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Spumanti & Champagne

“OLTREPÒ - TERRA DI PINOT NERO: UN TERRITORIO, UN VITIGNO, DUE ECCELLENZE” – TERZA EDIZIONE

 

 

Lunedì 25 settembre all’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio (PV) andrà in scena la terza edizione di “Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze”. L’appuntamento dedicato al vitigno principe di questo territorio e alle sue sfaccettature, il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC vinificato in rosso e all’Oltrepò Pavese DOCG Metodo Classico Pinot Nero, vedrà coinvolte 33 aziende virtuose che credono nella sua valorizzazione.

 

L’evento è organizzato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e le cantine presenteranno le loro eccellenze durante un walk around tasting rivolto a giornalisti nazionali e internazionali, ristoratori, enotecari, agenti, distributori e sommelier.

Una selezione di etichette sarà presentata nel corso di due masterclass tematiche dedicate rispettivamente al Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC vinificato in rosso e all’Oltrepò Pavese DOCG Metodo Classico Pinot Nero.

 

Le cantine partecipanti sono: Alessio Brandolini, Berté & Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Cà del Gè, Cà di Frara, Calatroni Vini, Cantine Cavallotti, Castello di Cigognola, Castello di Luzzano, Conte Vistarino, Cordero San Giorgio, Finigeto, Frecciarossa, Giorgi, Giulio Fiamberti, La Genisia, La Piotta, La Travaglina, Lefiole, Manuelina, Marchese Adorno, Montelio, Oltrenero, Pietro Torti, Prime Alture, Quaquarini Francesco, Riccagioia, Tenuta Mazzolino, Tenuta Travaglino, Terre d'Oltrepò - La Versa, Torre degli Alberi.

 

Per ulteriori informazioni e per accreditarsi all’evento: www.terradipinotnero.it

 

Carlotta Flores Faccio

SPUMANTITALIA: BOLLICINE PROTAGONISTE 

 

Bollicine protagoniste il 4 sera e il 5 e 6 giugno a Riva del Garda con Spumantitalia. Si preannunciano giornate effervescenti sulle sponde del lago.  Attori protagonisti della manifestazione saranno le piccole e grandi realtà del mondo della spumantistica che si presenteranno singolarmente o accompagnate da consorzi vitivinicoli e Regioni, insieme agli interpreti del sistema tecnico scientifico e culturale, che coinvolgeranno operatori del settore e appassionati wine lovers in un Festival ricco di approfondimenti, Talk Show, Master Class, banco di assaggio e momenti di socializzazione.

Sedi dell’evento saranno il Centro Congressi PalaVela e la Spiaggia Olivi. All’interno del PalaVela avranno luogo, tra lunedì 5 e martedì 6 giugno, 4 Talk Show, che vedranno la partecipazione di un comitato tecnico scientifico di alto profilo professionale, composto da enotecnici, opinion leader, giornalisti e ricercatori, e 10 Master Class, durante le quali sarà possibile degustare e approfondire la migliore produzione spumantistica italiana. Il PalaVela ospiterà anche l’Enoteca Bubble’s Club, aperta nelle giornate di lunedì e martedì.

Spiaggia Olivi, invece, sarà la location punto di riferimento delle due serate del Festival del 4 e 5 giugno. Nella prima serata si svolgerà l’inaugurazione del Festival alle 18.30 a cui farà seguito l’assegnazione del prestigioso riconoscimento di Ambasciatori del brindisi italiano alle migliori 100 aziende italiane stilato da Bubble’s Italia. Contemporaneamente vi sarà l’apertura dello Sparkling wine Bubbles Club: uno spazio esclusivo che offrirà, in entrambe le serate di domenica e lunedì, degustazioni, show cooking e musica dal vivo.

Lunedì 5 giugno, invece, lo Sparkling wine Bubble’s Club, aperto dalle ore 19.00, sarà teatro di alcune degustazioni d’eccezione tra le quali, alle ore 21.00 “I dormienti” con l’apertura di magnum che da oltre vent’anni sono sui lieviti, proposti dalla storica cantina La Versa, alle 22.00, “Asti Frozen – Panettone e Asti spumante: un mix perfetto per ogni stagione” e, alle 23.00, “Brindiamo con i “Diversi” – L’altro Spumante” a cura di Pojer Sandri.

 

Federica Schir PR

+ 39 389 9425510

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SI CHIUDE UN ANNO IN CRESCITA PER LA DENOMINAZIONE ALTA LANGA: +40% DELLE VENDITE

 

3 MILIONI DI BOTTIGLIE IN PRODUZIONE DALL’ULTIMA VENDEMMIA

 

Ancora un anno di crescita per l’Alta Langa DOCG.  Dal punto di vista commerciale, il 2022 si chiude con un soddisfacente +40% sulle vendite rispetto all’anno precedente.
L’ingresso di 18 nuovi soci nel Consorzio porta il numero di membri della compagine a 134, tra case produttrici e viticoltori.  La produzione attesa è di 3 milioni di bottiglie dall’ultima vendemmia: un risultato sostanzialmente in linea con quello del 2021, nel quale il leggero calo dovuto alle particolari condizioni climatiche dell’annata è stato mitigato dall’entrata in produzione di nuovi impianti. Dal punto di vista della promozione, un grande riscontro è stato ottenuto dalla quarta edizione de La Prima dell’Alta Langa: l’annuale evento di degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio. La scorsa primavera si è svolto nella sede torinese di Italdesign, azienda piemontese di fama internazionale che, dal 1968, si occupa di progettazione, costruzione prototipale e di pre-serie per brand di tutto il mondo nei campi dell’automotive e del product design. Hanno partecipato 1200 operatori professionali accreditati da tutta Italia e dall'estero. Per esaltare il valore del “Made in Piemonte” con Italdesign è stato studiato un iconico calice, “Terra”, che il Consorzio usa negli eventi  ufficiali ed è attualmente esposto nella mostra “DNA. I geni dell’Automobile nell’industrial design” in corso al Museo dell’Automobile di Torino.

Il calice “Terra” è stato protagonista delle degustazioni di Alta Langa DOCG all’interno dei Cooking Show della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dove chef italiani e internazionali hanno presentato le loro preparazioni al Tartufo abbinate ai vini Alta Langa dei produttori soci del Consorzio.  Chef stellati, ma non soltanto: un progetto a cui il Consorzio darà seguito nei prossimi mesi, è legato a un cofanetto di libri dal titolo “Alta Langa – Civiltà della Tavola e Genius Loci”, curato da Luciano Bertello, che racchiude l’essenza di 14 tra ristoranti, osterie e trattorie dell’Alta Langa e, con essa, il racconto dei paesaggi, delle persone, delle storie e dei sapori di queste terre. Il Consorzio ha promosso la realizzazione di questa pubblicazione con la precisa intenzione di sostenere il lavoro di osti e ristoratori che, sulle colline alte di Langa, rappresentano un presidio di tradizioni autentiche. In alcune di queste cucine i fuochi si sono accesi già nell’Ottocento; le più giovani hanno solcato con successo il traguardo del mezzo secolo: cuore fiero, infaticabile, del gusto piemontese.

  

Insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo sta proseguendo il progetto pilota di sensibilizzazione dei soci viticoltori per dedicare una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo bianco: 150 piante sono state messe a dimora tra i vigneti dell’Alta Langa, più altre 30 dedicate al tartufo nero.

Il 2023 porterà un forte segnale di fiducia nel futuro della denominazione, che vuole crescere e affermarsi: vi sarà infatti una riapertura del bando vigneti che consentirà l’iscrizione di 220 nuovi ettari ad Alta Langa DOCG nel prossimo triennio 2023-2025.  Dice la presidente, Mariacristina Castelletta: “La nostra denominazione è unica e speciale, fatta da persone ambiziose, agricoltori e produttori di bollicine uniti insieme da una visione lungimirante e da un grande orgoglio piemontese. Abbiamo fatto tanta strada in questi ultimi anni. Solo dieci anni fa i produttori erano 12, adesso siamo 55. Anno dopo anno siamo cresciuti in termini di vendita con percentuali a doppia cifra. 

Ora inizia una nuova sfida: il prossimo triennio sarà determinante per il futuro. L’apertura sostanziale delle superfici ci proietta, entro 10 anni, in una dimensione doppia rispetto all’attuale.

Abbiamo davanti un grande futuro e la possibilità di una crescita importante che affronteremo tutti insieme, coesi, mantenendo la vocazione di qualità che questo vino ha nel suo DNA”.

 

 

Marianna Natale

È TEMPO DI A TUTTO BOLLICINE LUNGO LA STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DEL TRENTINO

 

Dal 19 novembre all’8 gennaio, una serie di eventi e iniziative tra degustazioni guidate, speciali proposte vacanza, cene a tema e golose proposte gastronomiche. Dove? Dalla Vallagarina alla Valsugana, dal Lago di Garda all’Altopiano di Piné, dalla Piana Rotaliana alla Valle di Cembra, passando per la città di Trento.

Come ogni anno la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino sceglie il momento delle festività per celebrare al meglio le bollicine di montagna. La rassegna – denominata A tutto bollicine lungo #stradavinotrentino – coinvolge più di 70 soci per oltre 50 giorni di iniziative ed eventi, in programma dal 19 novembre all’8 gennaio su tutto il territorio dall’Associazione. 

Si parte con le Esperienze di gusto, come Natale in Enoteca, a Palazzo Roccabruna – Enoteca Provinciale del Trentino dal 24 novembre all’11 dicembre. Durante questo periodo, infatti, gli ospiti potranno degustare, dalle 17.00 alle 22.00, una vasta selezione di etichette di Trentodoc. 

Per chi invece vorrà andare a scoprire il prodotto direttamente dove nasce, tutti i fine settimana del periodo si ripete anche Weekend in cantina speciale Trentodoc: una visita guidata e/o degustazione alla scoperta del Trentodoc presso aziende aperte anche sabato e/o domenica. Le realtà coinvolte, nello specifico, sono Agraria Riva del Garda, Azienda Agricola Balter, Azienda Agricola Endrizzi Elio, Azienda Agricola Zeni Roberto, Borgo dei Posseri, Cantina d’Isera, Cantina di La-Vis, Cantina Endrizzi, Cantina Mori Colli Zugna, Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, Cantina Sociale Trento, Cantina Toblino, Cantine Mezzacorona-Rotari, Cembra Cantina di Montagna, Cenci Trentino, Dorigati, Ferrari Trento, Fondazione E. Mach, Madonna delle Vittorie, Maso Martis, Mas dei Chini, Monfort, Moser Trento, Pedrotti Spumanti, Società Agricola Fratelli Pelz, Terre del Lagorai, Villa Corniole e Vivallis.

 

E ancora, per chi ama le esperienze outdoor non manca l’opportunità di partecipare alle diverse proposte Taste&Walk, che appunto abbinano passeggiate all’aperto, alla scoperta di vari territori, a interessanti degustazioni, da fruire in completa autonomia. Nello specifico, Taste&Walk tra vigneti e panorami in collina, fattibile dal 19 novembre al 23 dicembre dal lunedì al sabato, prevede una passeggiata sulla collina di Trento con visita in due cantine biologiche e degustazione di Trentodoc e vini locali; Taste&Walk tra storia, fontane e sapori va invece fino all’8 gennaio, ma solo dal mercoledì al sabato, e prevede una passeggiata tra le vie del centro storico del capoluogo ammirando le bellezze storico-culturali, con brindisi Trentodoc e pranzo finale in ristorante tipico. Taste&Walk in città dal bosco al vigneto è infine una passeggiata sulla collina di Rovereto tra boschi e vigneti, con conclusione in centro storico con brindisi Trentodoc e pranzo: dal lunedì al sabato nel periodo 21 novembre-17 dicembre

Molteplici, inoltre, le iniziative. Il 19 novembre e il 10 e 17 dicembre, ore 10.00, Maso Martis  di Martignano di Trento organizza I sabati al maso, una visita guidata in cantina e nel vigneto con degustazione di quattro Trentodoc aziendali in abbinata a prodotti locali.

 

Venerdì 25 novembre, ore 18.30, Cantina Sociale Trento aspetta gli appassionati per Eclettiche Bollicine, con degustazioni di spumante e speciali abbinamenti gastronomici.

E ancora, giovedì 1 dicembre, ore 19.30, presso la Locanda 2 Camini di Baselga di Pinè è in programma Sparkling cooking class, uno speciale corso di cucina dedicato al Natale in abbinamento al Trentodoc di Cantina Roverè della Luna Aichholz. 

Un paio di giorni dopo, sabato 3 dicembre, ore 20.00, è invece la volta di Bollicine all’anfora, una interessante cena con il produttore, in compagnia del Trentodoc di Vivallis, presso il Ristorante L’Anfora di Trento.

 

Mercoledì 7 dicembre, ore 19.30, l’appuntamento è presso la Cantina storica Rotari di San Michele all’Adige per Il Gusto del Contemporaneo: cena a cura dello chef stellato Giovanni D’Alitta e accompagnamento musicale. Ovviamente con le bollicine Rotari.

Venerdì 9 dicembre, ore 15.00, presso la Cantina Endrizzi di San Michele all’Adige, è invece tempo di Bollicine sotto l’albero, percorso degustativo in veranda alla scoperta di cinque diversi calici di Trentodoc in abbinata ai finger food del Ristorante da Pino. 

Infine, il 7, l’11, il 23 dicembre e l’8 gennaio è possibile partecipare a Panettoni&Bollicine, presso Vinessa Bistrot di Riva del Garda, in cui le bollicine Trentodoc di Agraria Riva del Garda, Rotari e Ferrari Trento incontrano l’aroma e l’artigianalità dei panettoni di Garda Foodie. 

Non mancano gli aperitivi. Dal 19 novembre all’8 gennaio il Bar Pasi di Trento propone Pausa perlage, con il Trentodoc Ferrari abbinato ai prodotti di Salumeria Belli, mentre Dolcemente Marzari Aperitivo alle Albere, con i metodo classico di Maso Martis, Moser Trento e Revì Trentodoc abbinati alle specialità di Pasticceria Marzadri e a formaggi trentini.

Nelle stesse date, sempre nel capoluogo, la Locanda Le Due Travi propone Aperitivo di gusto, con il Trentodoc Altemasi abbinato ad una specialità food, mentre dal 20 novembre all’8 gennaio Panificio Moderno lancia Aperitivo Moderno con il Trentodoc Maso Martis e Altemasi di Cavit in degustazione con originali proposte gastronomiche.

Fuori città, dal 19 novembre all’8 gennaio, Agraria Riva del Garda – Cantina di Riva organizza Brezza d’inverno, con proposte gastronomiche dell’Alto Garda in abbinata ai propri spumanti metodo classico, mentre dal 2 dicembre all’8 gennaio Green Grill – Info e Sapori di Grumes di Altavalle Bolle cembrane, con i Trentodoc di Cembra Cantina di Montagna, Villa Corniole o Zanotelli in degustazione con un tagliere di prodotti locali.

 

In tema di proposte enogastronomiche, che prevedono piatti abbinati a specifici Trentodoc, per tutto il periodo, gli appuntamenti su Trento sono: Vette di gusto, presso lo Scrigno del Duomo e con il Trentodoc di Altemasi di Cavit; Profumi di inverno, presso l’Agriturismo Maso Mirì e con il Trentodoc di Azienda Agricola Mittestainer; A tavola con il Trentodoc, presso Antica Trattoria Due Mori e con il Trentodoc di Cesarini Sforza Spumanti; Trento Perlage, presso il Ristorante al Vò e con il Trentodoc di Maso Martis. 

In Valsugana, invece, le opportunità sono Valsugana tra aromi e perlage, presso il Ristorante Boivin di Levico Terme e con il Trentodoc di Cenci Trentino, e Pizza&Bolle, presso il Ristorante Antiche Contrade di Pergine e con il Trentodoc di Cantina Sociale Trento. 

In Vallagarina, i golosi possono partecipare a 3 chiavi di lettura del perlage, presso Locanda delle Tre Chiavi di Isera e con il Trentodoc di Cantina d’Isera, Cantina Sociale Trento e Azienda Agricola Balter, e Sapori di lago, presso il Ristorante La Brace di Rovereto e con il Trentodoc di Ferrari Trento. 

Tra la Valle dei Laghi e la zona del Garda sono in programma Valle dei Laghi spumeggiante, presso Hosteria Toblino di Sarche di Madruzzo e con il Trentodoc di Cantina Toblino; Il Garda a tavola, presso il Ristorante Alfio di Dro e con il Trentodoc di Agraria Riva del Garda – Cantina di Riva e Garda&Bollicine, presso l’Agriturismo Madonna delle Vittorie di Arco con i piatti in abbinamento ai Trentodoc aziendali, ma solo nelle date 26 novembre, il 3, 10, 17, 24 dicembre e 7 gennaio. 

Diverse anche le proposte vacanza, durante tutta le giornate di rassegna: con Viaggi di gusto speciale Trentodoc, la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino è a disposizione degli enoturisti per costruire un pacchetto su misura, tra visite e degustazioni secondo le specifiche esigenze degli ospiti. Weekend tra bollicine e sapori locali è invece una proposta vacanza di due notti alla scoperta di A tutto bollicine e con focus sul Trentodoc di Cenci Trentino, da vivere presso il B&B Alla Loggia dell’Imperatore di Levico Terme. Alla scoperta del perlage di Isera è una proposta vacanza di due notti alla scoperta di piatti e bollicine lagarine, tra cui il Trentodoc di Cantina di Isera, presso il B&B Le Tre Chiavi di Isera. Infine, Bianco serale è una proposta vacanza di una notte presso l’Agriturismo Maso Mirì di Trento, con cena a tema comprensiva di degustazione del Trentodoc di Azienda Agricola Mittestainer.

 

Stefania Casagranda  388 7216228

CIN CIN, CHAMPAGNE! OGGI SI CELEBRA IL LUXURY DRINK PIÙ FAMOSO AL MONDO

 ECCO LE 10 CURIOSITÀ DEL “NETTARE DEGLI DEI”, TRA GLAMOUR E TRADIZIONE

 

 

Da Napoleone a Marylin Monroe, dalla Regina Elisabetta II al contemporaneo Harry Styles: la più famosa bevanda alcolica al mondo ha attraversato i secoli mantenendo un fascino del tutto immutato. Tradizione, eleganza ed esclusività rimangono i simboli della bevanda di lusso per eccellenza, che spopola anche sui Social: l’hashtag #champagne raccoglie oltre 17 milioni di contenuti su Instagram e 1,5 miliardi di visualizzazioni su TikTok, affermandosi come status symbol anche tra i giovani. “Da sempre champagne è sinonimo di celebrazioni e festeggiamenti dei momenti più significativi della nostra vita: un’icona senza tempo, che spesso accompagna i nostri più iconici momenti di felicità”, afferma Luigi Sangermano, AD di Laurent-Perrier Italia e imprenditore del lusso.

In caso di vittoria me lo merito; in caso di sconfitta ne ho bisogno”. La leggenda narra che Napoleone Bonaparte amasse così tanto lo champagne da attribuirsi anche il primo di titolo di “Sabreur” (sciabolatore) per celebrare le proprie vittorie sui campi di battaglia: il suo aforisma è uno dei modi migliori per rendere omaggio al “vino dei re” visto che oggi, venerdì 28 ottobre, in tutto il mondo si celebra lo Champagne Day. Nata nel 2009 grazie al wine tutor e blogger californiano Chris Oggenfuss per festeggiare le bollicine francesi, la ricorrenza è stata successivamente riconosciuta e supportata da Comité Champagne, organizzazione che riunisce 15mila viticoltori e le maison del territorio transalpino di Champagne.

 

Simbolo di eleganza ed esclusività, il nettare degli dei mantiene immutato il suo fascino di luxury drink più famoso al mondo forte dei suoi 350 anni di storia: sui social network l’hashtag #champagne raccoglie oltre 17 milioni di contenuti su Instagram e 1,5 miliardi di visualizzazioni su TikTok affermandosi come status symbol anche tra i più giovani come dimostrano le foto di Harry Styles e Ariana Grande che li ritraggono in compagnia di una flûte in mano. Icona di charme e glamour, anche i VIP si sono lasciati sedurre dallo champagne: dal celeberrimo bagno nella vasca di Marilyn Monroe, che si dice fosse riempita per l’occasione con 150 bottiglie di champagne, fino a Brad Pitt, che in occasione dell’ultima notte degli Oscar ha lanciato il proprio brand di champagne per la cena di premiazione dell’Academy Awards. Anche la Regina Elisabetta II consumava regolarmente champagne, convinta che fosse utile per riposare bene: “Il segreto di The Queen per un buon sonno? Champagne e Dowton Abbey prima di coricarsi”, ha riportato Julia Banim, reporter del Daily Record britannico, che indagò attentamente le abitudini serali della sovrana Britannica. “Da sempre lo champagne è presente nei momenti più significativi della nostra vita, è un’icona senza tempo, un simbolo di festeggiamenti in grado di esprimere ed affermare una dimensione chiave della nostra vita sociale. Lo champagne è, di fatto, un linguaggio internazionale conosciuto in tutto il mondo, che accompagna i momenti più iconici di felicità mentre siamo circondati da parenti e amici, oltre che una bevanda con un mercato colossale e planetario”, afferma Luigi Sangermano, AD di Laurent-Perrier Italia e imprenditore del lusso.

 

Lo champagne viene infatti esportato in 190 paesi con una produzione di 315 milioni di bottiglie, nonostante costituisca solamente lo 0,5% dei vigneti mondiali e comprende solo il 4% del territorio vitivinicolo francese (circa 35mila ettari nella zona di Epernay a 150 km a est di Parigi) con tre vigneti autorizzati da Comité Champagne: Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay. Quest’area è stata definita nel lontano 1927, e da allora molte cose sono rimaste inalterate: la vendemmia, per esempio, viene fatta solo manualmente, e questo significa un fabbisogno di manodopera stagionale di circa 125mila persone per la raccolta dei grappoli, che mediamente dura tre settimane. Anche il procedimento di produzione non ha subito modifiche nel corso degli anni: il metodo si chiama “champenoise” ed è caratterizzato da una doppia fermentazione: per prima cosa, la pressatura delle uve deve avvenire subito dopo la raccolta, con grappoli interi spremuti molto gradualmente e delicatamente; successivamente, c’è una prima fermentazione del mosto che trasforma gli zuccheri in alcol (che avviene in vasche d’acciaio o in fusti di legno), mentre la seconda fermentazione avviene in bottiglia, dando vita – dopo un adeguato periodo di riposo e invecchiamento - alle bollicine più famose del mondo. “Gli champagne sono vini che coinvolgono direttamente e in modo marcato tutti i cinque sensi: molto sfaccettati aromaticamente, e sono in grado di offrire una pregevole quantità di sensazioni olfattive e gustative, sono vini tattili, delicati come una seta pregiata, che si rivelano al palato e alla lingua grazie alle loro uniche qualità di frizzantezza e texture; unici alla vista, e anche speciali all’udito, grazie al perlage delle bollicine e alla pressione della bottiglia che arriva a 6-7 atmosfere, e rende il cerimoniale dell’apertura unico e speciale”, prosegue ancora Luigi Sangermano. “Vi è una crescente attenzione, specie nel mondo della ristorazione, sulle piccole produzioni di champagne – conclude l’imprenditore del lusso – ma dev’essere chiaro che al di la della doverosa ricerca di novità, il 75% del mercato mondiale ed oltre è presidiato dai grandi marchi di proprietà di fondi d’investimento e da importanti maison di grande tradizione ancora a controllo familiare come la nostra Laurent-Perrier, mentre solo il 25% è distribuito tra piccoli produttori e cooperative locali: la verità è che il massimo del godimento negli appassionati è stappare una bottiglia prestigiosa di un grande marchio”.

 

Dal varo delle navi alle premiazioni delle gare automobilistiche, fino al brindisi di Capodanno: attorno a nessun’altra bevanda nel mondo è stato costruito un simile culto associato ad allure e glamour, con testimonial le celebrity e gli artisti più famosi del mondo. E sono numerosissime anche le citazioni cinematografiche dove lo champagne assume un ruolo da protagonista: da Leonardo di Caprio che regge il calice di champagne in una scena iconica del “Grande Gatzby”, diventato poi uno dei meme più famosi sui Social network, a Margot Robbie che sorseggia una flute di bollicine francesi in una vasca da bagno spiegando l’economia di Wall Street nel film “La Grande Scommessa”, fino ai grandi classici come “Pretty Woman”, “The Blues Brothers”, “Casablanca” e “Colazione da Tiffany”. Ma quali sono le 10 curiosità meno note sulla champagne? Ecco quelle emerse da un’indagine condotta da Espresso Communication sulle testate internazionali per celebrare lo #ChampagneDay:

 

1.         IL VINO DEL DIAVOLO – Agli albori della lavorazione dello champagne la pressione all’interno della bottiglia era così forte da far scoppiare molti tappi. I produttori, vedendo numerose bottiglie rotte, attribuivano il fenomeno al diavolo dando l’appellativo di “vin du diable”.

 

2.         PARTY LOVER – Le bollicine francesi sono diventate il simbolo delle celebrazioni dalla metà del 1600 per merito di Filippo d’Orléans, nobile conosciuto in tutta la Francia per i suoi party leggendari: la stappatura dello champagne, che avveniva per mano delle ragazze presenti, indicava l’inizio della festa.

 

3.         IL VARO DELLA NAVE – Alla fine del XIX secolo lo champagne fu associato alla cerimonia del battesimo delle navi: il frantumarsi della bottiglia ben stretta da un nastro e scagliata in direzione dello scafo da una madrina rappresenta il primo contatto tra la nave e l’elemento liquido ed è segno di buona sorte.

 

4.         TOP LUXURY – Nel 2012 l’artista britannico Alexander Amosu ha incastonato un diamante bianco di 19 carati all’interno di una bottiglia di pregio con una decorazione di 48 grammi di oro massiccio realizzata a mano. Il tutto è stato venduto al prezzo di oltre 1,4 milioni di euro.

 

5.         ENERGY DRINK – Se oggi lo champagne è utilizzato per celebrare il podio dei vincitori, alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna agli atleti che si cimentavano nella maratona veniva consigliato di bere champagne durante le gare: una sorta di energy drink non convenzionale.

 

6.         IN FONDO AL MAR – Nel 2010 un gruppo di sub nel Mar Baltico ritrovò un relitto con a bordo 150 bottiglie di champagne risalenti al 1830 perfettamente conservate. Il percorso veniva utilizzato per le spedizioni in Russia: si pensa che Luigi XVI le avesse inviate come dono alla corte Imperiale russa.

 

7.         CAVE DI GESSO – Il sottosuolo della regione di Champagne è calcareo e favorisce il drenaggio e la mineralità dei vini. Diverse maison fanno invecchiare le bottiglie nei loro cunicoli sotterranei scavati nel gesso che permettono di mantenere una costante temperatura riparandole anche dalla luce.

 

8.         LA CONFRATERNITA DELLA SCIABOLA D’ORO – Nel 1986 il ristoratore francese Jean Claude Jalloux fondò la “Confrérie du Sabre d’Or”, il club degli sciabolatori presente in Italia e in decine di paesi con più di 35mila associati. Tra le finalità di questa associazione la promozione della cultura dello champagne.

 

9.         UN TAPPO PIÙ VELOCE DI JACOBS – L’Università di Reims ha dimostrato che più la bottiglia è fredda, minore sarà la velocità del tappo. Ad alte temperature l’anidride carbonica si concentra nel collo, aumentando la pressione: se a 4 gradi raggiunge i 40 km/h, a 18 gradi può toccare ben 55 km orari!

 

10.     COPPA PERFETTA – La coppa è per tradizione la forma ideale per degustare lo champagne, ma come nasce? La leggenda narra che la coppa sia stata modellata niente meno che sul seno di Maria Antonietta. Una storia che ha fatto tendenza: Claudia Schiffer e Kate Moss hanno creato la loro versione sul modello del proprio seno!

 

 

Giovanni Ferrario

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