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Prodotti DOC e DOP E DOCG

CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO CONTRO IL FAKE PARMESAN

ITALIAN SOUNDING: A NATALE IL CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO INTERVIENE CONTRO IL FAKE PARMESAN PRODOTTO NEL REGNO UNITO

 

Il Consorzio è intervenuto per eliminare un prodotto illegale dagli scaffali dei grandi magazzini Selfridges - uno dei templi dello shopping di Londra. Il prodotto non conterrebbe affatto Parmigiano Reggiano ma un mix di anacardi, lievito, sale dell’Himalaya, aglio e olio tartufato. In seguito alle richieste del Consorzio, l’azienda ha eliminato qualsiasi riferimento alla DOP.

 

Reggio Emilia, 23 dicembre 2019 – L’etichetta nera appiccicata sul vasetto di vetro riportava la scritta “grated italian style Parmesans”, ma il luogo di produzione indicato sul retro è apparso da subito molto lontano dall’area di origine prevista dal disciplinare della DOP: Handmade in London - “fatto a mano a Londra”.

Sono questi i due elementi che hanno permesso al Consorzio Parmigiano Reggiano di individuare l’ennesimo caso di violazione della DOP e di intervenire per ritirare il prodotto illegale dal mercato. A seguito di questo intervento, l’azienda inglese ha immediatamente accolto le richieste del Consorzio sostituendo il nome del prodotto in etichetta, eliminando qualsiasi riferimento alla DOP. 

I vasetti in questione sono stati scovati nei giorni che precedono le festività natalizie sugli scaffali dei grandi magazzini Selfridges - uno dei templi dello shopping di Londra. Sono oltre 2000 le ispezioni che il Consorzio Parmigiano Reggiano opera ogni anno in altrettanti punti vendita distribuiti in 61 città di 27 paesi esteri per individuare i casi di potenziale contraffazione del prodotto DOP.

In questo caso, il produttore ha utilizzato indebitamente una variante del termine parmesan per creare il gioco di parole “Parmesans”, ossia “senza – parmesan”. Il prodotto, si è poi scoperto leggendo l’etichetta, non conterrebbe nemmeno formaggio ma un mix di anacardi, lievito nutrizionale, sale dell’Himalaya, aglio e olio tartufato.

L’uso del nome “Parmesans” sulla confezione contestata evocherebbe la denominazione Parmigiano Reggiano con conseguenze potenzialmente lesive della reputazione della DOP e del Consorzio, creando confusione per i consumatori. Ricordiamo infatti che, come stabilito nel 2008 dalla Corte di Giustizia Europea, solo il formaggio Parmigiano Reggiano DOP può essere venduto con la denominazione "parmesan" all’interno dell’UE. Con questa sentenza storica, la Corte ha voluto tutelare non solo i produttori della DOP ma anche i consumatori, che hanno così ottenuto una forte garanzia di tracciabilità e sono tutelati da denominazioni fuorvianti sul mercato.

Sfortunatamente, le leggi che classificano e proteggono il Parmigiano Reggiano all'interno dell'Unione Europea non valgono in tutti i paesi del mondo, dove possono coesistere sullo stesso scaffale sia il Parmigiano Reggiano sia il generico parmesan che molto spesso viene scambiato dal consumatore per l’autentico prodotto DOP.

L’attività di vigilanza – ha commentato il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli – prevede interventi mirati e diretti a rimuovere casi di contraffazione alimentare con l’obiettivo di pulire il mercato dalle frodi e dagli illeciti, ridurre i tentativi di nuovi eventi e favorire indirettamente la presenza di una corretta informazione relativa al prodotto DOP. Quest’ultimo intervento nel Regno Unito ci dimostra che combattere e vincere l'Italian Sounding e i furbetti dell'evocazione illegittima si può! Il Consorzio è ogni giorno sul campo e nel 2020 servirà un grande gioco di squadra con il Governo e le istituzioni europee per affrontare con lo stesso piglio e determinazione il terreno degli accordi e delle dispute internazionali.”

Il Regno Unito è il quarto mercato estero per il Parmigiano Reggiano con 6.940 tonnellate di prodotto importato nel 2018. Anche in caso di Brexit, non ci saranno cambiamenti significativi dal punto di vista della protezione del marchio poiché Parmigiano Reggiano è un marchio registrato nel Regno Unito e gode della relativa protezione legale che si estende anche al termine parmesan.

 

 

Fabrizio Raimondi

ISTANZA CONSULTIVA della CONFRATERNITA DI VALDOBBIADENE

 

Riscontri positivi da aziende, associazioni e amministrazioni locali  

 

In questi giorni, la Confraternita di Valdobbiadene sta raccogliendo l'esito dell'istanza consultiva "Per la tutela della denominazione Conegliano Valdobbiadene Docg", indetta lo scorso settembre.

La stessa è stata rivolta a tutti i 2640 soggetti appartenenti alla filiera produttiva della denominazione Conegliano Valdobbiadene Docg, enunciando le preoccupazioni per la sempre più evidente perdita identitaria e di riconoscibilità dell’area.

 

Nei cinque punti dell’istanza è stato richiesto di sottoscrivere i seguenti consensi;   

1. Che il territorio della denominazione "Conegliano Valdobbiadene docg" sia definito da confini ben delineati, non sovrapposto ad altri territori o altre denominazioni, fatta eccezione per la denominazione "Colli di Conegliano". La denominazione "Conegliano Valdobbiadene docg", inoltre, deve essere autonoma e non parte del sistema Prosecco.

2. Che la denominazione "Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore docg" sia modificata in "Conegliano Valdobbiadene docg", senza nessun riferimento alla denominazione Prosecco.

3. Che la futura denominazione "Conegliano Valdobbiadene docg" possa essere indicata in etichetta "Conegliano Valdobbiadene docg" oppure solo "Valdobbiadene docg".

4. Che la denominazione "Valdobbiadene Superiore di Cartizze docg" sia modificata in "Valdobbiadene Cartizze docg", senza nessun riferimento alla denominazione Prosecco.

5. Che il Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene docg, sia composto esclusivamente da soggetti che rappresentino aziende aventi interessi, produttivi e commerciali, rivolti prioritariamente alla denominazione "Conegliano Valdobbiadene docg", minimo al 51%, condizione fondamentale per escludere possibili conflitti d'interesse.

 

L'istanza in oggetto, pur non avendo raggiunto la maggioranza dei consensi, ha evidenziato un risultato di spessore importante. Riscontri positivi sono giunti da significative aziende sia spumantistiche che vitivinicole, da viticoltori, da associazioni e da amministratori locali.

 

Pertanto la Confraternita di Valdobbiadene si auspica che una risposta così larga non venga comunque disattesa e che il confronto con le istituzioni già avviato possa continuare, per raggiungere un accordo programmatico di effettiva e coerente tutela territoriale, in contrapposizione alle regole dettate da meri opportunismi e nel rispetto di chi ha sentito la necessità urgente di porre ordine alla situazione attuale.

 

La Confraternita di Valdobbiadene

Un’autorevolezza di altri tempi, quella della Confraternita di  Valdobbiadene, nata nel 1946 come realtà ligia e attenta nel promuovere la conoscenza, il valore e la diffusione della produzione vitivinicola denominata “Conegliano-Valdobbiadene”. Gli obiettivi, ottenuti col mantenimento e l’esaltazione delle migliori tradizioni della cultura di queste terre, sono la promozione delle proposte formative per gli aderenti e la diffusione dell’educazione enologica nel consumatore finale. Mentre la lealtà, la solidarietà ed il rispetto reciproco sono i valori che i Confratelli perseguono e desiderano mantenere, considerandosi prima di tutto un gruppo di tecnici uniti da una comune passione e da un sentimento di amicizia.

L’impronta storica si vede anche e soprattutto nell’immagine comunicata, che vuole valorizzare le origini, perché il Valdobbiadene DOCG abbia una chiara riconoscibilità. Per rafforzare la fiducia nell’“originale”, numerosi eventi e iniziative scandiscono il calendario della Confraternita, tra rituali e investiture che si ripetono in maniera periodica a ogni anno dalla fondazione. Tra questi ricorre la Selezione della Bottiglia, portavoce e simbolo di una cultura della qualità che la Confraternita persegue e appoggia in ogni sua azione. 

 

Confraternita di Valdobbiadene

Via Piva 53, Palazzo Celestino Piva

31049 Valdobbiadene (Tv)

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.confraternitadivaldobbiadene.it

 

Lorella Casagrande

 

Ufficio Stampa Carry On

CON L’ASTI DOCG IL NATALE DIVENTA GLAMOUR

  

Ai  “Maestri del panettone" la Denominazione conquista i milanesi, in un evento all’insegna della solidarietà

La prima volta del Consorzio dell’Asti Docg ai “Maestri del panettone”  si conclude con un grande successo di pubblico. Un week end durante il quale i nostri vini, grazie alla loro naturale dolcezza, ai profumi e gli  aromi unici al mondo, sono stati i grandi protagonisti della rassegna che ha portato a Milano in un abbinamento ideale i migliori interpreti del lievitato più famoso d’Italia.

Nell’enoteca firmata dal Consorzio dell’Asti Docg sono stati 500 i calici serviti ai wine lover accorsi, interessati a conoscere tutte le tipologie che compongono la Denominazione. L’Asti Dolce, Asti Secco e Moscato d’Asti sono vini di grande versatilità capaci di strizzare l’occhio al divertimento pur mantenendo intatta la loro identità Rural&Glam percepibile ad ogni sorso, che li rende scelta di lusso accessibile per tutti i momenti di gioia e convivialità. 

Sono stati molti coloro che hanno approfittato dell’occasione per acquistare  i nostri vini, compagni ideali dei tanti brindisi delle festività natalizie. L’intero ricavato della vendita sarà devoluto ad Azione contro la Fame organizzazione umanitaria nata nel 1979 ed impegnata nella lotta contro la fame nel mondo. Un concreto impegno affinché il prossimo Natale regali a chi ne ha bisogno un po’ di quella gioia che il Moscato porta con sé.

La Moscato Happiness è continuata durante le Degustazioni, format durante il quale sono stati serviti oltre 800 calici di Asti e Moscato d’Asti Docg, abbinati ai panettoni creati da 100 maestri pasticceri italiani. Un matrimonio all’insegna del gusto, tra due miti del Made in Italy per eccellenza famosi ed apprezzati in tutto il mondo.

I nostri vini sono stati i protagonisti anche di due Masterclass, che hanno fatto segnare il tutto esaurito, con 160 partecipanti. Nella prima il maestro pasticciere Nicolò Moschella ha delineato come il Moscato d’Asti Docg, espressione tipica della nostra Denominazione, sia l’abbinamento per eccellenza con il panettone artigianale. Allo chef Giovanni Ricciardella il compito di chiudere la kermesse, con un ‘Cocktail d’autore per un aperitivo di eccezione’ che ha esaltato la versatilità dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, simbolo dell’Italian lifestyle.

Con questo appuntamento il Consorzio conclude  un intenso anno di promozione e valorizzazione della Denominazione a Milano, città dalla vocazione internazionale capace di tracciare stili di vita e future tendenze.

 

 

Raffaele Minervini

“Enjoy European Quality Food”

  Il progetto di valorizzazione “Enjoy European Quality Food” debutta oggi a Londra

 

Dopo la tappa di Madrid, oggi la conferenza stampa di presentazione del progetto europeo EEQF a Londra. Ospiti lo chef stellato di fama internazionale Giorgio Locatelli, e Peter McCombie MW, Master of Wine, giudice presso l’International Wine Challenge, Giovanna Leonori, Policy Advisor presso DEFRA

 

Con la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, prende il via il ciclo di eventi di presentazione di EEQF in Europa, dopo la prima tappa di Madrid oggi il progetto EEQF viene presentato a Londra. Nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura, si tiene la presentazione del progetto a cui segue la degustazione dei prodotti italiani a Indicazione Geografica.

 

Intervengono alcuni rappresentanti dei partner EEQF: Libero Giovanni Stradiotti, Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana, Stefano Ricagno, Vice Presidente Consorzio Tutela Asti DOCG, Mario Dalla Riva Direttore Marketing Mozzarella STG. Modera la tavola rotonda il giornalista di El Mundo, Alberto Luchini. A seguire la tavola rotonda “Opportunità e sfide delle indicazioni geografiche di qualità europee nel mercato britannico” con Giorgio Locatelli, chef stellato di fama internazionale, proprietario del ristorante Locanda Locatelli, autore di libri e personaggio televisivo in Italia e UK, e Peter McCombie MW, Master of Wine, giudice presso l’International Wine Challenge, giornalista, consulente per il settore trade e Giovanna Leonori, Policy Advisor presso DEFRA.

A seguire, degustazioni e un menu specifico cucito sui gusti del consumatore locale,  realizzato con i prodotti del progetto a cura della Locanda Locatelli.

 

EQF, acronimo per “Enjoy European Quality Food”, lanciato a Milano lo scorso 3 ottobre, è un progetto triennale co-finanziato dall’Unione Europea dedicato all’informazione e alla valorizzazione di prodotti enogastronomici d’eccellenza con certificazioni quali DOP, Denominazione di Origine Protetta, DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, IGP, Indicazione Geografica Protetta e STG Specialità Tradizionale Garantita. La scelta di coinvolgere quattro paesi europei oltre all’Italia nasce dal proposito di avvicinare consumatori, trade e opinion leader al mondo dell’enogastronomia italiana ed europea. Nel corso dei tre anni saranno organizzati seminari, degustazioni, workshop ed iniziative promozionali, grazie al supporto di partner locali di prestigio quali le Camere di Commercio e agenzie di comunicazione.

 

I prodotti protagonisti sono sei tra vini, formaggi e olio, italiani:l’Asti DOCG, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, il Vino Nobile di Montepulciano DOCG, il Provolone Valpadana DOP, l’Olio Extravergine d’Oliva Toscano IGP, la Mozzarella STG

 

 

Simona Bravi 

 

EEQF, Enjoy European Quality Food:

Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea e della durata di tre anni, è una campagna di informazione e valorizzazione sui prodotti certificati di qualità in particolar modo su vino, olio e formaggi a Denominazione d’Origine, Indicazione Geografica e Specialità Tradizionale Garantita. All’iniziativa partecipano sei diverse realtà: Consorzio Tutela Provolone Valpadana, Consorzio per la Tutela Dell’Asti DOCG, Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Consorzio Vino Nobile Montepulciano DOCG, Associazione Produttori Olivicoli Toscani e Latteria Soligo. Sono previsti eventi in Italia, Germania, Regno Unito, Spagna e Polonia.

Il progetto è finalizzato a inserire il consumatore all’interno di un percorso di informazione ed educazione verso i prodotti enogastronomici europei, con lo scopo di creare un approccio nuovo e senza preconcetti nei confronti dei prodotti certificati di qualità.

 

CORSO DI FORMAZIONE ESCLUSIVO PER GIORNALISTI - CIBUS LOCI

 

Assaggia la Liguria è la kermesse ufficiale dei prodotti agricoli a Denominazione d’Origine del nostro territorio. 

Un progetto di comunicazione armonico che racconta, insieme, i tre sapori simbolo del nostro territorio: Basilico Genovese DOP, Olio DOP Riviera Ligure e vini DOP liguri.

È un programma dei Consorzi di Tutela del Basilico Genovese DOP e dell’Olio Extravergine Riviera Ligure DOP insieme all’Enoteca Regionale della Liguria, con il sostegno dalla Regione Liguria.

 

 

 

Progetto promozionale e sito web realizzati con il sostegno finanziario dell’Unione Europea e con il cofinanziamento di Italia e Regione Liguria. Finalità e risultati: informare i consumatori sui prodotti agricoli della Liguria a certificazione DOP e promuoverli con gli operatori commerciali e dell’informazione, per incrementarne il valore aggiunto. Programma di sviluppo rurale 2014-2020 Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali.

 

Corso di Formazione ESCLUSIVO per giornalisti

Cibus Loci

 

Una buona informazione sul cibo, sulle origini e sulla qualità

Venerdì 22 novembre 2019

Dialogo nel Buio, Calata De Mari, 16126, Genova

 

“Una DOP – ma cos’è poi una DOP? Un giuramento un po’ più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, un apostrofo rosso fra le parole “produttore e consumatore”, un segreto soffiato in bocca invece che all’orecchio, un frammento d’eternità che ronza come l’ali d’un ape, una comunione che sa di territorio, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell’anima!”

Liberamente tratto da E. Rostand - “Cyrano de Bergerac”

 

 

PROGRAMMA

 

09.15 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI

09.30 YOU’RE WELCOME

STEFANO MAI - Assessore Agricoltura Regione Liguria
PAOLA BORDILLI - Assessore al Commercio, Artigianato, Tutela e Sviluppo Vallate, Grandi Eventi
MARIO ANFOSSI - Presidente Consorzio di Tutela Basilico Genovese DOP

CARLO SIFFREDI - Presidente Consorzio di Tutela Olio DOP Riviera Ligure

MARCO REZZANO - Presidente Enoteca Regionale della Liguria
Tasting emozionale di benvenuto e avvio dei lavori.

 

09.45 TALK DI APERTURA 

GIOVANNI ADEZATI -  Professore in Diritto dei consumatori

ERMANNO COPPOLA – Responsabile Ufficio qualità e certificazione dell’area sicurezza alimentare Coldiretti

NICOLA DI NOIA - Responsabile EVOO SCHOOL Italia e Capo Panel C.O.I.

 

Quello che i consumatori (e i lettori) vogliono.

Ovvero, l’annosa questione della qualità.

Cos’è la qualità? Quali i suoi requisiti? Cos’è la tipicità? La provenienza, parte della qualità? DOP: una

strategia win-win, che mantiene il valore intatto lungo la filiera. Qualità protagonista in cucina: non

solo chef stellati, più luce sui prodotti. Cos’è un direttore d’orchestra senza il talento dei musicisti?

 

10.20 CONFERENCE

LEO BERTOZZI – segretario generale Origin Italia

Parte I: Le mille e una DOP.

Mettiamo a fuoco il contesto.

l molti background di una DOP. Chi la richiede, chi la concede, chi la controlla, chi ne trae vantaggio e chi ne ha svantaggio (il sistema delle frodi, per esempio?). Cosa è e cosa non è una DOP e i suoi moventi: difesa o promozione? L’UE per l’agroalimentare: un disegno preciso ed evoluto.

Parte II: Vero o verosimile?

Tra il dire e il certificare c’è di mezzo il mare.

Chi dichiara il prodotto tipico? Auto-dichiarazione o certificazione? Controllare prima o dopo lo scaffale non è un piccolo particolare. DOP: tradizione messa per iscritto. Disciplinare la produzione con il disciplinare di produzione. Conoscere i territori dalle sue produzioni tipiche, in Liguria e in Italia.

 

11.00 INTERVALLO

 

“Wow, this is DOP!” - COFFEE BREAK CON ASSAGGI DOP

 

11.20  UN’ANIMAZIONE DOP

Tutti pazzi per il Basilico Genovese DOP!

 

11.40 TALK DI TESTIMONIANZA

FEDERICO DE SIMONI – direttore Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena

RICCARDO DESERTI – direttore Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano

 

Sguardi e traguardi delle DOP.

Storie di successi e, anche, di insuccessi, in Italia e in Europa.

Incontri e confronti. DOP: non un marchio ma un bene collettivo, viaggi all’origine. Tu come la vedi una DOP? Da fuori e da dentro: trova le differenze. Prezzo o valore? Il valore va dove il valore è.

 

ORE 12.10 CONFERENCE

DARIO DONGO – avvocato esperto di sicurezza alimentare e fondatore di Great Italian Food Trade.

 

Protetta da cosa?

Al cuore delle Denominazioni di Origine come soluzione contro gli attacchi “alieni”.

Il sistema delle DOP come risposta inequivocabile contro frodi, agromafie, contraffazioni, in-sicurezza alimentare. L’escamotage dei prodotti succedanei. DOP: tutt’altro che chiacchiere e distintivo.

 

12.30 CONFERENCE

CINZIA SCAFFIDI – giornalista e formatrice su sostenibilità e alimentazione, autrice per Slow Food Editore e docente di Scienze Gastronomiche.

Ma cos’è, poi, una DOP? Un apostrofo rosso fra le parole “t’assaggio”…

Dentro ogni DOP, una storia autorevole. A noi il piacere di raccontarla.

Come ti porto l’attenzione? Riflessioni e strade di competenza e autenticità, verso sconfinati spazi di cronaca, di opinione e di storytelling. Perché chi ne scrive ne “trattenga”: da notizia da propagare a patrimonio personale. Etica e crescita verso un futuro che ci piace.

 

13:00 OPEN SESSION – DIBATTITO E SCAMBIO

DOP: istruzioni per l’uso

Il cibo come patrimonio culturale nativo e resistente.

 

13:30 UNA DEGUSTAZIONE CONSAPEVOLE

ENOTECA REGIONALE DELLA LIGURIA

Racconta: ROBERTO PANIZZA – Gastronomo e Presidente Associazione Culturale Palatifini

 

“Wow, this is DOP!”: Lunch - Laboratorio

Il rito: assaggia, mangia, abbina.

Sessioni di assaggio di oli DOP Riviera Ligure e altri DOP a cura di Nicola Di Noia

Sessioni d’assaggio di piatti tipici con prodotti DOP e vini liguri DOP.

 

Moderatore

Giovanni Bottino
(segretario del Consorzio di Tutela Basilico Genovese DOP)

 

ISCRIZIONI E INFO

Biglietti GRATUITI https://cibusloci.eventbrite.it/

Tel. 339 5998767 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il corso è organizzato da ATI Assaggia la Liguria. Assaggia la Liguria è un programma dei Consorzi di Tutela

del Basilico Genovese D.O.P e dell’ Olio DOP Riviera Ligure insieme all’ Enoteca Regionale della Liguria, con il sostegno dalla Regione Liguria e del FEASR dell’Unione Europea – PSR 2014/20 Domanda n. 84250170820 Progetto “ASSAGGIA LA LIGURIA 2018/19 - LE TRE FILIERE, CO-BRANDING DEI PRODOTTI LIGURI A D.O.” ai sensi della Misura 3.2 “Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno”.

 

Mangiare bene e sano ma non solo: mangiare “cibus loci”, il cibo del territorio. Ma è necessario essere attentamente informati. DOC, DOP, IGP e le altre denominazioni territoriali autentiche e no, la difesa dei consumatori e quella dei produttori: nel piatto finisce anche e soprattutto l’informazione che deve sapere spiegare e ‘’apparecchiare’’, oltre che cucinare, in modo corretto la tavola delle notizie. Giornalisti esperti e tecnici professionisti del settore, rappresentanti di realtà DOP e IGP, alla ’tavola’’ dell’informazione sul cibo, dei diritti di chi consuma e di chi produce. Insomma: fare attenzione al prodotto originale, ovvero sapere riconoscere la notizia fondata dalla fake news, come insegna la differenza tra parmigiano reggiano e parmesan.

 

OBIETTIVI DEL CORSO

Crescono le opportunità per il giornalismo agroalimentare, spesso agganciato a quello turistico-culturale, di offrire un’informazione qualificata e autorevole nel Paese più evoluto dal punto di vista enogastronomico.

Il corso:

  • Offre contenuti, visioni e riflessioni per affrontare la comunicazione con completezza di informazione, accuratezza nella terminologia e conoscenza d’insieme.
  • Corrobora il ruolo del foodwriter, sospingendo a svolgerlo ad alto livello, con benefici diffusi sia personali (una qualificazione che offre crediti) che nei confronti dell’arte stessa della gastronomia e dell’intero comparto
  • Aiuta a fare e riconoscere il buon giornalismo alimentare, cosa a tutt’oggi non facile né frequente.
  • Sollecita i professionisti dell’informazione a porre attenzione al pericoloso ”effetto imbuto”, ossia la capacità di diffondere ed espandere, senza trattenere, e a costruire un solido bagaglio della persona, non solo del giornalista.
  • Affina e dipana i complessi ma abusati concetti di qualità, distintività e valorizzazione dei prodotti tipici e dei saperi locali
  • Accompagna un modello di qualità non massificato, offrendo una reazione all’appiattimento dei consumi e, anche, di pensiero, con il giusto spazio alle aperture e alle esperienze diversificate.
  • Propone il valore della differenza in antitesi al concetto del “migliore” riportando il focus sui prodotti (finiti e con una forte identità, ancorché ingredienti) piuttosto che sull’aspetto performativo. I moderni stili di vita hanno reso meno evidente il legame fra prodotto e consumatore, ma le D.O. offrono grandi possibilità per i prodotti tradizionali e risposte efficaci nell’attuale scenario caratterizzato da:
  • comportamenti di consumo in rapida evoluzione, con una crescente ricerca del valore anche associato all’esperienza
  • grande cambiamento in tutto il settore dove lo scenario competitivo si fa sempre più complesso e la filiera si trasforma.
  • complementarietà di comunicazione tra online e offline, con un ampliamento dei fattori chiave
  • della scelta a vantaggio dell’emozionalità e della veridicità.

 

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