torto o a ragione, come territoriali. “Una sinfonia Classica per orchestra e archi”, degustazione che racconta la musicalità dei diversi terroir. “Il Rosé si guarda allo specchio” e, aggiungiamo, si fa bello: un approfondimento per comprendere l’enorme difficoltà che vi è dietro questo tipo di vini. “Bollicine di Sicilia, una realtà da valorizzare”, per scoprire un territorio dove le sorprese in ambito spumantistico non mancano. Si continua con “Il metodo Classico dell’Oltrepò Pavese DOCG”, seguendo l’evoluzione di un areale dalle enormi potenzialità. “Il frutto nel bicchiere”: un tour dell’Italia attraverso il Metodo Italiano. “Il Sannio e La Falanghina per assaporare la piacevolezza di uno spumante trend”. Infine, la visione della spumantistica di Riccardo Cotarella per dare merito a uno dei maestri della spumantistica nazionale.
Dieci degustazioni guidate, dieci opportunità per fare un viaggio affascinante nel sistema spumantistico italiano scoprendo come ci si possa trovare coinvolti in un mondo effervescente stando seduti in un unico luogo: a Riva del Garda, alle Master Class di Festival Nazionale Spumantitalia.
“Bolle” provenienti da Bolzano alla Puglia, dalla Sicilia al Piemonte, offrendo un mondo variegato di percezioni, fragranze e sensazioni che consentiranno, a chiunque, di scoprire quanta potenzialità esista in ambito enologico spumantistico, in Italia. La raccolta di quasi 100 aziende rappresentative di un movimento relativamente giovane che solo in alcuni casi può vantare una grande storia, ma che nella sua totalità, già oggi, pur essendo adolescente, mostra una vigoria inimmaginabile e un’effervescenza costruttiva e programmatica che non ha eguali al mondo.
Al Festival sarà possibile trovare la sintesi di quel miliardo di bottiglie italiane di spumanti che viaggiano nel mondo. Qui troverete i frutti nel bicchiere, non un frutto, qui troverete i vitigni che compongono la tavolozza delle percezioni sensoriali e non vi addormenterete sui lieviti, ma esalterete la territorialità che percepirete nel calice e la capacità che hanno gli enologi italiani di provare e rendere unici e inimitabili i nostri spumanti.
Masterclass guidate da persone qualificate, a partire da una nutrita schiera di enologi come Mattia Vezzola, Massimo Tripaldi, Pierluigi Zema, Pier Paolo Chiasso, Vittorio Festa, Tonino Guzzo e Riccardo Cotarella, coordinati da Sissi Baratella, oltre a giornalisti esperti come Erika Mantovan, Stefano Cosma e tanti altri.
Il programma delle Master Class e dei Talk Show è consultabile sul sito della manifestazione www.spumantitalia.it.
Federica Schir PR
LA PRIMA DELL’ALTA LANGA 2023: ALLA REGGIA DI VENARIA È ANDATA IN SCENA UN’EDIZIONE “REGALE”
Un’edizione davvero “regale”, nella cornice memorabile della Reggia di Venaria a Venaria Reale, Torino, quella svoltasi ieri, lunedì 8 maggio, de La Prima dell’Alta Langa.
Sessanta produttori presenti con più di 140 diverse cuvée in degustazione, dal millesimo più recente tra quelli in commercio, il 2019, a quelli più risalenti come il 2006; un pubblico composto in larga parte da operatori horeca (90%) e giornalisti (10%), per un totale di 2000 persone accreditate all’evento, sold out già alcuni giorni prima e con una lunga lista d'attesa.
“Palpabile l’entusiasmo legato alle “Alte Bollicine Piemontesi” - commenta con soddisfazione la presidente del Consorzio Alta Langa Mariacristina Castelletta -: sia da parte dei produttori, che con i loro vini e la loro passione hanno saputo far innamorare gli ospiti della nostra denominazione, sia da parte del pubblico, che ha potuto sperimentare l’altissimo profilo dell’Alta Langa DOCG all’interno di un luogo - la Galleria Grande della Reggia di Venaria - dove l’eccellenza del Piemonte è stata messa in rilievo alla perfezione”.
Grande successo anche per le masterclass, guidate dal sommelier Davide Buongiorno: 90 persone, in tre diversi appuntamenti, hanno seguito l’approfondimento dedicato ai vini Alta Langa dal più lungo affinamento scoprendo così a fondo la denominazione e potendo apprezzare la grande longevità e piacevolezza dell’Alta Langa.
Questa era la quinta edizione della grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio Alta Langa, organizzata dopo quella del 2022 nel Museo di Italdesign, quella dell’autunno 2019 a Palazzo Serbelloni a Milano e le due primissime edizioni (primavera 2019 e primavera 2018) al Castello di Grinzane Cavour.
Un crescendo continuo in questi anni, che descrive il percorso dell’Alta Langa DOCG. Una scommessa vinta da quando, all’inizio degli anni Novanta, le prime sette case produttrici pioniere unirono le forze con i viticoltori locali per creare un metodo classico in grado di rappresentare l’orgoglio enologico del Piemonte. Quel “patto tra gentiluomini” sta ormai dando i suoi frutti. Dopo anni di sperimentazione, l’ottenimento della DOC nel 2002 e quello della DOCG nel 2011 (retroattiva al millesimo 2008). Gli ettari vitati sono oggi 378, su un areale che comprende 149 comuni nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo. Nei prossimi anni si aggiungeranno altri 220 ettari al vigneto Alta Langa e la produzione, che in questa vendemmia ha raggiunto i 3 milioni di bottiglie, aumenterà in proporzione.
I partner tecnici di questa edizione de La Prima dell’Alta Langa sono stati: Associazione Italiana Sommelier Piemonte, Consorzio per la Tutela del Formaggio Robiola di Roccaverano, Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo, Il Pane Caldo del Mattino, Nocciole d’Elite, S. Bernardo.
Marianna Natale
TIMOSSI EXPERIENCE 2023: UN SUCCESSO
di Vugilio Pronzati
Grande affluenza di pubblico
A parte un’edizione saltata per il Covid, la manifestazione Timossi Experience è ormai un punto di riferimento per gli operatori dell’Ho.Re.Ca. L’azienda Timossi nata a Serra Riccò (Ge) nel 1952, grazie allo spiccato intuito imprenditoriale e allo spirito di sacrificio dei fratelli Timossi Mario e Armando, e oggi guidata dai figli Massimo, Elisabetta, Carla, Raffaele e Federico è ai vertici nazionali del beverage. Prodotti selezionati cha spaziano dalla birra al sidro, dal vino al liquore e dal distillato a specialità alimentari ed altro. Non solo: in ogni edizione ci sono delle masterclass riservate ai clienti. Ossia un percorso
didattico e di marketing a favore dei propri clienti.
Molteplici motivi d’interesse che nei giorni 20 e 21 marzo hanno convogliato ai Magazzini del Cotone alcune migliaia di visitatori, tra cui operatori del settore, sommelier Ais, Fisar e Fis, assaggiatori Onav e giornalisti. Qui gli operatori del settore hanno potuto approfondire al meglio le diverse qualità e tipologie di vini di produzione nazionale ed internazionale affiancati direttamente dai produttori, aziende distribuite e partner commerciali di Timossi.
Da sinistra: Francesca Farkas, Giorgio Viberti e Rosa Piantoni
Aziende presenti
Vino: Angelo Pastura, Brandolini, Cà du Ferrà, Garesio, Manara, Cantine Bondionor, Di Pradis, AGB Selezione, Basanotto e Barzotto, Bellussi, Bruni, Alberto Longo, Andrea Bruzzone, Camatti, Corte Giara, Cascina Chicco, Cutter e Raetia, Cantine Colosi, Cantina Lorenzon, Cantina di Montalcino, Alberto Ballarin, Casanuova delle Cerbaie, Cascina Nirasca, Cascina Garitina, Colli di Castelfranci, Colonnara, Deperi, DìWine, Ezio Poggio, Esterlin Champagne, Franca Contea, Fratelli Aimasso, Jamin, Tenuta Lenzini, Casanuova delle Cerbaie, La Ghiaia, La Morandina, Il Mulino di Barry, Ezio Poggio, Franca Contea, Forti del Vento, Fusetti & Fundeghera, Fonterutoli, GMA Sidro, Innocenzo Turco, Il Molino di Barry, I nostri Liguri, J. Gasco, La Ghiaia, Baia del Sole–Cantine Federici, Ka Mancinè, La Morandina, La Torre alle Tolfe, Levoni, Luretta, Pascale Francesca, Nastro d’Oro, Podere Sette, Podere Grecale, Ronchi, Rossi d’Angera, San Matiot, Sgubin, Tenuta Anfosso, Tenuta Lenzini, Tenuta Gracciano della Seta, Unterhofer, Villa Cambiaso, La Torre alle Tolfe,
Stefano Albenga con due bravi sommelier della Fisar: Claudia Paracchini e Davide Caffaro
Birra: Selezione Carpe beer, Birrificio Baladin, Birrificio Italiano, Selezione Carpe Beer,
Spirits: Andrea Bruzzone Spirits, Aruni & Vertosan, Camatti, Ginuensis, Cipriani, Ginuensis, Copalli & Freja, Contraluz, Jensens’s, J. Gasco, Malacara, Prebugin, Orestiadi, Origine Green Spirits, Piero Gin, Cinque Terre Gin, Nastro d’Oro, Origine Green Spirits, Reviseur, Rossi D’Angera, Sox Spirits, Varadero, 1492 Coloniale Group, Mazzetti d’Altavilla, Sake Company, Mixology Ice, Cinque Terre Gin,
Food: B Catering, Cellini, La Sassellese, Levoni, Molino Bongiovanni, Svevi, Rummo, D! Grosseto, Nexsus, Unterhofer, Sake Company, Svevi,
Altro: Amico Bicchiere, Dishcovery, Essity, CM Ristorazione, Fourgreen, GMA Sidro, SD, Rastasl Italia, Stampadivina, Timossi Academy, Wami.
Parte del numeroso pubblico
AI PREMIEURS ÉTOILES DI BORDEAUX EN PRIMEUR ANCHE I VINI DI ARNALDO CAPRAI E TENUTE DI BISERNO
Tra i 200 vini selezionati da Rolland & Associés per la degustazione antologica Primeurs Étoilés, per la prima volta c’è anche l’Italia con le cantine capitanate da Marco Caprai e Niccolò Marzichi Lenzi
Ogni anno, a fine aprile, gli operatori di tutto il mondo si danno appuntamento per la degustazione dei primeur bordolesi. Un evento unico al mondo, che Château La Dominique ha deciso di rendere ancora più unico con i Primeurs Étoilés, la cui terza edizione si terrà quest'anno dal 24 al 27 aprile 2023. Per quattro giorni, il Grand Cru Classé di Saint-Émilion accoglierà i professionisti per una degustazione antologica: quella dei 200 vini selezionati dal laboratorio Rolland & Associés, provenienti da tutte le regioni di Bordeaux, dal Médoc a Pessac-Léognan passando per Sauternes e Pomerol. Il team del laboratorio (Michel Rolland, Julien Viaud, Mikaël Laizet, Jean-Philippe Fort, Alexandre Béra e Sophie Maltaverne) presenterà le principali caratteristiche dell'annata 2022 e i profili dei diversi vini. Ma tra i 200 vini in degustazione non mancheranno nemmeno dei guest star italiani: si tratta, dall’Umbria, del Merlot Belcompare e del Montefalco Sagrantino 25 anni di Arnaldo Caprai, e, dalla Toscana, del Pino di Biserno di Tenute di Biserno.
Ma cosa sarebbe il vino senza la gastronomia? E così l’evento ha come protagonisti anche alcuni tra i migliori chef stellati di Francia, per fare di un momento di degustazione tecnica anche un'occasione di convivialità e alta cucina. Il cast per l'edizione 2023 è ancora una volta di prim'ordine: il lionese Jérémy Galvan, il cognaçais Paolo Boscaro, lo champenois Jean-Baptiste Natali e, localmente sul palco, il bordolese Jean-Charles Darroze. I quattro chef hanno selezionato un ingrediente tipico dei rispettivi terroir, che sarà protagonista dei loro piatti d’autore durante un pranzo che promette di restare a lungo nella memoria.
«È un grande onore per noi rappresentare l’Italia in questo evento di assoluto prestigio e di risonanza internazionale – afferma Marco Caprai -, un momento che per noi sarà non solo di grande visibilità, ma anche di interessantissimo confronto».
«Siamo lusingati dell’invito a partecipare a questo evento che, dalla sua nascita, dovrebbe essere dedicato unicamente ai vini bordolesi – commenta Niccolò Marzichi Lenzi -. Questa apertura ad altre realtà ci incoraggia e dimostra che il nostro lavoro sta portando i suoi frutti».
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LAMBRUSCO, 50 ANNI DI DOC. DAL MUSEO ENZO FERRARI A PARIGI
Dopo aver festeggiato i 50 anni delle sue DOC più storiche insieme ai produttori in un luogo simbolo dell’energia creativa emiliana, il Consorzio Tutela Lambrusco si prepara a incontrare un ristretto gruppo di giornalisti e degustatori di oltreconfine in un evento internazionale in programma il 21 giugno 2023 nel Salon Gustave Eiffel Lounge al primo piano della Tour Eiffel a Parigi.
È tra i vini italiani diffusi in più Paesi al mondo, oltre 90 nel complesso. È il Lambrusco: un vino che, sotto un unico nome, racchiude un’ampia gamma di interpretazioni e denominazioni, alcune delle quali sono nate oltre 50 anni fa. Questo traguardo, festeggiato di recente insieme ai produttori presso il Museo Enzo Ferrari a Modena, sarà al centro di un evento internazionale che il Consorzio Tutela Lambrusco, in collaborazione con APT Servizi Emilia-Romagna, sta organizzando per il 21 giugno 2023 a Parigi.
“Quest’anno, in occasione del World Lambrusco Day, la giornata internazionale dedicata ai vini Lambrusco tradizionalmente festeggiata il 21 giugno, abbiamo deciso di dare il via ad un appuntamento che si ripeterà, a cadenza triennale, in diverse capitali del mondo” commenta Claudio Biondi, Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco. “Non è un caso che si parta proprio quest’anno: le nostre DOC più storiche hanno compiuto e superato i 50 anni dal riconoscimento e finalmente ci sono le condizioni per poter celebrare questo percorso. Lo abbiamo già fatto sul nostro territorio, con un evento al Museo Enzo Ferrari. Per un vino come il Lambrusco, presente in moltissimi mercati, è giunta l'ora di dar vita ad un momento di racconto e di presentazione dedicato agli interlocutori esteri e quella di Parigi sarà la nostra prémière”.
Qui, il 21 giugno, giornalisti e degustatori di settore di primo piano a livello internazionale saranno coinvolti in un programma ricco che consentirà di raccontare le caratteristiche e la qualità dei vini Lambrusco, ma non solo. Ad accompagnare le bollicine rosse dell’Emilia ci sarà infatti anche un’altra eccellenza del territorio emiliano, il Parmigiano Reggiano, partner dell’appuntamento.
Il contenuto tecnico dell’evento sarà una componente centrale: una masterclass guidata dall’unico Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli, presenterà infatti una selezione di vini Lambrusco accuratamente studiata, per raccontare in 12 assaggi il “nuovo corso” dei vini Lambrusco. Un vino che, per tanti wine lover all’estero, ha ancora un’immagine legata al passato. Ad ospitare questo momento, dal titolo “Rediscovering Lambrusco: Terroirs, Styles, Savoir-Faire” sarà il Salon Gustave Eiffel Lounge, al primo piano della Tour Eiffel. Da Taiwan agli Stati Uniti, dal Brasile al Canada, con questo evento il Lambrusco si aprirà al mondo per svelarsi, con un appuntamento dedicato all’approfondimento ma che lascerà spazio anche alla convivialità. Un valore fondamentale dell’identità del Lambrusco.
“Il nostro evento proseguirà con una cena al ristorante Le Jules Verne, al piano superiore della Tour Eiffel. Sarà un’occasione del tutto unica, in una cornice prestigiosa, per degustare i vini Lambrusco che verranno abbinati ad un inedito menu cucinato a otto mani da quattro chef internazionali: in primis Frédéric Anton, chef del ristorante Le Jules Verne, che accoglierà Philip Rachinger - giovane prodigio austriaco - e un binomio nippo-argentino: Chiho Kanzaki & Marcelo Di Giacomo”.
“È un onore affiancare il Master of Wine Gabriele Gorelli in qualità di responsabile tecnico dell’evento delegato dal Consorzio” commenta Sandro Cavicchioli, enologo e produttore. “Sono da sempre convinto delle potenzialità del Lambrusco ed è per me un piacere poter dare il mio contributo a questo evento che ci consentirà di raccontarle ad un pubblico di degustatori provenienti da diversi Paesi esteri”.
L’appuntamento nasce con l’obiettivo di comunicare ad una platea di professionisti da tutto il mondo i livelli qualitativi che i vini Lambrusco, in primis grazie all’impegno dei produttori e al territorio che li ha sostenuti, sta puntando a raggiungere. Grazie alla collaborazione con APT Servizi Emilia-Romagna e con la Camera di Commercio di Modena, la Camera di Commercio di Reggio Emilia, Unioncamere Emilia-Romagna, partner dell’evento, ci sarà spazio per raccontare le specificità di un territorio che dal punto di vista enogastronomico, ma non solo, ha tanto da offrire.
Il Consorzio Tutela Lambrusco comprende circa 70 soci che, tra Modena e Reggio Emilia, coltivano uve Lambrusco su oltre 10.000 ettari. Il Consorzio Tutela Lambrusco è nato nel gennaio 2021 dalla fusione di tre realtà: Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Consorzio Tutela e Promozione dei Vini Reggiani DOP e Consorzio Tutela Vini Reno. Il Consorzio è incaricato della tutela e della promozione di ben otto denominazioni: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, Modena DOC, Reggiano DOC, Colli di Scandiano e di Canossa DOC, Reno DOC e Castelfranco Emilia IGT.
Sono circa 50mila le bottiglie di Lambrusco DOC prodotte in media ogni anno. A queste si aggiungono oltre 100 milioni di bottiglie di Lambrusco Emilia IGT. Nel loro complesso, i vini prendono per il 60% la strada dell’export.
Alice Camellini