Home
Eventi enoici culturali
BE.COME 2024: IL VINO ITALIANO SUPERA I CONFINI
Si è conclusa iera la quarta edizione di Be.Come 2024 tenutasi presso il Radisson Collection Hotel. Il club event ha raccolto la sfida di indagare come si può valorizzare il mondo del vino andando oltre il prodotto, parlando di scienza, arte, cultura, destinazioni e territori.
Tre giorni di incontri, confronti cene e pranzi d’autore, oltre che degustazioni e masterclass progettate per scoprire la vera natura del vino: questo è stato Be.Come 2024 conclusosi ieri al Radisson Collection Hotel, Santa Sofia Milan dove 34 cantine italiane hanno dialogato con oltre 300 interlocutori selezionati tra F&B Manager, General Manager di hotel 5*L, esportatori, sommelier, stampa trade e lifestyle. Un club-event su invito che sta conquistando un ruolo centrale nel mondo del vino grazie alla sua formula residenziale e ad un’agenda ricca di appuntamenti.
“Il filosofo Michel Serres, uno degli ultimi pensatori globali del nostro tempo, sosteneva che la sola transizione che arricchisce le parti è quella del trasferimento della cultura, ed è proprio quello che cerchiamo di fare in ogni edizione di Be.Come, ovvero espandere e comprendere la cultura del vino” spiega Gabriele Gorelli MW, co-founder di Be.Come.
Il vino è l’anima di questo evento, o meglio movimento, in qualità di prodotto ma anche di elemento culturale votato a promuovere l’incontro e il dialogo tra tutte le realtà sociali e di mercato. Be.Come è una grande tavola alla quale ci si siede per degustare vini in un ambiente confortevole e stimolante, ma anche per ricevere e trasferire contenuti di valore con la consapevolezza di chi ritiene di essere nel posto giusto al momento giusto.La neurogastrofisica è un nuovo ambito di ricerca che studia i fattori che influenzano la nostra percezione sensoriale mentre assaggiamo cibi e bevande. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Russo, Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing presso lo IULM che, con un esperimento immersivo, ci ha dimostrato come si può misurare l’influsso di alcuni elementi apparentemente secondari nel condizionamento di un’esperienza emozionale derivata da uno stimolo enogastronomico.Le 100 Sicilie – Esperienze di Buona Vita è un progetto che ha al centro la produzione vitivinicola e olearia della regione, ma non solo. Promosso da IRVO, Istituto regionale del Vino e dell’Olio, ha scelto Be.Come per raccontarsi. Come spiega Giuseppe Mistretta, Commissario straordinario dell’Istituto Regionale del vino e dell’’olio: ”Siamo a fianco delle filiere produttive e Be.Come rappresenta un palcoscenico irrinunciabile per comunicare e supportare questo slancio che oltrepassa i confini dell’isola”. Antonio Capaldo di Feudi di San Gregorio, Federico Ceretto di Ceretto, Milena Pepe per Tenuta Cavalier Pepe, Marisa Cuomo per Cantine Marisa Cuomo, Alessandro Lunelli per Tenuta Castelbuono / Tenute Lunelli, Allegra Antinori per Marchesi Antinori (Chianti Classico) e Jgor Marini per Castello Banfi sono le 7 cantine italiane di recente premiate a Londra da World’s Best Vineyards e, insieme a Chiara Giorleo - Academy Chair Italy - World’s Best Vineyards e Kate Labate - Head of Partnerships, IWC & WBV, si sono confrontati sul percorso che ha portato le loro aziende ad essere oggi delle
destinazioni enoturistiche premiate a livello internazionale, definendo ambiti diversi dal semplice “prodotto vino” come l’arte, la storia del territorio e la ricerca.
Lo stesso hanno fatto Clizia Zuin, Sommelier del ristorante stellato Atto di Vito Mollica e Danielle Callegari, Editor at Large di Wine Enthusiast, che ci hanno spiegato un progetto nuovo di racconto del vino che sia inclusivo e aspirazionale, soprattutto per i giovani, parlando di Dante ma anche di anime giapponesi.
Nel panel dedicato alle destinazioni, i protagonisti Michil Costa, Managing Director & Owner dell’Hotel La Perla, Alia Radetti, CEO & Founder di Dream Beyond e Paolo Cenciarelli, CEO di Thalamus Charles hanno raccontato come nasce una destinazione attraverso una mappatura culturale e identitaria del territorio, un lavoro di scoperta che porti alla luce luoghi, tradizioni e storie spesso ignorati. Bisogna costruire una geografia emozionale fatta di esperienze autentiche che rivelino l’anima dell’Italia. Non bisogna farsi guidare da una pura strategia turistica né solamente dalla domanda del mercato, piuttosto bisogna avere il coraggio di portare avanti un vero e proprio atto culturale.
Tutti questi contributi e riflessioni, partono dal vino, il nuovo driver del made in Italy che ci può condurre in maniera semplice e anche profonda alla comprensione di un territorio e delle sue radici e sviluppare nuove strategie per proiettare il vino e il suo mondo verso il futuro.
Conclude Alessandra Montana, Founder di Allumeuse e di Be.Come: “Ringrazio tutti i partners e gli ospiti di questa edizione che per noi ha segnato nuovi traguardi. Il nostro scopo è sempre stato quello di portare il vino e il suo racconto in avanti verso nuovi linguaggi e obiettivi, e ogni edizione è un “mattone” che aggiungiamo a questo progetto. Ci vediamo nel 2025!”
Francesca Ciarmela
AL VIA LA TERZA EDIZIONE DI "TORGIANO WINTER"
22 ottobre 2024 - Torna a Torgiano, Città del Vino e uno dei "Borghi più belli d’Italia", la terza edizione della manifestazione culturale "Torgiano Winter" che si svolgerà dal 25 ottobre 2024 al 7 marzo 2025 con un ricco e variegato programma di appuntamenti. Ideata dalla Fondazione Lungarotti per animare il borgo anche d'inverno, dopo il successo delle scorse edizioni, si presenta quest'anno con tante novità.
"Torgiano Winter 3a edizione non è soltanto un proseguimento ma anche un arricchimento con un cartellone ancora più variegato per un pubblico ormai affezionato", dice Teresa Severini, Consigliere della Fondazione Lungarotti.
"Riproponiamo la formula che si è dimostrata vincente, ovvero quella della varietà di argomenti, ma questa volta con un'apertura anche ai giovani e ai giovanissimi con attività per le scuole ed eventi mirati a sensibilizzare il pubblico sul tema della disabilità.
Nuovi collaboratori del progetto sono infatti l'Istituto Comprensivo Torgiano-Bettona e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Territoriale di Perugia.
Inaugureremo questa edizione con una mostra al Museo del Vino - del quale sono ancora in atto i festeggiamenti per il 50esimo compleanno – e proseguiremo con gli altri appuntamenti che spazieranno tra arte, design, musica jazz e lirica, letteratura, sostenibilità e divulgazione scientifica. Torgiano si apre al pubblico in diversi luoghi e, in abbinamento agli incontri, saranno proposti, come ormai è tradizione, momenti conviviali con aperitivi e cene per dare voce anche ai prodotti del territorio. In partenariato con il Comune di Torgiano, un sentito ringraziamento alla Fondazione Perugia per aver compreso lo spessore sociale e culturale del progetto e per il prezioso aiuto”.
Ad aprire il cartellone, il 25 ottobre, sarà la mostra di pittura e disegno di Anne Donnelly dal titolo "Sulle ali dell'anima" che si inaugura alle 17.30 presso il Museo del Vino di Torgiano - MUVIT alla presenza dell’artista e delle figlie, Margaret e Giselda Mazzantini. L'esposizione, a cura della Fondazione Lungarotti, si potrà visitare fino al 2 marzo 2025 e si inserisce nel calendario delle attività celebrative dei 50 anni del MUVIT: è realizzata grazie al contributo della Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura (MiC), e con il patrocinio del Comune di Torgiano.
LA SALA SANT'ANTONIO OSPITERÀ I SEGUENTI APPUNTAMENTI:
il 22 novembre 2024, un concerto di musica jazz con il pianista Manuel Magrini e il contrabbassista Pietro Paris che presenteranno il loro nuovo progetto "Morning Routine". Per l'occasione, sarà ospite il trombettista Cosimo Boni.
Il 13 dicembre 2024, il consueto Concerto di Natale di musica lirica a cura dell'Associazione Ciro Scarponi che propone la "Cavalleria rusticana" di Pietro Mascagni con Paola Stafficci (Santuzza), Francesco Panni (Turiddu), Andrea Sari (Alfio), Alessandra Ongarello (Mamma Lucia), Simona Cavorsi (Lola) e con la partecipazione dei Cori di Marsciano e di Bettona. Pianista e narratore è il M° Stefano Ragni.
Il 24 gennaio 2025, arriverà a Torgiano Winter Federica Gasbarro, biologa esperta in sostenibilità e gestione dell’energia, in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella promozione dei diritti delle donne nelle STEM. E' stata inserita tra le 100 persone “Number One” di Forbes Italia, la classifica dei giovani italiani leader del futuro 2021. Terrà una conferenza dal titolo "Sostenibilità: una battaglia ideologica? Progresso o decrescita?"
Il 7 febbraio 2025, sarà la volta del giornalista, scrittore, docente universitario e curatore Cesare Cunaccia, con una conferenza su "L’invenzione dell’interno. 5 interior designer iconici lungo il ‘900".
Il 21 febbraio 2025, il produttore discografico e direttore artistico Stefano Senardi presenterà il documentario su Pino Daniele “Nero a metà” e dialogherà con un "ospite a sorpresa", tra i grandi della musica napoletana, amico di Pino.
Il 7 marzo 2025, gli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola presenteranno rispettivamente i libri: "Sirene. Il mistero del canto" e"L'Italia dei miracoli. Storie di santi, magia e misteri".
Il 21 marzo 2025, presso l'ENOTECA DELLA CANTINA LUNGAROTTI, si terrà una "Degustazione al Buio" a cura dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione di Perugia. Un percorso sensoriale attraverso il gusto, l'olfatto ed anche l'udito.
Tutte le iniziative sono organizzate dalla Fondazione Lungarotti in partenariato con il Comune di Torgiano, con il sostegno della Fondazione Perugia e la collaborazione di cantina Lungarotti, dell’I.C. Torgiano-Bettona e di UICI Associazione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione Perugia.
L'ingresso agli eventi è libero fino ad esaurimento posti.
INFO E PRENOTAZIONI:
MUVIT Museo del Vino – 075 9880200 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fondazione Lungarotti – 075 985486 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La Fondazione Lungarotti Onlus
Nata nel 1987 per volere dei coniugi Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, la Fondazione Lungarotti Onlus è attiva da oltre 35 anni nella promozione della cultura del vino dell’olio e nella tutela del patrimonio artistico e dei “mestieri d’arte” della tradizione umbra. A Torgiano, in particolare, la Fondazione gestisce le attività del Museo del Vino (MUVIT) e del Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) e cura mostre, eventi e pubblicazioni.
Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Una storia cominciata con Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna viticoltura italiana che, nel secondo dopoguerra, ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, a Torgiano, in una cantina di successo. Una storia che continua grazie all’impegno, la passione e la competenza delle 3 generazioni della famiglia Lungarotti che insieme oggi portano avanti le attività innovando, senza rinunciare al carattere inconfondibile di vini iconici come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio -Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC. Lungarotti conta in tutto 250 ettari di vigneti dislocati tra la Tenuta di Torgiano (certificata VIVA) e quella di Montefalco (certificata biologica), dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità. Tra i pilastri dell’azienda, anche la valorizzazione dell’enoturismo e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo delVino (MUVIT) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) di Torgiano. www.lungarotti.it.
Delia Demma
IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO CHIANTI CLASSICO AL QUIRINALE: MANETTI INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mentre dialoga col Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti
In occasione delle celebrazioni del Centenario del Consorzio, il Presidente Manetti ricevuto dal Capo dello Stato al Quirinale.
L’evento al Rome Waldorf Astoria in collaborazione con Fondazione Italiana Sommelier
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto ieri mattina al Quirinale il Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti. L’occasione: la celebrazione a Roma dell’anno del Centenario del Consorzio Vino Chianti Classico, il più antico d’Italia, in una giornata ricca di eventi e degustazioni, organizzata in collaborazione con Fondazione Italiana Sommelier.
“In questo anno così significativo per il nostro Consorzio – ha commentato il Presidente del Consorzio - sono grato alle istituzioni, che ci accompagnano nel nostro lavoro quotidiano e che quest’anno hanno voluto dedicare attenzione alla nostra realtà, a partire dalla più alta carica dello Stato Italiano, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale mi ha incontrato mostrando rara sensibilità e approfondita conoscenza dei temi a noi cari.”
Autorevole pubblico
Manetti, in rappresentanza di tutti i produttori del Gallo Nero, ha portato in omaggio al Presidente Mattarella il libro sulla storia del Consorzio “Sulle Tracce del Gallo Nero” e tre bottiglie di Chianti Classico, scelte per celebrare la sua carriera istituzionale dalla prima elezione alla Camera dei Deputati alla seconda elezione a Presidente della Repubblica Italiana. Sulla scatola, la seguente dedica: “Nel Centenario dalla costituzione del Consorzio Vino Chianti Classico, i produttori del Gallo Nero ringraziano il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, celebrando la dedizione di una vita spesa al servizio del nostro Paese, attraverso le vendemmie di tre anni, 1983, 2015 e 2022 così significative per la sua storia e la nostra Repubblica”.
La giornata romana del Consorzio Vino Chianti Classico è proseguita al Rome Cavalieri Waldorf Astoria, con la 43° edizione del Forum della Cultura del Vino e dell’Olio, a cura di Fondazione Italiana Sommelier, che il patron Franco Maria Ricci ha voluto dedicare proprio al Centenario del Chianti Classico.
Ha partecipato al Forum, anche il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, con un intervento iniziale, in cui ha ribadito l’importanza del Consorzio del Chianti Classico e delle unioni dei produttori per la salvaguardia, la tutela e la promozione dei prodotti Made in Italy di qualità.
Il Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti
Un lungo dibattito sulla storia del Consorzio, a cui hanno contributo, oltre al Presidente Giovanni Manetti e alla direttrice Carlotta Gori, i produttori di Chianti Classico Giuseppe Mazzocolin e Angela Fronti, che hanno parlato del Chianti Classico passato, presente e futuro; il presidente di Federdoc, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi sull’importanza ed il ruolo dei Consorzi di tutela; il giornalista “mapman” Alessandro Masnaghetti, sul valore e l’unicità del territorio; il giornalista Carlo Cambi, con un’interessante e inusuale excursus storico e, infine, Francesco Trimani, noto enotecario della Capitale.
Gli interventi del Forum hanno messo in luce tratti unici e aneddoti inediti della storia passata e presente del Consorzio, a partire da quel lontano 1924 in cui trentatré lungimiranti produttori si unirono per la prima volta, ma anche la visione delle nuove generazioni e lo sguardo verso il futuro che ha da sempre contraddistinto il sodalizio dei viticoltori del Gallo Nero.
Parole come “lungimiranza, visione, rispetto del territorio, coesione, sostenibilità, tradizione, cultura, unità, solidarietà, condivisione, casa comune” sono ricorse più volte per descrivere i 100 anni di una realtà e di un territorio che sono unici al mondo.
A conclusione del Forum, la giornata è proseguita con il classico walk-around tasting con la straordinaria partecipazione di settantatré aziende di Chianti Classico e la realizzazione di due seminari, dedicati all’olio DOP del Gallo Nero e ai primi 10 anni del Chianti Classico Gran Selezione.
Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo./Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Silvia Fiorentini – Caterina Mori
LA CANTINA CAIAROSSA COME GALLERIA D’ARTE
Caiarossa accoglierà due installazioni site-specific a cura degli artisti Samuel Rosi, in arte Muz con un live painting in cantina e il racconto su carta di Enrico Bani con le vinacce
Nell’ambito del Festival “la Collina delle Fiabe”, promosso dal Comune di Riparbella in collaborazione con Start Attitude e il curatore Gian Guido Grassi, sabato 5 ottobre, le cantine Caiarossa, la Cava, Prima Pietra e Quercia Luce si uniscono trasformandosi in un vero e proprio network artistico, accogliendo artisti contemporanei e installazioni site-specific. Caiarossa apre le porte all’opera murale di Muz e a quella su carta di Enrico Bani.
“Il Sentiero del vino di Riparbella” condurrà i visitatori in un viaggio attraverso i panorami suggestivi di questo borgo della Costa Toscana alla scoperta di alcune delle cantine più importanti di questo territorio, tra cui appunto Caiarossa, con uno speciale tour in partenza alle ore 10 e alle ore 15 (il ritrovo sarà presso l'ufficio turistico di Riparbella in piazza del Popolo).
L’opera di Enrico Bani (video in allegato) si sviluppa integrando la sua visione con l’utilizzo della vinaccia, oggetto di scarto nella produzione del vino, massa biodegradabile. L’artista racconta così la sua opera: “la vinaccia è variabile nel tempo, qui prende un nuovo corpo e diventa elemento segnico e cromatico sulla carta. L’opera si basa su uno studio che vuol porre al suo centro la scrittura, più precisamente la sua particella elementare, la lettera, che emancipata dal suo ruolo comunicativo si astrae in un segno grafico e materico nello spazio mediante una regressione e decostruzione dell’elemento tipografico fino a trasportarlo in una visione primordiale segnica”.
La struttura dell’installazione, inoltre, si collega allo spazio circostante della cantina grazie all’utilizzo di piccoli elementi metallici “che riportano lo spettatore a quella visione industriale, difficile da trovare immersi in questa realtà locale toscana di produzione del vino, fatta di vigneti, colline e panorami immersi nella natura”.
Il live painting di Samuel Rosi, in arte Muz, invece, prende spunto da un bucchero etrusco, una caraffa comunemente utilizzata per il vino. “L’idea è stata quella - spiega l’artista - di collegare il territorio, conosciuto come Costa degli Etruschi, con la mansione del luogo attraverso il disegno. L’esecuzione vede utilizzato un prodotto in grado di creare un rilievo, previa applicazione di uno stencil, sul muro. Una volta ottenuto il disegno, viene riutilizzato il medesimo colore di fondo. L’opera sarà visibile grazie al gioco di contrasto chiaro/scuro creato dalla luce sul muro”.
Il percorso espositivo continua in cantina ammirando altre opere dei due artisti.
Enrico Bani, nato nel 1996, si è laureato presso la Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Si è dedicato durante il suo percorso di studi alla ricerca nel campo della grafica d’arte contemporanea integrando la tradizione con la contemporaneità, ha studiato le nuove tecniche calcografiche. L’artista pone al centro della sua ricerca la lettera che, emancipata dal suo ruolo comunicativo, si astrae in un segno grafico e materico nello spazio.
Samuel Rosi, in arte Muz, nato nel 1995 a San Miniato. Si è laureato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Cerreto Guidi. Provenendo dal contesto dell’arte urbana, ha sviluppato un’attrazione verso il paesaggio contemporaneo, un luogo privo di orizzonti e capace di prestarsi ad ogni tipo di elemento costitutivo. Il paesaggio urbano diventa così un modo per ripensare lo spazio come un insieme di relazioni, un supporto su cui intervenire. All’interno di una contemporaneità progettuale il paesaggio acquisisce rilevanza: diventa un nuovo paradigma del progetto contemporaneo.
CAIAROSSA
Era il 2004 quando Eric Albada Jelgersma decide di acquistare una tenuta in questa parte speciale d’Italia, portando con sè le conoscenze sviluppate negli anni a Bordeaux, con Château Giscours, nota azienda vinicola nella denominazione Margaux della regione francese di Bordeaux.
Eric Albada si innamora infatti di questa piccola ma bellissima cantina, immersa nella macchia mediterranea, sul versante occidentale di una collina che si affaccia sul mare. Oggi, i suoi figli Dennis, Derk e Valérie proseguono sulle orme del padre e continuano a lavorare alla ricerca della massima precisione nella produzione dei vini.
Questa ricerca è volta alla massima connessione con il ritmo della natura, ed è per questo che fin dalla sua nascita la cantina segue i principi dell'agricoltura biodinamica, con l’obiettivo di aumentare la vitalità e la resilienza del terreno. I vini Caiarossa sono unici: raffinati blend delineano una ricerca tra sperimentazione ed equilibrio. Un’armonia che restituisce l’interpretazione virtuosa del territorio con occhi francesi.
Sveva Alagna
CONCORSO LETTERARIO BERE IL TERRITORIO - I VINCITORI DELLA VENTITREESIMA EDIZIONE
|
|
|
|
|
|
|