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Consorzio Vino
TERZA EDIZIONE DI TASTE ALTO PIEMONTE
Il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte annuncia le date della terza edizione di Taste Alto Piemonte
Il 30-31 Marzo e 1 Aprile torna Taste Alto Piemonte, il più grande evento dedicato alle eccellenze vinicole e gastronomiche, dei territori delle 4 provincie di Novara, Biella, Vercelli e Verbano Cusio Ossola.
Le sale del Castello Visconteo Sforzesco di Novara saranno ancora il cuore pulsante di questa importante manifestazione organizzata dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, e resa possibile grazie al sostegno delle Regione Piemonte, al patrocinio del Comune di Novara, il supporto delle Camere di Commercio di Novara, Biella e Vercelli, dell’Atl Novara e della Fondazione del Castello di Novara, e alla collaborazione di AIS Piemonte.
Anche quest’anno gli espositori di Taste entreranno in contatto con il pubblico e gli operatori di settore, attraverso walk-around tasting e seminari tecnici di approfondimento sulle denominazioni, realizzati grazie alla preziosa collaborazione di AIS Piemonte e Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark.
Format che vince non si cambia, e così, il weekend dedicato alle produzioni enogastronomiche dell’Alto Piemonte seguirà il seguente programma.
Sabato 30 marzo dalle 11:00 alle 15:00 apertura riservata agli operatori di settore e dalle 15:00 alle 19:00 al pubblico. Domenica 31 marzo apertura al pubblico dalle ore 10:00 alle 20:00.
Lunedì 1 Aprile invece l’ingresso alle sale del castello sarà riservato esclusivamente agli operatori e ai professionisti del settore, con apertura dei banchi d’assaggio dalle 9:00 alle 14:00.
Riconfermato anche l’incoming di giornalisti e buyer europei che si dedicheranno all’assaggio e alla scoperta del territorio nei tre giorni dell’evento.
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CONSORZIO TUTELA VINI DELLA MAREMMA TOSCANA: PROTAGONISTA A PrimAnteprima
SABATO 9 FEBBRAIO, FIRENZE FORTEZZA DA BASSO
OLTRE 40 AZIENDE DELLA DOC AL BANCONE CONSORTILE
Confermata, per il V anno consecutivo, la presenza della DOC Maremma Toscana alle Anteprime nella giornata del 9 Febbraio a PrimAnteprima - dalle 9.30 alle 17.30 - nella splendida cornice della Fortezza da Basso (Pad. Cavaniglia). L'inaugurazione della Settimana delle Anteprime di Toscana 9-16 febbraio 2019 si tiene proprio durante PrimAnteprima, e s’inserisce nella cornice della nona edizione di BuyWine (8-9 febbraio, Fortezza da Basso di Firenze), la più grande iniziativa commerciale per il settore vitivinicolo in Toscana promossa dalla Regione in collaborazione con PromoFirenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze. Si attendono stampa nazionale e internazionale e, dal pomeriggio, anche gli operatori e gli appassionati che scopriranno, con walk around tasting e degustazioni guidate, le nuove annate delle principali denominazioni.
“Non potevamo mancare a questo grande appuntamento internazionale dedicato alla Toscana del vino”, spiega Francesco Mazzei, Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, e aggiunge: “E’ fondamentale per il Consorzio essere protagonista in tutte le vetrine più strategiche offrendo alle Aziende socie un’opportunità concreta di mettersi in mostra, sempre focalizzati sulla valorizzazione e sulla comunicazione del brand Maremma Toscana, dei suoi valori, delle sue caratteristiche uniche e dei vini che ne derivano”.
Oltre 40 Aziende del Consorzio, con altrettanti vini, saranno presenti per raccontare la Maremma vitivinicola, realtà in continua crescita che si sta affermando come una Toscana “alternativa” del vino, il cui territorio gode di caratteristiche uniche: dall’ampia varietà delle proposte alla natura incontaminata, che la viticoltura tende sempre più a tutelare. Un distretto ampio che punta sulla bio-sostenibilità e si accredita, per superfici rivendicate - quasi 2000 ettari -, come quarta DOP della Toscana. “La nostra è una Denominazione giovane, nata sulla scia dell’IGT Toscana, che ha una potenzialità di crescita molto importante anche in termine di volumi”, continua Mazzei, che conclude con qualche stima: “Ad oggi produciamo quasi 6 milioni di bottiglie che potrebbero anche raddoppiare nel medio periodo, puntando su obiettivi di crescita quantitativa e qualitativa del prodotto, con un occhio di riguardo alle pratiche di viticoltura sostenibile: rispettosa dell’ambiente e volta alla salvaguardia dei terreni e degli areali produttivi, riducendo al minimo o eliminando - dove possibile - l’utilizzo di prodotti chimici”.
PrimAnteprima rappresenta il primo step in questo nuovo anno in cui il calendario del Consorzio è particolarmente fitto di appuntamenti. Oltre alla partecipazione alle più importanti fiere di settore, Prowein (Dusseldorf 17-19 Marzo) e Vinitaly (Verona 7-10 Aprile), l’ 11 marzo andrà in scena MareMMMa 2019, evento per il trade e gli appassionati più esigenti, organizzato assieme ai Consorzi del Montecucco e del Morellino presso il Granaio Lorenese della Tenuta dell'Azienda Agricola Regionale in Loc. Spergolaia, Alberese (GR).
CONSORZIO TUTELA VINI DELLA MAREMMA TOSCANA
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della stessa DOC con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 312 aziende associate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini - per un totale di oltre 5,7 milioni di bottiglie prodotte all’anno. Il Consorzio opera nell’intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l’Argentario fino all’isola del Giglio. Ai vitigni autoctoni - Ciliegiolo, Canaiolo nero, Alicante, Sangiovese, Pugnitello, Aleatico, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Grechetto –, si sono affiancate varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay e Petit Verdot. Lo scopo della DOC Maremma Toscana è oggi quello di affascinare e stupire gli amanti del bello e del buono di tutto il mondo, valorizzando le diversità di questo sorprendente territorio e ampliando gli orizzonti del gusto toscano attraverso la varietà e la qualità dei suoi vini.
Il calendario completo delle Anteprime di Toscana è disponibile sui siti www.buy-wine.it e www.anteprimetoscane.it
Simonetta Gerra
CONSORZIO ASOLO MONTELLO, LA CRESCITA NON SI FERMA
Nel 2018 l’Asolo Prosecco Superiore DOCG ha raggiunto e superato le 12 milioni di bottiglie. Aumentano anche i numeri del Montello DOCG, raddoppiati dal 2017
I numeri del Consorzio Vini Asolo Montello continuano a crescere, confermando il trend positivo: nel 2018 sono state oltre 12 milioni le bottiglie consortili di Asolo Prosecco Superiore DOCG prodotte e immesse nel mercato. Anche le piccole produzioni locali sono aumentate: dal 2014 ad oggi quella di Montello DOCG è passata da 3 mila a 51 mila bottiglie, raddoppiando il dato del 2017.
L’incremento della produzione non ha comunque modificato il paesaggio unico dei Colli di Asolo e del Montello, conservandone le peculiarità. La superficie vitata, che comprende sia i vigneti a bacca bianca che quelli a bacca rossa, è pari a poco più di 2.100 ettari e rappresenta solo il 9 per cento dell’intera superficie dell’Asolo Montello.
“Quelli registrati nel 2018 sono dei risultati che ci danno grande soddisfazione – spiega Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello - la crescita costante dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG ribadisce che il nostro vino è apprezzato dal mercato sia nazionale che internazionale. Per il Consorzio, però, è altrettanto fondamentale la tutela dell’ambiente - territorio e la promozione delle varietà storiche che vi si trovano, come Cabernet e Merlot, uvaggio alla base del Montello DOCG”.
Nata nel 2009, quella dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG è la denominazione meno estesa delle tre votate al Prosecco, ma è l’unica che può definire la tipologia Extra Brut nelle bottiglie prodotte con la DOCG.
La DOCG Montello è nata nel 2011 per valorizzare l’alta qualità di questo vino e della zona in cui viene prodotto. Il Montello DOCG è ottenuto dal classico taglio tra Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon con vitigni internazionali, che in questi luoghi assumono un’identità ben precisa.
Chiara Brunato
Riunione Consorzio: Chianti Lovers 2019
Il presidente Busi “Fase complicata, serve lavorare tutti insieme per il nostro territorio”
Il Consorzio Chianti ha incontrato le categorie imprenditoriali “Facciamo rete, non guardiamo ai campanili”
“Stiamo perdendo posizioni ed è francamente non più accettabile che ci muoviamo non solo in ordine sparso, ma spesso anche mettendoci i bastoni tra le ruote fra di noi. Se vogliamo reggere la concorrenza che sarà sempre più dura dobbiamo imparare a fare rete lavorando come una squadra toscana al di là delle singole etichette” così Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti ha spiegato ai rappresentanti di varie categorie imprenditoriali riuniti per anticipare la presentazione della prossima edizione di Chianti Lovers 2019.
Al'incontro erano presenti i rappresentanti di Legacoop, Confindustria e Confcooperative “che – spiega Busi – hanno mostrato un sincero interessa per le nostre idee. Del resto il vino non è un'isola felice ma sta dentro un contesto plurale e comune per cui se la macchina toscana gira meno tutti i settori economici ne risentono”.
“La fase è oggettivamente complicata – sintetizza il Presidente del Consorzio Vino Chianti -. Nell'anno che ci lasciamo alle spalle le produzioni vitivinicole toscane hanno fatto registrare una perdita del 4% complessiva. In un mercato come quello della Germania, che è fra i principali sbocchi dell'export del vino italiano, abbiamo perso ben il 20% e in Canada siamo a meno 14%. Tiene, anzi, aumenta la domanda sul mercato nazionale, che resta il nostro 1° cliente rappresentando circa il 30% del mercato del Chianti e, nella GDO Italia, il Chianti ha segnato un +3% in termini di bottiglie vendute e un +6% in termini di prezzo/bottiglia. E cresciamo anche sul mercato orientale. Ma è ovvio che se stiamo fermi a guardare, le conseguenze non potranno che essere negative”.
Per Busi quindi la Toscana deve muoversi come squadra. “Il Chianti è la Toscana, Chianti nell'immaginario del Mondo non è solo vino per questo serve valorizzarlo. Per questo serve una più stretta collaborazione fra tutti gli enti del territorio che superi i vari campanilismi. Se oggi non si collabora si rischia davvero di perdere un treno che potrebbe essere l'ultimo” conclude il Presidente del Consorzio Vino Chianti.
Consorzio Vino Chianti
Lorenzo Galli Torrini
Adempimenti Semplificazioni Normativa Vitivinicola
Vino, Busi (Chianti): “Bene i controlli ma basta con le complicazioni burocratiche”
Il presidente Consorzio Vino Chianti: “ok all'informatizzazione ma valga anche per i controllori che invece continuano a chiederci timbri e scartoffie”
“E' oramai da più di un anno che stiamo vivendo una informatizzazione del nostro settore da parte del ministero. Il che ha prodotto non poche difficoltà al nostro settore che è costituito da tantissimi piccole e medie aziende. Le istituzioni e il ministero in particolare, a fianco degli obblighi, dovrebbero però prevedere anche aiuti e incentivi per far si che ogni azienda possa mettersi al passo con la nuova tecnologia informatica prevedendo al contempo strumenti facili.
Perché non possiamo permettere che all'impresa vitivinicola sia messa un'altra tassa occulta sotto forma di costi suppletivi per ottemperare a degli obblighi. Non possiamo cioè obbligare l'imprenditore a pagare qualcuno per osservare la legge, ma deve essere in grado di farlo da solo e quindi serve un sistema semplice e comprensibile e non fatto da burocrati per burocrati” così Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti. a margine del convegno promosso dall'Unione Italiana Vini su “adempimenti e semplificazioni della normativa vitivinicola” organizzato a Firenze.
“In più è indispensabile che questo necessario aggiornamento professionale a cui si stanno adeguando i nostri imprenditori – continua Busi - sia fatto anche dalle istituzioni, del ministero e dei vari organi di controllo. Cioè noi vogliamo sì mettere tutti i nostri dati sul SIAN, il sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo, ma questo poi deve essere la unica banca dati valida per tutti. Perché non si può chiedere a un'azienda il cui core business è produrre vino di trasformarsi in una impresa informatica e poi dopo questo sforzo l'ente certificatore non usa il SIAN e vuole dalle imprese altri dati e sotto altra forma”.
“Basti pensare che quest'anno prima abbiamo immesso i nostri dati elettronicamente dentro la banca dati SIAN e poi siamo stati costretti a comunicare i soliti dati ad ARTEA. E' un doppio lavoro inutile e dispendioso. I dati sono là nel SIAN potete andarli a prendere là, non serve che opprimiate continuamente le aziende con carte, timbri e scartoffie” conclude il presidente Consorzio Vino Chianti.
Consorzio Vino Chianti
Lorenzo Galli Torrini