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Concorsi vini

MIGLIOR VERDISO (TREVISO): SUL PODIO SERRE (1° POSTO), LE MANZANE (2°), BORGO ANTICO E LUIGI GREGOLETTO (3°)

 

I migliori vini Verdiso 2023 sono stati premiati a Combai, nell'ambito della 32^ edizione della mostra “E’ Verdiso” che rientra nella rassegna della “Primavera del Prosecco”, l’evento diffuso che celebra la tradizione enogastronomica del territorio delle Colline di Conegliano Valdobbiadene, proclamate il 7 luglio 2019 Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Anche quest’anno si è tenuto il consueto premio per il miglior Verdiso che ha visto al primo posto la cantina Serre, al secondo Le Manzane e al terzo, a pari merito, le aziende Borgo Antico e Luigi Gregoletto.

Il Verdiso è un vino autoctono dell’Altamarca Trevigiana che da 32 anni la Pro Loco di Combai valorizza nella sua manifestazione. 

Secco, vivace, con ricordo di mela acerba e un retrogusto leggermente amarognolo, è di media alcolicità, godibile con antipasti magri, pesce e risotti primaverili alle erbe.

 

Luisa Pison

 

CITTÀ DEL VINO: VIA AL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE. SELEZIONI IN SICILIA PER 1.400 VINI PROVENIENTI DA 11 PAESI

 

Dal 12 al 14 maggio la 21esima edizione a Sambuca di Sicilia (Ag): Vini valutati per qualità e legame con il territorio di origine

 

Ai nastri di partenza l’edizione 2023 del Concorso Enologico internazionale Città del Vino, le cui selezioni si svolgeranno dal 12 al 14 maggio a Sambuca di Sicilia (Ag), nel cuore della Valle del Belice, all’interno del programma Menfi Città Italiana del Vino 2023.  Saranno 1.400 i vini in concorso, di cui 1.170 italiani e 230 stranieri (da 10 paesi) ; oltre a 80 grappe. La premiazione si terrà a Roma nella Sala della Protomoteca in Campidoglio il 7 luglio.

 Il concorso – alla 21esima edizione - mantiene inalterato nel tempo il suo spirito: valutare i vini non tanto e non solo dal punto di vista tecnico (la loro qualità oggettiva), ma soprattutto per il loro legame con il territorio, per la loro capacità di emozionare e per ribadire il valore del rapporto tra le Aziende e i Comuni. Sindaci e produttori, infatti – spiega Città del Vino -, sono idealmente uniti nella promozione delle tradizioni e delle eccellenze enologiche che li contraddistinguono e ricevono entrambi i riconoscimenti da mostrare in cantina e anche in Municipio.

Quest’anno la novità è la collaborazione con Assoenologi come partner tecnico: una collaborazione che non si limita alla sola realizzazione del concorso ma che avrà contenuti anche di natura strategica a sostegno delle buone pratiche per la viticoltura di qualità. È stato infatti siglato un accordo che si propone, in sintesi, di attuare azioni comuni volte a promuovere il patrimonio vitivinicolo italiano come un particolare aspetto della cultura del territorio, a difendere la biodiversità viticola, i vitigni autoctoni e antichi e le buone pratiche per rendere sempre più sostenibile la coltura della vite e a programmare azioni di formazione non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnici ed agronomici, ma anche quelli enoturistici. “Non ultimo – afferma Angelo Radica Presidente di Città del Vino – l’impegno congiunto a sostenere con specifiche azioni la tutela della viticoltura italiana, sia in sede istituzionale nazionale sia in sede europea e internazionale: il tema recente del ‘nutriscore’ proposto in sede europea, è costantemente monitorato visto il momentaneo accantonamento di una misura che avrebbe pesato negativamente sui prodotti agroalimentari italiani, vino compreso, pur condividendo in generale la necessità di attuare politiche a tutela della salute delle persone; non è criminalizzando il vino che questa tutela può essere portata avanti”.

 

I VINI IN CONCORSO

Diciannove regioni italiane presenti: prima regione è la Sicilia con 121 etichette, seguono la Sardegna con 101, quindi Emilia Romagna e Piemonte con 85 vini partecipanti, seguono la Toscana 76 e il Lazio 72.  

Fra i vini stranieri, la partecipazione maggiore arriva dal Portogallo con 99 vini, Moldova 77 e Brasile23. Quindi Croazia Germania, Spagna, Austria, Francia, Lussemburgo e Corea del Sud. 

Partecipano tutti i vini, purché Dop (Doc e Docg) e Igp. In palio Gran Medaglie d’Oro, Oro e Argento, simbolo per le aziende di un vero e proprio attestato di certificazione della qualità dei loro vini, pur tenendo conto che solo il 30% dei campioni presentati può ottenere il riconoscimento come stabilito sia dal Ministero, sia dall’OIV.

Il Concorso è organizzato dall’Associazione Nazionale Città del Vino fin dalla sua ideazione nel 2001, autorizzato dal Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste) e con il supporto scientifico dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino).

 

www.agenziaimpress.it

LA GRANDE SFIDA DEI VITIGNI RESISTENTI, SUCCESSO PER LA 2^ RASSEGNA 

 Si è conclusa con successo la seconda edizione della rassegna nazionale dei vini PIWl organizzata dalla Fondazione Edmund Mach per valorizzare e promuovere i vitigni "sostenibili", nati per offrire resistenza (o meglio tolleranza) alle principali malattie della vite: oidio e peronospora. 

Oggi, venerdì 2 dicembre c.a.  presso l'aula magna, alla presenza di illustri esperti di rilievo internazionale sul tema del miglioramento genetico e della viticoltura sostenibile, si è svolta la cerimonia di premiazione delle cantine vincitrici. L'evento, supportato dal Consorzio Innovazione Vite e dall'associazione PIWI international, ha visto partecipare 44 cantine italiane. Gli 82 vini in gara, suddivisi in sei categorie (rossi, bianchi, orange, frizzanti, charmat, metodo classico) sono stati valutati il 9 e 10 novembre da una commissione composta da 30 qualificati esperti e supportata dagli studenti del corso enotecnico. 

La premiazione si è svolta all'interno di un seminario scientifico, che ha visto intervenire il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, il presidente di CIVIT, Enrico Giovannini, e il presidente di PIWI international, Alexander Morandel.
"Questa manifestazione di cui si è fatta promotrice la Fondazione Mach intende far conoscere e valorizzare i vitigni resistenti, che rappresentano un progetto concreto, tangibile, da perseguire, anche non potranno costituire l'unica soluzione ai problemi che affliggono la viticoltura" ha affermato in apertura il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, portando il saluto dell'assessore provinciale all'agricoltura, Giulia Zanotelli e sottolineando l'importanza di questo evento giunto alla sua seconda edizione e ormai consolidato nel ricco calendario delle iniziative della Fondazione. Alexander Morandel presidente di PIWI international ha evidenziato che il tema dei vitigni resistenti "sta diventando una iniziativa europea, globale". Su questa linea di pensiero anche Enrico Giovannini, presidente di CIVIT, il Consorzio Innovazione Vite. "In questi ultimi dieci anni - ha detto- il vento è cambiato: riceviamo richieste da tutta Italia per testare queste nuove varietà e colpisce tutti il livello qualitativo raggiunto". 

Il professor Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, ha moderato il seminario, lanciando un nuovo, ulteriore, appello alla politica nazionale affinché dia corso alle scelte che liberino l’Italia dallo stallo in cui è relegato l’utilizzo dell’innovazione genetica in viticoltura, riferendosi sia all’inserimento nel Testo unico del vino della possibilità di coltivazione nelle doc dei vitigni resistenti ottenuti mediante incrocio con viti selvatiche, sia della possibilità di valutare in pieno campo i prototipi di varietà già coltivate, migliorate mediante cisgenesi o genome editing (New Genomic Techniques - NGT, o Tecnologie di Evoluzione Assistita - TEA, in italiano). 

Il seminario, al termine del quale si è svolta la cerimonia di premiazione e un tavolo di assaggi dei vini partecipanti, ha visto gli interventi di autorevoli ricercatori tedeschi e francesi che hanno illustrato i progetti di introduzione delle loro denominazioni: il prof Ulrich Fischer del Weincampus di Neustadt e la prof. Geraldine Uriel del Comitato interprofessionale del vino di Champagne. Il dott. Gabriele Di Gaspero dell'Istituto di Genomica Applicata di Udine ha parlato di miglioramento genetico per le resistenze della vite. 

Ulrich Fischer ha ricordato come gli obiettivi europei del Green Deal siano favoriti dall’adozione di varietà resistenti, pur esistendo ancora oggi delle resistenze alla loro adozione, dovute alla mancata conoscenza da parte del mercato. Ha illustrato i risultati di diverse prove eseguite presso il suo istituto dove test di confronto con le rispettive varietà di riferimento hanno dato risultati lusinghieri per alcuni vitigni PIWI. 

La prof. Geraldine Uriel ha parlato del Comitato interprofessionale del vino di Champagne, della ricerca condotta e di come le nuove varietà resistenti sono state integrate nello Champagne, che nel 2014 è stato uno dei primi territori a investire in un ambizioso programma di innovazione con l'obiettivo di selezionare, entro il 2030, varietà che siano durevolmente resistenti all'oidio e alla peronospora e che preservino la tipicità dei vini di Champagne. 

L'innovazione genetica e l'agricoltura di precisione sono al centro di una rivoluzione in agricoltura- ha evidenziato il dott. Di Gaspero- sottolineando le potenzialità delle Tecnologie di evoluzione assistita e al tempo stesso l'esigenza di far cambiare la percezione dell'opinione pubblica verso l'innovazione genetica in agricoltura: una soluzione che diventerà necessaria per raggiungere l'obiettivo di incrementare in modo sostanziale la sostenibilità nei vigneti. 

Vitigni Piwi e coltivazione in Italia 

Piwi è acronimo della parola tedesca Pilzwiderstandsfähig che significa "viti resistenti ai funghi". Con il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre 2021, l’Unione Europea ha dato il suo via libera all’inserimento dei vitigni resistenti alle malattie fungine o “PIWI”nei vini a Denominazione di Origine. 

Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende ad oggi 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune centinaia di ettari. Ad oggi la coltivazione delle varietà risulta autorizzata in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche, ed è in via di autorizzazione in altre regioni. 

L’impegno della ricerca FEM per la sviluppare vitigni resistenti 

La Fondazione Edmund Mach ha da sempre a cuore la ricerca dell’innovazione come strumento da fornire agli agricoltori per affrontare nuove sfide. Oggi la sfida più grande che l’agricoltura deve affrontare è la necessità di rendere sostenibile le coltivazioni da un punto di vista economico, sociale ed ambientale. A tale sfida la FEM sta rispondendo con diversi strumenti, uno dei quali è il miglioramento genetico delle principali coltivazioni presenti nel Trentino: vite, melo e piccoli frutti. Con questo evento la FEM intende valorizzare anche l'attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del Registro nazionale delle varietà di vite quattro nuove selezioni provenienti dall’attività di miglioramento genetico, grazie alla collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia. Di recente tramite il progetto VEVIR queste varietà sono risultate ottimali per la coltivazione in Trentino accanto a Solaris, Souvignier gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot Regina. 

La rassegna in numeri 

82 vini - 44 aziende - 6 categorie - 30 commissari: 5 giornalisti enogastronomici, 5 sommelier, 5 comunicatori del vino, 5 ricercatori universitari, 10 enologi-enotecnici 

 

Silvia Ceschini

 

 

2° Rassegna Nazionale di vini da uve PIWI

 

Categoria Vini Bianchi

 

Il Podio:

Primo

Az. Agr. Terre di Ger - Feltro Bianco 2021

Secondo

Weingut Plonerhof - Solaris 2021

Terzo

Az. Agri. Mussino Federico - Bronner 2021

 

Diploma di Menzione d’onore:

Az. Agr. Terre di Ger  –  Arconi Bianco

2021

Soc. Agri. Albafiorita – M’Ama

2021

Le Carline – Sauvignon Resiliens

2021

Cantina di La-Vis e Valle di Cembra – Bronner

2021

Az. Vitivinicola Parco del Venda – Cigno Bianco

2021

Az. Agri. Clementi Silvano – Aromatta

2020

Werner Morandell LieseleHof – Julian

2019

Azienda Agricola Gentili – Souvignier Gris

2020

Terre Alte d’Alpago S.s. - Soratesa

2021

Pravis – Naran Solaris

2021

 

 

Categoria Vini Frizzanti

 

Il Podio:

Primo

La cantina Pizzolato S.r.l. - Hurrà 2021

Secondo

Az. Agr. Sartori Michele - Diadema 2021

Terzo

Az. Agri. Pojer e Sandri - Zero Infinito 2021

 

Diploma di Menzione d’onore:

La cantina Pizzolato - Hoopa

2021

 

 

Categoria Vini Spumanti Metodo Charmat

 

Il Podio:

Primo

Le Carezze  - Iris 2021

Secondo

Le Carline  - Resiliens 2021

Terzo

Cantina Colli del Soligo – Johanniter 2021

 

Diploma di Menzione d’onore:

Az. Agr. Terre di Ger  –  Rufini

2021

 

 

Categoria Vini Spumanti Metodo Classico

 

Il Podio:

Primo

Pravis - Naran Pravis 2018

Secondo

Cantina Sociale di Trento - Santacolomba Brut 2020

Terzo

Villa Persani - /càn·di·do/ 2019

 

 

Categoria Vini Orange

 

Il Podio:

Primo

LieseleHof  - Julian Orange 2020

Secondo

Nove Lune  - Rukh 2020

Terzo

Gianni Tessari Soc. Agri. - Rebellis 2020

 

Diploma di Menzione d’onore:

Az. Agri. Pojer e Sandri - Zero Infinito perpetuo

2021

 

 

 

Categoria Vini Rossi

 

Il Podio:

Primo

Az. Agr. Terre di Ger  - Caliere Rosso 2020

Secondo

Le Carezze - Urano 2019

Terzo

Il Brolo Società Agricola  - Dama Selvaggia 2021

 

 

Diploma di Menzione d’onore:

Az. Agr. Terre di Ger  –  El Masut

2020

Az. Agr. Bondaion – El Losc

2020

Le Carline – Resiliens

2021

 

 

 

Vincitore Assoluto (il vino che ha ottenuto il punteggio più alto della Rassegna)

Az. Agr. Terre di Ger  - Feltro Bianco 2021

 

SEMINARIO SCIENTIFICO E CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLE CANTINE VINCITRICI CON 82 VINI IN GARA 

Venerdì 2 dicembre, a partire dalle ore 9, presso l'aula magna della Fondazione Edmund Mach, sono in programma in presenza e in diretta streaming sul canale youtube FEM il seminario scientifico e la cerimonia di premiazione della seconda rassegna nazionale dei vini ottenuti da varietà resistenti alle malattie fungine, che ha visto partecipare 82 vini provenienti da tutta Italia. 

L’evento prevede i saluti iniziali delle autorità, con il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, il presidente di CIVIT, Enrico Giovannini, e il presidente di PIWI international, Alexander Morandel. Moderato dal professor Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, il seminario prevede gli interventi di autorevoli ricercatori tedeschi e francesi che illustreranno i progetti di introduzione delle loro denominazioni: il prof. Ulrich Fischler del Weincampus di Neustadt, la prof. Geraldine Uriel del Comitato interprofessionale del vino di Champagne, il dott. Gabriele Di Gaspero dell'Istituto di Genomica Applicata di Udine sul miglioramento genetico per le resistenze della vite. In conclusione, saranno presentati alcuni dati della rassegna e si terrà la premiazione delle cantine vincitrici a cui seguirà un tavolo di assaggio dei vini partecipanti. 

L'evento, supportato dal Consorzio Innovazione Vite e dall'associazione Piwi international, ha visto l'adesione di 37 cantine italiane. Gli 82 vini in gara, suddivisi in cinque categorie (rossi, bianchi, orange, frizzanti, spumanti) sono stati valutati il 9 e 10 novembre da una commissione composta da qualificati esperti, selezionati tra enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare. Importante è stata la collaborazione degli studenti e dei docenti del corso enotecnico del Centro Istruzione e Formazione nel supportare la commissione nella valutazione dei vini. Gli studenti saranno protagonisti anche nella giornata del 2 dicembre nella quale saranno coinvolti nei tavoli di assaggio dei vini e nella preparazione dei prodotti agroalimentari in degustazione. Per loro le due giornate organizzate da FEM sono parte integrante per arricchire le competenze e le conoscenze acquisite in classe. 

La manifestazione ha lo scopo di promuovere la conoscenza di queste nuove varietà attraverso un confronto tra vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI, acronimo della parola tedesca Pilzwiderstandsfähig che significa "viti resistenti ai funghi". Con il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre 2021, l’Unione Europea ha dato il suo via libera all’inserimento dei vitigni resistenti alle malattie fungine o “PIWI” nei vini a Denominazione di Origine. 

Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende ad oggi 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune centinaia di ettari. Ad oggi la coltivazione delle varietà risulta autorizzata in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche, ed è in via di autorizzazione in altre regioni. 

Facendo tesoro dell'eredità acquisita sia con l'attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti alle principali patologie fungine che ha portato la FEM ad iscrivere del Registro nazionale quattro nuove varietà "resistenti", che con il concorso dei vini del territorio, è nata l'idea lo scorso anno di dar vita a questa manifestazione che intende valorizzare e promuovere i vitigni innovativi e sostenibili in grado di offrire tolleranza alle malattie fungine riducendo sensibilmente l'uso degli agrofarmaci. 

• Programma evento
• Diretta streaming dalle ore 9 sul canale
https://www.youtube.com/user/fondazionemach 

Silvia Ceschini

SARANNO FAMOSI NEL VINO: A FIRENZE L'EVENTO CHE RIVOLUZIONA IL VINO

 

Alla Stazione Leopolda il primo Talent Show delle etichette “giovani” 

Dal 3 al 4 dicembre un evento pensato per operatori e appassionati e aperto alle etichette destinate a diventare cult e che rappresentano giovani aziende per farsi conoscere e per apprendere

La presentazione di Eccellenza Toscana, il progetto della guida di AIS 

 

Cambiare l’approccio al mondo dell’enologia e mettere letteralmente in passerella le bottiglie di vino. È quanto si propone di fare “Saranno Famosi nel Vino” il nuovo evento/format (Stazione Leopolda di Firenze 3-4 dicembre), un vero e proprio talent show che metterà insieme i migliori vini italiani creati nelle ultime cinque vendemmie e le migliori cantine sorte negli ultimi dieci anni.

Un evento pensato per rivoluzionare il mondo del vino. Questo evento rivoluziona e si distingue da tutti gli altri già esistenti per due motivi: si indirizza al nuovo appassionato/esperto di vino che ha indole da esploratore. Cioè a chi vuol scoprire gioielli enologici ancora poco noti. In secondo luogo offre l’opportunità di imparare cose nuove.  Esperienze partecipate che arricchiscono vengono proposte sia i visitatori che alle cantine partecipanti.

Appassionati e produttori, esperienze a confronto. Per i winelover saranno in programma l’assaggio dei vini delle oltre 100 cantine partecipanti e piccole prelibatezze gastronomiche soprattutto incentrate sull’olio di oliva extravergine. Inoltre i sommelier di AIS Toscana proporranno tre esperienze, pillole sulla degustazione organolettica di vini e anche un assaggio bendato che aiuta a capire le proprie capacità percettive e un wine tour tra le cantine partecipanti, guidato da un sommelier professionista.

La rivoluzione dell’evento riguarda anche il mondo dei produttori: per le cantine partecipanti si tratta di un vero e proprio “corso per diventare famosi”. Le esperienze si concentreranno su come valorizzare la parte immateriale delle loro ottime bottiglie. Quattro momenti in cui i produttori imparano qual è il punto di forza del loro vino con un campione sommelier di Ais Toscana, sperimentano l’importanza di foto fatte da un professionista, fanno un’intervista TV con chi insegna a rispondere con efficacia e si rapportano a un wine influencer e capiscono l’importanza dei social media per comunicare.

 

 

Il programma per “diventare famosi”. Nella due giorni della Leopolda sono previsti corsi e incontri. Private Sommelier Workshop ovvero incontri one2one di 15 minuti del produttore con un sommelier campione italiano o vicecampione italiano per assaggiare con lui un vino e scoprirne i punti di forza. I sommelier coinvolti sono: Miglior Sommelier d’Italia 2019-2020, Simone Loguercio Miglior Sommelier d’Italia 2018, Maurizio Filippi Miglior Sommelier d’Italia 2016, Davide D’Alterio Miglior Sommelier della Toscana nel 2017, Master del Lambrusco nel 2018 e Master del Sangiovese nel 2020 e finalista al Concorso Miglior d’Italia 2022. Wine Portrait: 30 minuti nel set del fotografo Massimo Senserini (Sugar) per la realizzazione di un ritratto fotografico del produttore con le sue bottiglie. Intervista con influencer: incontro con i wine influencer Stefano Quaglierini, Valentina Papandrea, Sara Piovano, Stefano Franzoni, per interviste che genereranno stories.

Proprio Ais Toscana, dopo l’inaugurazione che si terrà sabato 3 dicembre alle 11,00 alla presenza delle Istituzioni e del Sottosegretario all’Agricoltura Senatore Patrizio Giacomo La Pietra, il Presidente nazionale Sandro Camilli incontrerà i delegati, i soci e i produttori. La Delegazione Toscana AIS, forte dei suoi 4300 iscritti terrà a battesimo il suo nuovoprogetto “Eccellenza di Toscana” che trasforma in una guida regionale la ciclopica esperienza di assaggio, screening e conoscenza dei luoghi, sull’intera produzione enologica toscana che sarà presentata sabato alle ore 16,00 quando sarà illustrato l’ultimo numero della rivista “Sommelier Toscana” e la nuova strategia di comunicazione di AIS Toscana. Nella due giorni inoltre ci saranno le degustazioni guidate da sommelier che come tutor guideranno gli appassionati alla ricerca dei vini in degustazione, oltre a corsi rapidi per approcciarsi al vino. Domenica alle ore 11,30 sarà presentata la Guida Vitae 2023 dando il benvenuto al nuovo presidente nazionale Sandro Camilli che consegnerà gli attestati alle cantine insignite delle 4 viti, il tutto anticipato dalla presentazione del progetto di collaborazione di AIS Toscana con l’Associazione I ragazzi di Sipario, cooperativa sociale senza fini di lucro che persegue l’obiettivo  di offrire opportunità di lavoro a persone con disabilità e favorirne l’inclusione sociale sostenendo i valori di promozione umana e integrazione sociale dei cittadini.

 

Protagonista anche l’Olio Toscano Igp. Il Consorzio di tutela dell’Olio Extravergine d’Oliva Toscano Igp sarà uno dei partner della manifestazione. All’interno del programma sarà presente con le “Pillole di Olio”, mini corsi di degustazione e approccio all’extravergine di qualità, oltre a momenti di assaggio e presentazione del prodotto.

Passerella con il mondo del vino italiano. Alla Leopolda sfileranno non modelle e modelli, ma oltre 200 etichette emergenti, con grandi ambizioni e il desiderio di farsi scoprire dai wine lovers, buyers, ristoratori e sommelier in una atmosfera nuova, giocosa, ma al tempo stesso seria coordinata da partner d’eccezione come Ais Toscana.

Info e prenotazioni. I biglietti di ingresso di “Saranno Famosi nel Vino” potranno essere acquistati nei giorni dell’evento o in prevendita sul circuito “Ciao Ticket”. Tutte le informazioni nel sito www.sarannofamosinelvino.it oppure rivolgendosi alla segreteria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; telefono 334 8319122.

L’evento Saranno Famosi nel Vino è patrocinato da Comune di Firenze e Camera di Commercio di Firenze.

 

Marte Comunicazione snc 

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