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Eventi Consorzi

Firenze Wine Expo 2022

APPASSIMENTI APERTI: BENVENUTI A SERRAPETRONA!

Immaginate stanze colme di grappoli, “pellegrinaggi” enoici nelle cantine, degustazioni di un vino veramente unico.

Tutto ciò è Appassimenti Aperti, la manifestazione che ogni anno richiama a Serrapetrona, nell’Alto maceratese, frotte di turisti ed enoappassionati desiderosi di compiere un’immersione totale nel mondo della Vernaccia nera, un esclusivo vitigno autoctono.

Ad accogliere gli ospiti un’intera comunità, che si apre al mondo ed indossa l’abito della festa. Spiega Silvia Pinzi, giovane ma già esperta Sindaca: “Appassimenti Aperti è una manifestazione unica nel suo genere! Tutto il paese contribuisce ad accrescere l’attrattività di un evento che vede in prima linea i nostri valorosi vignaioli, uniti nel proporre un’esperienza indimenticabile”.

A Serrapetrona, nelle domeniche 13 e 20 novembre, incontrastate protagoniste saranno le cantine, insieme agli appassimenti ed al suggestivo borgo. Nell’occasione funzioneranno apposite navette, per condurre gli enoturisti nelle quattro cantine visitabili e nei relativi appassimenti, ossia gli spazi dove vengono riposte, in cassette o appese ai soffitti, le uve raccolte durante la vendemmia (www.appassimentiaperti.it).

In paese saranno invece presenti, con i propri stand per degustazioni guidate, le sette cantine aderenti: Alberto Quacquarini, Colleluce, Fontezoppa, Podere sul Lago, Serboni, Terre di Serrapetrona e Verser. Alle ore 12:00 di domenica 13 novembre è programmato uno speciale evento di apertura con il Grand Tour delle Marche, un cooking-talk show dal titolo “Ambasciatori” che, accanto alla Vernaccia di Serrapetrona, vedrà protagonista un’altra eccellenza del territorio, anch’essa contraddistinta dal riconoscimento europeo: i Vincisgrassi alla maceratese STG.

Due fine settimana per conoscere questo accogliente borgo, in auto o in camper, in bici o con un salutare trekking. Non solo vino e prodotti tipici, ma anche un mercatino dell’artigianato e tante suggestioni storiche e culturali, tra le quali le chiese di San Francesco,  con un polittico di Lorenzo d’Alessandro, e di Santa Maria in Piazza, che ospita il percorso “Il bello della ricostruzione. L’arte salvata si mostra”. Visitabili a Palazzo Claudi le mostre sui fossili e sulle opere di Claudio Claudi.

La  Vernaccia di Serrapetrona DOCG  ed il  Serrapetrona DOC  sono due denominazioni caratterizzate da una fortissima identità e da un profondo  legame con il territorio. Sembra addirittura che il metodo con il quale viene vinificata la Vernaccia di Serrapetrona DOCG dia vita all’unico spumante al mondo che prevede una sequenza di ben tre fermentazioni e rifermentazioni. Nasce proprio da questa peculiarità, ossia l’appassimento delle uve, la tradizione di “Appassimenti Aperti” che celebra l’unicità di una viticoltura, non a caso, definita “eroica”.

La manifestazione è sede di tappa del Grand Tour delle Marche 2022, promosso dall’organizzazione di Tipicità con ANCI Marche, in collaborazione con la Regione Marche e la partnership progettuale di Banca Mediolanum (www.tipicitaexperience.it).

 

Angelo Serri

ENOTURISMO: LA RIVINCITA DI MONTALCINO, IN ESTATE PRESENZE A +20% SUL PRE-COVID. STRANIERI IN CRESCITA DELL’87%

 

SUL 2021 BINDOCCI (CONSORZIO BRUNELLO): BRUNELLO MOTORE INTERA ECONOMIA, NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE

 

“La scorsa estate Montalcino è tornata a essere il feudo globale dell’enoturismo; dopo 3 anni di assenza forzata abbiamo ritrovato gli storici frequentatori delle nostre cantine. Enoappassionati da tutto il mondo arrivati in “pellegrinaggio” al Brunello per poi scoprire che qui il vino non è l’unico elemento a fare la differenza. Montalcino è anche paesaggio Unesco della Val d’Orcia, biodiversità, agricoltura, stile di vita: la prova che esiste un enoturismo di qualità, alto-spendente, culturalmente esigente. E che il vino può rappresentare il motore dell’economia di un intero territorio nel rispetto dell’ambiente”. Così il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci commenta le elaborazioni sulle presenze turistiche provvisorie rilevate dall’ufficio statistico della Regione Toscana in vista di Benvenuto Brunello, l’evento di anteprima di presentazione delle nuove annate in programma a Montalcino dall’11 al 21 novembre.

“Con questi dati – ha aggiunto Bindocci – le nostre sensazioni estive si sono confermate: da maggio ad agosto non avevamo mai visto un’affluenza così elevata e allo stesso tempo di qualità. Merito del grande ritorno di americani, brasiliani, inglesi, canadesi, australiani, quelli che prima della pandemia erano gli habitué storici di Montalcino. Il risultato, per un’area rurale che conta una struttura ricettiva ogni 35 abitanti e dove non manca certo lo spazio, è da record: circa 120mila presenze con pernottamenti in 4 mesi, addirittura il 20% in più rispetto al pre-Covid del 2019 e un incremento dell’87% delle presenze straniere al confronto con il 2021, quando gli arrivi italiani avevano tenuto in vita l’ospitalità enoturistica. Quest’anno il nuovo switch ci riporta alla definitiva normalità, con gli stranieri da circa 60 nazioni che tornano a rappresentare quasi il 70% del totale ospiti negli alberghi del borgo, negli agriturismi, nelle cantine e nei relais delle aziende vitivinicole, nelle enoteche, nelle fiaschetterie e – dallo scorso anno - nel museo “Tempio del Brunello”, che si è appena aggiudicato il premio innovazione di Tiqets, la piattaforma di prenotazione online leader a livello mondiale per musei e attrazioni”.

Dai dati provvisori – osserva il Consorzio – i pesi degli arrivi sembrano essere tornati agli assetti pre-pandemici, con i big spender – in crescita dai Paesi terzi – che erano ovviamente gli statunitensi, primo mercato estero per le vendite di Brunello di Montalcino, ma anche brasiliani e canadesi, oltre ai più vicini tedeschi e inglesi. L’analisi per macroaree restituisce alle Americhe circa il 25% delle presenze complessive (erano al 7% lo scorso anno e a poco più del 2% nel 2020), con una crescita dell’incidenza di ospiti dell’Unione europea e un calo degli italiani, che rappresentano 1/3 della domanda ma che nel 2020 erano arrivati a 70%. 

A Montalcino è di 3.500 la superficie di vigneto iscritta a Doc e Docg con 2.100 ettari a Brunello, un valore quest’ultimo volutamente rimasto lo stesso da 25 anni. Ciò che non cambia sono anche gli ettari di bosco: dei 31 mila ettari del comprensorio, circa la metà sono infatti di bosco (e incolti), con il 10% a oliveti e solo per il 15% dalle vigne, poi pascoli, seminativi e altre colture. La comunità agricola (un’azienda su due è agricola) è tra le più ricche al mondo e tra le più virtuose a livello nazionale, con un’economia fondata per la metà delle proprie imprese da aziende agricole e un tasso di disoccupazione che non arriva al 2%, in grado di assorbire anche gran parte della manodopera dei comuni limitrofi (4.000 addetti nei periodi di punta). Il vigneto arriva a punte valoriali che oggi sfiorano il valore di quasi 1 milione di euro per ettaro, per un totale di oltre 2 miliardi di euro. Secondo un’analisi Winenews la crescita del valore della vigna rispetto a cinquant’anni fa è 4.500%. Altissima la propensione green, con una vigna bio che oggi sfiora il 50% del totale coltivato per la Docg. Nel 2021 il Brunello di Montalcino è risultato il vino più conosciuto tra i consumatori italiani, con una notorietà al 67% secondo il report annuale di Wine Intelligence realizzato su un campione rappresentativo di consumatori del Belpaese. 

A Benvenuto Brunello partecipano 137 cantine. In degustazione, il Brunello 2018, la Riserva 2017, il Rosso di Montalcino 2021 oltre alle referenze degli altri due vini della denominazione: Moscadello e Sant’Antimo.

 

Sara Faroni 

UK E SVIZZERA, METE DEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG. PROSSIMA TAPPA IL MERANO WINE FESTIVAL

 

 

Il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG presente in UK e in Svizzera e attore al Merano Wine Festival 

Ottobre è stato un mese denso di appuntamenti per il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, protagonista di Masterclass dedicate nel Regno Unito e in Svizzera.  Il 4 ottobre il Direttore del Consorzio, Diego Tomasi, ha tenuto una lezione sulle diverse espressioni organolettiche della Denominazione ad un gruppo di studenti e produttori di vino della Facoltà di Enologia del Plumpton College, la principale istituzione di istruzione, formazione e ricerca sul vino nel Regno Unito. L’appuntamento ha visto la partecipazione di due enologi locali, con il supporto della Master of Wine britannica Sarah Abbott. In questa occasione oggetto di particolare attenzione sono stati i vini e i terroir di Conegliano Valdobbiadene, Rive e Cartizze, nonché le sfumature della vinificazione con il metodo Martinotti. Sono stati presentati 12 vini delle selezioni Rive e Cartizze, raggruppati in flight che hanno mostrato le diverse zone, i differenti terroir e i profili aromatici e gustativi distintivi di ciascun gruppo. Alla masterclass è poi seguito un momento di networking in cui i produttori inglesi hanno condiviso consigli e appunti rispetto ai loro vini con gli enologi di Conegliano Valdobbiadene. 

 

Il giorno successivo invece il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è stato protagonista a Londra di un evento gastronomico in cui le nostre bollicine sono state abbinate ai piatti della cucina di Eataly, per suggellare ulteriormente la partnership con l’insegna ambasciatrice del Made in Italy del mondo, che ha scelto di dedicare alla nostra Denominazione un ampio spazio della sua enoteca londinese.   Due occasioni importanti se si pensa che UK è il primo mercato estero per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, che cresce del 18,2% in volume, con un export che vale in assoluto 9,6 mln di bottiglie e 50,2 milioni di euro in valore (+7,5%).

Poche settimane dopo il Consorzio è approdato in Svizzera per due Masterclass (il 17 e il 19 ottobre), organizzate dalla Camera di Commercio italiana per la Svizzera, rivolte ad un pubblico di giornalisti ed operatori del settore che hanno visto il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG insieme al Consorzio di Tutela dei Vini della Valpolicella presentare i propri vini, eccellenze enoiche italiane.

Il pubblico composto da giornalisti e professionisti del settore è stato guidato da Paolo Basso, sommelier italiano che vive in Svizzera e vincitore del titolo di Miglior Sommelier del Mondo nel 2013, alla scoperta dei vini icona del territorio veneto, delle loro tipicità da sempre apprezzate dal pubblico svizzero.

 

Diciotto sono state le aziende del territorio coinvolte nell’iniziativa, che mira a rafforzare il posizionamento del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG in un mercato storico, la Svizzera, dove sono state vendute nel 2021 6.156.669 di bottiglie per un valore di 31.272.987 di euro.  La Svizzera è il terzo mercato per l’export del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, che ha continuato negli anni a premiare la qualità dello spumante di questa zona; prova ne è la crescita a doppia cifra delle vendite tra il 2010 e il 2021, in particolare a valore (+ 92%).

Se in passato le attività di promozione del Consorzio si erano concentrate soprattutto nell’area tedesca, queste nuove iniziative hanno confermano l’intenzione del Consorzio di estendere ulteriormente i propri orizzonti. Non ultimo quello francese che sta dando segnali di grande interesse per lo spumante delle Rive.  Senza dimenticare l’imminente ritrovo in Italia, al Merano Wine Festival dal 4 al 8 novembre, il momento ideale per presentare ad un pubblico internazionale le eccellenze del terroir di Conegliano Valdobbiadene. Il Consorzio sarà infatti presente con un proprio banco d’assaggio dove si potranno degustare 50 etichette di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

 

Alessandra Zaco

SALONE DEL GUSTO 2022: LA VERSATILITÀ D’USO DEL PARMIGIANO REGGIANO TROVA NUOVI CONFINI

PRESENTATE LE PRALINE AL PARMIGIANO REGGIANO DELLA CIOCCOLATERIA LAVORATTI 1938

 Il Consorzio e la storica azienda del savonese, recentemente acquisita e rilanciata da Fabio Fazio, hanno annunciato una collaborazione all’insegna del rispetto delle materie prime e della naturalità dei prodotti. Oggi, venerdì 23 settembre, nell’ambito di Terra Madre, Salone del Gusto di Torino, l’evento mondiale dedicato al buon cibo e alle politiche alimentari, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha presentato in anteprima la pralina al Parmigiano Reggiano realizzata dalla cioccolateria Lavoratti 1938. La storica azienda artigianale di Varazze, nel savonese, in crisi a causa dell’emergenza sanitaria da Covid, è stata recentemente acquisita e rilanciata dalla società Dolcezze di Riviera, nel cui cda siede un personaggio d’eccezione: Fabio Fazio, volto popolare della TV, oggi presente alla rassegna negli inediti panni di produttore di cioccolato.

L’evento si conferma in linea con le iniziative del Consorzio, incentrate sui temi della biodiversità (con appuntamenti sul Parmigiano Reggiano di Montagna, delle vacche Bianche Modenesi e delle Rosse Reggiane) e della varietà di abbinamenti, resi possibili dal gusto unico e deciso della DOP più amata: si va infatti dal vermouth alle birre artigianali, dal gin al sakè giapponese, dalla Fassona di Razza Piemontese fino, appunto, al cioccolato artigianale. «È ormai evidente a tutti», ha confermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, «che il Parmigiano Reggiano è un prodotto estremamente versatile, in grado non solo di conferire carattere ai grandi piatti, ma anche di abbinarsi con disinvoltura a vini, distillati, prodotti ittici e, come avrete presto modo di scoprire, al cioccolato di qualità. Esiste infatti un Parmigiano Reggiano per tutti i gusti: e non parliamo solo di stagionature e di razze, ma anche di prodotti “certificati” che vanno incontro alle esigenze più diverse, quali il prodotto di Montagna, il Kosher, l’Halal e il Biologico. A colpirci nel rilancio di Lavoratti 1938 non sono stati solo la passione e l’impegno investiti nel salvataggio dell’azienda, ma anche la decisione di non utilizzare coloranti nella lavorazione: una scelta che trova una consonanza con la tradizione di naturalità e rispetto delle materie prime del Parmigiano Reggiano».

Lavoratti 1938 rivive a Varazze, in provincia di Savona, con nuove ambizioni: quelle di Fabio Fazio e dell’imprenditore e ristoratore Davide Petrini, decisi a rilanciare la storica cioccolateria della loro terra d’origine. «Abbiamo salvato un pezzo della nostra infanzia», ha dichiarato Fazio durante la conferenza stampa del 15 settembre a Portofino, presso il ristorante di Carlo Cracco. L’obiettivo è quello di produrre un cioccolato d’autore realizzato con le ricette del maestro pasticcere Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto, artigiano del gusto di fama internazionale, attento selezionatore di ingredienti e paladino della qualità assoluta. Capofila della ricerca e sviluppo il Professor Ernesto Carrega, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza e Cremona, specializzato in tecnologie di lavorazione dei prodotti dolciari; è lui l’artefice dell’arduo compito di realizzare i sogni dell’azienda. Un’intera squadra ha lavorato con cura e dedizione a ogni aspetto della filiera: dal rinnovo degli impianti alla scelta e tracciabilità delle materie prime, dall’attenzione all’ambiente a un modello di crescita basato su sostenibilità e responsabilità sociale.

«Abbiamo osato unire la piacevolezza e l’equilibrio del nostro cioccolato all’ingrediente che rappresenta al meglio l’Italia nel mondo: il Parmigiano Reggiano, garanzia assoluta di eccellenza senza eguali», ha dichiarato Fazio. «Ne è nata una pralina sorprendente in cui il cioccolato custodisce le diverse stagionature di Parmigiano in modo perfetto». Pensate come pre-dessert o come accompagnamento per l’aperitivo, le praline al Parmigiano Reggiano offrono quattro diverse stagionature selezionate da Lavoratti in collaborazione con il Consorzio. «Siamo orgogliosi», ha proseguito il volto popolare della TV, «di poter annunciare questa ricetta inedita che, dopo un’accurata ricerca, sposa le diverse stagionature di Parmigiano Reggiano con differenti percentuali di massa di cacao del nostro cioccolato. Non abbiamo dubbi: è stato senz’altro il modo migliore per inaugurare il nostro piccolo e appassionato percorso».

Fabrizio Raimondi: mobile +39 335 389848   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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