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Consorzio Vino
DOC DELLE VENEZIE: ALBINO ARMANI SI AGGIUDICA IL PREMIO “MIGLIOR PRESIDENTE DI CONSORZIO” DI VINOWAY SELECTION 2025
Albino Armani, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Delle Venezie dal 2017, anno della sua fondazione, si aggiudica il premio nella categoria Miglior Presidente di Consorzio nell’ambito della Vinoway Selection 2025. Selezionato dalla Commissione Premi di Vinoway, composta da Alessandro Rossi di Partesa, dal critico enogastronomico Eros Teboni, dalla giornalista di settore Leila Salimbeni, dall’architetto Fiorenzo Valbonesi e diretta da Davide Gangi, Presidente ed Editor del magazine Vinoway.com, Armani è stato premiato nel corso della serata Dinner with the Stars che si è svolta sabato 30 Novembre presso Castello Monaci Resort, Salice Salentino (LE).
“Da sette anni assistiamo al successo di un progetto di integrazione interregionale – il più grande a livello nazionale – che include in un’unica denominazione di origine le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento – commenta il Presidente Albino Armani e continua - un disegno ambizioso e lungimirante che ha dato vita ad una sinergia territoriale mai immaginata prima. Ringrazio Davide Gangi e la Commissione di Vinoway Selection 2025 per questo prestigioso premio che desidero condividere con il Consiglio d’Amministrazione e con la squadra del Consorzio DOC Delle Venezie che mi hanno dato la possibilità di presiedere questo gruppo di lavoro e che, con me, si impegnano quotidianamente nel percorso di crescita del valore identitario ed economico del Pinot Grigio Delle Venezie. I prossimi anni ci riserveranno sfide sempre più impegnative e dovremo lavorare tutti assieme con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento di una denominazione unica a livello mondiale”.
Valentina Fraccascia
IL CONSORZIO VINI D’ABRUZZO HA APERTO LE PORTE AI BUYER CANADESI E AMERICANI
Quattro giornate di incoming per spingere l’internazionalizzazione delle cantine regionali
Continuano gli impegni internazionali del Consorzio Vini d’Abruzzo che ha da poco concluso un incoming con un gruppo di buyer provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada che hanno incontrato i produttori vinicoli della regione, degustato i loro i vini, ma anche visitato in prima persona le cantine.
“Ormai da tempo stiamo portando avanti un progetto di internazionalizzazione”, spiega il presidente Alessandro Nicodemi, “per favorire la penetrazione delle aziende abruzzesi sui mercati esteri. Parallelamente l’intento è anche di far scoprire in maniera diretta ai buyer l’Abruzzo. Capita molto spesso che infatti gli importatori conoscano i vini, ma non le realtà produttive che ci sono dietro, né i territori meravigliosi che le circondano. L’incoming, che è stato organizzato in questi giorni, vuole proprio colmare questo gap e quindi dare una occasione di stringere rapporti commerciali, attraverso una esperienza vissuta in prima persona che favorisce il matching tra aziende e importatori”.
La quattro giorni organizzata dal Consorzio ha previsto incontri B2B dei produttori nella fascia mattutina, con i buyer provenienti da Texas, New York, Illinois, Massachusetts, Florida, Ontario, Quebec e altre province canadesi. Questi ultimi hanno scelto poi quali aziende visitare e i vignaioli li hanno accolti nel pomeriggio. Il progetto è stato destinato a quelle aziende che sono alla ricerca di nuovi importatori e che vogliono sviluppare il legame con quei mercati.
L’incoming ha seguito una serie di missioni condotte dal Consorzio nelle scorse settimane tra Cina, Giappone, Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Svizzera. In calendario fino alla fine dell’anno anche attività di promozione nei punti vendita del monopolio canadese LCBO e la quarta edizione dei Vini d’Abruzzo by the glass in Giappone, oltre alla partecipazione allo Slow Wine Tour di Tokyo e alla fiera cinese di QWine.
I prossimi 18 e 19 novembre il Consorzio tornerà poi nel Regno Unito. Il 18, a Cambridge, si terrà, infatti, una speciale masterclass condotta dalla Master of Wine Michelle Cherutti-Kowal, organizzata da The Drink Business, la rivista leader del settore Wine & Spirits. Una vera e propria immersione alla scoperta dell’Abruzzo che metterà in luce l’unicità di un territorio, incastonato tra il mare Adriatico e i massicci del Gran Sasso e della Majella, dove storia e tradizione agricola si fondono per dare vita a vini di alto profilo qualitativo. La selezione, curata dal Consorzio, includerà le migliori espressioni di Pecorino e Trebbiano d’Abruzzo e una selezione di sei referenze di Montepulciano d’Abruzzo – vitigno autoctono e alfiere della tradizione vinicola regionale – provenienti da diversi territori e annate.
Il 19, a Londra, si svolgerà invece “Abruzzo’s signature wines: tradition and quality in every sip” in collaborazione con la UK Sommelier Association: una giornata all’insegna di una masterclass guidata dal Master of Wine Peter McCombie – che vedrà protagonisti il Trebbiano, il Pecorino, il Montepulciano d’Abruzzo e il Cerasuolo d’Abruzzo – e di un walk around tasting con ventiquattro aziende abruzzesi presenti.
Il 27 novembre i vini abruzzesi torneranno nel continente europeo, più precisamente a Ginevra, con una cena di gala in Svizzera e infine, dal 2 al 6 dicembre ci sarà l’Abruzzo Wine Academy, un format ideato dal Consorzio volto a fornire un approfondimento tecnico e culturale sulla variegata proposta enologica della regione.
Francesca Motta
EVENTI DEL CONSORZIO DI TUTELA BAROLO E BARBARESCO
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DUE NUOVE TAPPE PER IL FORMAT DEL CONSORZIO ALTA LANGA INSIEME AL SOMMELIER MARCO REITANO
Due nuovi appuntamenti, tra pochi giorni, con Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio, il format che il
Consorzio Alta Langa ha ideato con l’obiettivo di far conoscere a un pubblico qualificato e attentamente selezionato di professionisti del settore Horeca i vini della denominazione in abbinamento ai sapori veri e autentici delle terre alte di Langa.
Gli incontri si terranno a Bologna (23 settembre) e Firenze (24 settembre), sotto la guida di Marco Reitano, Head Sommelier del ristorante La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri dove lavora dal 1994, insignito del titolo di Miglior Sommelier d’Italia dalla rivista Food and Travel. Gli invitati, seduti insieme attorno a un’unica tavola, potranno scoprire l’Alta Langa e la sua vocazione di “vino gastronomico” insieme alle specialità della cucina di Piermassimo Cirio (Trattoria Madonna della Neve di Cessole, nell’alta langa astigiana).
Le tappe di Firenze e Bologna danno seguito al calendario di eventi lanciato lo scorso anno, quando il Consorzio aveva portato a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Verona, insieme alle migliori cuvée di Alta Langa, i piatti della tradizione preparati da Gemma Boeri (Osteria da Gemma di Roddino, Cuneo), Vilma Forneris (La Vecchia Osteria di Castellino Tanaro, Cuneo), Clelia Salvetti (Trattoria Salvetti di Paroldo, Cuneo): più di 150 ospiti tra ristoratori, enotecari, sommelier e giornalisti specializzati erano intervenuti agli incontri per dialogare sui vini Alta Langa, sul loro utilizzo in carta, sui fattori di interesse, sulle modalità della proposta di pairing.
“Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio - spiega la presidente del Consorzio, Mariacristina Castelletta – è un’iniziativa inedita, che ha suscitato grande apprezzamento. Siamo riuniti attorno ad un’unica tavola per approfondire la conoscenza della nostra denominazione attraverso l’assaggio, guidato da un grande sommelier, di cinque vini che rappresentano le diverse tipologie previste dal nostro disciplinare. L’Alta Langa, per la sua struttura e complessità, ha una vocazione gastronomica e una grande versatilità di abbinamento, dall’antipasto fino al termine del menù. Scoprire questo vino insieme, immersi nel piacere della convivialità è un’esperienza indimenticabile. Sono grata ed entusiasta del fatto che ci siano sempre più persone interessate alle Alte Bollicine Piemontesi, così speciali e uniche”.
Commenta il direttore del Consorzio Alta Langa, Paolo Rossino: “Con Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio il Consorzio promuove i vini Alta Langa e allo stesso tempo promuove il territorio di origine, adottando delle azioni ad ampio raggio che permettono di far conoscere l’autenticità e la bellezza dell’Alta Langa attraverso la chiave di lettura gastronomica: coinvolgere in questo viaggio le osterie storiche delle terre alte, essenza e presidio del territorio, è per noi un grande onore".
Conclude Marco Reitano: “L'Alta Langa cresce a passo veloce e nella qualità dei suoi vini si posiziona sul podio delle migliori denominazioni mondiali per la produzione di Metodo Classico di qualità”.
IL CONSORZIO ALTA LANGA
Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi, metodici e documentati sulla vocazione dell’area. Riunisce viticoltori e produttori appassionati e lungimiranti che, spinti da un grande orgoglio piemontese, hanno fondato e fatto crescere questa denominazione giovane ma con radici profonde che affondano nella storia e nel territorio. La grande scommessa che unisce tutti è quella di produrre un vino necessariamente importante, che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto dei vigneti.
A oggi il Consorzio conta più di 80 case spumantiere e 90 viticoltori associati. Dal 2022 la presidente del Consorzio è Mariacristina Castelletta, vicepresidente è Giovanni Carlo Bussi.L’ALTA LANGA DOCG
L'Alta Langa Docg ha l’onore di rappresentare il primo metodo classico d’Italia, nato proprio in Piemonte alla metà del 1800.
La denominazione ha una produzione di 3.200.000 bottiglie dalla vendemmia 2023. L’Alta Langa Docg è fatto con uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi. Caratteristica distintiva dell’Alta Langa è quella di essere uno spumante esclusivamente millesimato, cioè frutto di un’unica vendemmia: ogni bottiglia riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve, legandosi indissolubilmente alle particolari caratteristiche di quella specifica vendemmia. Viene prodotto in un territorio collinare (oltre i 250 metri slm) che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria: una terra che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare e che raccoglie l’eredità conservata dagli avi, mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali, come è avvenuto invece nelle basse colline. Quello dell’Alta Langa è un territorio prezioso, da sostenere, in cui è salvaguardata la biodiversità. Terra letteraria, terra straordinaria di resistenze - di guerre e di culture -, che ha fatto fronte ai cambiamenti e li ha assecondati senza perdere il suo bagaglio di memoria e la sua forte identità.
L’Alta Langa ha ottenuto la Doc nel 2002 e la Docg nel 2011 (retroattiva al millesimo 2008).
I NUMERI DEL CONSORZIO E DELL'ALTA LANGA DOCG:
- Oltre 80 Case spumantiere associate al Consorzio
- 455 ettari di vigneto tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- Il vigneto Alta Langa è coltivato per 2/3 Pinot nero e per 1/3 Chardonnay
- 3.200.000 di bottiglie prodotte dalla vendemmia 2023
- Mercato interno: 90%
- Export: 10%
Marianna Natale
DA NORD A SUD: LA VOCE DEI CONSORZI SULLA VENDEMMIA 2024
Consorzi Italiani: ecco la panoramica italiana ad un primo bilancio
ANTONIO RALLO, PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI TUTELA VINI DOC SICILIA
"Confermiamo le previsioni annunciate nei giorni precedenti l'avvio della vendemmia, in Sicilia la qualità delle uve è eccellente. La siccità e le temperature più elevate della media hanno generato un sostanziale anticipo dell’inizio della vendemmia. Si prospetta una notevole flessione della quantità prodotta (rispetto alla media dei 5 anni precedenti) che si attesterà sui moderati volumi dello scorso anno".
VITALIANO MACCARIO, PRESIDENTE DEL CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI DEL MONFERRATO
“A livello quantitativo e qualitativo le aspettative per la vendemmia 2024 sono buone, non ci sono stati eventi particolarmente impattanti in quest’annata, fatto salvo un aumento della piovosità che ha intaccato tutto il Nord Italia. L’abbassamento delle temperature in corrispondenza dei mesi di fioritura ha ritardato leggermente la data di inizio vendemmia, che è prevista per le prime settimane di settembre per le uve a bacca bianca per poi passare alla raccolta di uve rosse verso la seconda metà del mese di settembre. Un ottimo risultato che possiamo confermare arrivi anche dall’oculato e corretto approccio delle nostre aziende dal punto di vista dei trattamenti fitosanitari”.
MASSIMO SEPIACCI, PRESIDENTE DI UMBRIA TOP
“La vendemmia 2024 in Umbria - dichiara Massimo Sepiacci, Presidente Umbria Top, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali - si prospetta buona per
quantità e qualità. Del resto, la regione è caratterizzata da un clima continentale con influenze mediterranee: le estati calde e gli inverni freddi, insieme alle colline ben ventilate, creano condizioni ideali per la viticoltura. Sebbene le aree con terreno argilloso soffrano un po' meno il caldo, rispetto alle aree con terreno sabbioso, la qualità delle uve sarà fortemente influenzata dalle condizioni climatiche estive, perché le piante potrebbero risentire, se dovesse continuare così, della siccità e del caldo che sta contraddistinguendo la stagione in corso. Come elemento a favore sulla resa qualitativa dell'annata in corso, lasciano sicuramente ben sperare l'assenza di elementi patogeni. Si confida quindi in qualche pioggia estiva, ma al momento non si prevede un anticipo sostanziale delle fasi di raccolta".
RAFFAELE LIBRANDI, PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI TUTELA VINI DOC CIRÒ E MELISSA
Quest’anno i produttori del Consorzio Cirò e Melissa sono fiduciosi per la buona riuscita della vendemmia 2024, in quanto lo stato fitosanitario dei vigneti è ottimo, non si sono sviluppate malattie che hanno intaccato il raccolto. Il lavoro di cura meticolosa portato avanti dai produttori nei mesi precedenti la raccolta per sopperire alla carenza idrica ha portato a risultati soddisfacenti.
Rispetto allo scorso anno abbiamo iniziato con la vendemmia dei vitigni internazionali con un anticipo di quindici giorni, di conseguenza i grappoli sono leggermente più piccoli rispetto alla media; tuttavia, la quantità di uva è superiore al 2023 e ci aspettiamo un raccolto con alti standard qualitativi.
Silvia Comarella