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Fiere agricole
VERONAFIERE: 54ª EDIZIONE VINITALY POSTICIPATA AL 2022
DAL 10 AL 13 APRILE. CONFERMATA OPERA WINE CON LA PRESENZA DI WINE SPECTATOR A GIUGNO (19 E 20)
A ottobre 2021 un evento straordinario per il settore. Da marzo a ottobre un programma di iniziative per la ripresa su mercato nazionale e internazionale.
Veronafiere posticipa al 2022 la 54ª edizione di Vinitaly, Salone internazionale dei vini e dei distillati, in calendario dal 10 al 13 aprile del prossimo anno. «Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti ci hanno indotto a riprogrammare definitivamente la 54ª edizione della rassegna nel 2022 – ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere SpA –. Si tratta di una scelta di responsabilità, ancorché dolorosa; un ulteriore arresto forzato che priva il vino italiano della sua manifestazione di riferimento per la promozione nazionale e internazionale. In attesa che lo scenario ritorni favorevole – conclude Danese – Vinitaly continua a lavorare congiuntamente con tutti i protagonisti anche istituzionali del settore, a partire dal ministero delle Politiche agricole e Ice-Agenzia oltre a tutte le associazioni e le categorie, per continuare a supportare la competitività del vino made in Italy sia sul mercato interno che sui Paesi già proiettati alla ripresa, Usa, Cina e Russia in primis».
In quest’ottica, prosegue il ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Confermiamo OperaWine con la presenza di Wine Spectator e delle top aziende del settore individuate dalla rivista americana per il 10° anniversario dell’iniziativa che rimane in programma il 19 e 20 giugno prossimo a Verona. L’evento, tutto declinato alla ripartenza del settore, grazie alla partecipazione di stampa e operatori nazionali e internazionali – commenta Mantovani – farà anche da collettore e traino a tutte le aziende del vino che vorranno partecipare a un calendario b2b che Veronafiere sta già approntando».
Operawine sarà preceduta, sempre a giugno, dal Vinitaly Design international packaging competition (11 giugno) e da Vinitaly 5 Stars Wine The book (16-18 giugno). Mentre la Vinitaly international Academy (21-24 giugno) chiuderà gli eventi estivi in presenza.
Tra le novità anche un evento eccezionale di promozione a forte spinta istituzionale a ottobre prossimo e che traghetterà il settore alla 54ª edizione di Vinitaly nel 2022. Prosegue Giovanni Mantovani: «Si tratta di Vinitaly-edizione speciale, una manifestazione rigorosamente b2b che segnerà la ripresa delle relazioni commerciali nazionali e internazionali in presenza a Verona dal 16 al 18 ottobre».
«Vogliamo mantenere viva l'attenzione del mondo sul vino italiano, uno degli ambasciatori più significativi del Made in Italy – afferma, presidente di ICE Agenzia, Carlo Ferro –. Le iniziative messe in campo da Veronafiere per mantenere il file-rouge tra Vinitaly 2019 e 2022, con l’edizione di Vinitaly-edizione speciale e le altre manifestazioni che faremo insieme hanno questo obiettivo. Senza soluzione di continuità, nonostante la pandemia mondiale e grazie all’impiego di nuovi strumenti in chiave di commercio digitale. Faccio i miei auguri a tutto il team di Veronafiere e ai produttori vinicoli con la convinzione che gli eventi in programma per il 2021 contribuiranno a sostenere l'eccellenza del nostro Paese».
In attesa della ripresa degli eventi fisici nel nostro Paese, Vinitaly prosegue in presenza sui mercati internazionali, a partire dalla Russia con le tappe a Mosca e a San Pietroburgo in programma dal 23 al 25 marzo. Dal 3 al 6 aprile sarà la volta di Vinitaly Chengdu e poi a giugno di Wine to Asia (Shenzhen, 8-10 giugno). E sarà ancora la Cina ad aprire con il road show il calendario estero autunnale di Vinitaly (13-17 settembre) prima di trasferirsi in Brasile per la Wine South America (22-24 settembre). Veronafiere, inoltre, mette a disposizione il proprio know how per realizzare ulteriori eventi di promozione in altri mercati obiettivo per il settore.
La decisone dello spostamento di Vinitaly è stata condivisa con le organizzazioni e associazioni della filiera vitivinicola e agricola. Di seguito, in ordine alfabetico, le dichiarazioni di: Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv).
«Prendiamo atto della decisione di posticipare la 54ª edizione di Vinitaly al 2022 – afferma il coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza cooperative agroalimentari, Luca Rigotti –. Una scelta certamente non facile ma che, alla luce dell’attuale situazione sanitaria, è in linea con quanto auspicato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane-Agroalimentare. Accogliamo con favore, inoltre, le altre iniziative di promozione proposte da Veronafiere per i prossimi mesi: l’aspettativa è poter entrare finalmente in una fase caratterizzata da un maggiore livello di sicurezza e da minori incertezze per il comparto vitivinicolo, condizioni necessarie anche per poter rilanciare, grazie all’esperienza ed alla competenza di Veronafiere, il settore vitivinicolo a livello internazionale».
Per il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella «la decisione assunta da Veronafiere di posticipare al 2022 la 54ª edizione di Vinitaly va nella direzione suggerita dalla filiera del vino, ma soprattutto tiene conto del perdurare di una situazione di grave difficoltà generata dall'emergenza pandemica, che non ha ancora trovato una risposta risolutiva nella vaccinazione. Una scelta di responsabilità che condividiamo ampiamente, così come siamo pronti a sostenere le altre iniziative, annunciate da Veronafiere e messe in calendario sia per il prossimo giugno, che per l'ottobre. È necessario da parte del mondo del vino farsi trovare pronto al giorno della ripartenza dei mercati e quindi è molto importante tenere alta l'attenzione anche con manifestazioni capaci di creare relazioni nazionali e internazionali e interesse verso il nostro settore. Ma ancora più importante sarà il sostegno che il governo italiano e l'Europa sapranno mettere in campo a favore dell'intero agroalimentare che, dopo oltre un anno di pandemia, sta accusando il peso della crisi al pari degli altri settori dell'economia nazionale».
«Siamo a fianco di Veronafiere per continuare a sostenere il settore, tutte le aziende e i produttori che ogni giorno contribuiscono a rendere il vino una delle eccellenze del Made in Italy riconosciuta in tutto il mondo – dice presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino –. La pandemia ancora morde e costringe a un ulteriore rinvio degli eventi in presenza, ma siamo pronti a lavorare insieme al Vinitaly per supportare, in questa fase difficile, un comparto prezioso per l’agroalimentare con una produzione del valore di circa 12 miliardi di euro e una reputazione imbattibile».
«Lo spostamento del Vinitaly è un atto dovuto per consentire la partecipazione anche degli operatori stranieri e sostenere il successo del prodotto agroalimentare made in Italy più esportato nel mondo dove, nonostante la pandemia, il vino ha fatturato 6,3 miliardi di euro nel 2020» afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare l’importanza del programma dei prossimi appuntamenti di Veronafiere a partire da OperaWine.
«La decisione di Veronafiere, benché dolorosa, va nella giusta direzione – commenta presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Apprezziamo in particolare la capacità di resilienza e di proposta variegata in un momento molto difficile per il comparto vino. Confagricoltura dà pieno appoggio a Veronafiere e all’intero settore fieristico agroalimentare nazionale. Siamo convinti che occorra sostenere la validità del sistema italiano ed evitare pericolose aperture ad altre realtà internazionali. Riteniamo inoltre che la Fiera di Verona, con le sue attività e il Vinitaly, sia un validissimo strumento di promozione e di immagine per tutto il comparto vitivinicolo italiano. Auspichiamo pertanto di ripartire a pieno ritmo nel 2022, dando ampio risalto alle iniziative in programma da oggi fino alla prossima edizione del Vinitaly, insieme alle nostre imprese che fanno grande nel mondo l’Italia del vino».
Per il presidente di Copagri, Franco Verrascina, «la scelta di Veronafiere, seppure dolorosa, conferma la serietà dell’ente fieristico e la volontà di sostenere i viticoltori al meglio in questo momento critico. Ci mettiamo a disposizione per collaborare ed essere al fianco di Veronafiere nel programmare sia la 54ª edizione di Vinitaly che per l’evento speciale di ottobre, dando un segnale al mondo vitivinicolo per la promozione e valorizzazione dei grandi vini italiani».
«È un grande dispiacere l’annuncio del rinvio, ma la realtà della pandemia non lascia spazio ad ipotesi alternative: abbiamo difficoltà a programmare viaggi e contatti, avremmo difficoltà nell’accogliere gli ospiti negli stand – afferma Sandro Boscaini, presidente di Federvini – ma il secondo rinvio amplia il vuoto che Vinitaly lascia. Abbiamo necessità di contatti internazionali, abbiamo necessità di presentare i nostri prodotti e restare in contatto con il grandissimo numero di operatori nazionali ed internazionali che affluivano a Verona. Siamo certi che l’esperienza e la professionalità di Vinitaly, con l’aiuto di ICE Agenzia, possano essere di grandissimo aiuto per le nostre Imprese, con formule e proposte da studiare rapidamente insieme».
«Comprendiamo e condividiamo le ragioni che hanno portato Veronafiere al rinvio della manifestazione di riferimento per il vino italiano – spiega il presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Ernesto Abbona –. Riteniamo però che sia fondamentale in questo difficile momento tenere acceso il motore della promozione e perciò appoggiamo l’intenzione di Vinitaly di sostenere il settore anche nel corso di quest’anno attraverso l’organizzazione di eventi mirati in favore del business e dell’immagine internazionale del vino tricolore».
«Non posso che rimarcare il dispiacere di dover rinunciare anche quest’anno al Vinitaly, la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo italiano – commenta il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro –. Una manifestazione ricca di eventi, rassegne, degustazioni e workshop mirati all'incontro degli espositori con gli operatori del settore nazionali ed internazionali, che ha contribuito al successo del vino italiano nel mondo ricordando che il settore enologico è uno dei pilastri del successo del made in Italy nel mondo. Chiediamo al Governo di considerare il grande danno economico che questa decisione comporta e di prevedere aiuti concreti per mantenere alta la competitività internazionale del nostro settore fieristico».
Benny Lonardi
UMBRIA – IL COORDINAMENTO DELLE STRADE DEI VINI E DELL’OLIO DA’ VITA AL VIDEO CONTEST #TIPORTIAMOLUMBRIA
PARTE DALL’UMBRIA UN MESSAGGIO DI SPERANZA, UNA OCCASIONE PER TRASCORRERE OGNI GIORNO, 50 SECONDI, VISITANDO VIRTUALMENTE ULIVETI, VIGNETI, ORTI, CUCINE, CANTINE UMBRE. UN INVITO A CONOSCERLI DI PERSONA AL TERMINE DELL’EMERGENZA
Le Strade del vino e dell'olio dell'Umbria, hanno dato vita al nuovo progetto di comunicazione turistico/enogastronomico/sociale dal titolo #tiportiamolumbria, una finestra sull’Umbria dell’olio, del vino, della ristorazione e della ricettività. Un video contest per supportare nella comunicazione e nella promozione le aziende agricole, i frantoi, le strutture ricettive e i ristoranti umbri associati.
“Un messaggio di speranza dall’Umbria – spiega Paolo Morbidoni, Presidente del Coordinamento delle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria - perché in campagna si continua a lavorare, perché la natura ci fa guadare al futuro, perché la primavera è arrivata, nonostante questo momento critico dovuto all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. La natura ci spinge a lavorare, seguendo i suoi ritmi, perché in campagna non ci si ferma, perché nei campi stanno terminando le potature prima che le piante inizino a germogliare, prima del risveglio. Questo video contest vuole essere una occasione per trascorrere ogni giorno, 50 secondi in Umbria, da casa, entrando anche solo virtualmente negli uliveti, nei vigneti, negli orti, nelle cucine, nelle cantine. Un caloroso invito a venire poi a conoscere queste realtà personalmente, appena sarà possibile.”
Il Video contest è partito venerdì 20 marzo, primo giorno di primavera; ogni giorno alle ore 15.00, nei canali social delle Strade dei vini e dell’Olio dell’Umbria (www.facebook.com/StradeVinoeOlioUmbria/ www.instagram.com/stradevinoeolioumbria/), sarà possibile entrare nelle aziende agricole, negli uliveti, nelle cantine, nelle sale degustazioni umbre, attraverso i video realizzati da chi questi luoghi li vive quotidianamente.
Ogni azienda partecipante realizzerà un mini video “fatto in azienda”, che mostrerà uno spaccato dell'Umbria rurale; sarà un reportage della vita in campagna, di chi ci sta
lavorando, dove il sole splende, dove i fiori sbocciano, come si stesse preparando ad una festa, quando però fuori tutto è fermo.
Il progetto #tiportiamolumbria è realizzato dal Coordinamento Strade Vino e Olio Umbria, in partnership con la Strada dell’Olio extravergine di Oliva dop Umbria, la Strada del Sagrantino, la Strada dei Vini Etrusco Romana, la Strada dei Vini del Cantico, la Strada dei Vini del Trasimeno e la Federazione Nazionale delle Strade dei Vini dell’Olio e dei Sapori d'Italia.
QUALCHE INFORMAZIONE SULL’ASSOCIAZIONE REGIONALE STRADE DEL VINO E DELL’OLIO DELL’UMBRIA:
Le Strade Vino e Olio Umbria nascono con la legge regionale nel 22 Dicembre 1999, n.38 in attuazione della legge 27 luglio 1999, n. 268 e degli artt. 22 e 24 dello Statuto, entrata in vigore il 15/01/2000 e modificata il 27/04/2000.
Le Strade del vino umbre sono quattro, suddivise per zona di produzione: Strada dei Vini del Cantico, Strada del Sagrantino, Strada dei Vini Etrusco Romana, Strada del Vino colli del Trasimeno.
La Strada dell'Olio e.v.o. Dop Umbria è una e rappresenta tutto il territorio regionale.
Le Strade rappresentano attualmente la più grande realtà associativa dedicata alla promozione dell'enoturismo e più in generale del turismo enogastronomico dell'Umbria per un totale di oltre 400 associati.
Strada dei Vini del Cantico: 140 soci
Strada dei Vini Etrusco Romana: 85 soci
Strada del Vino colli del Trasimeno: 40 soci
Strada del Sagrantino: 69
Strada dell'Olio DOP Umbria: 90
Il punto di forza delle Strade è quello di essere un network orizzontale che tiene insieme non soltanto il mondo della produzione di eccellenza (cantine, frantoi e aziende agricole), ma anche attività e servizi per il turismo (strutture ricettive, ristorative e aziende fornitrici di servizi).
Negli anni le Strade hanno accompagnato la crescita del fenomeno dell'enoturismo a livello regionale, garantendo servizi di accoglienza e di informazione turistica nei territori rurali, partecipando a fiere nazionali e internazionali di settore, svolgendo un’attività di supporto tecnico per i Comuni associati e di collaborazione con altre realtà associative del settore pubbliche e private, workshop rivolti alla stampa specializzata, wine e oil tour ed alimentando un flusso costante di informazioni attraverso i social media.
Dal 2008 sono riunite in un Coordinamento regionale che si attiva per la costruzione di progetti comuni, pacchetti turistici, sinergie operative in attività ed eventi, partecipazione a fiere.
RIFERIMENTI:
Associazione Regionale Strade del Vino e dell'Olio dell'Umbria
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Siti delle associazioni:
www.stradadeivinidelcantico.it
www.stradadeivinietruscoromana.com
Per informazioni:
https://www.facebook.com/StradeVinoeOlioUmbria/
https://www.instagram.com/stradevinoeolioumbria/
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.stradevinoeolio.umbria.it
Michela Federici
89a FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA
dal 5 ottobre al 24 novembre 2019 ad Alba (CN)
L’EQUILIBRIO PERFETTO
CELEBRATO DALLA 89a FIERA INTERNAZIONALE
DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA
INAUGURA CON SUCCESSO LA 89a FIERA INTERNAZIONALE
DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA
Taglio del nastro con le autorità, presentazione della PEPITA prodotta con Limoges e vittoria del Borgo Moretta al Palio degli Asini con Daniele Marcianti su Cento lire
Un talk show moderato dal direttore de La Stampa Maurizio Molinari ha visto intervenire venerdì scorso sul palco del Teatro Sociale di Alba il Sindaco di Alba Carlo Bo, la Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba Liliana Allena, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone. Dopo il taglio del nastro si è aperto sabato 5 ottobre alle 9.30 il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, lo spazio di 1650 metri quadrati situato nel Cortile della Maddalena, nel centro storico cittadino. Fin dalle prime ore di apertura l’afflusso di pubblico è stato elevatissimo, con circa il 70% di presenze straniere e turisti arrivati ad Alba per scoprire il nostro straordinario gioiello della terra e conoscere da vicino gli elementi della cultura materiale del Piemonte attraverso degustazioni, esperienze sensoriali e laboratori.
Nel primo fine settimana di apertura ottima l’affluenza al Mercato Mondiale del Tartufo con un aumento di circa il 10% sui biglietti venduti rispetto al 2018 mentre le quotazioni del Tartufo Bianco d’Alba sono oscillate tra 250 e 350 euro a seconda della pezzatura. I prezzi del Tartufo Bianco d’Alba si possono monitorare sul sito del Centro Nazionale Studi Tartufo www.tuber.it alla voce “borsino del tartufo”.
Si è registrato un totale sold out per tutti gli appuntamenti dell’Alba Truffle Show in Sala Beppe Fenoglio, dove la creatività dei grandi chef si esprime attraverso i Foodies Moments. Gli ospiti dei Foodies Moments sono accolti con il benvenuto offerto dal Consorzio Alta Langa DOCG, official sparkling wine della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, e accompagnati in una dimensione raccolta e privilegiata perfetta per un’incursione all’interno delle cucine stellate in cui apprendere e gustare i migliori abbinamenti tra cucina e tartufo.
«Grande soddisfazione per questa primo fine settimana di Fiera, con un ricco programma di appuntamenti che ha registrato il tutto esaurito grazie ad un pubblico sempre più numeroso che interpreta la visita ad Alba come una esperienza unica e indimenticabile - dichiara la Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba Liliana Allena. - Nel segno dell’internazionalità abbiamo accolto la delegazione di Limoges Città Creativa Unesco con cui abbiamo lanciato “Pepita”, il raffinato contenitore per il Tartufo Bianco d'Alba realizzato in ceramica finissima dalla prestiosa Maison Reynaud. È una gioia vedere come anche la tradizione dei nostri Borghi si rinnovi ogni anno e un grande ringraziamento a tutti i protagonisti di una splendida edizione del Palio degli Asini.»
Oltre agli show cooking - tenuti dagli chef Gabriele Boffa del “Relais Sant'Uffizio” di Cioccaro di Penango (* Stella Michelin), Federico Gallo della “Locanda del Pilone” di Alba (*Stella Michelin), Gille Dudognon de “La Chapelle Saint Martin” di Limoges (*Stella Michelin) e Michelangelo Mammoliti de “La Madernassa” di Guarene (*Stella Michelin) - lo spazio dell’Alba Truffle Show è stato sede di importanti incontri e presentazioni.
La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba prosegue il suo percorso di relazioni con la cultura enogastronomica di altre zone d’Italia e del mondo.
Sabato 5 ottobre all’Alba Truffle Show si è tenuta la conferenza stampa “Olio su tavola: i capolavori dell’extravergine” con la presenza del noto nutrizionista Giorgio Calabrese, di Claudio Federici, responsabile dell’ufficio comunicazione di ISMEA e di Indra Galbo, esperto del Gambero Rosso.
A seguire la prima “Olio EVO Tasting Experience” a cura di ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) e Gambero Rosso. Le Olio EVO Tasting Experience - appuntamenti gratuiti prenotabili sul sito - sono protagoniste in sala workshop ogni domenica alle 17.30 momenti dedicati alla degustazione dell’olio di oliva 100% italiano con degustazioni guidate dal Gambero Rosso. Piccole degustazioni di olio EVO, inoltre, sono offerte ai partecipanti dei Foodies Moments del sabato e prima dello show cooking della domenica mattina.
Domenica 6 ottobre la Fiera ha ospitato la città di Limoges inserita, così come la città di Alba, nel netwok Creative City Unesco. In questa occasione è stato raccontato il coinvolgimento della cittadina francese famosa nel mondo per le sue ceramiche ed è stata presentata, per la prima volta, la “Pepita”, prezioso cofanetto studiato per svelare al meglio il Tartufo Bianco d’Alba preservandone l’aroma e la freschezza.
Nel corso della presentazione è intervenuto con un videomessaggio anche Bertrand Raynaud, direttore delle relazioni esterne per la Maison Raynaud, che ha manifestato la propria felicità per un progetto capace di associare la bellissima porcellana di Limoges a uno dei prodotti più straordinari che la natura possa generare. La Pepita è un prezioso elemento che si aggiunge al “Kit per il Tartufo Bianco d’Alba” ed è realizzata dalla prestigiosa Maison Raynaud, importante casa produttrice di ceramiche artistiche di Limoges. L’oggetto di design è stato disegnato da Mariela Schwarz Montiel su ispirazione delle pietre preziose e del logo della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco è in vendita in due formati alle casse dell’Alba Truffle Show.
Grande festa per i piccoli visitatori della Fiera che hanno accolto con entusiasmo il rinnovato progetto Alba Truffle Bimbi, al Palazzo Mostre e Congressi “G. Morra” di Piazza Medford, atteso e affollato fin dalle prime di apertura. La novità di questa edizione consiste nell’unire ai momenti di gioco libero una serie di appuntamenti gratuiti - ogni sabato e domenica dalle 16.00 alle 17.30 - veri e propri laboratori creativi pensati per imparare a giocare con oggetti quotidiani e di riciclo, costruendo, creando e divertendosi.
Ma la Fiera è anche folklore e appuntamenti con la tradizione.
Domenica 6 ottobre la grande sfilata storica con oltre mille figuranti appartenenti ai nove borghi di Alba ha guidato il pubblico verso in Piazza Cagnasso dove si è corso il divertente Palio degli Asini.
Le contrade albesi si sono contese l’ambito drappo che quest’anno è la riproduzione fotografica dell’opera collettiva “Senza titolo” di Pinot Gallizio, Constant, Asger Jorn, Piero Simondo e Gallizio Jr (olio e resina su masonite, 155 x 75 cm) di proprietà della Fondazione CRC ed esposta in originale nella mostra “Per un rinnovamento immaginista del mondo. Pellizza da Volpedo (Taner), Pinot Gallizio (con Constant, Giorgio Gallizio, Asger Jorn, Jan Kotik e Piero Simondo), Mario Merz” nella Chiesa di San Domenico fino al 10 novembre. Il Palio è stato vinto dal Borgo Moretta con l’asino “Cento lire” montato da Daniele Marcianti, un'accoppiata storica che vince per il secondo anno consecutivo. Terzo Brichet, poi secondo il Borgo San Lorenzo.
Pubblico entusiasta e spalti gremiti (con 4000 ingressi) hanno applaudito le rappresentazioni storiche e sfilate in costume. Vincitore quest’anno è stato il Borgo Santa Barbara che ha portato in scena la ricostruzione storica di un episodio che risale al 1028 con protagonisti gli eretici di Monforte.
Restiamo a vostra disposizione per ogni altra informazione.
PER INFORMAZIONI:
Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
Piazza Medford, 3 - 12051, Alba Tel. +39 0173 361051 -Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.';document.getElementById('cloak15d60b9623f1d22afa9f2f4eb437f1e8').innerHTML += ''+addy_text15d60b9623f1d22afa9f2f4eb437f1e8+'<\/a>';
www.fieradeltartufo.org
Ufficio Stampa Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
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RURAL FESTIVAL 2019
Si rinnova il successo per il Festival dedicato alla biodiversità agricola
La duegiorni dedicata alla riscoperta e alla valorizzazione di antiche varietà vegetali e razze animali quasi estinte di Emilia Romagna, Toscana e Liguria, anche quest’anno ha portato all’Agricola Rosa dell’Angelo di Rivalta (Parma) centinaia di famiglie e appassionati. Una riconferma per l’evento che punta sulla “qualità antica” per una rinascita della cultura agricola
Profumi, sapori e volti sono ancora vivi nel ricordo di chi ha trascorso il weekend dell’8 e 9 settembre all’Agricola Rosa dell’Angelo di Rivalta di Lesignano de’ Bagni (Parma), teatro del Rural Festival. Una sesta edizione da record per la giornata di sabato e che anche domenica, nonostante il tempo incerto, ha permesso ai produttori di vendere i loro prodotti. Numerosi infatti i visitatori provenienti da tutta Italia, affezionati al progetto, che non hanno mancato l’appuntamento annuale con la biodiversità agricola. Per conoscere, assaggiare e portarsi a casa prodotti autentici e genuini, che rispettano i ritmi della natura, portavoce di un’identità territoriale ben precisa. E frutto del lavoro quotidiano di una quarantina di piccoli agricoltori e allevatori custodi di varietà e razze antiche di Emilia Romagna, Toscana e Liguria, che ogni anno si danno appuntamento sulla prima collina parmense ricca di verde, boschi di querce, calanchi e vulcanelli di fango (eletta a riserva Mab Unesco) per far conoscere le loro storie fatte di impegno, tenacia e tanta passione e per far toccare con mano produzioni dalla “qualità antica”. “E’ grazie a loro - precisa Mauro Ziveri dell’azienda Rosa dell’Angelo e ideatore della manifestazione - che possiamo sperare di vedere realizzarsi una rinascita della cultura agricola”. Un mondo non troppo lontano e ancora possibile, che non scende a compromessi. Fatto di tradizioni e sapori da tutelare sotto il comune denominatore del motto così caro a Rural: “tornare indietro per andare avanti e guardare al futuro”, riscoprendo la biodiversità.
Un mondo contadino possibile, vivo e in piena salute, dove tante famiglie hanno ritrovato il piacere di trascorrere insieme ai propri bambini qualche ora di divertimento sano, tra un assaggio, un acquisto e partecipando agli incontri organizzati per avvicinare alla biodiversità agricola delle tre regioni confinanti. Ecco quindi chi si è avventurato su uno dei trattori d’epoca Fiat, Landini o Lamborghini sapientemente restaurati, chi ha osservato attentamente l’esibizione del docile cavallo Bardigiano dall’alto di un ballone di fieno o chi non ha resistito dall’assaggiare un acino d’uva direttamente da uno dei cinquanta vitigni. E che dire del parco animale? Affascina sempre i piccoli che possono accarezzare e vedere da vicino il simpatico maialino nero, l’asino Romagnolo, la bovina Grigia d’Appenino, Bianca e Bardigiana, la pecora Cornigliese, il tacchino di Parma e Piacenza, ma anche l’oca e l’anatra Romagnole o il colombo Occhialone di Parma, arrivato da noi attraverso la duchessa Maria Amalia d’Austria. Tutti protetti dai custodi Rural e raccontati dal veterinario ed esperto Alessio Zanon.
Il parco Rural, una vera e propria oasi della biodiversità, ha offerto spazi ben organizzati e ancora più ampi dell’anno precedente, dove passeggiare e rilassarsi nella decina di aree dedicate. Sempre partecipati anche gli appuntamenti dedicati all’approfondimento della biodiversità con esperti. Come i filari di viti del territorio per uso didattico illustrati da Marisa Fontana. O l’esposizione di frutti antichi realizzata e illustrata dall’esperto di biodiversità Enzo Melegari, che in oltre trent’anni di studi ha recuperato centinaia di varietà in via d’estinzione e grazie al quale il “movimento” Rural ha preso vita. E ancora il mondo dei bachi da seta raccontato da Liviana Orlandini. L’agronomo ed esperto Mauro Carboni ha parlato invece dei pomodori di biodiversità, come il pomodoro Riccio di Parma, ospite d’onore al Festival che per la quarta edizione della mostra-mercato a lui dedicata ha trovato casa in un grande gonfiabile rosso-pomodoro. Ottimo ortaggio da tavola e da passata artigianale, coltivato fino agli anni Cinquanta nelle terre rosse della Pedemontana parmense, sostituito poi da pomodori più adatti alla lavorazione industriale e che grazie agli agricoltori custodi che lo seminano, coltivano e raccolgono a mano come una volta in regime di agricoltura biologica, oggi è salvo.
Il Rural Festival è stata anche l’occasione per scoprire le lavorazioni del passato come quella della canapa Sativa, nel canapaio, attraverso i racconti, aneddoti e i manufatti realizzati dalla signora Franca e dalla signora Ebe che con il suo piccolo telaio ha mostrato la tessitura della canapa. Con l'Azienda Agricola Landini che nel piacentino si occupa direttamente della coltivazione della canapa e della sua trasformazione si sono potuti assaggiare prodotti dalle tante proprietà. A fianco un labirinto di mais, un progetto nato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza con a capo il professore Matteo Busconi, che ha sottolineato l’importanza del recupero di oltre trenta varietà coltivate fino alla seconda guerra mondiale in Emilia Romagna, prima dell’arrivo degli ibridi americani. Una coltivazione di cui si era persa conoscenza e che può essere competitiva per permettere produzioni di nicchia, in zone marginali.
Entusiasmo anche per i mini tour per conoscere l’allevamento del maiale Nero e la stalla “della salvezza”, aperta per ospitare antiche e pregiate razze bovine. Un assaggio delle “esperienze dal vivo” che è possibile prenotare durante l’anno per conoscere da vicino il lavoro di questi allevatori e coltivatori custodi di antiche razze animali e varietà ortofrutticole, la vera anima del meraviglioso mondo Rural. La prima è in programma da giovedì 26 a domenica 29 settembre 2019 dove si avrà l’opportunità di vivere un’esperienza unica. Partendo da Rivalta di Lesignano de’ Bagni (PR) ci si spingerà fino alle terre del Chianti storico attraverso l’Appennino con fuoristrada e tende attrezzate per il pernottamento, insieme a guide ambientali ed esperti.
Un rinnovato interesse e successo per un appuntamento ormai immancabile a settembre. La crescente curiosità verso la biodiversità agricola è un bel segnale che dà speranza. Soddisfazione tangibile da parte degli organizzatori e dei produttori che avevano terminato i propri prodotti prima di sera. Un’organizzazione affiatata, composta da un centinaio di persone e volontari, ha lavorato instancabilmente per garantire la buona riuscita della manifestazione.
I prodotti agricoli di biodiversità della tradizione tosco-emiliana e ligure durante tutto l’anno si possono trovare al Rural Market di borgo Giacomo Tommasini a Parma e fino alla fine di settembre 2019 anche a quello di Radda in Chianti (SI), che promuovono queste piccole aziende che producono poco ma bene, offrendo il massimo della genuinità.
Per informazioni:
RURAL
Tel: 0521.237485 / 342.9128266
Barbara Valla
ORTOROMI A LOGISTICA 2019
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La partecipazione alle più rinomate fiere di settore è parte fondamentale della strategia di comunicazione di OrtoRomi. Il giovane brand Insal’Arte in soli 4 anni è stato in grado di aggredire il mercato e di contribuire in maniera significativa al fatturato aziendale, che a fine 2018 si attesta sui 105 mln di euro, con un incremento di quasi il 13% rispetto al 2017. Anche quest’anno OrtoRomi allestirà un ampio stand di 114 mq, progettato per dare pieno risalto e visibilità ai numerosi prodotti a marchio Insal’Arte. Aperto su 3 lati, lo spazio espositivo accoglierà 4 capienti frigoriferi da 1,6 m che presenteranno tutto l’assortimento OrtoRomi: le insalate di IV gamma, le ciotole “Pausa Pranzo”, gli estratti di frutta e verdura, i radicchi I.G.P, le zuppe, i minestroni e le vellutate realizzate con materie prime selezionate. Fruit Logistica 2019 sarà l’occasione per esporre per la prima volta la linea delle zuppe al completo, un ampio assortimento composto da 9 zuppe e 6 passati. Particolare rilievo verrà dato alle ultime referenze lanciate, come la zuppa Toscana con kale e il passato di radicchio e fagioli. “Ormai la kermesse di Berlino è un appuntamento fisso che ci permette di iniziare l’anno dando un respiro internazionale alla nostra realtà. Come da tradizione, uno stand curato nei minimi dettagli e grande visibilità ai nostri prodotti sono aspetti chiave che non mancheranno. Due murali saranno dedicati all’esposizione delle insalate di IV gamma, il nostro core business da sempre, mentre gli altri 2 saranno dedicati alle zuppe e agli estratti, i due mercati nei quali abbiamo fortemente creduto e che abbiamo di recente sviluppato. Gli estratti Insal’Arte saranno l’ingrediente base di una selezione di cocktail, appositamente ideata per OrtoRomi dal barman Diego Cesarato, che ha creato 5 ricette che delizieranno e stupiranno il palato dei visitatori: alcuni esempi sono l’OrtoRomi Mule, con estratto allo zenzero, vodka, succo di lime e ginger beer Thomas Henry, il Red Fruit Logistica, con estratti al limone, arancia e frutti rossi mixati con Whiskey bourbon bulleit e passion fruit e il Gin Insal’Arte con estratto al limone, Gin O’ndina al basilico e menta fresca. Fruit Logistica si conferma per OrtoRomi un appuntamento strategico importante per ribadire e consolidare il costante percorso di ricerca e innovazione che caratterizza il DNA dell’azienda. Hall 4.2 – stand D-10
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