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Eventi Consorzi

A MARIANGELA GROSOLI L'ITALIAN FOOD NEWS AWARD

MARIANGELA GROSOLI, PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI TUTELA DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA, PREMIATA CON L’ITALIAN FOOD NEWS AWARD 

Nella motivazione, il riconoscimento per l'azione di internazionalizzazione del prodotto diventato un baluardo del Made in Italy.  Un prestigioso riconoscimento per l’Aceto Balsamico di Modena IGP ed in particolare per la Presidente del Consorzio di Tutela Mariangela Grosoli, che sabato scorso ha ricevuto a Roma, durante il festival del cinema gastronomico Cinecibo ai Cinecittà Studios, l’Italian Food News Award. Un premio organizzato e promosso dall’omonima testata giornalistica che viene attribuito ad aziende, persone e prodotti eccellenti dell’agroalimentare italiano, indicati da una giuria di professionisti del settore. La motivazione che ha portato alla scelta della figura di Mariangela Grosoli tra le personalità da premiare, è stata: “A Mariangela Grosoli, in qualità di Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena. Per l'azione di internazionalizzazione del prodotto diventato un baluardo del Made in Italy, coprendo 120 paesi esteri, esportando il 92% della produzione”. 

“Ricevere questo premio è motivo di orgoglio non solo per me ma per tutto il Consorzio che mi pregio di rappresentare – ha commentato Mariangela Grosoli – anche perché il grande lavoro che esso porta avanti quotidianamente è frutto dell’impegno di un gruppo coeso che ha saputo cogliere l’occasione di fare squadra per raggiungere un obiettivo comune. Ovvero quello di tutelare un prodotto di eccellenza e promuoverlo anche al di fuori dei confini nazionali. L’Aceto Balsamico di Modena – ha aggiunto - è infatti uno degli ambasciatori più significativi del Made in Italy agroalimentare nel mondo, proprio in virtù dell’ampia fetta di produzione che viene destinata all’export”.  L’edizione di Cinecibo si è svolta dal 15 al 18 dicembre in una location nuova rispetto al passato: oggi il nuovo quartier generale del festival è infatti “Cinecittà”, luogo di culto del cinema internazionale nella Capitale. Fitto e interessante è stato il programma del Festival, che è stato più che mai ricco di attività dedicate al cinema e al cibo: tavole rotonde, proiezioni di documentari e corti, premi in concorso e fuori concorso, attori ai fornelli con prove di show cooking e riconoscimenti assegnati a noti personaggi del mondo dello spettacolo e dell’agroalimentare che si sono distinti nella valorizzazione dell’arte culinaria, della territorialità e della tipicità gastronomica locale.  

Tra le altre personalità premiate insieme a Mariangela Grosoli con l’Italian Food News Award, anche Fabio Ciconte dell’Associazione Terra!, Fabio Massimo Pallottini Presidente Italmercati, Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti e lo chef del ristorante La Pergola di Roma 3 stelle Michelin Heinz Beck a cui è stato consegnato oltre al Italian Food News Award anche il premio Cinecibo Award. La premiazione si è svolta durante la serata di gala condotta dalle giornaliste Rai Laura Squizzato.  

 

Ufficio Stampa Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

 

CONSORZIO: BENVENUTO BRUNELLO CHIUDE E TORNA A MONTALCINO DALL’11 NOVEMBRE 2022

 

  EDIZIONE SPECIALE A NEW YORK A FEBBRAIO

 

Con circa mille partecipanti tra winelover, stampa e operatori in pellegrinaggio a Montalcino per il debutto delle nuove annate del principe dei rossi toscani di 120 cantine, il 29 novembre si è chiusa la 30^ edizione di Benvenuto Brunello. 

 

Molte le novità messe in campo dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino per l’anniversario dell’evento che ha fatto da apripista alle anteprime vinicole italiane, a partire dalla durata. Infatti, sono state undici le giornate di degustazioni andate in scena dal 19 novembre con il coinvolgimento selezionato e contingentato degli stakeholder del Brunello: dalle guide del settore alla stampa nazionale ed estera, dagli operatori ai sommelier dei top ristoranti tricolori, fino ai blogger e agli enoappassionati.

 

Inoltre, rivoluzione per l’assegnazione delle stelle. Dall’edizione appena archiviata e anticipata a novembre, la piastrella celebrativa di Benvenuto Brunello - firmata quest’anno da Carlo Cracco – non riporterà più la valutazione della nuova annata.

 

Rilancio anche sulla promozione internazionale, in particolare sul mercato statunitense e sulla piazza di New York dove nell’ultimo weekend del prossimo febbraio tornerà a svolgersi proprio Benvenuto Brunello. Mentre in Italia, la 31^ edizione partirà l’11 novembre 2022 con l’anteprima dei nuovi millesimi.

 

Sara Faroni

VINO (BENVENUTO BRUNELLO): CRACCO FIRMA LA 30^ PIASTRELLA PER VENDEMMIA 2021

 

BINDOCCI (PRES. CONSORZIO): RISTORAZIONE TESTIMONIAL NATURALE DEL NOSTRO BRUNELLO

RIVOLUZIONE NELL’ASSEGNAZIONE DELLE STELLE

 

Un uovo, simbolo della vita; come sfondo la Galleria Vittorio Emanuele, il salotto di Milano dove ha sede il ristorante stellato di Carlo Cracco. È un inno alla cucina italiana la mattonella icona della vendemmia 2021 del Brunello di Montalcino, realizzata da Carlo Cracco e svelata questa sera sul muro del Palazzo comunale del borgo medievale toscano in occasione di Benvenuto Brunello (19-29 novembre). “Carlo Cracco – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - è simbolo di un’italianità in cucina da sempre testimonial del nostro Brunello in Italia e nel mondo. Per la trentesima piastrella dedicata a una vendemmia senz’altro molto interessante, abbiamo fortemente voluto ribadire il sodalizio speciale con la ristorazione, nostro canale storico e naturale che solo lo scorso anno a causa dell’emergenza ha perso in Italia quasi il 40% del proprio fatturato, per un equivalente di circa 38 miliardi di euro. Tra le novità legate al nuovo posizionamento di Benvenuto Brunello – ha concluso Bindocci – c’è senz’altro l’analisi sulla nuova annata, da quest’anno senza l’indicazione di merito data dalle stelle. Il giudizio sulla nuova annata è per la prima volta anticipato a novembre: da qui l’impossibilità di valutare un prodotto che ancora non c’è. Le stelle sulla 2021 saranno perciò assegnate dopo un anno di affinamento, in occasione dell’anteprima 2022”.

Per l’autore della storica mattonella, regista anche della cena di gala, Carlo Cracco: “L’uovo è da sempre un ingrediente a cui sono molto legato. All’apparenza così semplice, in realtà racchiude in sé tantissimi significati: dal senso della vita, della nascita fino all’immagine della perfezione della prospettiva. Negli anni, ho lavorato tanto in cucina cercando di creare valore intorno a questo ingrediente speciale che non è solo una piccola parte di tante preparazioni ma può essere grande protagonista in tavola”.

Una valutazione sulla vendemmia - e non sul vino – è stata presentata oggi dall’enologo Maurizio Castelli e l’agronomo Massimo Achilli, secondo i quali il Brunello 2021 potrà esprimere un potenziale molto elevato, con differenziazioni importanti rispetto ai millesimi precedenti. Per gli esperti, la 2021 sarà una “buona annata” perché i produttori di Montalcino hanno saputo gestire, dal campo alla cantina, il cambiamento climatico in corso anche in questo microcosmo perfetto per il vino. Dopo un marzo molto caldo, che ha anticipato un germogliamento delle viti bruscamente interrotto dalle gelate di aprile e la successiva siccità estiva, il decorso di maturazione delle viti dell’annata 2021 è tornato alla normalità.

Carlo Cracco, ambasciatore della Regione Lombardia per Expo 2015, è oggi presidente dell’Associazione no-profit Maestro Martino, il cui obiettivo principale è promuovere la cucina d’autore e le eccellenze del territorio. Dal 2018 il Ristorante Cracco si è trasferito in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano in un locale di 1200 metri quadri con oltre 2500 etichette. A Montalcino, 11 le giornate di degustazioni previste con 119 cantine per tenere a battesimo il Brunello 2017, il Brunello Riserva 2016 e il Rosso di Montalcino 2020 assieme a winelover e operatori. Il 22 novembre sono attesi per i tasting 85 sommelier dell’alta ristorazione.

 

Sara Faroni

BENVENUTO BRUNELLO: A MONTALCINO IN 30ANNI VALORE VIGNA A +2000% (2 MILIARDI DI EURO). VALORE VINO A +300%

 

STUDIO SULLA BRUNELLO ECONOMY, A MONTALCINO CONVIVONO PROFESSIONALITA’ DA 70 PAESI, DISOCCUPAZIONE QUASI AZZERATA (2%) E BOOM ENOTURISMO

 

La nascita del primo wine district dell’era moderna, un aumento esponenziale (+1.962%) del valore del vigneto e il successo di una “controrivoluzione agricola” che, nelle ultime 3 decadi, ha ripensato l’evoluzione di un territorio attorno allo sviluppo della qualità di un prodotto legato a doppio filo con le sue radici. Sono “les trente glorieuses” di Montalcino, miracolo economico del principe dei rossi toscani che in occasione dei 30 anni di “Benvenuto Brunello”, l’evento che dal borgo toscano ha inventato le “Anteprime” dei vini italiani nel 1992, festeggia l’exploit di uno dei simboli del made in Italy da semplice prodotto della terra a caso di studio dell’enologia italiana e mondiale. Oggetto di una ricostruzione storica affidata dal Consorzio del Brunello di Montalcino alla testata di settore WineNews, il trentennio 1992-2022 testimonia la circolarità virtuosa di un distretto che, pioneristicamente, ha saputo trovare fin dai suoi albori la chiave del proprio successo proprio nel trinomio della sostenibilità ambientale, economica e sociale. “Il concetto di qualità – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – oggi non si limita al solo vino ma abbraccia una sfera più ampia. A un aumento della qualità del Brunello corrisponde in maniera direttamente proporzionale un incremento del benessere socioeconomico della comunità sul territorio”. 

L’INCREMENTO RECORD DELLA RESA FONDIARIA

E a dimostrarlo sono i numeri, raccolti nell’analisi di WineNews, che documentano una crescita trasversale del territorio, trainata dal boom del suo prodotto ambasciatore. Se infatti nel 1992 un ettaro di terreno vitato di Brunello di Montalcino valeva 40 milioni di vecchie lire (36.380 euro attuali secondo il coefficiente Istat per l’attualizzazione dei valori), oggi il prezzo è circa 20 volte superiore, pari a 750.000 euro, con una rivalutazione record del +1.962% che raggiunge il +4.500% se si allarga l’orizzonte temporale al 1966, quando un ettaro di terreno vitato costava 1,8 milioni di lire. Stando alle stime 2020 del Consorzio, il “vigneto Brunello” vale oggi circa 2 miliardi di euro complessivi, e continua ad attrarre investimenti. 

L’EFFETTO “BRUNELLO” SULLA CRESCITA SOCIO-ECONOMICA

A partire dai primi anni ’90, la produzione di Brunello ha portato a Montalcino professionalità da 70 Paesi diversi, rendendola non solo un vero e proprio “melting pot” di esperienze e know how (rappresenta il 15,8% la percentuale di stranieri sulla popolazione totale, il doppio della media italiana), ma anche un esempio virtuoso in tema di occupazione, soprattutto giovanile e una disoccupazione che non arriva al 2%, in grado di assorbire anche gran parte della manodopera dei Comuni limitrofi. Quasi la metà delle oltre 1.500 imprese sono oggi a stampo agroalimentare, di cui 300 legate direttamente all’agricoltura, e si è assistito negli ultimi 30 anni anche al decuplicarsi degli esercizi nel campo della ristorazione e dell’hospitality. Forte della bellezza del territorio e il sodalizio con le altre “Eccellenze di Montalcino” (tartufo bianco, olio, miele, zafferano, formaggio, prugne, pasta e farro), il borgo medievale è stato infatti precursore anche nel campo del turismo enogastronomico. Ogni anno accoglie oltre 1 milione di enoturisti e “big spender” (con quasi 200.000 presenze e più di 75.000 arrivi prima del Covid, secondo le elaborazioni su base statistica della Regione Toscana), in 7 casi su 10 stranieri e provenienti da più di 60 Paesi.

IL MERCATO GLOBALE

Sul fronte del prodotto, attualmente sono 14 milioni le bottiglie immesse nel mercato (di cui 9 milioni di Brunello di Montalcino e 4 milioni di Rosso di Montalcino). A produrle sono 218 aziende (erano 147 nel 1992) su oltre 4.300 ettari di vigneti coltivati essenzialmente a Sangiovese (di cui 3.150 iscritti a Doc e Docg, e quasi il 50% a coltivazione biologica). Le esportazioni, che nel 1993 erano il 45% delle vendite, rappresentano oggi il 70% del business, che raggiunge ogni anno più di 90 Paesi in tutto il mondo, con Stati Uniti, Canada, Germania e Regno Unito in testa. Interessante anche il dato sulla resa dello sfuso, che ha registrato un incremento del +300% nelle ultime tre decadi. Infine, le giacenze in cantina con gli stock conservati in botte nei caveau delle cantine che secondo l’analisi valgono già 400 milioni di euro e addirittura 1,2 miliardi una volta che il Brunello sarà imbottigliato e pronto alla vendita.

Al focus sui 30 anni di questa sera, il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci; lo storico presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Enzo Tiezzi; l’autore della mattonella celebrativa del 1992 Roberto Turchi; il direttore di WineNews Alessandro Regoli; il presidente del Consorzio del Rosso e vicepresidente del Consorzio del Brunello del 1992 Andrea Costanti; il master of wine Gabriele Gorelli.

 

Sara Faroni

VINO (CONSORZIO BRUNELLO): I 7 PREMIATI DEL LECCIO D’ORO A BENVENUTO BRUNELLO

ALL’ESTERO VINCONO LOCALI A OSLO E MALTA. IN ITALIA LA RISTORAZIONE PARLA BRUNELLO TRA LOCALI STORICI E BIG DELLA CUCINA 

 

È un red carpet lungo dalla Norvegia a Malta e che attraversa il Belpaese quello del Leccio d’Oro, il premio del Consorzio del vino Brunello di Montalcino che oggi, in occasione della giornata conclusiva della prima tappa del 30° Benvenuto Brunello (19-29 novembre), ha svelato i 7 vincitori tra ristoranti, locali storici ed enoteche, nazionali e internazionali.

Ad aggiudicarsi il Leccio d’Oro nella categoria ristorante estero è il Casa Matta di Oslo: il locale, nonostante abbia aperto solo lo scorso anno, ha già all’attivo circa 40 referenze di Brunello.

Sale invece sul podio della ristorazione tricolore, La Trattoria Enrico Bartolini. Situato all’interno dell’Andana Resort a Castiglion della Pescaia (GR), il ristorante stellato “declinato - secondo la guida Michelin - in salsa maremmana” offre nella sua carta vini circa 150 referenze di Brunello, una library di annate dagli anni ‘90 e una stanza tutta dedicata al re dei vini di Montalcino.

Dalla Toscana al Veneto, con l’esordio del Leccio d’Oro nella città di Giulietta e Romeo grazie allo storico Caffè Dante Bistrot, che conquista il riconoscimento nella sezione ‘Osterie’. Sono circa 90 le etichette di Brunello presenti nella carta vini del locale di Piazza dei Signori a Verona, dove la statua del sommo Poeta vigila sulla cantina premiata anche quest’anno con i due bicchieri del “Best of award of Excellence” di Wine Spectator.

Per le enoteche entra nel palmares internazionale del Leccio d’Oro, Vini e Capricci by Abraham’s nella città di Xeuchia a Malta, un vero e proprio luogo cult e punto di riferimento nell’isola per gli appassionati di gourmet food, wine & spirit. Mentre la sezione tricolore va all’Antico Vinaio di Cernusco sul Naviglio, la “casa del vino” alle porte di Milano guidata da Cristiano Navalesi, originario toscano trasferito al Nord per “seguire il cuore”.

Per quanto riguarda i premi speciali del Leccio d’Oro 2021, la storica Salumeria Roscioli, famosa in tutto il mondo per la sua carbonara da podio a ridosso di Campo dei Fiori a Roma, si aggiudica la sezione “Rosso di Montalcino”, mentre il riconoscimento “Brunello Lovers” va al Calandrino (Rubano, Padova), il locale eclettico e informale del pluristellato Massimiliano Alajmo, che propone oltre 50 etichette di Brunello in carta.

Istituito nel 1994, il Premio Leccio d’Oro è dedicato ai ristoranti e alle enoteche nazionali ed estere con una wine list particolarmente rappresentativa dei vini espressione del borgo toscano, a partire proprio dal Brunello.

 

Sara Faroni

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